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Roma, esplode lo scandalo "Parentopoli" nel PdL, si dimette anche il caposcorta del Sindaco Alemanno

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2010 21:06
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09/12/2010 22:35

Nelle società comunali 2mila assunti
a Roma esplode la nuova parentopoli

Coinvolta anche l'azienda rifiuti. Via il caposcorta di Alemanno. All'Atac (trasporti) chiamate 850 persone. All'Ama gli "arruolati" sono invece un migliaio. Procura e Corte dei Conti indagano per verificare eventuali responsabilità penali o erariali


Non bastava la bufera esplosa sulla Parentopoli in Atac, la società del trasporto pubblico romano che dopo l'elezione di Gianni Alemanno in Campidoglio ha imbarcato più di 850 persone, tutte per chiamata diretta e legate da rapporti familiari o politici ad esponenti del centrodestra locale, dirigenti aziendali e sindacalisti. Ora, per il sindaco della capitale si apre un nuovo fronte: il reclutamento di un migliaio di nuovi dipendenti (sui 7mila totali) in un'altra ex municipalizzata, l'Ama, che si occupa di raccogliere e smaltire i rifiuti della città. Dove, partire dal 2008, sono stati assunti, tra gli altri, il genero dell'ad Franco Panzironi, braccio operativo della Fondazione alemanniana Nuova Italia; la figlia del caposcorta del sindaco, Giorgio Marinelli, il quale aveva già provveduto a piazzare il primogenito in Atac; la compagna dell'ex capogruppo pdl in Campidoglio, ora traslocato a La Destra, Dario Rossin; oltre alla solita pletora di mogli, cognati e cugini di vari pidiellini di secondo piano, ma assai utili in campagna elettorale.

La prova provata di come l'occupazione clientelare delle società controllate dal Comune sia ormai diventato un sistema. Ai confini del lecito. Tant'è che sia la Procura della Repubblica sia la Corte dei Conti hanno aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità sotto il profilo penale e del danno erariale.

Tutto parte da un'inchiesta di Repubblica che, da una decina di giorni, indaga sulla moltitudine di congiunti e sodali arruolati in Atac e in Ama nell'era del centrodestra. Nonostante le opposizioni abbiano subito chiesto la testa di Alemanno e dell'assessore ai Trasporti Sergio Marchi, finora l'unico a rimetterci è stato il caposcorta del primo cittadino che ieri si è dimesso dal suo incarico. Ad annunciarlo, lo stesso inquilino del Campidoglio: "Marinelli non è più il mio caposcorta, è ritornato in polizia", decisione assunta "in via precauzionale per evitare speculazioni sull'accaduto", ha spiegato Alemanno, negando tuttavia ogni suo coinvolgimento. "Non mi occupo di assunzioni, sull'Ama non mi risultano particolari scandali e poi non mi ricordavo neanche che quell'agente avesse una figlia", ha tagliato corto.

E pazienza che l'azienda dei rifiuti abbia sostanzialmente confermato il numero dei dipendenti (954) arruolati a partire dal "9 agosto 2008, giorno di insediamento della nuova amministrazione", e ammesso di aver effettuato, "come prevede la normativa vigente", delle semplici selezioni affidate ad agenzie per l'impiego pubbliche e private. Per il sindaco sotto assedio ora è tempo di cambiare: "Bisognerebbe rendere obbligatoria la pratica dei concorsi anche per le municipalizzate, così come si fa al Comune, in modo da superare il problema delle chiamate dirette o dalle selezioni fatte da agenzie interinali", dice ora che dalle sue parti tutto il sistemabile è stato sistemato.

Ma le opposizioni, che sul tema hanno già presentato interrogazioni in Parlamento e in Campidoglio, non intendono mollare. "Dopo l'Atac, le assunzioni clientelari all'Ama", tuona il deputato ed ex assessore pd Jean Leonard Touadi. "Fino ad oggi Alemanno ha fatto finta di nulla: ora basta. Ha il dovere di rendere conto alla città di come lui e la sua amministrazione hanno gestito una materia tanto delicata". Durissimo il segretario regionale dell'Idv Vincenzo Maruccio: "Cosa deve ancora emergere perché Alemanno si rassegni le dimissioni?". E mentre il senatore dipietrista Stefano Pedica minaccia che "di qui a pochi giorni renderò noti gli elenchi delle assunzioni negli ultimi cinque anni alla Provincia, alla Regione, al Comune e in tutti gli enti controllati perché la Parentopoli, in un momento di crisi del lavoro, è uno schiaffo a tutti i cittadini onesti che fanno concorsi", il capogruppo pd in Campidoglio profetizza: "Stavolta non sarà facile per il sindaco convincere i romani che lui non c'entra nulla. Ora chieda scusa".

Fonte: Repubblica

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09/12/2010 22:39

Procura e Corte dei conti
indagano sulla perentopoli Atac e Ama

Dopo quella sull'Atac, un'inchiesta sulle assunzioni. Il Procuratore del Lazio Iannantuono: "Stiamo chiedendo alle amministrazioni interessate i materiali sulla vicenda". Possibile indagini su altre aziende legate agli enti locali. Alemanno: "Una montatura"


ROMA - Dopo quella sull'Atac, la Procura apre un'inchiesta anche sulle assunzioni pilotate all'Ama, l'azienda ambientale. L'indagine non è stata ancora affidata dal procuratore Ferrara e dall'aggiunto Alberto Caperna che occordina il pool della pubblica amministrazione. Ma non ci sono solo i giudici della Procura ad occuparsi della Parentopoli romana. "Ovviamente siamo interessati anche noi alla vicenda - annuncia Pasquale Iannantuono, procuratore del Lazio della Corte dei conti - però al momento non abbiamo materiale specifico su cui indagare.

Marinelli e Alemanno: le foto su Facebook

L'unica cosa certa è che stiamo richiedendo alle amministrazioni interessate tutti i documenti sulla vicenda. Non appena arriveranno, li valuteremo". Secondo quanto si apprende l'inchiesta potrebbe estendersi anche ad altre aziende legate agli enti locali

Sulla questione "parentopoli" in Atac e in Ama, il primo ad intervenire è stato Alemanno: "Credo si siano un po' superati i limiti della realtà effettiva: mi lascia veramente perplesso il fatto che si possa trasformare in un caso nazionale l'assunzione di questo o quel figlio del caposcorta", ha detto riferendosi al suo, ormai, ex caposcorta, Giorgio Martinelli, che si è dimesso dopo la diffusione della notizia dell'assunzione della figlia in Ama e del primogenito in Atac. "Mi sembra siano in atto una montatura e una gonfiatura del fenomeno veramente ridicole" ha aggiunto il sindaco, aggiungendo che si cerca "di montare un caso che diventa un vero e proprio attacco politico".

"Abbiamo visto ben altre situazioni gravissime - ha sottolineato Alemanno - e questa sta diventando un caso a livello nazionale senza averne minimamente i fondamenti: non ci sono centinaia o migliaia di assunzioni clientelari ma solo alcuni casi che devono essere attentamente studiati. Gran parte delle assunzioni di Atac e Ama, per quel che ci risulta, sono assolutamente regolari". Secondo il sindaco sono stati "superati i limiti della realtà oggettiva. Come si possa trasformare in un caso nazionale l'assunzione di questo o quel figlio di capo scorta mi lascia veramente perplesso".

"Ben vengano tutte le inchieste: ce n'è una della procura, un'altra della Corte dei Conti e quella interna dell'Atac. Ne faremo anche sulle altre aziende municipalizzate, perché non abbiamo niente da nascondere e vogliamo la massima chiarezza", ha aggiunto il sindaco che ha anche ribadito: "L'anno prossimo daremo nuove regole sulle assunzioni, più forti, superiori a quelle previste dalla legge".

Fonte: Repubblica
[Modificato da binariomorto 09/12/2010 22:41]

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09/12/2010 22:44

La resa dell'ex pugile Marinelli
"Due figli reclutati, non posso rimanere"

Il poliziotto-boxeur da otto anni governava la sicurezza del primo cittadino di Roma.
Il sindaco dice di non ricordarsi della figlia, ma le foto rivelano che era al suo matrimonio


Dopo il primo colpo era riuscito a rimanere in piedi. Al secondo ha deciso di gettare la spugna. Non ha mai perso la passione per il pugilato, Giancarlo Marinelli, 53 anni, poliziotto dal 1975, dal 2002 caposcorta del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Quando ieri ha letto nuovamente il suo nome sui giornali ha preferito lasciare il suo incarico. Il primo colpo, cinque giorni fa, quando tra la lista degli 854 assunti per chiamata diretta dall'Atac, l'azienda dei trasporti, è spuntato il nome del figlio Giorgio. Poi, ieri, il diretto che l'ha convinto a lasciare: sua figlia Ilaria, assunta dalla municipalizzata dei rifiuti, l'Ama. Sempre per chiamata diretta. E come lei un migliaio di persone.

"Signor sindaco, mi fermo qui", ha detto Marinelli ad Alemanno. Un incarico "rimesso in via precauzionale per evitare che sull'accaduto si facessero speculazioni", ha spiegato lo stesso primo cittadino. Marinelli è stato al suo fianco per otto anni. Da quando Alemanno sedeva al ministero dell'Agricoltura e il Viminale ritenne di assegnargli una scorta, perché oggetto di minacce da parte delle Brigate Rosse. Fu allora che Alemanno conobbe il suo caposcorta.

LE FOTO SU FACEBOOK

Romano di Torre Angela, Marinelli non ha mai nascosto la sua militanza politico attiva, prima per An, poi per il Pdl. Una conoscenza approfondita quella con Alemanno. Nonostante ieri il primo cittadino di Roma abbia dichiarato: "Non mi ricordavo neanche che quell'agente di polizia avesse una figlia". Eppure, il profilo Facebook dell'altro figlio, Giorgio Marinelli, (30 anni, pugile di livello, detentore di vari titoli intercontinentali) racconta un'altra storia. In una foto, Alemanno e sua moglie Isabella Rauti sono ritratti in prima fila, al fianco di Giancarlo Marinelli, al matrimonio di Ilaria, la figlia del suo ormai ex caposcorta. In un'altra foto, invece, Alemanno premia Giorgio sul ring. Un talento quello dello "squalo di Torre Angela", come è soprannominato il giovane assunto all'Atac.

Una carriera bloccata un anno e mezzo fa da un incidente stradale poco prima della sfida per il titolo europeo assoluto. Al suo fianco sempre il padre Giancarlo, istruttore di pugilato in una palestra proprio a Torre Angela. Dopo l'incidente, Giorgio ha risposto ad un'offerta di lavoro pubblicata sul sito di Atac. Ha inviato il suo curriculum ed è stato assunto. Ora il suo lavoro è finito al centro di un'inchiesta che interessa la magistratura, la Corte dei Conti e il Campidoglio. E che ieri ha costretto suo padre a gettare la spugna.

Fonte: Repubblica

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09/12/2010 23:14

ma come, quelli di destra non erano per la moralita' ??? [SM=x44455] speriamo che i miei concittadini tra 2 anni e mezzo siano meno coglioni rispetto all' aprile del 2008 ... [SM=x44465]
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10/12/2010 09:59


In Italia si "tiene famiglia", non c'è nulla da fare. [SM=x44464]

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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10/12/2010 12:33

Roma. Scandalo raccomandazioni nel PdL

Il boom dell'ex cubista: «Sono solo
una segretaria, non una showgirl»

Il deputato Sammarco (PdL): "non siamo fidanzati"

La ex cubista Giulia Pellegrino a una festa con il deputato Pdl Gianni Sammarco
La ex cubista Giulia Pellegrino a una festa con il deputato PdL Gianni Sammarco
ROMA - La ragazza copertina dello scandalo non ha mai ricevuto così tante chiamate: discoteche, agenti, fotografi, organizzatori di serate, giornalisti, televisioni, chissà chi altro. Prima, quando lavorava in discoteca «come hostess e non come cubista», quando le sue foto non erano sui giornali, non andava così. Il mondo, di colpo, sembra essersi accorto di lei? Ride, un poco lusingata. Mercoledì mattina, giorno di festa, risponde al telefono e con la sua voce da bambina subito minimizza: «Se mi dedicassi a fare la show girl in effetti in questo periodo... Ma io non mi dedico, quindi...».

La venticinquenne Giulia Pellegrino, spiega lei stessa, adesso è «solo» la segretaria del direttore industriale, «una delle tante lì in Atac». Tecnicamente sì, è così. Ma lei ormai è diventata la ragazza immagine dello scandalo delle assunzioni chieste dai politici nella «Parentopoli» dei trasporti romani. E oggi basta parlare con qualche organizzatore di eventi per capire che, adesso, «avere Giulia l'ex cubista? Magari...». Ma di tanto clamore ne avrebbe fatto volentieri a meno, spiega senza più sorridere: «Non fa piacere essere sbattuta sui giornali in questo modo. L'attenzione va bene, ma non per queste cose». Lei, fin dai primi giorni, proprio non capisce dove sia lo scandalo, soprattutto nella porzione di clamore che la riguarda: «Ma che ci vuole una laurea per fare la segretaria?». Solo che in questa città, da due settimane a questa parte, si parla molto di quelli che hanno trovato lavoro nei trasporti e dei loro sponsor politici. E lei, in tutto questo chiacchiericcio, non passa inosservata: mora, alta, magra, lineamenti armoniosi. Fuori dagli uffici Atac di via Prenestina, gli operai la descrivono con poche parole: «Quando finisce il turno e se ne va, anche se esce tra altre cento persone, la riconosci...». E in fondo, tra una sigaretta e l'altra, tutti sono lì a porgere non risposte ma una sola domanda: «Ma sai chi l'ha fatta entrà?». La risposta di lei è: «Nessuno, ho fatto una selezione». Ma si sa come sono le voci, in questa città: non basta una risposta per zittirle. Anche perché, in verità, non ricorda dettagli che certo avrebbero aiutato, in questi giorni: dice di aver fatto una selezione, sì, ma non ricorda dove. [SM=x44457] «Ma perché ho serie difficoltà a ricordare nomi e luoghi». Caratteristica che non deve aiutarla molto, nel suo lavoro di segretaria. [SM=x44455]

«Ma io rispondo alle email e al telefono, il mio lavoro cosa credete che sia? E neanche voglio fare l'assistente del direttore o avere altri incarichi che mi facciano rimanere in ufficio fino a tardi. Perché io dopo il lavoro ho altre settecentocinquantamila cose da fa'». Giorni fa ha detto alle sue colleghe di non rispondere a quelli che la cercano, di non passarle nessuno. Al direttore industriale, quando è deflagrato lo scandalo, ha detto di essere «molto sconvolta». E anche su Facebook ha modificato le impostazioni: prima il contenuto era visibile a tutti, aperto, aveva centinaia di foto. Adesso, dopo lo scandalo, tutto è cambiato: il profilo diventa privato, le foto rimangono diciassette, chi non è tra gli amici non può vederle. Tempo fa aveva scritto una frase, lì sopra, chissà perché: «La dea dell'amore è diventata una comune mortale». Al telefono, in ogni caso, non sembra così scossa: «Comunque non posso parlare con la stampa, le nuove disposizioni ai dipendenti dell'Atac sono chiare». Contengono una sola parola: silenzio.

E però accade che alle voci si aggiunga, giorni fa, una foto (quella pubblicata in pagina): in un locale romano, a brindare con Giulia Pellegrino c'è Gianni Sammarco, deputato pdL, coordinatore romano, un legame con Cesare Previti dovuto (anche) alla parentela tra le mogli. Lei guarda dritta in macchina, sorride. Lui guarda lei. «Ma non è la mia fidanzata. Non è niente. Si tratta di una delle tante persone che conosco», minimizza in un'intervista di pochi giorni fa. E però vede, Sammarco, in questa città si dice che sia lei il legame politico tra una ragazza che lavorava in discoteca e l'Atac: «Stupidaggini, non me ne curo». Serve a poco spiegargli che molti, a Roma, lo raccontano come un amante dei locali notturni: e che secondo i soliti maligni, proprio in una discoteca l'avrebbe incontrata per la prima volta. «Ripeto: quella ragazza non è mai stata la mia fidanzata. Ho seguito la vicenda solo sui giornali e tutto mi sembra regolare. Io sono separato, sono un single, e dopo il lavoro, rispettando la legge, posso fare ciò che voglio. Dove l'ho conosciuta? Non lo so, non mi ricordo». Ma dopo che è deflagrato lo scandalo vi siete parlati? L'ha chiamata al telefono? «Adesso basta però, quello che ho detto può bastare, no?».

Fonte: Corriere della Sera - Alessandro Capponi
10 dicembre 2010
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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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10/12/2010 13:13

Giulia Pellegrino: la sexy girl "smemorata" dello scandalo Atac che non ricorda nulla del concorso di assunzione!
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10/12/2010 16:55

Roma, poltrone ai fascisti


di Emiliano Fittipaldi per L'Espresso

Ex di Avanguardia Nazionale, esponenti di Terza Posizione, perfino naziskin vicini a Mokbel. Così Alemanno ha piazzato nei posti che contano della Capitale i suoi amici estremisti neri


Gianni Alemanno



Boia chi molla, gridava a fine anni Ottanta il giovane Gianni
Alemanno, al tempo capo del Fronte della Gioventù e fedelissimo di
Pino Rauti, leader dell'ala movimentista dell'Msi e futuro
suocero.



Vent'anni dopo, nessuno può accusarlo di incoerenza: Gianni,
diventato sindaco di Roma, non ha mollato nessuno. Non ha tradito,
non ha lasciato per strada i vecchi camerati, nemmeno quelli finiti
in galera per banda armata e atti terroristici, neppure i
personaggi più discussi della galassia d'estrema destra
protagonista degli anni di piombo. Anzi.



Nell'anno di grazia 2010 Roma è sempre più nera, con fascisti ed
ex fascisti che spuntano dappertutto. Nei posti cardine
dell'amministrazione comunale e nell'entourage ristretto del nuovo
Dux, nell'assemblea capitolina e nelle società controllate dal
Comune, passando per enti regionali e ministeri.



Vecchie conoscenze sono comparse anche nella parentopoli che ha
investito l'Atac, dove lavorano - come ha scritto Ernesto Menicucci
sul "Corriere" - l'ex Nar Francesco Bianco (in passato arrestato e
processato per rapine e omicidi insieme ai fratelli Fioravanti, fu
scarcerato per decorrenza dei termini) e l'ex di Terza posizione
Gianluca Ponzio. Ponzio oggi è a capo del Servizio relazioni
industriali della municipalizzata del Comune, negli anni Ottanta fu
protagonista di arresti plurimi per rapina e possesso d'armi.




La sinistra ha gridato allo scandalo, ma i due sono sono solo la
punta dell'iceberg di un gruppo di potere sempre più radicato in
città, cementato dagli ideali e dall'antica appartenenza, da
interessi (anche economici) e da relazioni amicali e familiari. La
lista comprende ex militanti di Terza posizione e dei Nuclei armati
rivoluzionari, uomini di Forza nuova, naziskin vicini alla cricca
di Gennaro Mokbel, capi storici di Avanguardia nazionale, ultrà e
combattenti delle battaglie degli anni Settanta e Ottanta. Battuto
a sorpresa Francesco Rutelli, disintegrati i potentati di Forza
Italia (già messi a dura prova durante la giunta regionale guidata
da Francesco Storace) ora sono nella cabina di controllo e, nella
nerissima capitale, comandano loro.


Uomini d'oro

I due personaggi più influenti dell'amministrazione non sono
assessori, ma due amici del sindaco: Franco Panzironi e Riccardo
Mancini. Del primo, a capo dell'Ama, si sa praticamente tutto. Meno
noti, invece, sono i trascorsi dell'uomo che Alemanno ha voluto
alla guida di Eur spa, società controllata dal Campidoglio e dal
ministero dell'Economia che ha nel suo portafoglio immobili per
centinaia di milioni. Mancini, classe 1958, ha finanziato la
campagna elettorale del 2006 e ha fatto da tesoriere durante quella
del 2008.



È un imprenditore di successo: erede di parte del patrimonio
della famiglia Zanzi (energia e riscaldamento), ha comprato nel
2003 la Treerre, società di bonifiche e riciclaggio che fattura
oltre 6 milioni di euro l'anno. Anche lui, che ha sempre vissuto
all'Eur, è stato vicino ai camerati di Avanguardia nazionale: nel
1988 è stato processato - insieme ai leader del movimento Stefano
Delle Chiaie e Adriano Tilgher, che oggi lavora in Regione con
Teodoro Buontempo - e la Corte d'Assise lo condannò a un anno e
nove mesi per violazione della legge sulle armi. Ora, dopo
vent'anni, Alemanno gli ha dato le chiavi di un quartiere che
conosce bene, quello del "mitico" bar Fungo, dove un tempo si
ritrovavano quelli di Terza posizione, i ragazzi di Massimo
Morsello e il gruppo di Giusva Fioravanti.



Una curiosità: un socio in affari di Mancini, Ugo Luini
(amministratore della holding del gruppo, la Emis) è pure tra i
consiglieri della fondazione del sindaco, Nuova Italia.




Mancini e Panzironi, ovviamente, si conoscono bene. A novembre il
capo dell'Eur Spa ha assunto Dario, il figlio di Franco, già
portaborse al Comune e ora funzionario con contratto a tempo
indeterminato. La scelta ha fatto gridare allo scandalo il
centrosinistra, ma sono altre le indiscrezioni che preoccupano
Alemanno.



Mancini, l'uomo che dovrebbe gestire la Formula 1, è infatti
amico di Massimo Carminati, tra i fondatori dei Nar e leader della
sezione dell'Eur, simpatizzante di Avanguardia nazionale e sodale
della Banda della Magliana: il personaggio del "Nero" del film
"Romanzo Criminale" è ispirato alla sua storia. I due sono spesso
insieme, tanto che qualcuno sospettava che l'ex estremista
(incriminato per vari delitti efferati ma assolto - quasi sempre -
da ogni accusa) fosse stato assunto dalla municipalizzata. «Una
sciocchezza» chiosano a "L'espresso" gli uomini del sindaco
«Mancini lo vede solo perché si conoscono da anni. Nessun
rapporto di lavoro».

Naziskin & C. Un lavoro ben retribuito
Alemanno e Panzironi l'avevano invece trovato a Stefano Andrini,
assurto agli onori delle cronache perché insieme a un gruppetto di
naziskin picchiò selvaggiamente, nell'estate del 1989, due
"compagni" davanti al cinema Capranica. Andrini, 40 anni, fa parte
di una generazione successiva a quella dei movimenti storici degli
anni di piombo. La rissa costò a lui e al fratello gemello una
condanna a quattro anni e otto mesi (poi ridotti a tre) per tentato
omicidio.



La carriera criminale continua anche dopo la reclusione: entrato
nell'orbita del gruppo di Delle Chiaie, Stefano nel 1994 viene
arrestato per alcuni scontri con gli autonomi. Un passato
burrascoso che nel 2009 non gli impedisce di sedersi sulla poltrona
di amministratore delegato di Ama Servizi Ambientali. Andrini,
ultrà della Lazio, non c'è rimasto molto. Lo scorso febbraio è
stato travolto dall'inchiesta sugli affari della banda capeggiata
da Gennaro Mokbel. Secondo i magistrati sarebbe stato proprio lui a
organizzare - tramite i suoi agganci a Bruxelles - la falsa
candidatura di Nicola Di Girolamo, il senatore tanto caro a Mokbel
(«Sei il mio servo», gli diceva) e alle famiglie 'ndranghetiste
di Isola Capo Rizzuto.




Il sindaco, si sa, non molla mai nessuno. E perdona tutti, forse
perché anche lui è stato sfiorato da vicende giudiziarie, come
aggressioni e lancio di bombe molotov (sempre assolto). Non bisogna
sorprendersi, così, che abbia provato a sistemare anche altri ex
skin protagonisti del pestaggio al cinema Capranica. Così Mario
Andrea Vattani (arrestato con gli Andrini ma poi assolto al
processo), figlio del potente presidente dell'Ice Umberto, è
diventato capo delle relazioni internazionali e del cerimoniale del
Campidoglio. Assunto fino al 2013, costerà ai contribuenti 488
mila euro tra stipendio e oneri previdenziali.



Anche Demetrio Tullio, pure lui arrestato e prosciolto, ha
ottenuto un posto fisso. Stavolta al ministero delle Politiche
agricole: è entrato grazie a un concorso bandito nel 2006, quando
Alemanno era titolare del dicastero. Tullio lavora alla direzione
generale della Pesca marittima, ma nel tempo libero si occupa anche
di manifestazioni culturali. Il mensile di Ostia "Zeus" lo indica
come «presidente dell'associazione Minas Tirith», dal nome della
città assediata del Signore degli Anelli, che qualche giorno fa ha
organizzato un convegno intitolato "Serate dannunziane". Secondo il
giornale, la tre giorni è stata un successo.



Mi manda Mokbel

Non sappiamo se Alemanno ha perdonato anche Mokbel, che si è
vantato di averlo preso a schiaffi durante una manifestazione (era
il 1998) in cui Gennaro organizzava il sevizio d'ordine. Di sicuro
l'inchiesta sul faccendiere che ha messo in piedi la più colossale
truffa dal dopoguerra non gli fa dormire sonni tranquilli.



Mokbel (in passato «destinatario», scrive il gip Aldo Morgigni
nell'ordinanza, «di provvedimenti cautelari per fatti omicidiari
collegati ad azioni di gruppi terroristici di estrema destra
unitamente a soggetti - quali ad esempio Carminati Massimo - ancora
oggi oggetto di ricerche da parte delle forze di polizia») ha
infatti complici assai vicini al mondo di quella che fu Alleanza
nazionale. In primis l'avvocato Paolo Colosimo, finito anche lui in
galera per associazione a delinquere: fino a qualche tempo fa tra i
suoi clienti c'era Nicolò Accame, l'ex portavoce di Francesco
Storace alla Regione Lazio. Rampollo della dinastia Accame (il
papà Giano, "fascista di sinistra", fu un intellettuale influente,
la sorella Barbara è la moglie del leader carismatico di Terza
posizione Peppe Dimitri, morto tragicamente nel 2006) è stato
condannato per corruzione, rivelazione e utilizzazione di segreti
d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta "Lazio-gate".




Non solo. Del gruppo Mokbel fa parte anche Silvio Fanella,
considerato dagli inquirenti il cassiere della banda. Il suo nome
è spuntato a sorpresa nella compravendita di una società, la
Mondo Verde, fondata anni fa dal capo della segreteria di Alemanno,
Antonio Lucarelli, e da due suoi cugini. A "L'espresso" risulta che
Fanella rilevi il 50 per cento delle quote nel luglio del 2000,
quando Antonio ha già lasciato l'impresa. Dopo pochi mesi, Fanella
e il suo socio Teodolo Theodoli vendono le azioni a una ditta
amministrata da tal Fabrizio Moro. Sarà un caso, ma Moro è un
amico di Lucarelli. Sarà una coincidenza, ma per la Mondo Verde
targata Moro lavorerà in alcuni progetti - come ha rivelato
"Repubblica" - il cognato di Gennaro Mokbel.

I fedelissimi

Lucarelli, classe 1965, imprenditore, è uno dei fedelissimi di
Alemanno. Con l'estrema destra ha sempre avuto grande feeling: il
segretario del sindaco nel 2000 era il portavoce romano di Forza
Nuova, movimento di estrema destra fondato nel 1997 dai latitanti
Massimo Morsello, ex Nar, e Roberto Fiore, ex Terza posizione, che
sfuggirono a una retata.



Era il 1980, l'anno della strage di Bologna. I due scapparono a
Londra, e tornarono solo quando le condanne per banda armata furono
prescritte o, nel caso di Morsello gravemente malato,
inapplicabili. Lucarelli si dà da fare: con i suoi organizza sit
in inneggianti al leader dell'ultradestra austriaca Haider,
manifestazioni contro il gay pride (i volantini lo definivano «la
saga del pervertito») e risse davanti al Campidoglio (Marcello
Fiori, vicecapo di gabinetto di Rutelli, denunciò di essere stato
spintonato da Lucarelli).



Nel who's who della cerchia di Alemanno ci sono anche altri ex
camerati di rango. Vincenzo Piso, ex militante di Terza posizione e
di Ordine nuovo, siede oggi in Parlamento ed è coordinatore del
Pdl regionale. Venne arrestato nel 1980, restò in carcere per
quattro anni con l'accusa di banda armata, venne poi
prosciolto.




Influente consigliere di Piso e del sindaco è poi Marcello De
Angelis, anche lui di Terza posizione, cinque anni di carcere alle
spalle e una carriera come cantante del gruppo musicale 27Obis,
riferimento all'articolo del codice penale sulle associazioni con
finalità di terrorismo. Fratello del leader di Terza posizione
Nanni, morto in circostanze misteriose in carcere, Marcello ora è
senatore e direttore di Area, la rivista fondata da Alemanno e
Storace.



Duri e puri

Da un anno al Comune lavora anche Loris Facchinetti (nell'ordinanza
del 31 dicembre 2009 si specifica che la collaborazione è «a
titolo gratuito»), ex leader di Europa civiltà, un movimento
neopagano e paramilitare di estrema destra nato nel 1969 che aveva
rapporti pure con la massoneria. Fermato «per reticenza
nell'inchiesta di piazza Fontana», come ricorda Ugo Maria
Tassinari nel suo libro "Fascisteria", Facchinetti - sposato con la
sorella di Fabio Rampelli - oggi è delegato del sindaco di Roma
per il Mediterraneo, ed esperto di "Politiche internazionali" della
fondazione di Alemanno.



Che ha voluto vicino a sé pure Claudio Corbolotti, aiutante di
Lucarelli al Comune, arrestato nel 2004 per gli scontri avvenuti
fuori l'Olimpico durante il derby Lazio-Roma. A proposito di
ultrà, anche Guida Zappavigna, ex dei Boys della Roma ed ex Fuan,
arrestato come presunto Nar e prosciolto in istruttoria, ha avuto
un incarico dalla Polverini: ora è presidente del parco del Lago
Lungo e Ripa. Grande tifoso di Totti e compagni è anche Mirko
Giannotta.



Le cronache ricordano che è stato arrestato nel 2003 insieme al
fratello perché accusato di rapine ai danni di banche e
gioiellerie, e che dal 2008 è diventato capoufficio del decoro
urbano del gabinetto del sindaco. Già. Alemanno, cuore nero, non
molla mai nessuno.
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10/12/2010 17:11

Vediamo se i lettori del Foglio avran qualcosa da stigmatizzare su questi abusi del CentroDestra.

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10/12/2010 17:32


Sinceramente a me viene (quasi) da ridere. [SM=x44455]

Mi sembra che molti stiano facendo le "verginelle nel bordello".

Mostratemi una qualsiasi azienda a partecipazione pubblica dove non c'è un qualche "parente" che è entrato con corsia preferenziale. [SM=x44454]

Tutta questa storia mi sembra il classico "scandalo ad orologeria" tirato fuori al momento opportuno.

_________________

Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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10/12/2010 20:15

Re:
Arjuna, 10/12/2010 17.32:


Sinceramente a me viene (quasi) da ridere. [SM=x44455]

Mi sembra che molti stiano facendo le "verginelle nel bordello".

Mostratemi una qualsiasi azienda a partecipazione pubblica dove non c'è un qualche "parente" che è entrato con corsia preferenziale. [SM=x44454]

Tutta questa storia mi sembra il classico "scandalo ad orologeria" tirato fuori al momento opportuno.



ma qui non sembra trattarsi solo di "qualche". Tra parenti, amici e camerati, ha praticamente riempito ogni posto in aziende pubbliche o con incarichi istituzionali del comune e/o della regione.

E c'è gente con trascorsi penali non proprio limpidi ...
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Re: Re:
radcla, 10/12/2010 20.15:



ma qui non sembra trattarsi solo di "qualche". Tra parenti, amici e camerati, ha praticamente riempito ogni posto in aziende pubbliche o con incarichi istituzionali del comune e/o della regione.

E c'è gente con trascorsi penali non proprio limpidi ...




Si, ma è anche normale che i giornali simpatizzanti per questo centro-destra tentino di sminuire o replicare con la solita solfa che tanto fan tutti così,
poi gli altri fanno pure peggio,
bla bla bla....
Invece questa Parentopoli di Roma ha veramente superato il limite
e mai come ora hanno regalato posti di lavoro così spudoratamente,
senza neppure un minimo criterio meritocratico (quando invece Alemanno di meritocrazia ci si riempie la bocca da mattina a sera.... ma tanto lui faceva finta persino di non ricordarsi della figlia del caposcorta della quale era stato immortalato al matrimonio!).

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10/12/2010 21:12

Re: Re:
radcla, 10/12/2010 20.15:



ma qui non sembra trattarsi solo di "qualche". Tra parenti, amici e camerati, ha praticamente riempito ogni posto in aziende pubbliche o con incarichi istituzionali del comune e/o della regione.

E c'è gente con trascorsi penali non proprio limpidi ...




vai a vedere cosa hanno fatto in Campania negli ultimi anni, guarda cosa ha fatto Lombardo in Sicilia e prima di lui Cuffaro ...
secondo andando a vedere poi di situazioni se ne trovano in tutte le regioni (se vuoi saperlo, anche la Lega in Lombardia si difende bene in merito ad "allocazione" di personale).

per quanto mi riguarda se fosse solo un problema economico dei romani (dei campani, dei siciliani, dei lombardi), mi verrebbe da dire "se lo sono voluti, se lo tengono".
purtroppo non è così ... [SM=x44464]

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Re: Re: Re:
paperino73, 10/12/2010 21.12:




vai a vedere cosa hanno fatto in Campania negli ultimi anni, guarda cosa ha fatto Lombardo in Sicilia e prima di lui Cuffaro ...
secondo andando a vedere poi di situazioni se ne trovano in tutte le regioni (se vuoi saperlo, anche la Lega in Lombardia si difende bene in merito ad "allocazione" di personale)...




Incredibile: avevo appena stigmatizzato questa solita solfa qualunquistica... [SM=x44463]
Ce la potevi anche risparmiare.
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10/12/2010 21:24

Etrusco, 10/12/2010 21.20:

Incredibile: avevo appena stigmatizzato questa solita solfa qualunquistica... [SM=x44463]
Ce la potevi anche risparmiare.




la verità fa male

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10/12/2010 21:46

finche' in italia si ragionera' con " il piu' pulito c' ha la rogna ", ci avvicineremo sempre di piu' al sudamerica , altro che europa ... qui si tratta di un sacco di assunzioni a chiamata diretta senza neanche un briciolo di preparazione .. nel perfetto stile pdl / lega ... [SM=g1700002]
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10/12/2010 21:47

Re: Re: Re:
paperino73, 10/12/2010 21.12:




vai a vedere cosa hanno fatto in Campania negli ultimi anni, guarda cosa ha fatto Lombardo in Sicilia e prima di lui Cuffaro ...
secondo andando a vedere poi di situazioni se ne trovano in tutte le regioni (se vuoi saperlo, anche la Lega in Lombardia si difende bene in merito ad "allocazione" di personale).

per quanto mi riguarda se fosse solo un problema economico dei romani (dei campani, dei siciliani, dei lombardi), mi verrebbe da dire "se lo sono voluti, se lo tengono".
purtroppo non è così ... [SM=x44464]




"se lo sono voluti, se lo tengono" purtroppo riguarda, almeno nel caso romano o del Lazio (perché anche la Polverini non è mica da meno di Alemanno!), solo un 50% della popolazione (o comunque una manciata in più di tale percentuale), non tutti quanti.

E il problema non è solo economico, perché riguarda anche le capacità per stare ai vertici di un'azienda che eroga, prima di tutto, servizi al cittadino. O per rappresentare le istituzioni locali. Capacità e/o rettitudine della persona.

Sul fatto che lo fanno tutti, sarà anche vero, ma qui non si ricordano scandali simili da molto tempo a questa parte, e poi, soprattutto, indipendentemente da chi è che alloca il personale, sarà giunto il momento di far cambiare andazzo e denunciare chi opera in questo modo? Qualsiasi bandiera abbia?

Perché ripeto, il problema non è solo economico (e già basterebbe per essere serio) ma è di qualità delle istituzioni e dei servizi che vengono erogati al cittadino.

E il cittadino ha il dovere di pretendere trasparenza, come dovrebbe avere la memoria di ricordarsene in cabina elettorale, ahimè ... [SM=x44472] [SM=x44472]
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10/12/2010 22:03

radcla, 10/12/2010 21.47:

"se lo sono voluti, se lo tengono" purtroppo riguarda, almeno nel caso romano o del Lazio (perché anche la Polverini non è mica da meno di Alemanno!), solo un 50% della popolazione (o comunque una manciata in più di tale percentuale), non tutti quanti.

E il problema non è solo economico, perché riguarda anche le capacità per stare ai vertici di un'azienda che eroga, prima di tutto, servizi al cittadino. O per rappresentare le istituzioni locali. Capacità e/o rettitudine della persona.

Sul fatto che lo fanno tutti, sarà anche vero, ma qui non si ricordano scandali simili da molto tempo a questa parte, e poi, soprattutto, indipendentemente da chi è che alloca il personale, sarà giunto il momento di far cambiare andazzo e denunciare chi opera in questo modo? Qualsiasi bandiera abbia?

Perché ripeto, il problema non è solo economico (e già basterebbe per essere serio) ma è di qualità delle istituzioni e dei servizi che vengono erogati al cittadino.

E il cittadino ha il dovere di pretendere trasparenza, come dovrebbe avere la memoria di ricordarsene in cabina elettorale, ahimè ... [SM=x44472] [SM=x44472]




Vedi radcla, io sono perfettamente d'accordo con te. Il mio lo fanno tutti, non era per sminuire Alemanno, ma per richiamare le responsabilità dei cittadini elettori: non a caso ho messo anche la Lombardia (che su questo aspetto non è migliore di altri).
Il discorso economico e della qualità del servizio poi sono strettamente collegate, diciamo le due facce della stessa medaglia.
E' arrivato il momento di denunciare le nefandezze ? Sì, ovviamente. A patto che la denuncia - come dici tu - sia verso il cattivo modo di operare e non sia strumentale alla discussione politica.
Che poi è il motivo per cui queste notizie saltano fuori e muoiono nel giro di poco tempo. Lasciando le cose come stanno.

L'unica cosa che ti contesto è la prima affermazione: purtroppo (o per fortuna) le democrazia è questa cosa qui; una maggioranza relativa - che non necessariamente è assoluta, prova solo a togliere chi non vota! - decide per la totalità.
Nel bene e nel male.

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10/12/2010 22:24

Il capo dell'Atac in Procura
"Valuteremo se fare denunce"

L'ad Maurizio Basile è stato sentito dal procuratore Ferrara nell'ambito dei primi atti sull'inchiesta Parentopoli. "La società è a completa disposizione dei giudici a cui consegneremo i risultati dell'indagine interna".

Svolta giudiziaria nel caso Parentopoli. Maurizio Basile, amministratore delegato di Atac, si è presentato spontaneamente a Palazzo di Giustizia per incontrare il procuratore Giovanni Ferrara.

"È andata benissimo. Sono venuto a dire che la società è a completa assoluta disposizione della procura per dare tutti gli elementi necessari a fare chiarezza. Ho assicurato al procuratore che non appena la commissione interna che abbiamo istituito avrà completato il suo lavoro, questo sarà inoltrato all'autorità giudiziaria. La linea che Atac seguirà in questa vicenda è quella che ci sarà indicata dai nostri legali. Sarà comunque quella della maggior tutela della società che si ritiene parte offesa e valuteremo se presentare denunce".

L'annuncio di Alemanno: "Pronto a pagare se responsabile"

"Dagli accertamenti che stiamo svolgendo sul bilancio, è emerso come la situazione patrimoniale dell'azienda al 31 ottobre è in deficit. Le perdite, a quella data, hanno superato di un terzo il capitale sociale. Il presidente ha avuto pertanto mandato di convocare senza indugio l'assemblea degli azionisti per i provvedimenti del caso".

Per quanto riguarda le causa che hanno portato Atac in queste condizioni: "Non parlerei di mala gestio - ha detto - ma di un'azienda che ha bisogno di diventare normale. Per raggiungere questo obiettivo ho avuto mandato dall'azionista di muovermi in assoluta libertà - ha aggiunto - C'è da riprendere l'azienda da tutti i punti di vista: deve recuperare produttività, qualità del servizio, fiducia dei cittadini, valorizzare al meglio le risorse professionali interne, riequilibrando le esternalizzazioni fatte in passato in un quadro di sostenibilità economica per rendere il servizio migliore che è la missione di un'azienda di trasporto pubblico locale". A fine gennaio "presenteremo il piano industriale per i prossimi cinque anni - ha riferito il manager - Per far arrivare l'Atac ai livelli di aziende omologhe servirà ragionevolmente un triennio".

"Dagli accertamenti che stiamo svolgendo sul bilancio, è emerso come la situazione patrimoniale dell'azienda al 31 ottobre è in deficit. Le perdite, a quella data, hanno superato di un terzo il capitale sociale. Il presidente ha avuto pertanto mandato di convocare senza indugio l'assemblea degli azionisti per i provvedimenti del caso".

Per quanto riguarda le causa che hanno portato Atac in queste condizioni: "Non parlerei di mala gestio - ha detto - ma di un'azienda che ha bisogno di diventare normale. Per raggiungere questo obiettivo ho avuto mandato dall'azionista di muovermi in assoluta libertà - ha aggiunto - C'è da riprendere l'azienda da tutti i punti di vista: deve recuperare produttività, qualità del servizio, fiducia dei cittadini, valorizzare al meglio le risorse professionali interne, riequilibrando le esternalizzazioni fatte in passato in un quadro di sostenibilità economica per rendere il servizio migliore che è la missione di un'azienda di trasporto pubblico locale". A fine gennaio "presenteremo il piano industriale per i prossimi cinque anni - ha riferito il manager - Per far arrivare l'Atac ai livelli di aziende omologhe servirà ragionevolmente un triennio".

Fonte: Repubblica

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10/12/2010 22:33

Alemanno e la Parentopoli
"Se responsabile pagherò"

Il primo cittadino annuncia una commissione d'inchiesta interna e nuove regole per le assunzioni nella pubblica amministrazione del Comune. "Chi ha sbagliato pagherà". "Non esiste un caso Roma: forse mi attaccano per voci di un mio impegno a livello nazionale. Che smentisco: voglio solo fare il sindaco"

ROMA - "Se ci saranno mie responsabilità, pagherò. Tutti quelli che hanno responsabilità dovranno pagare". Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno risponde a chi gli domanda se si dimetterà nel caso in cui la magistratura che indaga su assunzioni 'facili' nelle aziende capitoline accerterà un suo coinvolgimento. Un nuovo fascicolo riguarda l'Ama, la società comunale dei rifiuti che ha assunto oltre un migliaio di nuovi dipendenti dal 2008 in poi, usando lo stesso "metodo" dell'Atac, l'azienda municipale dei trasporti, su cui la magistratura già indaga per abuso d'ufficio relativo alle 854 assunzioni per chiamata diretta.

"In Atac - aggiunge il sindaco della Capitale - è stata istituita una commissione d'indagine interna che dovrebbe concludere il suo lavoro entro il 20 dicembre. Ma intanto ha iniziato a indagare la magistratura e a questo punto conviene attendere tutti i risultati delle indagini. Noi abbiamo offerto la massima collaborazione e rispetteremo il lavoro dei magistrati. Il Comune cercherà di essere più severo della stessa magistratura: tutti coloro che hanno commesso degli errori devono pagare".

Annunciando in conferenza stampa l'istituzione di "una commissione per la definizione di nuove regole e criteri per le assunzioni nelle aziende municipalizzate della capitale", il primo cittadino di Roma minimizza sulle cifre: "Non ci sono né centinaia né migliaia di assunzioni clientelari. Le assunzioni sospette emerse oggi in Atac e in Ama sono 85: 67 facenti capo a politici, 18 a sindacalisti". "E' vero - ammette Alemanno -, è stato un nostro errore non aver usato una discontinuità radicale rispetto al passato, ma con questa commissione vogliamo dare una svolta".

Poi cerca spiegazioni dietrologiche. "Io vorrei capire perché si è creato un caso Roma. Stranamente, in questo momento escono articoli non solo su parentopoli ma anche su altri argomenti" si chiede ancora Alemanno, in riferimento all'attenzione mediatica non solo sulla Parentopoli in Atac e Ama ma anche sugli incarichi affidati ad ex militanti di estrema destra. "Non so se questa attenzione è legata alle voci di miei impegni di carattere nazionale, che io smentisco categoricamente: io voglio fare il sindaco di Roma, fino a quando lo vorranno i cittadini". Quindi, conclude Alemanno, "invito tutti a farla finita. Non accuso la stampa, ma chiedo di riportare la situazione nella realtà e di non creare un caso Roma denunciando questa amministrazione come l'ultima della classe".

A chi gli chiede spiegazioni sulla presunta conoscenza della figlia dell'ex caposcorta, Giancarlo Marinelli, poi assunta in Ama, Alemanno offre questa giustificazione: "Quando sono andato al matrimonio di quella ragazza ero convinto di essere alle nozze del figlio maschio del mio ex caposcorta. Davvero non lo sapevo, poi ho visto la foto e ho detto 'oh diavolo!'. So che sembra strano, ma chi mi conosce può testimoniare la vita che faccio, che spesso mi porta in situazioni in cui mi guardo attorno e non mi rendo conto esattamente dove sto. Si può accusare quindi la mia lucidità, ma non la mia buona fede".

Quanto alla vicenda di Stefano Andrini, ex amministratore delegato di Ama con un passato nell'estrema destra, ricomparso nelle cronache proprio tra i nomi della Parentopoli, "rifiuto la logica secondo la quale chi ha scontato una pena non può essere riabilitato" ribatte il sindaco. "Non accetto condanne definitive - sottolinea ancora Alemanno - né a destra né a sinistra". In questo senso, secondo Alemanno, Andrini deve godere degli stessi diritti, ad esempio, di Adriano Sofri. Il sindaco ha tenuto a precisare che nell'ambito dell'inchiesta Mokbel, "Andrini ha fatto un passo indietro, dimettendosi. Ma finora non ha ricevuto alcun avviso di garanzia".

Fonte: Repubblica

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