Ue, dai Paesi dell'Est altolà a D'Alema

L'ambasciatore polacco a Bruxelles: il passato comunista è un problema.
Crescono chance per David Miliband
BRUXELLES

Per la Polonia e gli altri paesi europei dell’ex blocco sovietico «sarebbe un problema» avere un «ex comunista» come ministro degli esteri europeo: «sarebbe meglio avere una persona la cui autorità non può essere contestata a causa delle sue appartenenze politiche passate».

A dirlo, parlando con alcuni giornalisti, è stato oggi a Bruxelles l’ambasciatore polacco presso la Ue Jan Tombinski, facendo riferimento alla possibilità che l’ex premier e ministro degli esteri italiano Massimo D’Alema, 60 anni, ex leader del Pci, possa essere nominato primo nuovo Alto rappresentante della politica estera europea, carica istituita dal Trattato di Lisbona insieme a quella di presidente stabile della Ue. Parole dure sfumate poco più tardi dal portavoce della rappresentanza permanente della Polonia presso la Ue: «la Polonia non si oppone ad alcuna candidatura per il posto di Alto rappresentante Ue per la politica estera, compresa quella di Massimo D’Alema», ha spiegato. La candidatura di D’Alema mantiene l’appoggio del governo italiano: secondo quanto si è appreso, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lo avrebbe ribadito nel corso di una serie di contatti avuti nei giorni scorsi con le cancellerie europee per fare il punto sulla questione nomine. «Sia Berlusconi che tutto l’ufficio di presidenza hanno sottolineato che se D’ Alema sarà il candidato italiano il Governo darà il suo appoggio, ma la prima mossa non spetta all’Italia», ha riferito Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, a margine della riunione dell’ufficio di presidenza del Pdl. «Il Governo - ha aggiunto - appoggerà la candidatura di D’ Alema che è una persona eminente del nostro paese». Alla gaffe diplomatica dell’ambasciatore polacco, la rappresentanza di Varsavia a Bruxelles ha cercato di mettere subito una pezza, precisando che le dichiarazioni dell’alto diplomatico avrebbero dovuto restare anonime e che la Polonia «non ha nulla di pregiudiziale» contro D’Alema.

Fonti diplomatiche polacche hanno spiegato che «è naturale che certe considerazioni giungano da parte di paesi che hanno sofferto tanto sotto il regime comunista». «Ciò però non significa che la Polonia abbia una forte preferenza per uno o l’altro candidato», hanno assicurato le fonti. «Non vogliamo escludere o bloccare nessuno. Niente è ancora deciso». Le parole di Tombinski rischiano di pesare sulla delicata trattativa aperta tra i leader europei per nominare Mister Europa e Mister Pesc, il primo scelto tra esponenti della famiglia popolare europea, il secondo tra una rosa di nomi proposta dal partito socialista europeo, per rispettare la legge non scritta degli equilibri politici.

«I media italiani hanno parlato molto di D’Alema, ma il suo nome non è stato fatto al Consiglio Ue, anche se è stato menzionato più volte in passato come qualcuno affidabile e autorevole», ha detto ancora Tombinski. Ad una domanda sulla posizione di Varsavia sulla candidatura di David Miliband, 44 anni, attuale ministro degli esteri britannico, l’alto diplomatico polacco ha poi risposto che «questo è il nome più pronunciato, perchè le chances di Tony Blair (alla presidenza stabile, ndr) stanno diminuendo».

Per Mister Europa, infatti, il nome più accreditato al momento è quello del fiammingo cristiano-democratico Herman Von Rompuy, 62 anni, attuale premier belga. La decisione sarà presa in un vertice straordinario dei capi di stato e di governo che potrebbe tenersi il 15 o il 16 novembre. La presidenza svedese di turno della Ue vuole accelerare il negoziato, anche per evitare il gioco al massacro sui nomi. «Lunedì a Berlino, nel corso della commemorazione per il ventennale della caduta del muro si terranno colloqui decisivi tra i leader», riferisce una fonte. «La presidenza convocherà poi il vertice, ma solo quando sarà sicura di avere l’accordo in mano». Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto oggi che la decisione sui nuovi incarichi potrebbe essere presa «già la prossima settimana». «Bisogna essere rapidi perchè nessuno capirebbe che si stia perdendo tempo mentre tutte le cose sono al loro posto», ha detto Sarkozy.

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