il Codacons: ricadute sulle vacanze degli italiani
Benzina, Scajola convoca le compagnie
Ultimatum dei consumatori: basta parole
Il presidente della Commissione Prezzi:
«è inaccettabile che le aziende di Stato facciano da apripista ai rincari»
ROMA - La benzina corre ancora e il governo prova a tamponare l'emorragia,
convocando le compagnie petrolifere per spiegare l'andamento del prezzo dei carburanti.
Ma il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, a cui si deve la convocazione, non è presente al vertice, iniziato attorno alle 15,30 e a cui partecipa il sottosegretario Stefano Saglia con il capo dipartimento Energia, Guido Bortoni.
Tra le compagnie petrolifere presenti, ci sono rappresentanti dell’
Api, Eni, Erg Petroli, Esso, Kpi, Shell, Tamoil, Total e Unione petrolifera.
GLI AUMENTI - Mercoledì altri due centesimi si sono aggiunti al prezzo della benzina, che arriva a sfiorare gli 1,35 euro al litro nei distributori Shell.
Dopo i tre centesimi aggiunti da Agip martedì ai propri listini,
è il turno del colosso petrolifero anglo-olandese di rialzare di 3,5 cent il prezzo della propria verde, che arriva a 1,349 euro, e di 3 centesimi il diesel, che si attesta a 1,169 euro.
Ma gli
aumenti sono generalizzati e coinvolgono tutte le compagnie, che, con rialzi di entità diversa, portano la verde agli 1,339 raggiunti mercoledì da Agip.
Più frammentato il panorama sul diesel, il cui prezzo varia dagli 1,158 euro al litro di Erg e Total fino agli 1,169 euro di Shell. I prezzi dei carburanti presentano però differenze notevoli su base territoriale.
È Napoli la città dove si spende di più per un pieno di benzina (1,374 euro al litro),
mentre per risparmiare qualcosa conviene andare a
Trieste (1,324).
Le grandi città si trovano a metà classifica: a Roma la benzina costa 1,338 euro, a Milano 1,341.
(Ansa)
ULTIMATUM AL GOVERNO - Le associazioni dei consumatori puntano però il dito contro il Governo,
a cui viene chiesto esplicitamente di promuovere azioni concrete.
«Non c’è più spazio per l’indignazione - afferma Federconsumatori in una nota -
È necessario intervenire con decisione su tale versante, passando finalmente dalle parole ai fatti, come ribadiamo da tempo.
In particolare - spiega Rosario Trefiletti - è indispensabile
agire su tre fronti».
In particolare, «portando finalmente a compimento la configurazione dell’
Autorità per l’Energia e dotando tale organismo di responsabilità di verifica e controllo, ma anche di sanzione, soprattutto in relazione ai prezzi dei prodotti petroliferi»;
in secondo luogo "verificando l’efficienza dell’intera filiera petrolifera nel nostro Paese, a partire dalla raffinazione,
al fine di comprendere il perché dell’esistenza di un
differenziale (dai 3 ai 5 centesimi) tra il costo industriale dei carburanti in Italia rispetto alla media europea»;
ed infine «eliminando una volta per tutte ’impicci ed impacci’ che ostacolano una completa
liberalizzazione del settore della distribuzione dei carburanti, che consenta la
vendita anche attraverso il canale della grande distribuzione».
Il Codacons, inoltre, denuncia
ricadute sulle vacanze degli italiani, Federconsumatori e Adusbef auspicano un abbattimento dei prezzi dei carburanti, anche attraverso la liberalizzazione del canale di vendita.
«Ogni anno si verifica la stessa situazione, con aumenti concomitanti agli esodi dei cittadini»,
afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi, «ci appelliamo ad Antitrust e Mister Prezzi affinchè indaghino sui rincari dei carburanti».
L'INCONTRO AL MINISTERO - Il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha convocato per oggi pomeriggio le compagnie petrolifere a Via Veneto, perché vengano illustrati i motivi dell'attuale andamento dei prezzi.
Mercoledì era stato il giorno degli interventi della politica, dopo che nella martedì sera il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, aveva parlato di
«ultimo giro per i furbi».
Secondo il presidente della Commissione Prezzi e Tariffe del Senato, Sergio Divina,
«è inaccettabile che le aziende di Stato, come l'Eni e nel particolare l'Agip, facciano da apripista alla stagione dei rincari.
Chiediamo a Tremonti e Scajola di vigilare sulle attività di queste aziende».
Un invito che arriva anche da
Antonio Borghesi, vice capogruppo alla Camera per L'IdV:
«visto l'aumento del prezzo della benzina, che non sembra collegato all'aumento dei costi,
chiediamo al ministro Scajola cosa stia aspettando ad intervenire».
Inviti che sono stati accolti e che porteranno al primo incontro del 2009 fra compagnie e governo sul tema dei carburanti.
06 agosto 2009
www.corriere.it/cronache/09_agosto_06/benzina_scajola_compagnie_85872f2a-825a-11de-ace9-00144f02aa...
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.