Napolitano: "Proteste spia di disagio"
Gelo di Berlusconi: "Io non le capisco
L'appello del Capo dello Stato: "Sono segnali da non ignorare".
Gasparri: "Tenete i figli a casa, in piazza potenziali assassini"
ROMA
Le proteste pacifiche sono «una spia di malessere» che una democrazia «non può ignorare». E allora «guai a sottovalutare» il disagio di migliaia di studenti: è un «malessere concreto» legato alla «incertezza del futuro». A quarantotto ore dal via libera definitivo alla riforma dell’Università e da una giornata che si preannuncia carica di tensioni per le manifestazioni annunciate nella capitale, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, interviene a più riprese ad invocare attenzione ai giovani e a raccomandare loro di «stare in guardia» dai violenti.
«Non capisco le manifestazioni degli studenti», dice da parte sua il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Mentre il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, lancia un appello perchè ci sia una «contestazione legittima, ma non violenta, senza mettere a ferro e fuoco le città». Ma intanto prosegue la polemica politica dopo l’uscita del capogruppo Pdl Maurizio Gasparri, sulla necessità di arresti preventivi per arginare i violenti. «La protesta pacifica, benchè spesso sviata da inammissibili violenze, è una spia di malessere che le democrazie non possono ignorare», è il monito del capo dello Stato in mattinata. Poi, nel pomeriggio, il riferimento diretto agli studenti, a quelle manifestazioni che non sono riferibili semplicemente «a un singolo provvedimento di legge», ma sono la spia di un più generale «malessere» legato «alla disoccupazione, alla precarietà» e al «vacillare delle speranze».
Napolitano esprime però anche tutta la sua preoccupazione per i possibili scontri, con un accorato appello ai giovani «a tenere fermamente le distanze da gruppi portatori di una nuova intollerabile illegalità e violenza distruttiva, foriera di sconfitta per le forze giovanili e di drammatico danno per la democrazia». È compito della «classe politica» ascoltare «il timore dei giovani per il domani», dice il presidente della Camera Gianfranco Fini. E il presidente del Senato Renato Schifani sottolinea la necessità di una maggiore «comprensione delle tante inquietudini» e insieme una «ferma e coerente condanna verso ogni forma di reazione violenta». «Non capisco le manifestazioni degli studenti perchè non c’è nessun aumento dei costi e se avessi avuto più disponibilità avrei introdotto misure per il merito dei più bravi», risponde Berlusconi ai giornalisti che lo interpellano: il premier resta fermo nel suo sostegno alla riforma. Mentre preferisce glissare sulla proposta di arresti preventivi formulata da Gasparri: «È un tema che attiene ai ministri responsabili». Ma su quel fronte politico, la polemica non si spegne.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, attacca: mentre il governo è «sordo a ogni dialogo», dal Pdl vengono idee «irresponsabili» come quella di Gasparri. Ma mentre dal Pdl c’è chi, come Franco Frattini, cerca di abbassare i toni, parlando di una «battuta», una «provocazione», è lo stesso capogruppo del Pdl al senato a dare nuovo fuoco alle polveri con «un appello» ai genitori: «Dite ai vostri figli di stare a casa. Quelle manifestazioni sono frequentate da potenziali assassini». «L’unico vero potenziale assassino è Gasparri: è un assassino della democrazia», ribatte subito Antonio Di Pietro, che accusa il governo di «alimentare la violenza con prese di posizione e azioni di stampo fascista». Ma anche il vice di Gasparri al Senato, Gaetano Quagliariello, interviene con un invito ad «abbassare i toni». Ma la piazza è sempre più vicina e la tensione aumenta. E mentre dalla Lega il capogruppo Federico Bricolo parla di «tolleranza zero», Bersani chiede agli studenti: «Tenetevi lontani dai violenti».
FonteDisapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.
(Voltaire)
ma difendiamo anche la grammatica Italiana
Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!
<-- IO -->
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)
Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...