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Morto Stefano Chiodi

Ultimo Aggiornamento: 08/11/2009 01:58
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08/11/2009 01:58

Calcio in lutto
Morto Stefano Chiodi


Aveva 53 anni ed era malato da tempo. Militò nel Milan, contribuendo alla conquista dello scudetto della stella, nel Bologna e nella Lazio




MILANO - Lutto nel mondo del calcio. E' morto questa mattina, all'Ospedale Maggiore di Bologna, dopo una lunga malattia, Stefano Chiodi. Ne dà notizia il sito internet del Milan. Chiodi avrebbe compiuto 53 anni il 26 dicembre. Attaccante fisicamente dotato e agile nel dribbling, militò nelle fila del Milan nelle stagioni 1978/79 (conclusa con la conquista del decimo scudetto, cui contribuì con 7 reti) e 1979/80. Chiodi fece il suo esordio in rossonero il 30 agosto 1978 in Lecce-Milan 2-3 e totalizzò 50 presenze in Campionato (14 gol), 10 in Coppa Italia (6 gol) e 7 presenze in competizioni internazionali (2 gol). Chiodi ha iniziato la carriera nel Bologna, poi Teramo, ancora Bologna, quindi Milan, Lazio, Bologna, Lazio e Prato.

Aveva solo 53 anni, Stefano Chiodi. Aveva 53 anni e si era ribellato ad alcuni grossi agguati, nella sua vita. Come a Firenze, quando nel corso di un derby dell'Appennino, saltando di testa, si era scontrato duramente con Ciccio Graziani, era precipitato per terra, battendo il capo, perdendo i sensi. Era andato in coma, Stefano, quel giorno. Ma era sorretto da un fisicaccio e la generosità non gli faceva difetto. Il giorno dopo non ricordava più nulla, aveva un problema all'orecchio, ma stava bene. Quello fu il giorno più brutto della sua carriera. Il più bello, senza dubbio, quello dell'esordio. Al Dall'Ara, ospite il Milan, il bomber nascente aveva segnato un grande gol, come i suoi migliori, sfruttando un'elevazione prodigiosa, arrampicandosi in cielo per incornare il pallone del gol del Bologna. Era la festa della matricola, quel giorno. Segnò lui e segnò un ragazzino impertinente in maglia rossonera, anche lui al debutto: Francesco Vincenzi. Destini incrociati, i loro. Poco tempo dopo i due club se li scambiarono e al Bologna andò pure una cifra da capogiro, per quei tempi: un miliardo. Mister miliardo Chiodi a Milano non sfondò, finendo vittima di quella cifrona, come se fosse stata colpa sua essere pagato così. Tornò al Bologna, a fine carriera. Dopo il calcio non era rimasto nell'ambiente. Passava per un "giuggiolone" ma solo agli occhi di chi non lo conosceva bene. Non un parlatore, ma un ragazzo di cuore - lui organizzò il Memorial Fiorini per ricordare Giuliano - e un ragazzo che aveva saputo ben investire i suoi soldi, nella provincia di Bologna, un albergo prima e un bar poi. Salutiamo con Stefano una pasta di ragazzo, un calciatore potente. In cielo, con "Fiore", sai che bella coppia...

di DIEGO COSTA
4 novembre 2009



www.repubblica.it/2009/11/sport/calcio/morto-stefano-chiodi/morto-stefano-chiodi/morto-stefano-chi...


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Attaccante, nato a Bentivoglio (BO) il 26 dicembre 1956, deceduto a Bologna il 4 novembre 2009.

Cresciuto nelle giovanili rossoblù, ha debuttato in serie A con il Bologna nel 1975, segnando un gol al Milan. Tre anni dopo è stato acquistato a peso d'oro proprio dalla formazione rossonera con la quale ha vinto lo scudetto della stella. Forte, veloce e dotato di buon dribbling e tiro ha vissuto il suo periodo migliore giocando sotto la guida del "Petisso" Pesaola al fianco del brasiliano Sergio Clerici. Resta immischiato marginalmente nello scandalo scommesse del 1980 dove viene squalificato per alcuni mesi per omessa denuncia.

Passa in maglia biancoceleste, insieme ad Bigon, all'inizio della stagione 1980/81 nell'operazione che porta Tassotti in maglia rossonera. Purtroppo il suo nome è legato al rigore calciato fuori nella penultima giornata del Campionato 1980/81 contro il L.R. Vicenza che costò alla Lazio una vittoria preziosa, decisiva per la promozione in Serie A. Ceduto al Bologna la stagione successiva (dove subisce un gravissimo infortunio) fa ritorno alla Lazio nel 1982. Con il ritorno di Bruno Giordano per lui c'è poco spazio e alla fine del Campionato si trasferisce al Prato dove chiude la carriera nel 1984.

Con la Lazio colleziona 38 presenze e 6 reti in Campionato e 2 in Coppa Italia. Da qualche anno aveva aperto un ristorante-bar, il "Centrale" in Via Bissolati a Budrio (BO) e si era fatto promotore ed organizzatore del Memorial Giuliano Fiorini, in memoria del bomber biancoceleste del "meno nove". Muore stroncato da un male incurabile a soli 52 anni in una fredda mattina di novembre 2009 presso l'ospedale Maggiore di Bologna.

www.laziowiki.org/wiki/Chiodi_Stefano
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Come ricordo bene quel rigore contro il Vicenza. Chiodi non aveva mai sbagliato un rigore in carriera, era uno specialista.
Mancavano pochi minuti alla fine della partita con il Vicenza, che poteva portarci in serie A. Ero in curva e, curiosamente, tra 60.000 mila spettatori mi ritrovai vicino ad un'amica di Vicenza, forse l'unica tifosa vicentina presente a Roma quel giorno.
Chiodi, famoso per la sua precisione nei rigori, mai sbagliato uno nel calcio professionistico, tirò fuori quel rigore che poteva significare promozione in A. Promozione che infatti quell'anno non arrivò.
Credo resti l'unico rigore sbagliato nella sua carriera professionistica.

Ebbi comunque modi di conoscerlo personalmente, in quanto nel ritiro precampionato ero in campeggio assieme ad altri tifosi a San Terenziano (Umbria) dove la Lazio fece il ritiro precampionato, e le occasioni di trascorrere del tempo assieme ai calciatori non mancavano. Stefano Chiodi, in quei giorni di ritiro amava passare il tempo libero al bar centrale del paese, giocando a flipper (i vecchi flipper degli 70/80).

Condoglianze alla famiglia [SM=x44471]
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