Berlusconi li aveva paragonati a Tartaglia - «aberrazione del diritto e della democrazia»
Accuse ai PM, interviene il CSM
Berlusconi li aveva paragonati a Tartaglia, l'uomo dell'aggressione in piazza Duomo.
Bondi: «aberrazione del diritto e della democrazia»
L'Idv attacca
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(13 gennaio 2010)
Gianfranco Fini e SIlvio Berlusconi
ROMA - Il Csm si occuperà delle frasi pronunciate mercoledì a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,
che durante l'incontro con la stampa a margine del Consiglio dei ministri aveva paragonato «l'aggressione» giudiziaria nei suoi confronti a quella fisica subita in piazza Duomo a Milano per mano di Tartaglia.
La prima commissione di Palazzo dei Marescialli ha infatti deciso di acquisire i giornali che riportano le dichiarazioni di Berlusconi e di inserirle nell'ampia pratica
a tutela di magistrati oggetto in passato di accuse rivolte dal premier. Questo fascicolo pende da tempo e riguarda in particolare i giudizi espressi dal presidente del Consiglio
sui magistrati delle Procure di Palermo e di Milano che hanno riaperto le indagini sulle stragi mafiose e sui giudici del processo Mills.
DONADI - Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, commenta duramente ai microfoni di
Rtl 102.5 il nuovo scontro fra Berlusconi e il Csm:
«Ma il Cavaliere non era quello del partito dell'amore?
In realtà, lui insiste con le sue dichiarazioni volgari e odiose nei confronti della magistratura. Abbiamo un presidente del Consiglio che è qualcosa che sta a metà fra il bullo di provincia e il terrorista istituzionale».
L'esponente dipietrista attacca anche
sul fisco:
«Da 15 anni Gianni e Pinotto, cioè Berlusconi e Tremonti, prendono in giro gli italiani con la barzelletta della riduzione delle tasse, ma ormai tra gli annunci e le smentite passano meno di 48 ore...».
ABERRAZIONE - Una mossa che non piace per niente a Sandro Bondi. «La notizia dell'apertura di un fascicolo a carico del presidente del Consiglio da parte del Csm - afferma il coordinatore Pdl, e ministro dei Beni culturali - è una vera e propria aberrazione della concezione del diritto e della democrazia».
«Siamo di fronte ad una grave intimidazione nei confronti della sovranità del potere democratico e della libera espressione politica da parte di un ordine dello Stato».
«Questa vicenda - conclude - conferma l'urgenza improcrastinabile di garantire l'assoluta indipendenza e legittimità delle istituzioni democratiche nei confronti di qualunque iniziativa tesa a limitarne le funzioni e i diritti».
«GIUSTIZIA AD PERSONAM» - Il portavoce del premier, Sandro Bonaiuti, ha invece sintetizzato così: «Bisogna salvaguardare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura ma si deve pensare a preservare anche l’autonomia e l’indipendenza della politica». Per il sottosegretario, «il vero problema è che certa magistratura si è mossa in maniera politica rispetto al presidente del Consiglio» e per questo, a suo parere, bisogna riconoscere che esiste una «giustizia ’ad personam’, che ha colpito il presidente Berlusconi con tutta una serie di procedimenti, tanto che un magistrato italiano su dieci in un modo o nell'altro si è occupato di lui».
Corriere della Sera - Redazione online
14 gennaio 2010
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.