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Ad Arcore Berlusconi e Bossi decidono il futuro di questa legislatura dopo lo strappo di Mirebello

Ultimo Aggiornamento: 13/09/2010 10:25
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06/09/2010 22:18

Attesa per il vertice tra Berlusconi e Bossi
L'incontro questa sera ad Arcore

di Federico Garimberti

ROMA - Un vertice per stabilire le prossime mosse dopo il discorso di Gianfranco Fini. Silvio Berlusconi invita Umberto Bossi ad Arcore in un incontro che, dopo quello interlocutorio di Lesa, potrebbe essere decisivo per il proseguo della legislatura. A fianco dei due leader i consiglieri più stretti: Denis Verdini e Niccolò Ghedini con il premier; Roberto Calderoli, Roberto Maroni accanto al Senatur. Assente, perché impegnato all'Ecofin, Giulio Tremonti. Prima di ricevere la delegazione leghista, il Cavaliere fa il punto con i 'fedelissimi': Franco Frattini, Mariastella Gelmini, Denis Verdini, Fabrizio Cicchitto, Niccolò Ghedini.

Al telefono sente altri dirigenti e consiglieri, come Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Quest'ultimo, in mattinata, si fa interprete delle colombe: a Mirabello, dice il portavoce, non c'é stato un fatto "traumatico"; il Governo andrà avanti con i "cinque punti". Ma ad Arcore prevale il pessimismo. Chi lo ha visto racconta di un Berlusconi di pessimo umore, deluso, scoraggiato. Ma al di là dello stato d'animo, quello che emerge è un premier indeciso sulle prossime mosse. Ripete che i nodi sollevati da Fini, lungi dall'essere politici, sono personali. Ma è su altro che concentra la sua attenzione: il suo timore è che quella accusa di "incompatibilità" contro l'ex leader di An si trasformi in un boomerang in caso di voto, mostrandolo come l'autore dello strappo. Circostanza che lo penalizzerebbe non poco nelle urne. Ecco perché, come ha detto Cicchitto lasciando Arcore, lo show down dovrà avvenire in Parlamento, non prima. Solo in Aula il premier potrà verificare se il sospetto che i finiani intendano solo "logorare" e "vietnamizzare" (copyright di Osvaldo Napoli) il governo sia vero. Se così fosse Berlusconi è stato perentorio: se rottura sarà, dovrà essere imputabile unicamente a Fini e su un argomento non attinente alle vicende personali del premier, ma su tematiche che interessino i cittadini. Ecco spiegato lo stralcio del processo breve. Il tema non è stato ancora deciso, ma c'é chi scommette che i leghisti proporranno il federalismo come banco di prova visto che Fini, ieri, ha chiesto che il Sud non venga penalizzato. Comunque sia, l'intento del Cavaliere è di restituire a Fini il cerino. Quello che emerge, dunque, è un Berlusconi ancora orientato a esperire tutti i tentativi prima di gettare la spugna e avviarsi - suo malgrado e sempre che il Quirinale non decida altrimenti - a delle rischiosissime elezioni anticipate. Con la roulette di numeri incerti soprattutto al Senato. Ma se è davvero così, il problema sarà frenare il pressing leghista che, almeno dalle dichiarazioni, sembra puntare dritto alle urne. "Se Berlusconi dava retta a me e andava alle elezioni Fini, Casini, la sinistra... tutti quanti scomparivano", ha ribadito Bossi, che torna a puntare il dito su un aspetto del discorso di Fini: l'apertura su una modifica della legge elettorale.

Ancora più esplicito Roberto Cota: "Le parole di Fini pesano come macigni. Margini per ricostruire? La vedo difficile". Ed anche il solitamente ottimista Roberto Maroni vede poche alternative: "L'intervento di Fini apre tanti scenari: un immediato ricorso alle urne o un proseguimento della legislatura con un patto che però c'é già" Il sentiero per evitare il voto, dunque, è strettissimo. E passa per quei finiani 'moderati' ai quali Berlusconi più volte si è appellato. Anche perché il dialogo con l'Udc non sembra aver finora prodotto risultati concreti. Ma le speranze sono ridotte al lumicino. Tanto che anche i fedelissimi del Cavaliere iniziano a scalpitare: "Andiamo a votare a novembre o dicembre; a marzo sarebbe troppo tardi", taglia corto Francesco Giro. Mentre Daniele Capezzone ribadisce la richiesta di dimissioni dell'ex leader di An dallo scranno più alto di Montecitorio.

Fonte: ANSA

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06/09/2010 22:35

Governo, la Lega pressa: "Si vada al voto"
Il Pdl: "Fini lasci la presidenza della Camera"

La maggioranza attacca l'ex leader di An dopo il suo discorso a Mirabello. Bonaiuti smorza: "Fatto non traumatico". L'ira dei colonnelli contro il loro ex segretario. Berlusconi vedrà oggi Bossi e domani lo stato maggiore del Pdl

ROMA - Tace, almeno ufficialmente, Silvio Berlusconi. Ma anche se il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti lo definisce "un fatto non traumatico", dopo il discorso di Gianfranco Fini (che, secondo un sondaggio pubblicato da Generazione italia è piaciuto al 76% degli intervistati) la strada verso le elezioni anticipate è sempre più in discesa. Oggi il premier incontrerà Bossi e domani riunirà lo stato maggiore del Pdl. Tace Berlusconi ma parla la Lega, tirata in ballo più volte dal palco di Mirabello. "Si vada al voto anche domani, non c'è alternativa - dice il ministro dell'Interno Roberto Maroni - Mi pare evidente che sia rinata Alleanza Nazionale, un partito che assicura gli interessi del sud più che quelli della Padania che per Fini non esiste ma per noi esiste''. Più cauto il capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri: "Il Pdl è vivo e vegeto. Prima del voto bisogna verificare se esiste una maggioranza in parlamento".

''La situazione è difficile, perché è come se Fini avesse detto non voglio accordi con la Lega. Se Berlusconi dava retta a me, si andava a elezioni e non c'erano Fini né Casini, né la sinistra che scompariva'' dice Umberto Bossi che punta al voto e taglia corto: ''Il patto che ci interessa e' quello elettorale, non può essere diversamente, io non voglio una legge, una legge elettorale non ci interessa".

Secondo le indiscrezioni il pericolo più imminente che il Cavaliere continua ad intravede è quello di restare con il cerino in mano. Per questo sono in corso manovre per mettere i finiani spalle al muro. In sostanza, ragiona Berlusconi, se
rottura sarà, dovrà essere imputabile unicamente a Fini e su un argomento non attinente alle vicende personali del premier (ecco spiegato lo stop al processo breve), ma piuttosto a temi che interessino davvero gli elettori.

Lo scontro con i colonnelli. Dal palco Fini non li ha chiamati per nome. Ma quel passaggio velenoso sui colonnelli "pronti a cambiare padrone" aveva dei destinatari precisi: Gasparri, La Russa, Matteoli. Una volta fedelissimi del presidente della Camera, oggi sui primi avversari. ''I colonnelli hanno cambiato generale perché il generale ha cambiato bandiera. Abbiamo assistito al tentativo di mettere in mano il cerino a Berlusconi'' dice La Russa. Secco Gasparri che tira in ballo la polemica sulla casa di Montecarlo che fu di proprietà di An: ''L'etica prima di essere citata va praticata rispondendo ai giornali. E comunque meglio i colonnelli che i cognati''.

Pressing sulle dimissioni. Il Pdl insiste. Fini deve lasciare la poltrona di presidente della Camera. "Rifletta sulla congruità di essere leader di una formazione politica con il suo ruolo di presidente della Camera'' dice Fabrizio Cicchitto. Ma Italo Bocchino rimanda al mittente la richiesta: "Arrivano con dieci anni di ritardo - spiega il capogruppo alla Camera di Fli - perché nel 2001 votarono e votammo Casini, che era leader di partito, allo scranno più alto di Montecitorio. Quando gli conviene, come nel caso di Casini, non trovano nulla da obiettare, mentre quando gli conviene, come nel caso di Fini, usano strumentalmente il problema dell' incompatibilità".

L'opposizione. ''A un patto di legislatura non ci crede neanche Fini. Ha dichiarato la fine del Pdl certificando la crisi politica del centrodestra. In questi giorni assisteremo al gioco del cerino, ma la crisi politica e' conclamata'', dichiara Pierluigi Bersani. Anche Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, invita Berlusconi ad andare in Parlamento: ''Una fase si è chiusa. L'Italia ha bisogno di una svolta e di una responsabilità nazionale ampia. Faccia appello anche all'opposizione''. Per Francesco Rutelli, leader dell'Api ''Fini resta in maggioranza, noi all'opposizione. Ma certamente oggi il nuovo polo centrista e' piu' vicino''. Polemico Antonio Di Pietro: ''Fini è uno e trino: vuol fare il capo dell'opposizione, ma vuole restare al governo. Se e' vero come e' vero che Berlusconi è un ricattatore e addirittura compra il consenso della maggioranza, allora perché resta?".

Di Pietro contro Udc e Pd. 'Se si vota domani mattina io andrei da solo perche' prima il Pd mi deve spiegare se la formula delle Marche (un'alleanza Pd-Udc, ndr) è un incidente di percorso del Pd o un investimento sul futuro" dice il leader Udc, Pier Ferdinando Casini. Che si vede arrivare addosso la seccata replica del dipietrista Donadi: "E' un campione del trasformismo". Ma proprio all'Idv arriva il messaggio del Pd in vista delle sempre più probabili elezioni anticipate: "Allenze? Solo se compatibili". Di Pietro, però, alza le spalle: "Prendiamo atto che il Pd e l'Idv hanno due visioni diverse dell'Italia, noi crediamo che sia un diritto costituzionale dei cittadini ribellarsi a un politico 2(Il presidente del Senato Renato Schifani ndr) che non è degno di rappresentarli come hanno fatto i simpatizzanti del Pd a Torino"

Fonte: Repubblica

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07/09/2010 09:58

La Lega spinge per il voto, consapevole che raccoglierà ancora più voti del 2008 (molti dal PDL).

Quello che non mi spiego è come mai il PDL invece freni: avranno in mano dei sondaggi che dicono che perderebbero le elezioni ?

[SM=x44473]

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07/09/2010 10:19

Re:
paperino73, 07/09/2010 9.58:

La Lega spinge per il voto, consapevole che raccoglierà ancora più voti del 2008 (molti dal PDL).

Quello che non mi spiego è come mai il PDL invece freni: avranno in mano dei sondaggi che dicono che perderebbero le elezioni ?

[SM=x44473]




alla camera continuerebbero ad avere una maggioranza tranquilla, i problemi sorgerebbero al senato ... [SM=x44458]
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07/09/2010 10:25

sperminator, 07/09/2010 10.19:

alla camera continuerebbero ad avere una maggioranza tranquilla, i problemi sorgerebbero al senato ... [SM=x44458]




Berlusconi diventerebbe un Prodi qualsiasi ... [SM=x44457]

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07/09/2010 10:54

Re:
paperino73, 07/09/2010 10.25:




Berlusconi diventerebbe un Prodi qualsiasi ... [SM=x44457]




chi ha voluto questa legge elettorale, nel 2005 ?? [SM=g1741324]

con il mattarellum il pdl e la lega governerebbero tranquillamente per una ventina di anni ... [SM=g1700005]
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07/09/2010 12:26

Scusate il papiro
paperino73, 07/09/2010 9.58:

La Lega spinge per il voto, consapevole che raccoglierà ancora più voti del 2008 (molti dal PDL).

Quello che non mi spiego è come mai il PDL invece freni: avranno in mano dei sondaggi che dicono che perderebbero le elezioni ?

[SM=x44473]




Possibile.
In molti non danno tanto valore a Fini, io ho avuto mia fortuna o malgrado l'occasione di conoscere alcune basi dell'ex an.
Gli An non sono pidiellini o forzitalioti qualsiasi, hanno una loro storia o orgoglio.
Le loro idee politiche hanno subito un'evoluzione che ha creato spaccature (un partito di destra post fascista che appoggia le coppie di fatto parrebbe utopia) ma ha anche una certa logica e rappresenta comunque progresso coerente rispetto all'immobilismo del Pdl vuoto caratterialmente e troppo popolare, come la Lega che non offre ragionamenti ma ormai punta solo sugli slogan.
Io ho sempre considerato An il braccio pensante della destra italiana.
Se l'Udc, staccatosi dal cdx, ha ottenuto un risultato notevole alle elezioni, non vedo perchè An, che ha una base elettorale più solida, non dovrebbe almeno pareggiare il risultato dell'Udc alle passate elezioni.
Secondo me, Berlusconi era poco impaurito dall'arco costituzionale molto improbabile che partiva da Fini e Casini e finiva ai rossoverdi passando per Rutelli, Bersani, D'Alema, Veltroni, Vendola e Di Pietro.
Facilmente disintegrabile in sede di elezioni, pochi slogan diretti contro un casino indistricabile per un aficionados della politica figurarsi la famosa casalinga di Voghera.
Così è difficile, perchè si vanno a creare dei gruppi elettorali perlomeno coerenti.
Minimo due (area FLI-API-UDC e area PD-IDV e forse rossoverdisocialisti).
Io credo che nessuno dei due abbia la capacità di ottenere il premio di maggioranza alla camera, però a mio parere l'erosione che può portare ex elettori di Margherita e Ds a votare per API e parzialmente UDC è inferiore a quella che può portare nella destra l'unione dell'ex An con l'Udc, la seconda già dimostrata ampiamente nel 2008.
Fermo restando il successo senza precedenti che avrà la lega al nord. Tradotto, maggioranza relativa in Veneto e Lombardia e terzo partito in Piemonte, Liguria, Friuli. Ma le regioni italiane sono un pochetto di più, e anche la Lega in questo caso potrebbe erodere la base elettorale già erosa in precedenza dal PDL.
Tradotto il bipartitismo ha portato ad una spaccatura ancora più netta che ha distrutto anche il bipolarismo.
Ovvio che questa legge elettorale che poteva funzionare nel vecchio contesto in questo non funziona più, perchè il cosiddetto terzo polo centrista e di destra non lo vedo a rappresentare meno di un elettore su 10. Come è possibile una piccola rivincita delle aree di estrema sinistra.
A quel punto il 15% degli elettori non può restare senza voce, si erode un principio democratico e si contorce il significato di maggioranza sul quale i passati governi di una parte e dell'altra hanno basato delle guerriglie indegne. Quindi

sperminator, 07/09/2010 10.19:




alla camera continuerebbero ad avere una maggioranza tranquilla, i problemi sorgerebbero al senato ... [SM=x44458]



In pratica, non si potrebbe governare.
Il punto è che le destre in questo paese, senza Berlusconi, avrebbero i numeri per governare.
E sarà la richiesta che faranno i rappresentanti dell'area centrista. Entriamo nel governo, ma senza Silvio.
A meno di clamorosi ribaltoni, magar di Casini.
Il punto è che, se il rapporto di questi partiti con Berlusconi è ormai compromesso, non lo è quello con la maggioranza di centro dx.
Berlusconi forse puntava sull'alleanza harakiri con il PD, ma visto che il discorso è embrionale, difficile e al momento pare fantapolitica e i rapporti con le destre restano buoni, non può puntare sulla contrapposizione. E si sa che il suo principale alleato è mobile... Ecco spiegato il tentativo di mandare avanti il dinosauro.
La lega ha meno paura perchè si sente molto sicura della sua base elettorale, che ora a differenza del 96 sente salda ed affezionata. E forse hanno ragione, è probabile che molti leghisti mandino avanti Bossi anche senza Berlusconi.
Anzi, so per certo che alcuni sarebbero contenti. Ci sono tanti operai in lega, e c'è tantissima gente umile, non dimenticatelo.


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07/09/2010 15:38

Re: Scusate il papiro
chandhok, 07/09/2010 12.26:


Il punto è che le destre in questo paese, senza Berlusconi, avrebbero i numeri per governare.



Questo è tutto da verificare. [SM=x44473]

Checcè se ne dica le ultime elezioni sono state ridotte ad un sondaggio "pro" o "contro" Berlusconi, e finora ha vinto lui.
Se si togliesse Berlusconi cosa resterebbe? E soprattutto dove finirebbero i suoi voti?

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07/09/2010 15:49

Re: Re: Scusate il papiro
Arjuna, 07/09/2010 15.38:



Questo è tutto da verificare. [SM=x44473]

Checcè se ne dica le ultime elezioni sono state ridotte ad un sondaggio "pro" o "contro" Berlusconi, e finora ha vinto lui.
Se si togliesse Berlusconi cosa resterebbe? E soprattutto dove finirebbero i suoi voti?




questo e' un paese che dal 1946 vota piu' o meno nella stessa maniera .. la stragrande maggioranza degli italiani e' di centro - destra ... [SM=x44458]
07/09/2010 18:52

Re: Re: Re: Scusate il papiro
sperminator, 9/7/2010 3:49 PM:




questo e' un paese che dal 1946 vota piu' o meno nella stessa maniera .. la stragrande maggioranza degli italiani e' di centro - destra ... [SM=x44458]




quando la destra era sociale... peccato che il MSI mi sembra non sia mai stato al governo.
Quando è diventata AN - ossia ha perso la connotazione più sociale e ha preso una connotazione più liberista - è andata al governo grazie a zio s.


Ho l'impressione che gli italiani siano divisi tra chi si vende (per i 100€, per la promessa in fase elettorale, perchè qcuno gli ha fatto avere il posto x al comune, ecc...), chi non si vende e crede più o meno in certi valori ed in base a chi li cavalca meglio più ci crede...
Ora se consideri che sia nel primo che nel secondo punto zio s è stato bravissimo, senza di lui voglio vedere chi diventa più figlio di p. [SM=x44465]
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07/09/2010 19:05

Re: Re: Re: Re: Scusate il papiro
KuntaKinte77, 07/09/2010 18.52:




quando la destra era sociale... peccato che il MSI mi sembra non sia mai stato al governo.
Quando è diventata AN - ossia ha perso la connotazione più sociale e ha preso una connotazione più liberista - è andata al governo grazie a zio s.


Ho l'impressione che gli italiani siano divisi tra chi si vende (per i 100€, per la promessa in fase elettorale, perchè qcuno gli ha fatto avere il posto x al comune, ecc...), chi non si vende e crede più o meno in certi valori ed in base a chi li cavalca meglio più ci crede...
Ora se consideri che sia nel primo che nel secondo punto zio s è stato bravissimo, senza di lui voglio vedere chi diventa più figlio di p. [SM=x44465]







bah, prima c'erano craxi ed andreotti, poi berlusconi, francamente ho un po' paura di sapere cosa ci potra' riservare il futuro ... [SM=x44465]
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07/09/2010 19:30

Re:
paperino73, 07/09/2010 9.58:

La Lega spinge per il voto, consapevole che raccoglierà ancora più voti del 2008 (molti dal PDL).

Quello che non mi spiego è come mai il PDL invece freni: avranno in mano dei sondaggi che dicono che perderebbero le elezioni ?

[SM=x44473]




Conoscendo Silvio direi proprio di sì, anche perchè più tempo si lascia a Fini prima del voto più questi farà a tempo a strutturarsi sul territorio, stringere legami e guadagnare consensi.

La Lega punta sull'"ora o mai più" perchè se finisce più tardi la legislatura e si va a votare senza che i bossiani abbiano ottenuto il federalismo anche loro perderanno consenso.
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07/09/2010 19:37

vedo che si sta enormemente sottovalutando l' immane potenza mediatica di cui dispone [SM=x44522] .. cosa, peraltro, che gli permise a ridosso delle elezioni del 2006 ( quelle del pareggio, per intenderci ) di riprendere in due mesi 10 punti di svantaggio ... [SM=x44467]
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07/09/2010 20:47

Re:
paperino73, 07/09/2010 9.58:

La Lega spinge per il voto, consapevole che raccoglierà ancora più voti del 2008 (molti dal PDL).

Quello che non mi spiego è come mai il PDL invece freni: avranno in mano dei sondaggi che dicono che perderebbero le elezioni ?

[SM=x44473]



secondo me non hanno paura di perdere le elezioni, anche perchè non le perderebbero. scusate ma davvero si può ritenere il pd un antagonista politico? gli altri nemmeno li considero solamente perchè arrivano al 6-7% quindi non formano una forza politica in grado di governare.
io penso più che altro che si rendano conto che andare alle elezioni adesso indebolirebbe moltissimo il pdl, che continua comunque a essere forte al sud per lo meno finchè fini non si stabilizza, ma il merito e il trionfo sarebbe solamente quello leghista che ormai comincia a sforare anche al centro. da quel che si capiva anche i numeri non è che siano così sicuri per la maggioranza parlamentare e si sa, con tutte le varie leggi e leggine del caso meglio non rischiare [SM=x44452]

se si votasse adesso significherebbe far vincere la lega. punto. penso se ne rendano conto tutti e difatti le reazioni di ogni parte politica sono coerenti (anche di pietro, d'altra parte lui parla di dimissioni dal giorno 1)

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07/09/2010 20:51

Re: Scusate il papiro
chandhok, 07/09/2010 12.26:


E forse hanno ragione, è probabile che molti leghisti mandino avanti Bossi anche senza Berlusconi.
Anzi, so per certo che alcuni sarebbero contenti. Ci sono tanti operai in lega, e c'è tantissima gente umile, non dimenticatelo.




ma io direi la stramaggioranza dei leghisti. se ne era già discusso ma chi vota lega è un personaggio completamente diverso dal forzitaliota o dal pidiellino, anzi molto spesso è insoddisfatto, infastidito e ripugnato da silvio.



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08/09/2010 09:46

Re: Re:
piperitapatty, 07/09/2010 20.47:



secondo me non hanno paura di perdere le elezioni, anche perchè non le perderebbero. scusate ma davvero si può ritenere il pd un antagonista politico? gli altri nemmeno li considero solamente perchè arrivano al 6-7% quindi non formano una forza politica in grado di governare.
io penso più che altro che si rendano conto che andare alle elezioni adesso indebolirebbe moltissimo il pdl, che continua comunque a essere forte al sud per lo meno finchè fini non si stabilizza, ma il merito e il trionfo sarebbe solamente quello leghista che ormai comincia a sforare anche al centro. da quel che si capiva anche i numeri non è che siano così sicuri per la maggioranza parlamentare e si sa, con tutte le varie leggi e leggine del caso meglio non rischiare [SM=x44452]

se si votasse adesso significherebbe far vincere la lega. punto. penso se ne rendano conto tutti e difatti le reazioni di ogni parte politica sono coerenti (anche di pietro, d'altra parte lui parla di dimissioni dal giorno 1)



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13/09/2010 10:25

Berlusconi: "Avanti tutta, e senza Udc
Finiani leali, no a legge elettorale"


Il premier esclude di allargare la maggioranza e risponde al leader del Pd
ROMA

Silvio Berlusconi esclude un allargamento della maggioranza e mette fine, nel corso di una breve intervista telefonica a «Mattino 5» su Canale 5, alle voci di un sostegno dell’Udc in Parlamento. Ha anche risposto al leader del Pd Pierluigi Bersani: «La legge elettorale non cambia. Una riforma in tal senso non è prevista perché proprio questa legge ha tolto il Paese dalla ingovernabilità».

«La maggioranza -ha dichiarato il presidente del Consiglio intervistato dal direttore di Libero Maurizio Belpietro- resterà quella che gli italiani hanno votato. Ricordo poi -ha aggiunto- che i finiani hanno dichiarato di voler essere leali con gli italiani e di voler rispettare il programma elettorale». L’alleanza con la Lega Nord, ha poi precisato Berlusconi negando una certo raffreddamento del legame politico con Bossi, è salda e non subirà incrinature. «Il rapporto con Bossi -ha assicurato- è basato su un’amicizia vera. Lavorando insieme ci siamo conosciuti sempre meglio e sappiamo intenderci con poche parole. Abbiamo un rapporto molto solido, basato sulla reciproca lealtà e sulla volontà di entrambi di fare le riforme utili all’Italia».

Berlusconi ha poi ribadito che il processo breve non farà parte del documento articolato su 5 punti, sul quale, a fine settembre, chiederà la riconferma della fiducia in Parlamento. «Il processo breve l’abbiamo tolto non perchè non serva. Anzi, una legge che fissi una durata ragionevole dei processi è più che mai necessaria perchè, occorre ricordarlo, in Italia ci sono nove milioni di processi pendenti». «Al Senato, sul processo breve -ha continuato Berlusconi, riepilogando l’iter del provvedimento- abbiamo approvato un testo che prevede un tempo di durata dei processi di sei anni e mezzo, nei tre gradi di giudizio, per i reati meno gravi. Quindi non si può certo parlare di processo breve. Tuttavia la sinistra continua a sostenere che questo provvedimento sia una legge ad personam. Per questa ragione ho detto ai parlamentari del Pdl di non includerlo nel documento dei 5 punti».

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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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