L'Europa: no ai crocefissi nelle classi

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2010 17:33
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05/11/2009 13:25

Re: Re: Re: Re:
la micia, 05/11/2009 12.44:



i leghisti neanche li ho in nota...

tuttavia mi spiace contraddirti ma NOI ITALIANI, sì, cristiani per cultura e tradizione, non necessariamente per fede, dov'è lo scandalo?

Ah io non sono praticante e ce l'ho a morte col vaticano per la cronaca...ma
1 sono stata battezzata
2 la comunione cell'ho
3 la cresima anche
4 mi sono anche sposata in chiesa...

non per questo credo....ma di fatto SONO cristiana
vado ai funerali....vado ai matrimoni
vado ai battesimi ed alle comunioni (spesso mal volentieri)

ma....sì....è la nostra tradizione...discutibile fin che vuoi eh...per carità ma dimostrami il contrario




te l'ho dimostrato il contrario, quella che tu chiami tradizione non è religione.
il fatto che tu sia stata battezzata, comunione cresima ecc...non vuol dire tradizione, come dice la pippi è consuetudine. Anche i miei genitori mi hanno battezzata per consuetudine, mica vanno in chiesa tutte le domeniche o vanno a confessarsi tutti i giorni. se vogliamo parlare di tradizione devi scindere le pratiche della religione cristiana cattolica (in questo caso) da consuetudini che si sono tramandate da secoli, ma che fondamentalmente ci sono state imposte. io sono stata cresciuta da cattolica, ma perchè non ho avuto scelta, si è troppo piccoli per decidere della propria fede religiosa, quindi non ci resta altro che seguire quella della nostra famiglia.tu stai confondendo le liturgie della chiesa cattolica con la tradizione italiana che è tutt'altra cosa, fatta di costumi e credenze che si separano dalle regole cristiane. Molte delle tradizioni italiane derivano da tradizioni pagane e la chiesa cristiane cattolica nel corso dei secoli ha imposto la sua visione religiosa, non l'ha fatta acquisire. Se ci vogliamo addentrare nello specifico ti posso citare l'esempio dell'Inquisizione oppure dei padri missionari che andavano ad "evangelizzare", ovvero ad imporre il proprio credo.
la croce di per sè non è altro che un oggetto con una forte carica simbolica attraverso il quale si impone un certo modo di pensare e di vivere, poteva essere qualsiasi altra cosa, come appunto il caso estremo della svastica.
E' lo stesso principio per cui insegnano religione a scuola, non puoi imporre alla gente in cosa credere ecco perchè dovrebbero istituire l'ora di "storia delle religioni" e non di religione in quanto tale, perchè è ovvio che poi le persone continueranno a confondere il cattolicesimo come la base delle nostre tradizioni e non riusciranno a comprendere le fedi degli altri in quanto parte di una storia e non di un'imposizione.

sto scrivendo troppo fermatemi [SM=x44456]


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05/11/2009 13:31

Re: Re: Re: Re: Re:
Shia-principessa, 05/11/2009 13.25:



te l'ho dimostrato il contrario, quella che tu chiami tradizione non è religione.
il fatto che tu sia stata battezzata, comunione cresima ecc...non vuol dire tradizione, come dice la pippi è consuetudine. Anche i miei genitori mi hanno battezzata per consuetudine, mica vanno in chiesa tutte le domeniche o vanno a confessarsi tutti i giorni. se vogliamo parlare di tradizione devi scindere le pratiche della religione cristiana cattolica (in questo caso) da consuetudini che si sono tramandate da secoli, ma che fondamentalmente ci sono state imposte. io sono stata cresciuta da cattolica, ma perchè non ho avuto scelta, si è troppo piccoli per decidere della propria fede religiosa, quindi non ci resta altro che seguire quella della nostra famiglia.tu stai confondendo le liturgie della chiesa cattolica con la tradizione italiana che è tutt'altra cosa, fatta di costumi e credenze che si separano dalle regole cristiane. Molte delle tradizioni italiane derivano da tradizioni pagane e la chiesa cristiane cattolica nel corso dei secoli ha imposto la sua visione religiosa, non l'ha fatta acquisire. Se ci vogliamo addentrare nello specifico ti posso citare l'esempio dell'Inquisizione oppure dei padri missionari che andavano ad "evangelizzare", ovvero ad imporre il proprio credo.
la croce di per sè non è altro che un oggetto con una forte carica simbolica attraverso il quale si impone un certo modo di pensare e di vivere, poteva essere qualsiasi altra cosa, come appunto il caso estremo della svastica.
E' lo stesso principio per cui insegnano religione a scuola, non puoi imporre alla gente in cosa credere ecco perchè dovrebbero istituire l'ora di "storia delle religioni" e non di religione in quanto tale, perchè è ovvio che poi le persone continueranno a confondere il cattolicesimo come la base delle nostre tradizioni e non riusciranno a comprendere le fedi degli altri in quanto parte di una storia e non di un'imposizione.

sto scrivendo troppo fermatemi [SM=x44456]





mi piasce quanno scriviiiiii [SM=x44451]
ma non è che è un imposizione...lo si fa....perchè....bene o male hai dei figli ed hai una responsabilità...se li indotrinizzi...è un imposizione....se non li indotrinizzi magari un domani te ne fanno na colpa....lo vedi....è bene o male una tradizione.
che poi dopo non sia giusto in quel modo sono d'accordo...ma di fatto se hai un figlio ne sei responsabile...

scegli per lui...e comunque tu scelga mica è detto che ci prendi...ti dicono se muore che non l'hai battezzato...aaaaaaaaah l'anima chissa' dove andra' a finire...
e allora il dubbio ti viene...
ed a quel punto che fai?
E' tutto da dimostrare cosa c'è...e cosa non c'è...testimonianza attendibili...mica ci sono...
ti basti che i kamikaze si ammazzano perchè di la' ci hanno non so quante vergini a disposizione...

sì insomma...mica facile eh
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05/11/2009 14:25

Re: Re: Re: Re: Re:
Shia-principessa, 05/11/2009 13.25:



te l'ho dimostrato il contrario, quella che tu chiami tradizione non è religione.
il fatto che tu sia stata battezzata, comunione cresima ecc...non vuol dire tradizione, come dice la pippi è consuetudine.
Anche i miei genitori mi hanno battezzata per consuetudine, mica vanno in chiesa tutte le domeniche o vanno a confessarsi tutti i giorni. se vogliamo parlare di tradizione devi scindere le pratiche della religione cristiana cattolica (in questo caso) da consuetudini che si sono tramandate da secoli, ma che fondamentalmente ci sono state imposte. io sono stata cresciuta da cattolica, ma perchè non ho avuto scelta, si è troppo piccoli per decidere della propria fede religiosa, quindi non ci resta altro che seguire quella della nostra famiglia.
tu stai confondendo le liturgie della chiesa cattolica con la tradizione italiana che è tutt'altra cosa, fatta di costumi e credenze che si separano dalle regole cristiane. Molte delle tradizioni italiane derivano da tradizioni pagane e la chiesa cristiane cattolica nel corso dei secoli ha imposto la sua visione religiosa, non l'ha fatta acquisire. Se ci vogliamo addentrare nello specifico ti posso citare l'esempio dell'Inquisizione oppure dei padri missionari che andavano ad "evangelizzare", ovvero ad imporre il proprio credo.
la croce di per sè non è altro che un oggetto con una forte carica simbolica attraverso il quale si impone un certo modo di pensare e di vivere, poteva essere qualsiasi altra cosa, come appunto il caso estremo della svastica.
E' lo stesso principio per cui insegnano religione a scuola, non puoi imporre alla gente in cosa credere ecco perchè dovrebbero istituire l'ora di "storia delle religioni" e non di religione in quanto tale, perchè è ovvio che poi le persone continueranno a confondere il cattolicesimo come la base delle nostre tradizioni e non riusciranno a comprendere le fedi degli altri in quanto parte di una storia e non di un'imposizione.

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[SM=x44459] [SM=x44462]

é bellissimo quando ti lasci andare così! [SM=x44479]


Ancora, dai! [SM=x44519]

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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 05/11/2009 14.25:



[SM=x44459] [SM=x44462]

é bellissimo quando ti lasci andare così! [SM=x44479]


Ancora, dai! [SM=x44519]




se mi scrivi l'ultimo mezzo capitolo della tesi che mi manca continuo [SM=x44456]

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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Shia-principessa, 05/11/2009 15.02:




se mi scrivi l'ultimo mezzo capitolo della tesi che mi manca continuo [SM=x44456]




se si parla di etruschi potrei anche darti un aiutino [SM=x44452]


sopra mi hai fatto venir in mente una frase: "non resta che far torto o patirlo" [SM=x44455]

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PippyZzetta
05/11/2009 15:34

Re: Re: Re: Re: Re: Re:
la micia, 05/11/2009 13.31:



mi piasce quanno scriviiiiii [SM=x44451]
ma non è che è un imposizione...lo si fa....perchè....bene o male hai dei figli ed hai una responsabilità...se li indotrinizzi...è un imposizione....se non li indotrinizzi magari un domani te ne fanno na colpa....lo vedi....è bene o male una tradizione.
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sì insomma...mica facile eh



cioè lo fai per superstizione allora?
che è l'altra grandissima faccia della medaglia della religione.
perdona ma io ritengo più forte e responsabile una persone che dice "quando mio figlio sarà grande sceglierà", andando contro la consuetudine comune si educare i figli secondo la religione cattolica, rispetto appunto a chi lo fa per abitudine.
differente è il discorso se uno è credente, però per chi non lo è no ha alcun significato questo tipo di educazione (che non è tradizione) se non quello del "fanno tutti così".
forse che se non mandi tuo figlio al catechismo viene su un delinquente? i valori si insegnano in altro modo. [SM=x44464]

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You're a good man,Charlie Brown

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10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
05/11/2009 16:13

Propongo una crociata per rimettere il fascio littorio nelle scuole. E' laico, italianissimo e simbolo di alti ideali. [SM=x44501]
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dal 2003 al 2005
05/11/2009 16:32

La mia proposta è questa: ogni due-tre anni si fanno le primarie, ogni religione si iscrive e presenta il proprio simbolo. Poi i fedeli vanno a votare ed il simbolo che vince le primarie verrà esposto in tutti gli edifici pubblici fino al prossimo turno elettorale.
Contemporaneamente nelle scuole si insegnerà la religione corrispondente, che diverrà anche la religione di stato, fino alle prossime primarie.
Questa è la vera democrazia no? [SM=x44455]

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Ooh, let me get it back, let me get it back,
Let me get it back, baby, where I come from.
It's been a long time, been a long time, been a
long lonely, lonely, lonely, lonely, lonely time.



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PippyZzetta
05/11/2009 16:40

Re:
Arsenio Lupin, 05/11/2009 16.32:

La mia proposta è questa: ogni due-tre anni si fanno le primarie, ogni religione si iscrive e presenta il proprio simbolo. Poi i fedeli vanno a votare ed il simbolo che vince le primarie verrà esposto in tutti gli edifici pubblici fino al prossimo turno elettorale.
Contemporaneamente nelle scuole si insegnerà la religione corrispondente, che diverrà anche la religione di stato, fino alle prossime primarie.
Questa è la vera democrazia no? [SM=x44455]



sai che è una delle meno cazzate che ho sentito ai tg in questi giorni? [SM=x44455]

robercaccolo quanto sei intelligente [SM=x44479]


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10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
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05/11/2009 16:41

Re: Re:
piperitapatty, 05/11/2009 16.40:



sai che è una delle meno cazzate che ho sentito ai tg in questi giorni? [SM=x44455]

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In realtà sono più bello che intelligente. [SM=x44455]

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05/11/2009 19:51

FACCI CONTRO LA monarchia assoluta d'Oltretevere

- "l'Italia è uno stato perfettamente laico e quindi ogni simbolo religioso dovrebbe avere i diritti di ogni altro

- sparirà l'ora di religione
E il diritto delle chiese cattoliche di scampanare
come altre non possono fare"...


Filippo Facci per Libero



Questa è un'opinione di minoranza, ma rimango convinto che
a dover fornire delle spiegazioni è chi vuole mantenere l'obbligo dei crocifissi, non viceversa.
Vista con raziocinio
, infatti, la versione di chi vorrebbe trasformare il crocifisso in una tradizione facoltativa è di una linearità annichilente.

Questa, più o meno: il crocifisso fu reso obbligatorio quando il fascismo dispose che quella cattolica era la religione dello Stato, quando cioè dei regi decreti diedero una base giuridica a quest'abitudine;
dopodiché la Costituzione del 1948 sancì l'eguaglianza delle religioni di fronte alla legge sinché la revisione del Concordato del 1984 perfezionò il tutto: l'Italia da allora è uno stato perfettamente laico - dovrebbe esserlo - e quindi ogni simbolo religioso dovrebbe avere i diritti di ogni altro.

Ne consegue che in linea di massima l'obbligo del crocefisso presto o tardi sparirà,
come pure sparirà l'ora di religione configurata come è oggi,
e sparirà il diritto delle chiese cattoliche di scampanare come altre non possono fare
,


e sparirà insomma ogni uso e consuetudine che non sia armonizzato con la lettera del diritto positivo.

L'unica incognita è quando succederà:
resta il fatto che succederà - piaccia o non piaccia - come è destino di ogni «tradizione» che la legge non preveda espressamente.
Il Tar e il Consiglio di Stato, quel giorno, smetteranno di attaccarsi alla mancata esplicita abrogazione di un decreto fascista del 1924.
La Corte di Cassazione, da par suo, l'ha già detto il 15 dicembre 2004:
nessuna legge impone la presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici.


Ciò posto, la decisione della Corte di Strasburgo non fa una piega:

anche se - sappiamo - non verrà rispettata.
La Corte ha stabilito che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche «è una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni»;
una persona di religione non cattolica, allo stesso modo, potrebbe sentirsi a disagio nel sentirsi giudicata da un tribunale che dica «la legge è uguale per tutti» e intanto esponga un simbolo che privilegia un'identità precisa:
qualcosa che è davvero arduo liquidare come «tradizione» o «cultura» in senso stretto.
E' una religione. Eccome se lo è.


Resta il fatto che alla classe politica italiana, di questo problema, importa meno di zero:
si limita perciò a opinare annusando l'aria.
La sentenza della Corte di Strasburgo non l'hanno neanche letta, non conta che possa avere sostanzialmente ragione: conta che nessuno è ancora disposto a dargliela.

A complicare le cose restano gli strascichi dell'11 settembre 2001: le guerre, il confronto tra civiltà, le discussioni sulla Costituzione europea e sulle nostre radici, l'afflato spirituale seguito alla morte di Giovanni Paolo II: nelle more di tutto questo resta intatta la tentazione di riappropriarsi di un pensiero forte che divenga fortilizio d'Occidente.

Da qui, dunque, alcune pretese fuori dal tempo - a opinione di chi scrive - che in questo Paese sono riuscite a bipolarizzare anche il crocifisso.
Tra queste la proposta di legge di un deputato leghista, nel 2002, che puntava a che il crocifisso tornasse a troneggiare in Parlamento: quello italiano, non quello - inesistente - della monarchia assoluta d'Oltretevere.


Filippo Facci per Libero
[05-11-2009]

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PippyZzetta
05/11/2009 21:23

Re: Re: Re:
Arsenio Lupin, 05/11/2009 16.41:




In realtà sono più bello che intelligente. [SM=x44455]



quanto è vero! [SM=x44479] [SM=x44479] [SM=x44479] [SM=x44479]

[SM=x44457]
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06/11/2009 09:06



I nuovi crociati

La sentenza della corte europea sui diritti dell’uomo, che impone all’Italia di togliere (finalmente) i crocifissi dalle aule delle scuole pubbliche è stata accolta con prevedibile astio da parte non solo della Chiesa, desiderosa di mantenere i propri privilegi e il proprio dominio culturale sugli italiani, ma anche dai politici, sia quelli reazionari, come a Berlusconi, sia quelli fintoprogressisti, come Bersani. Non commentiamo nemmeno quello che passa per la testa dei fondamentalisti cattolici come Buttiglione e Binetti.

Ma perché tanta rabbia nei confronti di una sentenza che, in fondo, non fa che ristabilire il concetto che nelle stanze pubbliche di uno Stato laico non ci devono stare dei simboli religiosi?

La sentenza non limita in alcun modo il diritto dei credenti di frequentare le funzioni religiose,
di pregare, di adorare il proprio Dio e di osservare i precetti religiosi.
La sentenza dice solamente che, essendo le aule scolastiche un luogo pubblico,
facente parte di un’istituzione pubblica, democratica e laica,
non è giusto che vi siano dei crocifissi appesi alle pareti
,
ma lo stesso varrebbe anche nel caso vi fossero attaccati altri simboli di altre religioni.

Semplicemente la religione non può e non deve entrare nella sfera pubblica,
o meglio, nella sfera di competenza dello Stato.

Un moderno Stato democratico e liberale, infatti, ha il dovere di difendere e proteggere le minoranze.


Per quanto riguarda la fede religiosa le minoranze in Italia ci sono, e sono molto differenziate.
Non vi sono infatti solamente i musulmani, autentico spauracchio dei neofascisti (ma pronti a stringere la mano al Papa per combattere contro gli atei, ovvero contro il libero pensiero),
ma anche buddhisti, ebrei, animisti, protestanti, luterani, ortodossi e persino atei ed agnostici che, sembrerà strano, ma hanno diritto di veder rispettate le loro opinioni e la loro sensibilità.
Nessuno di costoro ha però il diritto (e per fortuna) di veder attaccato sui muri delle scuole pubbliche (o dei comuni o dei tribunali o quant’altro) il loro simbolo religioso preferito.

Leghisti e fascisti insistono dicendo che quella croce rappresenta la nostra cultura e per questo non è giusto toglierla.
Io francamente ho dei seri dubbi su questo, ma mettiamo anche che sia così, che quella croce rappresenti la nostra cultura.
Ma è fatta di solo cristianesimo la nostra cultura?
O per caso è influenzata anche dall’illuminismo e dalla cultura greco-romana?

E, se così fosse, perché non ci attacchiamo anche un quadro di Voltaire e una modellino del Partenone, in modo da rappresentare tutte le varie sfaccettature della nostra cultura?

C’è poi anche l’arma dei Valori.
Molti infatti riscoprono la difesa dei valori proprio quando c’è da difendere questo tipo di prevaricazioni culturali.
Sostengono costoro che senza il crocifisso vi sarebbe una decadenza di valori e di moralità da parte della popolazione.
Si noti però che quelli che parlano (i politici e gli alti prelati) non hanno timore di una caduta di valori quando trattano con mafiosi o con amici di mafiosi o si alleano con persone vicine a criminali.
Non temono una caduta dei valori nemmeno quando riciclano il denaro proveniente dallo spaccio di droga e dalla compravendita di armi,
né temono una caduta dei valori quando permettono a dei famosi criminali di trovare l’eterno riposo all’interno di una Basilica.

Essi temono la caduta dei valori solo quando si chiede di rispettare la sensibilità di tutti e di lasciare i simboli a casa propria (la foto del presidente a scuola, il crocifisso in Chiesa). Senza però specificare che quel famoso crocifisso non ha impedito ai suoi difensori di bruciare migliaia di donne, di scatenare decine di guerre, di impedire la libertà e di promuovere l’ignoranza per secoli.
Segno che, forse, non è il crocifisso a portarci dei valori positivi, ma qualcos’altro di meno aleatorio.

La verità è che coloro che strillano in difesa di un ingiustificato privilegio
come quello di attaccare il crocifisso nelle aule pubbliche lo fanno per 2 motivi:
il primo
è che desiderano demarcare il territorio
, perché si sentono minacciati dalla famigerata ”invasione musulmana” e dunque vogliono far vedere che anche noi sappiamo conservare una parte di integralismo religioso e che, se arrivano in Italia, si devono ricordare che anche noi siamo una repubblica teocratica, non ufficialmente ma de facto.

Il secondo
,
temo, è che essi hanno molte meno certezze dei relativisti e degli scettici.
Non vedo infatti altro motivo per cui un credente, che può tranquillamente recarsi in Chiesa (il luogo deputato a manifestare in pieno la propria religiosità), debba vedere il suo simbolo religioso attaccato da tutte le parti.

Che temano, questi ardenti difensori della fede,
di dimenticarsi di che religione fanno parte?
[SM=x44455]

www.agoravox.it/I-nuovi-crociati.html



e per il povero cristo Stefano Cucchi . . . ? ? ?



.
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06/11/2009 10:50

Caso crocifisso, sindaco padovano firma ordinanza che ne obbliga l'esposizione

Previste multe di 500 euro: «Per noi italiani è una bandiera di cultura e di storia che ha tenuto insieme il nostro popolo»

PADOVA (4 novembre) - Un'ordinanza che obbliga a esporre il crocifisso in tutti gli edifici pubblici «quale espressione dei fondamentali valori civili e culturali dello stato italiano»: ad emetterla è stato ieri il sindaco di Galzignano Terme (Padova), Riccardo Roman, dopo il clamore suscitato dalla sentenza della Corte europea sul caso di Abano Terme.

Riccardo Roman, 43 anni, Udc, è sindaco di Galzignano. La sentenza della Corte Europea le ha provocato una reazione uguale e contraria, un’ordinanza perché sia affisso d’obbligo il crocefisso in tutti gli edifici comunali. Perché?

«Perché il crocefisso è un simbolo religioso ma non solo. Per noi italiani è una bandiera di cultura e di storia che ha tenuto e tiene insieme il nostro popolo. Dev’esserci a scuola come nel museo o al nido comunale». Veramente mi pare che il vaticano sia sempre stato uno dei maggiori oppositori all'unità d'Italia.

Quindi siamo oltre a una questione "di chiesa"?

«Senza dubbio. È una decisione che va oltre questo aspetto. Lo considero uno dei simboli che ci unificano, lo abbiamo visto da quando siamo nati, ne siamo cresciuti all’ombra. Mi pare che non faccia male a nessuno e che non debba essere messo in discussione». Ha presente che teoricamente siamo uno stato laico e non una teocrazia?

Ma perché multare i "trasgressori" con 500 euro?

«Guardi, un’ordinanza senza sanzione sarebbe un atto ridicolo dal punto di vista tecnico e oltretutto si ridurrebbe ad un manifesto politico. A me non interessa fare confusione, ma essere operativo». E' operativamente ridicolo e politicizzato.

Un altro sindaco certamente non di destra come Zanonato ha affermato che non si possono ledere i diritti dei cristiani. Che ne pensa?

«Condivido il pensiero, nessuno può limitare i nostri diritti, anche quelli religiosi e sono convinto che avrò i cittadini al mio fianco a salvaguardia di tutti, credenti o no». Mi riesce difficile capire come si salvaguardino i diritti delle altre fedi imponendo il crocifisso.

Come giudica la sentenza della Corte Europea?

«Sono un europeista convinto ma l’Europa deve costruire motivi in più per stare insieme e non annacquare valori in questo modo inaccettabile. No, non è questa l’Europa che voglio io». Ho quasi paura di sapere come dovrebbe essere l'Europa che vuolelui...

Però se un bambino cinese entrasse a scuola e gli facessero dire le preghiere come capitava da bambini...

«Primo se vado in Cina non mi offendo se trovo certe cose e mi adeguo. Secondo mi offendo se qualcuno mi fa violenza, se mi impedisce di esprimere la mia religiosità, non se vive la sua. Il punto è proprio questo. Se sono straniero non ho il diritto di essere infastidito per queste cose quanto ho il diritto di manifestare il mio credo». In sintesi, appena venite in Italia siete obbligatoriamente liberi di diventare cristiani. A quando i battesimi imposti per legge?

Insomma la sua è una battaglia culturale?

«Decisamente. Mi spiega perché mentre accettiamo i simboli anche religiosi degli altri i simboli della nostra cultura devono diventare sempre più deboli? La croce è un simbolo di dolore ma anche una promessa e rappresenta positività. Dobbiamo difenderla». Se per lui questa è accettazione...

Una crociata da condividere con la Chiesa?

«I religiosi si sveglino e si muovano su questo tema. Ma ripeto, per me il crocefisso rappresenta anche altre cose ed ecco perché la decisione della Corte europea la vivo come un atto di violenza». E la sua ordinanza come bisogna viverla? Come un atto democratico? Come un segno di distensione?

Fonte

_________________

Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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06/11/2009 13:47

Re: Re:
la micia, 04/11/2009 21.08:





il crocifisso non è solo un simbolo di una religione, ma fa parte della cultura del nostro paese, in tal senso è lecito parlare di TRADIZIONE, quanto meno per NOI italiani



Anche la pizza e la mafia fanno parte della nostra tradizione, ma non le appendiamo negli edifici pubblici.


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Utente Power



06/11/2009 16:50

Re: Re: Re:
Renato Vallanzasca, 06/11/2009 13.47:



Anche la pizza e la mafia fanno parte della nostra tradizione, ma non le appendiamo negli edifici pubblici.






Per la pizza ti do ragione, per la mafia non saprei...

Sai è uso appendere foto di politici nelle sedi istituzionali e pare, dico pare, che qualcuno sia in "odore".

(che se devepure de salutà?)
08/11/2009 20:18

Re: Re: Re:
Renato Vallanzasca, 06/11/2009 13.47:



Anche la pizza e la mafia fanno parte della nostra tradizione, ma non le appendiamo negli edifici pubblici.




in quasi tutti i licei italiani c'è un busto dell'umberto primo....lo sai?

i licei non sono...edifici pubblici?

e l'spqr su suolo pubblico ?
bè sai come la vedo io? ora te lo spiego...se
fossi romana, sarei orgogliosa di quella sigla impressa ovunque, perché Roma fu un faro di civiltà PER TUTTI, così come lo è ancora oggi.
A me caro Renatino, sti iconoclasti (o iconofobi, vedi un po' te) dell'ultima ora mi fanno ribrezzo: ci vogliono tutti uguali, tutti omologati in basso, grigi, senza differenze e senza origine.
questi non vogliono una società multiculturale o multietnica, come dicono, ma una società monoculturale, anodina, stinta, globalizzata, tutta uniformata, orfana di ogni storia e di ogni tradizione, dall'atlantico agli urali e dal baltico al maghreb .

ecco questo è solo il mio pensiero...sicuramente in contrasto col tuo...ma il mondo è bello proprio perchè è vario...
a me gli stereotipati...danno noia...cosa vuoi che ti dica



[Modificato da la micia 08/11/2009 20:20]
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08/11/2009 20:26

Re: Re: Re: Re:
la micia, 08/11/2009 20.18:


e l'spqr su suolo pubblico ?
bè sai come la vedo io? ora te lo spiego...se
fossi romana, sarei orgogliosa di quella sigla impressa ovunque, perché Roma fu un faro di civiltà PER TUTTI, così come lo è ancora oggi.





E DICCIAMOCELO !! [SM=x44462]
08/11/2009 20:43

Re: Re: Re: Re: Re:
radcla, 08/11/2009 20.26:




E DICCIAMOCELO !! [SM=x44462]




ecchecavolo


uella salve ipermasculazzo nostro [SM=x44482]

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