il tobas, 29/04/2010 12.32:
Forse si tratta solo di un refuso.
Probabilmente volevano scrivere
DAL 1° MAGGIO FEISBUKKINI A PAGAMENTO
... tutto torna
...
Pdl, Bocchino si dimette: «Epurato
da Berlusconi, ha chiesto la mia testa»
«Voleva impedirmi di andare in tv, mi ha detto "farai i conti con me"». Finiani: basta aggressioni. Scontro sul successore
ROMA (29 aprile) - «C'è stata una direttiva di Berlusconi durante Ballarò che chiedeva la mia testa». Così il finiano Italo Bocchino a Montecitorio commenta le suedimissioni da vicepresidente dei deputati del Pdl.
Bocchino: Berlusconi ossessionato da me, mi ha detto "Farai i conti con me". «Berlusconi è ossessionato da me, è da almeno un anno che chiede a Fabrizio Cicchitto la mia testa, perché ritiene che non possa esserci uno non allineato» dice Bocchino.
Bocchino svela poi il retroscena di un colloquio con Berlusconi prima di una puntata di Ballarò su Rai 3. «Berlusconi mi ha pure chiamato - prosegue - per dirmi di non andare in televisione, din non dire cose che non condivideva in una telefonata, con toni concitati, mi ha pure detto: "Farai i conti con me"». Bocchino gli ha detto «non esiste partito al mondo dove il capo del partito chiami un esponente della minoranza interna per dire che non deve andare a rappresentare le posizioni della minoranza interna in un dibattito televisivo».
È evidente, dice Bocchino, «che c'è tentativo di sterilizzazione del dissenso» e insiste sulla mancanza di democrazia all'interno del Pdl spiegando che c'è «un gruppo parlamentare che non ha ancora approvato il proprio regolamento, che non ha mai eletto il direttivo, che non ha mai dato vita a un processo democratico interno; ma questo gruppo può dare vita ad un processo sommario, a una epurazione su richiesta di chi ritiene di poter disporre all'interno del partito».
«Berlusconi commette il grave errore di colpire il dissenso, colpire cioè chi è in vista per educarne cento, ma questo non porta lontano il partito», precisa il deputato aggiungendo che «continuiamo la lotta dall'interno» del Pdl. «È evidente il tentativo di Berlusconi di arrivare ad una epurazione mia per colpire l'area a me vicina, essendoci stata una sua direttiva», spiega Bocchino. «Ho confermato le mie dimissioni per far comprendere che il problema è politico e non di posti - aggiunge -. Questo permetterà di contrastare il centralismo carismatico che dà prova della sua esistenza».
«Non esiste un solo partito democratico dove possa accadere ciò che è accaduto oggi» ha aggiunto Bocchino.
Già altri finiani avevano parlato di un'epurazione di fatto. Si apre poi il capitolo del sostituto di Bocchino. Granata avverte: non pensino di calare dall'alto un nome. Bocchino ha preso la decisione nella notte in una riunione cone i colleghi e con il placet di Gianfranco Fini, che avrebbe convenuto sull'opportunità di «non tirare troppo la corda» e di «dare un segnale distensivo» anche nei confronti del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
L'assemblea del gruppo parlamentare del Pdl che doveva discutere sul "caso Bocchino" è stata quindi revocata. Era stato lo stesso premier a chiedere di chiudere in tempio rapidi il caso Bocchino.
«Dobbiamo pensare a governare, basta con queste continue liti interne» avrebbe detto ieri Berlusconi ieri a cena con alcuni senatori del Pdl a palazzo Grazioli. Sarebbe tornato a puntare il dito sulle polemiche di questi giorni tra ex Fi ed ex An, culminate con le dimissioni di Italo Bocchino da presidente vicario del gruppo alla Camera. Il Cavalire, raccontano alcuni presenti, avrebbe sottolineato che ci sono problemi più importanti di queste beghe interne, a cominciare dalla crisi della Grecia, e non possiamo occuparci di altro.
Il "tira e molla" sulle dimissioni ha contribuito ad alzare il livello di tensione all'interno del Pdl. Tra le ipotesi ventilate c'era la "sfiducia" a Bocchino o la contestazione della facoltà di ritirare le proprie dimissioni.
Finiani: bene Bocchino, ma ora stop ad aggressioni. «Il gesto di Italo - viene raccontato in Transatlantico - è un gesto di grande responsabilità che serve e deve servire per abbassare i toni. Da entrambe le parti». I finiani, ora, sperano solo che «chi ha vinto non voglia stravincere e accolga queste dimissioni come un'occasione per riportare il confronto politico entro i toni consoni ad un leale dibattito di partito».
Per la sostituzione del vicecapogruppo i tempi, viene spiegato ancora, non saranno brevi. «La sua indicazione dovrà essere ratificata dall'assemblea». «Non pensino di far calare dall'alto un nuovo vicario perché d'ora in poi tutto si dovrà votare dall'assemblea» commenta Fabio Granata, deputato finiano del Pdl. «Dicono che non è una epurazione - commenta Benedetto Della Vedova - ma in ogni caso si tratta di un dimissionamento fortemente voluto». «Vedo già parecchi avvoltoi volteggiare, ci sono già 5-6-7 candidati per il suo posto» afferma il finiano Roberto Menia.
Per Umberto Bossi invece Bocchino «aveva esagerato», quindi ha fatto bene a dimettersi.
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