Sondaggio:: Qual è il tuo formaggio preferito?
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Qual è il tuo formaggio preferito?

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2023 23:36
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19/09/2012 14:42

in: homepage \  Prodotti locali
 

Pecorino romano DOP

Fiore all’occhiello della produzione casearia laziale, il Pecorino Romano DOP è un prodotto d’eccellenza, presente sulle tavole della nostra regione fin dai tempi degli Etruschi.
Unico nel mondo per storia e tradizione, è tra i principali formaggi DOP italiani, che contribuisce a tenere alta la bandiera della Qualità dei prodotti alimentari made in Italy all’estero. E’ un formaggio a pasta dura e cotta, prodotto esclusivamente con latte fresco intero di pecora.
 
Ottiene la marchiatura europea DOP nel novembre del 2009, che impone la denominazione di origine del formaggio, il logo costituito da un rombo in linea continua o tratteggiata con angoli arrotondati contenente la testa stilizzata di una pecora, la sigla del caseificio produttore e la data di produzione. Per il prodotto con filiera tutta regionale (allevamento, latte, caseificio, stagionatura) è possibile aggiungere il logo con l’indicazione ‘Lazio’.
 
Il latte viene termizzato, cioè trattato alla temperatura massima di 68°C, per un minimo di 15 secondi, per poi essere coagulato utilizzando del caglio d'agnello in pasta proveniente esclusivamente dalla zona di produzione individuata nel disciplinare. Le forme sono sottoposte alla ‘salagione’ che si protrae per 70 giorni, secondo una complessa tecnica artigianale. Il particolare tipo di caglio conferisce al formaggio il caratteristico sapore molto intenso fin da giovane. Nonostante il nome, il Pecorino Romano non viene prodotto solo nel Lazio, ma anche in Sardegna e nella provincia di Grosseto in Toscana.
 
Il disciplinare prevede che la commercializzazione non avvenga prima di 5 mesi di stagionatura per il Pecorino Romano da tavola e di 8 mesi per il prodotto grattugiato. Le forme sono cilindriche e hanno un peso compreso tra i 20 e i 35 kg. La commercializzazione del prodotto avviene per quasi il 70% nel Nord America, dove gli Stati Uniti rappresentano i primi acquirenti.
 
STORIA
Il Pecorino Romano DOP ha una storia lunga 2000 anni, le cui origini sono legate alla sopravvivenza dell’uomo. Pochi formaggi al mondo possono vantare una tradizione così antica, che nasce dalla necessità di conservare un alimento tanto prezioso, con elevate capacità nutritive, quanto facilmente deteriorabile, come il latte. I primi derivati del latte ad avere diffusione in tutto l’Oriente sono le bevande, come il Komos e il Kumis, citate da Erodoto e Senofonte. Il documento più antico che testimonia le fasi di lavorazione del latte è il bassorilievo sumero denominato “Il fregio della latteria” del III millennio a.C. Gli Etruschi perfezionarono le tecniche casearie dai Greci, con l’introduzione del latte vaccino. Già Plinio il Vecchio e Varrone descrivono nei tratti essenziali la stessa tecnica di lavorazione del pecorino, usata ancora oggi, riportata nel De Re Rustica, scritto nel 1 sec. d. C. Era considerato il condimento ideale durante i banchetti, presso i palazzi imperiali dell’Antica Roma. Per le enormi proprietà nutritive ma anche per la sua alta capacità di conservazione, veniva consumato nel rancio dei legionari, durante i loro viaggi.
 
Per maggiori informazioni: Consorzio di tutela del Pecorino Romano 
 
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Re: Re:
killing zoe, 15/09/2012 17.06:



[SM=x44458] [SM=x44474]

questo è il cacio nero di Pienza...




ma cosa ti sei preso??? quei set che rifilano ai turisti? dovevi cercare con calma ci sono diverse botteghe che lo vendono [SM=x44464]




Mi sono fatto prendere dallo shopping compulsivo, avevo cercato in 2 negozietti, poi, dopo gli acquisti mi son accorto che erano entrambi della stessa persona: mi hanno rifilato proprio quei set d'assaggini per i turisti, mi sembrava una bella idea, ma a posteriori non mi sembra il Nero di Pienza della foto, né un sapore particolare... [SM=x44469] avrei dovuto chiedere al banco formaggi.... ma non avevo più altro tempo... [SM=x44465] [SM=x44464]

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Castelmagno d'alpeggio D.O.P. : Alpe Chalster



TECNICA DI CASEIFICAZIONE
 
Il latte destinato alla produzione del Castelmagno deve essere esclusivamente crudo e proveniente da un minimo di due a un massimo di quattro mungiture consecutive (al quale possono essere aggiunte piccole quantità di latte ovino ocaprino). 
Dopo l’eventuale scrematura per affioramento, va riscaldato alla temperatura di30-38 °C la coagulazione avviene in un tempo tra i 30 e i 90 minuti. 
Quando il coagulo ha raggiunto un sufficiente grado di rassodamento lo si rivolta. Successivamente lo si rompe mantenendolo sempre all’interno del siero di lavorazione chiamato tradizionalmente “la laità”.
La rottura successiva viene effettuata dapprima grossolanamente e poi in modo sempre più fine sino ad ottenere granuli caseosi omogenei delle dimensioni da un chicco di mais a nocciola.
La cagliata viene messa in una tela asciutta e pulita chiamata “risola” in tessuto vegetale o sintetico. La risola va poi eventualmente pressata e appesa oppure appoggiata su un piano inclinato. Si lascia, quindi, riposare per almeno 18 ore, necessarie perché il siero residuo fuoriesca senza l’azione di pressature.
Trascorso questo periodo la cagliata viene messa in recipienti immersa nel siero che con il passare delle ore potrà diminuire ed infine coperta per un periodo che va dai 2 ai 4 giorni. 
Successivamenteviene rotta e poi finemente tritata, rimescolata e salata. 
Il prodotto viene avvolto in una tela di tessuto vegetale o sintetico ed introdotta nelle “fascelle” di formatura in legno o altro materiale idoneo ove rimane per almeno 1 giorno ad una adeguata pressatura manuale o meccanica. Sulla base delle favelle viene posizionata una matrice recante il marchio di origine che sarà impressionato sulla forma.
È consentita un’ulteriore salatura delle forme a secco per dare colore e consistenza alla crosta del formaggio.
La maturazione avviene in grotte naturali ed umide o comunque in locali che ripetano dette condizioni ambientali per un periodo minimo di 60 giorni su assi di legno o altro materiale idoneo.
Il formaggio Castelmagno prodotto e stagionato può portare la menzione aggiuntiva “di Alpeggio” se:
il latte proviene esclusivamente da vacche, capre e pecore mantenute al pascolo inalpeggio per il periodo compreso tra maggio e ottobre e la caseificazione è effettuata in malga.

 
 
 
LA STAGIONATURA
 
La Stagionatura è la fase dello sviluppo, della crescita.
Il Castelmagno fresco, appena prodotto, viene messo a stagionare al buio ed in silenzio su assi di larice, le étagères, poste in grotte di tufo. Il silenzio è rotto solamente dallo zampillare dell’acqua di fonte che scorre nelle grotte.
Come un neonato che viene quotidiamente cullato, così il Castelmagno viene quotidiamente rigirato dalle esperte mani dell’affinatore ed accarezzato dall'umidità prodotta dall’acqua.
La fase di stagionatura minima per la nostra azienda è di quattro mesi, ma è con il trascorrere del tempo e delle stagioni che il Castelmagno si veste di muffe nobili ed assume fantastiche colorazioni. Il sapore diventa sempre più intenso e persistente, il formaggio cresce e si nobilita.
Con la maturazione la pasta diventa compatta ed acquisisce un colore più intenso, a volte con sfumature blu-verdastre dovute allo sviluppo naturale delle muffe "penicillium", responsabili dell'erborinatura.
 

 
LA STORIA
 
La Val Grana conserva un patrimonio di pascoli ricchi di essenze foraggere incontaminate e numerose varietà di erbe e fiori endemiche. La sua economia è legata alla produzione artigianale del Castelmagno, che nell'occitano di queste valli si dice castel manh: un formaggio di latte vaccino con minime aggiunte di latte ovino o caprino (da un minimo di 5% a un massimodel 20%). Le prime notizie sulla sua produzione risalgono al XII secolo,riportate in una sentenza del 1277 che già impone, per l’affitto di alcunipascoli dal Marchese di Saluzzo, un versamento non in denaro ma in una certa quantità di forme di Castelmagno. L’Ottocento è la sua epoca d’oro: il Castelmagno diventa il re dei formaggi piemontesi e compare nei menu dei più prestigiosi ristoranti di Parigi e di Londra. Poi inizia la decadenza: con le guerre e lo spopolamento della montagna, il Castelmagno rischia seriamente di scomparire.
Oggi il Castelmagno in commercio è spesso prodotto in caseifici di valle ma ci sono ancora malgari che lavorano il latte delle proprie vacche in alpeggio secondo la tecnica antica: ad esempio quelli della frazione Chiappi, oggi riuniti nel Presidio Slow Food. Le malghe sono situate a quote superiori ai 1600 metri: qui, la grande varietà e fragranza delle erbe edei fiori, arricchita dalle graminacee, in particolare po a e festuca, conferisce al Castelmagno caratteristiche organolettiche di eccellenza. Una ricerca botanica condotta dall’Università di Torino sta studiando le caratteristiche dei pascoli e dovrebbe concludersi con il riconoscimento dei migliori “cru”. 
 
AREA DI PRODUZIONE E STAGIONALITA'
 
Il Castelmagno DOP può essere esclusivamente prodotto, stagionato e confezionato nel territorio amministrativo dei comuni di Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana in provincia di Cuneo. Dagli stessi comuni deve anche provenire il latte destinato alla trasformazione.
Il Castelmagno può fregiarsi della menzione aggiuntiva "Prodotto della montagna" quando la produzione del latte, la trasformazione e la stagionatura avvengono in zone classificate come montane. Se invece il formaggio è prodotto e stagionato sempre all'interno dell'area di produzione riconosciuta, ma ad una quota superiore ai 1000 m, può portare la menzione "di Alpeggio". Le due menzioni sono facilmente identificabili dal colore dell'etichetta, blu nel caso del "Castelmagno prodotto della montagna" e verde nel caso del "Castelmagno di Alpeggio". La produzione di quest'ultimo avviene nella frazione Chiappi del Comune di Castelmagno.
La produzione avviene durante il periodo estivo. La stagionatura minima prevista dal disciplinare del Presidio è di 4 mesi. 
 
 
 
TUTELA LEGISLATIVA E PRESIDIO SLOW FOOD
 
Questo formaggio, che per la sua grande storia ed eccellenza ha ottenuto la Doc nel 1982 e la Dop nel 1997, oggi sta attraversando una fase critica. Molto del prodotto in commercio non possiede più le caratteristiche originarie e molta della produzione di caseificio non ricorda più i Castelmagno di un tempo, alcuni dei quali affinati in grotta erano straordinari. Per ristabilire le sue caratteristiche originarie Slow Food ha avviato un Presidio che riunisce quattro piccoli produttori di malga e un affinatore che ha messo a disposizione i suoi locali per la stagionatura in comune.
Il Presidio si concentra sulla produzione d'alpeggio realizzata in malga a partire dal mese di giugno fino a settembre, durante l'estate le vacche pascolano brade, non sono alimentate con insilati o mangimiche contengano ogm o sottoprodotti industriali. Il castelmagno d’alpeggio prodotto dai malgari che caseificano sopra i 1600 metri di altitudine con il latte delle proprie vacche è ottenuto senza l'impiego di fermenti, da due sole mungiture, e seguendo le tecniche di produzione rigorosamente tradizionali.
 
 
 
APPROFONDIMENTI E FONTI:
 
http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=340
http://www.formaggio.it/italiaDOP/castelmagno.htm
http://www.vallegrana.it/formaggio_castelmagno.asp#presenta
http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/formaggi/castelmagno/index.jsp
 
alex.carracher
Inserito da alex.carracher - Food 4 thought 
19/10/2011 16:43:48
  

I PRODUTTORI (4)

LE RICETTE (2)




GUSTARE IL CASTELMAGNO NELLA VALLE SENZA TEMPO – Valle Grana

 enogastronomia,

 

Una gustosa proposta di visita in Valle Grana, alla scoperta del Castelmagno. In mattina visita ad un caseificio ed alle grotte di stagionatura, degustazione
e possibilità di acquisto direttamente dai produttori. Pranzo in ristorante convenzionato con due antipasti, gnocchi al Castelmagno, secondo, dolce, caffè e vino.
Nel pomeriggio visita guidata al “paese senza tempo”, alla scoperta dell’antico borgo dove vivono i “Babaciu”, personaggi a grandezza naturale realizzati in fieno e legno, che animano le vie riproponendo mestieri e usanze antiche. Quota di partecipazione, con accompagnatore naturalistico, € 29,00.


Info e prenotazioni: tel. 329.4286890


[Modificato da Etrusco 12/11/2012 14:54]
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Il vecchio Gio, 19/09/2012 16:56:

non è per campanilismo lumbard... ma questo è spettacolo puro [SM=x44486]






Non l'ho mai assaggiato, ma sembra molto invitante [SM=x44485] [SM=x44486]
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20/01/2014 16:53

senza ombra di dubbio Parmigiano
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13/03/2014 12:50

parmigiano reggiano!
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14/03/2014 18:34

Caciocavallo silano dop mmmm [SM=x44485]

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12/08/2015 09:24

Parmigiano senza ombra di dubbio
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29/11/2015 14:48

Tanti da citare.
Sicuramente il gorgonzola, il Brie e formaggi caprini della mia zona.
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Parmigiano Reggiano VS Grana Padano
Purtroppo pochissimi conoscono la differenza tra utilizzare lisozima e non utilizzarlo, infatti fare Parmigiano con latte da Grana Padano farebbe gonfiar le forme quindi bisogna capire bene che la differenza parte dalla materia prima di altissima qualità!
Viviamo in una società dove molti ci tengon a mangiar cibi salutari, lo dimostra il boom dei cibi bio, si deve solamente rendere tutti consapevoli del perchè uno costa più dell'altro, ci vuol un po' più d'informazione

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Caprino nobile



Formaggio da latte crudo a pasta compatta, morbida. Fa parte della categoria di formaggi a crosta fiorita, essendo ricoperto di un sottile velo di muffa, che imprime al prodotto un gusto unico ed inconfondibile.

Vincitore di numerose edizioni del concorso ''Premio Roma''.
Nel 2011, 2012 e 2014 si classifica al 1° posto tra i formaggi a livello regionale e nazionale.

Premio

Scadenza: da consumarsi preferibilmente entro 2 mesi
Stagionatura: 40 giorni circa. Disponibile nei seguenti formati: 500 g - intera



Elenco prodotti

Marchio CE

Tuscia Viterbese
Prodotti con marchio Tuscia Viterbese

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26/06/2018 23:32

Toma Reale






TOMA REALE:






Category:






Formaggio di pecora a pasta morbida e areata di colore bianco.

1° PREMIO ALMA CASEUS 2016


  • Aspetto : toma tonda, spicca per il gusto intenso di latte

  • Ingredienti : latte fresco di pecora, sale, caglio naturale

  • Stagionatura : da 2 a 6 mesi

  • Pezzatura : da kg 2,8 a kg 5

  • Affinamento : affinato in cella con temperatura a 6-9 °C, salato a mano, e guarnito con foglie di mirto















 




 










 




 







CASEIFICIO AGRICOLO RADICHINO


E-mail: info@caseificioagricoloradichino.it
Tel:
(+39) 3286373125
(+39) 3807367883
(+39) 3667090907

Orari Apertura Punto Vendita
dalle ore 9 alle ore 13
dalle ore 15 alle ore 19



COME RAGGIUNGERCI


CASEIFICIO AGRICOLO RADICHINO
Via Colle San Martino, 156 – 01010 FARNESE (VT)


 



X
[Modificato da Etrusco 26/06/2018 23:35]

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Emmenthal e Gorgonzola [SM=x44458]


Occhio perchè qui è venuta fuori la segnalazione di Virus sventato [SM=x44473]
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Il puzzone
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22/04/2019 13:51

BURRATA

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Parmigiano reggiano però di più il provolone
11/11/2019 01:33

Gorgonzola Formaggio D.O.P.




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12/11/2019 15:16

Re: Gorgonzola Formaggio D.O.P.
AlcibiadeR, 11/11/2019 01.33:









abbiamo capito che stai sopra Piacenza [SM=x44458]
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