Rapine, omicidi, stupri, sparatorie in strada

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23/02/2009 14:15

«In Italia sono arrivati, insieme a tanti cittadini in cerca di lavoro, molti criminali»
Omicidi, violenze, furti: il «caso romeno»
Il rapporto: primi tra gli stranieri nei reati più gravi.
Sono il 15% degli accusati di omicidio e il 37% di chi ruba




«L'attuale paura nei confronti dei romeni va oltre i dati statistici della criminalità»: l'opinione è di Franco Pittau, coordinatore scientifico del Dossier sull'immigrazione di Caritas Migrantes, unico in Italia ad aver elaborato i dati demografici e le statistiche criminali sui romeni presenti in Italia. Il problema infatti non è il tasso di criminalità, cioè il rapporto tra i denunciati romeni e il numero complessivo di romeni che vivono da noi. In Italia, a causa dell'enorme flusso migratorio che si è verificato soprattutto dopo l'entrata di Bucarest nella Ue (primo gennaio 2007), vivono e lavorano più di un milione di romeni. I detenuti alla fine del 2006 erano 1.650 e oggi sono 2.729, cioè lo 0,27 per cento.

Il problema, però, assume un altro peso se si esamina la quota-parte di gravi reati per i quali sono chiamati in causa i romeni. Nell'arco di tre anni, infatti, dal 2004 e al 2006, i romeni sono risultati al primo posto tra gli stranieri per gli omicidi volontari, primi per le violenze sessuali, primi per i furti in abitazione, con strappo e con destrezza, primi tra gli estortori e nelle rapine in esercizi commerciali, come dimostrano le elaborazioni sui dati del ministero dell'Interno. E hanno così scalzato il triste primato degli albanesi. Il Rapporto del Viminale 2007 indica, ad esempio, che i romeni (pari nel 2006 al 12% dei soggiornanti stranieri), avevano un'incidenza in media quasi doppia rispetto agli altri immigrati nel caso degli omicidi volontari (15,4), delle violenze sessuali (16,2), dei furti di autovetture (29,8), dei furti con strappo (19,3), con destrezza (37,0), delle rapine in esercizi commerciali (26,9). Gli stessi dati dimostrano che, mentre servono gli immigrati di dieci diversi Paesi per arrivare al 50% degli stranieri presenti in Italia, bastano solo romeni, marocchini e albanesi per mettere insieme la metà dei denunciati stranieri per furti con destrezza e in abitazione (e un terzo del totale delle denunce, italiani inclusi).

Per le persone di queste tre nazionalità, inoltre, gli addebiti giudiziari sono aumentati nel quinquennio 2000-2005 oltre la media nazionale del 45,9%: in particolare, le denunce sono quasi triplicate per la Romania. «Risulta, così, che alcune collettività hanno maggiore rilevanza di altre nelle statistiche di criminalità e tra esse è inclusa anche quella romena », scrive Pittau in un articolo che sta per essere pubblicato a Bucarest e che cerca di spiegare senza isterismi, ma con realismo, cosa sta succedendo in Italia. Un altro aspetto segnalato da Pittau sono i costi finanziari dei reati commessi dagli stranieri in Italia. Cita una ricerca di Andrea De Nicola, docente di Criminologia all'Università di Trento, secondo cui le violenze sessuali commesse da stranieri — nelle quali tristemente primeggiano i romeni — sono il reato singolo che incide di più: si tratta di 2,7 miliardi di euro di spesa all'anno. Questa cifra enorme è stata calcolata in base ai costi conseguenti al reato (pecuniari, biologici e morali), al mancato reddito prodotto in seguito alla violenza subita, ai costi delle attività inquirenti e giudicanti (spese processuali e di detenzione).

«I detenuti romeni sono pochissimi, ma anche i denunciati sono pochi, rispetto a quanti siamo qui. Per questo non si può fare di ogni erba un fascio», afferma Dmitru Jlnca, 38 anni. Jlnca vive a Padova ed è un personaggio molto conosciuto nel Nord Est, oltre ad essere esponente del Pdl romeno, il partito liberale di centrodestra. Alle prossime elezioni europee sarà candidato nel Ppe. «Per il 99 per cento di noi - dice - l'Italia è una seconda patria». Ma allora come si spiega che molti assassini e stupri sono opera di romeni? «Purtroppo il passaparola c'è anche tra i criminali: hanno visto che in Italia se commetti un reato esci dal carcere dopo tre giorni e quindi hanno pensato che è conveniente venire qui... Il problema dell'Italia è la certezza della pena. Chi sbaglia deve pagare, punto e basta, e i processi devono essere più veloci. Anzi, per me i detenuti, compresi quelli romeni, dovrebbero lavorare in carcere per mantenersi e pagarsi le spese: non è giusto che anche con le mie tasse si mantengano dei criminali». Venerdì prossimo alla Stanga di Padova, il quartiere di via Anelli, si svolgerà una fiaccolata di solidarietà con le donne vittime di violenza carnale, e Dmitru Jlnca ci sarà: «Ma niente ronde, è lo Stato, e non i cittadini, che deve pensare alla sicurezza».

Sulla stessa lunghezza d'onda il centrocampista del Siena, Paul Codrea, che tre giorni fa ha dichiarato al quotidiano romeno Cotidianlu - riferendosi al clima che c'è in Italia dopo lo stupro della Caffarella - che «i criminali debbono rimanere in prigione»: «Io sono un calciatore e non ho problemi, ma l'opinione degli italiani sui romeni è pessima. Le tensioni qui sono alte. La comunità romena è molto estesa e non possiamo essere giudicati tutti uguali: i criminali, quando vengono catturati, devono rimanere in carcere per evitare che commettano nuovi reati». Da noi, secondo il segretario dell'Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Cascini, pubblico ministero nella Capitale, «è successo che con qualche superficialità non si è valutato il rischio criminale dell'inserimento della Romania nella comunità europea». Solo dopo il delitto Reggiani (ottobre 2007) «si è corsi ai ripari, di fronte all'emergenza criminalità che si è verificata in particolare a Roma, con strumenti legislativi e amministrativi non sempre adeguati perché assunti in fretta».

Eppure, secondo Alessandro Silj, del Consiglio italiano per le Scienze sociali Etnobarometro, «poiché la Romania entrerà nell'area Schengen solo nel 2011 e i controlli di frontiera dovrebbero essere tuttora in vigore, non dovrebbe essere impossibile per le autorità filtrare i cittadini che emigrano». «Non a caso - sostiene - alcune associazioni di immigrati romeni intendono rivolgere un appello al governo di Bucarest affinché prenda iniziative in merito, inclusa addirittura la non concessione del passaporto ai concittadini che in patria sono stati già implicati in atti di violenza». Il motivo per Silj è evidente: «Altrimenti il discredito si riversa indistintamente su tutta la popolazione romena presente in Italia».

M. Antonietta Calabrò
23 febbraio 2009








NOTIZIE CORRELATE
*
Roma è la Bucarest italiana: 157mila presenze (23 febbraio 2009)



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Catanzaro | 23 marzo 2009
Rapina in casa, a Catanzaro muore un'ottantenne


I banditi sono entrati nell'appartamento di Antonia Critelli,
in viale Pio X a Catanzaro, dopo avere sfondato il vetro della finestra di un balcone,
dopo essersi arrampicati sino al 6° piano
attraverso un'impalcatura.
...
Non sono ancora chiare le cause del decesso che potrebbe essere avvenuto per soffocamento.
Sul cuscino sono state trovate tracce di sangue. Sul posto sono giunti gli uomini della squadra mobile, della scientifica e sta per arrivare il medico legale.

Una volta dentro, secondo una prima ricostruzione fatta dalla squadra mobile di Catanzaro, i banditi hanno aggredito ed immobilizzato la donna, quindi hanno messo a soqquadro l'appartamento.
Da un primo accertamento risulta che è stato
portato via del denaro.
Nessuno degli inquilini del palazzo si è accorto di niente.

www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=111688

[SM=x44466]

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18/04/2009 00:57

NAPOLI

3 delitti in 48 ore, cresce il senso di insicurezza
Napoli città violenta,
ora il rischio è la «moda» delle rapine in villa




In una città già costretta a convivere con la camorra, il bullismo può diventare omicida, come nel caso del ragazzo di 21 anni ucciso per una lite provocata da un apprezzamento pesante a una ragazza, e arriva anche la paura dei furti in villa, come quello che ha portato all'assassinio del re del grano, Franco Ambrosio e sua moglie nella lussuosa villa di Posillipo. I tre delitti avvenuti nel giro di 48 ore - che confermano la valutazione del Viminale di Napoli città ad alto tasso di omicidi - hanno fatto salire la tensione e il senso di preoccupazione dei napoletani. Per il presidente dell'Associazione commercianti, Antonio Pace, l'episodio della Gaiola «è un fatto inedito, nella sua assoluta gravità, per il nostro territorio: è un tipo di violenza che si pensava fosse prerogativa di altre zone d'Italia». Quanto all'omicidio del giovane Giovanni Tagliaferri, la sera di Pasquetta, secondo Pace, «è il segno dei valori che si affermano tra troppi giovani, la violenza, la sopraffazione, l'arroganza».
...
iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2009/04/17/1014123-napoli_citta_violenta_rischio_moda_delle_rapine_vil...





TORINO

Rapina in villa a Torino, malmenata una coppia.
coniugi malmenati da tre rapinatori



Hanno finto di essere morti i due coniugi massacrati di botte insieme al figlio nella loro cascina alle porte di Torino. "Se non avessimo fatto cosi', ci avrebbero ammazzato", dice Italo Tedoldi, 74 anni, che con la moglie Pasqualina Rubatto, 70 anni, e' stato medicato all'ospedale di Chivasso per le ferite riportate nell'aggressione. "Erano delle belve - aggiunge l'anziano - hanno massacrato mio figlio Davide".

Il giovane, 29 anni, ha tentato di reagire ai rapinatori ed ha avuto la peggio: e' stato colpito ripetutamente alla testa con il calcio di una pistola e con un bastone. Operato al cervello all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino e' ora in prognosi riservata nel reparto di rianimazione. "Volevano le chiavi della cassaforte - e' il racconto di una dell'anziano - noi abbiamo provato a dire che non c'era nulla e ci hanno iniziato a picchiare". I carabinieri stanno ora dando la caccia a cinque persone, probabilmente dell'Est Europa. Dalle prime informazioni raccolte, sembra che tra loro ci fosse anche una donna.
www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=115086




VICENZA

I due coniugi hanno ferite guaribili in un mese.
Più di 50 mila euro il valore del bottino
Rapine in villa, assalti a Vicenza e Torino
In un'abitazione di Asiago, i padroni di casa sorpresi nel sonno;
a Leinì malmenati due anziani e il figlio



- Due coniugi sono stati malmenati e feriti da quattro rapinatori penetrati alle prime ore di oggi nella loro abitazione sull'Altopiano di Asiago (Vicenza).
Nella serata di giovedì un assalto è invece avvenuto in una cascina del Torinese. In entrambi i casi i proprietari hanno descritto i malviventi come persone dall'accento dell'Est europeo.

SORPRESI NEL SONNO - L'assalto nell'abitazione di Asiago è avvenuto all'alba.
I quattro banditi, a volto scoperto si sono introdotti nella villa dopo aver forzato la porta basculante del garage.
In casa, stavano dormendo nella loro camera un ingegnere, Enrico Vescovi, 60 anni, e la moglie, Nadia Rela, 58, casalinga. I ladri hanno cominciato a portar via tappeti antichi, statue, un pc, gioielli e orologi di valore, quadri d'autore per un valore di oltre 50mila euro. Ad un certo punto, i due padroni di casa si sono svegliati e hanno cercato di contrastare i malviventi. Ne è nata una colluttazione. I due coniugi sono stati presi a pugni, bersagliati con pietre e sassi raccolti in giardino. L'uomo ha riportato ferite alla testa e al corpo, giudicate poi guaribili in 30 giorni, la donna una ferita al piede guaribile in 40. I rapinatori sono poi fuggiti su una Jaguar risultata rubata il 2 aprile scorso a Paese (Treviso). Ripresisi dallo choc, i rapinati hanno dato l'allarme. Sul posto, i carabinieri di Asiago, Thiene, Vicenza.


17 aprile 2009
www.corriere.it/cronache/09_aprile_17/rapina_in_villa_asiago_4ce713d4-2b2e-11de-b26a-00144f02aa...




VITERBO

Famiglia sequestrata e derubata nel viterbese
(del 27/03/2009 in Cronaca)

Il fattaccio ad opera di 5 banditi armati e con il volto coperto



Corchiano (VITERBO) – una famiglia intera è stata sequestrata da 5 banditi armati e con il volto coperto.
Il fatto è avvenuto a Corchiano, nella zona est del viterbese, ove i malviventi hanno messo a segno un colpo in villa.
Il proprietario, di mestiere commerciante, e' stato picchiato e legato per dissuaderlo da ogni inziativa ostruzionistica, mentre la moglie e i due figli sono stati rinchiusi in uno stanzino.
Da un primo interrogatorio della sventurata famiglia è emerso che i soggetti parlavano in italiano, senza alcun particolare accento straniero.
L'irruzione nella villa e' avvenuta nelle notte tra giovedi e venerdi.
Solo dopo alcune ore la fuga dei cinque malviventi il commerciante e' riuscito a liberarsi e a dare l'allarme alle Forze dell’ordine.
Sulla vicenda indaga la Procura di Viterbo.

www.atlantidemagazine.it/dblog/articolo.asp?articolo=4571

www.ontuscia.it/notiziaEng.asp?id=31102






Strano che sui TG nazionali di queste notizie ora non se ne parli quasi per nulla,
quando invece appena un anno fa erano le notizie più gettonate (ma allora eravamo in campagna elettorale e pompare l'emergenza sicurezza era utile)

[Modificato da Etrusco 18/04/2009 01:06]

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Quella di Asiago lo so perchè è successo vicino all'albergo dove mangio,poi ad asiago lo sanno tutti

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Re:
Kaiser Luka, 26/04/2009 9.23:

Quella di Asiago lo so perchè è successo vicino all'albergo dove mangio,poi ad asiago lo sanno tutti



beh sì, non è esattamente una metropoli asiago [SM=x44452]

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Re: Re:
piperitapatty, 26/04/2009 11.21:



beh sì, non è esattamente una metropoli asiago [SM=x44452]



Infatti è un formaggio. [SM=x44466]


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Is a dream a lie if it don't come true ?
(B. Springsteen)

Siccome ho una reputazione da difendere... (Elvenking)

Mentre la maggior parte della gente continuerà a sbattersene i coglioni (Bremaz)

Hai ragione su tutto ! Stai migliorando in logica !
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13/05/2009 15:03

criminalita'
Pensionato rapinato, legato e ucciso,

il terrore torna a Marechiaro

Video

Salvatore D’Angelo, napoletano di 78 anni, muore
dopo un furto in casa
Come i coniugi Ambrosio




NAPOLI — A Posillipo ora regna il terrore.
Meno di un mese dopo il duplice, feroce delitto di Franco Am­brosio e di sua moglie Giovanna Sacco, si è verificata un’altra rapina sanguinosa
, a poco più di un chilome­tro da Villa Ambrosio.
Questa volta la vittima non è un imprenditore o un possidente ma un pensionato.
Non viveva in una lussuosa dimora, ma in un piccolo mono­locale al piano terra di via Marechiaro 88.

Il suo nome: Salvatore D’Angelo, 78 anni, abitava da solo. A ingannare i malviventi il fatto che la sua casa sorge proprio accanto a una serie di villette più lussuose.
Una rapina, oppure un tentativo di rapina. Questa l’ipotesi principale degli investigatori. ...

Il pensionato sarebbe stato colpito con le mani, oppure con un bastone ma non - secondo i primi rilievi effettuati sul cadavere - con un corpo contundente oppure un’arma da taglio.
Nella piccola casa, in disordine e piuttosto trascurata, chi ha ucciso Salvatore D’Angelo ha rovistato tra gli oggetti alla ricerca di qualcosa.

Ritorniamo alla cronaca dell'omicidio: pro­babilmente i rapinatori hanno pensato che anche in quella casa abitasse una persona facoltosa. Forse hanno studiato per qualche giorno i movimenti della vittima. Oppure si è trattato di un colpo effettuato all’improvvi­so, con appena un minimo di organizzazione. D’Angelo è stato trovato ieri pomeriggio: era riverso a terra, ac­canto al letto, con le caviglie legate e una corda al collo.
La scoperta l’ha fatta un suo amico che era andato a tro­varlo per portargli delle medicine, giacché l’uomo era un infartuato. Quando è stato soccorso era ancora co­sciente sebbene in stato confusionale. «Mai vista una persona ridotta così, era coperta di sangue, una scena terribile, adesso abbiamo tutti paura», commenta Enzo Assorgi, un abitante della zona che ha aiutato i soccorri­tori.

D’Angelo aveva una frattura a uno zigomo: è stato accompagnato all’ospedale Fatebenefratelli. Da lì i me­dici ne hanno disposto il trasferimento all’ospedale civi­le di Caserta, dove però D’Angelo è giunto senza vita. Non è ancora chiaro fino a che punto fossero gravi le sue condizioni, né se il trasferimento in ambu­lanza non le abbia ag­gravate. Ieri sera a casa del pensionato sono ar­rivati gli uomini della Squadra mobile coordi­nati dal dottor Vittorio Pisani.
Secondo la ricostru­zione ad agire sarebbero stati due malviventi: lo hanno prima legato con una corda al collo e poi ai piedi. Quasi certamente lo hanno colpito al volto provocandogli il danno allo zigomo. I ladri d’appartamento gli hanno portato via il portafogli e qualche oggettino d’oro perso­nale. In casa l’anziano non aveva molti valori. D’Angelo era quasi sempre solo. I vicini hanno raccontato che a volte venivano a trovarlo sua sorella o una sua nipote per sincerarsi che stesse bene e magari aiutarlo nella spesa. Insomma, una persona dalla vita assolutamente modesta, nulla che potesse metterlo in mostra come obiettivo per rapinatori o topi d’appartamento.

Eppure chi è entrato in casa sua non ha esitato a colpirlo e a legarlo pur di portare a termine la rapina. Una ferocia
che ricorda da vicino quella utilizzata dai tre romeni che il 15 aprile scorso, alla Gaiola, entrarono in casa dei coniugi Ambrosio e li colpirono con una mazza di ferro, selvaggiamente e senza alcuna pietà, fi­no ad ammazzarli. Quella rapina fruttò loro circa cin­quantamila euro in contanti. Ma i tre furono arrestati a tempo di record dalla Mobile, anche per le ingenuità commesse (avevano parlato col cellulare di Ambrosio dopo il colpo).
A Marechiaro i residenti, anche quelli che non sono particolarmente facoltosi, confessano di avere paura:
«Servono cancelli e telecamere» ripetono in coro. Ma sono anche molto arrabbiati: «Ci sentiamo soli, non c’è sorveglianza, fino a pochi anni fa stavamo in un paradiso
, adesso invece vengono in casa per am­mazzarci ».
Gaiola e Marechiaro: due nomi di luoghi da favola che però adesso fanno venire i brividi.
...


Fonte: Corriere della Sera - Luca Marconi
13 maggio 2009


[SM=x44465]
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22/05/2009 01:50

Vittime un ragazzo di 18 anni e una ragazza di 16
Fidanzati aggrediti e rapinati
nel Tarantino, lei violentata
Un uomo si è introdotto all'interno dell'auto, ha immobilizzato il ragazzo e ha abusato di lei


LATERZA (TARANTO)
- Una coppia di fidanzatini - lui di 18 anni, lei di 16 - nella tarda serata di mercoledì è stata aggredita e rapinata da un uomo che ha poi violentato la ragazza.
Il fatto è avvenuto alla periferia di Laterza (Taranto).
I due giovani stavano raggiungendo un luogo appartato a bordo di un'autovettura «Lancia K» di colore nero quando hanno trovato una serie di sassi sulla strada che ne ostruivano il passaggio.

LE RICERCHE - All'improvviso è sbucato l'uomo, che si è introdotto all'interno dell'auto, ha immobilizzato il ragazzo e ha violentato la fidanzata. Dopo la violenza, ha rapinato i due ragazzi del danaro che avevano nei portafogli e della loro vettura ed è fuggito facendo perdere le sue tracce. Sono in corso ricerche da parte dei carabinieri delle compagnie di Castellaneta e Massafra per rintracciare la vettura rapinata e raccogliere sul posto indizi utili.

Pochi giorni fa un altro episodio del tutto analogo si era verificato alla periferia di Palagiano,
sempre nel versante occidentale della provincia jonica:
una coppia di fidanzati era stata aggredita e rapinata e il malfattore aveva violentato un'altra ragazzina di 16 anni.



Fonte: Corriere della Sera - 21 maggio 2009


[SM=x44609]


Vorrei capire come mai sui TG di questa notizia almeno finora non ne ho visto traccia,
forse mi son perso qualche tg,
oppure il fatto che questi reati siano avvenuti in Puglia rende la notizia non degna di nota?
O altro...? [SM=x44613]

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05/06/2009 16:46

Ucciso l'ultimo boss della Magliana
Gli abitanti di Acilia: «Un pezzo grosso»
ROMA (5 giugno) - Due revolverate in pieno volto, e cade a terra fulminato.
Un regolamento di conti che torna a insanguinare le strade di Acilia.

Ieri ser
a i due killer sono arrivati in moto in via Cesare Maccari, verso le 19.20 e hanno ammazzato Emidio Salomone noto boss della criminalità organizzata del litorale romano, ma non solo. Salomone può essere considerato l’ultimo grosso calibro di quella criminalità derivata dalla famigerata banda della Magliana. Secondo le ricostruzioni fatte dai carabinieri della compagnia di Ostia, gli hanno sparato due colpi in faccia, senza lasciargli scampo.

Quello di Emidio Salomone, 55 anni, è un nome conosciuto negli ambienti delle forze dell’ordine. Nel 2004 sfuggì alla cattura della polizia durante l’operazione della polizia denominata “Anco Marzio”. Fu rintracciato in Danimarca qualche mese dopo. Finì in carcere, ma i giudici non ritennero che ci fossero indizi sufficienti per tenerlo in prigione. Insomma era un uomo libero, anche se ancora indagato.

Ieri pomeriggio si trovava davanti a una bisca, in zona molti lo vedevano abitualmente. La sua auto, una Mercedes classe A nera, è stata ritrovata in un parcheggio una decina di metri più avanti. «Abbiamo sentito nettamente due colpi», racconta una donna ancora terrorizzata da quell’omicidio avvenuto sotto il suo palazzo in pieno giorno e con le persone ancora per strada. «Sono stati due spari - riprende - che abbiamo sentito tutti. Poi ho sentito sgommare».
Il tempo di scendere in strada e il cadavere di Emidio Salomone era circondato da una folla di curiosi. Sul selciato, disteso a terra con il viso che era un bagno di sangue. Per negozianti e residenti della zona c’è stato giusto il tempo di chiamare il 112.

In via Cesare Maccari si sono precipitati i carabinieri della caserma di Acilia raggiunti poi dai colleghi del gruppo di Ostia. Sul posto anche il tenente colonnello Giuseppe La Gala. Gli investigatori non hanno per ora molti elementi ma confermano che si tratta di un’esecuzione. Ad Acilia Emidio Salomone lo descrivono tutti alla stesso modo. «Un pezzo grosso», dicono molti al di là della barriera di macchine creata dai carabinieri per tenere lontani i curiosi che non staccano gli occhi da quel corpo, coperto da un telo bianco. S’intravede solo una gamba piena di tatuaggi.

La Repubblica - Enrico Gregori e Mara Azzarelli - 5 giugno 2009
[Modificato da Etrusco 17/04/2010 11:00]
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22/06/2009 18:55

Renzo Arbore,

nella notte è stato rapinato mentre dormiva nel suo appartamento al 4° piano.


ROMA: VALERIANI (PD) SU FURTO A CASA ARBORE,
VIOLENZA DILAGA OGNI GIORNO DI PIU'


Roma, 22 giu. - (Adnkronos) - "Furti, rapine, scippi, episodi di razzismo, agguati mafiosi, e chi piu' ne ha piu' ne metta…ogni giorno a Roma la violenza alza sempre di piu' il tiro.
E oggi, nel bollettino quotidiano degno di un sobborgo di una citta' del Sud America,
e' il turno addirittura di Renzo Arbore, razziato in casa mentre dormiva".

E' quanto afferma in una nota il consigliere del Partito democratico al Comune di Roma Massimiliano Valeriani.

"Ma Alemanno
non aveva promesso e vinto le elezioni sul tema del decoro e della sicurezza?
Se fosse serio dovrebbe chiedere scusa ai romani.

Ma il suo flop e' talmente evidente che, scuse o non scuse, i romani hanno ormai capito la pochezza del sindaco e della sua giunta".

Fonte: Libero


PAURA PER ARBORE SVEGLIATO E RAPINATO IN CASA


Roma - Renzo Arbore e' stato rapinato la notte scorsa all'interno della sua abitazione da due uomini che sono riusciti ad entrare in casa dopo aver forzato una finestra.
L'episodio e' avvenuto nell'appartamento dell'artista sito al quarto piano di una palazzina di via Cortina d'Ampezzo a Roma.
Arbore e' stato svegliato dai due uomini armati di pistola e con il volto travisato ed e' stato costretto a consegnare circa 8mila euro in contanti e gioielli e preziosi che aveva in casa.
La domestica filippina, che dormiva in un'altra stanza, non si e' invece accorta di quanto avvenuto.


Fonte: Agi
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04/08/2009 13:39

Roma: rapina notturna in villa
04 Agosto 2009
12:43 CRONACHE

ROMA - Due banditi a volto coperto sono entrati verso le 2 di notte nella villa di una coppia di coniugi ad Anguillara Sabazia, sulle sponde del lago di Bracciano, e sotto la minaccia delle armi si sono fatti consegnare soldi e gioielli;
quindi li hanno legati e imbavagliati con lo scotch, prima di darsi alla fuga.
C'e' voluta un'ora perche' la coppia riuscisse a liberarsi e a chiamare i carabinieri, che stanno tuttora dando la caccia ai rapinatori.
(RCD)

Fonte: Corriere della Sera - 04 Agosto 2009
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12/08/2009 09:11

Caserta: rapina in casa, muore proprietario
12 Agosto 2009 08:44 CRONACHE

CASERTA - Rapina in casa con morto nel Casertano. Il 50enne Bartolomeo Gasparetti e' deceduto nel corso di una rapina subita nella sua abitazione a Vairano Patenora, dove viveva con l'anziana madre. I due sono stati sorpresi nel sonno dai rapinatori che li hanno immobilizzati, legandoli mani e piedi con fascette di plastica, e poi sono fuggiti con il bottino, qualche decina di migliaia di euro che l'anziana donna e suo figlio tenevano nascosti in casa. Ad un primo esame il corpo dell'uomo presenta ecchimosi, ma non ferite d'arma da fuoco o da taglio, per cui non e' escluso che posso essere morto in seguito a un infarto. (RCD)

www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Caserta-rapina-casa-muore-proprietario/12-08-2009/1-A_0000396...

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12/08/2009 16:14

Insomma..alla fine saebbe meglio non accadessero proprio,perchè se te la fanno e non reagisci puoi finir male subito,se reagisci,finisce male dopo..

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12/08/2009 16:28

Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 16/09/2008 11.08:




secondo me entro marzo 2009 arriveremo a preferenze del 112% [SM=x44515]




e adesso che daranno in gestione Rai3 alla Lega Nord
riusciranno a sfondare il 200% dei consensi? [SM=x44452]

Saia Saia alalaia! [SM=x44455]
[SM=x44501]
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12/10/2009 20:09

Un'altra aggressione a Roma
Picchiata, rapinata e aggredita con l'acido

Una 40enne stava andando a prendere l'auto nel box
quando due italiani l'hanno aggredita


Il luogo dell'aggressione

(Proto)

ROMA - Hanno aspettato che entrasse nel suo box auto di via Dameta in zona La Rustica
e, dopo averla legata con del nastro adesivo ad una sedia,
le hanno portato via la borsa
e gettato addosso dell'acido.

Vittima della rapina, avvenuta lunedì intorno alle 5.30, la proprietaria di un banco di frutta al mercato Centocelle che si stava recando a lavoro.
... i due rapinatori erano italiani e indossavano guanti e passamontagna...


Fonte: Corriere della Sera - 12 ottobre 2009


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26/01/2010 10:59

Governo aveva promesso Più Sicurezza...
Padova, stupro su 13enne
Un cittadino romeno di 33 anni è accusato di aver abusato della ragazzina e di sequestro di persona in un casolare abbandonato

PADOVA -
I carabinieri della compagnia di Cittadella (Padova) hanno fermato con l'accusa di violenza sessuale aggravata su una minorenne di 13 anni un cittadino romeno di 33 anni.
In manette è finito Fanica Tandara, indiziato di aver abusato della ragazzina in un casolare abbandonato nel dicembre scorso.

SEQUESTRO - Tandara, che si trova nel carcere circondariale di Padova, a disposizione del pm Vartan Giacomelli, deve rispondere anche del reato di sequestro di persona.

(fonte: Ansa) 26 gennaio 2010
[Modificato da Etrusco 17/04/2010 10:58]
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20/03/2010 13:09

PAURA ALLA PERIFERIA DELLA CAPITALE
Commando rapina centro commerciale
4 uomini e 1 donna assaltano banca
Attacco di giorno, nel parcheggio di Parco Leonardo
Banditi sparano all'impazzata


La banca rapinata al centro commerciale.


ROMA - Paura venerdì pomeriggio nel centro commerciale Parco Leonardo, fra Roma e Fiumicino. Un commando di rapinatori composto da almeno cinque persone, fra italiani e stranieri, compresa forse una donna, ha assaltato gli sportelli della Banca Popolare del Lazio al pianterreno del centro commerciale, uno dei più grandi alle porte della Capitale. Fortunatamente la banca si affaccia sul parcheggio vicino al centro, ma la sparatoria è avvenuta a poche centinaia di metri dalla folla che faceva shopping.

Il furgone contro cui i banditi hanno aperto il fuoco nel parcheggio del centro commerciale

PISTOLE SPIANATE - Erano da poco passate le 15. I rapinatori, sembra armati di pistole, alcuni dei quali a volto coperto, hanno svaligiato le casse dell’istituto di credito, dopo aver minacciato gli impiegati. Poi sono fuggiti in strada, ma si sono trovati di fronte un furgone blindato con le guardie giurate: i vigilantes si sono chiusi nel veicolo corazzato, contro il quale i banditi hanno esploso alcuni colpi. Fortunatamente la sparatoria è avvenuta a distanza di sicurezza dalla zona dei negozi nel centro commerciale, a quell'ora affollata. E al momento sembrano non esserci feriti.

La polizia sul luogo della rapina
(Faraglia)

SHOPPING CON TERRORE - Sono stati attimi di terrore nell’area del parcheggio vicino al centro commerciale, affollato di clienti diretti al Parco Leonardo. Il commando è poi fuggito su due auto, un’Alfa Romeo e una Toyota, in direzione di via Portuense.
La prima vettura è stata abbandonata poco lontano. Sul posto le forze dell’ordine hanno organizzato una vasta battuta per rintracciare i banditi che si sono allontanati con un bottino di alcune migliaia di euro.


Fonte: Corriere della Sera - Rinaldo Frignani
19 marzo 2010 (ultima modifica: 20 marzo 2010)

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20/03/2010 19:32

In pieno centro a ROMA
19enne americano rapinato e accoltellato da banda di ragazzi
L'aggressione nella notte vicino a Campo dei Fiori:
in 7 gli hanno inferto 10 coltellate al torace.


ROMA - Un diciannovenne americano rapinato e accoltellato da una gang di ragazzi.
E' accaduto nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 marzo vicino a Campo dei Fiori, in pieno centro storico.
Il giovane, pare uno studente che soggiorna a Roma, è stato avvicinato intorno alle 3.30 da un gruppo di sette ragazzi - pare di origine sudamericana - e rapinato del portafogli. Poi, la vittima - che era in compagnia di un amico di 21 anni - ha reagito chiedendo la restituzione del maltolto; a quel punto è stato colpito con una decina di coltellate al torace.
Soccorso e ricoverato all'ospedale Santo Spirito, dove ha subito un intervento chirurgico d'urgenza, il giovane statunitense non sarebbe in pericolo di vita. Sull’episodio indagano i carabinieri di Piazza Farnese che stanno cercando di individuare gli autori dell’aggressione.


Corriere della Sera - 20 marzo 2010
[Modificato da Etrusco 04/05/2010 08:54]
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17/04/2010 10:52


MILANO
Ricercatrice 32enne violentata
dopo il lavoro, fuori dal San Raffaele

L'aggressione alle 22,30 di giovedì, in via Olgettina.
La vittima aggredita e picchiata in strada

Il luogo dell'aggressione
(Newpress)

MILANO - Finito il turno all’ospedale San Raffaele di Milano, dove lavora, una ricercatrice è stata aggredita e violentata poco lontano dal nosocomio, picchiata e trascinata in un cespuglio in via Olgettina.
La violenza - spiegano i carabinieri del nucleo investigativo di Milano che sono intervenuti - è avvenuta ieri sera intorno alle 22.30. La giovane è stata trasportata alla clinica Mangiagalli, dove i medici hanno riscontrato segni di percosse e di violenza.


LA VIOLENZA - La donna, una dottoressa di 32 anni, stava raggiungendo a piedi un parcheggio dove aveva lasciato la propria auto, quando è stata afferrata alle spalle e scaraventata in una roggia da un uomo, che l'ha picchiata e poi, approfittando del buio e del luogo nascosto, l'ha stuprata.
Dopo l'aggressione, la donna si è ricomposta in qualche modo ed è tornata indietro all'ospedale per chiedere aiuto. Dopo essere stata trasportata dal 118 alla clinica Mangiagalli di Milano, specializzata in questo genere di aggressioni, ancora sotto choc, è stata dimessa. I medici hanno accertato la violenza.
La donna aggredita è stata lungamente sentita dai Carabinieri, che indagano sul caso. L'aggressione sarebbe avvenuta tra le 21 e le 22, ma il buio e il luogo della violenza, una roggia di terra e fango, non hanno facilitato i rilievi della Scientifica dell'Arma. La ricercatrice violentata ha riferito agli investigatori che l'uomo che l'ha aggredita era alto e di carnagione scura e parlava italiano ma con una pronuncia straniera. Secondo quanto si è appreso oggi, la donna ha detto di non essere mai stata seguita, negli ultimi tempi, e di non aver ricevuto minacce o subito tentativi di aggressione.


Fonte: Corriere della Sera
16 aprile 2010 (ultima modifica: 17 aprile 2010)


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TORINO
È accaduto poco prima della mezzanotte nel popolare quartiere di San Donato
Torino, notte con sparatoria in strada
Muore per salvare il nipote ferito
La vittima, un italiano di 50 anni, era accorso in aiuto del parente trentenne ferito dopo un violento litigio


TORINO - Un uomo è morto e un altro è rimasto ferito, questa notte a Torino, nel corso di una sparatoria. È accaduto poco prima della mezzanotte in via Dronero, angolo via Macerata, nel popolare quartiere di San Donato. Sul posto è intervenuta la squadra mobile della questura, che sta ora dando la caccia all'assassino. Non si conoscono ancora i motivi della sparatoria.

LA VITTIMA - La vittima, secondo quanto si apprende, sarebbe un italiano di 50 anni, Roberto Palumbo, accorso in aiuto del nipote trentenne - di cui non sono state rese note le generalità - che è rimasto ferito in modo lieve alla testa. Quest'ultimo, da una prima ricostruzione, avrebbe avuto un violento litigio in strada, per motivi ancora da chiarire, con un altro uomo. Insulti, qualche spintone, alcuni schiaffi. La situazione è poi degenerata all'arrivo della vittima, che voleva difendere il nipote: l'assassino ha infatti estratto una pistola e, prima di fuggire, ha sparato diversi colpi. Ad avere la peggio è stato proprio Palumbo. Soccorso dal 118, è morto al suo arrivo all'ospedale Maria Vittoria. Non sarebbe grave, invece, il nipote: il giovane, che si trova ora all'ospedale Giovanni Bosco, avrebbe già fornito alla polizia le prime indicazioni utili per identificare l'assassino. (Fonte: Ansa)

Fonte: Corriere della Sera - 17 aprile 2010
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