Zavoli: «Dov´è la convenienza o l´affare della Rai?».«È un favore a Mediaset?»
TivùSAT!
- Sommerso di DECODER, si sveglia anche ZAVOLI:
“USCIRE DA SKY E GETTARE AL VENTO 50 MILIONI L’ANNO È un favore a Mediaset?
Dov´è la convenienza o l´affare della Rai?”
– QUALCUNO GLI DICA CHE A PALAZZO CHIGI C’è BERLUSCONI…
1 - SI SVEGLIA NONNO ZAVOLI: È un favore a Mediaset?, Dov´è la convenienza o l´affare della Rai?
Mauro Favale per La Repubblica
SERGIO ZAVOLI - Copyright Pizzi
Ora è ufficiale: la
Rai salta giù dalla piattaforma Sky.
«La trattativa è chiusa», dice il vicedirettore generale della tv pubblica Giancarlo Leone.
«Veramente la trattativa non si è mai aperta», gli rispondono i consiglieri di minoranza in Cda.
E
sul passaggio dei canali Raisat alla neonata piattaforma Tivù (nata dall´accordo tra Rai, Mediaset e La7) c´è il giudizio pesantemente negativo di Sergio Zavoli, Presidente della commissione di vigilanza:
«Così si rafforza il duopolio e si favorisce Mediaset».
Cronaca di una giornata cruciale per la
Rai che cambia strada,
lascia il satellite e sceglie di puntare tutto sul digitale terrestre.
Provocando le polemiche dell´opposizione ma anche del
Presidente Paolo Garimberti che, durante l´audizione in commissione, ha espresso, insieme a Zavoli, preoccupazioni sull´uso dei decoder:
«Sono tre giorni che a casa combatto per districarmi tra i decoder e spero di arrivare a capire».
Perché
uno dei risultati dell´accordo mancato è la più che probabile moltiplicazione degli apparecchi che consentono di captare i segnali digitale e satellitare.
Su Sky, per ora, resteranno solo i canali Rai in chiaro, ma è già in previsione un progressivo spegnimento di Raiuno, Raidue e Raitre.
Probabili, intanto alcuni
"buchi" nel palinsesto, ad esempio per quei
programmi per i quali sono stati pagati i diritti:
a cominciare dalla partita della nazionale italiana a settembre contro la Georgia che gli abbonati Sky difficilmente riusciranno a vedere.
Rizzo Nervo
Zavoli la mette così: «Da parte del servizio pubblico dovrebbe esserci
attenzione a quel 24% di italiani anziani che come me, rispetto all´
eccesso di nuove tecnologie, potrebbero avere
disaffezione nei confronti della tv».
Poi arriva l´affondo di sostanza:
«È un favore a Mediaset?»,
si chiede il Presidente.
«Dov´è la convenienza o l´affare della Rai?».
Per i consiglieri di minoranza l´affare non c´è:
«Il danno e la beffa», dice Nino Rizzo Nervo.
«Un fallimento», segnala Giorgio Van Straten.
«Ma in due anni avremo i conti in pareggio», assicura Leone.
Il nodo è quello della mancata controfferta Rai alla proposta Sky.
50 milioni di euro l´anno era la proposta dell´azienda di Rupert Murdoch che comprendeva il pacchetto Raisat legato indissolubilmente ai canali Rai free (Rai 1, 2 e 3).
Per Leone, che in vigilanza ha sostituito il dg Mauro Masi, assente per motivi personali, è stata questa «pretesa obbligatorietà di Sky il motivo centrale per cui il dg ha considerato di non chiudere positivamente la trattativa».
Da Sky nessun commento ufficiale.
Due giorni fa Tom Mockridge, amministratore delegato dell´azienda, aveva
imputato il mancato accordo ai ritardi della Rai sull´offerta.
«Non mi risulta che la Rai abbia rilanciato», afferma Garimberti.
Leone spiega perché: «Non abbiamo avanzato alcuna proposta perché la posizione di Sky era nota». «Una questione di "lana caprina"» è l´unico commento che filtra dall´azienda di Murdoch.
Giancarlo Leone - Copyright Pizzi
In Cda la relazione di Masi, alla fine, non è stata votata.
Una presa di distanze che già nel pomeriggio, in Vigilanza, Garimberti aveva spiegato così: «Abbiamo ascoltato, non preso atto.
C´è una bella differenza». Alla votazione (comunque non obbligatoria) si sono opposti anche il rappresentante del ministero dell´Economia in Cda, Angelo Petroni e la leghista Bianchi Clerici. Per Antonio Verro, consigliere d´amministrazione di maggioranza, in ogni caso le critiche a Masi sono ingiuste: «La Rai ci guadagna». Ma c´è chi, come il deputato Pd Vincenzo Vita, membro della Vigilanza, è convinto che
il favore per Mediaset sia rilevante: «In un solo colpo l´azienda del premier ridimensiona Sky privandola dell´offerta Rai e si lega al servizio pubblico "berlusconizzandolo"».
2 - L'ULTIMA NOTTE DI RAISAT
Luci accese e telefoni bollenti questa notte nella sede di Raisat.
Dalle finestre illuminate della sede di Borgo Sant'Angelo, proprio di fronte alle finestre di B XVI, buie perchè il Papa è ancora lontano da Roma, si ascoltavano le voci di tutti i redattori impegnati a telefonare ad amici e conoscenti in Sardegna, per conoscere le prime reazioni.
Dopo la chiusura, a mezzanotte, dei canali Raisat su Sky, sono infatti iniziate le trasmissioni, gratuite, degli stessi canali nella prima regione "all digital": la Sardegna, appunto.
La rivoluzione del digitale terrestre è anche questa:
più canali gratuiti per tutti. La Rai, con la sua Raisat, sta facendo la sua parte.
Pochi minuti dopo la mezzanotte, su precise istruzioni di Tom Barrack, tutti gli alberghi della Costa Smeralda avevano già sintonizzato, nelle stanze dei loro clienti, le fiction italiane di Raisat Premium e i programmi catch-up (la tv generalista qualche ora dopo) di Raisat Extra.
MAURO MASI - copyright Pizzi
A Porto Rotondo Alba Parietti, con lo smalto delle unghie appena fatto, ha chiesto ad un suo accompagnatore di prestarle le dita per digitare sul telecomando il numero corrispondente al canale Raisat Cinema che in quel momento presentava un leggendario film con Thomas Milian.
Dalle parti di Cagliari i ragazzi di Renato Soru si chiedevano se era possibile ritrasmettere Raisat Yoyo' nella sezione baby della loro Internet tv.
A Porto Raphael invece la regina del bio e del Fai Giulia Maria Crespi aveva fatto staccare la spina della tv perchè i nipotini potessero resistere meglio a questa invasione di programmi che avrebbe sicuramente turbato la loro estate.
In un'altra isola, ben lontana dalle coste sarde, Guido Barendson, già direttore del canale Raisat Gambero Rosso, escluso dall'operazione sarda perchè, a seguito di una congiura di palazzo dai contorni misteriosi, acquistato da Sky nel momento dell'abbandono dei canali Raisat, brindava al futuro con una bottiglia di Aglianico.
A New York
David Letterman veniva informato del suo licenziamento da Raisat a causa di un sondaggio che lo vedeva fra i personaggi più sgraditi al popolo sardo.
Intanto a Roma, al ristorante Matriciano, si attovagliavano con il capo del comitato precari e il sindacalista alla guida dell'
Usigrai, i due consiglieri Rai di area PD Rizzo
Nervo e Van Straten, felici di avere finalmente detto, dopo mesi di silenzio, una cosa di sinistra:
"Rinunciare a oltre 50 milioni l'anno di finanziamento
in cambio dei canali Raisat
è un danno per la Rai"!
Fonti:
Mauro Favale per La Repubblica
Corriere della Sera
Dagospia
[31-07-2009]
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.