Critici sindacati e opposizione
Nuova sicurezza sul lavoro
Il governo modifica il Testo Unico sulla tutela della salute e la Cgil e Di Pietro protestano
FLAVIA AMABILE
Via libera con polemiche del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che corregge e integra il Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Fra le novità più rilevanti, che hanno scatenato le proteste dellla Cgil ma anche del leader dell’Idv Antonio Di Pietro: le sanzioni penali rimaste solo per punire i casi di violazioni gravi.
Come ha spiegato il ministro al Welfare Sacconi «l'arresto esclusivo» viene mantenuto per l'omessa valutazione dei pericoli, nelle aziende che sono a elevato rischio di incidente.
In realtà in alcuni casi le sanzioni aumentano, in altri diminuiscono con un un meccanismo «di scala mobile» che permette di adeguarle «automaticamente» nel tempo.
Alcune modifiche riguardano il confine tra «arresto o in alternativa ammenda» e sanzioni amministrative.
Quando le violazioni sono sicuramente «sostanziali» si applica l'ammenda (penale) e quando invece sono «sicuramente solo formali» si applica la sanzione amministrativa.
«Il penale - ha sottolineato il ministro - ha senso ogni volta che la violazione è sostanzale.
Non si applicherà per violazioni come irregolarità nella scrittura dei documenti o della trasmissione dei dati».
Con le nuove disposizioni
la sanzione massima, che è prevista per il progettista, sale a circa 20.000 euro, mentre per il datore di lavoro scende a circa 8.000 euro.
Ancora, secondo il ministro con le norme appena approvate sarà più facile sospendere l'attività di un'azienda che ha violato le norme sulla sicurezza.
Nel decreto viene sostituito l'attuale parametro della
«reiterazione» della violazione, a quello di
«violazioni plurime» che consente di sospendere l'attività già alla prima ispezione.
la Cgil.
Il segretario generale Guglielmo Epifani giudica il provvedimento:
«Un errore grave che il Paese fa fatica a comprendere». Parla di
modifiche che «fanno venir meno la certezza della norma», di sanzioni che «si attenuano», insomma di «un passo indietro».
All’interno del mondo del lavoro esistono anche commenti positivi alle modifiche.
Quello di
Confindustria che ritiene il decreto «un passo avanti ancorché insufficiente». Ma anche quelli della Cna, della Confartigianato e di Confcommercio.
Sul fronte politico la reazione più dura arriva da
Di Pietro, che parla di «licenza di uccidere».
Secondo il leader dell'Idv
«si restringe ancora di più l'intervento degli ispettori del lavoro
e si indeboliscono e riducono notevolmente le sanzioni per gli imprenditori che non applicano la disciplina sulla prevenzione.
È un vero e proprio
colpo di spugna».
Più cauto, ma ugualmente negativo, il commento di una nota congiunta firmata da
Enrico Letta, responsabile Welfare Pd, di
Cesare Damiano, responsabile lavoro e di
Tiziano Treu, vicepresidente commissione lavoro del Senato in cui spiegano di essere «decisamente contrari a
modifiche sostanziali che cambino l'impostazione di fondo del Testo Unico sulla sicurezza».
www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=594&ID_sezione=274&...
www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/incidenti-lavoro-2/governo-approva/governo-appr...
Sono un po' scettico che questo stravolgimento del Testo Unico possano sortire effetti utili.
In questo periodo di crisi, dove molte aziende diminuiscono la produzione (e cambiano le dinamiche di come gestire utili dei mesi precedenti e liquidità), sarebbe il caso di approfittare ed investire su innovazioni finalizzate anche alla Sicurezza.
Invece con questi leggi sembra andare in direzione contraria, rimandando ancora il problema.
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.