Moda

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2015 23:03
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11/01/2012 21:17

Re:
Etrusco, 10/01/2012 23.06:




per la prima parte posso affidarti la mia da preparare: è un'operazione che non amo molto...
per il biglietto può andar bene un Perugia-Girona by RyanAir? [SM=x44499]




[SM=x44467] la valigia te la prepari da solo, sei grande abbastanza [SM=x44458]
per il volo pensavo un Pisa-Siviglia by Ryanair, visto che Pisa-Porto ripartirà da fine marzo [SM=x44461] oppure un FCO-TLV [SM=x44457]
altrimenti rimanendo sull'italico suolo c'è Padova per la mostra sul "Simbolismo in Italia"



[Modificato da killing zoe 11/01/2012 21:21]
11/01/2012 21:39

Valentino torna dove tutto iniziò
Firenze come ritorno e come occasione per guardare al futuro della Maison. E' lo spirito con cui i direttori creativi di Valentino, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, guest designer dell'edizione numero 81 di Pitti Uomo, presentano con una sfilata mercoledì sera a Palazzo Corsini la collezione Uomo A/I 2012-13. Cinquanta anni fa, nel luglio del 1962 proprio a Firenze Valentino Garavani sfilando per ultimo in un calendario fittissimo di presenze nella Sala Bianca di Palazzo Pitti consacrava tra gli applausi e l'entusiasmo dei buyer americani il suo inconfondibile stile imprimendo un nuovo corso all’alta moda Made in Italy. Oggi l'inseparabile duo stilistico Chiuri-Piccioli (dieci anni in Fendi e dal 2008 al timone dell'intero universo "V") accetta l'invito di Pitti Immagine «appuntamento importante e punto di riferimento nel panorama della moda internazionale» per innovare nel solco della Storia. «1962-2012 - spiegano Chiuri e Piccioli - Cinquanta anni di storia, passato e presente. Un punto da cui guardare oltre presentando una collezione Couture declinata al maschile che punta su un uomo contemporaneo». Un uomo, il loro, senza cliché e riferimenti di tendenza, capace di vestire un'eleganza senza tempo.

Nell'immaginario collettivo Valentino è soprattutto moda femminile.Cosa rappresenta l'uomo per la Maison?
L’uomo Valentino c’è sempre stato, oggi è un uomo contemporaneo, all’avanguardia, consapevole della sua identità e capace di mescolare diversi codici. Abbiamo lavorato su una collezione dove l’eleganza non è mai ostentata, fatta di capi sartoriali che si mischiano allo sportswear. Una collezione dove la memoria ed il presente si fondono naturalmente dando vita ad un guardaroba modulare. Lo smoking viene reinterpretato in modo inaspettato, dal fit asciutto che definisce la silhouette e dagli accostamenti di materiali innovativi per mantenere la leggerezza del capo. Elementi distintivi dello stile della collezione uomo.

Sembra di capire che nel gioco della memoria Firenze ha per Valentino un ruolo importante...
Firenze è il luogo dove la storia della Maison è iniziata nel 1962, il momento stilistico più significativo, quello della ricerca e definizione estetica. Firenze rappresenta la memoria di un nuovo modo di essere. Il nostro rapporto con questa città è molto stretto e personale, è anche la città dove abbiamo iniziato il nostro percorso lavorativo, dove ci siamo conosciuti e abbiamo vissuto per alcuni anni.



di Laura Antonini
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11/01/2012 21:43

La vita nuova di Olympia

Chi lo ha detto che cultura e moda sono mondi lontani? Un libro contenitore di saperi, già dalla sua copertina stimolo alla fantasia diventa motivo d'ispirazione per la designer francese Olympia Le-Tan. E' questa ragazza nata a Londra e cresciuta a Parigi - come padre l’illustratore Pierre Le-Tane - l'ospite speciale dell'edizione numero 9 di Pitti_W, la piattaforma dei saloni che Pitti Immagine dedica all'universo femminile. Una carriera che vanta la collaborazione dall'età di 19 anni nientemeno che con Gilles Dufour (già direttore di Chanel, quindi Balmain) e un sogno che diventa realtà: creare una propria linea di borse hand made.
Ed ecco le "Olympia Le-Tan" bag modellate come copertine di libri diventare oggetti di culto per addicted che amano possederne di decorate con stampe Liberty, meglio se numerate (spesso sono infatti prodotte in edizione limitata). Ad indossarle ci sono celebrities come Natalie Portman, Clémence Poésy o Tilda Swinton. Adesso la biblioteca da passeggio di Olympia arriva a Firenze, giovedì 12 gennaio, al museo privato Bellini. Protagoniste della perfomance site-specific una serie di minaudières che riproducono fedelmente le copertine delle prime edizioni di famose opere letterarie. Ci saranno i classici francesi certo, come la Madame Bovary di Flaubert gli imperdibili testi narrativi del XX secolo come la Lolita di Nabokov e, promette, la stilista, un omaggio alla letteratura italiana. «Sono entusiasta di partecipare a questa edizione di Pitti W» - aveva detto già qualche mese fa la stilista che compie così un percorso iniziato all'epoca degli studi universitari. «Ho studiato letteratura italiana e sarei dovuta venire a Firenze per un anno di studio all’estero, sfortunatamente non mi è stato possibile. Per questo è stato motivante frugare tra i miei vecchi libri di Dante, Boccaccio, Pirandello, Verga e Manzoni, e immaginare quali copertine sarebbe stata perfetta per una delle mie bags!».



di Laura Antonini
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11/01/2012 22:43

Re: "Pretiosa di Leonardo" la nuova borsa di Braccialini per Gherardini
POSTQUOTE]
killing zoe, 13/12/2011 10.13:

E‘ stata battezzata “Pretiosa di Leonardo” ed è la borsa che Carla Braccialini ha creato per Gherardini, ispirandosi a una invenzione di Leonardo da Vinci della fine del Quattrocento.Il debutto è previsto per il 10 gennaio con un evento all’Accademia della Arti da Disegno a Firenze, in concomitanza con Pitti W.
La mostra, curata da Alessandro Vezzosi (direttore del Museo Ideale leonardo da Vinci) raccoglie, insieme alla creazione di Gherardini, alcune riscoperte che inquadrano la “Pretiosa” nel contesto della incomparabile complessità dell’opera multidimensionale di Leonardo. Sarà aperta al pubblico dell’11 al 13 gennaio, ultimo giorno della kermesse fiorentina dedicata alla moda pret-à-porter.
«Questa mostra-evento integra i concetti espressi nella monografia che abbiamo dedicato alla “Pretiosa” e nell’attuale esposizione “Leonardo e l’idea della bellezza in tre Musei Giapponesi”: la grazia e la sensualità diffuse anche nella vita quotidiana del Rinascimento, la kalokagathìa che genera armonia tra bellezza formale e spirituale, esteriore e interiore» scrivono Alessandro Vezzosi e Agnese Sabatao.
La borsa sarà prodotta in una serie limitata a pochi esemplari, corredati da un documento di garanzia e accompagnati dal volume “La Pretiosa di Leonardo artista designer” che Gherardini ha prodotto con la stessa passione con cui, da oltre 125 anni, realizza le proprie creazioni. Un omaggio a Firenze, città natale dell’etichetta che oggi appartiene al gruppo Braccialini, e al rapporto tra Leonardo e la dinastia Gherardini a cui apparteneva Lisa Gherardini, tradizionalmente considerata la più probabile identità della Gioconda.

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[Modificato da killing zoe 11/01/2012 22:48]
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"Pretiosa di Leonardo" la nuova borsa di Braccialini per Gherardini
killing zoe, 11/01/2012 22.43:

POSTQUOTE]
killing zoe, 13/12/2011 10.13:

E‘ stata battezzata “Pretiosa di Leonardo” ed è la borsa che Carla Braccialini ha creato per Gherardini, ispirandosi a una invenzione di Leonardo da Vinci della fine del Quattrocento.Il debutto è previsto per il 10 gennaio con un evento all’Accademia della Arti da Disegno a Firenze, in concomitanza con Pitti W.
La mostra, curata da Alessandro Vezzosi (direttore del Museo Ideale leonardo da Vinci) raccoglie, insieme alla creazione di Gherardini, alcune riscoperte che inquadrano la “Pretiosa” nel contesto della incomparabile complessità dell’opera multidimensionale di Leonardo. Sarà aperta al pubblico dell’11 al 13 gennaio, ultimo giorno della kermesse fiorentina dedicata alla moda pret-à-porter.
«Questa mostra-evento integra i concetti espressi nella monografia che abbiamo dedicato alla “Pretiosa” e nell’attuale esposizione “Leonardo e l’idea della bellezza in tre Musei Giapponesi”: la grazia e la sensualità diffuse anche nella vita quotidiana del Rinascimento, la kalokagathìa che genera armonia tra bellezza formale e spirituale, esteriore e interiore» scrivono Alessandro Vezzosi e Agnese Sabatao.
La borsa sarà prodotta in una serie limitata a pochi esemplari, corredati da un documento di garanzia e accompagnati dal volume “La Pretiosa di Leonardo artista designer” che Gherardini ha prodotto con la stessa passione con cui, da oltre 125 anni, realizza le proprie creazioni. Un omaggio a Firenze, città natale dell’etichetta che oggi appartiene al gruppo Braccialini, e al rapporto tra Leonardo e la dinastia Gherardini a cui apparteneva Lisa Gherardini, tradizionalmente considerata la più probabile identità della Gioconda.

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è una creazione artistica molto particolare: osservata nella cura dei dettagli ha il suo fascino, ma se non si sta attenti a come la si abbina rischia di determinare un effetto grottesco....

Comunque, per la cronaca, la sua presentazione è stata abbastanza pompata:

Pitti uomo - MGC

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
14/01/2012 09:24

Linoleum: la nuova seta
Il marchio francese Reversible è stato uno dei primi a credere brillantemente nel riciclo di moda: dal 2006, infatti, utilizza i teloni pubblicitari di pvc e li trasforma in borse colorate e divertenti. Il brand è stato creato da Marie e Jean Marc Imberton, due designer "ecologici" che sembrano non accontentarsi mai, nemmeno del successo che hanno già raccolto e del premio Business Vert, categoria Espoirs, vinto nel 2010. Adesso, grazie alla collaborazione con Gerflor, marchio che produce pavimenti di linoleum, hanno deciso di riutilizzare creativamente perfino gli scarti nella produzione di questo materiale d'arredamento. Il risultato sono delle buffe borse formato "messenger" (ma anche cartelle, lampade e pouf) che sembrano fatte di parquet, con inciso "bag" sulla chiusura (il prezzo varia dai 77 agli 86 euro). Nuovi pezzi che si aggiungono al già ricco catalogo del brand: ovviamente borse, ma anche tende, pouf, porta tablet e cellulare, pochette. Oggetti definiti erroneamente "effimeri": regalano una seconda vita, all'insegna del riutilizzo eco-fashion, a materiali altrimenti non riciclabili.





di Elisa Poli
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14/01/2012 18:46

Re: Linoleum: la nuova seta
killing zoe, 14/01/2012 09.24:

Il marchio francese Reversible è stato uno dei primi a credere brillantemente nel riciclo di moda: dal 2006, infatti, utilizza i teloni pubblicitari di pvc e li trasforma in borse colorate e divertenti. Il brand è stato creato da Marie e Jean Marc Imberton, due designer "ecologici" che sembrano non accontentarsi mai, nemmeno del successo che hanno già raccolto e del premio Business Vert, ...
di Elisa Poli
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La moda francese simile alla norcineria nostrana? Della serie "del maiale non si butta via nulla" [SM=x44455]

PS che poi queste creazioni siano divertenti non lo so, forse lo sono soprattutto per chi ne fa business [SM=x44461]

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14/01/2012 20:13

Re: Re: Linoleum: la nuova seta
Etrusco, 14/01/2012 18.46:



La moda francese simile alla norcineria nostrana? Della serie "del maiale non si butta via nulla" [SM=x44455]

PS che poi queste creazioni siano divertenti non lo so, forse lo sono soprattutto per chi ne fa business [SM=x44461]



a me invece piace vedere la capacità che hanno alcuni di dare nuova vita a cose e oggetti, ad esempio mi sono imbattuta in lavori fatti con materiale di recupero come i pancali e erano sorprendenti [SM=x44458]


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14/01/2012 20:26

Re: Re: Re: Linoleum: la nuova seta
killing zoe, 14/01/2012 20.13:



a me invece piace vedere la capacità che hanno alcuni di dare nuova vita a cose e oggetti, ad esempio mi sono imbattuta in lavori fatti con materiale di recupero come i pancali e erano sorprendenti [SM=x44458]






Sei stata a Perugia e non m'hai detto nulla? [SM=x44465]
Visto che belli gli addobbi natalizi coi pancali? [SM=x44461]

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14/01/2012 20:38

Re: Re: Re: Re: Linoleum: la nuova seta
Etrusco, 14/01/2012 20.26:


Sei stata a Perugia e non m'hai detto nulla? [SM=x44465]
Visto che belli gli addobbi natalizi coi pancali? [SM=x44461]



ci sono stata, ma per altri motivi [SM=x44465]

Con i pancali ho visto fatto un divano e un tavolo per il salotto [SM=x44479] Mi ha sempre affascinato e sinceramente fatto un pò di invidia la capacità che hanno alcuni designer e non di vedere aldilà di un oggetto. Io non sono in grado di farlo e sò che è un mio limite [SM=x44464]


14/01/2012 20:56

Arrivederci a Pitti con l'uomo col 'borsetto'

Arrivederci a Pitti con l'uomo col 'borsetto' lanciato da Valentino. E' l'immagine indelebile di un uomo sofisticato, eppure ancora elegantemente maschio, con i suoi abiti destrutturati e leggeri, rigorosamente rispettosi dei codici del tailor, munito di elegante borsello nero, che ha sfilato a Palazzo Corsini con il moderno Mastroianni di Valentino, ospite d'onore di Pitti Uomo.
Un'immagine in cui s'identifica questa edizione del salone della moda maschile fiorentina cominciata il 10 gennaio e terminata oggi, che nulla toglie alla virilità del trench Mackintosh termonastrato, del montgomery che al posto degli alamari sfoggia passanti di tessuto, delle giacche disegnate in punta di matita con colletti piccoli e stretti, dove la lana è doppiata con il crine, senza fodera, e dei pantaloni affilati. E' il riapparso borsetto che nulla ha a che vedere con l'ingombrante borsello anni '70, ma e' sottilmente piacevole da tenere in mano, così morbido nel pellame alleggerito. Una figura, quella dell'uomo col 'borsetto', ribadita il giorno il defilé delle proposte di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli per Valentino, dalla new entry di Pitti, Andrea Pompilio, che nello spazio dell'Alcatraz della Stazione Leopolda ha presentato il suo stile melting pot, da giungla metropolitana, dove però non manca l'accessorio del momento: il borsetto, che qui è invece rivestito di cavallino maculato, in perfetto stile jungle. Ed è borsetto anche nel salone di Fortezza da Basso, con quello eccentrico di Taccetti, che lancia gli stivaletti con annesso borsetto staccabile, da allacciare all'occorrenza in vita come marsupio. Ma il salone della moda maschile a Pitti, con le proposte di circa mille aziende, è anche il ritorno di loden e montgomery, che fanno la parte dei leoni nella gran parte degli stand.
E' l'invasione di piumini alleggeriti fino a pesare in maniera inconsistente e rifiniti con colli di pelliccia o imbottiti di cachemire. Delle tante versioni del peacot e del giaccone da vecchio e lupo di mare. Del cappotto per chi non vuole rinunciare, leggero e svuotato di tutto, agile nella linea. Della bellissima maglieria di cachemire e di altre lane pregiate come alpaca e mohair, ma anche dello shetland che fa la parte del leone nello stile country. E poi gli inossidabili jeans, sempre più spesso in cotone organico, colorati e trattati rispettando l'ambiente. E infine, l'abito maschile, vero protagonista del guardaroba dell'uomo. Con la giacca che perde definitivamente la sua rigidità e destrutturandosi, abbandonando la fodera, adattandosi alla nuova figura maschile, più morbida, rilassata, si trasforma quasi in una maglia da gettare sulle spalle, con nonchalance. Mentre i pantaloni più snelli e corti alle caviglie definiscono la nuova silhouette maschile più asciutta, moderna, leggera. La leggerezza è anche data dai tessuti: 250, 300 grammi al metro e 120 per i superlight.



di Patrizia Vacalebri
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14/01/2012 21:06

killing zoe, 14/01/2012 20.38:



ci sono stata, ma per altri motivi [SM=x44465]

Con i pancali ho visto fatto un divano e un tavolo per il salotto [SM=x44479] Mi ha sempre affascinato e sinceramente fatto un pò di invidia la capacità che hanno alcuni designer e non di vedere aldilà di un oggetto. Io non sono in grado di farlo e sò che è un mio limite [SM=x44464]






hanno solo la possibilità di sperimentare e mettere in pratica tutto quel che gli passa per la testa, ma mica ti fanno vedere i progetti abortiti!
Basta avere il coraggio di dar sfogo alla fantasia... [SM=x44461]

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16/01/2012 23:15

Abbigliamento post-natalizio: caldo, comodo, easy
Oro, argento, strass e rosso fuoco. Mise da grand soirée, tacchi a spillo e acconciature da diva. Per non parlare del make up, accuratamente eseguito dopo ore di studio dei più svariati tutorial disponibili in rete. Ligie al dovere di apparire al top durante le giornate e le notti più festose a cavallo fra il vecchio e il nuovo anno, adesso è giunta l'ora di metter da parte i look elaboratissimi orgogliosamente sfoggiati, alla stregua di torroni, panettoni ed altre leccornie natalizie.
Parola d'ordine: relax. Per queste prime settimane post-vacanze concedetevi pure una tregua dalla mondanità o quanto meno dalla laboriosa opera di costante styling che nella gran parte delle modaiole questa comporta. Via libera a jeans, gonne comode e leggings, abbinate a maxigilet, cardigan e pull oversize, resi più smart se indossati sopra alla camicia. Mises confortevoli ma non per questo poco curate, per di più utilissime per mascherare qualche kiletto di troppo eventualmente acquisito insieme ai regali di Natale.
Stivali in cuoio o stringate in vernice, a seconda dei gusti e dell'abbinamento, sono le calzature flat più cool per liberare dai tacchi a spillo piedi e caviglie sicuramente provati, senza però rinunciare ad essere trendy. Tutto questo per il daywear. Per la sera, per quanto rilassato, il look dovrà essere comunque easy chic. E la jumpsuit si rivelerà la scelta più azzeccata. Elegante quanto basta per essere, in ogni caso, sempre impeccabili. Dal bianco di Yves Saint Laurent al nero di Ferragamo, passando per le raffinate e graziose proposte di Iceberg, Cacharel ed Emporio Armani.



di Daniela Raspa
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19/01/2012 19:30

Accessori di stagione: sciarpa, guanti e cappello
Chic o funny, modernissimi o dall'allure vintage, funzionali o anche solo decorativi. Perché se è vero che in inverno per le più freddolose coprirsi diventa una necessità, c'è anche chi è disposto a sacrificare un po' di gradevole comfort pur di non rinunciare a quell'accessorio particolare che in una mise può fare la differenza. Cappelli come bon bon, mezzi guanti e sciarpe piccole come fazzoletti, sono solo alcune delle declinazioni squisitamente ornamentali di quello che è senza alcun dubbio il tris vincente di stagione.
La maggioranza che invece al vezzo antepone l'aspetto funzionale, può comunque sbizzarrirsi in combinazioni che lasciano ampio spazio alla fantasia. Perché la regola è chiara: non è più d'obbligo portarli in pendant. La triplette invernale formata da sciarpa, guanti e cappello si indossa in modi e anche in tempi diversi: borsalini e cloche in panno di lana con gloves in pelle colorata e sciarpe in cachemire extrafine, chiuse a nido sul decolleté per un tocco very chic.
Cuffie e berretti sono childlike e ben si sposano con scarves extralong e guanti in lana elasticizzata, di colori pastello e impreziositi da fiocchetti; oppure fantasia, a righe e con disegni giocosi, di colori vivaci e irriverenti. Per i freddi glaciali è infine d'obbligo la declinazione fur: ecologica o pregiata, in testa la pelliccia diventa colbacco, cuffia e stile aviatore; dal collo pendono pon pon di lapin e per i guanti ideale è il camoscio o, ancora più caldo, il montone rovesciato.



di Daniela Raspa
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28/01/2012 08:47

La nuova alta moda? Mix di ricco&povero
Amy Winehouse per sempre. Mora, bionda, rossa, turchina, fuxia. Lei e ancora lei. Eccola l’icona rock ripetuta in 46 versioni, clonata in passerella da Jean Paul Gaultier che fa un’apoteosi del suo stile così personale. Imparruccate, con quell’inconfondibile cotonatura retrò - stessi nei e occhi bistrati - sfilano le modelle (c’è pure un indossatore, Andrej, vestito come lei). Sono sigillate nei body sputaseno, inguainate in abiti-bustier che rivelano la biancheria. Ogni vestito si chiama con il titolo di una sua canzone. Mentre i brani più famosi - come «Back to black» e «Rehab» cantati da un quartetto gospel - scandiscono lo show. E la platea balla sulla sedia, comprese le compassate Charlotte Rampling e Catherine Deneuve.
Omaggio a tutto tondo alla carismatica Amy, persino con uscita finale luttuosa in cui le indossatrici hanno la chioma coperta prima da un velo nero e poi bianco. Fumo e pizzi, sederi fasciati e reggiseni a vista. Con un certo gusto per il disordine il tailleur asimmetrico ha l’abbottonatura sghemba; top e sottane di paillettes esplodono nei colori più accesi. Le redingote serrate da alte cinture strizzano la vita di vespa. Dai lunghi trench sbucano corsetti- scultura tempestati di perle e pietre. Alto e basso, chic e kitsch si impastano senza mezze misure.
Ormai la couture più moderna percorre la via del mix unendo gli estremi. Ricco e povero vanno a nozze, rendono tutto più giovane. A volte è più evidente, altre meno. Come da Valentino, dove il tandem Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli guarda al lato più intimo e rustico del guardaroba bucolico di Maria Antonietta, quando giocava alla contadinella nel Petit Trianon. Ma è come se quegli abiti tornassero a una nuova vita, semplificati nelle forme, eppure elaboratssimi nella fattura che intreccia anche elementi inaspettati. Tipo le trine ricamate di cotone, bianche e burro, che si stratificano grezze sulle toilette virginali. Copertissime (anche i piedi sono protetti da babbucce- mocassino nello stesso tessuto del vestito) queste donne sono ancora più intriganti, fanno pensare a un privato da «liason dangereuse». Hanno anche una vena androgina. Scoprono il fascino dei pantaloni maschili (per la prima volta in passerella da Valentino) bianchi, sfoggiati su una blusa di tulle dipinta di nero e incrostata di ricami, preziosa versione dello smoking. Dietro c’è un gran lavoro manuale.
Le stoffe chaine (taffetas stampati a fiori e poi sfilati e ricomposti per creare un effetto sfumato) sono frutto di un complicato recupero artigianale. A palazzo Mignanelli, sede romana della griffe, i laboratori in cui lavorano 40 sarte - di cui due ventenni - sono due, ma presto diventeranno tre. Una griffe d’alta moda in media riesce a realizzare 45 capi a stagione. Valentino in un anno ne ha venduti 160. Con un fatturato che in questo settore è cresciuto dell’80 per cento nel 2011. Un risultato che pochi vantano. «In Italia non valorizziamo abbastanza l’eccellenza artigiana che abbiamo in abbondanza, come invece fanno in Francia. E' importante mantenere e sviluppare questo mondo. Ci sono voluti tre mesi e quattro dei nostri ragazzi per ricamare un velo da sposa di 25 metri. Bello da lasciare senza fiato. Avrei voluto appenderlo come un’opera d’arte», racconta Maria Grazia Chiuri.
Usa materiali di recupero, oggetti di scarto che nessuno degnerebbe di uno sguardo, Martin Margiela che ieri ha mandato in pedana una sfilza di modelle con la faccia oscurata. Vestite con impermeabili puzzle di stagnole e copritappi di champagne; tuniche ricavate dai cuscini della seconda guerra mondiale su cui spiccavano immagini della Propaganda e poesie d’amore. E ancora paltò tricottati con cordicelle e funi.
Parigi chiude i battenti della couture e già si parla dei nuovi talenti che sfileranno a febbraio al prêt-à-porter. Come il belga Cedric Charlier che sarà prodotto dal gruppo Aeffe di Alberta Ferretti. Anche gli italiani sono capaci di valorizzare gli emergenti.



di ANTONELLA AMAPANE
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29/01/2012 20:19

Vuitton, la prima maison in un cinema storico
Il lusso incontra il cinema. In un inedito connubio tra storia, tradizione e innovazione. Un marchio che da sempre ha legato la sua immagine al grande schermo, protagonista di un progetto che conquista Roma partendo da Cinecittà per approdare nel salotto della capitale, in piazza San Lorenzo in Lucina. Per «fondare» la sua prima maison italiana, che unisce alla vendita del prodotto un côté culturale unico al mondo, Louis Vuitton ha scelto la straordinaria scenografia dell'Étoile, il più antico (ex dal 1991) cinema di Roma che negli ultimi anni è stato utilizzato per mercatini d'artigianato, serate disco e feste private. Cocktail in maison questa sera alle sette preceduto da un red carpet internazionale dove sono attesi Stefano Accorsi, Catherine Deneuve e la figlia Chiara Mastroianni, Cate Blanchett, Antoine Arnault, Natalia Vodianova, Dante Ferretti. In serata, gran festa per 400 invitati dal titolo «Travelling in dreams», sempre dal mood cinematografico, all'ex istituto geologico.
Il colosso del lusso arriva «in punta di piedi» alla conquista di questo «tempio» del cinema, siglando una partnership con il Centro sperimentale di cinematografia per laboratori, borse di studio e attività di promozione. L'attrazione fatale tra Louis Vuitton e il cinema ha radici profonde. Spesso accessori del celebre marchio Monogram hanno preso parte a film famosi, da «L'Innocente» di Luchino Visconti, dove compare la collezione privata di bauli Lv del regista, a «Il treno per il Darjeeling» dove Wes Anderson ha voluto un set di valigeria speciale, fino a Sofia Coppola che sta girando un film a Los Angeles in cui un gruppo di adolescenti sbandate svaligia le ville dei ricchi di Hollywood. Indimenticabili anche le immagini di attrici-icona come Catherine Deneuve, Audrey Hepburn, Joan Collins, che hanno legato il loro lifestyle a Vuitton, come prima ancora Mary Pickford, una diva del cinema muto, o Douglas Fairbanks che ha incarnato Zorro, Robin Hood e il Ladro di Bagdad.
Patrick Vuitton, quinta generazione dei famosi pellettieri nati nello storico atelier di Asnières, continua a occuparsi degli «special order». Da poco ha realizzato un baule «porta pellicole» per la regista nomination all'Oscar Nadine Labaki. «Tutto è cominciato con un disegno, uno scambio di idee con la cliente - racconta - un passaggio creativo fondamentale. Adesso, una ricca collezione di questi "pezzi unici" sarà in esposizione nella maison romana (fino al 5 febbraio, ndr )». Oltre mille metri quadrati firmati da Peter Marino, dove accanto all'esposizione di tutta la collezione prêt-à-porter (scarpe, accessori, articoli di pelletteria e orologi) una parte della boutique sarà riservata a un piccolo cinema da 18 posti per proiezioni a tema, legate ai temi cari del marchio come il «savoir faire» o l'arte, ma anche gli Oscar o la Festa del cinema di Venezia. A inaugurare la nuova Maison Étoile ci sarà anche Pietro Beccari: «L'accordo con la scuola del cinema di Roma e la possibilità di accedere a questa scenografia storica - ha detto il vicepresidente di Vuitton - rappresenta per noi una presenza nel mondo culturale romano, ma anche un'importante sfida architettonica».



di Flavia Fiorentino
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Vincitrice Concorsi:
RischiaTutto 2014
IperFichi Mondiali 2014
Regno Animali&Veg.2015
29/01/2012 22:51

Re: La nuova alta moda? Mix di ricco&povero

con questi chiari di luna si fa di necessità virtù [SM=x44461]
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31/01/2012 16:28

31/01/2012 18:15

Re:
texdionis, 31/01/2012 16.28:




veramenete carino ed originale [SM=x44458] [SM=x44477]


31/01/2012 18:36

Quel potere nella borsetta : le vanità (e le debolezze) da Hillary alla Merkel
Quanto può valere in termini d'immagine e di pubblicità l'ormai famosa alzata di borsa a Davos della potente, affascinante Christine Lagarde? Un gesto veloce, disinvolto, con la mano destra a brandire la preziosa Louis Vuitton spiegando, come responsabile del Fondo monetario internazionale, quanto ci terrebbe a riempirla di soldi per salvare gli stati dell'Eurozona. Ma al di là dell'affettuoso assist alla griffe francese, il gesto della signora, peraltro già iconizzata per eleganza sapiente e capelli senza tinta, ha implicitamente ricordato come la borsa simboleggi il segno del comando femminile.

Ci sarà un motivo perché, nonostante gli appassionati dibattiti su soprabitini turchese e su copricapo corallo, il libro più venduto riguardo le abitudini di Elisabetta d'Inghilterra sia stato l'insolito «Che cosa c'è nella borsetta della Regina». Già, che cosa c'è? Verrebbe da pensare ad appunti utili nelle visite ufficiali, elenchi di nomi o programmi per la settimana. Ma gli oggetti di uso comune? Niente soldi naturalmente, né tantomeno carta d'identità o di credito. In compenso ci sono cruciverba anti-noia, qualche foto di famiglia (più per i nipoti che per i figli), un paio di amuleti portafortuna alla napoletana, il portacipria e i cioccolatini preferiti dai suoi adorati cagnolini-pastori del Galles.

Borsetta, autentico segno del comando ma pure di comunicazione: quando sua maestà la piazza per terra vuol dire che si sta annoiando in modo esagerato, se invece a un pranzo ufficiale la mette sul tavolo significa che s'è fatto tardi, liberi tutti.

Stando sempre dalle parti di Londra è difficile non riandare al ruolo della borsetta fra le toste mani del premier Margaret Thatcher, soprattutto quando la pestava sui tavoli ai vertici europei di Bruxelles minacciando «Rivoglio i soldi della Gran Bretagna!».

Non si hanno grandi tracce del suo contenuto, su cui lei ha sempre vigilato e su cui nessuno ha mai osato fare domande. Il mistero non è stato chiarito ma al contrario alimentato da una sua frase sfuggita in un giorno di buona: «Ci tengo perché è l'unico posto sicuro di Downing Street». Il segretario di stato americano Hillary Clinton ha invece confessato di avere un debole spasmodico per le borse dai colori inequivocabili come fucsia e similari. «Come fa una donna a essere infelice - ha confessato - avendone al braccio una lilla o magari rosa?».

Sui suoi segni del comando all'interno, si dice siano tutti tecnologici e capaci di farla collegare e interconnettere in qualsiasi situazione. Ci sarebbe poi un cellulare monolinea con il presidente Obama e un paio di rossetti molto chiari.
Esiste un segno del comando equivalente per l'uomo? Non così universale. Agli albori della prima repubblica il doppiopetto. Oggi forse, banalmente, è soltanto la cravatta, però riconoscibile come un marchio personale: azzurra di Monti, salmone di Fini, a piccoli disegnini su sfondo blu di Berlusconi, padanamente verde per Bossi & C.
Ma niente in confronto al valore simbolico e simbiotico di una borsa femminile. Anche per le donne di potere questo oggetto è il contenitore del loro mondo, il surrogato di casa. Ecco perché la divertita propensione maschile a frugare nelle borse viene quasi sempre sanzionata con musi e urlatacce: non è una forse una violazione d'intimità?
Il favorito simbolo del potere per la cancelliera Angela Merkel ha invece la monumentalità d'una borsa arancio in cui non s'intuisce presenza di vanità o debolezze. Qualcuno dà invece per certo uno spietato registro in cui la severa prof di conti euro-finanziari, dispensa voti ai suoi non sempre apprezzati compagni di strada.
Merita pure un cenno una borsetta grigia con profili (forse) in coccodrillo, segno di potere nel post-berlusconismo. Appartiene al sensibile ministro Elsa Fornero e ovviamente ha in dotazione molti fazzoletti.



di Gian Luigi Paracchini
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