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Angeli e demoni

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2009 11:10
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15/04/2009 10:13



Angeli e Demoni è un film di Ron Howard del 2009, con Tom Hanks, Ayelet Zurer, Ewan McGregor, Stellan Skarsgård, David Pasquesi, Cosimo Fusco, Armin Mueller-Stahl, Carmen Argenziano, Ursula Brooks, Pierfrancesco Favino. Prodotto in USA. Durata: 140 minuti. Distribuito in Italia da Sony Pictures Releasing Italia a partire dal 13.05.2009.

la Trama
Il professor Langdon è alle prese con l'indagine su un misterioso ed efferato omicidio che sembra essere collegato agli Illuminati, un'antica confraternita segreta che rappresenta anche la più potente organizzazione sotto copertura della storia. Per gli Illuminati il nemico più disprezzato da sempre è la Chiesa cattolica. Gli indizi portano Langdon a Roma, dove con l'aiuto della scienziata Vittoria Vetra, figlia della vittima, proverà a scongiurare il pericolo dell'esplosione di una bomba piazzata dagli Illuminati in Vaticano. Attraverso una caccia senza soste, Langdon e Vetra saranno chiamati a districarsi tra indizi risalenti a quattrocento anni prima, composti da una serie di simboli antichi che sembrano rappresentare l'unica speranza di sopravvivenza per la Chiesa.

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Teo e Gaby Julio

L'AMORE E': Riconoscere tra tante la cacca della tua compagna!!!!



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PippyZzetta
19/04/2009 20:54

spero che abbiano cambiato qualcuno dei nomi in "italiano" perchè sono improponibili [SM=x44452]

e anche il finale [SM=x44465]

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Perchè ga na testa che manco un porzeo ghe la magnaria
You're a good man,Charlie Brown

Il peggior nemico del bremaz è l'utente Rurro Rurrerini La dichiarazione di guerra
10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
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04/05/2009 12:49

ALL'AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Angeli e Demoni a Roma, Ron Howard:
"la Chiesa ci attacca senza nemmeno aver visto il film"
[SM=x44457]

Domani sera l'anteprima mondiale con Tom Hanks
Sulla passerella rossa dell'Auditorium, tutto il cast


La locandina del film

L'anteprima mondiale tocca a Roma. Con tanto di passerella di superstar hollywoodiane.
Perché lunedì sera all'Auditorium Parco della Musica si proietta «Angeli e demoni»
,
il film diretto da Ron Howard e ispirato all'omonimo libro di Dan Brown, autore del «Codice da Vinci». In Italia uscirà nelle sale il 13 maggio, con 800 copie; negli Usa, il 15. Per esigenze di sceneggiatura il film è stato trasformato in un sequel del «Codice», anche se nella realtà il libro è precedente al best seller che ha venduto milioni di copie.

L'ATTACCO DEL VESCOVO - Ed è di nuovo polemica con il Vaticano.
Dopo i duri attacchi per il «Codice da Vinci», la produzione si era vista negare i permessi per girare il sequel nei luoghi sacri di Roma.
E monsignor Antonio Rosario Mennona, vescovo emerito di Nardò-Gallipoli, 103 anni a fine maggio, ha attaccato «Angeli e Demoni» perchè costituirebbe un «potenziale attentato aslla slaute e all'equilibrio psicofisico dei minori».
L'attacco del vescovo cattolico più anziano del mondo segue analoghi affondi delle gerarchie ecclesiastiche: il portavoce del Vicariato di Roma, Marco Fibbi, aveva accusato la pellicola di contenere «inutili stupidaggini»; [SM=x44489]
l'arcivescovo Velasio De Paolis, ministrio vaticano dell'Economia, aveva vietato manifesti e pubblicità del film.


Il cast del film posa in vista del Cupolone (Eidon)

LA REPLICA DEL REGISTA - Con toni diversi hanno replicato, appena giunti a Roma, il regista Ron Howard, lo stesso Dan Brown e il protagonista Tom Hanks. «Già per il Codice da Vinci ci fu controversia - spiega Howard - così anche questa volta non abbiamo chiesto collaborazione al Vaticano. Non sono affatto meravigliato di quello che è successo, ma abbiamo saputo che lo stesso Vaticano avrebbe influenzato altri organismi perchè non ci venissero dati i permessi nella città di Roma». Non solo, aggiunge il regista, «abbiamo chiesto al clero di assistere alla proiezione del film, cosa che è stata rifiutata:
non capisco proprio le critiche da parte di chi non ha neppure visto il film».


Tom Hanks al suo arrivo a Roma per l'anteprima mondiale (Eidon)

L'IRONIA DI HANKS - «Spero che il film risulti bilanciato, non volevo certo attaccare i principi della Chiesa - sottolinea Howard -.
Quello che trovo affascinante nelle storie di Dan Brown è che suscitano un dibattito, delle riflessioni.
Credo proprio che i suoi libri portino a riflettere, anche sulla propria fede, quindi siano costruttivi».
Il regista e Tom Hanks smorzano anche i toni delle polemiche con l’ironia.
Howard racconta che la prima volta che tornò a visitare il Vaticano dopo aver girato «Il Codice» si camuffò, nascondendosi fra un gruppo di turisti:
«ero molto nervoso, mi sentivo scrutato da tutti, pensavo che tutti i preti intorno a me mi guardassero male.
Poi ad un certo punto ho visto due guardie svizzere che mi indicavano: mi sono detto - "E’ la fine" -. Si sono avvicinate e pensavo a qualcosa di terribile, poi sorridendo mi hanno chiesto: - Possiamo fare una foto con lei?
- Allora ho tirato un sospiro di sollievo». Gli fa eco Tom Hanks: «Io mi definisco una persona spirituale, credo che sia importante celebrare il mistero, più che una singola religione.
In quanto al Vaticano, credo che non abbiano problemi a farmi entrare lì dentro, a meno che non indossi degli shorts».


Ayelet Zurer (Eidon)

CAST STELLARE - Protagonista ancora una volta Tom Hanks, anche lui sulla passerella romana domani sera, che torna nei panni dello scienziato Robert Langdon, reclutato dal Vaticano dopo la morte del Papa e il rapimento di quattro cardinali favoriti alla successione.
Langdon-Hanks si muove attraverso la Cittá eterna alla scoperta di indizi legati ad una antica societá segreta, gli Illuminati.
«Non è l'uomo in cui il Vaticano crede, è l'uomo di cui il Vaticano ha bisogno», ha spiegato Howard, anche lui domani a Roma per l'anteprima.
Ewan McGregor interpreta, invece, il ruolo del Camerlengo, che gestisce la Santa Sede nell'interregno tra la morte del Pontefice e l'elezione del suo successore.
«Sembra un uomo che farà il possibile per salvare la Chiesa dalla confraternita degli Illuminati e da tutto quello che rappresentano», ha spiegato l'attore parlando del suo personaggio.


Ron Howard, Tom Hanks, Ayelet Zurer e Pierfrancesco Favino durante le riprese del film a Roma
(foto Jpeg)


Una scena del nuovo film «Angeli e Demoni» girata a Roma (foto da Ciak)




Tom Hanks mette a punto i dettagli di una scena in piazza del Popolo (Jpeg)



UN CODICE DA 750 MILIONI - Il film precedente, il «Codice Da Vinci», all'epoca ha incassato oltre 750 milioni di dollari nel mondo, facendo infuriare il Vaticano e alcuni cattolici per la trama, in cui si spiegava che Gesù era sposato con la Maddalena, da cui aveva avuto perfino dei figli, dando origine ad una stirpe mantenuta segreta per secoli. Non diversa sorte sembra toccare a questa seconda pellicola, che promette di attrarre nella Capitale frotte di visitatori. «Ho dato i permessi per le scene girate a Castel Sant'Angelo - ha ricordato Claudio Strinati, soprintendente del Polo Museale Romano - ma ho ricevuto la richiesta solo dal produttore». Strinati non si è stupito del no del Vaticano a eseguire le riprese all'interno di alcune chiese ed edifici religiosi romani, che ha costretto la troupe a girare parte delle scene nella reggia di Caserta. «È il gioco delle parti», ha commentato il soprintendente.


Fonte: Corriere della Sera - 03 maggio 2009(ultima modifica: 04 maggio 2009)


Una scena di Angeli e Demoni ambientata in piazza San Pietro (foto dalla rivista Ciak)


Pierfrancesco Favino durante le riprese di una scena di «Angeli e Demoni», in cui interpreta un poliziotto del vaticano che aiuta Langdon scortandolo a Roma (foto Jpeg)




Steadycam al lavoro durante una scenda d'azione del nuovo film con Tom Hanks, girata a Roma (Jpeg)


La copertina del romanzo di Dan Brown «Angeli e Demoni»
da cui è tratto l'omonimo film





_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
04/05/2009 14:45



a prescindere dal valore del film, trovo di una tristezza infinita quelli che "invitano" a non vederlo per paura di chissà quali turbamenti o che lo criticano senza averlo visto. a proposito di censure preventive, ricordo anni fa quando è uscito L'ultima tentazione di Cristo di Scorsese (a mio parere uno dei più bei film sul tema) i roghi della pellicola davanti ai cinema e il boicottaggio delle associazioni cattoliche. non c'è bisogno di dire che questo film non è mai stato trasmesso né da Rai né da Mediaset a nessuna ora, censura totale [SM=x44467]
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04/05/2009 16:05

Re:
Nikki72, 04/05/2009 14.45:



a prescindere dal valore del film, trovo di una tristezza infinita quelli che "invitano" a non vederlo per paura di chissà quali turbamenti o che lo criticano senza averlo visto. a proposito di censure preventive, ricordo anni fa quando è uscito L'ultima tentazione di Cristo di Scorsese (a mio parere uno dei più bei film sul tema) i roghi della pellicola davanti ai cinema e il boicottaggio delle associazioni cattoliche. non c'è bisogno di dire che questo film non è mai stato trasmesso né da Rai né da Mediaset a nessuna ora, censura totale [SM=x44467]





Io a tutt'oggi mi chiedo quale fosse il problema de IL CODICE DA VINCI. [SM=x44464]
Quale incredibilmente sovversivo ed antievangelico messaggio potesse mai contenere. [SM=x44463]

Anche perchè se uno perde la fede per un film direi che già in partenza marcava male. [SM=x44456]

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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04/05/2009 19:01

Re: Re:
Arjuna, 04/05/2009 16.05:





Io a tutt'oggi mi chiedo quale fosse il problema de IL CODICE DA VINCI. [SM=x44464]
Quale incredibilmente sovversivo ed antievangelico messaggio potesse mai contenere. [SM=x44463]

Anche perchè se uno perde la fede per un film direi che già in partenza marcava male. [SM=x44456]




[SM=x44459]

questo ti fa capire che oltre quel misero 20% di ferventi cattolici,
per molti altri la Fede è pressochè assente
o poggia su delle fondamenta di pastafrolla:
il sol pensare che i religiosi possano commettere nefandezze per conservare potere e controllo
potrebbe rimettere tutto in discussione. [SM=x44461]

04/05/2009 19:11

Re: Re:
Arjuna, 04/05/2009 16.05:





Io a tutt'oggi mi chiedo quale fosse il problema de IL CODICE DA VINCI. [SM=x44464]
Quale incredibilmente sovversivo ed antievangelico messaggio potesse mai contenere. [SM=x44463]

Anche perchè se uno perde la fede per un film direi che già in partenza marcava male. [SM=x44456]





non ci crederai ma ho assistito a discussioni, purtroppo quasi solo virtuali, di gente che diceva cose del tipo "se leggo quel libro rischio di incrinare la mia fede?" e chiedevano consigli su cosa leggere e cosa non leggere. figurati che in questo elenco di letture proibite figuravano anche giornali tipo L'Espresso e Repubblica, che qualche timorato aveva tirato in ballo perché, occasionalmente, li sfogliava in casa di qualcuno o nella sala d'attesa del dentista, e si chiedeva se poi doveva andare a confessarsi. ecco chi sono i "ferventi" cattolici, per fortuna ho ragione di credere che siano in minoranza (cioè, ne ho conosciuti di convinti che però ragionavano diversamente) [SM=x44464]


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04/05/2009 19:28

Re: Re: Re:
Nikki72, 04/05/2009 19.11:





non ci crederai ma ho assistito a discussioni, purtroppo quasi solo virtuali, di gente che diceva cose ...





e io ho partecipato dal vivo a idiozie ben peggiori...
soprattutto tra i carismatici di Rinnovamento Nello Spirito [SM=x44474]
[SM=x44472] [SM=x44463] [SM=x44471]


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05/05/2009 23:28

M’illumino d’incenso E MANDO AL DIAVOLO L'organizzazione catastrofica della Sony
- sala mezza vuota, CONTROLLI COL METAL-DETECTOR, CELL DA CONSEGNARE ALL'ENTRATA
- richiesta la puntualità assoluta ALLE 20,30
- alle 21,35 neanche l’ombra del film



Foto di Mario Pizzi da Zagarolo



1 - PIÙ DEMONI CHE ANGELI L'EVENTO? UN VERO FLOP
Salvatore Taverna per "Il Messaggero"


Attenzione: l'evento mondiale, il film Angeli e Demoni, doveva funzionare come un orologio elvetico: tutto alla perfezione. Basta vedere le guardie svizzere schierate non fanno una piega. Invece, signore e signori, organizzazione catastrofica della Sony: sala Petrassi mezza vuota, soprattutto in galleria. Veniva richiesta la puntualità assoluta 20,30, e invece alle 21,35 neanche l'ombra del film, divi mondiali (gli attori del film) e parterre nostrano, pure un po' casereccio...

Ma insomma a che gioco giochiamo? Si bloccano gli invitati con il metal-detector. Si imbustano i telefonini per paura delle riprese e più di un ospite viene trattato con astio e freddezza. «Ci dia il cellulare!». Uno di loro fissa negli occhi il gorilla e quello rimane fulminato dallo sguardo: allora sussurra con un filo di voce: «Vada, vada». Finalmente ha capito che non aveva a che fare con un ragazzino.



AYLET ZURER - Copyright Pizzi

Curiosità, sulle poltrone in sala, tutti trovano il kit di sopravvivenza: bottiglietta di acqua minerale, un Kinder, gomma americana. Allora significa che il ritardo, la lunga, infinita attesa era già prevista. In più due intervistatori, con microfono e telecamera, bloccano il passaggio degli ospiti per porre domande ai ragazzini. Morale della favola: alcuni personaggi esausti e spazientiti dal folle ritardo della pellicola abbandonano la sala e se ne vanno.

All'esterno parte la colonna sonora del film e una marea di immagini vengono proiettate sulle facciate e sulle cupole dell'Auditorium. Intanto arrivano gli ospiti: tutti in abito scuro, qualcuno in nero, come raccomanda il cartoncino noir. E allora si sparge subito la voce: quanti sacerdoti (gli alti gradi verrebbero riconosciuti), per amicizia, sono riusciti a catturare l'invito? Si sono infiltrati? Nel clero la curiosità è altissima.

E i divi, che hanno girato gran parte del film a Roma, ci prendono gusto con Castel Sant'Angelo, tante interviste tv sotto i raggi del sole. Sì, tornati sul luogo del delitto! Ma all'imbrunire, acchittatissimi, profumati e saltellanti si lasciano porre domande dalle telegiornaliste in microgonna, tutte in fila lungo le transenne. Ma non finiscono mai.



Ecco il regista Ron Howard, il mitico Tom Hanks, la splendente attrice Ayelet Zurer, il supergettonato dalle fans Ewan McGregor, il simpatico Pierfrancesco Favino, Marco Fiorini (il Papa nel film), Cosimo Fusco (padre Simeone) con la compagna cantante Jasmine Sannino, lo scrittore miliardario Dan Brown, l'ispiratore del libro il professor Rolf Landua, la signora in bianco Natalia Dearnley, la sposa che Tom Hanks accompagnò all'altare durante le riprese a Roma. I microfoni vengono sbattuti a pochissimi centimetri dalle boccucce delle star che, gentilmente con sorrisi a tutti denti, si lasciano porre domande lampo.

E' una processione: mancano solo il turibolo e l'incenso. I fans continuano a urlettare. Gli invitati prendono posto nelle sale: Maria Grazia Cucinotta, Ursula Andress, Lina Wermuller, Barbara Bouchet, Elena Bouryka, Eleonora Brigliadori, Enrico Montesano, Renato e Federica Balestra, Luca Barbareschi e Dante Feretti, Fabio Canino ed Eleonora Giorgi ... Il cast entra in blocco prima alla Sala Petrassi e poi alla Sinopoli (supervip). Sintesi finale: l'orologio svizzero qui perde un colpo dopo l'altro... Peccato.

2 - "ANGELI E DEMONI" MEGLIO DEL CODICE E ROMA È PIÙ PROTAGONISTA DI HANKS...
Michele Anselmi per "Il Riformista"

Bisogna riconoscere che il titolo più spiritoso, sul tema, viene dal mensile "Ciak", specializzato in giochi di parole. "M'illumino d'incenso", dice. Dentro c'è tutto. Il riferimento alla setta massonica degli "Illuminati", che torna a farsi viva dopo quattro secoli per vendicare i quattro scienziati nel 1668 marchiati a fuoco da Santa Romana Chiesa; ma anche all'aroma per uso liturgico diffuso dai turiboli nella scena iniziale, quando il giovane camerlengo dagli occhi azzurri spezza, con rituale precisione, l'anello piscatorio del Papa appena defunto.


Ieri sera anteprima mondiale a Roma di "Angeli e demoni", il film di Ron Howard che, tre anni dopo "Il Codice da Vinci", riporta in azione Robert Langdon, il prof di Harvard esperto in simbologia creato da Dan Brown. Per fortuna Tom Hanks ha cambiato acconciatura, adesso non sembra più Edgar Degas, e tutto il film, più incalzante e più "vatican thriller", scorre via meglio, nonostante duri 2 ore e 20 minuti. La Sony ci punta molto. In attesa del terzo episodio, tratto dall'ancora inedito "The Lost Symbol", c'è da battere al box-office il record del precedente, 578 milioni di dollari.

Sicché la strategia prescelta, rispetto a "Il Codice da Vinci", comunque più indigesto alle gerarchie ecclesiastiche nel suo sfidare uno dei dogmi della cristianità, tende a tener alta la pressione mediatica, con qualche frecciatina, ma senza cercare lo scontro diretto col Vaticano. Sarà anche per questo, benché gli autori neghino, che nel film il soprannominato camerlengo diventa figlio adottivo, non più naturale, del pontefice appena scomparso (non per morte naturale, scopriremo).

"La Fede è un dono che non ho ancora ricevuto", sussurra il razionalista e laico Langdon al prelato che l'interroga, sospettoso. Per via dei noti fatti passati, l'americano non è benvenuto in Vaticano, ma c'è un'emergenza da far tremare i polsi, solo lui - ironia della sorte o segno divino? - può decifrare in tempi rapidi "il Sentiero degli Illuminati" prima che San Pietro esploda, letteralmente. Capita infatti che un cilindro di antimateria, capace di trasformarsi in un ordigno atomico da 5 kilotoni, sia stato rubato al Cern di Ginevra e piazzato dove farà più danno.


AYLET ZURER - Copyright Pizzi

Sono gli "Illuminati", almeno così sembra, decisi a sbarazzarsi del Vaticano distruggendolo nella luce. A mezzanotte. Ma intanto, per pareggiare i conti mentre il Conclave non riesce a trovare l'accordo sul nuovo Papa, gli scientisti vendicatori hanno rapito quattro cardinali candidati al Soglio, e promettono di farli fuori, a intervalli di un'ora, marchiandoli a fuoco sul petto prima di ucciderli nella sofferenza in altrettanti luoghi di culto. Ma quali?

Correndo da una chiesa all'altra di una Roma splendida e minacciosa, tra cripte ricolme di teschi e absidi in restauro, Langdon e la giovane scienziata italiana sono chiamati ad anticipare le mosse dei truci cospiratori. Quasi una caccia al tesoro, sotto lo sguardo ammonitore di un angiolone barocco la cui ala si increspa in blasfema membrana di pipistrello demoniaco: costellata di "ambigrammi" (scritte leggibili anche capovolte), omaggi a Raffaello e al Bernini, echi dell'Inquisizione, pergamene ingiallite, frasi del tipo "La religione è imperfetta, ma solo perché l'uomo è imperfetto".

Naturalmente, chiunque abbia dimestichezza con la Santa Sede troverà l'intrigo pieno di inverosimiglianze, imprecisioni, cantonate. Per dirne una: sullo schermo il camerlengo, il cui potere cresce nell'interregno tra la morte di un pontefice e l'elezione del nuovo, è un prete semplice, nella realtà deve possedere "il grado" di cardinale. Ma forse, trattandosi di blockbuster hollywoodiano, non è il caso d'essere così puntigliosi.



Rispetto al cialtronesco, pure noioso, "Codice da Vinci", questo "Angeli e demoni" ha almeno il pregio di non farti guardare l'orologio: l'andamento è serrato, gli attori (inclusi i nostri Pierfrancesco Favino e Cosimo Fusco, l'uno capo della gendarmeria, l'altro ambiguo prelato) sono in palla e si perdona al film un certo accumulo baracconesco nel sottofinale, con tanto di apocalittica esplosione nel cielo sopra piazza San Pietro prima dell'ennesimo colpo di scena.

In fondo, benché ricostruita in buona misura a Los Angeles o alla Reggia di Caserta causa mancati permessi, Roma esce dal film come una protagonista assoluta; e vedrete che, come accadde per la Parigi del "Codice da Vinci", qualcuno inventerà un percorso cine-turistico (Pantheon, Santa Maria del Popolo, Castel Sant'Angelo eccetera) sui luoghi toccati dagli eventi funesti di "Angeli e demoni".

Più Nicolas Cage del "Mistero dei Templari" che Harrison Ford di "Indiana Jones", Tom Hanks si diverte a indossare l'abito del salvatore, e gli riesce bene, con una punta di humour strafottente. Lui, che sta con Galileo e sfotte Pio IX per aver fatto "castrare" un mucchio di statue, si immerge nei segreti vaticani con piglio pragmatico, armato esclusivamente della propria sapienza, senza immaginare quanto alla fine gli dirà il pacato e insinuante cardinale Strauss (allusione a Ratzinger): "Scienza e religione non sono nemiche". Vabbé.

www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/articolo-5779.htm
[05-05-2009]

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Angeli e Demoni attaccato dall'Osservatore Romano

Giovedí 07.05.2009 10:13

L'Osservatore Romano attacca 'Angeli e Demoni'. Il quotidiano della Santa Sede scrive che il film è modesto e che si salva solo Tom Hanks, definito 'attore di consumata bravura'. "La pellicola" - continua il giornale - "è molto semplicistica: i buoni sono sempre
i cosiddetti progessisti, a favore del sesso e della scienza."

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21/05/2009 10:34


Visto ieri sera.

Che dire?
Il film scorre bene, sono arrivato alla fine quasi senza guardare l'orologio.
La scenografia (Roma) è spettacolare, com'è giusto che sia.

Si capisce benissimo che la Lancia Delta è tra gli sponsor, in certi momenti ho pensato: "Ma adesso mettono la pubblicità durante i film al cinema?".

Per il resto io l'ho trovato un film pieno di comicità (involontaria?).
- gli indizi che Langdon deve risolvere sono al livello di "unisci i puntini da 1 a 20 della settimana enigmistica";
- dire che i colpi di scena sono telefonati è essere ottimisti;
- la scienziata del Cern evidentemente nel tempo libero studia medicina, oppure ha una doppia laurea;
- il killer/mercenario non uccide Langdon e la tizia perchè non è stato pagato per farlo? E poi cade nella scontatissima trappola della macchina che esplode;
- il passaggio segreto che porta dai sotterranei di Castel Sant'Angelo alla soffitta non è celato da nulla, come cavolo hanno fatto a non trovarlo mai?;

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21/05/2009 11:10

Re:
Arjuna, 21/05/2009 10.34:


Visto ieri sera.

Che dire?
Il film scorre bene, sono arrivato alla fine quasi senza guardare l'orologio.
La scenografia (Roma) è spettacolare, com'è giusto che sia.

Si capisce benissimo che la Lancia Delta è tra gli sponsor, in certi momenti ho pensato: "Ma adesso mettono la pubblicità durante i film al cinema?".




ma non ci sono anche dei modelli Alfa Romeo?
Mi sembra che compaia un'Alfa 159 in una sequenza movimentata, ciusto? [SM=x44473]

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