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«L’era Silvio? Non avevamo capito nulla»

Ultimo Aggiornamento: 27/03/2009 14:25
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27/03/2009 13:44

Violante: nel Pds si ironizzava. Solo Pecchioli comprese, D’Alema intuì qualcosa
Il Pdl Le prime assise
«L’era Silvio? Non avevamo capito nulla»
Violante: nel Pds si ironizzava. Solo Pecchioli comprese, D’Alema intuì qualcosa


ROMA - «L’inizio di tutto? Ho un ricordo netto, visivo, e quasi fisico: ero nel mio ufficio di presidente della commissione Antimafia, a Palazzo San Macuto, e stavo guardando i tigì di mezza sera. All’improvviso sentii dare questa notizia: "L’imprenditore Silvio Berlusconi ha deciso di appoggiare il leader dell’Msi Gianfranco Fini che, nella corsa a sindaco di Roma, è impegnato contro Francesco Rutelli, candidato del centrosinistra"... Beh: mai, prima di quel momento, c’era stato qualcuno così sfrontato nell’appoggiare un esponente di destra, e di una destra vera, autentica... che anno era?».

Era il 23 novembre 1993.

(Luciano Violante ha 68 anni ed è nato a Dire Daua: il padre, giornalista comunista, fu costretto dal regime fascista ad emigrare in Etiopia. Ma su questo non indugiamo: è pomeriggio tardi, dalle finestre del suo ufficio al terzo piano di via Uffici del Vicario si vede il sole venire giù su Roma. È un ufficio bello ed elegante come il rango di ex presidente della Camera impone. Naturalmente di Violante, ora nel Pd, occorre ricordare che fu anche magistrato di spicco e alto dirigente del Pci, e poi, ma questo è in molti libri di storia, uno dei pochi e sinceri amici di Giovanni Falcone).

Berlusconi—all’epoca padrone di tv e strepitoso presidente del Milan — decide di mettersi a fare politica: voi del Pds cosa pensaste?

«Pensammo ciò che pensò buona parte della classe politica italiana sopravvissuta a Tangentopoli: ma chi è questo? Cosa vuole? Come si permette di irrompere nella nostra politica in modo così sgrammaticato?».

Tutti sorpresi.
«No... forse non tutti. Ugo Pecchioli, che era presidente della commissione per i Servizi, qualcosa intuì».

Tipo?

«Lui era un politico assai rigido, rigoroso. Di pura cultura comunista. Ma ricordo che un giorno mi disse: "Attenti, le cose nuove, in politica, nascono così"...».

E i diccì? E i socialisti?
«Erano provati dalle vicende di Tangentopoli... Ma tipi come Martinazzoli e Cabras... e anche come Gargani...».

Cosa dicevano?
«Mah, è probabile che loro qualcosa, delle potenzialità di Berlusconi, intuissero. In fondo loro avevano frequentato Bettino Craxi, erano stati suoi alleati e perciò lo avevano incontrato in privato, con lui avevano trattato...».

E quindi?
«Beh, credo che una certa sua capacità di rompere gli schemi, in fondo, la ritrovassero anche in Berlusconi».

Voi, invece, rigidi.
«Non capimmo che cominciava una nuova era».

Perché?
«Aneddoto. Pranzo di Pasqua, a casa mia, in montagna, a Cogne: tra gli ospiti una signora che era funzionaria di Publitalia. La quale, ad un certo punto, fa: "Io ve lo dico... guardate che quello sta fondando un partito"...».

E voi?
«Scettici. Pensando: e che un partito si fonda così?».

Ingenui.
«Ci credevamo poco. Mentre lui tesseva alleanze, stringeva patti con la Lega, con la destra... noi ironizzavamo».

Per esempio, quando?

«Quando si seppe che ai suoi adepti forniva un kit di ordini: lasciare i bagni puliti, essere sempre sbarbati...».

E quando, il 26 gennaio del 1994, Berlusconi registrò il suo primo messaggio televisivo, mettendo una calza da donna davanti all’obiettivo della telecamera per garantirsi così un effetto visivo più fascinoso?

«Pensammo fosse una roba poco seria. E sbagliammo. Perché lui, invece, aveva già intuito come la nuova società italiana stesse cambiando e, alla verità del merito, tipica della nostra storia comunista, si stesse sovrapponendo la verità della forma».

Achille Occhetto, avversario designato.
«All’ultimo match televisivo si presentò con un abito marrone in stoffa "occhio di pernice" piuttosto triste... Berlusconi, di fronte, come un manichino lucente...».

Ma lo sottovalutaste davvero a lungo. Veltroni, all’epoca direttore dell’«Unità », gli consentì addirittura di scrivere un editoriale in prima pagina per spiegare l’uso delle sue tivù. Vittorio Foa lo definì una «bolla di sapone»...

«Davvero Foa disse questo?... Se posso aggiungere, però, ricordo che D’Alema, almeno lui, non fu tenero. La verità è che Berlusconi, dopo che i suoi tigì avevano cavalcato Tangentopoli, si presentò dicendo "io sono il nuovo". Noi, automaticamente, diventammo il vecchio».

Eppure voi, fino all’ultimo, pensaste di vincere. Occhetto definì la vostra armata elettorale una «gioiosa macchina da guerra».
«Propaganda. Io dico che se ci fossimo alleati con i popolari di Martinazzoli avremmo vinto. Comunque, negli ultimi due giorni di comizi, capii che avremmo perso. A Palermo, a Caltanissetta....

Ci fu un suo incidente con Marcello Dell’Utri.
«Il quotidiano La Stampa mi attribuì frasi che io non avevo mai pronunciato. Occhetto mi costrinse alle dimissioni da presidente dell’Antimafia, seguì una querela... acqua passata, direi».

Oggi comincia il congresso di fondazione del Pdl.

«Il segreto di Berlusconi è che è sempre rinato. Ha vinto, perso, rivinto, riperso, e ancora rivinto. Ogni volta cambiando gioco e regole».

E stavolta?

«Stavolta, con il Pdl, l’obiettivo è quello di dare un nuovo ordine alla società italiana...».

Fabrizio Roncone

27 marzo 2009

Fonte Corriere.it

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27/03/2009 13:49

"Cara sinistra Berlusconi non ha vinto con la tv"

"Mai votato per lui, ma dietro c’è un blocco elettorale vero"
FABIO MARTINI
ROMA

Sostiene Enrico Mentana: «Credo che una persona con la mia storia possa dirlo: la sinistra non ha mai capito il fenomeno Berlusconi. Soprattutto si è dimostrata sbagliatissima l’immagine per cui in questi 15 anni in Italia c’è stato un Grande Fratello tv che ha condizionato le coscienze. Se così fosse stato, non sarebbe accaduto quel che è storia: Berlusconi ha vinto, poi è andato all’opposizione, ha vinto, poi è andato all’opposizione e alla fine ha rivinto». Pochi come Mentana, per molti anni quadro di punta di Mediaset, può raccontare quanto la tv abbia condizionato la politica italiana e quanto la sinistra abbia capito, o frainteso, il fenomeno-Berlusconi. Licenziato dalla sera alla mattina dal Biscione, Mentana dice di sé: «Non ho mai votato per Berlusconi, so che nella fase nascente l’uomo non ha avuto scrupoli nella costruzione di Forza Italia, ma posso testimoniare quanto sbagliata sia l’idea della sinistra di essere sempre stata dalla parte della Storia, mentre gli altri erano i corsari, come se avessero avuto un Moggi. Per la sinistra Berlusconi ha sempre “rubato” la vittoria, ma in realtà loro non hanno mai fatto i conti col blocco elettorale che sostiene il centrodestra».

Partiamo dalla scesa in campo del Cavaliere: nell’entourage stretto chi era favorevole?
«Ricordo la riunione con tutti i direttori: io, Monti di “Panorama”, Briglia di “Epoca”, Gori di Canale 5, Costanzo. E ricordo Letta e Confalonieri che dicevano: Silvio, siamo tutti contrari».

Finché un giorno arriva nelle redazioni di tutti i Tg la famosa cassetta con Berlusconi che annuncia l’ingresso in politica: il Tg5 la trasmise integralmente?
«Ne mandammo in onda meno della metà».

Berlusconi si arrabbiò?
«Pensi che per dimostrare la nostra autonomia, quando Berlusconi presentò il suo primo governo, noi aprimmo il Tg5 delle 20 con un’altra notizia. Allora sbagliai, però questo dimostra che il fenomeno berlusconiano non si capisce con i soliti stereotipi. A proposito, la sera della famosa cassetta, vidi Raiuno...».

Cosa trasmetteva?
«Un grande giornalista come Demetrio Volcic moderò un dibattito nel corso del quale il verde Mauro Paissan disse che Berlusconi era un pallone gonfio di nulla. Era la teoria del partito di plastica, andata avanti per anni. Salvo poi rivalutare la plastica!».

La sinistra e i grandi giornali, dopo la prima Convention di Berlusconi storcevano il naso: in quello snobismo c’è un equivoco durato anni?
«L’illusione della sinistra era che Tangentopoli avesse cancellato l’elettorato moderato: si confondeva il crollo del Palazzo con la scomparsa di un elettorato consolidato che invece era pronto a votare chiunque tranne loro. L’abbaglio contaminò il sistema dei mass media: nessuno vedeva che c’era un’adesione forte e non plastificata. Nel 2001, ben 7 anni dopo la scesa in campo, ricordo un articolo-appello di Umberto Eco, il cui senso era questo: se una persona è perbene, vota a sinistra, se è egoista o fascista, vota a destra. Ma così non si andava lontano».

Nei primi anni la Tv aiutò molto Berlusconi...
«Allora - molto più che in seguito - la tv non ebbe alcun ruolo. Se non quello proprio del mezzo. Allora, da parte del centrodestra, non ci fu la possibilità di strafare».

Per anni la sinistra si è dichiarata per una legge sul conflitto di interessi, ma non è riuscita mai a farla: perché?
«Vogliamo dirla tutta? La sinistra non ha mai fatto la legge perché a loro Berlusconi faceva comodo così! Se ne avessero limitato lo strapotere, non avrebbero potuto più fare campagne sull’antiberlusconismo. Se Berlusconi, scherziamoci, fosse diventato povero, poi come lo attaccavi?».

Difficile negare che i programmi di Mediaset abbiano condizionato il modo di pensare degli italiani...
«La Ruota della fortuna di 15 anni fa e oggi il Grande Fratello non c’entrano niente: ci sono in tutto il mondo. Chiediamocelo: ci sono trasmissioni che hanno cambiato la percezione degli italiani, che hanno fatto decidere che era meglio Berlusconi di Veltroni? Certo, Berlusconi in tv è potentissimo, a Mediaset negli ultimi tempi si stanno chiudendo gli spazi di autonomia, con un’informazione ossequiente o marginalizzata. Ma il vero nemico della sinistra è stato un altro: abbracciare il libero mercato, la globalizzazione e non avere più risposte per l’Italia che cambiava».

Da lastampa.it

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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BROCCOLO D'ORO
per 4 edizioni
dal 2003 al 2005
27/03/2009 14:24

La santificazione che in questi giorni si sta facendo di Berlusconi mi dà leggermente il voltastomaco. Persino giornali che di solito non sono eccessivamente proni a lui (tipo il Corriere o il Sole 24 ore) si sono profusi in articoli lusinghieri, neanche fosse l'Obama de noantri.
Ho quasi il timore che i media stiano presagendo che le redini del potere si dirigeranno nei prossimi anni sempre di più da una certa parte, e quindi precauzionalmente si stiano appecoronando. [SM=x44465]

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It's been a long time since I Rock and Rolled,
It's been a long time since I did the Stroll.
Ooh, let me get it back, let me get it back,
Let me get it back, baby, where I come from.
It's been a long time, been a long time, been a
long lonely, lonely, lonely, lonely, lonely time.



27/03/2009 14:25



se una persona è perbene, vota a sinistra, se è egoista o fascista, vota a destra.

ecco, in questa frase è condensato il "pensiero" di una certa sinistra, anzi, direi di quasi tutta la sinistra. ho assistito in prima persona a discussioni in cui se c'era uno che dichiarava di aver votato FI, subito iniziavano i sorrisini e le battutine, mentre dall'altra parte c'era cultura e intelligenza e guai se altri lo mettevano in dubbio. da una parte il bene, dall'altra il male. posso dire di aver sperimentato tutto a livello politico, sono passata dall'MSI ad AN e poi IDV, non sono mai stata ferma su un punto ma mi è capitato di cambiare idea su parecchie cose, ma questo atteggiamento di superiorità morale e culturale non l'ho mai digerito, per un semplice motivo: non c'è. ho conosciuto ignoranti di sinistra come di destra, razzisti di sinistra come di destra, bigotti di sinistra come di destra. solo che i primi "coprivano" le loro discutibili idee con discorsi più "colti" e citazioni letterarie, gli altri lo dicevano e basta [SM=x44464]
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