Sepultura

Belo Horizonte, Brasile, 1984

Massimiliano Antonio (Max) Cavalera ed il fratello Igor, di chiare origini italiane formano i Sepultura.
Inizialmente gruppo Death dalle forti tematiche anticristiane, abbandonano questo genere per dedicarsi al thrash, movimento che vedeva la luce in quegli anni grazie a Metallica, Slayer, Megadeth e gruppi Hardcore Punk quali Misfits ed Exploited.

Le tematiche anticristiane diventano tematiche politiche. Il sound è molto più cattivo di metallica e soci, se non altro per l'utilizzo del cantato in growl di Max. Riff di chitarra di facile appeal e la batteria martellante di Igor Cavalera fanno il resto

cruciale l'anno 1996 per il futuro del metal e della band stessa. Esce Roots, album che fa da spartiaque sia per la produzione della band (con il quale, a mio modesto avviso, tocca l'apice della carriera) sia per la storia del metal moderno. A memoria non ricordo una sperimentazione con sonorità tribali prima dell'uscita di questo cd, per il quale ci fu la collaborazione di musicisti indigeni del Mato Grosso e la partecipazione di Carlinhos Brown, noto musicista popolare brasiliano.

Purtroppo il 1996 vede anche l'abbandono dal gruppo da parte di Max Cavalera, che porterà avanti il progetto thrash/groove con i Soulfly. E se nel nuovo gruppo i cd hanno fortune alterne, per i Sepultura di Igor ci sarà invece un lento declino.

Nel 2007, dopo 11 anni, i fratelli Cavalera tornano a suonare insieme e formano i Cavalera Conspiracy. Ma questa è un'altra storia





Ascoltiamo Roots, tratto dall'omonimo album.



Roots, bloody roots
Roots, bloody roots
Roots, bloody roots
Roots, bloody roooaaaaaahh

I
Believe in our fate
We don't need to fake
It's all we wanna be
Watch me freeeaaak!

I say
We're growing every day
Getting stronger in every way
I'll take you to a place
Where we shall find our

Roots, bloody roots
Roots, bloody roots
Roots, bloody roots
Roots, bloody roots

Rain
Bring me the strength
To get to another day
And all I want to see
Set us free

Why
Can't you see?
Can't you feel?
This is real!
Ahhh

I pray
We don't need to change
Our ways to be saved
That all we wanna be
Watch us freeeaaak!

Sette dischi d'oro, più di un milione di copie vendute al mondo. In Italia arrivò addirittura quarto nella classifica generale dei dischi più venduti. Mai il metal estremo fu così popolare (complice anche l'orecchio già ben adattato alle sonorità grunge di Alice in Chains e Nirvana). Uscirà ancora un album così? La gente sarà un giorno nuovamente disposta ad approcciarsi a sonorità estreme? Ai posteri l'ardua sentenza. Chi, come me, ha vissuto questo fenomeno da adolescente, continuerà ad amare sempre e solo i Sepultura!!!

Sempre da Roots, il secondo singolo nonchè seconda traccia dell'album, Attitude. Anche in questa canzone si coglie decisamente la ricerca di sonorità tribali, fatte con strumenti "non convenzionali" per il metal. Dana Wells, la persona che porta in calce la dedica del video, è il figlio di Max Cavalera prematuramente scomparso (tra l'altro fu uno dei vari motivi che lo portò di lì a poco ad abbandonare la band)

Grandissimi! Gruppo mai troppo rimpianto (i Sepu attuali, seppur discreti, sono un'altra band), non per niente la loro S tribale troneggià sulla mia scapola...




Sempre da Roots ecco Ratamahatta, canzone che fonde alla perfezione il metal estremo della band con i suoni tribali cantata in collaborazione con una vera tribù brasiliana: spettacolare!!!!


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