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Per il PDL la critica di 'Famiglia Cristiana' sul "metodo Boffo" è pornografia politica

Ultimo Aggiornamento: 25/08/2010 00:04
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25/08/2010 00:03

Famiglia Cristiana critica il "metodo Boffo"
Il Pdl: "Editoriale disgustoso, è pornografia"

Il settimanale dei paolini contro il Cavaliere: "Dimezza la costituzione, comanda solo lui. Chi dissente va distrutto". Bondi attacca: "Offeso come cattolico". Giro: "Argomenti indecenti". Da Farefuturo appello ai berlusconiani delusi: "Con Bossi e Putin tradite la rivoluzione liberale della Thatcher e di Reagan". Bocchino difende la sua proposta: "Non è strampalata"

ROMA - Famiglia Cristiana attacca. Il Pdl risponde. La regola del ''berlusconismo''? Per il settimanale dei paolini il ''metodo'' seguito con l'ex direttore di Avvenire Dino Boffo parla chiaro: ''Chi dissente, va distrutto''.
A stretto giro arriva la replica di Sandro Bondi. "Soprattutto come cattolico", dice il coordinatore del Pdl, "provo sentimenti di sconcerto e di disgusto dopo aver letto l'editoriale del direttore di Famiglia Cristiana".

La Costituzione dimezzata. E' il titolo dell'editoriale di "Famiglia Cristiana", in edicola da domani. Nell'articolo Beppe Del Colle prende di mira il presidente del Consiglio e le sue recenti esternazioni sui "formalismi costituzionali". ''Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate - qualora il piano dei cinque punti non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento - non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai 'formalismi costituzionali'".

Un'affermazione che, prosegue il settimanale dei paolini, contraddice il dettato della Carta. "Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla 'sovranità popolare' che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: 'La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione'. Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro 'formalismo'''.

L'affondo si fa più duro quando si parla del mondo cattolico. "La discesa in campo in Berlusconi", scrive Del Colle, "ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato di spaccare in due il voto cattolico, (o, per meglio dire, il voto democristiano)". La regola del berlusconismo sembra avere una regola: "se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: "il metodo Boffo" (chi dissente va distrutto) è fatto apposta.

Le reazioni. La replica del Pdl non si fa attendere. Il primo a commentare è il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi. "La crisi della società italiana deve essere giunta a livelli di allarme", commenta Bondi, "e la Chiesa stessa non ne è affatto immune, se perfino un settimanale cattolico giunge a tale accenti di unilateralità politica, di assenza di stile e di rinuncia alla moderazione". Sulla stessa linea il sottosegretario Francesco Giro: "Da cattolico considero l'editoriale di Famiglia Cristiana una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti''.

"Spiace constatare che Don Sciortino appare accecato dalla sua personale faziosità politica al punto tale da non riconoscere il valore pubblico che meritano i fondamentali principi cristiani, discrimine inesorabile dello stesso consenso elettorale''. E' il commento del ministro del welfare Maurizio Sacconi. ''Penso che ormai Famiglia Cristiana non faccia più notizia. "Ogni settimana", Famiglia Cristiana, "sembra diventata la fotocopia de 'Il Fatto' e de 'L'Unità'', e non mi pare che questa sia la caratteristica di un settimanale cattolico''. Lo afferma il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi.

L'editoriale di Farefuturo. La rivoluzione liberale non può avere i volti di Gheddafi, Putin e Bossi. I moderati del Pdl devono rendersene conto e cambiare strada. E' l'appello che arriva da "Farefuturo" in un editoriale pubblicato sul suo periodico online. Un invito indirizzato "ai berlusconiani moderati", i ''non custodi del culto berlusconiano, non pasdaran, non addetti al ''massacro del dissidente".

Una lettera aperta che parte da un'idea tradita: quella liberale, appunto. E che congiunge Margareth Tatcher e Ronald Reagan con Putin e Gheddafi. "Ve la ricordate - scrive Federico Brusadelli - la Rivoluzione liberale? Bei tempi. Ma adesso, siete così convinti, cari pidiellini 'moderati', che la Rivoluzione liberale (quella che guardava alla signora Thatcher e al presidente Reagan con ammirazione e con invidia) possa avere il volto di Vladimir Putin, e possa davvero consumarsi sotto il tendone di Gheddafi?". Non manca un riferimento ai recenti "editti" contro i finiani. ''La Rivoluzione liberale è quella racchiusa nel documento del 29 luglio, con cui il Pdl espelle uno dei fondatori?''.

E poi c'e' il capitolo Lega, il verso bersaglio della fondazione vicina al presidente della Camera. ''Davvero pensate - continua Ffwebmagazine - che la Rivoluzione liberale possa essere appaltata alla Lega Nord? A Umberto Bossi, Roberto Cota, Roberto Calderoli?". Una domanda con una risposta scontata. "Davvero volete che le vostre idee e i vostri progetti (ma anche, soprattutto, i vostri seggi, parliamoci chiaro....) si tingano di verde padano?''. La risposta è secca: ''No''.

I finiani a fianco di Famiglia Cristiana. I finiani si schierano al fianco di Famiglia Cristiana: "L'editoriale su Famiglia Cristiana del direttore ha fatto arrabbiare tanti, nel pdl. Con toni che definire pesanti è poco - scrive il direttore di Generazione Italia, gianmario mariniello, sul sito dell'associazione finiana - E' 'la politica dell'insulto', così come denunciata qualche giorno fa da Claudio Magris sul Corriere della Sera. Insomma, ormai vince chi la spara più grossa. E più volgare".

"Fli non rischia il posto nel Ppe". Non sono gli amici di Gianfranco Fini a rischiare l'espulsione dal Partito Popolare europeo per i trascorsi ''nostalgici'' del presidente della Camera. Al contrario questo potrebbe accadere tra qualche anno al Pdl se proseguira' la sua china populista. E' questa la tesi sostenuta in un altro articolo pubblicato da "Farefuturo". ''E' da mesi - si legge nell'articolo firmato da Antonio Rapisarda - che la vulgata negli ambienti politici e giornalistici di destra dipinge come 'eretico' e 'di sinistra' il percorso di Gianfranco Fini". Un rischio che secondo la fondazione vicina al presidente della Camera, sarebbero però altri a correre. "Con un Pdl", scrive Rapidarda, "che in Italia, e non solo, e' giudicato più populista che popolare siamo sicuri - conclude Farefuturo - che fra cinque anni un partito che segua questa china sarà ancora nel Ppe?''.

Bocchino difende la sua proposta. Una proposta "tatarellian-berlusconiana". Con questa formula Italo Bocchino difende la sua idea di formare una nuova maggioranza con i centristi e i delusi del Pd. Il riferimento è alla critica ricevuta dal ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli. "Mi dispiace che l'amico Altero Matteoli consideri 'strampalata' la mia proposta di allargare il governo oggi formato da Pdl, Lega, Fli e Mpa ad altri soggetti". E' la replica dei presidente dei deputati di Fli. "La mia è la riproposizione della teoria tatarelliana di 'oltre il polo' con l'obiettivo di unire il 65% degli italiani non di sinistra. Tra l'altro prima di me e con più forza questa strategia l'ha tentata il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di cui Matteoli è ministro, amico e collaboratore'', conclude Bocchino.

Udc-Bossi, anxcora scontro. Nuovo capitolo della polemica, durissima, tra i centristi e la Lega. A intervenire oggi è Rocco Buttiglione, che attacca: "Basta con gli attacchi alla Democrazia cristiana e alla prima Repubblica. Nel fango della prima Repubblica Umberto Bossi ci sguazzava benissimo e prendeva le tangenti".

Fonte: Repubblica

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25/08/2010 00:04

Famiglia Cristiana: Berlusconismo e' distruggere chi dissente

Il settimanale dei paolini: obiettivo è distruggere chi dissente. Giro: è pura pornografia politica


ROMA - Nuovo scontro tra il Pdl e Famiglia Cristiana. Duro editoriale del settimanale dei paolini . Il berlusconismo: come con Boffo "chi dissente, va distrutto". Repliche roventi da parte del Pdl. Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi: come cattolico provo sconcerto e disgusto. Sacconi, "Don Sciortino accecato da faziosita".

BERLUSCONISMO E' DISTRUGGERE CHI DISSENTE - La regola del "berlusconismo"? Per Famiglia Cristiana è indicativo il "metodo" seguito con l'ex direttore di Avvenire Dino Boffo: "Chi dissente, va distrutto". Il settimanale dei paolini lo scrive nell'editoriale del prossimo numero, nel quale tra l'altro si osserva come di fronte all'ipotesi di elezioni anticipate, il mondo cattolico si ritrova spaccato in due, non per proprie colpe, ma quale effetto della discesa in campo di Berlusconi. Il settimanale dei paolini risponde all'invito espresso da Gian Enrico Rusconi su La Stampa ai cattolici a "fare autocritica". "Su che cosa, in particolare? - chiede Famiglia Cristiana -. La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare "autocritica"- si chiede il settimanale dei paolini: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi 'non negoziabili' sui quali la Chiesa insiste in questi anni?". Il settimanale cattolico cita in proposito Ivan Illich, famoso sacerdote, teologo e sociologo critico della modernità, che distingueva fra difesa della vita dal concepimento alla morte naturale e ogni altro aspetto della vita personale o comunitaria, a cui un sistema sociale e politico deve provvedere. "Il berlusconismo - afferma - sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all'embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il 'metodo Boffo' (chi dissente va distrutto) è fatto apposta".


IN ITALIA COMANDA SOLO BERLUSCONI - Nell'Italia di Berlusconi "comanda solo lui", a differenza delle attuali democrazie "in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole". Così Famiglia Cristiana interpreta la situazione politica, in un editoriale intitolato 'Il Cavaliere rampante e la Costituzione dimezzata - Verso le elezioni. La sfida del premier'. "Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate - qualora il piano dei 'cinque punti' non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento - non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai 'formalismi costituzionali'. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla 'sovranita' popolaré che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: 'La sovranita' appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzioné. Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro 'formalismo' ", si legge nell'editoriale.

BONDI, SCONCERTO E DISGUSTO PER EDITORIALE - "Soprattutto come cattolico provo sentimenti di sconcerto e di disgusto dopo aver letto l'editoriale del direttore di Famiglia Cristiana". Lo afferma in una nota il ministro per i Beni Culturali e coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi, osservando che "la crisi della società italiana deve essere giunta a livelli di allarme, e la Chiesa stessa non ne è affatto immune, se perfino un settimanale cattolico giunge a tale accenti di unilateralità politica, di assenza di stile e di rinuncia alla moderazione".

GIRO, ESEMPIO DI PORNOGRAFIA POLITICA - "Da cattolico considero l'editoriale di Famiglia Cristiana una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti". E' quanto afferma Francesco Giro sottosegretario ai Beni culturali.

LUPI, FOTOCOPIA 'UNITA'', NON FA PIU' NOTIZIA - "Penso che ormai Famiglia cristiana non faccia più notizia. Ogni settimana sembra diventata la fotocopia de 'Il Fatto' e de 'L'Unita", e non mi pare che questa sia la caratteristica di un settimanale cattolico". Lo afferma il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, a margine del Meeting di Cl, commentando l'editoriale di Famiglia cristiana. "La sfida che abbiamo come cattolici - spiega Lupi - è dimostrare la nostra diversità: che si esplica non nel criticare soltanto, cosa che ciascuno è comunque legittimato a fare, ma eventualmente anche nell'indicare una strada positiva e di dire i segnali positivi che ci sono nella società. Non mi pare che Famiglia cristiana abbia fatto un editoriale importante sulla riforma universitaria, che abbia aperto un dibattito sul tema caro al mondo cattolico come la rinascita di un paese si fonda sulle persone e sul capitale umano. Né ha parlato dell'aliquota unica sugli affitti introdotta col decreto attuativo sul Federalismo per agevolarli. Invece a Famiglia cristiana non interessa entrare nel merito delle cose ma solo descrivere Berlusconi come il male assoluto, il che non è nella tradizione cattolica ma al massimo di quella di sinistra e dipietrista. E io da cattolico che vendeva Famiglia cristiana davanti alle parrocchie più vado avanti e meno mi ritrovo in quella testata che ha fatto tanto onore alla stampa e all'editoria cattolica", conclude Lupi.

SACCONI, DON SCIORTINO ACCECATO DA FAZIOSITA' - "Spiace constatare che Don Sciortino appare accecato dalla sua personale faziosità politica al punto tale da non riconoscere il valore pubblico che meritano i fondamentali principi cristiani, discrimine inesorabile dello stesso consenso elettorale". Così il ministro del welfare Maurizio Sacconi risponde all'editoriale del direttore di Famiglia Cristiana che afferma che Berlusconi "spacca in due il voto cattolico". "Anche nel recente voto regionale- aggiunge Sacconi- molti elettori hanno saputo distinguere tra Bonino e Polverini, tra Bresso e Cota, tra Bersani e Berlusconi per ciò che oggettivamente potevano e volevano garantire su questi valori. Per fortuna, peraltro, la grande transizione che stiamo vivendo ripropone comunque l'antropologia positiva di chi riconosce la ricchezza della persona in quanto protesa verso l'altro e verso l'oltre, e in conseguenza il valore della vita così come della sussidiarietà. Forse non ci sarà un partito unico dei cattolici ma certamente larga parte di essi tenderanno a convergere con i non credenti che accettano i principi cristiani in quanto elementi costitutivi della nostra tradizione". Sacconi aggiunge: "Parlo dei laici adulti che, come Benedetto Croce, non temono di dirsi cristiani e avvertono quindi il dovere dell'impegno sui temi della vita e in favore di uno Stato leggero e sussidiario che vuole promuovere una società di liberi e forti che non vogliono dipendere dallo Stato stesso e dalla sua spesa pubblica. Il confronto senza pregiudizi tra tutti coloro che si riconoscono in questa cultura politica è destinato a intensificarsi con convergenze progressive che nessun tatticismo potrà impedire"

Fonte: ANSA

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