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Si è costituito l' assassino del prete nel barese

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2010 22:36
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23/08/2010 22:36

I ragazzi hanno visto il cacciatore killer
fermato un uomo dopo l'interrogatorio

C'è una prima descrizione dell'uomo che la notte scorsa ha ucciso con un colpo di fucile don Francesco Cassol, parroco del Bellunese
di MARA CHIARELLI

Un uomo si è costituito per l'uccisione di don Francesco Cassol, di 55 anni, parroco della chiesa di San Martino di Longarone (Belluno) avvenuta l'altra notte sulla Murgia barese. L'uomo è stato sottoposto a fermo dai carabinieri.
L'uomo si è costituito stamani nella caserma dei carabinieri di Altamura, accompagnato dal proprio legale. Si tratta di un cacciatore di cinghiali che avrebbe detto ai carabinieri di aver sparato scambiando il sacco a pelo in cui dormiva il sacerdote per la sagoma di un animale e di essere fuggito per paura.
E' stato trasferito a Bari, dove in una caserma viene sentito dal magistrato inquirente della procura di Bari, Manfredi Dimi Ciacci, e dal magg. Laganà, del reparto operativo del Comando provinciale di Bari, l'uomo che si è costituito dai carabinieri di Altamura per aver sparato l'altra notte sulla Murgia, scambiando per un animale il sacco a pelo nel quale dormiva don Francesco Cassol.
L'uomo si chiama Giovanni Ardino, ha 57 anni ed è di Altamura. A quanto si è saputo, l'ipotesi per la quale si procede nei suoi confronti per ora è di omicidio volontario. Ardino si è presentato ai carabinieri accompagnato da un legale. E' un cacciatore, e proprio per questo nelle ultime ore - a quanto si è saputo - sarebbe stato sottoposto a controlli come altri cacciatori della zona e la sua arma sottoposta ad accertamenti per verificare se avesse sparato di recente. Il proiettile col quale è stato ucciso don Francesco Cassol è calibro 30/06 compatibile con la carabina che è tra le armi più usate per la caccia al cinghiale. In Puglia, come altrove in Italia, attualmente la caccia è chiusa. Quella al cinghiale è consentita dal primo novembre al 31 gennaio. Il prete è stato ucciso con un colpo di fucile all'addome sparato, con una carabina solitamente usata per la caccia ai cinghiali, nella notte tra sabato e domenica da una distanza di 30 metri, mentre dormiva nelle campagne di Altamura.
Il religioso guidava un gruppo di una ventina di giovani, anche stranieri, che partecipavano al raid Goum nella Murgia barese.

Hanno imboccato nella tarda mattinata una pista precisa le indagini sull'uccisione di don Francesco Cassol, il sacerdote bellunese colpito da un pallettone per la caccia al cinghiale nelle campagne di Altamura. Alcuni giovani che erano in compagnia dell'uomo hanno dato una prima descrizione dell'uomo che ha sparato la fucilata mortale. Lo sconosciuto inoltre, dopo aver esploso il colpo, si è avvicinato al sacco a pelo nel quale dormiva don Francesco, l'ha aperto, e quindi si è dato alla fuga. Questa mattina intanto è in corso anche l'autopsia sul cadavere del sacerdote, mentre a Bari sono giunti anche i parenti.I carabinieri intanto proseguono le battute nelle campagne dove è avvenuto il delitto. Il sacerdote 52 anni, era in ritiro spirituale con un gruppo di 17 ragazzi giunti dal Veneto in Puglia.

Fonte: Repubblica

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