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L'Europa: no ai crocefissi nelle classi

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2010 17:33
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03/11/2009 11:38

Strasburgo boccia il ricorso italiano: «Violazione della libertà di religione»
ROMA

La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni». È quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana.

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03/11/2009 12:28

Corte Strasburgo, no a crocefisso nelle classi

Il Vaticano, "Dobbiamo valutare la sentenza"

STRASBURGO - La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni". E' quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana.

Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione.

La sentenza emessa oggi dalla Corte europea dei diritti dell'uomo sul ricorso presentato da Soile Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese, contro l'esposizione dei crocefissi nelle scuole ha previsto che il governo italiano dovrà pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza, rende noto l'ufficio stampa della Corte, è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

Il Vaticano vuole leggere la motivazione, prima di pronunciarsi sulla sentenza oggi della Corte europea di Strasburgo che ha condannato la presenza dei crocefissi nelle aule come una "violazione" delle convinzioni religiose dei genitori. "Credo che ci voglia una riflessione, prima di commentare", ha detto padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, durante una conferenza stampa per presentare un prossimo convegno sull'immigrazione.

ZAIA, SENTENZA VERGOGNOSA

"In attesa di conoscere le motivazioni attraverso le quali la Corte di Strasburgo ha deciso che i crocefissi offenderebbero la sensibilità dei non cristiani, non posso che schierarmi con tutti coloro, credenti e non, religiosi e non, cristiani e non, che si sentono offesi da una sentenza astratta e fintamente democratica". Così il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia interviene in merito alla notizia della sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo sui crocefissi nelle scuole. "Chi offende i sentimenti dei popoli europei nati dal cristianesimo è senza dubbio la Corte di Strasburgo. Senza identità non ci sono popoli, e senza cristianesimo non ci sarebbe l'Europa. Che destino paradossale: proprio coloro che dovrebbero tutelare il senso comune si danno da fare per scardinare la nostra civiltà. Si vergognino!".

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PippyZzetta
03/11/2009 12:34

certo che la risposta di zaia fa ridere. fino a qualche anno fa i leghisti erano quelli che si sposavano con rito celtico ed erano più vicini al paganesimo che al cristianesimo, e adesso....si sono erti a paladini della cristianità?!?!
ma va va.
mi chiedo, è un'abitudine tutta italica questa? qualcuno sa se in spagna, irlanda fanno lo stesso?
(ovviamente nei paesi protestanti no di certo)

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03/11/2009 12:55

Re:
piperitapatty, 03/11/2009 12.34:

certo che la risposta di zaia fa ridere. fino a qualche anno fa i leghisti erano quelli che si sposavano con rito celtico ed erano più vicini al paganesimo che al cristianesimo, e adesso....si sono erti a paladini della cristianità?!?!
ma va va.



La memoria corta è comune ai politici [SM=x44454] , e purtroppo anche a molti elettori... [SM=x44466]

piperitapatty, 03/11/2009 12.34:


mi chiedo, è un'abitudine tutta italica questa? qualcuno sa se in spagna, irlanda fanno lo stesso?
(ovviamente nei paesi protestanti no di certo)



Mi pare che, come da noi, i crocifissi ci siano, ma ci sono comunque molte polemiche.

Sentenza giudice spagnolo

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PippyZzetta
03/11/2009 14:09

Re: Re:
Arjuna, 03/11/2009 12.55:



Mi pare che, come da noi, i crocifissi ci siano, ma ci sono comunque molte polemiche.

Sentenza giudice spagnolo




ah ecco quindi a quanto pare non siamo i soli. certo oltre che alle scuole ci sarebbe da mettere mano anche a tutti gli uffici pubblici.
cmq non so se hai letto i commenti all'articolo che hai linkato.
uno diceva "beh che male fa, si può anche lasciare per rispetto ai credenti" [SM=x44466]
e chi non crede? e chi crede in altro? [SM=x44466]
cioè si parla di rispetto senza nemmeno sapere bene cosa voglia dire [SM=x44466]

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03/11/2009 14:12

CROCE, CROCIATE E CROCIFISSI

Non molto tempo fa la sentenza del giudice Mario Montanaro, del tribunale dell’Aquila, ha sancito che nella scuola del piccolo paese di Ofena, in Abruzzo, non dovesse essere più esposto un crocifisso per aula, come aveva chiesto Adel Smith, uno dei rappresentanti delle comunità islamiche in Italia che ha dei figli che frequentano la scuola del paese abruzzese. Subito, la condanna della Chiesa e del mondo politico non si è fatta attendere: molti hanno parlato “di attacco alle radici culturali dell’Italia”, e il ministro della giustizia, il leghista Castelli, ha mandato degli ispettori al tribunale del capoluogo abruzzese per controllare l’operato dei giudici. Le polemiche, però, non sono finite qui. Lo stesso presidente Ciampi ha detto, citando Benedetto Croce, le seguenti parole: «Il crocifisso è il simbolo dei valori che stanno alla base della nostra identità culturale. Dentro di noi, nessuno non può dirsi cristiano!». La condanna politica, quindi, è stata unanime, e persino esponenti della Sinistra hanno bollato la sentenza come “ingiusta e irresponsabile”. L’Italia è l’unico paese europeo, a parte forse la Spagna e il Portogallo, ad avere ancora i crocifissi esposti nelle aule e ad avere addirittura una legge, del periodo fascista e non ancora abrogata, che prevede che in tutte le scuole ed in tutti i tribunali sia esposto per ogni aula un crocifisso. La stessa Francia, che ha una percentuale minore di cattolici dichiarati ma maggiore di cattolici praticanti rispetto all’Italia, dall’inizio del Novecento ha vietato l’esposizione di crocifissi o di immagini religiosi in locali pubblici: una Francia che, però, è il paese dove il principio di uguaglianza è stato coniato, dove con la rivoluzione francese il clero è stato giustamente perseguitato perché ricco di beni e alleato della monarchia, dove è nata una delle prime repubbliche del mondo. Purtroppo per noi, l’Italia non è la Francia. Non per questo, però, non abbiamo anche noi l’obbligo morale di rimuovere i crocifissi dai locali pubblici. Lo stato italiano, infatti, dal 1948 si dichiara uno stato laico, che non ha nessuna religione di stato e che accetta che qualsiasi religione venga praticata senza limiti, purché non vada contro il codice civile e penale del Paese. E allora, perché i crocifissi, simboli lampanti di una religione, vengono ancora esposti in locali appartenenti ad uno stato laico che dovrebbe impedire che essi vengano esposti? La verità è che il potere della Chiesa, che nella politica si fa sentire molto, si fa sentire ancora di più nella società civile. Per questo nessun partito si è azzardato, per non perdere voti, ad approvare la sentenza di Montanaro e l’ha invece condannata. Le ragioni della condanna sono però diverse fra loro. La destra di governo, ad esempio, nel suo classico stile filo – clericale e reazionario, si è scagliata contro il giudice abruzzese, parlando di sentenza “assurda, immorale, contro ogni principio etico”, mentre il Centro – Sinistra ha avuto voci diverse. I cattolici della Margherita hanno condannato la sentenza in maniera ferma, mentre i Democratici di Sinistra, ribadendo l’importanza della laicità dello stato, hanno detto che la sentenza è un regalo agli estremisti di entrambe le parti, cristiani e musulmani. Insomma, stiamo assistendo ad una crociata moderna. Una crociata che vede schierati, da una parte, le forze reazionarie e conservatrici del paese, che si fingono o sono realmente “bigotte” e che difendono simboli d’altri tempi, e dall’altra uomini che, giustamente, pur essendo una piccola minoranza, difendono la laicità dello stato in tutte le sue forme, dicendo che i simboli di una religione precisa non possono essere esposti in locali pubblici. Ecco, questi sono i due fronti che si sono sviluppati da tempo nel paese. Sinceramente, condivido il secondo pensiero, e credo che i crocifissi, che rappresentano una religione ben precisa, non possano stare in una scuola statale che si dichiara laica e che quindi, almeno a parole, dovrebbe vietare qualsiasi simbolo religioso. Se proprio una persona ci tiene al crocifisso in maniera convinta, se l’appenda in casa sua. In casa sua, non in una scuola pubblica. Una scuola che è laica.

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03/11/2009 15:34


[mode cinico ON]

In una nota la corte europea consiglia di sostituirlo con un simbolo che ricordi i principi fondanti della comunità europea:



[mode cinico OFF]


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(ma anche Ramarro Rurale, con il suo fedele servitore lo gnomo Corri Rorra, non scherza....)




Legionis praefectus more cinaedi communis currum regit.

"Siccome c'ho una certa immagine da difendere....."

Dice il saggio: "Viajare descanta, ma se te parti mona te torni mona."




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04/11/2009 09:35

a me piacerebbe che siano affiancati dai simboli delle principali altre religioni per dimostrare che uno stato intelligentemente laico non nega la religione negli spazi pubblici.
ma si sa che in italia la questione laicità nasconde di fatto l'anticattolicesimo.

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04/11/2009 09:57

Re:
paperino73, 04/11/2009 9.35:

a me piacerebbe che siano affiancati dai simboli delle principali altre religioni per dimostrare che uno stato intelligentemente laico non nega la religione negli spazi pubblici.



Non sono d'accordo.
Negli edifici pubblici io considero più logica l'esposizione dei simboli dello Stato, la bandiera, la foto del Presidente, la Costituzione, ecc.
I simboli religiosi al massimo può averceli addosso la persona singola.
Se io voglio andare a scuola con il crocifisso al collo o la maglietta con scritto I LOVE BUDDA è giusto che io possa farlo.
Ma non trovo giusto appendere i simboli religiosi negli edifici pubblici.

paperino73, 04/11/2009 9.35:


ma si sa che in italia la questione laicità nasconde di fatto l'anticattolicesimo.



E questo è un fatto.
Ma non tutti i laici sono anticattolici, per cui non si può considerare ogni azione laica un attacco anticattolico.

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04/11/2009 10:04

Re: Re:
Arjuna, 04/11/2009 9.57:

E questo è un fatto.
Ma non tutti i laici sono anticattolici, per cui non si può considerare ogni azione laica un attacco anticattolico.




La mia era una considerazione della specificità italiana: si badi bene, io trovo assolutamente normale essere arrivati a questa situazione - la presenza del papa a roma è un fatto e i rapporti guelfi/ghibellini sono stati sempre reciprocamente di scontro.
non ne faccio una colpa ai laici: la guerra si fa in due.

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PippyZzetta
04/11/2009 11:23

Re:
paperino73, 04/11/2009 9.35:

a me piacerebbe che siano affiancati dai simboli delle principali altre religioni per dimostrare che uno stato intelligentemente laico non nega la religione negli spazi pubblici.
ma si sa che in italia la questione laicità nasconde di fatto l'anticattolicesimo.



sì anche io non sono d'accordo, nel senso che è assurdo dover mettere tutti i simboli per garantire la libertà religiosa, al massimo al contrario non se ne mette nessuno e in quel senso non c'è condizionamento.
ci sarà sempre qualcuno escluso.

cmq trovo abbastanza fastidiosa tutta la crociata, soprattutto da parte del pdl, sul fatto che in questo modo si vada contro le radici cristiane dell'europa. ma lo sanno che i paesi nordici e protestanti in genere non prevedono un'iconografia? ma si parla di cose a caso?
sono meno cristiani perchè non mettono il quadro della madonna?
ma perchè si devono sempre sparare cazzate [SM=x44472] dite che è un'usanza dei paesi cattolici, non dell'europa [SM=x44472] [SM=x44472]

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04/11/2009 11:42

Mi è capitato di parlare con una persona seguace di un movimento cattolico (forse evangelista, ma non mi vorrei sbagliare), e quando le ho chiesto in che cosa si distinguessero dal cattolicesimo tradizionale, mi ha risposto tra l'altro che loro non riconoscono alcun tipo di immagine riprodotta, in quanto per loro un pezzo di legno rimane tale anche dopo che qualcuno ci ha scolpito un crocifisso... un po' come se l'iconografia cristiana fosse una forma di feticismo religioso, o paganesimo.
Dovendo scegliere tra tutti e nessuno, è ovvio che la logica suggerisca la seconda ipotesi. Chi poi dovesse sentire la necessità del crocifisso piuttosto che della Dea Kalì può sempre portarseli appesi alla catenina.... [SM=x44464]

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PippyZzetta
04/11/2009 11:50

Re:
Il vecchio Gio, 04/11/2009 11.42:

Mi è capitato di parlare con una persona seguace di un movimento cattolico (forse evangelista, ma non mi vorrei sbagliare), e quando le ho chiesto in che cosa si distinguessero dal cattolicesimo tradizionale, mi ha risposto tra l'altro che loro non riconoscono alcun tipo di immagine riprodotta, in quanto per loro un pezzo di legno rimane tale anche dopo che qualcuno ci ha scolpito un crocifisso... un po' come se l'iconografia cristiana fosse una forma di feticismo religioso, o paganesimo.
Dovendo scegliere tra tutti e nessuno, è ovvio che la logica suggerisca la seconda ipotesi. Chi poi dovesse sentire la necessità del crocifisso piuttosto che della Dea Kalì può sempre portarseli appesi alla catenina.... [SM=x44464]



in realtà gli evangelici non sono cattolici. sono appunto evangelici e sono uno dei tanti rami della chiesa protestante. spesso si confondono i cristiani coi cattolici, ma sia cattolici che protestanti sono cristiani. e appunto tutto il mondo protestante (che siano evangelici, luterani, calvinisti o chissà cosa) non ha il culto della immagini come c'è nei paesi cattolici. le loro "chiese" infatti sono tutte identiche e prive di immagini.
il problema è quello: siccome da noi c'è il papa e il paese è prevalentemente cattolico ne concludiamo che tutti i crisitani si comportano così. invece con un po' di storia, da quanto martin lutero si è messo ad usare il martello nel 1517, le cose sono un po' cambiate...magari gasbarri & co, prima di delirare sulle radici cristiane dell'europa simbolizzate nel cristino in croce, potevano sfogliare un bignami [SM=x44465]

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04/11/2009 13:32

Re: Re:
piperitapatty, 04/11/2009 11.23:

sì anche io non sono d'accordo, nel senso che è assurdo dover mettere tutti i simboli per garantire la libertà religiosa, al massimo al contrario non se ne mette nessuno e in quel senso non c'è condizionamento.
ci sarà sempre qualcuno escluso.




al di là del computo numerico delle religioni, mi premeva di sottolineare un aspetto culturale più profondo: la mia idea di Stato è quella di un luogo dove la religione non venga relegata ad una "condizione individuale". Un individuo è tale - nel senso di rappresentazione pubblica - anche grazie al suo essere cristiano/musulmano/ebreo/etc... e le idee e i valori di cui è portatore in quanto cristiano/musulmano/ebreo/etc... devono avere piena cittadinanza nello spazio pubblico.
La scuola stessa, tra i suoi compiti educativi dovrebbe avere quello di educare alla tolleranza, al rispetto ed al confronto: non deve negare le differenze o la diversità per paura di offendere qualche non ben chiaro principio (secondo me se uno si offende perchè vede esposto un simbolo religioso che lui non riconosce è un intollerante. se poi pretende di rimuoverlo è anche fascista).

d'altra parte la scuola è pur sempre quell'ambiente dove negli ultimi anni abbiamo sentito di maestri che non fanno i presepi a Natale per non offendere i musulmani; oppure quell'ambiente dove, in Francia, è proibito recarsi mostrando simboli religiosi (crocifissi, velo, kippah, etc).
la mia paura è questa: che l'Europa voglia diventare questa roba qua. dove ciò che è diverso da me non può mostrarsi per non offendermi.
(cinicamente aggiungo: quando parliamo di religione. se poi parliamo di froci o negri, assolutamente non si può criticare perchè sennò si passa per intolleranti).

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Re: Re:
Arjuna, 04/11/2009 9.57:


Non sono d'accordo.
Negli edifici pubblici io considero più logica l'esposizione dei simboli dello Stato, la bandiera, la foto del Presidente, la Costituzione, ecc.
I simboli religiosi al massimo può averceli addosso la persona singola.

Se io voglio andare a scuola con il crocifisso al collo o la maglietta con scritto I LOVE BUDDA è giusto che io possa farlo.
Ma non trovo giusto appendere i simboli religiosi negli edifici pubblici.



Giustissimo, [SM=x44462]
ma questo solo sul piano della Logica, potendola farla entrare in simili dibattiti... [SM=x44464]


Arjuna, 04/11/2009 9.57:


...
Ma non tutti i laici sono anticattolici,
per cui non si può considerare ogni azione laica un attacco anticattolico.



Doverosa precisazione! [SM=x44458]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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Re: Re: Re:
paperino73, 04/11/2009 13.32:



...cut...
la mia paura è questa: che l'Europa voglia diventare questa roba qua. dove ciò che è diverso da me non può mostrarsi per non offendermi.

(cinicamente aggiungo: quando parliamo di religione.
se poi parliamo di froci o negri, assolutamente non si può criticare perchè sennò si passa per intolleranti).




Sei liberissimo di parlare di chi ti pare e come ti pare
ma se esordisci chiamandoli coi peggiori dispregiativi possibili
non lamentarti poi delle conseguenze. [SM=x44464]


[SM=x44463]

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Re: Re: Re:
paperino73, 04/11/2009 13.32:




al di là del computo numerico delle religioni, mi premeva di sottolineare un aspetto culturale più profondo: la mia idea di Stato è quella di un luogo dove la religione non venga relegata ad una "condizione individuale". Un individuo è tale - nel senso di rappresentazione pubblica - anche grazie al suo essere cristiano/musulmano/ebreo/etc... e le idee e i valori di cui è portatore in quanto cristiano/musulmano/ebreo/etc... devono avere piena cittadinanza nello spazio pubblico.


sì ok ma essere laico non significa automaticamente essere amorale. il mio essere ebreo cristiano etc posso dimostrarlo anche senza l'ostentazione di ogni simbolo settario esistente sulla faccia della terra. perchè a livello teorico ok ci può anche stare, ma a livello pratico quello che dici non può avere un riscontro effettivo. arrivi inesorabilmente alla conta [SM=x44464]


La scuola stessa, tra i suoi compiti educativi dovrebbe avere quello di educare alla tolleranza, al rispetto ed al confronto: non deve negare le differenze o la diversità per paura di offendere qualche non ben chiaro principio (secondo me se uno si offende perchè vede esposto un simbolo religioso che lui non riconosce è un intollerante. se poi pretende di rimuoverlo è anche fascista).



ok e la religione cosa c'entra con questo?
cmq non si tratta di negare le differenze. oppure cosa significa? i cattolici, o presunti tali, sono la maggioranza per cui vinciamo noi?
allora altrimenti all'ebreo permettiamo di mettere al menorah, al buddista la statuina di buddha e alla signora finlandese che è non ha il culto delle immagini caviamo gli occhi così non le vede.
scusa ma davvero la nostra identità si riassume in un legnetto appeso nelle classi? in scuole dove ormai il 30% dei bambini viene da ogni angolo della terra?


d'altra parte la scuola è pur sempre quell'ambiente dove negli ultimi anni abbiamo sentito di maestri che non fanno i presepi a Natale per non offendere i musulmani; oppure quell'ambiente dove, in Francia, è proibito recarsi mostrando simboli religiosi (crocifissi, velo, kippah, etc).


quelle sono esagerazioni, anche perchè ledono la libertà del singolo individuo. scusa ma togliere un crocefisso da una classe non lede proprio un bel niente.


(cinicamente aggiungo: quando parliamo di religione. se poi parliamo di froci o negri, assolutamente non si può criticare perchè sennò si passa per intolleranti).




ma che paragone è? mi paragoni una scelta personale, quella della religione, ad una condizione con cui nasci e per la quale non fai niente? per la quale spesso vieni discriminato a prescindere da qualsiasi altra cosa?
scusami eh ma mica me la puoi paragonare ad un crocefisso levato via! in quale modo la tua libertà è lesa? mica ti viene detto che non devi pregare o non devi credere [SM=x44464]

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04/11/2009 13:50

Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 04/11/2009 13.45:

Sei liberissimo di parlare di chi ti pare e come ti pare
ma se esordisci chiamandoli coi peggiori dispregiativi possibili
non lamentarti poi delle conseguenze. [SM=x44464]
[SM=x44463]




ovviamente di tutto il pensiero, hai sottolineato solo la provocazione finale perdendone tutto il senso retorico... [SM=x44463]

mi dispiace, perchè così continui a fare caciara su aspetti marginali senza affrontare il senso profondo del dibattito.

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04/11/2009 13:51

Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 04/11/2009 13.45:




Sei liberissimo di parlare di chi ti pare e come ti pare
ma se esordisci chiamandoli coi peggiori dispregiativi possibili
non lamentarti poi delle conseguenze. [SM=x44464]


[SM=x44463]




ma le provocazioni le capisci solo quando pare a te?
ma si può discutere qui dentro senza che continuiate a punzecchiarvi?

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04/11/2009 13:54

Anche a Vatincanlandia (none ufficiale dell'Italia) si è ora costretti ad accorgersi che in Europa le parole pluralismo e laicità hanno un senso.
Alias: in una scuola pubblico o in ufficio di proprietà dello Stato Italiano il crocefisso non c'entra una mazza, così come qualunque altro simbolo religioso.

Ridicola la Gelmini che fa ricorso anzichè occuparsi dei veri problemi della scuola italiana: della serie "il mio culo per un voto".
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