Tragedia a Kabul

Ultimo Aggiornamento: 25/09/2009 15:50
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PippyZzetta
17/09/2009 20:36

Re:
((Gianni)), 17/09/2009 14.31:




il senso di responsabilità imporrebbe di defenestrare Karzai ed il suo governo, non di morire per difenderlo.




penso che i militari italiani si stiano occupando di altro che non sia di far "la scorta" a karzai (il virgolettato sta a significare che è da prendere con un significato un po' più ampio).

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18/09/2009 08:51

Re: Re: Re:
Colonnello Kilgore, 17/09/2009 18.44:




CI stiamo? Non mi sembra che nessuno di noi sia là... [SM=x44463]




i soldati sono là per rappresentare l'Italia..l'Italia siamo noi (o meglio io mi sento italiana poi vedi tu [SM=x44464] ) quindi STIAMO!

mi chiedo solo una cosa..come mai che lo Stato decide cose solo dopo stragi avvenute...prima deve morire gente e poi si decide..ieri parlavano di riportare a casa tutti..adesso lo capiscono? tanto sono anni che siamo là..non vogliono il nostro aiuto e noi siamo ancora là a morire per una guerra che non è nostra..gli americani si sa lo sanno loro e lo sappiano noi avevano o hanno degli interessi ma noi?
Parlano di mercenari che vanno là per soldi stamattina un ex militare parlava di 2000 euro al mese se sono solo veramente 2000 euro allora c'è veramente un gran patriottismo..ma di cosa poi?
la mia più grande paura è che noi stiamo là a fare la guerra ai ribelli..ma non ci rendiamo conto che di talebani ne abbiamo tantissimi anche qui?? non ci rendiamo conto che ci siamo talmente esposti e li abbiamo fatti entrare tutti? non ci rendiamo conto che un attacco qui in Italia da parte loro può avvenire in qualsiasi momento che noi siamo "disarmati" o meglio non pronti?? quando hanno mandato quei militari a morire non ci hanno pensato i nostri grnadi politici?

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18/09/2009 09:13

Questa volta non voglio parlare del che ci stiamo a fare ancora li.

Vorrei fare una riflessione sui soldati italiani.

Avete notato che sono in maggior parte meridionali?
E perchè?

Perchè al sud, dove il tasso di disoccupazione è più alto, molti giovani scelgono di entrare nell'esercito per avere uno stipendio sicuro e (più o meno) onesto.
E' un paese di merda quello in cui uno deve andare a rischiare la pelle in guerra per mantenere la famiglia.

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Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

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18/09/2009 09:18

Re:
il tobas, 18/09/2009 9.13:

Questa volta non voglio parlare del che ci stiamo a fare ancora li.

Vorrei fare una riflessione sui soldati italiani.

Avete notato che sono in maggior parte meridionali?
E perchè?

Perchè al sud, dove il tasso di disoccupazione è più alto, molti giovani scelgono di entrare nell'esercito per avere uno stipendio sicuro e (più o meno) onesto.
E' un paese di merda quello in cui uno deve andare a rischiare la pelle in guerra per mantenere la famiglia.




su questo sono d'accordissimo

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PippyZzetta
18/09/2009 09:29

Re: Re: Re: Re:
kikkateo11, 18/09/2009 8.51:




i soldati sono là per rappresentare l'Italia..l'Italia siamo noi (o meglio io mi sento italiana poi vedi tu [SM=x44464] ) quindi STIAMO!

mi chiedo solo una cosa..come mai che lo Stato decide cose solo dopo stragi avvenute...prima deve morire gente e poi si decide..ieri parlavano di riportare a casa tutti..adesso lo capiscono? tanto sono anni che siamo là..non vogliono il nostro aiuto e noi siamo ancora là a morire per una guerra che non è nostra..gli americani si sa lo sanno loro e lo sappiano noi avevano o hanno degli interessi ma noi?
Parlano di mercenari che vanno là per soldi stamattina un ex militare parlava di 2000 euro al mese se sono solo veramente 2000 euro allora c'è veramente un gran patriottismo..ma di cosa poi?
la mia più grande paura è che noi stiamo là a fare la guerra ai ribelli..ma non ci rendiamo conto che di talebani ne abbiamo tantissimi anche qui?? non ci rendiamo conto che ci siamo talmente esposti e li abbiamo fatti entrare tutti? non ci rendiamo conto che un attacco qui in Italia da parte loro può avvenire in qualsiasi momento che noi siamo "disarmati" o meglio non pronti?? quando hanno mandato quei militari a morire non ci hanno pensato i nostri grnadi politici?




quindi che gli afghani si fottano e si uccidano tra di loro.

preciso solo che la guerra è nostra perchè è stata votata dalla nato, di cui l'italia fa parte (a meno di non volerne uscire), pertanto è nostra precisa responsabilità continuare in quel che stiamo facendo, che non è solo di pattugliare le strade e dare caramelle ai bambini, ma anche costruire infrastrutture (ad esempio ponti, acquedotti, linee elettriche) istruire ed addestrare la polizia e l'esercito locale.
scusate ma sta retorica del salviamo solo il nostro culo mi pare un po' superficiale. E senza pensare che ad esempio la gran bretagna ha perdite praticamente quotidiane.
Che facciamo, ci ritiriamo tutti e facciamo tornare i talebani? ah beh allora sì che risolviamo le cose e le nostre chiappone saranno più al caldo.

giustissimo quello rilevato dal tobas, a prescindere dalla retorica di bassa lega dei giornali ("ancora una volta il sangue del sud"). è vero che accade ovunque nelle fasce più povere della società. Quello che fa specie da noi è che la fascia "povera" sia geograficamente localizzata [SM=x44471]

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18/09/2009 09:33

Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 18/09/2009 9.29:




quindi che gli afghani si fottano e si uccidano tra di loro.

preciso solo che la guerra è nostra perchè è stata votata dalla nato, di cui l'italia fa parte (a meno di non volerne uscire), pertanto è nostra precisa responsabilità continuare in quel che stiamo facendo, che non è solo di pattugliare le strade e dare caramelle ai bambini, ma anche costruire infrastrutture (ad esempio ponti, acquedotti, linee elettriche) istruire ed addestrare la polizia e l'esercito locale.
scusate ma sta retorica del salviamo solo il nostro culo mi pare un po' superficiale. E senza pensare che ad esempio la gran bretagna ha perdite praticamente quotidiane.
Che facciamo, ci ritiriamo tutti e facciamo tornare i talebani? ah beh allora sì che risolviamo le cose e le nostre chiappone saranno più al caldo.

giustissimo quello rilevato dal tobas, a prescindere dalla retorica di bassa lega dei giornali ("ancora una volta il sangue del sud"). è vero che accade ovunque nelle fasce più povere della società. Quello che fa specie da noi è che la fascia "povera" sia geograficamente localizzata [SM=x44471]




lo so cosa fanno là Pippy e so che stiamo facendo del bene non stiamo facendo la guerra ma loro ormai sono anni che non ci vogliono (tra l'altro a casa loro come se uno venisse da te a controllarti ma si mettesse a casa tua contro la tua voglia) non siamo i benvenuti (noi americani ecc) non dico si arrangino ma se non ci vogliono ma se non si abbasseranno mai (quanti anni è che va avanti questa guerra??) cosa stiamo a fare? per quale motivo stiamo là?
forse sono ignorante io (anzi di sicuro) ma non lo capisco)
poi nessuno dice niente dei probabili attacchi di talebani nel nostro paese?

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18/09/2009 10:26

Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 18/09/2009 9.29:




quindi che gli afghani si fottano e si uccidano tra di loro.

preciso solo che la guerra è nostra perchè è stata votata dalla nato, di cui l'italia fa parte (a meno di non volerne uscire), pertanto è nostra precisa responsabilità continuare in quel che stiamo facendo, che non è solo di pattugliare le strade e dare caramelle ai bambini, ma anche costruire infrastrutture (ad esempio ponti, acquedotti, linee elettriche) istruire ed addestrare la polizia e l'esercito locale.
scusate ma sta retorica del salviamo solo il nostro culo mi pare un po' superficiale. E senza pensare che ad esempio la gran bretagna ha perdite praticamente quotidiane.
Che facciamo, ci ritiriamo tutti e facciamo tornare i talebani? ah beh allora sì che risolviamo le cose e le nostre chiappone saranno più al caldo.

giustissimo quello rilevato dal tobas, a prescindere dalla retorica di bassa lega dei giornali ("ancora una volta il sangue del sud"). è vero che accade ovunque nelle fasce più povere della società. Quello che fa specie da noi è che la fascia "povera" sia geograficamente localizzata [SM=x44471]




Penso che il problema non avrà soluzione sia se restiamo li sia se torniamo a casa.

Facendo un breve riassunto negli anni 80 per cacciare i russi gli USA hanno fornito armi ai mujaheddin che a loro volta erano legati a Bin Laden e ai Talebani.
Quindi nella guerra civile scatenatasi dopo la cacciata dei russi i talebani godevano in partenza di una posizione di maggior forza tant'è che hanno preso il controllo del paese.

Oggi gli USA e gli alleati son li per cacciare coloro che avevano aiutato 20 anni prima.
E visto come vanno le cose tra 10 anni potremmo essere ancora li per cacciare chi ha preso il posto dei Talebani.

Perchè dobbiamo cancellare dalla mente che in queste guerre ci sia uno scopo umanitario, un progetto di democrazia. Di volta in volta si va li per salvare delle vite sopprimendone delle altre.
Negli anni 40 pur di cacciare Hitler si allearono con i comunisti, negli anni 80 per cacciare i comunisti si allearono con i fondamentalisti religiosi. Oggi bisogna cacciare i Talebani. E domani?

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18/09/2009 10:48

La Nato: a Kabul la missione continua

L'alleanza atlantica: vicini all'Italia
BRUXELLES

La Nato si stringe attorno all’Italia e piange con gli italiani la perdita di altri sei giovani soldati in Afghanistan, ma al tempo stesso riafferma l’importanza della missione internazionale e chiede al nostro paese di non abbandonare il proprio impegno. «È una grande tragedia», è stato il primo commento del portavoce della Nato, James Appathurai, esprimendo la vicinanza dell’Alleanza all’Italia, di cui ha ricordato «l’importante contributo» alla missione internazionale Isaf.

La notizia dell’attacco ai militari italiani a Kabul, costato la vita a sei soldati, è arrivata stamattina in tempo reale al quartiere generale della Nato a Bruxelles, dove è stata accolta con grande dolore e choc. Una notizia temuta, ma non inattesa: all’alleanza sono ben consapevoli che il momento in Afghanistan è delicato e che le forze internazionali sono nel mirino di una recrudescenza dei talebani. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha espresso il cordoglio dell’Alleanza al governo italiano. «È una grande tragedia. È un momento di grande tristezza per tutti noi», ha detto Appathurai. «L’Italia sta dando un importante contributo» alla missione e la Nato auspica che «questo impegno sia mantenuto».

«Oltre a condividere con l’Italia questo momento di grande tristezza, l’Alleanza - ha aggiunto il portavoce - ricorda l’importanza della missione che la comunità internazionale sta conducendo in Afghanistan e la necessità di mantenere l’impegno». Il presidente del Comitato militare della Nato, Giampaolo Di Paola, si è detto «particolarmente addolorato». «Quanto accaduto a Kabul mi colpisce profondamente sia come presidente del Comitato militare che come italiano», ha dichiarato. Di Paola domani presiederà a Lisbona una riunione del Comitato militare tra i 28 capi di stato maggiore dell’Alleanza e il generale Usa Stanley McCrhystal, in gran parte dedicata alla situazione in Afghanistan. «L’alleanza atlantica è determinata a portare avanti la missione con la comunità internazionale e insieme al popolo afghano per potere garantire all’Afghanistan una vita migliore ed impedire che il paese ritorni ad essere un rifugio per i terroristi», ha assicurato Di Paola.

Proprio ieri, commentando le dichiarazioni del ministro degli esteri tedesco Franz-Walter Steinmeier, che ha ipotizzato un ritiro nel 2013-14, la Nato ha ribadito di non avere «nessun piano per il ritiro dall’Afghanistan, nè una data per il ritiro». L’Alleanza è però consapevole che questo nuovo attacco è destinato a indebolire il consenso delle opinioni pubbliche europee, già in netto declino, anche in paesi alleati fedelissimi come la Gran Bretagna. «La Nato non ha intenzione di stare in Afghanistan per sempre. Ci deve essere un processo di transizione il più presto possibile, ma non troppo presto», ha rilevato Appathurai.

Fonte

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

18/09/2009 10:55


ieri sera a Ballarò hanno intervistato l'on. Paglia (maggiore dell'esercito, medaglia d'oro al valor militare), è stato molto interessante e commovente a tratti, anche Floris era toccato... se qualcuno potesse recuperare il filmato... [SM=x44460]
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18/09/2009 11:00

Re:
rosalia_72, 18/09/2009 10.55:


ieri sera a Ballarò hanno intervistato l'on. Paglia (maggiore dell'esercito, medaglia d'oro al valor militare), è stato molto interessante e commovente a tratti, anche Floris era toccato... se qualcuno potesse recuperare il filmato... [SM=x44460]




c'era anche stamattina su rai 1..

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18/09/2009 11:02

Re:
rosalia_72, 18/09/2009 10.55:


ieri sera a Ballarò hanno intervistato l'on. Paglia (maggiore dell'esercito, medaglia d'oro al valor militare), è stato molto interessante e commovente a tratti, anche Floris era toccato... se qualcuno potesse recuperare il filmato... [SM=x44460]




le trasmissioni giornalistiche dopo simili fatti sembrano la trama del film "Ricomincio da capo" dove ogni mattina, alle 06.00 in punto, viene svegliato dalla radio che trasmette sempre lo stesso brano musicale , e da allora la giornata trascorre inesorabilmente allo stesso modo della precedente. Gli eventi si ripetono esattamente uguali ogni giorno.

Qui ogni volte muore qualcuno e invece di cambiare registro e finirla con queste inutili missioni si chiede il silenzio, il rispetto dei morti e poi ci si addormenta e al nuovo risveglio abbiamo davanti l'ennesimo militare morto da piangere.

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18/09/2009 11:26

il tobas, 18/09/2009 11.02:




le trasmissioni giornalistiche dopo simili fatti sembrano la trama del film "Ricomincio da capo" dove ogni mattina, alle 06.00 in punto, viene svegliato dalla radio che trasmette sempre lo stesso brano musicale , e da allora la giornata trascorre inesorabilmente allo stesso modo della precedente. Gli eventi si ripetono esattamente uguali ogni giorno.

Qui ogni volte muore qualcuno e invece di cambiare registro e finirla con queste inutili missioni si chiede il silenzio, il rispetto dei morti e poi ci si addormenta e al nuovo risveglio abbiamo davanti l'ennesimo militare morto da piangere.




Paglia non è andato per piangere, ma per spiegare alcune cose su come funzionano le missioni militari ecc. è uno che ci stava lasciando le penne in missione, sa di cosa parla (è su una sedia a rotelle ora [SM=x44468]) ed è anzi contrario ai piagnistei che si fanno sempre in questi casi, ha detto chiaramente che sono persone consapevoli dei rischi che corrono e trova fuori luogo le polemiche che ogni volta vengono fuori sul ritiro sì/ritiro no ecc. [SM=x44465]


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18/09/2009 11:57

Re: Re:
orckrist, 17/09/2009 18.58:




Paragone del piffero visto che questo rischio per un militare fa parte del lavoro....




hai ragione.....motivo in più per evitare la retorica melensa: è insopportabile sentir parlare di patria, onore....... [SM=x44463]


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Voi gridavate cose orrende e violentissime e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne.

La situazione è grave, ma non è seria! (E.Flaiano)

"Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste....cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone, ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perchè il regista non crede nelle persone....io CREDO nelle persone, però non credo nella MAGGIORANZA delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza......"

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18/09/2009 12:01

Re: Re: Re: Re:
orckrist, 17/09/2009 19.08:




Infatti nel giugno 2007 è stato il "solito" a rifinanziare la missione...






una volta che ci sei, che hai preso impegni ufficiali con la comunità internazionale non è così semplice.....

Meglio dire no dall'inizio!! [SM=x44465]

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"Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste....cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone, ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perchè il regista non crede nelle persone....io CREDO nelle persone, però non credo nella MAGGIORANZA delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza......"

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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
il tobas, 18/09/2009 10.26:




Penso che il problema non avrà soluzione sia se restiamo li sia se torniamo a casa.

Facendo un breve riassunto negli anni 80 per cacciare i russi gli USA hanno fornito armi ai mujaheddin che a loro volta erano legati a Bin Laden e ai Talebani.
Quindi nella guerra civile scatenatasi dopo la cacciata dei russi i talebani godevano in partenza di una posizione di maggior forza tant'è che hanno preso il controllo del paese.

Oggi gli USA e gli alleati son li per cacciare coloro che avevano aiutato 20 anni prima.
E visto come vanno le cose tra 10 anni potremmo essere ancora li per cacciare chi ha preso il posto dei Talebani.

Perchè dobbiamo cancellare dalla mente che in queste guerre ci sia uno scopo umanitario, un progetto di democrazia. Di volta in volta si va li per salvare delle vite sopprimendone delle altre.
Negli anni 40 pur di cacciare Hitler si allearono con i comunisti, negli anni 80 per cacciare i comunisti si allearono con i fondamentalisti religiosi. Oggi bisogna cacciare i Talebani. E domani?



beh ora come ora il problema ha minori probabilità di soluzione perchè "giorg de ginius" ha pensato bene di aprire un secondo fronte (dove poi siamo dovuti andare a mettere le pezze al culo, questa volta sì senza avvallo nato). prima dell'iraq l'afghanistan era quasi sotto controllo e di fatti nemmeno se ne parlava più.
che di volta in volta gli americani si alleino con l'uno o l'altro e poi li depennino dalla lista dei cattivi è un dato di fatto, da qui a dire ritiramoci perchè muoiono i nostri soldati mi pare più una scagarella momentanea che una strategia seria di un paese che fa parte di un patto (volenti o nolenti) e di una comunità.

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Re:
rosalia_72, 18/09/2009 11.26:




Paglia non è andato per piangere, ma per spiegare alcune cose su come funzionano le missioni militari ecc. è uno che ci stava lasciando le penne in missione, sa di cosa parla (è su una sedia a rotelle ora [SM=x44468]) ed è anzi contrario ai piagnistei che si fanno sempre in questi casi, ha detto chiaramente che sono persone consapevoli dei rischi che corrono e trova fuori luogo le polemiche che ogni volta vengono fuori sul ritiro sì/ritiro no ecc. [SM=x44465]






Non mi riferivo a Paglia che non ho nemmeno visto ma ho preso spunto dal tuo discorso per parlare della serie di trasmissioni e commenti strappalacrime e che hanno la consegna del silenzio sulla realtà dei fatti.

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