Sondaggio:: Obama, bilancio del 1° anno
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Obama, bilancio del 1° anno

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2010 15:28
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19/01/2010 12:51


LO SPECIALE MULTIMEDIALE


Obama, il primo anno: le partite del Presidente

08:23 CRONACHE
Tante aspettative e la popolarità
in calo. Analisi e video





IL PRIMO BILANCIO:

Barack Obama, un anno dopo
09:18 ESTERI

Ricostruita l'immagine degli Usa, ora serve nuova determinazione.
di Massimo Gaggi

Un maschio beta multirazziale
09:15 ESTERI

Moglie in capo e figlie secchione: ecco la first family al completo.
di Maria Laura Rodotà

Prove (obbligate) di G2 con la Cina
09:32 ESTERI

L’Asia sarà fondamentale per consentire agli Stati Uniti di uscire dal
labirinto politico, finanziario ed economico che Barack Obama ha ereditato.
di A. Puri Purini





Vota:
Corriere della Sera > Sondaggi
Un anno di presidenza Obama.
Giudicate il suo bilancio complessivamente positivo?

Sì 66.0%
No 34.0%
Numero votanti: 611






[Modificato da Etrusco 19/01/2010 12:55]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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19/01/2010 17:04


Tutto sommato mi pare positivo, soprattutto in termini di immagine.

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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20/01/2010 00:09

se escludiamo il prolungamento della missione in afghanistan, direi ampiamente positivo [SM=x44462]
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20/01/2010 11:30

A rischio il passaggio della riforma sanitaria al Congresso
Obama, dura sconfitta in Massachusetts
Un repubblicano nel seggio dei Kennedy

Scott Brown va in Senato al posto del 'vecchio leone' Ted. Critiche alla Casa Bianca dallo staff di Martha Coakley



NOTIZIE CORRELATE
Il repubblicano "da copertina" in corsa per il seggio di Ted Kennedy
(4 dicembre 2009)

Martha Coakley (Ap)

WASHINGTON - Il repubblicano Scott Brown è il nuovo senatore del Massachusetts: ha battuto la rivale democratica Martha Coakley con il 52%, ereditando il seggio che per quasi 60 anni era stato monopolio della famiglia Kennedy, ultimo il "vecchio leone" Ted, morto ad agosto.
Una sconfitta bruciante per Barack Obama, che si era impegnato in prima persona in favore della Coakley. Il presidente ha perso così la maggioranza qualificata di 60 voti al Senato, che gli consentiva di evitare qualsiasi forma di ostruzionismo da parte dei repubblicani: ora potrebbe complicarsi la strada verso l’approvazione della riforma sanitaria.

TERZA SCONFITTA - Il presidente ha riconosciuto la sconfitta, telefonando a Brown per congratularsi.
Anche la Coakley, data per sicura vincitrice fino a poche settimane fa, ha chiamato il vincitore. «Ho il cuore infranto dai risultati e so che voi provate la stessa cosa - ha detto ai suoi sostenitori - Domani mattina ci alzeremo e riprenderemo la battaglia». Per i repubblicani è il 41° senatore, per i democratici invece è la terza batosta consecutiva dopo New Jersey e Virginia. Un fatto da non sottovalutare, come sottolinea Celinda Lake, esperta in sondaggi della campagna della Coakley: «Come partito dobbiamo capire cosa fare prima che questa ondata arrivi alle elezioni di metà mandato a novembre». La Lake ha attaccato duramente la Casa Bianca per aver sottostimato la rabbia degli elettori del Massachusetts e per l'incapacità di affrontare la crisi che, a suo parere, ha attirato sui democratici la rabbia degli elettori indipendenti preoccupati per lo stato dell'economia: «Se Scott Brown vince è perché è diventato il candidato del cambiamento.
Gli elettori votano per il cambiamento come nel 2008, ma lo vogliono vedere.
E adesso pensano che Washington abbia fatto la politica di Wall Street, non quella di Main Street». Lo stratega della Casa Bianca David Axelrod ha risposto indirettamente alle accuse dello staff della Coakley: «La Casa Bianca ha fatto tutto il possibile. Se ci avessero interpellato prima, avremmo risposto prima».

GLI INDIPENDENTI - «Cercherò di essere un successore degno di Ted Kennedy - ha detto Scott Brown ai suoi sostenitori, che lo hanno accolto al grido di "41! 41!" -. Stanotte la voce indipendente del Massachusetts ha parlato». Il neo senatore, che in campagna elettorale ha fatto leva sulla rabbia dei cittadini per le conseguenze della crisi, ha detto di essere pronto ad andare a Washington al più presto. Il Massachusetts conta oltre quattro milioni di elettori iscritti e i democratici sono più del doppio dei repubblicani. Tuttavia, secondo gli esperti, Brown sarebbe riuscito a conquistare il voto degli indipendenti, e questo avrebbe fatto la differenza. Per il presidente del Comitato nazionale del Partito repubblicano, Michael Steel, si tratta di una vittoria storica: «Scott Brown ha battuto Martha Coakley nel cuore di un feudo del Partito democratico e diventa il primo senatore repubblicano proveniente dal Massachusetts dopo più di 30 anni. I democratici sono ormai ufficialmente avvertiti».


Corriere della Sera - Redazione online
20 gennaio 2010
[Modificato da Etrusco 20/01/2010 11:30]
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Sportivo ipercafone
20/01/2010 13:52

Se devo esprimere un giudizio sull'amministrazione Obama, devo dire che è stato discretamente positivo, nel senso che è stato in linea con le aspettative.
In realtà il candidato per le primarie Obama si era presentato come un campione liberal, troppo di sinistra per i miei gusti, un po' troppo ideologizzato.
Già il candidato presidenziale Obama si è dimostrato molto più moderato, ma addirittura il Presidente Obama è parso più Clintoniano della Clinton stessa. A partire dalle scelte dei componenti della sua squadra.

Per questo direi che il suo primo anno di mandato è stato positivo:
ha affrontato la crisi economica con un approccio molto "statalista", i cui effetti li vedremo. Dire oggi che "se avesse fatto questo o quello" saremmo in un'altra situazione è un bell'esercizio teorico ma che non serve a nulla. Il problema principale resta comunque l'occupazione;
in politica estera si è mostrato molto più a destra dei suoi ultimi due predecessori, con un approccio di scuola realista che non si vedeva dai tempi di Bush padre. Con buona pace degli illusi dall'Obamarketing - che gli ha pure fatto vincere il Nobel!;
in tema di ecologia la posizione USA ai summit internazionali continua ad essere molto pragmatica (quindi per forza legata a quella di Cina e India);
la riforma della Sanità è stata una "votazione storica", come lui stesso ha detto, ma è evidente che senza la public option è una vittoria dimezzata per i democratici. Ma ad oggi è il massimo che si poteva ottenere.

Come ha detto Jay Leno nel suo show: "Come giudicare i primi 11 mesi della presidenza Obama? Ha dato soldi alle banche di Wall Street, ha tolto i clandestini dalla riforma sanitaria, ha inviato altri uomini in Afghanistan. Obama è il miglior presidente repubblicano della storia!"

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We'd all like t'vote for th'best man, but he's never a candidate (Frank McKinney "Kin" Hubbard).
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