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In manette il sindaco di Riomaggiore

Ultimo Aggiornamento: 28/09/2010 15:15
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28/09/2010 15:14

Fondi pubblici per opere fantasma
Arrestati in 8: pure il presidente del parco delle Cinque Terre, il comandante della polizia e il capo dell'ufficio tecnico.
L'accusa è di reati contro la pubblica amministrazione
LA SPEZIA

Il sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini e il presidente del Parco delle Cinque Terre Franco Bonanini, sono stati arrestati nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla squadra mobile di La Spezia e coordinata dalla procura spezzina per una serie di reati contro la pubblica amministrazione.

Le accuse vanno dall’ associazione a delinquere alla truffa ai danni dello Stato, dal falso all’abuso d’ufficio alla concussione. Oltre al primo cittadino Pasini e a Bonanini, presidente del Parco, sono stati arrestati anche il comandante della polizia locale di Riomaggiore e il capo dell’ufficio tecnico. Complessivamente sono state emesse 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 4 agli arresti domiciliari.

L’indagine della squadra mobile della questira di La Spezia, coordinata dal procuratore capo Monteverde e dal pm Lottini, ha preso il via nei primi mesi del 2010. Secondo le ricostruzioni investigative si era costituita una vera e propria banda specializzata nell’ottenimento di finanziamenti pubblici che poi non venivano utilizzati per la loro naturale destinazione, bensì intascati, attraverso documenti falsi che davano invece le opere come realizzate e i finanziamenti ottenuti utilizzati correttamente. Opere- fantasma come la soletta del canale sotto Manarola, la ristrutturazione dell’ex stazione di Manarola o diversi sentieri del Parco.

Le ordinanze di custodia cautelare non riguardano solo il primo cittadino di Riomaggiore bensì impiegati e dipendenti del comune, dall’ufficio tecnico a quello amministrativo; e poi il capo della polizia municipale, oltre a collaboratori e professionisti.

Il Parco nazionale delle Cinque Terre è inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco dal 1997. Franco Bonanini, 58 anni, nato a Riomaggiore, è stato nominato presidente del parco per 2 volte consecutive a partire dal 1999, fin dalla istituzione del Parco Nazionale e della relativa area protetta.

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28/09/2010 15:15

Il "faraone" delle Cinque Terre
A Bonanini, esponente di punta di Federparchi e Legambiente si deve il successo turistico dell'area protetta.
Fu candidato dal Pd alle elezioni europee
LA SPEZIA

Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre, già sindaco di Riomaggiore e responsabile della promozione turistica in Liguria, è stato anche europarlamentare per un giorno, il 1 luglio del 2009. Era già arrivata la comunicazione della sua nomina, nelle fila del Pd, quando la Corte d’Appello verificò un errore nella trasmissione dei voti alle precedenti europee, fra il collegio di Siena e quello di Roma. Dunque il seggio a Strasburgo venne assegnato a Roberto Gualtieri, sempre per il Pd.

Alle Cinque Terre Bonanini è soprannominato "il faraone" per il grande carisma che ha accumulato nel tempo con la sua attività: da tutti gli viene riconosciuto il merito di aver salvato dal degrado l’area costiera, attraverso la creazione del parco, che riceve innumerevoli attestati internazionali per la politica di sostenibilità ambientale. Un merito sancito quest’anno dalla riconferma alla guida del parco nazionale da parte del ministro Stefania Prestigiacomo sentito il parere dei politici liguri di entrambi gli schieramenti. «Un esempio di grande capacità ed efficienza» lo ha definito nell’ultima campagna elettorale il candidato del Pdl alla Regione Liguria Sandro Biasotti, mentre il presidente eletto Claudio Burlando (Pd), da sempre suo ammiratore, accoglieva con entusiasmo la scelta romana.

Alla comunicazione promossa negli anni da Bonanini si deve il grande successo turistico internazionale del parco, visitato ogni anno da milioni di persone da tutto il mondo e inserito ormai da tempo accanto a Firenze, Venezia e Roma come tappa immancabile di un viaggio in Italia dagli statunitensi.

Bonanini, nato a Riomaggiore nelle Cinque Terre il 7 novembre 1952, è sposato e ha due figli. È presidente del parco dal 1999, cioè da quando è stato costituito, dopo che nel 1997 l’Unesco ha inserito le Cinque Terre nel Patrimonio dell’ Umanità. È anche membro della giunta esecutiva della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali (Federparchi)e del Direttivo Nazionale di Legambiente. Tra i fondatori della Libera Associazione per la tutela di Tramonti e Fondatore di Symbola, ha subito da poco un trapianto, ed è testimonial Aido: ha voluto aprire un punto di informazione sulle donazioni, sulla via dell’Amore che collega Riomaggiore a Manarola.

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28/09/2010 22:42

Arrestati il sindaco di Riomaggiore
e il presidente delle Cinque Terre

Il sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini e il presidente del Parco delle Cinque Terre Franco Bonanini sono stati arrestati per una serie di reati contro la pubblica amministrazione. In manette anche il comandante della polizia locale di Riomaggiore e il capo dell'ufficio tecnico
dal nostro inviato MASSIMO CALANDRI

LA SPEZIA - Ambientalisti duri e puri, strenui difensori della natura, talebani anti-cemento. Ma soprattutto pubblici amministratori in uno degli ultimi paradisi d'Italia: le Cinque Terre. Otto sono finiti in galera all'alba, quattro agli arresti domiciliari, per tre di loro sono scattate altrettante denunce e misure interdittive. Accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, associazione a delinquere, calunnia. Una banda, secondo la procura di La Spezia. Specializzata nel produrre atti pubblici fasulli per ottenere finanziamenti dalla Regione Liguria.

Fingevano di aver rimesso in ordine i sentieri dell'entroterra spezzino, di aver ristrutturato un canale alluvionato o un edificio fatiscente ma di grande valore storico. Secondo l'accusa non tutti i finanziamenti ottenuti sono stati regolari.

Legambiente e Prestigiacomo "Stupore e sconcerto"

Al vertice dell'organizzazione c'era Franco Bonanini, da dodici anni presidente di quel Parco delle Cinque Terre che nel '97 è stato dichiarato patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Bonanini, già sindaco di Riomaggiore ed europarlamentare Pd per un solo giorno a causa di un pasticcio coi voti, soprannominato il Faraone per il carisma e l'abilità nel gestire potere ed amicizie, pluripremiato per l'impegno a favore dell'ecologia e la natura. Al suo fianco arrestato anche Gianluca Pasini, sindaco di Riomaggiore. Insieme a loro impiegati ed imprenditori locali tra cui il comandante della polizia locale di Riomaggiore e il capo dell'ufficio tecnico.

Tutti i nomi degli arrestati

Era cominciato tutto nella primavera scorso dopo un banale accertamento della Guardia Forestale su di un rustico acquistato dal ministro Brunetta nelle Cinque Terre: venti metri quadri da ristrutturare, pagati quarantamila euro. Lo scandalo della casa dell'allora ministro Scajola era appena esploso e la storia ha sollecitato qualche ulteriore controllo. Tutto in regola, ma intanto l'inchiesta del pm Luca Monteverde ha suggerito qualche verifica in più. E sotto la lente d'ingrandimento è finita la gestione del Parco. Perquisizioni in uffici di professionisti, poi in quelli del Comune di Riomaggiore.

La procura spezzina avrebbe raccolto le prove dei presunti imbrogli: documenti retrodatati e false attestazioni con i quali la banda dimostrava di aver effettuato dei lavori per i quali aveva diritto ad un finanziamento pubblico. Nel mirino degli inquirenti c'è il rifacimento della soletta del canale che passa sotto Manarola, gravemente danneggiato dopo l'ultima alluvione e pericoloso: Bonanini e i suoi sostengono - carte alla mano - di averlo rimesso a posto, ma sembra che non sia del tutto vero.

Poi ci sono la ristrutturazione dell'ex stazione di Manarola e diversi sentieri del Parco. Bonanini nel recente passato era già stato multato per trecento euro: la richiesta di autorizzazione per lavori nelle casa di sua proprietà a Riomaggiore era stata firmata dal figlio. "Sciocchezze - aveva replicato - quando mio figlio ha firmato io stavo per subire un trapianto di fegato, avevo già fatto testamento, pensavo di non uscirne vivo e avevo delegato a mio figlio tutti gli atti. Io quella multa non la pago. Nel Parco non ci sono irregolarità".

In coda a questa brutta storia, le calunnie nei confronti degli ufficiali di polizia giudiziaria protagonisti nei mesi passati di alcune perquisizioni negli uffici pubblici delle Cinque Terre. Un misterioso "Corvo", attraverso alcuni esposti trasmessi in procura, denunciava la violenza degli investigatori. Ma anche in questo caso sarebbe tutta una bugia: le lettere sarebbero state dettate dai capi della banda, e anche in questo caso la procura avrebbe raccolto prove inconfutabili.

Fonte: Repubblica

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30/09/2010 11:04

87% di sconto! Indagini aperte: falsa rendicontazione fondi pubblici
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- Sono stati gli accertamenti sul rustico comprato da Renato Brunetta a far scattare l’inchiesta LIGURE alle Cinque Terre
- Brunetta (che non è indagato nell’inchiesta) ha, secondo i pm, comprato quel rustico pagando, nei fatti, solo 40'000€: il valore dei lavori effettuati. Secondo una stima di esperti del settore, un immobile di quelle dimensioni in quella zona vale almeno 300'000€
- L’IRA DEL MINISTRO...

Fonte: Marco Menduni per "Il Secolo XIX"



Sono stati gli accertamenti sul rustico comprato dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta a far scattare l'inchiesta alle Cinque Terre. Un rustico comprato dal Ministro per soli 40'000€: questa la cifra rivelata dal presidente del Parco Franco Bonanini al Secolo XIX il 19 agosto scorso. Ma, come ha rivelato l'indagine, quello è solo il valore dei lavori di ristrutturazione fatti eseguire dal precedente proprietario prima di consegnarlo al ministro.

Il suo nome è Stefano Pecunia. È lui che nei mesi scorsi viene denunciato per alcune violazioni edilizie. Ed è lui che, di fronte agli inquirenti, spiega che presto la casetta passerà di mano: c'è già stata la firma del compromesso e il compratore è proprio il Ministro.


RENATO BRUNETTA & TITTI

Brunetta (che non è indagato nell'inchiesta) ha, secondo i pm, comprato quel rustico nelle Cinque Terre pagando, nei fatti, solo il valore dei lavori effettuati. Secondo una stima di esperti del settore, un immobile di quelle dimensioni in quella zona potrebbe valere non meno di 300 mila euro. E gran parte dell'inchiesta si snoda, da quella scoperta in poi, su una traccia.

Comprendere se la particolare generosità del proprietario sia stata poi "ricompensata" in qualche modo da Franco Bonanini, vecchio amico del ministro (nonostante la militanza su sponde opposte della politica) e, soprattutto, con quale denaro.

La genesi dell'inchiesta nel maggio scorso. Quando gli echi dell'affaire romano che ha coinvolto l'ex Ministro Claudio Scajola e della casa con vista sul Colosseo induce la polizia giudiziaria a effettuare un controllo sul rustico di Brunetta.

Ministro Scajola & moglie
nell'appartamento del Colosseo comprato "a sua insaputa" [SM=x44452]

Quando gli agenti arrivano sul sentiero dei Santuari, vicino a quello di Montenero, trovano intento al lavoro l'edile Daniele Carpanese.
Cosa dichiara? Spiega di essere intento ad eseguire la ristrutturazione del rustico di proprietà di Stefano Pecunia: «È in fase di ultimazione, mancano solo gli scarichi e alcune rifiniture».

La polizia gli chiede se è già stato pagato. Lui risponde: «Ho effettuato lavori per circa 40mila euro, non ho alcun alcun contratto o computometrico con il proprietario e non ho ricevuto alcun compenso. Ho persino anticipato sia le spese per i materiali, sia quelle dell'elicottero per trasportarli in cantiere, perché si trova in una zona particolarmente impervia».

Scrivono i magistrati: «Quanto meno singolare sembra il fatto che Carpanese avesse dato il via ai relativi lavori senza sottoscrivere alcun contratto e senza un'apparente garanzia».

Come può essere giustificato questo comportamento? C'è una sola spiegazione, scrivono i pm: «Ed è in relazione al contenuto delle conversazioni intercettate, dal tenore delle quali si comprendeva come il presidente Bonanini e Tarabugi (il capo dell'uffico tecnico del Comune di Riomaggiore, ndr) fossero di fatto i garanti dell'operazione».
E come si proponenevano, Bonanini e il suo collaboratore, di finanziare quei lavori?
«Utilizzando anche i fondi pubblici
derivanti dell'erogazione dal finanziamento al sito Canneto». Cioè finanziamenti per lavori che dovevano essere effettuati in una delle più incantevoli baie delle Cinque Terre. E che con la casa di Brunetta c'entravano poco.

il rustico di Brunetta nelle 5 terre sotto indagini

Ma quali sono le intercettazioni che, sempre secondo la procura, «mettono in relazione il nome di Brunetta con il finanziamento dell'operazione del Canneto»?

Affiora un frammento di conversazione tra il geometra Tarabugi e Laura Vestito, architetto in Comune:

Tarabugi: «Giochi con i soldi di Brunetta e ha ragione. Chi glieli dà adesso?».

Vestito: «Se va in porto quella fattura di Canneto...omissis».

Altre intercettazioni rivelano «ulteriori conversazioni attinenti il rustico di Stefano Pecunia e una strana contrattazione che gli interlocutori volevano tenere segreta».

Perché? Ipotizza la procura: «Una possibile spiegazione di tante disponibilità verso Stefano Pecunia potrebbe essere riconducibile alle notizie apparse sugli organi di stampa, dai quali si evince che il rustico sarebbe stato acquistato da Brunetta, e di conseguenza l'attività degli indagati sembrerebbe il tentativo di aggraziarsi il ministro e acquisire così, nei confronti dello stesso "debito di riconoscenza"».

Insomma: bisogna ripagare Pecunia, che ha concesso a "buon prezzo" il rustico al ministro.
Come?

Altra intercettazione. Bonanini parla ancora dei finanziamenti del Canneto: «Tra l'altro qui potremmo recuperare su con Stefano...». Conferma Tarabugi: «Sicuro, resta qualcosa. Copri Pecunia, Stefano...così portandola a 90 si arriva a 250».

Ce n'è tanto da far ipotizzare «una falsa rendicontazione del finanziamento del Canneto utilizzato per coprire un intervento per conto di Stefano Pecunia».

Fonte: Marco Menduni per "Il Secolo XIX" (non è un giornale di gossip) [SM=x44461]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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30/09/2010 11:28


Ma da adesso in poi in Italia il problema principale sono le case dei ministri/segretari/sottosegretari? [SM=x44473]

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