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Micciché scrive a Silvio: «Non vorrei che fossi diventato come il conte Ugolino»

Ultimo Aggiornamento: 29/07/2009 19:34
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29/07/2009 19:34

Il bordello siculo è colpa di Alfano cocco di papi?
Fonte: Corriere della Sera - 29 luglio 2009

IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO SULLA QUESTIONE SUD

Micciché scrive una lettera a Berlusconi
«Non vorrei che fossi diventato come il conte Ugolino che mangiava i suoi figli...»


ROMA- Alla fine Gianfranco Micciché ha preso carta e penna. Destinatario della missiva, proprio lui: Silvio Berlusconi.
Il rapporto tra il sottosegretario alla presidenze del Consiglio e il premier si è fatto sempre più teso.
Tanto che alla fine è stata inviata una lettera.
«Non vorrei che fossi diventato come il conte Ugolino che mangiava i suoi figli...»
Ed ancora:
«Siamo cresciuti insieme e abbiamo insieme aiutato a crescere» tanti dirigenti in Sicilia, come Alfano, che «ora si ribellano contro di me».
E conclude:
«Considera questa lettera».

IL CASO SUD - Tutto nasce dalla querelle sui fondi al Mezzogiorno.
Ma la lettera, rivelano fonti parlamentari del Pdl, è antecedente al tentativo di una mediazione portata avanti da Silvio Berlusconi.
Fatto sta che il premier pensa a un commissario in Sicilia per mettere fine a tutti i malumori.
Berlusconi ad alcuni parlamentari avrebbe spiegato di ritenere proprio la "questione siciliana" nel partito come la scintilla da cui è nata la discussione sulle politiche del Mezzogiorno.
E assicura: «Ho preso io la partita in mano».
E infatti il presidente del Consiglio ha convocato a palazzo Grazioli i ministri.
Tuttavia nonostante il tentativo di mediazione con Miccichè portato avanti,
l'area che fa riferimento al sottosegretario alla presidenza del Consiglio è nuovamente in fibrillazione
per l'esclusione di Stefania Prestigiacomo
dall'incontro di mercoledì.


Fonte: Corriere della Sera - 29 luglio 2009


Perché è scoppiato il casino siculo, con tanto di sollevazione che è sfociata in partito del Sud?
Il motivo sembra il bale del banale: la gelosia.
Quella che i Micciché (che portò a Silvio Angelino Jolie), le Prestigiacomo, i Totò Cuffaro, nutrono
per l'irresistibile ascesa del duo Schifani-Alfano.
Soprattutto Angelino Jolie che è diventato il cocco del Sultano di Arcore.
La loro incazzatura produce questo ragionamento: ‘sto bellimbusto non ha un partito dietro né uno straccio di voto, li portiamo tutti noi, l'abbiamo inventato noi e e adesso - slurp dopo slurp - fa il delfino di Palazzo Chigi...
Fonte: Dagospia

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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