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«Un politico non può permettersi di distinguere tra Pubblico e Privato»

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2009 22:17
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04/08/2009 18:43

quando i figli rimproverano il padre

La figlia del Premier:
«Un uomo politico non può permettersi la distinzione tra pubblico e privato»


Barbara Berlusconi sulla copertina di Vanity Fair


ROMA - ...
A parlare è Barbara Berlusconi, una delle figlie del premier e di Veronica Lario, intervistata da Giovanni Audiffredi per Vanity Fair in edicola da mercoledì.
Barbara confessa «dolore» per la crisi fra i genitori e quando le chiedono se si tratta della fine di un grande amore dice: «Sono sicura che lo sia stato per la mamma. Però di certo, in trent’anni di vita insieme, hanno sempre avuto a cuore il reciproco bene».
...



IL PADRE - Silvio Berlusconi, come premier, gode di consenso e popolarità. Come uomo, non è detto che debba essere un santo:
lo ha ammesso anche lui.
Che ne pensa, una quasi laureata in filosofia, di questa apparente contraddizione?
«Penso che una società esprima un senso della morale comune.
I rappresentanti politici che sono chiamati a ben governare, a far prosperare la comunità, sono anche tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime, possibilmente a elevarli.
Non credo, quindi, che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata».


Che cosa ha pensato delle attenzioni che suo padre ha avuto nei confronti di Noemi Letizia,
una ragazza che in apparenza non dovrebbe avere alcun vincolo con lui?
«Mi ha stupito. È una dimensione che non ha mai fatto parte del mio quotidiano.
La mia storia è quella di una ragazza che ha vissuto la sua giovinezza in modo sereno e normale.
Non ho mai frequentato uomini anziani.
Sono legami psicologici di cui non ho esperienza».

FRANCESCHINI - Poi c’è stato l’affondo del segretario del Pd Dario Franceschini:
’Fareste educare i vostri figli da un uomo come Silvio Berlusconi’.
Le parole di Franceschini l’hanno offesa?
«Non credo che Franceschini ce l’avesse con noi, figli di Berlusconi.
Non è un episodio che ritengo grave o insultante.
Credo parlasse di identità culturali diverse.
Certo, era un attacco personale e non solo politico a Silvio Berlusconi, perché gli negava la capacità di essere padre.
Ci potevano essere margini di ambiguità, le parole di Franceschini erano facilmente travisabili.
Per questo mi sono limitata a puntualizzare quello di cui sono fermamente convinta: l’educazione e i valori che mi sono stati trasmessi dalla famiglia, e anche da mio padre, sono quei valori che mi hanno permesso di crescere nel rispetto di me stessa e degli altri.
Con il senso della famiglia, l’osservanza delle regole e di tutti quei principi che sicuramente Franceschini avrà cercato di trasmettere ai suoi figli».

IL DIVORZIO - ... E’ la fine di un grande amore?
«Sono sicura che lo sia stato per la mamma. Però di certo - prosegue - in 30 anni di vita insieme, hanno sempre avuto a cuore il reciproco bene».
A molti è apparso un matrimonio troppo privato e troppo poco pubblico.
Sua madre non ha quasi mai fatto la First Lady.
«Mia madre - prosegue - ha avuto un solo grande interesse: tutelare la sua famiglia.
Ed è stata una bella famiglia. In questo senso, ha fatto un grande lavoro, con continua dedizione, e non so come ringraziarla.
Non è nella sua natura essere una donna pubblica, e con mio padre c’è sempre stato un rispetto reciproco dei ruoli».

...

Fonte: Corriere della Sera - 04 agosto 2009




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Che vergogna! Non solo una moglie, pure una figlia comunista! [SM=x44463]
Povero Silvio... [SM=x44469]
Fossi in lui rinnegherei Barbara come figlia ed al suo posto adotterei Noemi. [SM=x44455]

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05/08/2009 10:22

quando i figli insegnano ai padri ad essere più diplomatici e seri

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05/08/2009 14:25

Re:
kikkateo11, 05/08/2009 10.22:

quando i figli insegnano ai padri ad essere più diplomatici e seri




Se mai toccherà a loro quel che è toccato al loro genitore, voglio vedere quanto resteranno diplomatici e seri. [SM=x44465]
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05/08/2009 14:30

Re: Re:
Colonnello Kilgore, 05/08/2009 14.25:




Se mai toccherà a loro quel che è toccato al loro genitore, voglio vedere quanto resteranno diplomatici e seri. [SM=x44465]




gia' hai ragione, mi fa una pena .. povero silvio ... [SM=x44457] [SM=x44457]
05/08/2009 14:35

Re: Re: Re:
sperminator, 05/08/2009 14.30:




gia' hai ragione, mi fa una pena .. povero silvio ... [SM=x44457] [SM=x44457]




Nessuna pena. Tuttavia dubito che chiunque al posto di Berlusconi saprebbe stare calmo e lucido al 100 per cento 365 giorni all'anno per 20 e passa anni, è impossibile.


PS che poi dimostriamo una grande intelligenza e lungimiranza, se da figlia/o ti metti a dire cose del genere , ben sapendo che ci sono frotte di caimani pronte a divorarsele a colazione [SM=x44463] .

Voglio dire, rimproveri a tuo padre scarsa lungimiranza e poi dici questo? Allora forse non sei poi così diversa. [SM=x44473]
[Modificato da Colonnello Kilgore 05/08/2009 14:37]
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05/08/2009 14:43



Papi premia Feltri col “Giornale” dopo le prime di “Libero” su Veronica DESNUDA
- “velina ingrata” (con le tette al vento) e sul bodyguard di Macherio suo “compagno”
- lady Lario replica con I CALCI della figlia Barbara
- In BALLO una torta da 5,4 miliardi
- l'eventuale divorzio
– SE SARà PER COLPA DI SILVIO
- potrebbe SPEZZARE LA FAMIGLIA




1 - SILVIO PREMIA FELTRI, VERONICA CONTRATTACCA CON BARBARA

Come in una guerra che si rispetti, con gli eserciti che si fronteggiano, a mossa consegue contromossa.
E così accade anche nella guerra dei Berlusconi.
Dopo il silenzio delle ultime settimane, con Veronica che aveva fatto perdere le sue tracce e Silvio che ha cercato di far sopire la Sputtanopoli delle escort affrontando (e facendo affrontare dai media) il meno possibile la questione,
è bastata un'iniziativa di Papi per far ripartire la contraerea di Lady Lario.

Dimostrando di saper saldare i suoi debiti, il Cavaliere ha premiato con la direzione del "Giornale" e con un contratto da "ingaggio milionario" (lo scrive oggi anche Elisabetta Soglio sul "Corriere della Sera") il suo più efficace scudiero nella vicenda veline: Vittorio Feltri.

Da direttore di "Libero", Feltri ha regalato a Papi-Silvio alcune prime pagine che hanno fatto parecchio rumore:
il titolone "velina ingrata" rivolto a Veronica, corredato con le foto delle tette al vento;
l'intervistona a Daniela Santanché sul bodyguard di Macherio "compagno" da anni della signora Berlusconi.


Nessun altro giornale è arrivato a tanto, e il premier ha dovuto pure prendere le distanze (a proposito di "balle blu"...). Ora, però, Feltri è passato all'incasso. E la replica di Veronica non si è fatta attendere: a lanciare i siluri su Papi "l'anziano" ci ha pensato la figlia Barbara, dalle pagine di Vanity Fair.


2 - L'IMPERO DI BERLUSCONI: UNA TORTA DA 5,4 MILIARDI DI EURO
Gianmaria Pica per "Il Riformista"


Dunque la giovane Barbara Ber­lusconi, la più mediaticamente espo­sta delle figlie nate dal secondo ma­trimonio del presidente del Consi­glio va all'attacco;
e a Vanity Fair (spazio settimanale neutro tra il ne­mico Espresso e il Panorama di fa­miglia) dice due cose.
Che i politici «sono chiamati a ben governare, a far prosperare la comunità,
sono an­che tenuti a salvaguardare i valori che essa esprime,
possibilmente a elevarli.
Non credo, quindi, che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata».

E poi una seconda cosa che ai più maliziosi sembra spiegare la prima.
Dice Barbara che non c'è conflitto economico in seno alla fa­miglia,
però. «A oggi non c'è nessu­na lotta.
E, se mio padre è uomo giu­sto ed equo, non ce ne saranno nem­meno in futuro».

Ma che cosa succede nella fami­glia Berlusconi?
C'è una crisi matri­moniale e i riflessi di quella crisi sui cinque figli nati da due matrimoni di­versi.
E molti soldi in ballo.
Perché un patrimonio delle dimensioni di quello berlusconiano - sulla carta una torta patrimoniale di circa 5,4 miliar­di di curo, molto di più a valore di mercato - può diventare anche una fonte di enormi problemi.

Proprio dai figli, dal rapporto tra loro e il padre - e con il suo im­pero - dobbiamo partire per capire la portata di quello che sta succe­dendo.
L'impero economico della famiglia Berlusconi gira intorno alla Fininvest, la holding-finanzia­ria che ha in pancia Mediaset, Mondadori, banca Mediolanum, l'A.C. Milan e il 2% di Mediobanca.

Nel 2005
la finanzia­ria è stata suddivisa in otto subhol­ding:
cinque che fanno capo a Sil­vio Berlusconi per il 64,3 per cen­to delle quote, due ai figli Marina Elvira e Pier Silvio avuti con la prima moglie Carla Dall'Oglio per il 7,14 per cento ciascuno, e una holding (per una quota del 21,43) suddivisa in parti uguali tra Barba­ra, Eleonora e Luigi, i figli avuti dalla seconda moglie Veronica La­rio. La divisione dell'azionato so­cietario è stata eseguita con molta precisione per non creare disparità tra i figli e spezzare, così, gli equi­libri famigliari.

Marina Berlusconi, oltre a es­sere titolare del 98 per cento della Holding Quarta in cima alla catena di controllo della Fininvest, ha an­che una piccolissima quota - parite­tica a quella del fratello Pier Silvio - nell'impresa edile Dolcedrago Spa che a sua volta controlla due società immobiliari (Idra e Dueville). Mari­na è anche consigliere Mediobanca e presidente Fininvest e della casa editrice Mondadori.


Pier Silvio è consigliere della concessionaria pubblicitaria di Mediaset Publitalia 80, di Mondadori, della casa di pro­duzione cinematografica Medusa e della Fininvest. E anche presidente e ad dell'azienda di produzione Med Due e di Rti, società operativa di Mediaset. Pier Silvio è anche il pro­prietario della holding Italiana Quinta, gemella della Quarta.

I tre figli avuti con Veronica La­rio
stanno facendo la loro strada. Barbara, 26 anni, racconta nell'in­tervista a Vanity Fair di ieri: «Dal 2003 sono nel cda di Fininvest, ho interessi immobiliari e finanziari di recente mi sono impegnata nel progetto della galleria Cardi Black Box. Non so se oggi quello che voglio è un ruolo diverso nelle aziende di famiglia. Ma ho la passione per l'editoria, e mio padre ha sempre visto in me delle qualità. Lui ha sempre pensato (...) che mi sarei occupata di Mondadori».


Oltre a possedere una quota in una delle holding famigliari (identica a quella posseduta dai fratelli Eleonora e Luigi) che controlla la Fininvest, Barbara è titolare anche della società immobiliare Bel, il cui acronimo è formato dalla prima lettera dei nomi dei tre fratelli. Il ventenne Luigi ed Eleonora, due anni più grande, sono consiglieri della holding Quattordicesima. A sua volta, Luigi è anche consigliere di banca Mediolanum.

Quindi una divisione alla pari.
Ma l'eventuale divorzio Berlusconi-Lario potrebbe mettere tutto in discussione.

In ambienti famigliari qualcuno ritiene che il cosiddetto lodo Chiomenti (l'attuale divisione in cinque parti, una per ogni figlio) potrebbe essere modificato. Tutto va ripensato soprattutto se ci sarà un divorzio per colpa che sarebbe un problema per il capofamiglia.


[05-08-2009]

[SM=g1700002]

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05/08/2009 15:09

Re: Re:
Colonnello Kilgore, 05/08/2009 14.25:




Se mai toccherà a loro quel che è toccato al loro genitore, voglio vedere quanto resteranno diplomatici e seri. [SM=x44465]




ehhhhhhhhh in effeti è dura avere donne nuove tutte le sere ecc ecc un sacco di ville a cui tener dietro già poverello [SM=x44463]

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05/08/2009 15:22

Re: Re: Re: Re:
Colonnello Kilgore, 05/08/2009 14.35:




Nessuna pena. Tuttavia dubito che chiunque al posto di Berlusconi saprebbe stare calmo e lucido al 100 per cento 365 giorni all'anno per 20 e passa anni, è impossibile.


PS che poi dimostriamo una grande intelligenza e lungimiranza, se da figlia/o ti metti a dire cose del genere , ben sapendo che ci sono frotte di caimani pronte a divorarsele a colazione [SM=x44463] .

Voglio dire, rimproveri a tuo padre scarsa lungimiranza e poi dici questo? Allora forse non sei poi così diversa. [SM=x44473]




nessun uomo politico sta calmo e lucido, se e' per questo .. [SM=x44462] .. quanto all' uscita della figlia ( cui poi segue un' immediata e spontanea quasi smentita ) piu' che altro mi sembra un' avvertimento stile " guarda papi che non ci sono solo marina e piersilvio, ma anche noi tre " .. [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44458]
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05/08/2009 15:49

Rivelazioni!
L'ex deputato del PdL Paolo Guzzanti ha rivelato scena e retroscena delle attività del signor brlusconi. Vedi: www.paologuzzanti.it/ . Purtroppo il sito sta andando in tilt per le troppe visite, ma potete vedere una sintesi delle ultime terribili accuse di paolo Guzzanti su la Repubblica on line o sull'Espresso.
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Re: Re:
Colonnello Kilgore, 05/08/2009 14.25:




Se mai toccherà a loro quel che è toccato al loro genitore, voglio vedere quanto resteranno diplomatici e seri. [SM=x44465]




Eh si, che vita grama quella di Silvio, che triste destino gli è toccato... [SM=x44468]
Non vorrei proprio essere al suo posto: inizio l'attività di imprenditore e mi piovono magicamente sulla testa miliardi di lire da ignoti benefattori, che mi consentono di creare un primo impero edilizio; mi butto nel settore delle televisioni e subito il presidente del consiglio di turno mi fa leggi su misura per consentirmi di operare liberamente sbaragliando la concorrenza; mi getto in politica perchè la mia azienda è piena di debiti e, sebbene sia in palese conflitto di interessi, gli italiani mi votano e mi osannano, e l'opposizione accetta tutto senza battere ciglio; va al governo la sinistra e non si sogna nemmeno di fare una legge sul conflitto di interessi, così dopo cinque anni posso tornare al governo trionfalmente; i magistrati comunisti mi stanno alle calcagna per falso in bilancio, corruzione di giudici e altre quisquilie, ed io mi faccio leggi su misura che depenalizzano questi reati ovvero stabiliscono l'impunità per chi ricopre determinate cariche istituzionali (tra cui quella che ricopro io, ma è solo una coincidenza), ed il popolo e l'opposizione non ci vedono nulla di male; mentre il paese sta affondando nella crisi più nera dal dopoguerra io fino all'ultimo nego che la crisi esista, e nel frattempo invece che fare qualcosa per risollevare il paese (ma tanto la crisi non esiste, l'ho già detto!) mi diletto con schiere di mignotte assortite, ma prima nego perchè è tutta un'invenzione dei comunisti, poi ammetto che è vero ma che male c'è, mica sono un santo! ed il popolo e l'opposizione apprezzano.

Eh sì, che vita di mmmmmerda, come fa a sopportare tutto ciò? [SM=x44465]

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05/08/2009 18:19

Re: Re: Re:
Arsenio Lupin, 05/08/2009 18.16:




Eh si, che vita grama quella di Silvio, che triste destino gli è toccato... [SM=x44468]
Non vorrei proprio essere al suo posto: inizio l'attività di imprenditore e mi piovono magicamente sulla testa miliardi di lire da ignoti benefattori, che mi consentono di creare un primo impero edilizio; mi butto nel settore delle televisioni e subito il presidente del consiglio di turno mi fa leggi su misura per consentirmi di operare liberamente sbaragliando la concorrenza; mi getto in politica perchè la mia azienda è piena di debiti e, sebbene sia in palese conflitto di interessi, gli italiani mi votano e mi osannano, e l'opposizione accetta tutto senza battere ciglio; va al governo la sinistra e non si sogna nemmeno di fare una legge sul conflitto di interessi, così dopo cinque anni posso tornare al governo trionfalmente; i magistrati comunisti mi stanno alle calcagna per falso in bilancio, corruzione di giudici e altre quisquilie, ed io mi faccio leggi su misura che depenalizzano questi reati ovvero stabiliscono l'impunità per chi ricopre determinate cariche istituzionali (tra cui quella che ricopro io, ma è solo una coincidenza), ed il popolo e l'opposizione non ci vedono nulla di male; mentre il paese sta affondando nella crisi più nera dal dopoguerra io fino all'ultimo nego che la crisi esista, e nel frattempo invece che fare qualcosa per risollevare il paese (ma tanto la crisi non esiste, l'ho già detto!) mi diletto con schiere di mignotte assortite, ma prima nego perchè è tutta un'invenzione dei comunisti, poi ammetto che è vero ma che male c'è, mica sono un santo! ed il popolo e l'opposizione apprezzano.

Eh sì, che vita di mmmmmerda, come fa a sopportare tutto ciò? [SM=x44465]




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06/08/2009 09:50

Essendo giustamente agosto un mese in cui la politica va in vacanza (meritate vacanze mi verrebbe da dire) l'argomento più dibattuto saranno le avventure sessuali di Berlusconi.

Ovviamente l'Italia si spacca tra chi contesta che un uomo pubblico debba avere dei comportamenti privati "moralmente inattaccabili" e chi divide la sfera pubblica e quella privata.
In questo caso, a parte rare eccezioni, la maggior parte delle persone si schiera in base al suo essere pro o contro Berlusconi.

A titolo personale io sono molto più vicino alla seconda posizione, per tre motivi:

1 * l'idea che non esista un mondo privato per gli uomini pubblici è molto bigotta, tipica delle società anglosassoni che si basano su principi puritani tipici della cultura protestante. Principi che però convivono con la politica a 360°, per cui non penso che si possa accettare solo in parte;

2 * l'idea che esista un comportamento eticamente corretto mi fa rabbrividire: andare a mignotte sarà sconveniente per alcuni, ma per molti altri non lo è, non vedo perchè debba esistere una moralità superiore alle altre;

3 * la politica italiana è talmente allo sbando, tra clientelismo, sperpero di soldi pubblici, collusione con le mafie, inattività, difesa delle corporazione, che l'ultimo dei miei problemi è diventato sapere chi tromba e come ...

L'unica perplessità è che in perfetto italian style il passaggio da comportamenti privati a comportamenti illegali lo vedo molto facile ...

Per quanto riguarda Barbara, che in perfetta sintonia con la madre commenta i comportamenti del padre sui giornali (tra l'altro non proprio politicamente vicini al premier), credo che prenderla ad esempio sia abbastanza fuori luoghi: essendo in piena lotta per l'eredità con i fratellastri Marina e Piersilvio, essendo sempre stata vicina alla madre in questa decina di anni di separazione di fatto tra Veronica e Silvio, essendo stata, con la sua gravidanza e con i suoi legittimi interessi economici personali, già causa della famosa lettera della madre a Repubblica, beh, insomma, essendo nel complesso parte in causa in un (normale e legittimo) conflitto ereditario di una grande famiglia, non credo che le sue opinione possano essere prese ad esempio e strumentalizzate.

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We'd all like t'vote for th'best man, but he's never a candidate (Frank McKinney "Kin" Hubbard).
06/08/2009 14:15

Re: Re: Re:
Arsenio Lupin, 05/08/2009 18.16:




Eh si, che vita grama quella di Silvio, che triste destino gli è toccato... [SM=x44468]
Non vorrei proprio essere al suo posto: inizio l'attività di imprenditore e mi piovono magicamente sulla testa miliardi di lire da ignoti benefattori, che mi consentono di creare un primo impero edilizio; mi butto nel settore delle televisioni e subito il presidente del consiglio di turno mi fa leggi su misura per consentirmi di operare liberamente sbaragliando la concorrenza; mi getto in politica perchè la mia azienda è piena di debiti e, sebbene sia in palese conflitto di interessi, gli italiani mi votano e mi osannano, e l'opposizione accetta tutto senza battere ciglio; va al governo la sinistra e non si sogna nemmeno di fare una legge sul conflitto di interessi, così dopo cinque anni posso tornare al governo trionfalmente; i magistrati comunisti mi stanno alle calcagna per falso in bilancio, corruzione di giudici e altre quisquilie, ed io mi faccio leggi su misura che depenalizzano questi reati ovvero stabiliscono l'impunità per chi ricopre determinate cariche istituzionali (tra cui quella che ricopro io, ma è solo una coincidenza), ed il popolo e l'opposizione non ci vedono nulla di male; mentre il paese sta affondando nella crisi più nera dal dopoguerra io fino all'ultimo nego che la crisi esista, e nel frattempo invece che fare qualcosa per risollevare il paese (ma tanto la crisi non esiste, l'ho già detto!) mi diletto con schiere di mignotte assortite, ma prima nego perchè è tutta un'invenzione dei comunisti, poi ammetto che è vero ma che male c'è, mica sono un santo! ed il popolo e l'opposizione apprezzano.

Eh sì, che vita di mmmmmerda, come fa a sopportare tutto ciò? [SM=x44465]




Okay, la stupidata di turno gliela possiam concedere. [SM=x44452]

Non ho mai detto che il Cav abbia avuto una vita di merda. DIco solo che al suo posto, DUBITO FORTEMENTE che uno qualsiasi dei suoi figli sarebbe stato in grado di comportarsi anche mezza volta meglio. Semplice.

PS tale padre tale figlio, nel bene e nel male. Se Barbara può parlare e qualcuno la caga, non è certo per meriti suoi, ma perché "è figlia di" . Idem per Piersilvio e Marina e compagnia bella, che guardacaso son tutti dentro le aziende del papi [SM=x44463] .

Forse dovrebbe(ro) ricordarsene prima di sparar sentenze [SM=x44451]
[Modificato da Colonnello Kilgore 06/08/2009 14:17]
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Re:
paperino73, 06/08/2009 9.50:

Essendo giustamente agosto un mese in cui la politica va in vacanza (meritate vacanze mi verrebbe da dire) l'argomento più dibattuto saranno le avventure sessuali di Berlusconi.

Ovviamente l'Italia si spacca tra chi contesta che un uomo pubblico debba avere dei comportamenti privati "moralmente inattaccabili" e chi divide la sfera pubblica e quella privata.
In questo caso, a parte rare eccezioni, la maggior parte delle persone si schiera in base al suo essere pro o contro Berlusconi.

A titolo personale io sono molto più vicino alla seconda posizione, per tre motivi:

1 * l'idea che non esista un mondo privato per gli uomini pubblici è molto bigotta, tipica delle società anglosassoni che si basano su principi puritani tipici della cultura protestante. Principi che però convivono con la politica a 360°, per cui non penso che si possa accettare solo in parte;

2 * l'idea che esista un comportamento eticamente corretto mi fa rabbrividire: andare a mignotte sarà sconveniente per alcuni, ma per molti altri non lo è, non vedo perchè debba esistere una moralità superiore alle altre;

3 * la politica italiana è talmente allo sbando, tra clientelismo, sperpero di soldi pubblici, collusione con le mafie, inattività, difesa delle corporazione, che l'ultimo dei miei problemi è diventato sapere chi tromba e come ...

L'unica perplessità è che in perfetto italian style il passaggio da comportamenti privati a comportamenti illegali lo vedo molto facile ...

Per quanto riguarda Barbara, che in perfetta sintonia con la madre commenta i comportamenti del padre sui giornali (tra l'altro non proprio politicamente vicini al premier), credo che prenderla ad esempio sia abbastanza fuori luoghi: essendo in piena lotta per l'eredità con i fratellastri Marina e Piersilvio, essendo sempre stata vicina alla madre in questa decina di anni di separazione di fatto tra Veronica e Silvio, essendo stata, con la sua gravidanza e con i suoi legittimi interessi economici personali, già causa della famosa lettera della madre a Repubblica, beh, insomma, essendo nel complesso parte in causa in un (normale e legittimo) conflitto ereditario di una grande famiglia, non credo che le sue opinione possano essere prese ad esempio e strumentalizzate.





In linea di massima avresti anche ragione, ma stai affrontando solo una parte del problema.
Mi spiego: d'accordo che pretendere che un uomo politico debba essere, anche nel privato, un santo è abbastanza bigotto ed ipocrita; d'accordo che in quasi tutte le democrazie i potenti hanno i loro scheletri nell'armadio; d'accordo che non è questo uno dei mali maggiori dell'Italia in questo momento; d'accordo che Veronica e Barbara fanno i propri interessi e del bene italico poco gli frega...
Ma se inseriamo la vicenda in un contesto più ampio emerge che:
- Berlusconi ha partecipato al family day e si è fatto più di una volta paladino dei cosiddetti "valori cristiani" (anche di recente con la vicenda Eluana), e questo per accaparrarsi il gradimento (fondamentale in italia) del Vaticano, nonché i voti (non pochi) dei cattolici; è giusto o no che questi cattolici, che credono in certi valori e votano per qualcuno che possa tutelarli, sappiano come si comporta poi nel privato chi se ne erge a paladino? cioè che li viva davvero e li senta propri, oltrechè sbandierarli in pubblico? poi può darsi benissimo che gli elettori cattolici decidano comunque di dargli il voto, ma hanno almeno il diritto di essere informati? ed in una democrazia matura, i mezzi di informazione dovrebbero o no informarli? tanto per fare un parallelo, è come se si scoprisse che il leader degli ambientalisti nel privato guida auto inquinanti o adotta altri comportamenti contrari alla tutela dell'ambiente; avrebbero i suoi elettori diritto di saperlo prima di dargli o no il voto?
- se fossero confermati i colloqui di cui parla Guzzanti parrebbe che alcuni membri del Governo siano stati scelti non per le loro capacità ma per "altri meriti"; in una democrazia matura, in cui il popolo è sovrano e delega i propri rappresentanti per governare al meglio, è giusto che chi governa scelga i propri collaboratori non tra i più capaci ma tra i più... disponibili verso il Capo? e comunque (e ritorniamo sempre al punto base) il popolo è giusto che lo sappia o no? dopo può anche decidere che non gliene frega niente e confermare la fiducia a chi governa, ma perchè nasconderlo?
- infine è giusto che in una democrazia matura chi governa menta sistematicamente ai cittadini, a seconda di come gli fa comodo? nella questione Noemi & C. ha cambiato versione svariate volte, ed all'inizio ha negato categoricamente di aver frequentato altre donne, per poi uscire con la frase "ma sì, ci sono tante belle ragazze in giro ed io non sono un santo"; d'accordo, puoi fare ciò che vuoi, ma allora perchè non dirlo fin dall'inizio? quante altre bugie come questa ci stai raccontando? e allora torniamo sempre all'inizio: è giusto che il popolo sovrano sappia se un proprio governante gli sta mentendo o gli ha mentito?

Il succo è tutto qui: le democrazie che funzionano si basano su mezzi di informazione che passano al setaccio i politici per consentire ai cittadini di essere informati su chi vanno a votare. D'altro lato invece la costante di tutte le dittature è il controllo dei mezzi d'informazione, affinchè il popolo non sappia, o sappia solo ciò che vuole il dittatore.
Da che parte vogliamo che vada l'Italia?

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It's been a long time since I Rock and Rolled,
It's been a long time since I did the Stroll.
Ooh, let me get it back, let me get it back,
Let me get it back, baby, where I come from.
It's been a long time, been a long time, been a
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06/08/2009 22:17

Arsenio Lupin, 06/08/2009 18.21:

In linea di massima avresti anche ragione, ma stai affrontando solo una parte del problema.
Mi spiego: d'accordo che pretendere che un uomo politico debba essere, anche nel privato, un santo è abbastanza bigotto ed ipocrita; d'accordo che in quasi tutte le democrazie i potenti hanno i loro scheletri nell'armadio; d'accordo che non è questo uno dei mali maggiori dell'Italia in questo momento; d'accordo che Veronica e Barbara fanno i propri interessi e del bene italico poco gli frega...
Ma se inseriamo la vicenda in un contesto più ampio emerge che:



mi permetto di risponderti punto per punto:


- Berlusconi ha partecipato al family day e si è fatto più di una volta paladino dei cosiddetti "valori cristiani" (anche di recente con la vicenda Eluana), e questo per accaparrarsi il gradimento (fondamentale in italia) del Vaticano, nonché i voti (non pochi) dei cattolici; è giusto o no che questi cattolici, che credono in certi valori e votano per qualcuno che possa tutelarli, sappiano come si comporta poi nel privato chi se ne erge a paladino? cioè che li viva davvero e li senta propri, oltrechè sbandierarli in pubblico? poi può darsi benissimo che gli elettori cattolici decidano comunque di dargli il voto, ma hanno almeno il diritto di essere informati? ed in una democrazia matura, i mezzi di informazione dovrebbero o no informarli? tanto per fare un parallelo, è come se si scoprisse che il leader degli ambientalisti nel privato guida auto inquinanti o adotta altri comportamenti contrari alla tutela dell'ambiente; avrebbero i suoi elettori diritto di saperlo prima di dargli o no il voto?



per fortuna non viviamo in uno stato etico (o confessionale) per cui è di auspicio che le leggi dello Stato non impongano i comportamenti individuali, quanto definiscano le strutture sociali (nel caso della famiglia) e le responsabilità collettive (nel caso dell'eutanasia). in quest'ottica, a mio avviso, sono a maggior ragione più importanti le scelte pubbliche che le azioni private: ti faccio un esempio paradossale ma chiarificatore; se io fossi ambientalista preferirei un politico che gira in SUV (anche se lo so che non sono le macchine più inquinanti, non è questo importante) ma che incide con la sua azione politica sulla diffusione dell'energia alternativa, piuttosto di uno che gira in bicicletta ma poi in parlamento vota a favore del nucleare.
in pratica ribadisco quanto dico da sempre: io i politici li giudico per quello che fanno. quando poi in Italia la politica avrò recuperato efficienza, allora potrò mettermi a guardare anche altri aspetti.


- se fossero confermati i colloqui di cui parla Guzzanti parrebbe che alcuni membri del Governo siano stati scelti non per le loro capacità ma per "altri meriti"; in una democrazia matura, in cui il popolo è sovrano e delega i propri rappresentanti per governare al meglio, è giusto che chi governa scelga i propri collaboratori non tra i più capaci ma tra i più... disponibili verso il Capo? e comunque (e ritorniamo sempre al punto base) il popolo è giusto che lo sappia o no? dopo può anche decidere che non gliene frega niente e confermare la fiducia a chi governa, ma perchè nasconderlo?



all'inizio non volevo risponderti, perchè tu parti da un presupposto tutto da dimostrare: e fino a che non viene dimostrato, non è vero (vige anche qui la presunzione di innocenza).
poi invece ti rispondo, perchè penso che sia importante quadrare i paragoni. in tutta la storia della repubblica, i ministri sono sempre stati scelti per appartenenza a partiti e correnti politiche, raramente per reale capacità. per cui il paragone corretto da fare è: è giusto che a fare il ministro ci vada una che ha fatto un lavoretto al premier o uno che ha portato 100 mila voti al partito perchè ha una forte clientela nel suo distretto ?
detto ciò l'unico metro di giudizio restano le scelte politiche: e a me la Gelmini sta piacendo tanto, per cui se è vero quello che dice Guzzanti, sono contento che sia stata proprio lei a fare quello che ha fatto e non un'altra ...


- infine è giusto che in una democrazia matura chi governa menta sistematicamente ai cittadini, a seconda di come gli fa comodo? nella questione Noemi & C. ha cambiato versione svariate volte, ed all'inizio ha negato categoricamente di aver frequentato altre donne, per poi uscire con la frase "ma sì, ci sono tante belle ragazze in giro ed io non sono un santo"; d'accordo, puoi fare ciò che vuoi, ma allora perchè non dirlo fin dall'inizio? quante altre bugie come questa ci stai raccontando? e allora torniamo sempre all'inizio: è giusto che il popolo sovrano sappia se un proprio governante gli sta mentendo o gli ha mentito?

Il succo è tutto qui: le democrazie che funzionano si basano su mezzi di informazione che passano al setaccio i politici per consentire ai cittadini di essere informati su chi vanno a votare. D'altro lato invece la costante di tutte le dittature è il controllo dei mezzi d'informazione, affinchè il popolo non sappia, o sappia solo ciò che vuole il dittatore.
Da che parte vogliamo che vada l'Italia?




quello che dici qui, ti stupisco, lo condivido in pieno: mi piacerebbe però che tutte queste attenzioni alle bugie dei governanti non fossero relativi a scopate, ma a scelte politiche (soprattutto nella distribuzione di soldi pubblici per mantenere clientele e consenso).
perchè prima di diventare una democrazia che funziona, all'italia manca ancora tanta strada, ma non è tutta colpa di berlusconi, io credo che manchi una cultura politica e civica nei cittadini (e nei governanti, che non sono altro che uno spaccato della società).

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