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Lodo Alfano , Gasparri: "Consulta dice no? troveremo cavillo"

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2010 14:48
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01/07/2009 18:04

la Sentenza:'illegittimo', bocciato:«Serve legge Costituzionale»
Il ministro Vito: «Incontro conviviale».
L'ex pm attacca: «toghe spregiudicate, si dimettano».
Caso Consulta
, lite in aula
La cena tra il premier, il Guardasigilli e due toghe chiamate a pronunciarsi sul Lodo Alfano: è polemica

Luigi Mazzella
in una immagine del 10 Settembre 2003 (Ansa)

ROMA - Scoppia la polemica nell'aula della Camera sulla Consulta e sulla cena, al centro di un'inchiesta de L'Espresso, alla quale hanno partecipato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano e due giudici della Corte Costituzionale, Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, chiamati a pronunciarsi sul Lodo Alfano. ...

«INCONTRO CONVIVIALE» - «Molte settimane prima della data indicata, a maggio, il presidente Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Carlo Vizzini e il giudice costituzionale Paolo Maria Napolitano hanno ricevuto un invito a cena con le rispettive consorti dal giudice costituzionale Luigi Mazzella. Si trattava di un incontro conviviale - ha spiegato Vito - che è conseguenza di rapporti di conoscenza e di stima antica organizzato nella prima metà del mese di maggio.

«CENA CARBONARA E PIDUISTA» - Parole che non hanno però soddisfatto Di Pietro. Il quale per tutta risposta, ha chiesto le dimissioni del ministro della Giustizia, Angelino Alfano e dei giudici Mazzella e Napoletano, presenti alla cena con il premier, di cui ha parlato L'Espresso. Replicando a Vito, il leader dell'Idv ha giudicato «inaccettabile» la risposta del governo su una «cena - ha detto Di Pietro - carbonara e piduista», con la quale, secondo l'ex pm, è stata «compromessa la credibilità della Corte» che deve essere «talmente indipendente che non dovrebbe in alcun modo essere oggetto di interferenze». Insomma, con quella cena «avete infangato la sacralità della Corte» e ora «qualsiasi decisione presa il 6 ottobre non sapremo mai se sarà frutto di indipendenza» o esito della «cena piduista», ha concluso Di Pietro.
...
BATTIBECCO DI PIETRO-BONDI - E il caso Mazzella è stato anche al centro di un battibecco tra il leader dell'Italia dei Valori e il ministro della Cultura Sandro Bondi. Quando l'ex pm Di Pietro ha preso la parola per illustrare la sua interpellanza al ministro Guardasigilli contro la cena che si è svolta tra i vertici dello Stato e due giudici della Consulta, ha usato toni molto forti. Che non sono piaciuti al ministro Bondi. Seduto ai banchi del governo, accanto al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e a quello dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, Bondi ha più volte allargato le braccia scuotendo la testa e borbottando. Quando Di Pietro ha parlato di «giudici spregiudicati che infangano la Corte», anche Elio Vito ha guardato ripetutamente il presidente di turno, Rocco Buttiglione, sperando in un intervento. Che non è arrivato. «Vergognati! Vergognati!» ha a quel punto gridato più volte Bondi all'indirizzo di Di Pietro . Poi si è alzato continuando a inveire verso gli scranni dell'Idv. I commessi gli si sono avvicinati. Alla fine, il ministro della Cultura ha preferito abbandonare l'Aula.

www.corriere.it/politica/09_luglio_01/vito_caso_mazzella_3294d38c-6642-11de-8bcb-00144f02aa...

[Modificato da Etrusco 03/07/2009 13:45]

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14/09/2009 10:36

in trepidante attesa per la sentenza dell'8 Ottobre
Lodo Alfano / Gasparri: "Se Consulta dice no troveremo un cavillo"


"Supereremo un eventuale giudizio negativo"


Frascati, 3 set. (Apcom) - "Non so quale sarà la pronuncia della Consulta sul Lodo Alfano ma noi supereremo un eventuale giudizio negativo".
Lo ha detto il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri parlando alla Summer School della Fondazione Magna Carta a Frascati.
"Avremo un avvocato, un Ghedini o Ghedoni - ha ironizzato Gasparri - che troverà un cavillo...". [SM=x44501]

Fonte: APCom - 08:41 - POLITICA - 03 SET 2009



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LODO ALFANO: BELISARIO (IDV),
STRABILIANTE LA PREPOTENZA DI GASPARRI



(IRIS) - ROMA, 4 SET - "La prepotenza di Gasparri e' davvero strabiliante.
Non bastano le cene private di Berlusconi con i giudici della Consulta. Adesso arrivano anche le intimidazioni".

Lo dichiara il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, commentando le parole di Maurizio Gasparri che ieri da Frascati ha sostenuto che contro un parere negativo della Consulta sul Lodo Alfano si trovera' "un cavillo" per risolvere la situazione.
"Gasparri -prosegue Belisario- in nome di un presunto consenso forte, ha avuto il coraggio di dire che se la Corte dovesse dichiarare incostituzionale il lodo Alfano ci sara' un Ghedini o un Ghedoni che con un cavillo aggirera' la sentenza.
Il consenso forte di cui parla Gasparri non puo' che essere tradotto come dittatura della maggioranza".
Per Belisario "l'Italia dei Valori continua a chiedere al centrodestra, di avere maggiore rispetto delle istituzioni,
di rispettare tutte le sentenze [SM=x44498]
e di vergognarsi anche solo di pensare che una sentenza della Corte possa essere aggirata da un cavillo".
[SM=x44493]

Faber - 04/09/2009 - 15.02

Fonte: Iris Press

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Gasparri: "Bocciano il Lodo Alfano?
Gli avvocati troveranno un cavillo"


....

La Consulta.
Attualmente sono 3 i procedimenti a carico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
sospesi in attesa che la Consulta decida sulla costituzionalità dello scudo:
1) il processo Mills,
2) quello sui diritti televisivi Mediaset
3) e la vicenda della presunta compravendita di alcuni senatori la scorsa legislatura.

In tutte e tre le cause sono state sollevate eccezioni di costituzionalità
e quindi la decisione è stata sospesa in attesa che la Corte Costituzionale si esprima.

Fonte: La Repubblica (3 settembre 2009)

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14/09/2009 10:46

11-09-09
LODO ALFANO: CECCANTI,
DA BERLUSCONI ATTACCO PREVENTIVO ALLA CONSULTA



(ASCA) - Roma, 11 set - ''Sulla Corte non incidera', lo escludo. Pero', il tenere i toni alti rivela qualcosa della strategia con la quale si muove Silvio Berlusconi''.

Cosi' il senatore del Pd Stefano Ceccanti, costituzionalista, in un'intervista rilasciata a 'Il Riformista' spiega che il clima di tensione sul tema giustizia di questi giorni non incidera' piu' di tanto sulla decisione della Corte Costituzionale in merito al Lodo Alfano.

''Mi sembra - spiega Ceccanti - che ci siano le condizioni per parlare di un attacco preventivo.
Berlusconi sembra muoversi avendo in mente lo scenario peggiore: la bocciatura del Lodo

e crea le condizioni per poter dire, una volta incassata una decisione sfavorevole, che anche la Consulta ce l'ha con lui.
E' una strategia alla quale e' difficile sottrarsi per tutti gli altri.
Percio', se quella in atto e' una strategia deliberata, e' facile immaginare che da qui a ottobre dobbiamo aspettarci di tutto''.

Da un punto di vista giuridico,
il punto centrale e' che ''per l'immunita' si doveva ricorrere a una legge costituzionale.

Su altro si puo' anche argomentare, ma questa obiezione e' insuperabile''.
E sostiene poi di non avere ''dubbi sul fatto che sarebbe stata necessaria una legge costituzionale. Ne sono convinto -spiega- per ragioni giuridiche, naturalmente. Ma non soltanto. Sostenere questa tesi, infatti, non significa necessariamente dire: 'avete fatto una cosa sbagliata in se' ma che avete messo su una carretta quello che avrebbe meritato di essere messo su di un panfilo'. In tal senso, un argomento di questo genere si presenta anche come un argomento non fazioso. E mi sembra difficile che non si possa raggiungere all'interno della Corte un'ampia maggioranza su questo.
Poi, certo, anche a questo argomento si potrebbe opporre la contro-obiezione che il lodo Schifani e' stato bocciato sulla base di altre ragioni.
Ma il tribunale che aveva sollevato la questione di legittimita' costituzionale non l'aveva sollevata sotto il profilo dell'articolo 138 della Costituzione e i giudici hanno risposto alle argomentazioni che gli sono state sottoposte.
Poi, se la Consulta ha detto una cosa l'ha detta, ma se non l'ha detta non significa che non la dira'. Alla fine - conclude Ceccanti - l'unica domanda da farsi e':
il processo Mills, visto che la norma era stata pensata proprio per bloccarlo, riprendera'?
E su questo si misurera' la vittoria o la sconfitta della maggioranza davanti alla Corte''.

Fonte: Asca - min/cam/rob
[Modificato da Etrusco 14/09/2009 10:47]
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14/09/2009 11:27

Per la felicità dei berluscones riporto anche queste opinioni:

Lodo Alfano, l'attesa per una sentenza serena della Consulta

Roma, 9 set (Velino)

- L’udienza pubblica che il plenum della Corte costituzionale terrà il 6 ottobre prossimo sul “lodo Afano” (la decisione, comunque, non dovrebbe esserci prima dell’8) sembra essere diventata la madre di tutte le “scadenze”
attesa dalle opposizioni per regolare i conti, se favorevole, con Silvio Berlusconi. Ma in realtà la decisione della Consulta influirà ben poco anche se non dovesse essere positiva per la maggioranza che appoggia il governo.
Il premier, infatti, può temere ben poco perché il processo a suo carico per la presunta corruzione dell’avvocato inglese David Mills, dovrà ricominciare da capo, con altro giudice e, quantomeno per prescrizione, tutto finirà senza una sentenza negativa per lui.
Quanto alle indagini sulle stragi mafiose del ‘92
che i magistrati di Caltanissetta hanno riaperto e che di riflesso interesseranno quelle successive di Firenze e di Milano, bisognerà attendere ancora qualche mese, ma la sopravvivenza o meno del “lodo” inciderebbe, almeno politicamente, davvero poco.

Comunque, mai come questa volta, i giudici della Consulta sono attesi al “varco” e mai su di loro era stato esercitato un pressing tanto feroce da alcuni settori dell’opposizione.

Se si dovesse dar credito alla provenienza ed alla fonte di designazione dei giudici costituzionali e stabilire che la valutazione che essi faranno del “lodo” sarà squisitamente politico, non ci sarebbe storia. L’immunità dei vertici delle istituzioni votata dalla maggioranza di centrodestra sarebbe bocciata. La sinistra, infatti, sulla carta è da 15 anni maggioranza nel plenum, da quando, cioè Oscar Luigi Scalfaro nominò ben 5 giudici tutti di sinistra. La situazione si è leggermente riequilibrata negli ultimi anni, ma il vantaggio è della “sinistra”. A questo fronte possono essere indicati il presidente Francesco Amirante ed il suo vice Ugo De Siervo. Vengono poi l’ex ministro Franco Gallo, Gaetano Silvestri eletto dal Parlamento in quota Ulivo nel 2005, Sabino Cassese, Maria Rita Saulle e Giorgio Tesauro nominati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Con la destra, sulla carta, sarebbero schierati invece, Paolo Maddalena, Alfio Finocchiaro, Luigi Mazzella, Paolo Maria Napolitano, Giuseppe Frigo e Alessandro Criscuolo. Fuori dagli schieramenti ufficiali Alfonso Quaranta, eletto dal Consiglio di Stato, e il cattolico Paolo Grossi, nominato da Napolitano. Proprio questi ultimi due giudici potrebbero fare la differenza, ma la bontà o meno costituzionale del “lodo” potrebbe non limitarsi ad una scelta in funzione esclusivamente politico-partitica. Certo gli attacchi di Antonio Di Pietro contro Mazzella, accusato di essere andato a cena con il Cavaliere (seppure in presenza di decine di altri commensali), qualche effetto lo hanno provocato, non per nulla in tanti hanno parlato di “intimidazione”, ma il giudizio della Corte potrebbe essere più libero ed indipendente di quel che non si creda e questo grazie anche ai precedenti. C’è infatti una sentenza con la quale la Consulta traccia la strada. È quella con la quale dichiarò illegittima la legge n. 140 del 2003 (nota come “lodo Maccanico”, espressione adoperata addirittura dalla stessa Corte nel comunicato stampa con il quale annunciava la decisione presa).

Il giudizio dei giudici della Consulta fu molto stringato, ma per niente contrario alla questione di fondo affrontata dal “lodo”. La Corte infatti censurò la norma oggetto del giudizio di costituzionalità, senza sconfessare del tutto la ratio della norma stessa, come hanno riconosciuto buona parte dei costituzionalisti italiani, sostenendo: “Ciò non significa che quello delle sospensioni (dei processi, ndr) sia un sistema chiuso e che il legislatore non possa stabilire altre sospensioni finalizzate alla soddisfazione di esigenze extraprocessuali, ma implica la necessità di identificare i presupposti di tali sospensioni e le finalità perseguite, eterogenee rispetto a quelle proprie del processo”. Non solo: il giudice redattore della sentenza, Amirante (lo stesso che adesso presiede la Corte costituzionale), affermò pure che quello della tutela delle cinque più alte cariche dello Stato, al fine del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a quelle cariche è “un interesse apprezzabile che può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali dello Stato di diritto, rispetto al cui migliore assetto la protezione è strumentale”. Non, quindi, una violazione dei principi del costituzionalismo (ovvero dello Stato di diritto, come scriveva la Corte), perché la prerogativa di tutela delle alte cariche istituzionali può convivere “in armonia” con quei principi.

Ne discende, come insigni costituzionalisti hanno evidenziato, che “la ripresentazione di una nuova legge, che tenesse conto delle argomentazioni della Corte costituzionale, è perfettamente lecita e legittima”. Tesi condivisa dal professore Cassese che prima di diventare giudice costituzionale scrisse sul Corriere Della Sera del 25 gennaio 2004: “Si può pensare che una durata ragionevole della sospensione ‘dei processi’ possa risolvere anche questo problema ‘di incostituzionalità’. Insomma, la strada imboccata dal Parlamento non è sbarrata”. Proprio per questo il presidente della Repubblica dell’epoca, Carlo Azeglio Ciampi, non ebbe molte difficoltà a firmare la legge votata dal Parlamento,” Il ‘lodo’ non è un problema”, sostenne, confortato da Loris D’Ambrosio, suo consigliere giuridico (confermato nel suo incarico da Giorgio Napolitano) che aggiunse: “La legge non è manifestamente incostituzionale”.

Fonte: Il Velino - (vum) 9 set 2009 17:41



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16/09/2009 13:38

Frodo Alfano
a rischio su Repubblica, con tanto di vocina vocetta raccolta da Liana Milella (p.7):
"Il sei ottobre l'udienza.
Dalle prime indiscrezioni prevarrebbe il no alla legge".

Il pezzo però è costruito tutto sul pensiero (e le opere) del costituzionalista democratico Alessandro Pace.
Se la dovrà vedere con Nosferatu Ghedini e il suo dominus e creatore Pietro Longo da Padova.

Ma la domanda resta sempre la solita:
se la Corte boccia il Frodo, Angelino Jolie smamma o fa il pesce in barile alla sicula?

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Brave Ass
16/09/2009 13:49




Beh se lo dice uno che ha lo stesso quoziente intellettivo di mia nipote che ha 10 anni (non farò mei leggere questa cosa a mia nipote ond'evitare che possa offendersi) non possiamo far altro che crederci!!!





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16/09/2009 14:27

L'arroganza di questa maggioranza non conosce più limiti, soprattutto da quando si sono accorti che nessuno (opposizione, media, popolo) gliene pone. In pratica il loro pensiero si riassume così: "siamo al potere quindi facciamo quel caxxo che vogliamo!".
Del resto questo "pensiero" di Gasparri ricalca quanto già scritto (ma passato un po' sotto silenzio) da Feltri nel suo vergognoso attacco a Fini di due giorni fa. Riporto testualmente: "E comunque Fini ha l'esigenza immediata di trovare una ricollocazione: o di qua o di là. Non gli è permesso tenere un piede nella maggioranza e uno nell'opposizione. Deve risolversi subito. E ricordi che bocciato un Lodo Alfano se ne approva un altro, modificato, e lo si manda immediatamente in vigore."
Ma la cosa che mi fa più rabbia è che il popolo bue che l'ha votato accetta supinamente tutto questo, perchè purtroppo noi italiani siamo storicamente abituati ad essere servi, e riteniamo quasi normale che il Padrone di turno si prenda qualche privilegio. "Mangi pure quanto vuole, basta che dalla tavola cada qualche briciola e possa avere qualche vantaggio anch'io". Questo pensano in molti (troppi) italiani.

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PippyZzetta
16/09/2009 14:34

Gasparri: "Se Consulta dice no troveremo un cavillo"

ah quando si dice "lavoriamo per il popolo italiano" [SM=x44452]
certo che sono pure scemi, fanno parlare gasbarri che si tradisce in 30 secondi [SM=x44457]

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10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
16/09/2009 15:10

Arsenio Lupin, 16/09/2009 14.27:

L'arroganza di questa maggioranza non conosce più limiti, soprattutto da quando si sono accorti che nessuno (opposizione, media, popolo) gliene pone. In pratica il loro pensiero si riassume così: "siamo al potere quindi facciamo quel caxxo che vogliamo!".
Del resto questo "pensiero" di Gasparri ricalca quanto già scritto (ma passato un po' sotto silenzio) da Feltri nel suo vergognoso attacco a Fini di due giorni fa. Riporto testualmente: "E comunque Fini ha l'esigenza immediata di trovare una ricollocazione: o di qua o di là. Non gli è permesso tenere un piede nella maggioranza e uno nell'opposizione. Deve risolversi subito. E ricordi che bocciato un Lodo Alfano se ne approva un altro, modificato, e lo si manda immediatamente in vigore."
Ma la cosa che mi fa più rabbia è che il popolo bue che l'ha votato accetta supinamente tutto questo, perchè purtroppo noi italiani siamo storicamente abituati ad essere servi, e riteniamo quasi normale che il Padrone di turno si prenda qualche privilegio. "Mangi pure quanto vuole, basta che dalla tavola cada qualche briciola e possa avere qualche vantaggio anch'io". Questo pensano in molti (troppi) italiani.




ecco, ne avevo accennato nell'altro thread: Vespa ieri sera ha detto esattamente la stessa frase in grassetto (e rideva pure)... [SM=x44464]

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16/09/2009 15:25


Il problema è se ADESSO hanno ancora i numeri per fare approvare un altro Lodo Alfano. [SM=x44451]

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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ma scusate...
se una legge è dichiarata incostituzionale, ed il parlamento la riapprova uguale (o solo con modifiche di facciata), il Capo dello Stato non dovrebbe firmarla. O no?

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16/09/2009 15:35

Re: ma scusate...
Arsenio Lupin, 16/09/2009 15.33:

se una legge è dichiarata incostituzionale, ed il parlamento la riapprova uguale (o solo con modifiche di facciata), il Capo dello Stato non dovrebbe firmarla. O no?



In una democrazia seria e matura dovrebbe andare così.

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16/09/2009 15:38

Arjuna, 16/09/2009 15.25:


Il problema è se ADESSO hanno ancora i numeri per fare approvare un altro Lodo Alfano. [SM=x44451]





ma come no? Fini e Bossi parlano parlano ma alla fine votano eccome per salvare Silvio. non possono permettersi di far cadere il governo ora [SM=x44463]

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Re: Re: ma scusate...
Arjuna, 16/09/2009 15.35:



In una democrazia seria e matura dovrebbe andare così.




In una democrazia seria e matura a nessuno verrebbe neanche lontanamente in mente di presentare in parlamento una legge come il Lodo Alfano, altro che approvarla. [SM=x44471]

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Re:
Arsenio Lupin, 16/09/2009 14.27:

L'arroganza di questa maggioranza non conosce più limiti, soprattutto da quando si sono accorti che nessuno (opposizione, media, popolo) gliene pone. In pratica il loro pensiero si riassume così: "siamo al potere quindi facciamo quel caxxo che vogliamo!".
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16/09/2009 19:42

Il popolo bue conta solo a metà
Etrusco, 16/09/2009 16.40:




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Condivido anch'io, ma su una cosa non sono d'accordo: Arsenio Lupin dice che il popolo bue accetta tutto. Non è vero. Solo la metà degli italiani sono buoi, infatuati del torero, lo seguono ovunque e gli fanno la ola. Ma l'altra metà dell'Italia è incazzata nera, anche se è divisa e non sa bene come rovesciare questa situazione tragicomica. E tuttavia io penso che passo dopo passo qualcosa maturerà: Vespa è sputtanato (il violino ha steccato martedì sera e franceschini non andrà nel suo salotto il 23 settembre), berlusconi ha fatto un flop (solo il 13 % di audience e soprattutto ha fatto con Zapatero l'ennesima figura barbina), sabato ci sarà la grande manifestazione per la libertà di stampa, poi ci sarà la sentenza sul Lodo Alfano, la voce dell'ONU e della UE sul respingimento dei profughi in Libia si farà ancor più sonora... E intanto l'opposizione si organizza: Il PD fra un mese varerà la nuova leadership, Di Pietro sta smettendo di fare la mosca cocchiera e si sta posizionando non più contro, ma accanto al PD, Casini sarà meno tenero col PdL, cercherà alleanze regionali col PD e corteggerà Fini e Montezemolo per cambiar pelle, per fare un grande centro laico e non clericale, Fini sta cercando di capire su quanti deputati può contare (la metà di quelli che hanno firmato la lettera degli AN). Insomma: le grandi manovre sono in corso, ma qualcosa mi dice che a fine ottobre ne vedremo delle belle.

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16/09/2009 19:48

Re: Il popolo bue conta solo a metà
pasquale.60, 16/09/2009 19.42:




Condivido anch'io, ma su una cosa non sono d'accordo: Arsenio Lupin dice che il popolo bue accetta tutto. Non è vero. Solo la metà degli italiani sono buoi, infatuati del torero, lo seguono ovunque e gli fanno la ola.



Infatti io ho scritto: "il popolo bue CHE L'HA VOTATO", quindi non intendevo TUTTO il popolo italiano, ma solo la parte che lo ha votato. Lo so anch'io che esiste una bella fetta di italiani, come me e come te, che non accetta tutte queste cose, indegne di un paese civile. Ma putroppo (per ora) siamo in minoranza, e nonostante tutto se si andasse a rivotare adesso il Nano Malefico vincerebbe ancora! [SM=x44472]

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16/09/2009 20:57

Re: Re: Il popolo bue conta solo a metà
Arsenio Lupin, 16/09/2009 19.48:



Infatti io ho scritto: "il popolo bue CHE L'HA VOTATO", quindi non intendevo TUTTO il popolo italiano, ma solo la parte che lo ha votato. Lo so anch'io che esiste una bella fetta di italiani, come me e come te, che non accetta tutte queste cose, indegne di un paese civile. Ma putroppo (per ora) siamo in minoranza, e nonostante tutto se si andasse a rivotare adesso il Nano Malefico vincerebbe ancora! [SM=x44472]





il punto è che tanta gente, anche elettori del PDL o, peggio ancora, Lega, ignora totalmente cosa sia il Lodo Alfano, come ignora mille altre cose. Perché oggi i giornali non li compra più nessuno, le tirature sono bassisime, la gente si "informa" dalle tv. E le tv che ti propongono? Un'informazione opportunamente indirizzata.

Poi aggiungiamo anche che l'opposizione non sa fare altro che prestarsi al gioco del Sultano, ed abbiamo chiaro il perché se oggi si riandasse al voto Lui voncerebbe nuovamente.
Ste cacchio de primarie per il segretario del PD non potevano anticiparle un poco, in modo da avere i tempi necessari per iniziare una seria battaglia di opposizione? Era necessario arrivare a ottobre, quando ormai tutti i buoi saranno scappati? [SM=x44464]
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16/09/2009 22:00

il prossimo 6 ottobre è prevista l'udienza
Lodo Alfano, la difesa del premier:
«Se bocciato si rischiano le dimissioni»
La memoria dell'Avvocatura dello Stato alla Consulta: in caso di bocciatura «ci saranno danni a funzioni elettive»



ROMA - Se la Corte Costituzionale dovesse bocciare il cosidetto "lodo Alfano" la legge, approvata la scorsa estate che prevede lo stop ai processi per le 4 più alte cariche dello Stato, «ci sarebbero danni a funzioni elettive, che non potrebbero essere esercitate con l'impegno dovuto, quando non si arrivi addirittura alle dimissioni. In ogni caso con danni in gran parte irreparabili». È sulla base di questo pericolo in cui potrebbe incorrere il premier Silvio Berlusconi che l'Avvocatura generale dello Stato, per conto della Presidenza del Consiglio, difende la "ratio" della legge che sospende i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato. La memoria di 21 pagine - di cui l'Agenzia Ansa è in possesso - è stata depositata presso la cancelleria della Corte Costituzionale in vista dell'udienza del prossimo 6 ottobre.


Il palazzo della Consulta, sede della Corte Costituzionale
(Ansa)

LA MEMORIA - La memoria difensiva, scritta dall'avvocato dello Stato Glauco Nori, difende la «ragionevolezza» del "lodo Alfano" perchè in grado di coordinare due interessi: quello «personale dell'imputato a difendersi in giudizio»; e «quello generale, oltre che personale, all'esercizio efficiente delle funzioni pubbliche» svolte dal premier. Se invece la legge («non solo legittima, ma addirittura dovuta») venisse bocciata dai giudici della Consulta, c'è il pericolo che ripeta quanto accadde all'ex presidente della Repubblica Giovanni Leone quando lasciò anzitempo il Quirinale perchè travolto dalle polemiche sullo scandalo Lockheed: «talvolta - scrive l'avvocato Nori - la sola minaccia di un procedimento penale può costringere alle dimissioni prima che intervenga una sentenza ed anche quando i sospetti diffusi presso la pubblica opinione si sono dimostrati infondati». L«'eccessiva esposizione» del processo sui media unita alla lentezza della giustizia italiana rappresentano un'ulteriore danno all'immagine pubblica del premier. «Sono rari - sottolinea l'avvocato Nori - i processi penali che si concludono dentro il tempo di una legislatura (ancor di più, di un mandato di un Presidente del Consiglio dei ministri); di conseguenza quest'ultimo si trova esposto al rischio di subire per tutta la durata della carica i danni conseguenti». «Se la legge fosse dichiarata costituzionalmente illegittima - viene aggiunto - non sarebbe eliminato il pericolo di danno all'esercizio delle funzioni che, in quanto elettive, trovano una tutela diffusa nella Costituzione».

LA DECISIONE - Da quello che decideranno i giudici costituzionali dipenderà del resto la ripresa o meno dei processi milanesi in cui il premier è imputato (per corruzione dell'avvocato inglese Mills e per irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi Mediaset), oltre che il procedimento fermo al gip di Roma nell'ambito del quale Berlusconi è indagato per istigazione alla corruzione di alcuni senatori eletti all'estero durante la scorsa legislatura. Ma in gioco, secondo alcuni, ci sono anche le sorti del governo, visto il tasso di litigiosità nel Pdl. I pronostici impazzano fuori da Palazzo della Consulta, ma i 15 giudici costituzionali non si sono ancora visti tutti assieme dopo l'estate: l'attività della Corte riprenderà la prossima settimana, dopo una pausa che quasi certamente il presidente Francesco Amirante auspica sia servita a sedare le polemiche dello scorso luglio, quando si venne a sapere della cena organizzata dal giudice Luigi Mazzella con ospiti il collega Paolo Maria Napolitano, il premier Berlusconi e, tra gli altri, il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Mazzella e Napolitano - salvo ripensamenti dell'ultima ora - non si asterranno e parteciperanno all'udienza e alla camera di consiglio del 6 ottobre. La cui durata si prevede abbastanza breve. Non tanto perchè i giudici abbiano già in tasca una soluzione certa sulla legittimità del lodo Alfano', quanto piuttosto - viene fatto notare in ambienti di Palazzo della Consulta - per un impegno già fissato da tempo che porterà a Lisbona, da giovedì 8 ottobre, ben cinque giudici della Corte.



Corriere della Sera - 16 settembre 2009

[SM=g1741324]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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23/09/2009 00:56

Ultime da Mediaset, ordine di scuderia:
mostrarsi duri e imparziali anche nei confronti del Cavaliere

per non dare adito a strumentalizzazioni e polemiche "sinistre", soprattutto in vista del lodo.

Berlusconi dixit....

[SM=x44499]
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