Sondaggio:: Indovina il ministro misterioso
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Indovina il ministro misterioso

Ultimo Aggiornamento: 21/07/2009 14:54
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14/07/2009 18:18

Romanzo erotico o SovraBbondante vendetta?


Chi sarà il Ministro
DEL GOVERNO DI PAPI SPUTTANATO DAL PRIMO ROMANZO XXX-SELLER?

- la storia d'amore vera, verissima, ZEPPA DI dettagli HARD, tra LA CASSIERA E IL MINISTRO
- “SI FACEVA SUCCHIARE I SENI FEMMINEI E POI SI MASTURBAVA: è VENUTO COSì PER 2 ANNI”

- TRAVOLTO DA "una Ferrari testarossa, telegenica, gran comunicatrice e diplomatica"


1 - IL PRIMO ROMANZO EROTICO DEL SEX-GATE...

Fabrizio D'Esposito per "Il Riformista"



Un libro di 200 pagine, uscito di nascosto a giugno per le Edizioni La Fenice di Roma.
S'intitola "Il pesce rosso non abita più qui", «perché la politica è un grande acquario in cui il pesce grande mangia quello piccolo».
E «Salvo era un pesciolino rosso allora, riflettei».




MARIA GABRIELLA GENISI con sabelli fioretti


L'autrice si chiama Maria Gabriella Genisi.
Abita a Bari
, ha già pubblicato due libri per una casa pugliese (Manni) e ha poco più di quarant'anni.
Il suo lavoro si può considerare la prima guida erotico-sentimentale al berlusconismo post-Noemi e post-Patrizia perché racconta la storia d'amore vera, verissima, condita con tanti dettagli intimi, tra la protagonista che fa la cassiera di un supermercato e un esponente dell'attuale governo del Cavaliere.


MARIA GABRIELLA GENISI

L'artificio della cassiera magari nasconde Genisi stessa (che al Riformista dice: «Non dirò mai nulla»), mentre l'identità del ministro è camuffata solo in parte: S
alvo Toscani. Chi si chiama con il nome di battesimo che inizia per esse ed è toscano di origini? Facile.
Del resto gli indizi di Genisi portano in una sola direzione.
[SM=x44473]

Cominciamo dal primo incontro, il colpo di fulmine, che nel romanzo accade durante un ingorgo autostradale:
«Tutta quella cortesia quasi femminea nel suo tono di voce mi dava sui nervi».
E ancora: «Sapeva essere divertente senza rendersene conto, al di là del suo aspetto vagamente triste e curiosamente anonimo».


I capitoli sono diciannove e si aprono con altrettanti titoli che sono sms poetici spediti dal ministro.
A questo punto abbiamo detto tutto. Eccone tre. Il quarto: «Grazie amore perché mi tieni tra le braccia come un bambino che ha paura». Il quinto: «Voglio essere umile e fedele come un cane che vive di carezze e sguardi». Il decimo, una frase chiave che servirà poi a comprendere la fine della relazione tra i due: «Ma tu pensi davvero che io abbia potuto dire no alla tua candidatura?».

La cassiera
ha un nome che lascia il segno. Cleofe detta Cleo. Cleofe De Domenici. Tornata a casa, una domenica d'estate, dopo essere stata abbagliata da Salvo Toscani interroga Google per cercare notizie sul politico.

Questa la sua prima impressione:
«Pian piano veniva fuori da quelle pagine il ritratto di un uomo assai diverso da quello che avevo conosciuto seppur superficialmente quel pomeriggio:
una figura di lacchè, di adulatore del principe. Non mi ci volle molto ad intuire che non era un politico molto amato.

Gli si rimproverava infatti una fedeltà smodata e quasi religiosa al suo leader
di partito, come pure la palese abilità nel nascondere la polvere sotto il tappeto».
È il Cavaliere, ovviamente, il destinatario di tanta «fedeltà smodata e quasi religiosa». Il «quasi» è superfluo.

[SM=x44473]

La storia tra Cleo e Salvo ha un incipit che riporta alle cronache di questi giorni per un particolare che accomuna il principe e il suo consigliere adulatore: l'accappatoio bianco.
Il primo appuntamento della coppia è in un albergo: «Salvo venne ad aprirmi: indossava un accappatoio di spugna bianca con lo stemma dell'hotel ricamato in oro e poi nient'altro e mi sorrise con apparente timidezza».

Il ministro ha la febbre, i due si stendono sul letto: «Con le dita accarezzai leggermente il suo profilo, le sue labbra sottili, il collo sudato, il petto. Era completamente glabro e aveva seni pieni quasi femminei che non avevo mai visto in nessun uomo prima di allora». La sorpresa, per Cleo, arriva dopo i primi baci:
«"Succhiami i capezzoli, Cleo" mi implorò».

Lei dapprima si blocca, poi accontenta l'implorante Salvo:
«Mi attaccai al suo seno come fa un bimbo e succhiai a lungo il suo capezzolo rosa.
Mi piaceva farlo, forse perché ho ancora un concetto del sesso molto legato all'oralità e allora mi resi conto di essere eccitata.
Intanto lui mi cercava con le mani, frugava tra le mie gambe con le dita ed io ero calda, umida e già pronta a fare l'amore».





Altra sorpresa, invece:
«Salvo iniziò a masturbarsi chiedendomi di non smettere, di continuare a succhiargli il seno.
"Guardami - mi disse dopo qualche minuto mentre godeva - guarda come mi tocco, vedi come godo..."».

Cleo e Salvo ripeteranno molte volte questa scena.
La storia dura circa 2 anni
ed è incastrata tra le elezioni politiche del 2006 e quelle anticipate del 2008.
Si vedono a casa di lui. Lei riprende a studiare all'Università. La donna ha superato i trenta ed è una ragazza madre. Ha un figlio piccolo con cui vive in una casa popolare a Trastevere.
Il contrasto tra il politico della casta e l'amante precaria è netto.

Così come la doppia morale tipica del potere.
Toscani è cattolico, va al Family Day, è contrario all'aborto. Ed è sposato. La moglie è lontana e lui ama Cleo. Non solo. C'è un'altra donna
che la cassiera scoprirà con dolore solo alla fine, quando le sarà negato un posto in lista per la Camera dei deputati
(ammette Genisi, sempre al Riformista:
«Questo è capitato a me, mi hanno negato la candidatura»).

Prima della rottura definitiva, il momento peggiore della relazione tra Cleo e Salvo è nell'estate del 2007, quando il centrodestra è sconvolto dall'avvento di un ciclone rosso che Genisi descrive così: «Si chiamava Marina Rossi. Veniva dal mondo dell'imprenditoria, era manager nelle industrie di famiglia.
Era giovane e rampante come una Ferrari testarossa, [SM=x44455] telegenica, entusiasta, grande comunicatrice e diplomatica:
tutto quello che Salvo non era e non sarebbe mai stato».


IL PESCE ROSSO NON ABITA PIU' QUI - MARIA GABRIELLA GENISI


«Testarossa» viene addirittura indicata come probabile «erede naturale» del Cavaliere.
Il partito è «sotto shock». Toscani tenta il suicidio: «È una follia Cleo, un'ingiustizia enorme, credimi: e pensare che quella puttana gliel'ho presentata io addirittura». [SM=x44466]
Cleo lo salva.
Ed è qui che Genisi tratteggia forse la più straordinaria definizione psicologica del berlusconismo.
[SM=x44515]

È Salvo che parla, devastato dall'avvento di «Marina Rossi», che peraltro è da poco sua collega di governo:
«All'inizio sei come un bambino che segue il pifferaio magico.
Ci sono centinaia di bambini che seguono il pifferaio.
La musica li incanta e non sanno dove vanno.

Io invece l'ho capito:
lui li porta via dalla realtà, come fa con noi. Noi tutti siamo suoi burattini, gli serviamo solo per giocare;
siamo i descamisados a cui regalare un momento di gloria.
Poi il gioco continua e sulla giostra sale altra gente:
ne ha un assoluto bisogno, nuovo sangue per il vampiro, e a noi ci butta via come zavorra».
Vale per il partito, per le liste, per le feste nelle residenze private del pifferaio.

Quando Cleo ha il suo momento di celebrità per un articoletto sulla cassiera-ragazza madre che si è laureata,
viene contattata da un collega di partito di Salvo per un posto sicuro in lista.
Ma è proprio Toscani che si oppone. Lui nega,
poi la molla con una mail. Lei sta malissimo. Scopre che sta da tempo con un'altra.

Questa sì fatta arrivare in Parlamento:
«Ho capito chi sei: un uomo squallido che nasconde dietro a una gentilezza untuosa soltanto menzogne, e adesso comprendo anche come andò realmente la storia scandalosa della mia candidatura.
Come potevi avallare la mia candidatura, quando ne avevi già un'altra in lista?
Solo che a me non la stavi proponendo tu, me l'avevano offerta, e tu l'hai semplicemente bocciata.
Sei un verme Salvo e mi fai schifo».

Nelle trattative per le liste, le sedi di partito sono «luoghi di meretricio frequentati da stelle e stelline con book fotografico d'ordinanza».

Anche nella realtà, il ministro convive con una deputata del PdL.
È notizia di queste settimane. Cleo elabora il lutto.
Ripensa a Salvo che le rivela un sogno: «C'era un'altra donna con te, bionda, e facevate l'amore. Io vi guardavo, eravate meravigliose insieme».

E ancora: «In un anno e mezzo di rapporti sessuali Salvo aveva raggiunto l'orgasmo sempre e soltanto masturbandosi».
Lui si rifà vivo dopo un anno. Ma Cleo è ormai lucida e libera:
«Nei miei ricordi rimaneva soltanto un lombrico molliccio dall'incarnato straordinariamente pallido».
E l'ex pesciolino rosso è diventato un'anatra. La citazione è di Leonardo Sciascia: «E infine i quaquaraquà che dovrebbero vivere come anatre nelle pozzanghere».





2 - Vendette? Meglio quelle letterarie...
Cinzia Leone per "Il Riformista"


Nomi e punteggio, li ha dati solo Moana.
Nel suo "La filosofia di Moana" di famosi ce n'erano tanti: Beppe Grillo (7-), Roberto Benigni (8+), Paulo Roberto Falcão (5), Luciano De Crescenzo (7), Nicola Pietrangeli (6), Renzo Arbore (6). Di politici solo uno, mascherato ma trasparente: Bettino Craxi, allora segretario del PSI. Merita un 7½ e per un rapporto sessuale incompleto. Le donne giudicano e scrivono, gli altri si azzannano sul toto-nome.

Nel risiko erotico letterario ci si è arrovellati sull'ossuto amante descritto nelle pagine di Carmen Lera. Un affascinante anchor-man, un leader mediorientale, o un ancor più scheletrico leader della sinistra? E molto si è fantasticato sul misterioso personaggio del libro di Paola Pitagora (giornalista o politico, o tutti e due?) o di quello di Lidia Ravera (direttore, occhi magnetici, passato a sinistra).
Tocca sempre a loro ai MADS (maschi adulti di successo): direttori, capostruttura, politici. Idraulici pochi, o solo nel genere hard.

Il potere fa novanta e le vendette si consumano fredde, meglio se per iscritto.
Lo sapeva Savelli pubblicando nel '77 "Cani senza collare" una donna "liberata" piena di avventure con uomini facilmente riconducibili a leader della sinistra rivoluzionaria. Lo sa la casa editrice Usa che lancerà a giorni il diario di una maitresse "portatrice sana" di fanciulle in fiore. "Utilizzatore finale" un presidente di origine irlandese.
Risposta troppo facile? Il risiko continua.



Il Riformista [14-07-2009]

mmedia.kataweb.it/foto/6877493/1/sesso-e-politica-%22la-mia-storia-con-il-min...

[Modificato da Etrusco 21/07/2009 09:07]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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14/07/2009 18:28

Marina Rossi:

mi fa tanto pensare alla Brambilla quando leggo:

"Marina Rossi. Veniva dal mondo dell'imprenditoria, era manager nelle industrie di famiglia.
Era giovane e rampante come una Ferrari testarossa, telegenica, entusiasta, grande comunicatrice e diplomatica: "



[SM=x44455]

Sul personaggio principale invece ho qualche dubbio... [SM=x44473]
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14/07/2009 18:39

comincio a pensare che la destra abbia tutto da guadagnare a dare risalto a queste notiziole da eva 3000 .. in pubblico fara' finta di provare fastidio, ma in realta' e' meglio focalizzare l' attenzione su queste EMERITE STRONZATE piuttosto che sul caso millis ... [SM=g1700002]
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Re:
sperminator, 14/07/2009 18.39:

comincio a pensare che la destra abbia tutto da guadagnare a dare risalto a queste notiziole da eva 3000 .. in pubblico fara' finta di provare fastidio,
ma in realta' e' meglio focalizzare l' attenzione su queste EMERITE STRONZATE piuttosto che sul caso millis ... [SM=g1700002]




Certo, molto meglio!
Tra l'altro il Sire ha sempre qualche fedele scudiero a sacrificarsi per Lui... [SM=x44499]


PS non azzardi nessun nome? [SM=x44452]
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14/07/2009 19:06

Re: Re:
Etrusco, 14/07/2009 18.43:




Certo, molto meglio!
Tra l'altro il Sire ha sempre qualche fedele scudiero a sacrificarsi per Lui... [SM=x44499]


PS non azzardi nessun nome? [SM=x44452]




facendo finta che un po' mi interessi, non saprei proprio chi possa essere ... [SM=g1700001]
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Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

Qui non si fanno distinzioni razziali.
Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
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15/07/2009 10:14


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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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15/07/2009 11:16

Che schifo

Basta, fermiamoci a «Il pesce rosso non abita più qui», romanzo d’amore fra una cassiera di Bari e un ministro facilmente riconoscibile del governo B, che - cito dal sacro testo in uscita - «si faceva succhiare da lei i seni femminei» e poi non l’ha neppure candidata alle elezioni. Sì, fermiamoci, e lo dice uno che ha partecipato alle danze con corsivi e sfottò. E’ servito a distrarci dal caldo e dalla crisi. Ma un bel gioco dura poco, dicevano i nonni. Poi viene a nausea: sono dieci giorni che non riesco a finire un articolo sulle feste del signor B, figuriamoci il libro sui «capezzoli turgidi» del suo ministro (che schifo). Fermiamoci, prima che sia troppo tardi. Prima che un boy scout deluso pubblichi le memorie delle sue notti in tenda con Rosy Bindi, che venga a galla la fidanzata maghrebina di Calderoli, che una escort pugliese riveli che Vendola si finge gay per motivi elettorali ma di notte infila la giacca bianca di John Travolta e diventa il castigamatti del lungomare. Fermiamoci perché neanche un disegno politico può essere alimentato a lungo dalla polvere sozza di certe vendette. Trovo disgustose le persone che usano il loro corpo per avvicinare il potere e, quando falliscono nell’intento, denunciano indignate la scorciatoia che volevano percorrere.

Che un velo di sana ipocrisia cali sulle abitudini notturne degli esseri umani, ministri compresi. Un Paese dove il governo è ricattato da succhiatrici di seni e l’opposizione si dibatte fra comici e stupratori, ha oltrepassato il confine del ridicolo ed è entrato in un territorio al termine del quale è in agguato il rigurgito moralista della dittatura.

Fonte la stampa - buongiorno

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(Voltaire)

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15/07/2009 19:20

IL MINISTRO E LA VENDETTA DELLA CASSIERA PER IL SEGGIO NEGATO A FAVORE DI UN'ALTRA AMANTE
- CHE SMS! "Voglio essere umile e fedele come un cane che vive di carezze e sguardi", "mi tieni tra le braccia come un bambino che ha paura"
– NO SEX PER TERRY...


1 - MINISTRO AL CENTRO DI UN ROMANZO HARD. L'AUTRICE VENDETTA PER UN SEGGIO NEGATO...
Paolo Berizzi per "la Repubblica"


Questa è la storia di una candidatura "saltata" e della vendetta che ne segue.
Un libro.

Un romanzo di duecento pagine che ora rischia di mettere in imbarazzo un ministro. È una storia di liste, promesse e veti. Un sex-gate che si snoda lungo l´asse Bari-Roma. Un racconto denso di particolari a luci rosse e destinato a galleggiare tra la finzione (quella dei nomi di fantasia, «ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale») e la realtà (i fatti realmente accorsi all´autrice).


Accade che una scrittrice barese - sì, ancora Bari - Maria Gabriella Genisi, 44 anni, sposata, due figli, già organizzatrice di una rassegna letteraria a Polignano a Mare, pubblica un romanzo erotico. "Il Pesce rosso non abita più qui" (edizioni La Fenice) racconta la storia d´amore, condita con tanti dettagli intimi, tra la protagonista, Cleofe De Dominicis, cassiera in un supermercato, e un esponente dell´attuale governo, molto vicino a Silvio Berlusconi. Un ministro che nel libro si chiama Salvo Toscani. «Chi si chiama con il nome di battesimo che inizia per S ed è toscano di origini?» si chiedeva ieri Il Riformista, alludendo alla vera identità dell´uomo di governo.

«Tutto casuale» dice a Repubblica Genisi per allontanare i sospetti autobiografici.
E però:
se da una parte precisa di «non aver raccontato la mia storia personale» e di «non aver mai pensato di fare riferimento a personaggi politici reali», dall´altra Genisi afferma che «sì, la molla per scrivere il libro mi è scattata nel 2008, dopo che ho scoperto che mi avevano sfilata dalle liste del Pdl. Dovevo essere candidata alla Camera, e invece...».
E invece che è successo? «Mi è stato detto che chi faceva le liste doveva far posto a una sua amante, e così mi hanno fatta fuori...».

Nasce da lì l´idea del romanzo. «È una storia d´amore finita male, con tante illusioni e una delusione finale». Già. Tra Cleofe e il potente uomo politico il colpo di fulmine scatta in un ingorgo autostradale. La cassiera e il ministro condividono due anni di passione e di messaggi poetici. Ad esempio: «Voglio essere umile e fedele come un cane che vive di carezze e sguardi», «Grazie amore perché mi tieni tra le braccia come un bambino che ha paura». Siamo tra le elezioni 2006 e quelle del 2008. E qui entra in gioco la realtà vera.


Racconta l´autrice: «A febbraio 2008 mi chiama un europarlamentare pugliese del PdL (non ne svela l´identità, ma risponderebbe al nome di Marcello Vernola, unico parlamentare presente alla festa di Ferragosto 2008 nella villa sarda di Gianpaolo Tarantini, ndr). Mi propone la candidatura. Faccio un colloquio a Roma, porto foto e curriculum. Lì parlo con un altro parlamentare Pdl. Sembra tutto a posto ma, quando a marzo vengono ufficializzate le liste, non vedo il mio nome. Chiedo spiegazioni e mi dicono che c´era di mezzo un´amante da sistemare».

Genisi a quel punto confeziona la vendetta letteraria. La ammette. Accendendo nella mente del lettore qualcosa di più di una semplice curiosità.

Alla sua Cleofe, che sta malissimo dopo aver scoperto che il ministro sta da tempo con un´altra, nel libro fa dire: «Salvo ho capito chi sei, un uomo squallido che nasconde dietro a una gentilezza untuosa soltanto menzogne... Ora comprendo... Come potevi avallare la mia candidatura, quando ne avevi già un´altra in lista? Solo che a me non l´avevi proposta tu, me l´avevano offerta, e tu l´hai bocciata».

Parole che, ora, sembrano fare il paio con il mancato debutto politico di Gabriella Genisi. «Quello che a Cleofe sembrava un pesciolino rosso, si è rivelato in realtà uno squalo», spiega l´autrice. La politica lei la vede come «un acquario in cui il pesce grande mangia quello piccolo».

Le sedi di partito, nelle trattative per le liste, sono «dei suk dove si baratta qualcosa in cambio di un posto, dei luoghi di meretricio frequentati da stelline con book fotografico». Travolta da un clamore che - dice - «non mi aspettavo», al cronista che le chiede se ha mai conosciuto il ministro a cui sembra alludere, l´autrice risponde così: «Sì, l´ho incontrato qualche anno fa, quando non era ancora ministro, a una manifestazione in Puglia».

2 - TERRY DE NICOLò: "Non ho fatto sesso a Palazzo Grazioli"...
Lettera dell' Avv. Sabino Strambelli a "la Repubblica"


In merito all'articolo "Le torte a Palazzo Grazioli" apparso su Repubblica domenica 12.07.2009,
Terry De Nicolò fa sapere tramite il suo avvocato Sabino Strambelli
che fu invitata da Tarantini a Palazzo Grazioli per partecipare ad una festa "non per fare sesso con il premier".
Ribadisce inoltre l'avv. Sabino Strambelli che la sua patrocinata, contrariamente a quanto si legge nell'articolo, non ha mai dichiarato agli inquirenti né tanto meno alla stampa "di aver fatto sesso con il premier".
Del resto, conclude il legale, quello che Maria Teresa De Nicolò ha dichiarato finora alla stampa è noto a tutti, essendo stata pubblicata la sua intervista dallo stesso quotidiano martedì 7 luglio 2009.

Risposta di "la Repubblica":
Più fonti vicine alle indagini confermano ancora oggi la ricostruzione di Repubblica.
(g.d'a. e g. f.)

La Repubblica [15-07-2009]
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Il Ministro SANDRO BONDI con la nuova compagna MANUELA REPETTI - copyright Pizzi
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