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Nicola Cosentino, PDL (indagato per Camorra) |
MILANO - Nicola Cosentino è tranquillo alla vigilia del voto alla Camera sull'uso delle sue intercettazioni. «Non ho detto che sono d’accordo» ha spiegato il deputato del Pdl, ma «mi rimetto all’Aula, senza vincoli di schieramento». «Chiederò all'Aula di valutare liberamente» ha aggiunto l'ex sottosegretario, sottolineando che, nel merito, «quelle intercettazioni sono irrilevanti». Poi il coordinatore del PDL in un'intervista al Tg2 alla domanda se accetterebbe di sacrificarsi, se glielo chiedesse Berlusconi, risponde: «Il presidente potrà chiedermi di tutto, qualsiasi sacrificio c'è da fare se è nel bene del Paese io lo faccio, se sono un problema e penso di non esserlo, non esiterei anche a farmi da parte». «Mi pare di capire - dice ancora l'ex sottosegretario - che la questione è solo di alcuni che hanno aderito al gruppo di Fli. È una polemica politica, una lotta politica che però viene strumentalmente utilizzata anche su altri fronti».
I FINIANI - Gli uomini di FLI non hanno dubbi. Il gruppo dei finiani alla Camera voterà sì alla richiesta di uso delle intercettazioni per l'ex SottoSegretario. In attesa del voto del 28 settembre sui 5 punti programmatici del governo, quello in programma mercoledì pomeriggio a Montecitorio rappresenta un test anticipato per la maggioranza. I deputati sono chiamati infatti a dire sì o no all'uso di 46 intercettazioni telefoniche tra Cosentino e alcuni imprenditori accusati di essere legati alla Camorra.
L'UDC E DI PIETRO - Nel frattempo, l'Unione di Centro ha fatto sapere che voterà alla Camera l'autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di Nicola Cosentino. E, attraverso una nota, il presidente dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha avvertito: se UDC e FLI negheranno l’autorizzazione a utilizzare le intercettazioni nei confronti di Cosentino, «sono politicamente complici».