Che cos'è la Sindone?
E' un lenzuolo di lino, lungo cm 437 e largo cm 111 su cui è impressa un' immagine, l'impronta frontale e dorsale di un uomo crocifisso. L'impronta presenta la singolare caratteristica di comportarsi come un NEGATIVO fotografico. L’immagine presenta un volto con una distribuzione di luminosità che è esattamente opposta a quella che percepiamo nella realtà in cui le parti più sporgenti presentano tonalità più chiare rispetto a quelle relative a strutture anatomiche più lontane. Diverso è il comportamento delle macchie di sangue, direttamente decalcate sul tessuto.
Nel negativo della fotografia della Sindone è evidente come i chiaroscuro siano invertiti rispetto ad un negativo fotografico normale. Inoltre è presente la trasposizione spaziale, il cui effetto consiste nello scambio della parte destra con la sinistra e viceversa. Il telo, che è di colore chiaro, appare scuro, mentre le macchie corrispondenti alle zone anatomiche in rilievo risultano chiare, con sfumature di intensità che rispecchiano l’andamento curvilineo del volto. Ci troviamo quindi di fronte al vero aspetto dell’Uomo della Sindone come potremmo osservarlo se si trovasse di fronte a noi.
Storia della Sindone:
Allo stato attuale della ricerca occorre riconoscere che, da un punto di vista strettamente storico, non è possibile tracciare in maniera definita le vicende della Sindone anteriormente al XIV secolo. I documenti (di ogni genere: letterari, legali, iconografici...) non danno infatti risposte puntuali alla domanda fondamentale: la Sindone di cui parlano i Vangeli è stata conservata nel primo millennio dell’era cristiana? E, nel caso di una risposta affermativa, in quali contesti storici e con quali contorni devozionali? Ed è possibile trovare un legame tra quella Sindone e la Sindone di Torino? Infatti, la storia "certa" della Sindone inizia intorno alla metà del Trecento, quando venne collocata nella Collegiata di Lirey. Da quella data tutti i passaggi sono rigorosamente documentati (Lirey-Chambéry-Torino). E prima? Sostanzialmente le risposte sono due: o la Sindone non esisteva, essendo la sua origine databile intorno al 1300, secondo il responso della radio-datazione (
pertanto estremamente discutibile in quanto la degradazione del carbonio viene alterata dall'esposizione dei reperti ad un forte calore), oppure la Sindone era presente nel mondo orientale, seppure conservata e presentata con modalità diverse da quelle assunte poi nel mondo occidentale. Tale ipotesi di lavoro è legittima in quanto la datazione medievale, al di là della discussione scientifica sul suo risultato, non soddisfa una serie di elementi che emergono dallo studio della Sindone, mentre l’assenza di notizie non consente di escludere la sua esistenza in epoca più antica. In base ad una serie di studi, basati su indizi labili, ma non sottovalutabili, la storia "nascosta" della Sindone potrebbe infatti ipotizzare le tappe di Gerusalemme - Edessa - Costantonipoli - Atene, per passare il testimone alla storia "certa" (Lirey - Chambéry - Torino).
Le certezze sulla sindone.
Sul suo contenuto:
-E' una stoffa di lino tessuta a spina di pesce
-L'immagine sindonica non presenta apporto di coloranti
-Nella trama del tessuto vi sono pollini di piante del bacino mediterraneo
-Sono presenti tracce di sangue umano i cui grumi non sono lacerati
Su ciò che si vede:
-Non è una pittura e per vederla bene bisogna stare lontani almeno due metri
-L'immagine frontale e dorsale dell' uomo sindonico è visibile solamente da un lato della tela ed, inoltre, corrisponde ad un negativo fotografico
-E' l'unica ipotetica reliquia con la rappresentazione di una figura umana intera, che contiene anche sangue umano (il Sudario di Oviedo contiene sangue ma ha le dimensioni di un piccolo asciugamano e non possiede immagini)
-Le ferite collocate al polso sinistro, al costato destro ed alla testa, oltre ai segni di flagello, corrispondono perfettamente alle narrazioni dei Vangeli sulla Passione di Cristo,
-Tutto ciò che si vede nella Sindone si è formato in tre tempi diversi,prima si formarono:
1.le macchie di sangue (sotto tali macchie non vi è alcuna immagine),
2.successivamente l'immagine dell'uomo sindonico
3.secoli dopo, le bruciature degli incendi, aloni di acqua e i relativi rattoppi e rammendi;
-Il colore dell'immagine della Sindone non è uniforme ma rivela un effetto tridimensionale.
Sulla sua storia:
Margherita di Charny consegnò la Sindone ai Savoia nel 1453. Da quel momento inizia la sua storia documentata. Tutti gli studi sul periodo precedente non contengono, per ora, elementi certi. La complicazione della ricerca storica è data dal fatto che:
-La maggioranza dei documenti è andata persa dopo incendi e saccheggi;
-Alcuni documenti contengono possibili errori degli autori e difficoltà di traduzione;
-I passaggi di proprietà della Sindone, nell'ipotesi che avesse 2000 anni, in un primo periodo furono certamente effettuati fra cristiani ma non sono da escludere eventi come furti, calamità naturali, guerre e invasioni, la morte di qualcuno che poteva averla nascosta, il ritrovamento casuale dopo alcuni secoli;
E' comunque certo che la Sindone, o la sua fama, ha viaggiato parecchio: sono numerose le copie dipinte della Sindone distribuite per le chiese d'Europa e innumerevoli sono gli affreschi che ritraggono un Gesù con le fattezze dell'uomo della Sindone.
Per ciò che mi riguarda è la Sindone è un "documento" che mi ha sempre incuriosito, ho sempre faticato a pensare che fosse un falso, ma ho anche difficoltà a riconoscerla come una reliquia autentica, di sicuro non mi ha mai lasciato indifferente, credo che buona parte del suo fascino dipenda dal fatto che essa sembra essere una sfida alla nostra razionalità: sempre di pù trovo vere le parole di Giovanni Paolo II, che l'ha definita una "provocazione per l'intelligenza".