L'INCHIESTA
Tarantini dal giudice
Stretta sul filone appalti
Oggi l’udienza di convalida del fermo.
I legali: parlerà.
Voci di sviluppi nelle indagini sulla sanità
Da uno dei nostri inviati Fiorenza Sarzanini
BARI — Nell’estate del 2008 Gianpaolo Tarantini avrebbe acquistato almeno dieci «partite» di cocaina oltre a numerose pasticche di una droga sintetica simile all’ecstasy.
E un «carico» lo avrebbe ritirato
Alessandro Mannarini, all’epoca collaboratore fedele, che invece aveva negato di aver mai comprato stupefacenti.
A raccontarlo durante l’interrogatorio del 16 settembre scorso è stato
Nico, il «pusher».
Gianpaolo Tarantini (Afp)
Dopo aver raccolto le sue dichiarazioni, i pubblici ministeri hanno disposto il fermo dell’imprenditore barese che era già accusato anche di corruzione e favoreggiamento della prostituzione.
Altri provvedimenti potrebbero scattare nelle prossime ore, quando saranno terminate le verifiche sulle versioni fornite da tutti gli indagati.
E dopo aver ascoltato lo stesso Tarantini, che questa mattina dovrà rispondere alle domande del giudice durante l’udienza di convalida.
I legali assicurano che parlerà, si difenderà da quelli che ieri ha definito «equivoci facilmente spiegabili».
Chiuso in regime di isolamento in una cella del carcere di Bari, Tarantini giura di non aver mentito, esclude che le sue sortite dei giorni scorsi fossero un modo per fare pressioni sui testimoni, come invece ritiene l’accusa che motivando il provvedimento definisce le dichiarazioni pubbliche
«tentativi di inquinare le prove e fare pressione su testimoni e altri indagati».
Sapeva Tarantini che i suoi amici venivano interrogati sulla cessione degli stupefacenti.
Sapeva che anche numerose ragazze, da lui reclutate per partecipare a feste e cene organizzate dal premier Silvio Berlusconi, erano state convocate dalla Guardia di Finanza.
E dunque i magistrati sospettano che quando ha affermato di temere per la sua vita,
voleva in realtà lanciare un messaggio, invitare tutti a tacere, a non rivelare dettagli nuovi rispetto a quanto era già emerso.
Forse il suo era anche un invito a non coinvolgere nella vicenda altri personaggi.
In realtà alcune giovani hanno negato di aver preso soldi, ma hanno aggiunto particolari sullo svolgimento delle serate in compagnia del presidente del Consiglio.
Come
Stella Novarino, in arte Stella Jean, che prima agli investigatori e poi in un’intervista
a Il Giornale , ha rivelato che a fine ottobre fu invitata a palazzo Grazioli per una festa alla quale parteciparono anche il sottosegretario Guido Bertolaso e l’ex direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce. Quella sera c’erano una ventina di donne e cinque uomini, compreso il cantante Mariano Apicella, come avevano già scoperto i finanzieri ascoltando le telefonate intercettate in quel periodo e le altre giovani invitate. «Ma non accadde nulla di strano», assicura la donna.
Molto più loquace è stato il «pusher»
che ha raccontato di aver consegnato la droga «a partire da fine giugno 2008.
Tarantini veniva da me il fine settimana e la comprava insieme a vestiti costosi.
Arrivava il venerdì e per questo ho ritenuto che poi la trasferisse in Sardegna».
Avrebbe parlato di un guadagno per lui di circa 30.000 euro, ma gli inquirenti sospettano che fosse ben più alto.
Le verifiche su tutti i filoni di indagine sembrano ormai arrivate alla fase conclusiva, tanto che si rincorrono indiscrezioni su imminenti sviluppi delle i
nchieste sugli appalti nel settore sanitario.
Pure in questo caso Tarantini viene ritenuto un personaggio chiave, accusato di aver ricompensato con regali, donne e cocaina chi favoriva la sua azienda Tecnohospital.
E dunque di aver coltivato rapporti illeciti con medici, funzionari delle Asl e politici locali.
Un sistema che — almeno secondo quanto emerso sino ad ora — veniva utilizzato da numerosi imprenditori per aggiudicarsi appalti e commesse.
Nelle centinaia di intercettazioni dell’inchiesta figurano alcuni assessori della giunta pugliese. In una il responsabile della Sanità, Tommaso Fiore — che ha preso il posto di Alberto Tedesco, coinvolto nell’inchiesta — parlerebbe di nomine dei primari con il governatore Nichi Vendola.
Fonte: Corriere della Sera - Fiorenza Sarzanini
21 settembre 2009
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.