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storie di ordinaria follia

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2016 10:50
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20/09/2014 17:52
 
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Ammetto che andare a lavoro, soprattutto il mio, non era una cosa facile. Mettetevi nei miei panni. Mi sentivo quasi onnipotente, ma non facevo altro che ripetermi che dovevo prestare il massimo dell'attenzione per non farmi beccare. Lo stesso valeva per i miei amici, li avevo un pò persi di vista e non sapevo se stessero facendo cazzate. Non mi aiutò sinceramente a distogliermi dai pensieri l'arrivo di una signora niente male a farsi visitare. Era la prima volta che veniva da me, Angela il suo nome mi disse che conoscevo di vista il marito per questioni politiche visto che lui era iscritto ad un partito per il quale da tempo mi corteggiano per passare tra le loro fila visto che ero un personaggio molto noto e rispettato in città. Aveva un problema di cistite che le causavano dei cicli molto dolorosi, ma io ero ipnotizzato dalla sua fica splendida e curatissima, quasi del tutto depilata. In più la donna, alta e longilinea aveva degli occhi azzurri magnetici che stavano da dio sul suo volto scuro come i suoi capelli, un culo alto e sodo completava lo splendido quadro. Terminata la visita le dissi che il fine settimana avrei parlato volentieri col marito, invitandoli entrambi al circolo. Lei rispose che glielo avrebbe detto sicuramente e ci salutammo. Presi il cellulare e mandai un messaggio a mia moglie scrivendole che la amavo poi ritornai nei miei pensieri. Volevo scopare Angela e questa cosa nemmeno mi fece notare che mia moglie mi aveva risposto con frasi dolci. La chiave era il circolo, che non era un semplice club ma uno status symbol cittadino nonchè un centro di potere. Tutte le persone più influenti ne facevano parte, e chi non c'era voleva esserci. Era dove imprenditori, politici, costruttori e quanto altro tessevano le loro trame truffaldine e sessuali. Io me ne ero sempre tenuto fuori, ero già ricco di mio e le porcate le facevo solo lontano da casa. Da quanto mia moglie aveva vinto il concorso e le sue foto facevano bella mostra in rete e sui social network alcuni giovani rampanti l'avevano corteggiata senza successo però.

A pranzo vidi i miei amici. Fabrizio non diceva più niente in pratica ma ascoltava e basta, Nereo mi fece cenno di aspettarlo prima di ritornare nel mio studio. Mi prese in disparte e mi disse di andare a fare un aperitivo con lui finita la giornata. in sostanza mi disse che voleva scoparsi mia moglie, perchè dopo aver posseduto Tessa era un suo grande desiderio. Gli risposi che era una grande richiesta e che ci dovevo pensare... "farei di tutti per renderti il favore..." continuò lui. "Domani sera ci vediamo la partita al ristorante assieme e ne parliamo" glissai chiudendo il discorso. Io in mente avevo il mio piano, non me ne poteva fregare di meno che Saverio scopasse Chiara, dovevo solo capire come questa sua totale disposizione a rendermi il favore poteva giovarmi. Ma le novità non erano finite. A casa Ivan mi chiamò da lui e mi disse che nel primo pomeriggio mia figlia Ale, la più piccolina, era andata da lui, provandoci in maniera piuttosto palese e che lui ha faticato non poco a respingerla con lei che poi è andata via piangendo. Gli risposi che si era comportato bene e che ci avrei pensato io alla cosa.Ale per me è sempre stata un pò la cocca di papà. ora però era diventata una bella ragazza poco più che maggiorenne, mora piccolina con un visino vispo e simpatico. Il seno notavo che era cresciuto ma il suo punto forte era sicuramente un culone splendido che evidenziava molto ultimamente con dei pantaloni sempre aderenti. Così audace non ce la facevo però. A cena la guardavo così normale come sempre, Ivan è indubbiamente un bel ragazzo ma stanta sfrontatezza non ce la facevo da parte sua. Le donne non finiscono mai di stupirti. A letto mia moglie mi ricordò che lei non ci sarebbe stata il fine settimana che andava a fare da madrina ad un concorso, mi avvicinai accarezzandole dicendole che se dava il culo a tutti i giurati da troia qual è avrebbe vinto di sicuro, " faccio la madrina non sono in gara..." rispose lei maliziosa prima di ritornare al pc dove stava chattando con alcune amiche.

La sera dopo informai Nereo del weekend libero e lui subito disse che dovevamo sfruttarlo al meglio. Il venerdì però mi ricordai che ero impegnato, mia figlia Vale cantava in un locale e voleva per forza che andassi a vederla, sicuramente perchè conoscevo il proprietario e sperava così di poterci cantare ancora pensai maliziosamente. Mi arrivò poi una chiamata con un numero sconosciuto, era Giacomo il marito di Angela che entusiasta mi disse che sarebbero venuti sicuramente sabato al circolo. Altra serata occupata ma almeno qui potevo rivedere la splendida donna. Gli spiegai l'assenza di ia moglie e lui rispose che se non era un problema sarebbe venuto solo anche lui allora. Che palle. Il giorno prima di partire mia moglie mi chiamò in studio, lo faceva rararamente, intuendo subito che c'era qualcosa. Mi spiegò che Erika, la nostra necondogenita, aveva rotto col compagno e che era tornata a casa. Immediatamente ebbi un'erezione. lo ammetto che ho pensieri mostruosi ma lei era proprio al centro dei miei piani e questa cosa semplificava di molto il tutto. Due sono i motivi che mi ha sempre eccitato moltissimo lei. Il primo è il suo corpo. Non è bella di viso, un pò grassottello e si truccava sempre troppo da battona, mora scura come la carnagione aveva due cocomeri enormi e sodi che, complice anche l'altezza, la davano l'aspoetto di una vacca. La seconda ragione è che una volta, alcuni anni fa, la vidi mentre si masturbava in salotto credendo di essere sola vedendo un video porno dove una ragazza si faceva sbattere da più uomini. Ammirai così la sue tettone e la sua ficona pelosa.

A casa per l'occasione c'era anche mia figlia Caterina, la più amica di lei visto l'età ravvicinata, per sostenerla. La presi in disparte e le dissi che per l'occasione poteva stare qui con i bambini il fine settimana così da starle vicino. Anche mia moglie appoggiò la cosa visto che Erika ogni volta che si lasciava stava male per giorni e giorni. Passò quindi palloso il venerdì e il sabato avevo la cena con Giacomo. Mi parlò delle immediate elezioni, che nonostante loro fossero la coalizione in carica rischiavano il ballottaggio e di perdere. "Io posso spostarvi 500 voti" gli dissi. "Si lo so, secondo me anche di più lei si sottovaluta. La vorremmo fare capolista di una lista di appoggio al sindaco, poi nel caso anche assessore. Sai perchè sono venuto senza mia moglie ? volevo spiegarle che noi in città dobbiamo riscuotere molti favori, e che se lei non è indifferente al fascino delle belle donne dovrebbe solo chiedere". " Ho visitato sua moglie l'altro giorno, ha una fastidiosa cistite ma anche un fichino da favola" glki risposi. Lui si irrigidì abbassò lo sguardo poi si alzò e se ne andò. Non me ne poteva fregare di meno, di fare politica proprio non ne avevo voglia. A casa invece trovai ciò che volevo. Ovvero le mie due figlie Caterina ed Erika che dormivano sul divano con la tv accesa. Mettere alle due il cerotto dell'ipnosi fu un gioco da ragazzi. Le svegliai e mi sincerai che era tutto ok. Come in preda ad un raptus iniziai a palparle furiosamente, quanta roba.. poi mi rifeci lucido, mi alzai e guardandole iniziai un lungo interrogatorio...
13/10/2014 11:35
 
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Questione di cm
Alla fine tutta la mia vita è stata una questione di cm, in particolare la misura in questione è quella del mio pisello che, in pratica, ha condizionato tutta la mia vita. La storia che voglio raccontarvi, nella speranza di regalarvi qualche momento di piacevole intrattenimento, inizia nel tardo giugno di qualche anno fa dove, fresco maggiorenne da poco, mi ciondolavo da un muretto all'altra della borgata romana dove vivevo. Non era stata una vita facile per me fino da allora ma non potevo neanche lamentarmi. Figlio di emigranti della Repubblica Dominicana sono nato a Roma ma sono diventato italiano solo da quando sono diventato maggiorenne. Da piccolo non è stato facile per me. Miguel il nero mi chiamavano gli altri bambini. In realtà tanto nero non sono, diciamo ho la tipica carnagione caraibica e oltre alla pelle anche i capelli sono ricci e crespi, a me mai piaciuti, che quindi ho sempre tenuto corti e rasati. Col passare del tempo comunque mi sono perfettamente integrato col quartiere, ero un poveraccio come loro e crescendo potevo dire di avere molti amici della mia età e di essere rispettato da quelli più grandi perchè ero uno che si faceva i fatti suoi. Crescendo con gli anni crescevo anche io, diventavo sempre più alto e muscoloso e la mia palestra era un magazzino dove nel pomeriggio aiutavo a scaricare delle casse per guadagnare qualche soldo che a casa ne giravano molto pochi. Ma oltre ai muscoli mi cresceva anche un'altra cosa, e la prima volta che mi resi conto che avevo qualcosa in più rispetto ai miei amici fu quando una ragazza più grande, ci fece da nave scuola facendoci un pompino di gruppo nel suo garage. Tutti si misero a ridere quando io tirai fuori il mio arnese e , ora che ho finito a sviluppare, posso dire di avere una mazza da competizione, lunga e larga anche il doppio di quella dei miei amici.
13/10/2014 15:20
 
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Da quel giorno io per tutti i ragazzi del quartiere divenni "er biscia", non ho mai misurato il mio batacchio ma credo che superi i 25cm visto che in erezione, invece di andarmi verso l'alto, mi arriva abbondantemente a metà coscia, con la base molto più larga della cappella, già di per se bella grossa. Ripetemmo la cosa un altro paio di volte con i miei amici che assistevano divertiti quando era il mio turno a farmelo succhiare, anche se duravo abbastanza poco. Smisi di andare con loro quando mi fidanzai con Caterina, conosciuta a scuola e qui devo aprire una parentesi. Finite le medie tutti i professori consigliarono i miei di iscrivermi in un liceo, anche mia sorella che è più grande di me appoggiava la cosa e siccome lavorava a pochi passi da un rinomato liceo del centro propose di iscrivermi li che mi avrebbe accompagnato lei ogni mattina. E così avvenne, io borgataro di colore in una scuola della Roma bene, dove conoscetti Caterina e ci mettemmo assieme. Mi sono sempre trovato bene a scuola, che frequentavo con risultati eccellenti, la mattina andavo con mia sorella, poi mi fermavo a studiare li spesso in compagnia di Caterina, poi ritornavo con i mezzi a casa dove andavo a scaricare il magazzino e la sera la passavo con i miei amici a farci qualche spinello. A scuola me ne stavo abbastanza per i fatti miei, ero abbastanza rispettato anche se immagino alle spalle mi dicessero qualcosa dietro, una volta andai in classe con evidenti ferite frutto di una rissa della sera prima con ragazzi di un quartiere vicino, le avevo date tante ma ne avevo prese anche ed i segni che portavo sul volto mi fecero passare come uno che comunque se si arrabbia meglio lasciare stare, senza contare che già anche allora ero molto alto e grosso.

Con Cate le cose andavano alla grande, lei era una ragazza bella e intelligente, ora è una strafica, dopo un anno iniziammo ad avere rapporti. Non era facile visto che era molto stretta per il mio coso, in più visto le difficoltà logistiche erano rapporti molto saltuari. Una cosa che ci riusciva bene era il 69, che alla fine occupava gran parte delle nostre scopate. Torniamo a quel giugno, dopo due anni ero stato appena mollato da lei, era andata ad una vacanza studio a Londra e aveva conosciuto un altro, "siamo diversi" mi ha spiegato. Non la presi molto bene, ero molto preso da lei ed ero molto giù di morale. Grazie ad un amico trovai un lavoretto facendo dei traslochi la mattina, il pomeriggio sempre al magazzino così mi tenevo occupato ed in più risparmai qualcosina da potermi comprare un motorino. Ma avvenne anche qualcos'altro.

Una mattina tornavo dal lavoro, entrato nel mio palazzo c'era una signora che abitava sotto me, Barbara, che stava spostando delle cose in cantina, mi offrii così di aiutarla e lei accettò di buon grado. Non è una bella donna, bassina un pò in carne, ha i lineamenti di chi ha fatto una vita non da principessa, il culo abbondante e rotondo e però degno di nota. Il marito lavora fuori e torna ogni fine settimana e lei vive col figlio piccolino che rompe sempre le palle. Non so cosa mi prese ma nel suo fondaco la cinsi da dietro, cominciai a toccarla e baciarla, lei mi disse cosa stessi facendo ma subito dopo si ritrovò a pecora col mio randello dentro la sua fica pelosa, la pompai per qualche minuto con lei che gemeva strozzando le urla poi lo tirai fuori e sborrai sul pavimento. Mi ritirai su i pantaloncini ed andai via senza dire una parola. Il giorno dopo alla stessa ora vidi il figlio che giocava sotto il palazzo così le andai a suonare per scusarmi. La risposta fu che dopo neanche due minuti lei mi stava leccando il petto prima di passare al mio cazzo. La bombai un'altra volta nel fondaco poi ci il nostro rapporto mutò. In pratica fui messo davanti ad un bivio, o andare con i miei nella loro città di origine o rimanere a Roma da solo. Decisi di rimanere, un pò mi aiutava mia sorella un pò mi arrangiavo io. Rimasi solo nell'appartamento in affitto, Barbara si offrì a mia madre di venire a pulire e a volte cucinare. Divenne una sorta di seconda madre per me con la differenza che la scopavo di continuo. Mi piaceva metterla a pecora sul suo lettone, pomparla forte e sentirla godere mentre fissavo la foto con suo marito del matrimonio sul comodino.

Una mattina mi telefonò mia sorella dicendo se potevo andare a fare dei lavoretti a casa di una sua amica. Le sgomberai il fondaco e poi mi fece salire a casa sua per pagarmi. Era da sola, mi dette 20 euro e poi mentre mi parlava cominciò a toccarmi il pacco, me lo tirò fuori ed iniziò una lenta sega. Anche lei non era bellissima, più giovane di Barbara aveva un fisico più snello ma di faccia peccava anche lei. Di bocca era fenomenale, me lo fece diventare durissimo e riusciva e metterselo tutto dentro per più della metà, mi mise il preservativo che aperto tutto non copriva tutta l'asta, "un cazzo così non l'avevo mai visto" esclamò la porca che si mise su un tavolino, aprì le gambe e si mise della crema sul culo. "Dai mettimelo nel culo" mi disse, non l'svevo mai fatto, entrava poco e con difficoltà, lei di cui non ricordo più neanche il nome strillava e si sgrillettava, venne dopo qualche minuto ed allora iniziai ad aumentare il ritmo, entrava quasi per la metà con la porca che si teneva le mani sul volto e strillava come un ossessa. Venni nel preservativo dentro il suo culo, lo tirai fuori e vidi il suo buchetto allargato dal quale colava un liquido marrone, della cacca era anche sul mio uccello, mi fece andare a pulirmi in bagno, mi salutò con un bacio e non l'ho più rivista. Dissi a Barbara che volevo inculare anche lei, non lo aveva mai fatto ci provammo ma non riuscivamo, aveva troppo dolore non ci riusciva anche perchè non ero molto esperto.

Cercavo di andare avanti coi soldi, mi arrangiavo durante il giorno poi la sera stavo con gli amici e qualche volte mi riportavo a casa qualche ragazza del quartiere curiose di sapere perchè mi chiamavano biscia. Persi interesse per Barbara, lei lo capì e ci rimase un pò male ma continuò a darmi una mano a casa, come riniziò la scuola per me era un casino perchè non potevo più lavorare la mattina. Ero in quinto comunque e volevo finire la scuola perchè volevo fare l'università, non volevo spacciare come facevano i miei amici ma avevo bisogno di soldi. In classe arrivò un ragazzo nuovo che fu messo vicino di banco a me, "piacere Luigi" mi sorrise subito con il suo faccione rubicondo, era figlio di un deputato e si era appena trasferito nella capitale. Legammo abbastanza, lui era tranquillo molto piacioccone ed un pò nerd, sapeva dei miei problemi e mi dava una mano pagandomi bene i compiti in classe che regolarmente gli passavo. Riuscivo a malapena ad andare avanti,c'era la gita di quinto che dovetti saltare perchè non potevo permettermela e non volevo elemosinare nessuno.

Un giorno rientrando verso casa imprecai alla vista di una bolletta nella cassetta della posta, mi vide Pino, un vecchio che abitava nel palazzo, mi disse di andare da lui a prendere un caffè. Pino lo conoscevo da tanto, corpulento con qualche precedente con la giustizia si erano mezzo rovinato giocando ai cavalli. Ora per vivere facevo a lo strillone davanti ad un night in zona Parioli. grazie a lui fui assunto come buttafuori, lavoravo la notte e gli studi ne risentirono anche se andavo sempre bene. Le ragazze erano tutte dell'est, alcune anche molto belle, Gianni il proprietario mi trattava bene ma praticamente non avevo più una vita sociale, mattina scuola, pomeriggio studio e magazzino e la sera al night. La domenica ero esausto e dormnivo tutto il giorno.

L'unico a scuola che sapevano del mio secondo lavoro era Luigi, un sabato venne al night di nascosto, era molto timido con le donne, si convinse ad andare in una camera privata con una delle ragazze e ne uscì raggiante. Era la sua prima volta e i giorni successivi non faceva altro che ripetere che la ragazza era una dea, io gli ripetevo che era una mignotta e non doveva pensarci più di tanto. Non mancavano le ragazze che a scuola mi facevano la corte ma io ero ancora scottato per Caterina e non volevo avvicinarmi a loro anche solo per scopare, in più non ne avevo il tempo. Una sera al night venne un signore giapponese, non notai nulla ma dopo un pò Gianni il proprietario mi disse se volevo fare una cosa. Per la cifra di 50 euro il giapponese si appartò con me e mi fece un pompino. Io tremavo, ero disgustato, chiusi gli occhi e pensavo a qualche fica e il tutto durò una ventina di minuti. Diventai un marchettaro anche io, solo pompini ogni tanto.

Era ormai inverno pieno, grazie alle marchette abbandonai il lavoro al magazzino così potevo studiare di più. Un pomeriggio ero appena tornato a casa da scuola quando mi squilla il cellulare, era Gianni che mi disse se ero interessato a fare un pò di soldi, risposi se era un amarchetta ma lui mi disse di no e di andare da un fotografo sulla prenestina. Arrivato lo studio era abbastanza squallido, il fotografo era un tipo mezzo francese che si faceva chiamare Pierre, mi fece spogliare e mi fece diverse foto nudo e mentre mi masturbavo, mi dette 20 euro e mi disse che se piacevo ad un suo amico potevamo fare un altro tipo di lavoro. Mi richiamò il giorno dopo e mi propose di fare la sera dei spettacoli in cam dove mi dovevo spogliare e masturbare. Per fare questo non potevo andare più al night ma la prospettiva di guadagna proposta era alta così accettai.

In breve tempo divenni abbastanza famoso nel sito a pagamento, mi guardavano soprattutto uomini e poche donne, tiravo su circa 1.000 euro al mese che mi bastavano per andare avanti ed in più ripresi dei ritmi di vita normali. Quando Luigi mi disse che voleva riandare al night gli spiegai il cambio di lavoro, ci rimase un pò male ma poi gli proposi che lo avrei accompagnato lo stesso, lui però insistette che gli dicessi anche il nome del sito. Il sabato uscimmo assieme poi la notte avrei dormito da lui, andammo al night, ci ubriacammo e lui andò con una ragazza, ci divertimmo e tornammo a casa sua a notte fonda. Dormimmo nella sua camera ed entrammo crollammo come due sassi ubriachi. "Su sveglia che è ora quasi di pranzo" un raggio di sole che arrivava dalla finestra appena alzata mi svegliò, ero tutto rincoglionito quando ebbi un sobbalzo. Ci era venuto a svegliare Silvia la madre di Luigi, una milfona assurda. Girava per la stanza rassettando su tacchi vertiginosi, i jeans stretti evidenziavano le suo coscione e e un culone da favola, la camicetta poi sembrava scoppiare nel trattenere un seno grosso e a prima vista rifatto. Il viso poi era da gran porca, una ispirazione di sesso assoluta, mora occhi scuri si vedeva che non era più giovanissima, controrno labbra rifatto e uno sguardo da gran troia. Per fortuna che avevo il piumone che nascondeva la mia erezione. Ci svegliammo, doccia, poi a pranzo conobbi anche il padre, il deputato. Era il padre del figlio, cicciottello e con l'aria mite, gli squillava di continuo il telefono e in pratica tutto il pranzo lo passammo in tre visto che Luigi era figlio unico. Silvia mi faceva molte domande, mi si complimentava per il buon rendimento scolastico e di come fossi maturo per la mia età riuscendo a guadagnarmi da vivere. Mi guardava con il suo sguardo da porca, era chiaro che stava facendo la civettuola ma era la mamma del mio amico quindi niet. Arrivarono le vacanze di natale e io le passai con i miei amici del quartiere ma poco prima di capodanno avvennero delle sparatorie e l'atmosfera era molto pesante. Per la prima volta avevo un pò paura ad uscire la sera. Luigi mi chiamava spesso preoccupato poi un giorno mi invitò a pranzo dove i genitori mi proposero di stare una settimana a casa loro visto che loro sarebbero tornati in toscana dove sono originari e così facevo anc he da guardiano. Accettai di buon grado, mi lasciarono ogni ben di dio poi con la scusa del fatto che facevo anche da custode mi dettero anche 500 euro.

13/10/2014 15:55
 
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Andai a casa di Luigi il mattino dopo il capodanno, anche con il cappotto Silvia era arrapantissima, mi salutò con un bacio che me lo fece diventare duro all'istante. La casa era un bell'attico, non tanto grande ma con un bel balcone, mi sparai subito un idromassaggio con tanto di mega canna. Abituato alla stufetta di casa non mi sembrava vero di stare a maniche corte a gennaio in casa, la casa era piena di ogni confort e la mia intenzione era quella di riposarmi per tutto il tempo. Verso sera mi squilla il telefono con un numero sconosciuto, era Silvia che mi chiedeva se tutto era ok e ricordandomi tutte le cose che c'erano da mangiare in frigo. Sentendo la sua voce non potetti fare a meno di eccitarmi, così riattaccato andai nella sua camera da letto. Feci delle foto a come era tutto messo per poi rimettere bene in ordine poi iniziai a rovistare tra le cose della donna. Aveva dell'intimo arrapantissimo, la immaginavo mentre lo indossava e mi segavo, aveva una bella sfilza di perizzomi alcuni veramente micro, autoreggenti e giarrettiere. Pensavo tra me e me che sicuramente il marito le avesse fatto delle foto osè ed iniziai as frugare ovunque ma senza fortuna. Il giorno dopo la sera dovevo esibirmi in cam quindi iniziai a cercare tra i vestiti buoni del marito se potevo prenderne qualcuno per fare uno strip particolare.Avevo taglie più grandi io quindi mi concentrai sui cappotti, ne provai diversi quando dopo aver preso uno che era risposto in un angolino sentii un tintinnio. Frugai nelle tasche e trovai un mazzo di due chiavi molto piccole. Andai nello studio del deputato e iniziai a guardare ovunque, alla fine saltò fuori un cofanetto che magicamente fu aperto da una delle due chiavi. Speravo di trovare foto o video della moglie invece solo scartoffie che però erano molto interessanti. Altro che bonaccione il padre di Luigi era un bel traffichino, fotocopiai tutto e poi rimisi tutto in ordine.

24/10/2014 15:13
 
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Feci lo spettacolo in cam poi mi rimisi a rileggere le carte. Naturalmente non capivo tutto quello che c'era scritto ma si parlava di conti esteri. Il freddo fuori sicuramente non aumentava la mia voglia di uscire, me ne stavo spaparanzato sul divano quando mi telefonò Pierre chiedendomi di raggiungerlo allo studio. Andai da lui e mi si complimentò che le cose andavano molto bene, poi mi chiese se avessi voluto fare anche altro. Lui stesso gestiva un canale nel sito dove trasmetteva live e in hd delle scene di sesso. Mi chiese se avessi voluto provare la cosa. Io subito chiesi quanto mi pagava, lui rise e disse che la paga era 50 euro. Accettai e lui mi dette un indirizzo di un laboratorio dove dovevo fare dei test di analisi. Andai poi aspettai sue notizie intanto continuavo a godermi l'attico dei genitori di Luigi. Al loro ritorno c'era soltanto la madre con lui, che donna... mi chiese se era andato tutto ok ed io risposi di si. Il lunedì a scuola Luigi mi disse che la mamma era rimasta quasi scioccata di come avessi lasciato pulito ed in ordine, gli dissi che ero stato benissimo e che era il minimo. Lo aggiornai sull'imminente novità e lui era tutto gasato, mi scongiurò di dirgli quando sarebbe stata la serata che lui aveva fatto l'abbonamento al sito. La cosa un pò mi scosse, guardava me ?? alla fine c'erano tantissime ragazze nel sito e così non ci ripensai.

Pierre mi telefonò pochi giorni dopo, le analisi erano tutte ok e mi dette appuntamento per la sera dopo al suo studio. Avvertii Luigi e il giorno fatidico non nascondo che ero abbastanza nervoso. Arrivati c'era lui, un ragazzo mezzo indiano che stava sistemando una sorta di set, un uomo e un ragazzo alto, magro e di colore. Mi presentò all'uomo che era uno dei proprietari del sito, Fabrizio il suo nome, un bel tipo sulla quarantina alto e in forma, capelli un pò radi ma aveva due occhi chiari molto magnetici. Pierre chiamò a me e l'altro ragazzo e ci disse che quella sera avremmo girato noi due con una ragazza che stava arrivando. "Ah ecco sexy Rosy" esclamò Pierre appena lei arrivò. Piccolina, bionda con delle belle labbra e una faccia molto da porca, avrà avuto al massimo 33 anni, ci salutò a me l'altro con aria felice baciandoci in bocca in maniera languida. "Che bei ragazzoni..." disse in maniera provocante poi si andò a preparare. Il tempo che passava sembrava una infinità, ero abbastanza nervoso, noi due eravamo in mutande, ci siamo dovuti oliari per apparire lucidi in video, quando Rosy arrivò si era messa una parrucca castana , aveva indossato un paio di occhiali da vista ed era senza regiseno, anche se c'era molto poco da mostrare, perizoma dal quale faceva capolinea un culo veramente notevole, abbondante e rotondo, calze a rete chiare e tacchi alti completavano il tutto. Pierre preparò subito delle strisce di coca, io rifiutai perchè non avrebbe giovato alla cosa in compenso mi feci una canna che mi rilassò abbastanza. Mentre tutti pippavano Pierre ci spiegò cosa dovevamo fare " Abbiamo un ora precisa ragazzi quindi è impegnativa. Rosy all'inizio succhiali a lungo così passa il tempo. Poi vi alternate a scoparla, pecorina e smorzacandela che dobbiamo valorizzare il suo culo. Sami ( l'altro ragazzo ) tu che ce l'hai più piccolo inculala per primo, poi facciamo una doppia con Miguel in fica e tu nel culo. Poi ( rivolta a Rosy ) se te la senti fatti inculare anche da Miguel, dopo inventate e tirate avanti fino a che non vi dico di sbrorrarle in faccia". Rosy annuì anche se era più presa dalla coca. Arrivò il momento del ciak con solo io e Sami sul lettone, Pierre era vicino a noi, l'indiano dietro una camera e l'uomo dietro al computer. Pierre in inglese faceva da introduttore, diceva che stava per entrare Rosy, che era una insegnante (in verità era part time in una scuola elementare )e che per lei c'erano due bei maschioni di colore. Lei entrò e Pierre uscì dall'inquadratura, prendendo la telecamera dall'indiano. La scena andò bene, ci succhiò il cazzo in maniera divina, aveva il piercing sulla lingua a emi faceva impazzire, faticai all'inizio a trattenermi dal venire ma superato il primo momento andai alla grande. Sami aveva una cazzo duro ma normale, la scopava forte però facendola godere, quando glielo misi io dentro lei mi cavalcò come una furia. Era una cosa molto insolita per me ma non ero a disagio, era inusuale e poi dovevi stare attento a non coprire l'inquadratura, ma in compenso Rosy era una furia e quando Sami iniziò ad incularla mi stringeva il randello quasi a stritolarmelo. per la prima volta feci una doppia, mi piazzai sotto e in sostanza rimasi immobile che piantato nella fica della ragazza che mi metteva tutta la lingua in bocca. La inculai anche io per un pò, lentamente ma arrivai a spingere quasi tutta l'asta dentro. Al momento della sborrata le inondammo letteralmente il bel visino da porc a, con lei che ci ripulì alla grande.

Finito di girare doccia per tutti. Pierre ci pagò e ci fece i complimenti, così come Fabrizio che poi se ne andò con la ragazza non prima però che lei mi chiese il mio numero salutandomi con un bel bacio. Tornai a casa esausto ma felice. Il giorno dopo Luigi non perse un attimo per dirmi quanto sia stata forte la cosa. Si complimentò anche lui dicendo che l'avevamo scopata alla grande, che lei era molto bona e porca. Io confermai la sua troiaggine raccontandoli di tutto il contorno. Non tardò molto a farsi sentire Rosy, mi diceva che era in crisi con il ragazzo ed intanto veniva da me a farsi montare, veramente una assatanata una sera riuscii ad incularla a fondo e, oltre ad aver svegliato tutto il palazzo per le urla, mi graffiò tutta la schiena con le unghie in un amplesso a dir poco animalesco. Tenevo Luigi sempre aggiornato sulle mie scopate, "perchè non le chiedi se posso assistere, vi pago" esclamò lui durante l'ora di latino, io sobbalzai e scrissi subito a Rosy della cosa. Lei disse che per lei 100 euro andavano bene ed organizzammo tutto per il pomeriggio stesso visto che la sera luigi non poteva venire da me. Quel pomeriggio fu un importante spartiacque per la mia vita. Ci piazzammo in camera, io e Rosy sul letto e Luigi su una sedia. Lei forse non aveva ben capito la situazione e invitò il mio amico a spogliarsi, lei era riluttante ma poi la troia gli tirò letterlamente i pantaloni via mostrando un cazzo eretto ma abbastanza piccolo. "segati finocchio mentre mi gusto questo cazzone" iniziò lei a dire a Luigi, io rimanevo in silenzio mentre lui si segava e sborrò subito. Per una mezz'ora buona lei si fece chiavare da me mentre non faceva che ripetere quanto lo avessi grosso nella sua fica e che lui poteva solo segarsi che non l'avrebbe mai soddisfatta. Luigi in silenzio sborrava a ripetizione, fino a che fui io a riempire la gola della ragazza con una quantità record di sborra tanto da farla quasi strozzare con lei costretta a risputare quasi il tutto. Lei si andò a pulire nel nostro più totale silenzio, si fece pagare, mi salutò e se ne andò. "scusami Luì io non sapevo che era così..." lui scoppiò a piangere come un bambino lasciandomi nell'imbarazzo più totale. "non ti devi scusare, non è colpa tua, è che lei ha detto solo la verità" mi disse, "che cazzo dici, lei è una troia si fa pagare non la vedi che è mezza matta ??" risposi, "lei è una troia ma lo è come tutte le donne, perchè non l'hai inculata ?" a quella affermazione ci guardammo e poi scoppiammo a ridere...gli detti un abbraccio poi gli dissi di ricomporsi che lo avrei riportato a casa sennò sua madre si sarebbe preoccupata.
24/10/2014 16:38
 
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Quello che era successo nel pomeriggio mi aveva profondamente turbato. Il fatto che i rapporti con le persone attorno a me si riducessero al mio cazzo non mi piaceva, però poi pensai che cazzo ho 18 anni, me la sto cavando da solo in più me la spasso, devo essere più cinico ! Ecco il cinismo era una cosa che non mi apparteneva prima che questi eventi si sono iniziati a susseguire. La cura migliore a questi pensieri fu una serata con gli amici del quartiere tra birre, spinelli e tante stupidate dette.
Grazie alla esibizione sessuale in cam aumentarono nettamente i mie visitatori aumentando anche gli introiti. Pierre mi diceva che mi avrebbe richiamato, che però mi voleva centellinare per non farmi così apparire troppo e bruciarmi. Anche Fabrizio mi telefonò invitandomi a cena,io ero un pò timoroso immaginavo potesse farmi delle avances sessuali, invece no, mi chiese di me poi lui mi disse che era un avvocato, anche di abbastanza successo da quello che capivo. Mangiammo poi lui m invitò ad andare con lui in un bar ma rifiutai dicendo che il giorno dopo dovevo andare a scuola, lui rise, mi dette un buffetto e ci salutammo. Con Luigi invece il rapporto non era poi così cambiato, anche se lui era sempre più ossessionato dal sesso. mi continuava a dirmi il perchè non ci provassi con questa o quella compagna di classe, gli ripetevo che quelle stronzette viziate non mi interessavano, lui quasi mi supplicava perchè poi voleva sapere i particolari, mi offrì anche soldi io mi incazzai poi lui capì e si scusò.

Le scuse però non mi bastarono, io sono una persona non solo un cazzo e da lui non accettavo simili atteggiamenti. Mi spostai di banco per il termine della lezione e non gli rivolsi parola. Nel pomeriggio mi telefonò Silvia la madre di Luigi dicendo che era preoccupata, gli dissi che la cosa non mi interessava e lei mi disse di incontrarci in un bar al Portonaccio. Arrivò tutto impellicciata ma quasi in incognito. Mi disse che Luigi erano ore che piangeva e che diceva alle sue richieste che la colpa era mia, mi anche quasi minacciò dicendo che se gli avevo fatto qualcosa me l'avrebbe fatta pagare. Io mi incazzai di brutto, sbroccai e gli raccontai tutto, nei minimi dettagli. Lei ascoltò impietrita, poi come una mummia si scusò, andò a pagare i due caffè e andò via.

La sera mi richiamò, mi supplicò di fare pace con lui, mi offrì soldi ed io allora quasi urlando le ripetetti che si stava comportando come il figlio, e che stavo per riagganciare, "mi devi scusare Miguel non volevo offenderti ma sono disperata, domani riavvicinati a lui te ne prego, sono disposta a fare qualsiasi cosa, qualsiasi...pensaci" poi riattaccò. Che fare ? io a Luigi volevo bene per davvero, io cercavo sol odi scuoterlo un pò e di fargli evitare certi atteggiamenti per proseguire la nostra amicizia. Il giorno dopo mi risedetti vicino a lui, feci come se nulla fosse e parlammo del più e del meno normalmente. "Grazie" qquesto è il testo che la madre mi mandò nel pomeriggio. "dobbiamo parlare" risposi, lei disse ok e di andare alle 17 in via tot e suonare tot appartamento.
Arrivai puntuale, suonai al citofono e la voce di Silvia mi indicò il piano. Entrai nell'appartamento ed ero tutto in penombra, "Oh mio dio"pensai quando la vidi : tacco, calze nere, perizoma e reggiseno, si avvicinò e mi prese per mano, mi fece sedere sul divano e si inginocchiò davanti a me, "oh mio dio" esclamò lei quando lo tirò fuori durissimo, "è come un braccio.." ed iniziò a leccarlo dalla base prima di succhiare voracemente la cappella. Si alzò e si tolse mutandine e reggiseno, i seni erano effettivamente rifatti e grossi, " devi fare piano sennò mi sfondi, non faccio l'amore da quasi due anni..." mi disse, sorrisi e le intimai di mettersi a pecora e di mettersi due dita nella fica, "che culo che ha " pensai come la vidi girarsi, era più grosso di quello di Rosy ma comunque tonico come il suo, deglutii poi con voce ferma le feci mentre si masturbava " ora troia se vuoi godere continua a toccarti perchè io non sono qui per scoparti". Silvia si girò con aria sconvolta, "non voglio scoparti, se la madre del mio amico, io ti prometto che asseconderò finchè lui vorrà Luigi, però tuo marito, come finisco la scuola, mi deve assumere come suo portaborse con contratto in regola". Lei iniziò goffamente a rivestirsi piangendo, mi fece un attimo pena e così la fermai, "Silvia tu sei bellissima, guarda - indicando il mio cazzo duro - chi non vorrebbe scoparti, però capiscimi, come sarebbe poi due anni che non scopi" , lei si mise a piangere sul mio petto " mio marito non mi tocca da due anni, lo vorrei tradire ma ho paura che se mi scopre mi ritrovo in una strada, questa pensavo fosse la situazione ideale ma sono solo una stupida.." il contatto con lei mi stava facendo impazzire, iniziai a palparle il culo poi ci baciammo, come due innamorati ci rotolammo sul tappeto e lei salì sopra di me mettendoselo tutto dentro. "è enorme Miguel cazzo, mi spacchi" disse prima a lasciarsi andare solo a rumorosi sospiri, il ritmo lo faceva lei io le schiaffeggiavo il culone e le palpavo le tette, poi si irrigidì e scoppiò in un orgasmo fortissimo, sentì letteralmente schizzare sul mio cazzo, mi baciò con passione quasi piangendo poi si staccò e prese a cuicciarmi il cazzo con grande foga alternando veloci spagnole " ora ti faccio godere io mio stallone nero", non ci volle molto prima che le sparai almeno più di cinque fiotti di sborra in gola, con lo sperma che le fuoriusciva e le colava sul collo e sulle tette. Andò in bagno intanto io mi rivestii, la cinsi da dietro e mi rivenne duro, fu un attimo chinarla, togliermi i pantaloni e penetrarla di nuovo. Questa volta il ritmo lo davo io molto veloce piantandoglielo tutto dentro, "sii ssiiii così così mi spacchi mi spacchi brutto porco" dopo qualche minuto mi aggrappai alle sue spalle ed iniziai a pomparla mettendoglielo dentro tutto fino alla base, lei si toccava e venne urlando come una ossessa, io ero arrivato al limite quando la girai e le sborrai in faccia. " parla con tuo marito, io manterrò i patti se lo farete anche voi, quanto a te fatti risentire solo quando ti farai inculare perchè io le troie le inculo, oggi ho fatto una eccezione..." dissi a lei mentre era lanciata per terra con la faccia piena di sborra stravolta, mi ricomposi e me ne andai dai miei amici.
09/04/2015 13:35
 
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Quando si vede un film, o ancora meglio si legge un libro, il fruitore per meglio godere della visione o della lettura deve distaccarsi dal mondo reale e lasciarsi guidare nel virtuale dove, per semplificare le cose, un pò tutto diviene possibile. Questa è una premessa necessaria per chi mi scrive dicendo che i miei racconti sono irreali. Mi piace dialogare con chi mi legge ma per evitare inutili discussioni questa è la mia premessa, tutti noi sappiamo che se facciamo sesso anale con una ragazza abbiamo alte possibilità di sporcarci di marrone oppure che spesso il pisello non si tira su. Per farla più semplice prendete questo racconto così come è.

La mia esistenza è uguale a quella di tante altre persone. Mi chiamo Teodoro ma per tutti sono Teo, attualmente ho 36 anni sono sposato ed ho una figlia. Sono il secondo di due figli di una famiglia normale, operaia, fortunatamente non mi è mai mancato nulla ma di lussi non ne ho mai visti. Sono un tipo tranquillo, mi sono diplomato come perito industriale poi ho iniziato subito a lavorare riuscendo così sempre a mantenermi. Nella città lombarda dove sono nato il lavoro scarseggiava così grazie ad un mio zio appena diplomato mi sono trasferito a Milano. Vivere da solo per me è stato un grosso passo, ma piano piano mi ci sono abituato facendomi anche un gruppo di amici tutti colleghi di lavoro. Iniziai a lavorare prima come facchino poi, dopo aver preso la patente idonea, guidavo i camioncini dell'azienda e facevo consegne dei loro prodotti alimentari. Imparai così ad essere più aperto e socievole, io di indole più riservata, ed anche con le donne le cose migliorarono. Non sono un brutto ragazzo, forse il mio più grande difetto è che non sono tanto alto ed un pò tarchiato, però tutti dicono che ho dei lineamenti molto belli ed i miei occhi chiari sono sempre piaciuti. Nella mia città sono stato per due anni con una ragazza, mai fatto sesso ogni tanto mi masturbava ed io masturbavo lei. Poi mi lasciò e da li più nulla fino a che a Milano, dopo i primi stipendi, iniziai a sollazzarmi con prostitute. Uscii anche con una collega ma non arrivai mai fino in fondo.

Tutto cambiò anni fa quando, entrato in un caseificio per lavoro, ho conosciuto Carol. Nata nel Togo ha raggiunto da piccola suo padre nella grande città, dove ha studiato ed ora lavorava. Una splendida ragazza di colore alta e corpulenta. Per caso poi ci incontrammo una domenica mattina in chiesa, non era quella che frequentavo ma ero andato per una comunione di un figlio di un collega. Parlammo un pò e ci lasciammo i numeri. Faticai molto a trovare il coraggio per chiamarla, alla fine le scrissi un sms e lei rispose subito. Ci vedemmo il sabato successivo, poi l'altro ancora ed al terzo appuntamento lei mi baciò, prima di sgattaiolare a casa ridendo.

Se io ero timido ed impacciato lei lo era più di me, anche per la differenza di età visto che all'epoca aveva 20 anni ed io andavo per i trenta. Le dissi quanto ci tenessi a lei, lei ricambiava e ci fidanzammo. I genitori erano molto rigidi e non le permettevano di stare fuori a lungo. Una domenica con una scusa che lei si inventò si presentò a pranzo a casa. Avevo il cervello in surriscaldamento, soprattutto quando finito di pranzare ci mettemmo sul divano ed iniziammo a limonare. Col suo corpo quasi mi sovrastava, il suo 1,78 di altezza, le sue spalle larghe, le sue gambe sode e potenti, il suo culo abbondante ma assolutamente non cadente, e poi le sue tettone quinta misura ancora dure come ogni ventenne. Decisi di essere audace, iniziai a toccarle il seno da sopra la maglia, lei mi sorrise, si staccò da me e se la tolse, poi tornò a pomiciarmi. la palpavo con tutte e due le mani poi una volta tolto il reggiseno per poco non venivo nei pantaloni. Cominciai a leccarle i grossi capezzoli scuri, i seni erano pesanti e sodi, poi come cercai di toccarla in basso lei si fermò, mi tolse i pantaloni e iniziò e leccarmi il cazzo durissimo. Prima dette un paio di leccate poi iniziò a pompare subito di brutto con risucchi osceni facendo scomparire il mio cazzo, che diciamo è al di sotto della media, per intero. Non durai nemmeno un minuto che sborrai, lei non si staccò minimamente ingoiando tutto. Poi si alzò, rise e andò in bagno. Quando tornò io ero ancora steso sul divano con i pantaloni abbassati e il cazzo ancora in tiro, "ancora non sei sazio...." disse lei mentre si rituffava a ciucciarmelo. Credo che tutto il vicinato sentiva i risucchi che mi faceva per la foga con la quale usava le sue labbrone, provai a toccarle il culo e la fica ma lei mi spostava sempre la mano. mi fece venire quattro volte in un'ora, l'ultima sborrata con una spagnola incredibile con il mio pisello che scompariva letteralmente.

Quel primo pomeriggio fu la fotografia del nostro primo anno di fidanzamento. Lei mi diceva che non era ancora pronta a concedersi tutta, e conoscendo la sua religiosità me ne facevo una ragione. D'altra parte però era anche gelosa che io potessi cercare piacere con altre e per quello appena poteva mi mangiava letteralmente il cazzo. In un anno non avevamo mai passato una notte assieme per la sua famiglia, io arrivai anche a pensare che Carol forse poteva essere un Carlo ma poi i suoi assorbenti rossi mi tolsero anche questo atroce dubbio. io ero felicissimo lo stesso, i colleghi e amici spesso facevano battute su come avessi una bella fidanzata, cose simpatiche che mi facevano solo piacere. Però non ero più un ragazzino e così le chiesi di sposarmi. Lei si fece cupa in volto poi mi guardò e mi disse "Teo non c'è cosa al mondo che vorrei di più al mondo. Sento di amarti veramente dal profondo, farei tutto per te. Per questo che voglio essere sincera. Io non mi sento pronta di fare l'amore adesso e non so se lo sarà mai, perchè ho un problema ed ora è giusto che tu lo sappia". Così facendo iniziò a piangere, eravamo in auto ed abbassò il sedile al massimo, io al momento non capivo nulla era tutto veloce, si alzò la gonna, abbassò i collant e poi le mutandine, finalmente vedevo la sua fica pelosissima... "ecco, questo è il mio problema.." e dicendo così mostrò un clitoride gigantesco, che addirittura usciva dalle grandi labbra. Lei era immobile e piangeva , "non è un problema Carol.... è soltanto un pò più grande del dovuto ma che problema è..." le dissi accarezzandole il volto. "Non è solo questo...scusa in anticipo per il sedile..." mi prese la mano e la portò sul suo bottone, iniziai a toccarlo e lei subito a gemere, poi dopo neanche un minuto dalla sua fica iniziò a colare letteralmente acqua, prima un pò che le bagnava tutto il folto pelo, poi sempre di più fino a dei veri e prorpi schizzi che anticiparono il suo orgasmo. Lei si contorceva toccandosi i seni, era quasi indemoniata, tentava di trattenere i gemiti a fatica. Io mi ritrovai la mano zuppa, così come il sedile dove e era seduta ed il tappetino sotto i suoi piedi. Non era squirt, non l'avevo minimamente penetrata con le dita, era un suo problema ormonale. "Mi vuoi sposare ancora o pensi che sia un mostro..." disse lei piangendo. "No, non sei un mostro, ed io ti amo...."

Così ufficializzammo le nostre nozze, che furono celebrate l'estate seguente. Durante quel periodo come sempre lei veniva a casa solo la domenica a pranzo, momento in cui concentrammo tutta la nostra vita sessuale. Nonostante ora sapessi tutto l castità rimase, in compenso la leccavo e mi prendevo autentiche docce in faccia, lei si metteva il cuscino in faccia per non far sentire le sua urla di piacere a tutto il quartiere, poi come veniva si attaccava al mio cazzo e mi faceva venire almeno sempre due volte. Quando facevamo il 69 avevo la sensazione che me lo staccasse per quanto succhiasse forte, delle volte avevo la sensazione invece di essere in apnea per quanta acqua mi arrivava in viso. Io le raccontai delle mie storie passate, tutto, lei mi disse che non si doveva andare a puttane, che tante ragazze del suo paese venivano sfruttate, ma capì che non lo facevo per cattiveria. Lei invece disse che aveva avuto solo un ragazzo, per circa un anno, suo collega di lavoro.

La nostra non fu di certo la cerimonia del secolo, pochi invitati, pranzo modesto poi viaggio di nozze vicino il suo paese natale. Finalmente la scopai, come la penetrai quasi subito sentivo un fiume attorno al mio cazzo, eravamo in una sorta di capanna isolata e lei si lasciava letteralmente andare ad osceni urli, si martoriava le tettone che si muovevano impazzite mentre la scopavo. I primi tre mesi furono di sesso quotidiano, io ero letteralmente sfiancato, persi quasi 10 kg per scoparla per bene, così comprai dei vibratori per aiutarmi un pò. Lei all'inizio non voleva, non le sembrava una cosa naturale, ma poi divennero dei compagni inseparabili. Tante volte tornavo a casa e la trovavo che si masturbava, si metteva nella vasca e non la finiva più. Le cose si calmarono quando rimase incinta, ma sorsero altri problemi. La ditta dove lavorava Carol chiuse lasciandola a casa, anche la mia zoppicava perchè lavrando sui trasporti cominciarono a venire meno grandi commesse, e fui messo in cassa integrazione. Lei non voleva fare sesso quando era incinta, quindi grandi pompini anche se spesso si discuteva per i nostri problemi. Non è che litigavamo ma ci trovammo di fronte ad alcune scelte. Nacque la nostra splendida figlia ma il lavoro non c'era. Nel mio paese io avevo ottenuto in eredità la casa dei miei nonni, perfettamente funzionante anche se un pò troppo grande ed isolata. Però non pagavamo l'affitto e le spese erano minori. In più avevo anche un contatto per lavorare come camionista. Il contro era che alla bambina avrebbe dovuto badare Carol da sola, ma alla fine accettammo per forza e così tornammo nella mia città.
09/04/2015 16:22
 
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La casa era come me la ricordavo, un grosso casolare di due piani con tanto spazio attorno che si ergeva sopra la zona industriale. Per arrivarci bisognava fare circa 500 mt di sterrato, ma la casa era in ottimo stato tutto intorno era tutto erbacce, ma soprattutto era cambiata la zona industraile, con fabbriche chiuse e con le strade che la notte si popolavano di prostitute. Carol aveva paura anche perchè spesso in tanti la scambiavano mentre aspettava il pullman anche se era col passeggino e sia il suo look, si era fatto i capelli corti a caschetto molto sobri, sempre molto castigato facessero pensare altro ma i tipi come vedevano una donna di colore... Così decisi di lasciare a lei l'auto ed io andare con un motorino di seconda mano a lavoro. Già il lavoro... mia moglie badava alla bambina ma il posto promesso non era questo eldorado... il proprietario mi teneva part time escludendomi dai viaggi più remunerativi. La vita sociale nostra era invece fondata sulla parrocchia, che Carol frequentava per svagarsi e dove io, con grande umiliazione, fui costretto a chiedere al prete dei soldi per andare avanti. Tutto era dovuto ad un nostro no. Il proprietario dell'azienda dove lavoro, Italo, mi assunse perchè il prete gli aveva parlato della mia situazione, ma fu molto chiaro fin da subito. La sua era un ditta di autotrasporti, e per andare avanti facevano anche dei traffici illeciti, dove io avrei soltanto dovuto fare d'autista. Ne parlai con mia moglie e rifiutai subiti, e per questo mi teneva fuori dai viaggi che contavano.

La nostra vita sessuale non era anche più fuoco e fiamme. Dopo mesi di astinenza riscopavamo, le sue tette materne erano ancora più grosse di una taglia abbondante ma un pò più calanti, per il resto quando si concedeva era la solita doccia tanto che prese l'abitudine di radersi completamente i peli per evitare l'effetto spugna. Una sera mentre dormivamo la bambina si svegliò, Carol si alzò per andare da lei ma subito dopo tornò terrorizzata. C'era una macchina nel viottolo di casa. Guardai ed era un prostituta con un cliente. La cosa cominciò ad essere routine e ogni giorno mia moglie puliva dai fazzoletti. Dissi del problema ad Italo, lui mi guardò e mi disse che era una brutta situazione, con una bambina piccola poi... così mi dette una pacca e mi disse di salire in auto con lui. Arrivammo in un bar quasi alla fine della zona industriale, c'erano pochi clienti ed Italo tirò subito dritto verso due signori di colore, entrambi sulla quarantina uno alto e piazzato l'altro sempre alto ma parecchio grasso. Ci sedemmo e il mio capo gli disse il problema, i due non fecero una piega poi quello grasso mi disse "Mi devi scusare molto, pensavo nessuno ci abita li. Non succederà più, tu venuto qui e non da polizia, cosa molto giusta". La cosa non successe più ma due giorni dopo mi squilla il telefono con Carol impaurita dicendo che un ragazzo aveva citofonato alla porta. Io ero a girovagare e tornai subito. Il ragazzo era ancora li, era uno spilungone nero alto e magro, si scusò se mia moglie si era spaventata ma doveva darmi questo. Mi allungò una busta, si scusò ancora e se ne andò. Entrai in casa e dentro la busta c'erano 2.000 euro in contanti. "Tu ora glieli riporti" sentenziò subito lei poi con i minuti decidemmo di tenerli perchè ne avevamo veramente bisogno. Il giorno dopo mi recai al bar dove avevo incontrato i due, aspettai un pò e poi arrivarono. Subito capirono a vennero da me. Gli spiegai che non dovevano disturbarsi. "non ti devi scusare, tu comportato molto bene e noi ringraziato. Di dove è tua moglie mio ragazzo detto che è una sorella". "Togo perchè...." e mi spiegò che loro erano nigeriani e che per qualsiasi cosa potevo chiedere a loro.

Non eravamo molto felici di queste nuove "amicizie", ma aver toccato i soldi per mano ci spinse, dopo un mese, a farmi parlare con Italo e ad accettare la cosa. Mi chiese più volte se mia moglie fosse al corrente dei dettagli e risposi di si, ma lo rassicurai sul fatto che non era una che facesse la spia. Iniziai a lavorare di più ma non ancora con dei carichi illegali nascosti nel container. Con i primi due stipendi ci risollevammo su e tutto era ok anche se sapevo che prima o poi avrei dovuto fare qualcosa. Ed infatti quel giorno arrivò. Assieme ad un collega saremmo dovuti andare fino a Stoccarda. Ero timoroso e Carol ancora di più, ci dicevamo che lo facevamo per noi e la nostra bambina e che tutto sarebbe andato bene.

Durante il tragitto ero molto nervoso, Dino il mio collega, un omone dal viso simpatico e barbuto, mi ripeteva di stare tranquillo, arrivammo il pomeriggio tardo e nello scaricare tutto era come una qualsiasi cosa, finimmo e ce ne andammo in hotel a dormire. Ero distrutto e parlai al telefono con Carol dicendole che era tutto ok durante la cena, Dino anche messaggiava poi quando ci riavviammo alle camere mi disse di entrare nella sua. Io ero talmente in relax che una volta entrato non notai subito che mi stava puntando contro una pistola. Rimasi impietrito, " non ti preoccupare non ti succede nulla amico, devi solo rimanere li e restare immobile" e così dicendo apriì un portatile e entrò in una chat. Si fece consegnare il mio cell e poi sulla chat scrisse che era tutto ok. Allora si aprì una connessione video, le immagini erano all'interno di un auto che stava percorrendo una strada buia. Dino allora scrisse che audio e video erano ok poi mi prese un colpo quando vidi che l'auto si fermò davanti casa. "Ma che cazzo sta succedend.." la mia frase fu subito interrotta dalla pistola subito puntata contro di me, "devi solo stare zitto e guardare" ripetette il mio collega. Era Italo che era nel video che prima di scendere si specchiò facendo vedere il cappellino e chiese se la telecamera si vedesse e Dino gli scrisse di no, allora prese e suonò a casa.

Posso immaginare la paura di mia moglie, ma quando il mio capo si presentò dicendo che doveva lasciare dei documenti lei aprì. Lei era in pigiama e il vederla li che dondolava nostra figlia stava per farmi esplodere, le dette dei documenti poi le chiese se aveva qualcosa per cenare che ancora doveva mangiare. Vedevo bene l'imbarazzo di Carol mentre riscaldava della carne. "anche se riscaldata una cena ottima Carol - disse Italo - sei una padrona di casa perfetta. Tu sai vero cosa sta facendo ora tuo marito ??" mia moglie allora si fermò ed abbassando la testa annuì. "Quello di oggi era un test, c'è un carico molto piccolo che è stato consegnato, ma non tanto piccolo da non farlo finire in galera a lungo ed io ci perderei pochissimi soldi. Mi basta una chiamata. tu non vuoi questo vero??" Carol ora si vedeva che lacrimava mentre sempre a capo chino questa volta scosse la testa. "Tu non vuoi vero che tua figlia cresca con un padre in galera...", "cosa vuoi da me ??", "tu cosa pensi cara..." rispose l'uomo. Dino ridacchiava ed io tentai di aggredirlo e riprendermi il cellulare ma ricevetti un colpo, poi un'altro e dovetti ritornare a guardare il video in silenzio. ritornai a guardare e vedevo mia moglie che piangendo si stava spogliando, rimase completamente nuda e con le mani cercava di coprirsi i grossi seni e il pube. Ora vieni qui e succhiamelo lo ordinò Italo, lei si asciugò le lacrime, tolse i pantaloni e le mutande all'uomo poi guardandolo gli disse "se qualcuno lo viene a sapere giuro che ti ammazzo" e poi iniziò a ciucciarlo. Non era certo un tipo prestante Italo, sulla cinquantina ed in sovrappeso, ma aveva un cazzo che anche se non molto lungo era bello tozzo. Dalla camera messa sul cappellino si vedeva solo la testa di mia moglie andare su e già, ma i risucchi erano inconfondibili. "E' bella affamata eh..." mi disse Dino ridendo , io affondai la faccia nelle mani ma lui mi scosse e mi intimò di guardare. Ora vedevo bene il suo volto visto che era stesa, piangeva e cercava di non guardare mentre stringeva con le mani le sue tette attorno al cazzo del mio capo che andava su e giù. l'uomo alternava le tette alla bocca " che bocchinara che sei, hai una bocca fatta a posta..." e detto questo le affondava il pisello in gola. Carol subiva tutto quello in silenzio piangendo, quando l'uomo toglieva il cazzo dalle tette lei subito apriva la bocca e cacciava la lingua, e quando il cazzo le arrivava in fondo alla gola risucchiava tutta la saliva in un effetto mulinello che a me faceva impazzire. Quando Italo le aprì le gambe lei scattò e si mise in piedi di stante da lui.

"Tutto ti faccio ma non scoparmi ti prego". Invece ho proprio voglia di scoparti tutta la notte sai, forza sennò ci metto un minuto a far arrestare tuo marito". Lei allora si accasciò a terra piangendo, l'uomo le si mise di fronte "non mi fai pena, non me ne frega un cazzo di te e della tua bambina che piange, voglio solo che tu ora prenda e ti metta a pecora". Scoppiai a piangere anche io , Carol allora disse di aspettare un minuto che sarebbe tornata, cosa che fece subito con degli asciugamani in mano. "mica voglio farmi una doccia sai..." lei non disse nulla e li stese per terra, poi si mise a pecora "fai quello che devi fare poi vattene". Anche se più piccolo Italo allora la afferrò per le braccia "qui sono io che decide quando me ne vado capito ?" Ora girati, lei obbedì e come il mio capo iniziò a leccarla da dietro esclamò "cazzo ma che sei una ermafrodita ?? questo clitoride sembra un fagiolo..." e come iniziò a leccarla la camera divenne subito impraticabile per gli schizzi. Dino glielo scrisse e come lo lesse asciugò, la scopava da dietro " sembra di scopare in una piscina, tieni puttana negra tieni" mia moglie piangeva e gemeva, non poteva controllare il suo corpo che schizzava in continuazione, la fece girare e ora poteva guardare il suo volto in lacrime che era "tamponato" dal rimbalzare delle sue tette "basta ti prego ti scongiuro...basta", Italo allora si tolse, prese le sue mutande e gliele mise in bocca "ora stai zitta troia e fatti scopare", la resistenza del mio capo fu veramente notevole, quando stette per venire accellerò il ritmo provocando un terremoto di tette e facendola schizzare a più non posso fino a che le tolse la mutanda e le sborrò in faccia tra le sue lacrime.

lei subito corse in bagno piangendo, poi tornò e andò dalla bambina che si era svegliata. Lui era ancora li. "Vattene ti prego basta hai già voluto quello che volevi no ??" la bambina continuava a piangere e forse per quello decise di andarsene. Terminato il video Dino mi disse di andare a dormire. Io pensai mentre ero a letto ad un modo per andare da Dino e picchiarlo, lo avrei ucciso. Telefonai a Carol e lei sembrava tranquilla diceva che stava addormentando la piccola e ci salutammo. Il giorno dopo guidò sempre Dino e non ci scambiammo parola, tornati mi fiondai subito da Italo e tentai di colpirlo riuscendoci, subito Dino mi fermò " e bravo il nostro Teo vedo che caccì le palle ogni tanto... quello di ieri era per farti capire che con noi non devi fare scherzi, ora evita colpi di testa e vedrai c he andremo d'amore e d'accordo, ora sparisci da davanti a me e ci vediamo dopodomani a lavoro".

A casa mia moglie mi salutò calorosamente ma non mi disse nulla. Io le raccontai che il viaggio si era svolto tutto nella normalità, senza pericolo. Come la bambina si addormentò iniziammo ad amoreggiare ma venni subito perchè non facevo che ripensarla con Italo. Ogni volta che incrociavo il suo sguardo me la vedevo col suo cazzo in bocca o scopata con la bocca tappate dalle sue mutande. La notte dormii poco, non facevo che ripensare all'accaduto, ero incazzatissimo ma sentivo un senso di impotenza...il giorno libero lo passammo assieme, "è una vera benedizione questo lavoro, in fondo cosa faccio di male e possiamo vivere bene così, abbiamo fatto la scelta giusta". Lei non mi guardava perchè stava pulendo ma rispose "se è così allora devi tenertelo stretto amore". Pensai molto alle sue parole, ero terrorizzato che lei potesse impazzire per quello che è successo invece aveva messo il nostro bene davanti a tutto, o perlomeno così pensavo.

Tornai a lavoro come se nulla fosse, solita routine con viaggi brevi. A fine mese arrivò il solito stipendio ma un grosso fuori busta, Carol sorrise dicendo che potevamo quasi cominciare a mettere qualcosa da parte. Cosa che facemmo, aprimmo un fondo e mia moglie a casa pianse dalla gioia, dpo mesi di sofferenza vedevamo la luce fuori dal tunnel. Il prezzo pagato però era enorme. Dieci giorni dopo mi fu detto che sarei tornato a Stoccarda, per l'ultima volta con un collega poi avrei iniziato da solo. Quando lo comunicai a casa lei mi disse di fare attenzione, di non fare stupidate. Questa volta mi accompagnò Gianfranco, che non fece altro che parlare di calcio per tutto il tragitto. Arrivati come la scorsa volta tutto tranquillo, firmammo e ce ne andammo.

Cenammo e feci la mia solita chiamata, tutto bene le dissi e lei disse la stessa cosa. Avevo paura di quello che potesse succedere invece Gianfranco mi dette la buona notte e ci separammo. Non prendevo sonno questa volta perchè, e la cosa mi spaventava, in cuor mio in parte ero un pò deluso del fatto, la chiamai due volte e lei sempre diceva tutto ok e che se la smettevo di chiamare lei e la bambina avrebbero dormito. Tornati col camion Italo mi chiese se tutto era filato liscio, risposi di si e lui mi dette una pacca e mi disse di andare a casa. Arrivato grandi feste con Carol, che però era stanca a e andò a dormire, cercavo di rilassarmi quando entrato in bagno una cosa mi colpì : c'erano diversi asciugamani stesi...

Rimasi tutta la notte titubante, alla fine realizzai che probabilmente si era masturbata anche se di solito lo faceva nella vasca appunto per non bagnare. Questa cosa nei giorni successivimi portò ad allontanarmi un pò da lei, anche sessualmente. Lei me lo fece notare e le dissi che erano solo le preoccupazioni per il lavoro. "Lo hai detto tu, è una benedizione non avere paura, magari come risparmiamo ti compri un furgone tutto tuo e ti metti in proprio così non devi fare più queste cose. Si Carol aveva ragione, quello ora era il mio nuovo scopo...
09/05/2015 11:02
 
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23/06/2015 14:48
 
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Il prossimo viaggio in camion l'avrei fatto da solo, sempre a Stoccarda. Italo mi consigliò di affinare un pò il mio inglese, perlomeno quello di base. Così comprai un cd rom ed il tempo per studiare non mi mancava visto che Carol era appena partita per stare una settimana dai genitori che volevano un pò passare del tempo con la nipotina. Non impazzivo di gioia all'idea di mettermi li a ripetere come uno scolaro, io solitamente uso firefox sul nostro pc ma il cd per funzionare aveva bisogno di explorer. Come lo aprii notai che il motore di ricerca era pieno di siti porno. Ecco come passa il tempo Carol pensai... anche furba che usa un browser diverso. Vedeva filmati di tutti i generi, dai più raffinati ai più spinti tipo gang o sadomaso. La cosa mi turbò non poco. Era comunque una sua abitudine precedente alla scopata a cui era stata costretta con Italo quindi non dipendeva da quello. Mi venne una fantasia allora.

Andai da un conoscente che installava sistemi di allarme, gli dissi che volevo mettere delle telecamere all'interno della casa, visto la zona in cui abitavamo, ma gli chiesi di non dire nulla a mia moglie per non spaventarla. Dal mio portatile ora potevo vedere benissimo cosa succedesse a casa, audio e video grazie anche a dei microfoni. Prosciugai il conto in banca ma a Carol dissi che avevo messo un sistema anti incendio, lei si incazzò dicendo che non dovevo farlo ma le dissi che avrei lavorato molto nei prossimi giorni. Quando tornò mi tenne il muso per due giorni. Poi le passò soprattutto quando le dissi che andando da solo a Stoccarda mi avrebbero pagato di più quindi ci mise una pietra sopra. Riuscimmo a passare giusto la domenica assieme perchè il lunedì partii. Ero abbastanza spaventato per il viaggio. Anzi in alcuni momenti tremavo proprio, avevo paura che Italo mi fottesse. Per fortuna filò tutto liscio. La sera dopo aver cenato me ne corsi in camera a collegare il portatile.

Riuscivo a vedere perfettamente tutte le stanze, solita routine la mattina. Dopo pranzo come la bambina si addormentò lei si dedicò invece ad almeno due ore di masurbazione. E gli asciugamani erano più che giustificati. Sapendo la postazione del fisso una telecamera la riprendeva frontalmente perfettamente. Anche qui mi turbai e non poco. Era una furia. Le sarebbero servite dieci mani. Oltre ai vibratori si ficcò nella fica grondante anche zucchine ed il telecomando. Con mio grande stupore non tralasciò neanche il buco del culo dove ci ficcò una zucchina anche se non era molto grande. Se li spingeva dentro mentre si infilava un vibratore in bocca oppure usava l'altra mano per martoriarsi i capezzoli. Un momento la bambina si mise a piangere così quando lei si alzò dalla sua fica cadde come un gavettone. Incredibile.

Quando tornai a casa le saltai addosso. Ci mettemmo a 69 e lei me lo mangiava come al solito, avevo la mano zuppa e iniziai a passarla sopra il suo buchetto poi feci entrare un dito. Lei si irrigidì e si alzò "che mi hai preso per una puttana, per una di quelle che pagavi ??" mi urlò contro per poi andarsene via. Si incazzò di brutto. Per giorni mi mortificava continuamente. Io non potevo dirle che l'avevo vista ficcarsi una zucchina li dentro, così abbozzavo e le chiedevo scusa in continuazione. Quando Italo mi disse che sarei partito a breve ne fui felice perchè a casa l'atmosfera era molto tesa. Questa volta però ero diretto a Roma, dove dovevo rimanerci tre giorni perchè avrei avuto un carico anche al ritorno e dovevo aspettarlo che arrivasse. Alla mia partenza lei era ancora incazzata, allora mi incazzai io dicendole che io andavo a rischiare il culo per noi tre e lei stesse facendo una tragedia per un dito in culo. Per la prima volta litigammo forte e partii senza darci neanche un saluto.

Ero incazzato e teso per la nuova meta. Non ero lucido e sbagliai strada, arrivai con un grande ritardo e tutti si incazzarono. Stavo per mandare in fumo un grosso scambio ed Italo mi si mangiò letteralmente al telefono. Mi disse che con lui avevo chiuso ed io andai in paranoia pesante. Telefonai a Carol e le dissi della cosa. lei mi sentì agitatissimo e per un momento mise da parte l'incazzatura e cercò di consolarmi. Quando riattaccai mi attaccai alla cam di casa, vedevo la mia piccolina dormire e iniziai a piangere al pensiero che ora mi ritrovavo con le pezze al culo. Ero in quello stato di disperazione quando sentii Carol al telefono. Parlava con Italo ed andò subito al sodo : se mi avesse perdonato gli avrebbe regalato una scopata da sogno. Il mio capo credo abbia accettato subito visto che dopo vidi mia moglie prepararsi con un intimo striminzito : le tettone sembravano esplodere strizzate dal reggiseno che era di una misura più piccolo, precedente al parto.

Non tardò molto ad arrivare l'uomo e i due andarono subito al sodo, in camera nostra... ebbi una erezione come mai in vita via ed iniziai a masturbarmi mentre mia moglie ciucciava il cazzo del mio capo. I risucchi si sentivano perfettamente mentre lei la vedevo di spalle. Italo le dava della troia pompinara, se la gustò per un bel pò poi la mise a pecora ed iniziò a leccarla e a sditalinarla. Vedevo il volto di lei in primo piano e fu una coltellata vedere come sgranò gli occhi quando di colpo la penetrò. Ora le oscenità le dicevano tutti e due, Italo andava di gran ritmo schiaffeggiandole di continuo il culone, lei strillava come una ossessa tanto che la bambina si svegliò.

Si alzò per cullarla un pò e la portò in camera nel fasciatoio. "dai che voglio rimettertelo in culo" disse Italo e io rimasi di sasso. Cioè la stava inculando !! Andava a mille all'ora. "Aspetta, abbiamo tutta la notte porco" rispose lei. Carol lo stese a letto e ci si impalò sopra, nella fica però. Lo cavalcava furiosamente mentre si sentiva il rumore dell'acqua che usciva. Non era facile resistere quando faceva così, lo so bene, infatti l'uomo dopo un pò lo tiro fuori schizzando sul letto. La bambina si rimise a piangere e mentre Carol la accudiva Italo si rivestì, "ma già te ne vai, ti facevo più porco forse mi ero sbagliato su di te" disse lei, " brutta zoccola che non sei altro ora te lo riprendi tutto nel culo". Li vedevo da dietro, di spalle, mentre lui la inculava forte con lei in piedi e le mani appoggiate sulla culla. Lui la insultava di continuo, lei cercava di contenere le urla e gemeva e gli diceva sempre di si a tutto quello che lui le urlava contro. Il tutto durò più di dieci minuti poi lui la fece girare e le sborrò in faccia.

Si ricomposero e, lavati, se ne andarono a bersi una bevanda fresca in cucina. Parlarono per una mezz'oretta circa, ridendo e scherzando, l'audio non era dei migliori e non capivo nulla. Si salutarono con un bacio passionale, poi il mattino dopo, dopo una notte passata in bianco senza più neanche una goccia di sperma nelle palle, Italo mi chiamò, dicendo che non avrei mai più dovuto fare una cazzata del genere e che non mi avrebbe licenziato...

per commenti priapo_ap@live.it
17/03/2016 14:41
 
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Ritorno a casa
Premessa necessaria. Credo che qualsiasi forma di violenza, soprattutto verso i minori e le donne, siano un abominio assoluto. Le pagine di questo racconto racconteranno storie di soprusi e depravazioni che devono far riflettere nella loro veridicità su a quanto può spingersi un uomo nei suoi gesti e quali siano le sue motivazioni per comportamenti così deviati che devono essere condannati senza alcuna remora. Detto questo buona lettura.

PROLOGO

Mi chiamo Mauro, ho 42 anni e sono un figlio di puttana. In tutti i sensi. Sono nato in un piccolo paese sperduto sull'Aspromonte, mia madre mi concepì con il boss locale di cui sono figlio mai riconosciuto. Nonostante questo mi ha voluto bene come e forse più delle sue figlie naturali, tutte donne. Sono cresciuto in una casa isolata ma dove non mancavano i confort, oltre che del boss mia madre era a disposizione dei suoi uomini e di chiunque lui volesse. Don Piero più che calabrese sembrava uno svedese, alto biondo e con occhi chiari. Mia madre invece era la tipica donna del sud, mora piccola e formosa. Io venni fuori uno splendido ibrido, alto e con gli occhi chiari come mio padre ma moro e riccio come mia madre. Altra particolarità di Don Piero è che credo fosse molto dotato come lo dedussi durante la mia fanciullezza, io comunque posso dire di aver un cazzo lungo una ventina di cm e bello largo. Quando ci veniva a trovare Don Piero era sempre buono con me, mi riempiva di giochi e si assicurava che io stessi bene, poi si appartava con mia madre. Fino agli undici anni la mia vita era scandita dalla scuola, dove mi venivano spesso fatte battute dagli altri bambini, e casa dove con la frequenza quasi giornaliera venivano uomini. Chi pensa che i bambini non capissero certe cose si sbagliano di grosso. Dalla mia stanza dove dovevo rimanere in quei casi sentivo tutto. Dalla finestra vedevo chi arrivava e chi usciva. Mia madre dentro casa girava quasi sempre nuda sotto coperta solo da una vestaglia. I generosi seni e la fica pelosissima erano spesso in bella mostra, quando sentiva rumore di auto mi diceva di andare in camera finchè non veniva lei, ed io obbedivo. Se qualcuno era in cucina sentivo tutto.

-Madonna scopare con Cetta non mi da più gusto, è troppo sfondata
-Ci credo già solo Don Piero basterebbe a spaccarla se ci metti tutte le altre minchie che prende..
Questo era quello che mi capitava di sentire quotidianamente (tradotto in italiano dal calabrese) oppure cose di questo genere

-Io per non rischiare di fare un bastardino anche io con lei glielo metto sempre nel culo
-Noo io vengo sempre sulle tette, troppo arrizzanti

A scuola subivo spesso battute, parlavo poco e così Don Piero dalle medie mi mandò in collegio, dove stetti fino al diploma. Io non volevo tornare mai a casa, veniva mia madre a trovarmi ogni tanto e all'inizio anche Din Piero, ma poi diventò un pezzo molto grosso della mala e si dette alla latitanza. A nome suo parlavo con Giuseppe che è sempre stato molto chiaro con me. Io rimanevo fondamentalmente molto timido anche se mi sciolsi molto, con le ragazze non avevo rapporti ma tutto cambiò quando mi diplomai. Purtroppo non fu una festa felice visto che venne a mancare mia madre, tornai quindi al paese dove in segreto poi parlai con Don Piero. Io sapevo già tramite Giuiseppe quali fosse i suoi piani per me, non ero legato a lui ufficialmente come parente quindi sarei dovuto diventare un colletto bianco e ripulire i loro soldi. Tramite conti di prestanome avevo a disposizione milioni e milioni di Euro, non potete immaginare quanti soldi guadagnino i boss per passare poi tutta la vita rintanati in un buco. Mi mandarono al college in America dove rimase fino a due anni fa. All'università mi sciolsi di più con le ragazze anche perchè ero e sono un uomo molto piacente.
Studiavo all'Ucla di Los Angeles ed avevo come referenti due uomini del mio paese che vivevano li da tempo. Nonostante potessi avere a disposizione qualsiasi cifra vivevo tranquillo e ebbi anche dei rapporti sessuali con alcune ragazze del college. All'ultimo anno poi trovai l'amore della mia vita. Per me con Alexis fu amore a prima vista, io mi laureai in economia e marketing e lei in lettere, con i soldi di Don Piero aprii una piccola casa cinematografica, era l'ideale per ripulire al meglio tanti soldi. Volevo sposare Alexis ma prima dovevo raccontargli di me. Le raccontai tutto, dalla mia infanzia a da dove venivano i miei soldi. Alexis, nonostante fosse una che in Italia sarebbe stata definita di sinistra, accettò la cosa, ci sposammo ed abbiamo avuto una bambina che ora è adolescente. Con lei le cose andavano alla grande, a letto ci davamo dentro anche se dopo la maternità i ritmi calavano. Ero forse l'unico uomo che rifiutava il culo offerto dalla moglie. A lei piaceva molto ma io non volevo, memore di quello che facevano a mia madre mi rifiutavo di fare una cosa così alla donna che amavo. Assieme eravamo una splendida coppia, lei alta e bionda dall'aspetto molto fine quando mi mollò circa tre anni fa per me fu una mazzata incredibile. Come si comportò lei nei miei confronti non lo auguro a nessn uomo di passarci.
Si era innamorata di un pittore squattrinato e strampalato, mi minacciava dicendo che se le rompevo le scatole avrebbe denunciato tutto alla polizia, aveva anche una specie di dossier. Alla fine me lo consegnò solo dopo che strappò un divorzio milionario, l'affido esclusivo di nostra figlia e la nostra casa. Ma quello che mi fece passare i mesi prima fu indicibile. Quel pittore rivoluzionario le aveva fatto il lavaggio del cervello e Alexis gli aveva detto tutto di me, la convinse che le persone come me erano il male (non aveva tutti i torti) e mia moglie iniziò ad odiarmi umiliandomi finchè non accettai le sue condizioni. Quando nostra figlia non c'era si faceva scopare da lui nel nostro letto anche in mia presenza, era grasso e poco dotato, in confronto a me chi avrebbe scelto quel pittore... la inculava e mi prendevano in giro su mia madre, io non volevo dargliela vinta,
Mi convinse John ad accettare. Dopo a mia figlia, forse addirittura a pari, lui è la persona a cui voglio più bene al mondo dopo la rottura con mia moglie. Conosciuti all'Università è un avvocato e lavora nella mia società . E' l'unico assieme a Miguel, altro amico fraterno e di lunga data che si occupa invece delle finanze, a sapere tutto su di me. Al contrario mio sono eterni scapoli, John è un ragazzone di colore dalla testa pelata e dalla risata coinvolgente. E' un pazzo furioso e per questo lo adoro, mi fa sempre ridere e pensa solo alle donne. Miguel invece, figlio di esuli cubani, è uomo di numeri quindi più pragmatico ma altrettanto donnaiolo. John vedeva quanto stessi male, pensava che la avrei fatta uccidere se non ammazzata io stesso, Fu la scelta migliore comunque anche se non fu facile mettermi tutto alle spalle.

-Sei bello, giovane, pieno di soldi e potresti avere il mondo, sciogliti !

Era questo che John e Miguel mi ripetevano ogni volta. Alla fine iniziai a lasciarmi andare e a partecipare alle loro serate. In tutti questi anni si erano scopati centianaia di attricette, ballerine o aspiranti modelle oltre che tante puttane. Non sapete cosa significhi lavorare nell'industria cinematografica a L.A anche se eravamo una cosa piccola che comunque era in attivo. Una sera finalmente mi decisi di andare con loro ad un party che sapevo sarebbe finito in una colossale orgia. Io ero il grande capo e per la prima volta mi divertivo un pò anche io. Avevamo girato un video musicale per un rapper di colore che organizzò una festa dove c'eravamo noi, tre e alcuni suoi amici. Ogni genere di droga o alcolico era a disposizione, c'erano tante ragazze di tutte le età e razze. Stavo bevendo abbastanza stordito quando John si presentò con due ragazze che neanche mi ricordo come erano fatte, gli disse che ero il grande capo e loro subito iniziarono a succhiarmi il cazzo.

-Divertiti amico.. mi fece John prima di allontanarsi. Erano mesi che non scopavo, l'alcoll mi dava il coraggio di sciolmermi e sfogai tutta la repressione che avevo. Giravo per la festa, che era un grande orgia, con il cazzo duro scopando chiunque mi capitasse a torno. Era la prima volta che lo facevo con altri uomini presenti, John aveva un cazzo duro e lunghissimo, un serpente nero mentre Miguel lo aveva più simile al mio, bello largo ma più lungo. Anche il rapper aveva una bella nerchia e le grida di godimento delel ragazze penso che si sentivano per isolati e isolati. Per alcuni mesi quello fu l'andazzo, mi socpavo da solo o con i miei amici tutte quelle troiette che m'avevano sempre sbattuta sulla faccia ma che mai avevo avuto la voglia di andarci. A chi me lo concedeva amavo incularle, che doppie con i miei amici ! Era una babilonia autentica ma poi arrivò una notizia.

Don Piero, incredibilmente ancora latitante e divenuto potentissimo, stava morendo e voleva che tornassi in Italia. Chiesi un mese di tempo e me lo dettero. Dissi a John e Miguel di venire con me, che in Italia potevamo aprire una nuova azienda e scoparci tutto lo scopabile, non ho limiti ai soldi che posso spendere e che non potevano immaginare il potere che avevo. Ala fine accettarono, fecero un corso accelerato di italiano, vendetti l'azienda cinametografica e partimmo con prima tappa Roma. Parcheggiai i miei amici in un lussuoso albergo romano, gli dissi che non dovevano fare assolutamente nulla prima che io tornassi perchè dovevo capire bene la situazione. In gran segreto andai da Don Piero, fu molto tenero dicendomi che per lui io ero con un figlio naturale, ma che non dovevo sporcarmi le mani ma bensì pensare a muovere i fili. Morì pochi giorni dopo e ripartii verso Roma assieme ad alcuni altri boss della famiglia. Nel viaggio mi dissero che avrei gestito una fondazione, apparentemente benefica, ma che serviva a ripulire i soldi e pagare tangenti e favori, oltre che riceverne. Avevo una mega villa a disposizione, appena fuori Roma con piscina e tutto il resto, due autisti che naturalmente erano scagnozzi e sicari all'occorrenza, un parco auto a disposizione, uno yacht ormeggiato in Toscana, tre appartamenti in zona Eur dove avevano affittato un mega ufficio per la Fondazione.

Io ero un manager ritornato dall'America per gestire la nuova Fondazione, ed avevo portato ocn me due collaboratori di fiducia. Non avevamo neanche uno stipendio visto che io avevo casse di soldi seppelliti in giardino, mentre John e Miguel un bancomat di un conto senza fondo. Questa è la situazione di quando tornai in Italia, vi narrerò poi di alcune vicende.
28/04/2016 11:56
 
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Do Ut Des settima parte
Ritornando a casa ero veramente titubante se raccontare quello che era successo a Chiara. Non volevo mentirle di nuovo, lei mi aveva quasi pregato di andare con altre ma quel suo stato mi preoccupava e non volevo che, raccontandole la serata, la turbassi ancora di più. Volevo che lei pensasse solo a riprendersi dall'incidente senza altri particolari pensieri ma ero in grosso errore, visto che appena tornai a casa lei fu subito incalzante neanche dandomi quasi il tempo di disfare la valigia. Allora le dissi tutto, dalla coca ai soldi ai colleghi conosciuti. Lei mi chiese subito se avessi usato precauzioni, le dissi certo anche se non era vero, poi appena avuto questo dettaglio ascoltò come entusiasta mentre si masturbava ad occhi chiusi. Voleva sapere come erano le ragazze, come venivano scopate e se godevano. Finito il racconto le dissi in tutta sincerità che lo avevo fatto solo perchè lei mi aveva spinto
-Tutte cazzate è che sei un gran porco... sei il mio porco puttaniere...
Ridemmo e tornammo alla nostra vita. Passarono le settimane e lei migliorava ritornando ad essere autosufficiente, io lavoravo molto su un brevetto che mi portava via tantissimo tempo ma cercavo sempre di farle sentire la mia vicinanza. Dal punto di vista sessuale ci fu un rallentamento perchè lei era totalmente presa dalla riabilitazione. La piccola palestra che avevamo in casa fu rimodulata secondo le esigenze di Chiara per la riabilitazione del ginocchio e lei si tuffò pienamente in questa cosa. Ricominciammo ad uscire con i nostri amici, che comunque non le avevano mai fatto mancare il supporto anche nei mesi precedenti, con lei però che vestiva sempre molto abbottonata, rispondendo alla mia domanda perchè lo facesse che si sentiva grassa e che doveva rimettersi in forma. A dire il vero aveva messo su qualche chiletto visto la degenza ma niente di che.

Una grande notizia però scosse le nostre vite. Avevo terminato il mio brevetto che riscosse un immediato successo, con molte aziende petrolifere arabe interessate a comprarlo. Dovetti così partire per un viaggio in diversi paesi con alcuni miei capi, stando fuori circa un mese. Ero entusiasta della cosa, lavorare per tanto tempo ad un progetto e poi veder premiato il proprio lavoro è una sensazione bellissima, ma ero un pò nervoso al fatto di dover lasciare Chiara sola. Mio figlio si prepose così di tornare ogni fine settimana ed un'amica di assisterla qualsiasi cosa avesse potuto aver bisogno, anche se lei continuava a ripetere che stava bene e ormai era completamente autosufficiente. La notte prima di partite, visto che c'era nostro figlio in casa, lei mi fece due pompini in serie ripetendomi che mi sarei dovuto scopare quante più troie possibili, che lo dovevo fare per lei e poi raccontarle tutto, io la assecondavo anche se il mio pensiero era totalmente rivolto al lavoro.

Quando tornai a casa circa cinque settimane dopo ero una persona diversa. Non solo per l'abbronzatura ma anche per altre due cose. La prima era che da uomo benestante ero diventato un uomo ricco. Avevamo venduto il brevetto, su cui c'era il mio nome, per una valanga di soldi, ed oltre ad una promozione a livello dirigenziale avevo incassato anche una lauta fetta oltre che i proventi futuri. La seconda cosa è che, dal punto di vista sessuale, mi si era aperto un mondo. Non tanto per le decine di mignotte che mi scopai, quasi tutte dell'est europa ma anche alcuna italiana, che in quei paesi vanno e vengono nei vari locali solo per occidentali, ma anche per una grandissima novità. Oltre che con i miei capi e colleghi legai molto con Osvaldo, un uomo sulla cinquantina con lo spiccato accento milanese che faceva, oltre che da interprete quando l'inglese non bastava, un pò da cicerone visto che viveva da quelle parti da anni. Era lui che ci portava a puttane, era lui che ci provurava l'alcool e addirittura anche la coca per chi la voleva. Una sera mi scopai da solo quattro ficone russe da sogno per tutta la notte, una esperienza incredibile alterata da ogni cosa proibita. Poco prima di partire Osvaldo mi invitò a cena, pensavo ad un'altra serata scopareccia, cosa che poi così fu, ma era per dirmi un'altra cosa. Inizialmente fece appello alla mia massima discrezione, poi mi parlo di una rete, chiamata Vertigo, che era formata da importanti uomini di tutto il mondo molto radicata in Italia. Mi disse che accedervi costava 50.000 euro l'anno, e che tutto quello che avevo in cambio era un indirizzo internet, una username e una password. Una volta avuto l'accesso al sito sarei potuto entrare in un sistema internazionale che mostrava donne comuni e famose scopate. In pratica si trattava di donne normali che credevano di fare le escort d'alto bordo, facendo incontri in una villa che era totalmente di nascosto come la casa del grande fratello, con telecamere che riuscivano anche a fare zoom. Mi fece salire nella sua camera e, dopo aver fatto il login senza che io potessi vedere, mi mostrò il sito ed in particolare una famosa showgirl, scopata in tutti i modi da un noto calciatore. Non era un sogno ma realtà, in pratica il calciatore era un loro complice e li portava le sue amanti che quindi venivano a loro volta filmate a loro insaputa. In più c'erano quelle che andavano li credendo di fare le escort. Accettai senza esitazione e lui mi dette un numero da contattare una volta tornato in Italia.
28/04/2016 13:42
 
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Arrivato a casa la prima giornata la passai con i parenti per festeggiare, ma il giorno dopo, come mostro figlio partì, lo passammo con i nostri amici in una serata che passerà alla storia per quanto ci divertimmo e bevemmo, naturalmente offrivo tutto io. Chiara si era abbastanza ristabilita ma eravamo troppo ubriachi a casa per fare sesso e troppo distrutti il giorno dopo solo per alzarci dal letto. Quando un pò ci riprendemmo lei subito iniziò a tempestarmi di domande chiedendomi se fossi andata a puttane.
-Mia cara, quando tu sarai perfettamente ristabilita e penserai di essere assolutamente in forma ti racconterò tutto.
Lei si incazzò ma la prese bene, diceva che ero uno stronzo che non potevo fare così. Ricominciò il tram tram solo che ora non avevo più il vecchio ufficio ma una stanza ai piani alti e potevo sotanzialmente fare un pò quello che volevo. Il mio lavoro da li in avanti sarebbe stato solo di rappresentanza, ero quello che aveva inventato il brevetto e andai a finire anche su numerose riviste. Come ebbi un attimo libero dai colleghi che si congratulavano, chiamai il numero che mi aveva dato Osvaldo. Mi rispose un'altra voce dallo spiccato accento veneto questa volta, si chiamava Luciano e mi dette appuntamento a Milano due giorni dopo. Comprai un anello per Chiara da svariate migliaia di euro, poi la sera quando le detti il dono il risultato fu una scopata colossale. Lei quasi mi supplicava di dirle cosa avevo fatto mentre la inculavo senza pietà, ma per risposta riceveva solo sonore pacche sulle sue chiappe che stavano ritornando toniche come prima dell'incidente. Provammo diverse posizioni, anche acrobatiche e il suo ginocchio rispose bene, Il giorno dopo a colazione le dissi che il giorno dopo sarei stato a Milano e che, purtroppo, ormai sarebbero stati una costante i miei viaggi visto che ormai il mio lavoro era praticamente solo quello. Andai in banca e per prima cosa ritirai 50.000 euro in contanti, poi feci un conto per mio figlio dove versai una ingente somma e creai una prepagata per mia moglie dove ci misi diverse migliaia di euro. Detti la carta a Chiara dicendole che con quei soldi poteva comprarsi ciò che voleva, ma a lei interessava più sapere solo una cosa, ma la bloccai di nuovo.

Quando mi recai a Milano feci la conoscenza di Luciano. Alto e abbastanza in forma aveva più o meno la mia età, era un bell'uomo con capelli biondi ricci ingellati e gli occhi molto chiari, vestiva curato e fu subito molto simpatico e gentile. Dopo i convenevoli arrivammo subito al punto, io avevo portato con me il mio portatile e andammo nella villa. Facemmo un bel pò di km e arrivammo nei pressi del Lago di Garda, sponda lombarda, in una meravigliosa e isolata villa. Mi mostrò il sistema di ripresa assicurando la massima discrezione per chi entrava a far parte di Vertigo. Pagai e lui m istallò il sistema dandomi la pass, poi gli chiesi ch isi occupasse nello gestire le donne. Lui rispose che lo faceva lui, che organizzava tutto lui e che per ogni cosa dovevo chiedere a lui.
-Caro Luciano, confido nella tua discrezione e vorrei chiederti una cosa. Se io mandassi da te una bella donna che ogni tanto mi scopo e che vorrebbe guadagnare qualcosa in più, potresti valutarla e nel caso far entrare nelle tue riprese ? Naturalmente a lei io non dico niente che sono membro e che poi verrebbe ripresa.
-Certo, se pensi che merita e che è una bella donna puoi darle il mio numero ma solo se è una che poi non fa colpi di testa

Nel tragitto verso casa non vedevo l'ora di visionare cosa Vertigo potesse offrirmi, ma prima dovevo fare una cosa. A cena quindi mentre mangiavamo mi rivolsi a mia moglie
-Chiara a me sembra che tu sia perfettamente guarita quindi è ora che parliamo di una cosa. Per il tuo infortunio e per la tua riabilitazione ho speso circa 20.000 euro quindi ora Greta tu me li devi ridare.
Lei rimase di stucco ma poi sorrise maliziosa ed abbassò la testa non trattenendo una risata
-Ora Greta però non voglio che ritorni a fare i tuoi incontri, troppo pericolosi sebbene sei una puttana sei sempre una donna sposata e madre di famiglia, non voglio che qualcuno possa ricattarti. Quindi ecco cosa farai. In Arabia ho conosciuto un uomo che organizza incontri in un ambiente sicuro e protetto. Tutta gente altolocata che cercano troie non professioniste e pagano bene. Chiamalo e cerca di farti prendere, così potrai ripagare il debito.

Mia moglie non disse nulla, maliziosa si avvicinò e prese il foglietto con il numero, da quel momento riparlammo dello specifico solo mesi dopo. Lei venne poi a stuzzicarmi ma io mi negai dicendo che doveva lavorare, così prese del sonnifero, una brutta abitudine nata durante l'infortunio, e si addormentò subito pesantemente così che io potetti dedicarmi nel mio studio a Vertigo.
Non sapevo dove iniziare, c'era troppo materiale e tutto in una risoluzione perfetta. C'erano tre grandi categorie ; escort, amanti e film. Si perchè producevano anche dei loro film con naturalmente protagoniste tutte donne non protagoniste. All'interno poi le categorie erano divise dal pese di provenienza. Io andai subito escort e Italia. Li era diviso per ragazze, ce ne erano davvero tante e di tutte le età, dai 18 fino anche a più di cinquanta anni. Erano in ordine cronologico, dalla più recente a quella più vecchia di pubblicazione, così cliccai sull'ultima dove c'era solo un video. Partì e si vedeva una porta di un ufficio che poi si aprì ed entrarono Luciano, che poi si sedette di fianco da dove partiva l'inquadratura ed una ragazza che si sedette davanti a lui e pienamente ripresa. Non era una stafica ma una normale ragazza che ha passato la trentina, infatti disse di averne 35 di anni, Mora con un viso carino e regolare il fisico slanciato, di chi ha fatto sport, ma il seno sembrava generoso. Luciano inizialmente le parlava del lavoro spiegandole tutto, Le disse a Katia, quello il nome che la ragazza dette, che lui avrebbe mano a mano fatto delle proposte, dove diceva che tipo di incontro fosse e quanto avrebbe guadagnato. Tutti gli incontri si svolgevano nella villa ed erano scoperti quindi occorreva portare, anche i clienti, certificati di analisi. Lei se accettava doveva essere a totale disposizione del cliente o dei clienti, che comunque lui era sempre nell'altra stanza per qualsiasi problema. Lei doveva rapportarsi per i soldi solo per lui, doveva solo entrare nella camera e farsi scopare, nient'altro.
Katia aveva ascoltato tutto in silenzio poi fece diverse domande. Era molto titubante sul concetto del completamente a disposizione, ma Luciano la interuppe subito dicendo che naturalmente la prestazione era concordata prima, ma se lei accettava poi doveva starci oppure niente soldi. Lei allora si tranquillizzò e disse che si poteva fare. Dette così la sua disponibilità e Luciano le fece alcune domande chiedendole delle sue preferenze sessuali e delle sue esperienze passate e cosa era disponibile a fare. Katia rispose che lo faceva per soldi visto che come impiegata part time guadagnava poco, che non aveva mai avuto una lunga storia ma tante avventure. Entrarono anche nei particolari e alla fine, sebbene era una che le piacesse scopare, non aveva fatto chissà quali sfracelli temendo molto il sesso anale che lo ha fatto molto raramente.

Il video si concludeva così con sotto una serie di commenti, tutto era sottotitolato in inglese, dei vari utenti che commentavano la ragazza dicendo quello che avrebbero voluto vedere. Luciano rispondeva chiedendo cosa le doveva proporre, e le proposte si sbizzarrivano. I clienti infatti erano fasulli e tutti come per dire attori. Giovani, vecchi, magri, grassi, dotati, non datati, bianchi, neri o gialli ce ne erano di tutti i gusti. C'erano poi alcuni uomini famosi che portavano li le loro amanti e non mancavano i volti veramente celebri. Ero eccitatissimo soprattutto al pensiero di Chiara al posto delle altre ragazze. Andai sulla sezione amanti e trovai un'attricetta italiana che una volta mia moglie mi aveva obbligato a vedere in un telefilm orribile che veniva scopata da un tale Nico, personaggio abbastanza grasso ma che dalla scheda lessi era un produttore cinematografico. Le immagini erano nitidissime e incredibilmente vicine, dettagliate quasi come un porno. Mi feci una grande sego sborrando quando il vecchio venne in faccia alla tipa che ripulì tutto.

Quando alcuni giorno dopo vidi che la mattina lei si preparava per uscire assieme a me capii che stava andando ad incontrare Luciano, e l'eccitazione mi salì a mille. Eravamo una coppia normale solo che la sera io la chiamavo Greta e, se avevo voglia, la scopavo maltrattandola per poi andare su Vertigo in attesa che mettessero qualcosa di lei. Ogni sera ci speravo e delle altre cose quasi non me ne fregava, se avevo voglia mi facevo una rapida sega senza sapere le varie storie delle tipe.
Dopo circa tre settimane finalmente ecco che comparve Greta con la sua bella faccia. Non mi collegavo da alcuni giorni perchè c'era nostro figlio a casa, e già c'erano tantissimi commenti. Si trattava della canonica intervista ma, appena la vidi entrare assieme a Luciano il mio cazzo stava per esplodere nel vederla sorridente sedersi.
Indossava un vestito nero corto sotto al cappotto, calze nere che si vedevano fossero autoreggenti e un paio di scarpe sempre nere molto alte. Era splendida, una gran fica come al solito.
Luciano quindi passò a spiegarli in cosa si sarebbe trattava, lei annuiva molto interessata e concetrata.
-Luciano per me la cosa va benissimo, se pagate bene io posso fare tutto, quando posso cominciare ?
L'uomo rise di cuore
-Cara Greta mi fa piacere che sei già pronta... come dicevo ti farò delle proposte se accetti poi ti comunico quando ti devi presentare qui, hai preferenze negli orari ?
-Mio marito lavora fino alle 18, però delle volte sta fuori per giorni per lavoro, in quei casi posso anche fare più giorni di fila
-Benissimo Greta, mi diceva la persona che ci ha messo in contatto che sei una sua amante, lo hai tradito spesso tuo marito ?
Mia moglie rimase un pò in silenzio metabolizzando il modo con cui l'avevo messa in contatto
-Il nostro amico comune è stata l'unica persona con cui ho tradito mio marito non a pagamento
-Non mi avevi detto che eri una escort questo potrebbe cambiare le cose
-Non sono una escort, ho incontrato una decina di uomini mesi fa per pagare un debito, ed ora ho bisogno di altri soldi per pagarne un altro
-Ho capito Greta, l'importante è che non mi fai casini, questa cosa deve rimanere segreta
-Non ci sono problemi Luciano ti puoi fidare
-Quindi non hai problemi a fare qualsiasi prestazione, anche sado maso o cose del genere ?
-Tu fai una proposta economica e se per me è ragionevole non ho problemi, non ho mai fatto certe cose, il massimo sesso anale e del pissing con mio marito ma imparo in fretta...
I due risero e poi si salutarono.

I commenti sotto si sbizzarrivano, era piaciuta molto. Luciano scrisse che una così bella fica e così disponibile non voleva bruciarsela e che andava prima introdotta in maniera soft. Sostanzialmente furono tutti d'accordo.
30/06/2016 10:02
 
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nona parte
Questa storia mi condizionava veramente molto. Faticavo infatti ad essere concentrato a lavoro e, quando ero in casa con mia moglie oppure fuori con amici o per giri, non pensavo ad altro che a quando avesse iniziato con Vertigo. Il fatto che noi non ne parlavamo assolutamente aumentava anche più l'eccitazione, giusto ogni tanto ci scappava qualche risatina ma cercavamo sempre di rimanere nella parte. Quando a lavoro mi comunicarono che sarei dovuto partire per delle settimane in Nigeria da alcune aziende petrolifere ne fui entusiasta. Dentro di me infatti pensavo che sicuramente durante la mia assenza Chiara sarebbe ritornata ad essere Greta. Quando la scopai prima di partire non potetti fare a meno di notare come il suo ventre fosse tornato piatto mentre il sedere era più pagnottoso, diventando però ancor più invitante.Dopo circa una settimana dalla mia partenza però feci ritorno in Italia in un modo dei peggiori.
Dopo esser stato con una donna del luogo fui colpito da febbre alta, andato nella clinica dell'azienda mi riscontrarono subito una malattia mortale che in quel periodo era in grande espansione. Fortunatamente la presi all'inizio e, grazie anche al mio portafoglio, riuscirono a tenere la situazione sotto controllo e mi riportarono a Genova in un centro per le malattie infettive. Andai anche sul giornale senza comunque che il mio nome comparisse e naturalmente senza fare riferimento a come avessi contratto la malattia.

Mia moglie e mio figlio quando arrivarono erano sconvolti, ma come il dottore li rassicurò che non ero in pericolo di vita si tranquillizzarono. Ci parlai per pochi minuti con loro vestiti con lo scafandro e sembravano molto scossi, così io cercai di fare il forte e li rassicurai. In effetti fortunatamente ero fuori pericolo ma fui molto fortunato. Nei giorni seguenti mio figlio tornò all'Università mentre Chiara rimase in zona in albergo, venendo ogni giorno a trovarmi. Un giorno come rimanemmo soli le dissi come contrassi la malattia, con lei che rimase allibita dicendo che allora la mia era la malattia dei maiali.
Ero ancora debole e riuscivo a malapena ad alzarmi dal letto ma, una volta aver avuto la certezza di non essere più in pericolo di vita, ricominciai a fantasticare su Vertigo pensando a se Greta fosse andata nella villa. Dopo alcune settimane mia moglie abbandonò l'hotel per tornare a casa, era inutile infatti che fosse li per potermi vedere pochi minuti al giorno, così sia lei che mio figlio solitamente ogni settimana o due venivano a trovarmi. Io ero in quarantena, monitorato e studiato e ci sarei rimasto per mesi perchè, oltre a rimanere sotto osservazione, ero uno dei primi casi di un occidentale sopravvissuto e quindi volevano studiare bene tutta l'evoluzione del mio caso. Come ritrovai più forze chiesi al dottore che mi seguiva che però io avevo delle cose di lavoro da portare avanti e se fosse possibile, naturalmente pagando bene, avere una stanza privata dove potevo tenere il mio portatile. Dovette prima sentire il parere del direttore della struttura e poi di altri medici ma alla fine mi fu concesso questo privilegio. Quando mia moglie mi portò il computer la vidi in forma e più tranquilla, parlavamo di cose normali e mi diceva di come i nostri amici fossero preoccupati.
Monitorai la situazione notturna per un paio di giorni poi vidi che sostanzialmente dopo le 23 venivano da me solo se chiamavo qualcuno per poi passare il mattino. Misi il portatile sul tavolinetto e mi posizionai davanti alla porta chiusa così da accorgermi subito se qualcuno stesse entrando poi feci subito il login a Vertigo. ANdai subito sul profilo di Greta e vidi, con mio grande piacere, che c'erano altri suoi tre video.

Cliccai subito sul primo, datato due giorni dopo la mia partenza, e comparve subito Luciano che parlava in faccia alla camera come faceva sempre di abitudine in una sorta di presentazione del video. Disse che aveva pensato per Greta un inizio tranquillo, Poi ci fu uno stacco con mia moglie, in tenuta normale e con un trolley che entrò e si sedette.

-Ciao Greta, ti trovo in splendida forma sei bellissima - disse Luciano facendo gongolare mia moglie

-Oggi per te è la prima volta con noi perciò ho pensato di mandarti con un nostro cliente affezionato che fa incontri di trenta minuti quindi non una cosa troppo impegnativa. La prestazione è per sesso orale, vaginale e anale a suo piacimento al costo di 500 euro, per te va bene ?

-Non ci sono problemi

-Benissimo Greta, allora hai portato il certificato ?- la donna lo porse - ottimo, adesso ti accompagno in una stanza dove ti potrai preparare, lui dovrebbe arrivare tra circa quaranta minuti. Aspettami li, arriverò io che ti mostrerò il suo certificato e ti porterò i soldi. Poi potrai andare da lui che ti aspetterà in una camera. Come entri c'è un timer sul comodino, azionalo, è già tarato per trenta minuti come suona ti alzi, naturalmente se lui sta per venire concludi sennò al massimo concedi un altro paio di minuti. Lui sa che per te è la prima volta quindi gli dirò di guidarti un pò ma dovrai presto imparare a gestire tu la cosa. Concedi a lui tutto quello per cui ha pagato e niente di più. Fallo divertire, sii sensuale e se qualcosa non va c'è un pulsante dove puoi avvertirmi proprio sopra il comodino del timer. Tutto chiaro ?

-Si tutto perfettamente chiaro - e così dicendo Luciano si alzò e la accompagnò nella sua stanza.

Ero eccitato all'inverosimile ma cercavo di rimanere lucido per capire subito se qualcuno stesse arrivando. Avevo preso un tovagliolo e mi stavo segando quando il video riprese con Luciano e un uomo con lui, che presentò come Paolo un tipo abbastanza distinto sulla cinquantina non tanto alto ma tutto sommato piacevole, ed il gestore della cosa subito disse che sarà Paolo a tenere a battesimo questa bella figa, raccomandandosi di non essere troppo rude.
Luciano poi uscì per andare a chiamare mia moglie e rimase l'uomo solo in camera, dopo pochi minuti poi entrò Chiara o meglio Greta, in tacchi vertiginosi, autoreggenti nere e nient'altro. Paolo subito si avvicinò complimentandosi per la bellezza iniziandola ad accarezzare e baciare. La fece poi sdraiare sul letto iniziandole a leccare la fica, le inquadrature erano perfette sia per qualità che per zoom, l'uomo sapeva come posizionarla per mostrare tutto al meglio e probabilmente Luciano, ma poi seppi che c'era un'altra persona in una sorta di cabina di regia, che gestiva le inquadrature per poi montare il tutto. Nonostante la leccata Greta sembrava un pò rigida così fu Paolo a prendere l'iniziativa spogliandosi e porgendo il suo cazzo, di dimensioni normali ma bello duro, per farselo succhiare. Le ho visto fare pompini meglio, si vedeva che era nervosa, Paolo le spostava continuamente i capelli per far vedere meglio senza che lei capisse il motivo, poi la gettò sul letto mettendola a 69 con lei copra e la camera che la riprendeva frontalmente. In questa posizione andò meglio, eccitata anche dalle leccate ricevute iniziò a succhiarlo con più intensità e veemenza.
Io ero eccitato come un maiale, dopo poco l'uomo la mise a pecore e iniziò a scoparla. Non era di certo un palestrato ma la fotteva con grande vigore facendola gemere

-ti piace è bella troia ? hai un culo da favola ora mi godo ancora un pò la tua bella fica poi ti inculo

La regia rimbalzava sull'immagine intera e sul primo piano di Greta tutto questo per alcuni minuti fino a che Paolo non si staccò prendendo del lubrificante che era sul tavolino intimando alla donna di rimanere nella stessa posizione. Ora il primo piano era tutto per il bel culo di mia moglie e con l'uomo che ci metteva prima una poi due dita nel suo buchetto poi, oliata anche la cappella, iniziò ad incularla lentamente per aumentare poi mano a mano il ritmo.

-Che bel culetto che hai, stretto e morbido come piace a me - disse l'uomo che poi tirando mia moglie a se per piantarla la lingua in bocca aumentò di brutto il ritmo - vedi come ti rimando a casa dal maritino brutta zoccola.

Ora Greta affondava la testa sul letto gemendo ad alta voce dei colpi dell'uomo che, dopo un paio di minuti di quel trattamento, la tirò a se piazzandosi sotto di lei ed offrendola oscenamente alla camera a gambe aperte e con il suo cazzo ben piantato nel culo che la pistonava.L'iimmagine era troppo per me con Greta che godeva come la più avezza delle pornostar, non resistetti e sborrai copiosamente, facendo subito il bis quando dopo poco Paolo iniziò letteralmente a scoparle la bocca per poi sborrarle in faccia con lei che poi glielo ripuliva.

Anche se il timer ancora doveva suonare Paolo si gettò sul letto ringraziandola e lei andò a pulirsi nella sua stanza. Ci fu uno stacco e poi la ripresa era su Luciano nella sua stanza e poco dopo entrò mia moglie con l'uomo che le chiese come fosse andata.

-Molto bene, è stato veramente bello, è andato tutto alla perfezione

-Senti Greta - la interruppe l'uomo - mi sono intrattenuto un attimo con il cliente che mi ha detto che sei veramente bella e disponibile ma ti ha trovato un pò freddina soprattutto nel sesso orale. Questo non deve succedere perchè loro pagano bene per divertirsi e tu li devi far godere. Comunque ha detto che nel caso con te torna sicuro perchè sei una granfiga

-Io ero un pò bloccata - rispose lei abbassando un pò lo sguardo - ma di solito vado molto meglio

-Lui ti piaceva ?

-Non era certo il mio tipo ma è stato molto bravo e gradevole

-Vedi Greta tu stai facendo la puttana qui, anche il cliente più brutto lo devo far divertire al massimo

-Si questo lo so bene, fammi riprovare domani e vedrai che non ti deluderò

-Domani non lo so è tutto pieno, forse posso inserirti in una cosa alle 16 ma devo sentire se al cliente va e se può spendere di più

-mi accontento anche della metà della paga

-ti faccio sapere al massimo domani mattina presto.

Greta si avvicinò prendendogli le mani e ringraziaandolo poi lei uscì.

Di seguito poi lessi i commenti con chi chiedeva subito di farla passare alle cose serie per vedere di cosa era capace mentre Luciano ripeteva che la voleva cuocere lentamente

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30/06/2016 10:50
 
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decima parte
Ero esausto. Nonostante fossi ancora eccitatissimo decisi di rimettermi a letto e di continuare la notte seguente. Per tutto il giorno non aspettavo altro e come la situazione si tranquillizzò la sera mi rimisi a tavolino e cliccai sul secondo nuovo video.
Il video iniziò con la data del giorno seguente ma erano le 10 del mattino quando mia moglie entrò sempre col solito trolley.

-Sei stata fortunata che mi ha chiamato questo cliente proprio poco dopo che tu te nei sei andata. C'è da incontrare un uomo, anche lui non è un fotomodello ma viene qui da anni e paga bene, infatti per un'ora il compenso è di 1.250 ma tu devi essere a disposizione qualsiasi sua voglia. Nella stanza ci sono alcuni abiti, tutti puliti, metti quelli che preferisci perchè i tuoi con lui si potrebbero rovinare. L'uomo di ieri mi ha detto he pulitissima e questo va molto bene, oggi ceca di essere anche più partecipe

-Ok, hai dei suggerimenti da darmi

-Pensa di meno e godi di più - i due risero poi lei uscì

L'iimagine poi riprendeva con Luciano insieme a Gigi, un uomo molto alto anche lui sulla cinquantina ma, nonstante le gambe magre, con una gran pancia e molto peloso. Era già nudo con il suo uccello lungo e fino perfettamente in tiro. A differenza che con Paolo questa volta Luciano chiese all'uomo di andarci giù pesante.
Quando Greta entrò era spettacolare, non tanto per l'abbigliamento con un bel paio di autoreggenti con tanto di reggicalze ma per il suo trucco, pesante con i capelli raccolti all'indietro che evidenziavano i suoi bei lineamenti regolari. Gigi era sdraiato menandoselo e lei sorridendo andò subito a gattoni da lui sostituendo la mano dell'uomo alla sua.
Il cliente le afferrò subito la nuca iniziandola a pomiciarla con veemenza mentre lei la segava. Subito dopo lui la spinse letteralmente sul suo cazzo ficcandoglielo tutto in gola.

-Apri, apri bene la bocca brutta troia - disse l'uomo mentre tirato a se tenendola per i capilli il volto di mia moglie la colpì con due sonori ceffoni - ora vediamo se impari a succhiare i cazzi

Greta teneva entrambe le mani sulla coscie dell'uomo mentre questo le teneva la testa ferma e con movimenti rapidi le ficcava tutto il cazzo in gola, tra rumori osceni e saliva in abbondandanza, tutto ripreso in primo piano, uno spettacolo.Dopo un paio di minuti così la staccò dal cazzo e lei sputò sul letto molta saliva respirando in modo affannoso.

-Che cazzo fai zoccola, sputi ? - e subito Gigi la afferrò per la nuca facendole leccare quello che aveva sputato mentre che con la mano libera le dava sonore pacche sul culo - lecca, lecca tutto maiala !

Mettendola poi a culo in su la inculò a secco e fu molto meno gentile del cliente precedente. Non tanto per il ritmo che non era molto sostenuto ma per i ceffoni, sia in volto che sul culo che le dava, oltre i frequenti sputi in faccia. Come il ritmo aumentò Greta gridava come un'ossessa implorando di fare piano, per tutta risposta l'uomo si alzò, prese un fallo finto che era su un mobile, ritornò dietro di lei ad incularla tirandola a se e ficcandole abbindantemente il fallo in bocca

-Ora almeno farai un pò di silenzio !!

Vedevo la mia compagna di vita letteralmente abusata e stavo godendo a più non posso, ora Gigi era totalmente sopra di lei che era schiacciata supina al letto, con lui che aitato dalla molle del letto quasi saltava sopra di lei con la sua grossa mole pinatandoglielo tutto nel culo. Stanco della cavalcata il cliente si distese, chiamando a lui la donna e ordinandole di leccarli l'asta e le palle. Greta era sconvolta in viso, con tutto il trucco rovinato e con saliva e sputi su tutto il volto, rifiatò anche lei leccando come l'uomo le aveva detto, con il porco che non mancò poi di farsi leccare anche il buco del culo in una cosa che andò avanti a lungo.
Appagato dalla lingua di mia moglie la fece salire sopra di lui mettendoglielo nella figa fino a quel momento immacolata e piantandole la sua lingua in bocca. Greta aveva tutto il cazzo dentro e si dimenava con piacere.

-Godi eh grande troia ??

-Si si porco, sei un porco...

-E tu una zoccola - e via un altro paio di schiaffoni fino a che mia moglie raggiunse un vibrante orgasmo

-saresti tu che dovresti pagare me troia !

Greta si gettò sul letto esausta e sconvolta dall'orgasmo intenso

-Ma che fai sei stanca ? Vieni subito qui e ciucciami il cazzo

Mia moglie obbedì e ciucciava di gran lena ra gli insulti del suo cliente che dopo alcuni minuti le piantò il cazzo in gola sborrando dentro fino quasi a farla soffocare. Lei fece per uscire ma l'uomo le disse che aveva ancora tempo e il cazzo ancora duro e via ad un altro pompino con lui che venne proprio quando l'orologio suonò imbiancandole il volto già coperto di saliva e del trucco rovinato.

Gigi la salutò e disse che ora poteva andare. Nel post quando mia moglie entrò era ancora visibilmente scossa, Luciano le chiese come fosse andata

-E' stato molto diverso da ieri.... è un gran porco ma credo si sia divertito

-Si Greta è rimasto molto soddisfatto, ero sicura che saresti stata capace, unica cosa non andartene mai prima che il timer suoni a meno che non te lo dica il cliente.

-Si scusami hai ragione - annuì lei - non accadrà più. Senti pensavo che per questa settimana basti così, sono abbastanza scossa, possiamo rifare la prossima prima che mi venga il ciclo ?

-Va bene Greta, qualsiasi cosa ci sentiamo

L'aveva stesa il ciccione ed io avevo sborrato come un ragazzino. Io spesso la trattavo in maniera forte ma Gigi mi aveva battuto ma non so chi tra di noi in questa situazione sia il più porco.
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