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Roma, esplode lo scandalo "Parentopoli" nel PdL, si dimette anche il caposcorta del Sindaco Alemanno

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2010 21:06
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10/12/2010 22:37

SOTTO TIRO AZIENDA TRASPORTI E RIFIUTI

Roma, l'inchiesta su parentopoli
Atac e Ama, la mappa dei favoriti

Il centrodestra: fra gli assunti, anche il figlio dell'ex caposcorta di Veltroni



ROMA - Parentopoli atto secondo. Dopo l'apertura di un fascicolo per abuso d'ufficio relativo alle 854 assunzioni per chiamata diretta effettuate negli ultimi anni dall'azienda del trasporto pubblico capitolino, ieri la Procura di Roma ha deciso di raddoppiare, avviando un'inchiesta stavolta sull'Ama, la società comunale dei rifiuti sospettata di aver usato lo stesso metodo e imbarcato oltre un migliaio di nuovi dipendenti dal 2008 in poi. Un fronte destinato ad allargarsi. E non solo alle altre muncipalizzate.

"Anche noi siamo interessati alla vicenda", è subito intervenuto Pasquale Iannantuono, procuratore regionale della Corte dei Conti. "Stiamo richiedendo alle amministrazioni interessate tutti i documenti, appena arriveranno, li valuteremo". Una delle ipotesi all'esame della magistratura penale riguarda il periodo in cui è stata reclutata una buona fetta del più recente personale Atac: si intende in sostanza verificare se l'allora amministratore delegato, Adalberto Bertucci, abbia proceduto senza averne i poteri, ovvero nelle due settimane intercorse tra la sua designazione al vertice dell'azienda da parte dell'azionista-Campidoglio e la nomina ratificata dall'assemblea dei soci.

Una bufera che spiazza ogni giorno di più il sindaco Gianni Alemanno. In preda a un crescendo di umor nero. "È in atto una montatura della vicenda ridicola ed eccessiva, che diventa un vero e proprio attacco politico. Credo che si siano superati i limiti della realtà, non ci sono migliaia di assunzioni clientelari ma alcuni casi che vanno studiati", reagisce stizzito in mattinata. Propone delle soluzioni nel pomeriggio: "Faremo inchieste anche su altre municipalizzate". Tenta di correre ai ripari in serata, quando i leader romani di Cgil e Uil, Di Berardino e Scardaone, gli ricordano l'esistenza di un Codice etico sulle assunzioni, firmato con la giunta Veltroni nel 2006, rimasto disatteso: "Quel protocollo è insufficiente e da aggiornare", taglia corto Alemanno. "Ne prepareremo un nuovo che preveda l'introduzione a tutti i livelli di concorsi pubblici". La presa d'atto che la situazione potrebbe sfuggirgli di mano. Da arginare anche con una controffensiva. E dagli elenchi diffusi ieri dal centrodestra spunta il nome di Luca Rotino, figlio dell'ex caposcorta di Veltroni quando governava il Campidoglio, arruolato come verificatore presso la rimessa di Grottarossa. "Il padre lavorava con noi, ma non ho la minima idea di cosa facesse il figlio. Magari è entrato con un concorso", replica Walter Verini, all'epoca capo-segreteria del sindaco. "Ciò che è certo che mai nessuno di noi ha operato indebite pressioni per far prendere chicchessia in un'azienda comunale".

Comunque sia, l'assedio dell'opposizione ad Alemanno non si placa. "Oggi emerge qualcosa di maggiore gravità politica rispetto agli abusi di potere e i conseguenti sprechi di denaro pubblico commessi dal sindaco di Roma, dalla giunta e dalla sua maggioranza", attacca il vicepresidente del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda. "I romani possono ancora credere che il sindaco Alemanno sia una persona affidabile? Possono credere a quel che dice?", si chiede il senatore democratico citando la smentita offerta l'altro ieri dal primo cittadino ("Non sapevo che il mio caposcorta avesse una figlia", tantomeno assunta all'Ama) salvo poi ritrovarsi su Repubblica la foto in cui lui assiste in chiesa al matrimonio di lei. "Negli Stati Uniti d'America, che sono una vera democrazia, se il responsabile di fatti di questa natura non si dimette, scatta l'impeachment", conclude durissimo Zanda. Dimissioni che il capogruppo capitolino del Pd, Umberto Marroni, invoca almeno per l'assessore ai Trasporti perché "non si può insabbiare lo scandalo Atac dando la colpa ad altri".

E mentre il senatore dipietrista Stefano Pedica, che su Parentopoli sta preparando un suo personale dossier, afferma trattarsi di "una vera tangentopoli: ci sono dentro favori, voti di scambio, di tutto. Penso che le assunzioni facili, oggi stimate in 2mila, vadano triplicate", il leader dell'Api e consigliere comunale in carica, Francesco Rutelli, presenta in Campidoglio una "mozione urgentissima" per chiedere l'istituzione di una commissione ristretta che, entro 20 giorni, relazioni all'assemblea sul reclutamento "scellerato" operato "nel corso di questa consiliatura".
Un pressing che costringe Alemanno nell'angolo. Difeso a fatica dai suoi stessi consiglieri ("Il sindaco e la sua maggioranza sono i primi a voler fare chiarezza", si sgola il capogruppo pdl Luca Gramazio) e dalla governatrice Renata Polverini: "Non conosco la vicenda ma sono convinta che l'amministrazione saprà produrre certezze che non c'è nessuna Parentopoli".

Fonte: Repubblica

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10/12/2010 23:33

Re:
paperino73, 10/12/2010 22.03:




Vedi radcla, io sono perfettamente d'accordo con te. Il mio lo fanno tutti, non era per sminuire Alemanno, ma per richiamare le responsabilità dei cittadini elettori: non a caso ho messo anche la Lombardia (che su questo aspetto non è migliore di altri).
Il discorso economico e della qualità del servizio poi sono strettamente collegate, diciamo le due facce della stessa medaglia.
E' arrivato il momento di denunciare le nefandezze ? Sì, ovviamente. A patto che la denuncia - come dici tu - sia verso il cattivo modo di operare e non sia strumentale alla discussione politica.
Che poi è il motivo per cui queste notizie saltano fuori e muoiono nel giro di poco tempo. Lasciando le cose come stanno.

L'unica cosa che ti contesto è la prima affermazione: purtroppo (o per fortuna) le democrazia è questa cosa qui; una maggioranza relativa - che non necessariamente è assoluta, prova solo a togliere chi non vota! - decide per la totalità.
Nel bene e nel male.




Richiamare le responsabilità dei cittadini elettori, significa anche (a mio avviso giustamente) strumentalizzare politicamente la vicenda.
Con maggior ragione, se mai possibile, se ciò accade nell'ambito di ciò che viene definita, elezione amministrativa. [SM=x44461]

D'accordo sulla considerazione riguardante la democrazia.
Filosofeggiando potrei dire che non esiste un sistema perfetto e che forse la democrazia (specie se diretta) è ciò che più gli si avvicina.
Ragionando per sentimento, invece, direi che a volte una dittatura del tipo sovietico, trova le sue ragioni proprio in queste storture della democrazia.
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11/12/2010 00:14

Re: Re:
radcla, 10/12/2010 23.33:




Richiamare le responsabilità dei cittadini elettori, significa anche ... strumentalizzare politicamente la vicenda.
Con maggior ragione, se mai possibile, se ciò accade nell'ambito di ciò che viene definita, elezione amministrativa. [SM=x44461]
...




[SM=x44462]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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11/12/2010 23:43

Parentopoli, Alemanno: basta fango, finitela

La prossima settimana i carabinieri acquisiranno le carte relative alle assunzioni avvenute all'Atac negli ultimi due anni

ROMA - Entra nel vivo l'inchiesta sulle assunzioni sospette all'Atac. Da lunedi' spettera' ai carabinieri del Reparto operativo di Roma, alla guida di Salvatore Cagnazzo, acquisire tutti i documenti relativi alle assunzioni sospette avvenute negli ultimi due anni alla municipalizzata capitolina che gestisce il trasporto pubblico. Intanto lo scandalo minaccia anche il fiore all'occhiello della holding capitolina, ovvero l'Acea, societa' quotata in borsa dove ci sarebbe il sospetto su 600 assunzioni in due anni. Ma l'azienda smentisce recisamente: ''e' una falsita'''.

E il sindaco Gianni Alemanno ancora denuncia ''la montatura politica'': ''sono stanco di questo fango, fatela finita''. I militari da lunedi' si concentreranno sui contratti di assunzione e sui documenti relativi all'iter seguito per mettere alle dipendenze Atac circa 850 persone, molte assunte per chiamata diretta. I documenti verranno poi trasmessi alla Procura di Roma dove l'inchiesta su parentopoli è affidata al pool di magistrati, coordinato dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, specializzato in reati contro la pubblica amministrazione.

Proprio a questo proposito sempre la prossima settimana è previsto un incontro tra i carabinieri del Nucleo operativo di Roma con i magistrati che indagano su Parentopoli. Secondo quanto si apprende da fonti investigative l'attività di acquisizione dei documenti da parte dei carabinieri per ora si concentrerà sull'Atac. E il neo amministratore delegato dell' azienda, Maurizio Basile, sta dando una stretta all'indagine interna promettendo che i ''primi risultati arriveranno gia' il 20 dicembre''.

Ma un primo bilancio gia' c'e' ed e' sui numeri dei casi da analizzare. Ieri il sindaco Alemanno ha parlato di 85 casi sospetti ma Basile sottolinea di ''non conoscere questi numeri: delle circa 850 assunzioni incriminate la meta' riguarda macchinisti e operai, l'altra meta' e' stata fatta per chiamata diretta, dunque i nostri accertamenti si concentrano su queste 400 situazioni''. E dalle prime verifiche sarebbe emerso che molte di queste 400 assunzioni sarebbero state fatte prima della fusione tra Atac, Metro e Trambus avvenuta il 31 dicembre 2009, in particolare una parte di assunzioni facili riguarderebbe dunque l'ex Trambus e soprattutto l'ex Metro. Parallelamente a questi accertamenti una societa' di consulenza esterna, la Spenser Stuart, sta monitorando il top management Atac per verificarne efficacia e adeguatezza.

Ma il terremoto parentopoli rischia di estendersi all'altra municipalizzata per ora fuori dalla bufera, ovvero l'Acea, l' azienda energia e ambiente fiore all'occhiello della holding capitolino e quotata in borsa. La procura per ora indaga su Atac e Ama (1400 assunzioni in due anni), i carabinieri si stanno concentrando su Atac ma il caso-Acea potrebbe esplodere: ''600 assunti in due anni per chiamata diretta -spiega il segretario del Pd di Roma Marco Miccoli- azioni che da 17 euro passano a 8,50 euro, un debito di 52 milioni e 1200 esuberi. Uno scandalo''.

L'azienda che a Roam si occupa di energia pero' ribatte seccamente: ''nel periodo aprile 2009-dicembre 2010 la societa' ha provveduto a 'stabilizzare' 239 contratti precedentemente stipulati e ad assumere 113 persone (29 in Acea, 31 nel Call center e i restanti nelle altre società del gruppo anche fuori Roma) a fronte di un turn over di 388 persone uscite nello stesso periodo. Numeri assolutamente lontani dalle 600 assunzioni''. E intanto la commissione voluta da Alemanno per varare regole e trasparenza nelle assunzioni nelle municipalizzate promette: solo concorsi pubblici e no aperti ai parenti dei manager.

Fonte: ANSA

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13/12/2010 10:21

Alemanno e la società per il made in Italy affidata all’ex nazista

All’epoca in cui era ministro dell’Agricoltura affidò Buonitalia a un ex Nar. E assunse il personale con la chiamata diretta. E’ una vecchia storia, ma è bene che Corrado Zunino su Repubblica la rinvanghi. Specialmente adesso che il nuovo ministro delle Politiche Agricole e Forestali Giancarlo Galan vuole chiudere Buonitalia, la società creata per “inondare i mercati esteri di pasta italiana” che però, nel frattempo, è diventata un assumificio di prim’ordine.

Buonitalia, nata nel 2003, rappresentava un’idea nel solco della tradizione: difesa del prodotto nazionale e suo rilancio nel mondo. Restando in quel solco l’Alemanno già capo del Fronte della Gioventù nominò come presidente della società per azioni Fabrizio Mottironi, militante dei Nuclei armati rivoluzionari e quindi di Terza posizione, eversione nera teorizzata. Nel settembre del 1980 Mottironi era stato arrestato con altre quattordici persone per associazione sovversiva. Fece cinque anni di galera, poi fu assolto (oggi ricorda che la Corte di Strasburgo condannò lo Stato italiano a pagare i danni morali e materiali per la carcerazione ingiusta). Sociologo, giornalista, vicino ai circoli buddisti del paese e fondatore di “Nuova Italia”, think thank di Alemanno, Mottironi affiancherà al prestigioso incarico quello di vicepresidente dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare.

La società si è trovata infilata in una indagine della procura di Asti:

In quegli anni lo si scopre, manager pubblico: «Invaderemo di pasta le Americhe», amava dire ai collaboratori con linguaggio futurista. L’ex Terza posizione, in questa filiera molto democristiana dell’amico da tirare dentro, assumerà a sua volta Manfredi Minutelli, ufficiale parà della Folgore che ha servito la patria in Libano, direttore del sito “destrasociale. org”. La filiera Alemanno- Mottironi lo promuoverà direttore del marketing. Una creatura di Buonitalia, “Enoteca d’Italia”, la sua costola vitivinicola, nel giugno 2005 entrerà in un’inchiesta della Procura di Asti. Undici indagati, allora, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata in danno dello Stato e false fatturazioni. Furono coinvolti alti dirigenti del ministero e lo stesso Mottironi. Alemanno fu sentito come persona informata dei fatti. La procura si stupì sia dei venti milioni pubblici utilizzati per la start up della struttura che del numero di porte blindate e cassaforti scoperte nella sede.

Il destino della società, secondo Galan, potrebbe essere già segnato.

Oggi il ministro dell’Agricoltura in carica, Giancarlo Galan, sta provando a chiudere la dispendiosa Buonitalia e i suoi derivati. Ha definito la società superflua e ha spiegato: «Ci sono già una direzione generale e due divisioni che si occupano di valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani».

Fonte

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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14/12/2010 21:06

ALE-MAGNO nel rogo di BUTTAFUOCO:

 “è una vergogna totale. Dalla casa di Montecarlo, alle suocere in Rai, a Parentopoli sono colpi durissimi. Ti hanno levato un mondo, un partito. Con chi ne parli? Cosa fai? È fi-ni-ta!

- Hanno cercato di farsi democristiani a suon di clientele familistiche

- un FIGHETTO CHE LAVORA SOLO PER LA SUA SETTA - BERTOLASO È PRONTO A PRENDERE IL SUO POSTO”….

Beatrice Borromeo per "il Fatto Quotidiano"

Almirante, Buttafuoco e Alemanno

Il più arrabbiato per la parentopoli del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è uno che nell'efficacia della destra sociale al potere ci aveva davvero creduto, prima di vedere come è stata gestita la Capitale in questi due anni e mezzo: Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista di Panorama, cresciuto da irregolare tra le file del Movimento sociale e il Secolo d'Italia. "Sono deluso come uno che scopre violenze terrificanti dentro casa sua e si chiede: e io, povero fesso?".

Buttafuoco, i numeri sono da ufficio di collocamento: 854 assunti all'Atac e 1400 all'Ama da quando Alemanno ha vinto le elezioni.
È tipico della sua cultura che ha radici settarie. È la vergogna dell'Alemannismo, anzi la vergognissima.

BUTTAFUOCO

Si aspettava qualcosa di diverso?
Hanno cercato di farsi democristiani a suon di clientele familistiche. Non ci sono giustificazioni, a maggior ragione per chi è cresciuto in questo mondo. Chissà come starà soffrendo Pino Rauti.

Anche quella destra, quindi, al potere si è comportata come tutti gli altri.

Eppure erano quelli che mordevano la realtà, che andavano sui marciapiedi, ma per altre storie.

Come reagisce, secondo lei, la base elettorale di Alemanno a questa politica delle clientele?
Non esiste più un'area culturale di riferimento. Gli attivisti del Movimento sociale non votano più per nessuno.

GIANNI ALEMANNO

Neanche lei?
No.

Ma che destra era quella da cui viene Alemanno?
La destra sociale è solo un artificio, non c'entra col conservatorismo né col moderatismo: è una dottrina politica che nasce nel solco del Novecento e che ha avuto una sua ragione d'essere nella militanza in favore del popolo e delle sue priorità. L'idea di farne una destra arriva a posteriori, è posticcia.

Era poco destra e molto sociale.
Per dirla con Antonio Pennacchi, è stata un'esperienza politica assolutamente di sinistra. Fondata sull'emancipazione, la tutela dei lavoratori e l'idea di dare un futuro a chi aveva difficoltà a ritagliarsi uno spazio nella società italiana.

Pino Rauti

Esiste ancora questa visione ?
Solo in certe analisi di Gianni De Michelis o di Massimo Fini, nelle pagine di Pennacchi, nelle atmosfere di qualche ambiente. Ma è un mondo che è finito nel secolo scorso, che forse sopravvive da qualche parte fuori dal perimetro europeo.

Un bel cambiamento rispetto alla parentopoli di oggi?
Già. Non è certamente il Movimento sociale di Beppe Niccolai, né quello di Giorgio Al-mirante e tantomeno di Pino Rauti.

Hanno piazzato figli, nipoti, mogli e persino una ex cubista nelle municipalizzate.
Tipico. Si sono ritrovati fra le mani un giocattolo che è diventato l'arma con cui si stanno massacrando.

ISABELLA RAUTI

Colpa dell'influenza berlusconiana del bunga bunga?
No, assolutamente. Si fanno del male da soli.

Qual è la differenza tra Alemanno e l'altro uomo di destra che ha guidato il Lazio, Francesco Storace?
Storace non aveva la tribù, è più simpatico, più ruspante. Alemanno si è infighettito parecchio e i suoi uomini sono sempre stati settari... Chissà ora quanti anatemi mi lanceranno.

Qual è stato l'errore più grande di Alemanno?
Il sindaco di Roma deve fare il sindaco di Roma. Invece che fa? Politica: costruisce il suo gruppo, piazza i suoi uomini, coltiva il suo giardino di consensi. Avrebbe dovuto occuparsi delle strade, delle buche, del traffico.

fini tulliani

Chiudere le buche porta più consensi di qualche centinaio di assunzioni?
Certo! Ma Gianni si ubriaca facilmente: è bastato che gli arrivasse all'orecchio che forse il Cavaliere voleva lui come erede. O che i delusi di Fini intasassero i centralini del municipio urlando "Gianni aiutaci tu". E la fine risulta imbarazzante. È diventato un interventista politico, politichese e politicuzzo. Flavio Tosi, per dire, è un sindaco di tutt'altro livello.

Cadono già le prime teste, come quella del capo-scorta di Alemanno, Giancarlo Marinelli.
Marinelli è stato un vero signore ad andarsene. Ma sono altri che si devono dimettere.

Cioè Alemanno?
Certo. Marinelli gli ha dato una bella lezione. Ma io, che amo molto i retroscena, sono convinto che dietro questa operazione si debba temere un'aggressione più dall'interno che dall'esterno.

tulliani

Complottista.
No, hanno fatto tutto da soli. Ma c'è chi è pronto ad approfittarne.

Facciamo i nomi.
L'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Aspetta in un angolo, con l'acquolina in bocca, immaginandosi già la campagna elettorale come prossimo sindaco di Roma. Ho notato strane mobilitazioni. È nell'aria: non può stare con le mani in mano.

E chi lo dice?
Se ne parla negli ambienti di città, dove ci si annusa, ci si cerca, ci si dà appuntamento: dove si decidono le cose più concrete.

Quindi Alemanno è considerato spacciato?
Ha preso una brutta botta. Pari all'appartamento di Montecarlo di Fini.

casa montecarlo

Qui i favori ai parenti sono molti di più.
Lo dico col cuore, è una vergogna totale. Dalla casa di Montecarlo, alle suocere in Rai, a Parentopoli sono colpi durissimi. Ti hanno levato un mondo, un partito. Con chi ne parli? Cosa fai? È fi-ni-ta!

Ma Fini potrebbe ancora intercettare i delusi?
Sì, se intende Massimo. È l'unico Fini che riconosciamo. Gianfranco no.

 Fonte: Beatrice Borromeo per "il Fatto Quotidiano" 10/12/2010


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