Congelate quelle con Vendola, forse annullate a Napoli. Rivolta sui blog per l'apertura ai centristi
CARLO BERTINI
ROMA
Senza attendere la direzione del 23 dicembre per dire la sua, Pierluigi Bersani fa un primo scatto in avanti con un’intervista a «Repubblica» in cui apre a un’alleanza col Terzo Polo, si dice pronto a sacrificare le primarie e a rinunciare alla candidatura alla premiership. E’ già molta carne al fuoco, anche se manca l’unica mossa in grado di mettere in difficoltà i terzopolisti e cioè una presa di distanze netta da Di Pietro, ancor più che da Vendola, chiesta da molti moderati del Pd.
«Noi siamo destinatari di offerte che non ci interessano da una parte e dall’altra, non siamo sul mercato, ma apprezziamo l’autocritica», è la carezza di Pier Ferdinando Casini; mentre quella di un finiano doc come Della Vedova è meno tenera, «proposta seria, ma siamo impegnati in un progetto alternativo, anche al centrosinistra». Ecco, bastano queste due posizioni a far capire quanto l’intervista del segretario del Pd fosse pensata per provare a disinnescare la mina delle primarie che possono terremotare il partito al centro, dopo averlo già dilaniato in periferia. Nella nomenklatura ormai c’è un clima ostile a questo strumento, al punto che in Campania gira voce che stiano meditando di annullare le primarie di Napoli, già convocate in gennaio, con tre candidati del Pd, Oddati, Cozzolino, Ranieri; e uno sostenuto da Sel, l’ex magistrato Libero Mancuso, dato per favorito negli ultimi sondaggi.
E se comunque la barra al centro di Bersani è una prima risposta alle sollecitazioni dei vari D’Alema, Letta e Veltroni in vista di una direzione complicata, così facendo il leader Pd scopre il fianco a sinistra. Facendo infuriare i «rottamatori» come Civati («se Bersani vuole “lasciare” il Pd noi non lo seguiremo») e tutti quelli convinti che le primarie non si possano svendere sull’altare di un accordo di là da venire. Il papà delle primarie Arturo Parisi lo sferza, «così vuole tornare alla prima Repubblica» e anche sul blog del segretario fioccano i commenti indignati («sono un ex iscritto del Pd e tra poco anche un ex elettore», solo per citarne uno), a conferma di quel sondaggio che vuole il 60% dei simpatizzanti pendere a favore di un’alleanza con Sel e Idv, a fronte di un 20% più sbilanciato al centro.
E non deve sorprendere che il principale destinatario di questa frenata, Nichi Vendola, non reagisca ad alzo zero, ma ribadisca che «le primarie sono ormai nel cuore del popolo democratico». Perché la sua prima preoccupazione è non alimentare polemiche indigeste a un bacino elettorale ormai comune; e poi di non dar alibi a chi lo accusa di voler lanciare un’opa ostile sul Pd. Come fa notare il braccio destro di Nichi, Gennaro Migliore, «dobbiamo evitare il logoramento su ipotesi che non esistono, perché Bersani mi deve spiegare come farà la campagna elettorale con le facce di Fini e Casini a fianco. Sarebbe un suicidio». A reagire bene alle aperture al centro Letta, Follini e pure Franceschini. Mentre Nicola Latorre sfrutta la palla alzata da Bersani per rilanciare l’idea di rifondare il Pd insieme a Vendola. «Noi non siamo più disposti a buttare a mare altri pezzi della nostra identità come le primarie in cambio di nulla», obietta Gentiloni.
FonteDisapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.
(Voltaire)
ma difendiamo anche la grammatica Italiana
Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!
<-- IO -->
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)
Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...