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Svezia, mandato di cattura internazionale per stupro per Julian Assange, fondatore di Wikileaks

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2011 00:15
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18/11/2010 23:55

Wikileaks, Assange accusato di stupro

Accusato di stupro


STOCCOLMA - La giustizia svedese ha ordinato l'arresto di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, per accuse di stupro.

"Abbiamo deciso di arrestarlo in contumacia", ha dichiarato il giudice Alan Camitz, del Tribunale di Stoccolma. "Sulla scorta di questa decisione della corte...sarà spiccato un mandato d'aresto internazionale", ha aggiunto da parte sua la procura. La richiesta di arresto per Assange era stata depositata stamani presso il tribunale di Stoccolma dalla procura e riguarda l'accusa, formulata sulla base del racconto di due donne, di presunti stupro, molestie e "coercizione illegale". Un mandato di arresto nei confronti di Assange era già stato spiccato il 20 agosto scorso, ma era stato ritirato poche ore dopo. La procuratrice incaricata dell'inchiesta, Marianne Ny, stamani aveva dichiarato che l'arresto si è reso necessario per poter "interrogare" Assange sui reati contestatigli. "La ragione della mia richiesta è che voglio interrogarlo, e sino a oggi non ci siamo riusciti", ha detto Ny. La richiesta di arresto era stata definita stamani un "abuso di potere" teso alla "persecuzione" di Assange, dal co-fondatore di Wikileaks, Mark Stephens, in un comunicato ufficiale rilanciato via Twitter dallo stesso Wikileaks. Il sito nell'ultimo mese ha pubblicato 400.000 documenti, molti dei quali "scottanti", sulla guerra in Iraq dopo averne pubblicati altri 77.000 sulla guerra in Afghanistan.

LEGALE DI ASSANGE, 'E' UNA PERSECUZIONE'

- Un "abuso di potere" teso alla "persecuzione" di Julian Assange. Lo scrive il consigliere del fondatore di Wikileaks, Mark Stephens, in un comunicato ufficiale rilanciato via Twitter da Wikileaks stesso. "Nonostante il suo diritto alsilenzio, il mio cliente (Assange, ndr) ha ripetutamente offertola propria disponibilità ad essere interrogato, in Svezia e poianche in Gran Bretagna (anche nell'ambasciata svedese), sia di persona che telefonicamente, in videoconferenza, per mail, o anche tramite una dichiarazione spontanea in forma di affidavit", si legge nel comunicato di Stephens. "Tutte queste proposte sono state rifiutate da un procurator eche sta abusando dei propri poteri, insistendo sulla necessità che Assange ritorni in Svezia a proprie spese per essere sottoposto a un circo mediatico che lei (la Ny, ndr) orchestrerà". Per il consigliere di Assange, la richiesta di arresto "é inutile e sproporzionata, e contravviene alle convenzioni europee e ai rapporti bilaterali Gran Bretagna-Svezia. Questo comportamento rappresenta una persecuzione".

Fonte: ANSA

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14/12/2010 23:11

Assange, sì a libertà su cauzione
la Svezia ricorre, si decide in 48 ore

La Corte di Westminster: 240mila sterline per rilasciare l'hacker australiano. Ma la Svezia blocca la liberazione presentando l'appello. L'Alta Corte britannica deciderà in due giorni. Una volta libero avrà l'obbligo di firma, coprifuoco, braccialetto elettronico e non avrà il passaporto

LONDRA - Julian Assange è libero. Ma non potrà uscire dal carcere prima di 48 ore. Il tempo necessario all'Alta Corte britannica per decidere in merito all'appello contro la libertà presentato dalla Svezia. Dopo una settimana passata in isolamento nella prigione di Wandsworth, il tribunale inglese oggi ha accettato la cauzione di 240 mila sterline (circa 282 mila euro) per rilasciare il fondatore di WikiLeaks.

Quando sarà fuori, dovrà presentarsi ogni giorno alla polizia per garantire la sua presenza nel Paese. In aula gli avvocati Mark Stephens e Jennifer Robinson hanno proposto al giudice ogni tipo di restrizione per fare in modo che la richiesta di libertà su cauzione fosse presa in considerazione. Dalle restrizioni ai viaggi, al coprifuoco, fino al braccialetto elettronico. La prossima udienza si terrà l'11 gennaio e deciderà sull'eventuale estradizione in Svezia per reati sessuali. Estradizione contro la quale Assange ha già detto che lotterà con "tutte le forze".

Per i legali Assange era pronto a restare "agli arresti domiciliari" a casa di Vaughan Smith, fondatore del Frontline Club, il club per giornalisti dove aveva già risieduto a più riprese prima dell'arresto. Tutto per aggirare la motivazione con la quale il 7 dicembre scorso dopo l'arresto a Londra, gli era stata negata la libertà su cauzione: "Julian Assange è a rischio di fuga", aveva decretato il tribunale prima di metterlo in isolamento.

Il rappresentante della procura britannica, che parla a nome della Svezia, continua a essere negativo. Il Crown Prosecution Service (l'equivalente del pubblico ministero) che rappresenta la Svezia in tribunale ha fatto appello alla decisione di libertà su cauzione e Assange deve restare in carcere in attesa della discussione del ricorso. La decisione se fare appello spettava unicamente alla Svezia, con la procura britannica che agisce solo in sua rappresentanza. L'Alta Corte britannica ora dovrà decidere in merito entro 48 ore.

Quando Julian Assange è arrivato alla Corte di Westminster alle 14,30 (ora di Londra) a bordo di un furgone bianco, fuori ha trovato ad aspettarlo una ressa di media di tutto il mondo. Giornalisti e operatori erano in fila dalle prime gelide ore di questa mattina. L'aula dentro era gremita. Oltre a Christine Assange, la madre dell'hacker, arrivata dall'Australia, erano presenti anche l'attivista per i diritti umani Jemima Kahn (ex fidanzata di Hugh Grant), il regista Ken Loach, il giornalista John Pilger e Fatima Bhutto, la nipote dell'ex premier pakistana Benazir Buttho (LE FOTO).

Prima dell'udienza la madre di Assange non aveva potuto vedere il figlio. Avevano parlato al telefono per 10 minuti. Dopo aver destabilizzato le relazioni diplomatiche del mondo, Assange è stato trattato come un pericoloso criminale e tenuto in isolamento. Nonostante debba rispondere a un'accusa di stupro per sesso senza preservativo.

Assange è libero ma non uscirà questa sera dal carcere. Trovare l'intero ammontare di 240mila sterline non è facile. Ken Loach ha offerto una parte della cauzione e il regista statunitense Michael Moore ha versato 20mila dollari e offerto "il mio sito e il mio server, tutto per mantenere WikiLeaks vivo", scrive Moore sul proprio sito web. Ma l'avvocato di Assange non si illude: "Servono 200 mila sterline in contanti per farlo uscire", ha spiegato il legale Mark Stephens. Altre 40mila sterline sono già disponibili. Stephens ha detto che Assange non può usare Mastercard o Visa per rastrellare la somma chiesta dalla Corte e "non possiamo usare assegni, perché ci vuole una settimana per renderli liquidi".

Dal carcere questa mattina Assange aveva lanciato la sfida a quanti lo attaccano dopo le rivelazioni dei cablogrammi diplomatici degli Usa. "Faccio appello al mondo perché protegga il mio lavoro e i miei cari da questi atti illegali e immorali", aveva affermato in una dichiarazione raccolta al telefono dalla madre. "Le mie convinzioni non si indeboliscono, resto fedele agli ideali che ho espresso e le circostanze attuali non le intaccano". Assange aveva attaccato Visa, Mastercard e PayPal per aver sospeso la raccolta di offerte per il suo sito e le ha definite "uno strumento della politica estera americana".

Intanto il governo britannico si prepara a fronteggiare un'ondata di cyberattacchi nel caso fosse concessa l'estradizione di Assange: nel mirino degli "hactivisti" ci sarebbe in particolare il sito delle imposte. L'avvocato britannico di Julian Assange, Mark Stephens, ha riferito che a Washington sarebbe stato creato "in segreto un Gran Giurì" per definire le prove che possono essere raccolte negli Stati Uniti contro il 39enne fondatore di WikiLeaks.

Assange era in prigione dal 7 dicembre scorso, in attesa di una decisione della corte di Londra sulla richiesta di estradizione presentata dalla Svezia. Una settimana fa, Visa e Mastercard avevano annunciato la sospensione di tutti i trasferimenti di denaro a WikiLeaks, mentre PayPal ha riattivato il conto, sbloccando i fondi disponibili, ma ha annunciato che non accetterà nuovi pagamenti fino a nuovo ordine. I siti delle tre aziende sono stati attaccati dagli hacker che hanno dichiarato 'guerra' a quanti si mostrano ostili a WikiLeaks, simbolo della libertà in rete.

Fonte: Repubblica

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17/12/2010 00:17

Julian Assange torna libero
"La giustizia non è morta"

Il fondatore del sito in tribunale in manette. Il giudice consente il rilascio su cauzione. Dovrà indossare un braccialetto elettronico. Washington cerca altre prove per incriminarlo. E Clinton nomina un nuovo coordinatore per la sicurezza che garantisca la protezione di materiale confidenziale

LONDRA - Nell'aula 4 della Royal Courts of Justice, Julian Assange c'è arrivato in manette, sotto la pioggia di Londra. Dopo 12 giorni di isolamento nella prigione di Wandsworth, l'hacker australiano da oggi è libero. Il giudice Ouseley ha respinto l'appello e l'ha rilasciato su cauzione. Fuori il tribunale la folla dei sostenitori ha cominciato ad applaudire.

VIDEO

Le prime parole. "La giustizia non è ancora morta": è stato il suo primo commento appena uscito dal palazzo dell'Alta Corte, dove era entrato diverse ore prima in manette. "E' magnifico sentire di nuovo l'aria frizzante di Londra". Il fondatore di Wikileaks ha ringraziato tutti coloro che nel mondo hanno avuto fiducia in lui, i suoi avvocati e chi, "nonostante le grandi difficoltà", gli ha concesso le preziose fideiussioni che gli hanno permesso di tornare in libertà. Un "grazie" anche al sistema giudiziario britannico e alla stampa.

"Durante il mio periodo di confino solitario in una prigione vittoriana, ho avuto il tempo di riflettere sulle condizioni di coloro che nel mondo sono isolati e sono in condizioni più difficili delle mie", ha spiegato il 39enne australiano. "Anche queste persone hanno bisogno delle vostre attenzioni e del vostro sostegno", ha aggiunto. "Spero di continuare il mio lavoro, continuerò a rivendicare la mia innocenza" e "ne porterò le prove". Poco dopo, incalzato dalle domande dei giornalisti, Assange ha aggiunto: "Non ho troppa paura di essere estradato in Svezia, ma sono molto più preoccupato di essere estradato negli Stati Uniti". "Ho sentito alcune notizie dai miei legali americani: ci sarebbe un'imputazione contro di me negli Stati Uniti", ha aggiunto.

Più tardi, il fondatore di WikiLeaks ha ribadito che le accuse contro di lui in Svezia "sono tese a sviare" le rivelazioni del sito. E ha avvertito: "Ora che sono tornato a dirigere la nostra nave le cose procederanno più velocemente". Un riferimento alla pubblicazione di file segreti, che evidentemente ha conosciuto qualche intoppo durante la sua detenzione: "La nostra organizzazione", ha aggiunto, "è diventata più robusta, grazie ai costanti attacchi contro di noi".

La cauzione. Le 240mila sterline in contanti (circa 282mila euro) chieste dal giudice martedì scorso sono pronte. Trovare il denaro non è stata un'operazione semplice. Una parte dei soldi è stata messa a disposizione dai registi Micahel Moore, John Pilger e Ken Loach e da alcuni sostenitori, ma Assange non aveva più accesso al suo conto e le carte di credito erano state bloccate. Nell'udienza di oggi il giudice ha anche deciso che la Svezia paghi le spese legali per l'appello alla Royal Court of Justice e quelle del procuratore britannico che ha rappresentato gli interessi svedesi.

Adesso che l'hacker australiano può pagare la propria taglia, è libero di uscire. Fino alla prossima udienza, prevista l'11 gennaio, quando si discuterà l'estradizione in Svezia, si trasferirà nella casa di Vaughan Smith, l'ex inviato di guerra fondatore del Frontline Club dove ha già passato diverso tempo, e oltre a indossare un braccialetto elettronico, dovrà presentarsi ogni giorno alla polizia per firmare e poi restare bloccato nella magione del Suffolk dalle 22 alle 2 e dalle 10 alle 14. Ovviamente non avrà diritto al passaporto. E dovà anche risolvere piccoli problemi da fuorilegge: il commissariato di polizia più vicino alla casa di Vaughan Smith nel Suffolk è a Beccles, ed è aperto solo tra le 14 e le 17 ma chiuso per gran parte di Natale.

L'uomo che deve rispondere di un'accusa di stupro in Svezia - più precisamente di rapporto sessuale senza preservativo -, resta un "pericoloso criminale". E da tale è arrivato alla Corte di Londra. In un furgone blindato con vetri antiproiettile, e in manette. Per la procura britannica l'hacker australiano infatti sarebbe dovuto restare in prigione. Troppo "a rischio fuga" e troppi sostenitori, troppi viaggi in tutto il mondo, nessun legame locale in Gran Bretagna. Neanche la garanzia di Vaughan Smith, il capo del Frontline Club, era sufficiente per la procura. Non si conoscevano abbastanza bene, così come Sara Sunders. "Si sono incontrati troppo poco tempo fa", ha detto il procuratore all'inizio dell'udienza.

I legali della difesa hanno sostenuto invece che Assange non si fosse mai nascosto. Era al Frontline Club, un posto pieno di giornalisti. Non lo hanno trovato, ma era a disposizione degli avvocati. Geoffrey Robertson, uno degli avvocati di WikiLeaks ha spiegato che il suo cliente non è ricco e che i conti in banca sono stati chiusi. "Non vogliamo pensare che Michael Moore arrivi dagli Stati Uniti col suo berretto da baseball e nella notte aiuti Assange a fuggire", ha ironizzato l'avvocato all'obiezione del giudice che il capo di WikiLeaks ha accesso a denaro e a una rete di protezione.

Durante l'udienza, che è durata 90 minuti, il giudice ha vietato l'uso di Twitter da parte dei giornalisti e del pubblico in aula, gremita come sempre da quando è sotto processo Assange. Tra i banchi c'erano la madre Christine, Vaugham Smith, Pilger (FOTO). Fuori centinaia di sostenitori arrivati da tutto il mondo grazie all'appello lanciato proprio dal sito di WikiLeaks.

Il 14 dicembre le autorità britanniche (e non quelle di Stoccolma) avevano presentato ricorso contro la sua scarcerazione, costringendo il fondatore di WikiLeaks a trascorrere altre due notti nella prigione di Wandsworth dove si trova dal 7 dicembre in isolamento. Il Guardian ha infatti rivelato che non è stata la Svezia ma il Regno Unito a opporsi al rilascio su cauzione. "Le autorità giudiziarie svedesi non possono prendere decisioni in territorio britannico - ha spiegato il responsabile per le comunicazioni della procura svedese - spetta alle autorità britanniche gestire la questione".

L'avvocato Mark Stephens, aveva criticato la decisione: "La questione da chiedersi è: se non parlavano con gli svedesi, con chi parlavano? E' tutto altamente irregolare perché il Crown Prosecution Service dovrebbe agire come agente delle autorità svedesi e invece sembra che agissero senza che la Svezia o lo stesso direttore delle procure Keir Starmer fossero messi al corrente".

Washington nel frattempo cerca nuove prove per incriminare Assange. L'accusa di stupro è debole per un uomo che ha destabilizzato gli equilibri diplomatici del globo. Secondo il New York Times, gli inquirenti vogliono dimostrare una qualche collusione tra Assange con Bradley Manning, il militare americano accusato di aver materialmente 'rubato' i documenti secretati dagli archivi militari e di averli poi girati a WikiLeaks.

Dimostrando che Assange ha avuto un ruolo attivo e non di semplice ricevente passivo delle notizie che poi ha pubblicato, e quindi l'incoraggiamento o l'aiuto a Manning, il dipartimento di Giustizia Usa potrebbe incriminarlo per cospirazione nella fuga di notizie. Infine il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha annunciato la creazione di un nuovo incarico al dipartimento di Stato di Washington di coordinatore per la sicurezza informatica, con il compito di garantire la protezione del materiale secretato o considerato confidenziale.

Fonte: Repubblica

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23/12/2010 18:56

1 - ECCO COS’HA IN COMUNE ASSANGE CON IL CAVALIERE INFOJATO: FA SESSO COME UN RICCIO -

2 - LA VITA DA ROCKSTAR DEL DIVO DI WIKILEAKS PREOCCUPA AMICI E PARENTI: FIDANZATE, AMANTI, GROUPIE, FAN, FINO A QUELLE CHE L’ACCUSANO DI STUPRO E, PERCHÉ NO?, LA MAMMA

4 - UN COLLABORATORE CHE VUOLE RIMANERE ANONIMO HA ANCHE RIVELATO CHE I FAMILIARI STANNO CERCANDO DI CONVINCERLO A SOTTOPORSI A UN TEST PER L’AIDS. -

5 - NEL LUSSO DELLA VILLONA INGLESE DOVE SI GODE LA LIBERTÀ VIGILATA, JULIAN È ACCUDITO DA DUE GIOVANI STUDENTESSE UNIVERSITARIE E HA GIÀ RICEVUTO NUMEROSE SOSTENITRICI, ALCUNE SONO RIMASTE CON LUI ANCHE PIÙ GIORNI, ALLOGGIATE IN UNA DELLE DIECI CAMERE DA LETTO DELLA CASA. TRA LE PRIME A FARGLI VISITA, L’EREDITIERA ED EX FIAMMA JEMIMA KHAN -



img

E. S. Coscione e P. Torretta per "Novella 2000"

Wharol Assange


Arrestato in Gran Bretagna con una controversa accusa di stupro, Julian Assange è uscito su cauzione e ora vive in libertà vigilata a Ellingham Hall, maestosa villa nella contea del Suffolk, ospite di un suo ricco sostenitore, Henry Vaughan Smith. Nella lussuosa magione, il fondatore di WikiLeaks non si fa mancare niente: mangia pasti preparati da chef che hanno lavorato per i reali d'Inghilterra; beve cocktail e champagne di prestigio serviti da un barman; ha persino un paio di valletti a sua disposizione.

Sostenitrice di Assange

Soprattutto Assange non rinuncia alla compagnia femminile. Nonostante sia finito nelle carceri della Regina proprio perché «intrappolato con questioni sessuali», come ha dichiarato lui stesso, "Mr. WikiLeaks" continua la vita promiscua che preoccupa gli amici e i parenti più stretti.

Un collaboratore che vuole rimanere anonimo ha anche rivelato che i familiari stanno cercando di convincerlo a sottoporsi a un test per l'Aids.

Sostenitrice di Assange

STUDENTESSE COME BALIE
In questo periodo Julian, oltre alla madre Christine che presto ripartirà per l'Australia, è accudito da due giovani studentesse universitarie di giornalismo che fanno un po' di tutto per lui, dall'organizzargli le interviste al lavaggio della biancheria intima. E tra un passeggiata e l'altra nel parco della villa, Assange ha già ricevuto numerose sostenitrici, alcune delle quali sono rimaste con lui anche più giorni, alloggiate in una delle dieci camere da letto della casa. Tra le prime a fargli visita, l'amica ed ex fiamma Jemima Khan, l'ereditiera inglese diventata famosa per la sua relazione con Hugh Grant, che ha contribuito alla raccolta dei 283 mila euro di cauzione.

Sostenitrice di Assange

Ormai diventato una rockstar dell'informazione, Assange ha anche le sue groupie, un gruppo di fedelissime che lo seguono costantemente, e hanno preso d'assalto i Bed and breakfast di Beccles, il paesino più vicino alla villa.

IL RE MIDA DEL SESSO
Sulle donne Julian ha un fascino irresistibile, e lui si vanta di essere un "re Mida" del sesso. Tra le ultime conquiste, a dar retta ai pettegolezzi, ci sarebbe anche Pranvera Shema, moglie dell'attuale padrone di casa di Assange. Già, perché quando si tratta di donne, l'hacker non si fa scrupoli. Sembra che la sua tecnica di seduzione sia sempre la stessa: scelta la preda la bracca senza curarsi di fidanzati e mariti, bisbiglia alcune frasi a effetto all'orecchio delle malcapitate e il successo è assicurato.

Sostenitrice di Assange

Così, per esempio, sembra che abbia sedotto la fidanzata di un giornalista americano, durante una cena a Stoccolma. Lo ha raccontato alla stampa svedese lo stesso giornalista tradito. Era l'11 agosto scorso, e seduti al tavolo del ristorante Beirut ci sono Assange, l'americano con la fidanzata inglese, e il coordinatore per la Svezia di WikiLeaks con la fidanzata.

Sostenitrice Assange

Durante la cena, ha raccontato l'americano, Julian Assange dedica le sue attenzion i solo alla ragazza inglese, poi esce con lei per fumare una sigaretta. «Sparirono e tornarono dopo 45 minuti», conclude il giornalista americano.

«Camminavano tenendosi per mano, mentre Assange sussurrava qualcosa all'orecchio della mia fidanzata. Capii subito quello che era accaduto». Ancora non si conosce il nome della ragazza, ma una nuova accusa di stupro è ormai certa. E con questa sarebbero tre le ragazze "stuprate" in quella che la stampa inglese ormai definisce la "Sex week di Julian l'arrapato".

Liu Xiaobo e Julian Assange

La prima ad aver sporto denuncia si chiama Anna Ardin, ha 31 anni ed è assistente all'università di Uppsala. Lei e Julian, secondo quanto racconta Anna, si incontrarono il 13 agosto a casa della ragazza: «Stavamo bevendo del tè, quando lui ha cominciato ad accarezzarmi le gambe. Gli ho detto di fermarsi, ma non l'ha fatto. Poi ho capito che era inutile e così gli ho permesso di spogliarmi. Siamo andati a letto. All'inizio Julian non voleva mettere il profilattico, poi ha acconsentito alla mia richiesta. Durante una manovra il profilattico si è rotto, quindi non ha usato alcuna protezione».

Leaks Uniti dAmerica

Il particolare del profilattico è fondamentale, perché, come spiega l'avvocato di Assange, James D. Caitlin, per la legge svedese «un rapporto sessuale consensuale iniziato con l'intenzione di mettere il preservativo, svoltosi con l'uso del preservativo, ma terminato senza, si configura come stupro».

Il giorno dopo l'"abuso", Anna presenta Julian a una sua amica, Sofia Wilén. Sofia invita Julian a casa sua, e come da copione i due finiscono a letto. [SM=x44488] Dapprima, Julian si addormenta, poi durante la notte hanno un rapporto, ma Julian mette il profilattico, sostiene Sofia, controvoglia. Al mattino, mentre la donna è mezzo addormentata, Julian la  [SM=x44487] senza preservativo. Per Miss Wilén è stupro. Il 21 agosto Julian è partito da Stoccolma, saranno finite le donne che si ricordano di essere state stuprate da lui in quei dieci giorni?

E. S. Coscione e P. Torretta per "Novella 2000"

[Modificato da Etrusco 23/12/2010 19:07]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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26/02/2011 00:15

Via libera dal tribunale inglese
"Estradare Assange in Svezia"

Respinte le tesi dei legali dell'australiano sull'impossibilità di un giusto processo nel paese scandinavo, dove è accusato di reati a sfondo sessuale contro due donne, e sul timore che Stoccolma consegni Assange agli Usa. I legali annunciano appello puntando sulla violazione dei diritti umani

LONDRA - Il giudice inglese Howard Riddle non ha voluto sentire ragioni: Julian Assange va estradato in Svezia, dove la magistratura vuole interrogarlo e processarlo per i reati sessuali di cui due donne accusano il fondatore di Wikileaks. Assange, che rimarrà in libertà su cauzione, assiste impassibile alla lettura del verdetto. Poi, una volta fuori del tribunale di Belmarsh, a sud di Londra, davanti ai microfoni della stampa internazionale denuncia le procedure del mandato d'arresto europeo, che "devono cambiare". "Non sono stato neppure incriminato - spiega l'imputato - e nonostante questo devo vivere agli arresti domiciliari, indossando un braccialetto elettronico".

I suoi legali si erano opposti all'estradizione ritenendo che in Svezia il loro assistito non avrebbe un processo equo. Inoltre, Stoccolma potrebbe consegnare Assange agli Stati Uniti, dove è sotto indagine per aver divulgato documenti diplomatici segreti attraverso WikiLeaks. Dell'interessamento americano alle sue vicende processuali parla lo stesso fondatore di WikiLeaks, dopo il verdetto: "Il 20 febbraio l'ambasciatore Usa nel Regno Unito ha chiamato la Bbc per sapere come andava il processo di estradizione. Che c'entrano gli Stati Uniti con le vicende avvenute in Svezia?" si chiede Assange.

L'avvocato della difesa Geoffrey Robertson annuncia che presenterà appello entro i sette giorni previsti dalla legge. Stavolta si punterà sul fatto che in Svezia i processi per stupro si tengono a porte chiuse e che questo rappresenterebbe una violazione dei diritti umani del suo cliente. Allo studio anche un ricorso presso la Corte Europea per i Diritti Umani contro le "incredibili menzogne" delle accuse nei confronti del capo di Wikileaks. Il procedimento, quindi, potrebbe andare avanti ancora per mesi. L'altro legale di Assange, Mark Stephens, si dice fiducioso di poter "ancora di risolvere il caso Assange in Gran Bretagna".

In Svezia, i magistrati attendono Assange per chiedergli conto dei reati a sfondo sessuale di cui lo accusano due volontarie di WikiLeaks, "vittime" lo scorso agosto, durante un soggiorno dell'ex hacker nel paese scandinavo. La prima afferma di essere stata molestata da Assange, che avrebbe ignorato la sua richiesta di usare il profilattico durante un rapporto sessuale. La seconda punta il dito contro il fondatore di WikiLeaks perché avrebbe fatto sesso con lei mentre era addormentata, anche in questo caso senza usare il condom.

All'inizio di febbraio, durante una fitta tre giorni di schermaglie processuali, i legali di Assange avevano affermato davanti alla corte britannica che in Svezia il loro cliente non potrebbe godere di un giusto processo, allegando la concreta possibilità di un passaggio di Assange nelle mani degli Usa, dove rischierebbe la pena di morte per aver diffuso l'impressionante mole di informative riservate inviate a Washington dalla diplomazia americana nel mondo. Gli avvocati del 39enne australiano avevano inoltre accusato il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt di aver contribuito a creare attorno alla vicenda di Assange una "tossica atmosfera", danneggiando le sue possibilità di godere di un equo processo definendolo "il nemico publico numero uno".

In realtà, anche se la giustizia federale americana ha aperto un'inchiesta contro il fondatore di WikiLeaks, al momento non è stato presentato alcun atto di accusa formale nei suoi confronti, né alcuna richiesta di estradizione. E, secondo gli esperti, è impensabile l'incriminazione di Assange da parte della giustizia statunitense: la legge americana non offrirebbe spiragli per equiparare WikiLeaks a un'organizzazione terroristica e Assange, in quanto giornalista, ha agito alla ricerca di notizie e sarebbe quindi protetto dal primo emendamento.

Le argomentazioni della difesa, come detto, sono state rigettate dal giudice inglese Howard Riddle. Nel suo verdetto, il giudice Riddle ribatte che l'estradizione di Assange non viola i suoi diritti umani e non ci sono prove, se non le asserzioni della difesa che, se trasferito in Svezia, il boss di Wikileaks possa finire a Guantanamo o sotto processo per spionaggio negli Stati Uniti. Inoltre, i reati per cui Assange è stato incriminato in Svezia, basati sulla denuncia di stupro da parte di due donne, rientrano in quelli per cui la Gran Bretagna concede l'estradizione e che il mandato spiccato nei confronti del fondatore di WikiLeaks è valido.

Fonte: Repubblica

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