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Tarantini arrestato in aereoporto

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2009 21:58
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18/09/2009 13:32

«Spaccio di droga e pericolo di fuga» - cercasi nuovo pappa per papi?



Il procuratore: «Spaccio di stupefacenti e pericolo di fuga»
Fermato l'imprenditore Tarantini
È al centro delle inchieste sulla sanità in Puglia e su un giro di escort che sarebbero state alle feste del Premier Berlusconi



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Giampaolo Tarantini
(Ap)

BARI - La Guardia di Finanza ha sottoposto a fermo l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, al centro delle inchieste sulla sanità in Puglia e su un giro di escort che sarebbero state portate anche nelle residenze del premier, Silvio Berlusconi.
Il procuratore della Repubblica, Antonio Laudati, ha spiegato che Tarantini è stato fermato per spaccio di stupefacenti e perché, secondo informazioni investigative, c'era un pericolo di fuga.

LA CONFERMA - La notizia del fermo è stata confermata da uno degli avvocati difensori di Tarantini, Nico D'Ascola.
Il provvedimento cautelare è del pubblico ministero Giuseppe Scelsi, controfirmato da Laudati.


Fonte: Corriere della Sera - 18 settembre 2009

[Modificato da Etrusco 18/09/2009 13:33]

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21/09/2009 14:08



L'INCHIESTA

Tarantini dal giudice
Stretta sul filone appalti
Oggi l’udienza di convalida del fermo.
I legali: parlerà.
Voci di sviluppi nelle indagini sulla sanità


Da uno dei nostri inviati Fiorenza Sarzanini



BARI — Nell’estate del 2008 Gianpaolo Tarantini avrebbe ac­quistato almeno dieci «partite» di cocaina oltre a numerose pa­sticche di una droga sintetica si­mile all’ecstasy.
E un «carico» lo avrebbe ritirato Alessandro Man­narini, all’epoca collaboratore fe­dele, che invece aveva negato di aver mai comprato stupefacenti.
A raccontarlo durante l’interro­gatorio del 16 settembre scorso è stato Nico, il «pusher».

Gianpaolo Tarantini (Afp)

Dopo aver raccolto le sue dichiarazio­ni, i pubblici ministeri hanno di­sposto il fermo dell’imprendito­re barese che era già accusato an­che di corruzione e favoreggia­mento della prostituzione.
Altri provvedimenti potrebbero scat­tare nelle prossime ore, quando saranno terminate le verifiche sulle versioni fornite da tutti gli indagati.
E dopo aver ascoltato lo stesso Tarantini, che questa mattina dovrà rispondere alle domande del giudice durante l’udienza di convalida.
I legali assicurano che parle­rà, si difenderà da quelli che ieri ha definito «equivoci facilmente spiegabili».
Chiuso in regime di isolamento in una cella del carce­re di Bari, Tarantini giura di non aver mentito, esclude che le sue sortite dei giorni scorsi fossero un modo per fare pressioni sui testimoni, come invece ritiene l’accusa che motivando il provve­dimento definisce le dichiarazio­ni pubbliche
«tentativi di inqui­nare le prove e fare pressione su testimoni e altri indagati».

Sape­va Tarantini che i suoi amici ve­nivano interrogati sulla cessione degli stupefacenti.
Sapeva che anche numerose ragazze, da lui reclutate per partecipare a feste e cene organizzate dal premier Silvio Berlusconi, erano state convocate dalla Guardia di Fi­nanza.

E dunque i magistrati so­spettano che quando ha afferma­to di temere per la sua vita, vole­va in realtà lanciare un messag­gio, invitare tutti a tacere, a non rivelare dettagli nuovi rispetto a quanto era già emerso.
Forse il suo era anche un invito a non coinvolgere nella vicenda altri personaggi.

In realtà alcune gio­vani hanno negato di aver preso soldi, ma hanno aggiunto parti­colari sullo svolgimento delle se­rate in compagnia del presiden­te del Consiglio.
Come Stella No­varino, in arte Stella Jean, che pri­ma agli investigatori e poi in un’intervista a Il Giornale , ha ri­velato che a fine ottobre fu invi­tata a palazzo Grazioli per una fe­sta alla quale parteciparono an­che il sottosegretario Guido Ber­tolaso e l’ex direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce. Quella sera c’erano una ventina di donne e cinque uomini, compreso il can­tante Mariano Apicella, come avevano già scoperto i finanzieri ascoltando le telefonate intercet­tate in quel periodo e le altre gio­vani invitate. «Ma non accadde nulla di strano», assicura la don­na.

Molto più loquace è stato il «pusher»
che ha raccontato di aver consegnato la droga «a par­tire da fine giugno 2008.
Taranti­ni veniva da me il fine settimana e la comprava insieme a vestiti costosi.
Arrivava il venerdì e per questo ho ritenuto che poi la tra­sferisse in Sardegna».




Avrebbe parlato di un guadagno per lui di circa 30.000 euro, ma gli inqui­renti sospettano che fosse ben più alto.
Le verifiche su tutti i filoni di indagine sembrano ormai arriva­te alla fase conclusiva, tanto che si rincorrono indiscrezioni su im­minenti sviluppi delle inchieste sugli appalti nel settore sanita­rio.
Pure in questo caso Tarantini viene ritenuto un personaggio chiave, accusato di aver ricom­pensato con regali, donne e cocai­na chi favoriva la sua azienda Tec­nohospital.

E dunque di aver col­tivato rapporti illeciti con medi­ci, funzionari delle Asl e politici locali.
Un sistema che — almeno secondo quanto emerso sino ad ora — veniva utilizzato da nume­rosi imprenditori per aggiudicar­si appalti e commesse.
Nelle cen­tinaia di intercettazioni dell’in­chiesta figurano alcuni assessori della giunta pugliese. In una il re­sponsabile della Sanità, Tomma­so Fiore — che ha preso il posto di Alberto Tedesco, coinvolto nel­l’inchiesta — parlerebbe di nomi­ne dei primari con il governatore Nichi Vendola.

Fonte: Corriere della Sera - Fiorenza Sarzanini
21 settembre 2009

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21/09/2009 21:58



che figura [SM=x44463]


cmq la presenza di escort o di ragazze "disponibili" è diffusa a tutti i livelli: so per certo che anche avvocati, medici ecc. quando vanno in "trasferta" (viaggi, convegni) spesso godono di compagnia femminile extra [SM=x44499]
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