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Ultimo Aggiornamento: 04/02/2015 23:03
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06/02/2012 20:34

Non calpestare gli animali
Se hai deciso di diventare vegetariano o addirittura vegan probabilmente sei impegnato a evitare prodotti di ogni tipo che comportino sofferenza e morte per gli esseri viventi. Oltre a cibo bio, cosmetici e detersivi non testati su animali, una delle scelte più difficili da fare è quella del guardaroba, soprattutto se sei un po' fashionista. Tra i tanti pro e qualche contro di questa decisione, c'è l'aspetto positivo che esistono tantissimi modelli di pellicce ecologiche e giacche di ecopelle e che nei negozi l'assortimento di borse e cinture di tela o sintetiche è enorme. Nota dolente invece è per le freddolose dover rinunciare ai piumini che contengono vere piume d'oca o alla lana (le pecore molto spesso vengono tosate utilizzando metodi che creano loro dolori e malattie), sostituibile però con il pile.
Ma lo scoglio più insormontabile restano le scarpe. Sarà per l'occhio critico sul fashion design e perché di solito questi accessori sono disegnati e creati all'estero, ma per gli italiani è dura digerire l'offerta di scarpe vegan. Se si cerca un po' in rete però si trovano realtà interessanti, come quella di Mooshoes, o "le scarpe che fanno muuu", negozio fondato a New York da Erica e Sara Kubersky nel 2001 (la loro prima sede è stata ironicamente una vecchia macelleria), che vende, e spedisce anche in Europa, solo capi e accessori cruelty-free. Le sorelle Kubersky organizzano eventi, adottano animali abbandonati e animano la comunità vegan di New York e il loro sito è tutto da spulciare anche solo per "rubare" i marchi -tantissimi si trovano anche da noi come Converse e Dr. Martens- e i modelli da acquistare.
Anche Vegetarian Shoes è un sito che offre una selezione di scarpe di diversi marchi, mentre Noah-shop utilizza aziende artigianali italiane per creare calzature classiche ma di pelle sintetica traspirante. Infine, anche se ancora molti sforzi potrebbero essere fatti per allargare questa sezione del mercato (i vegetariani in Italia sono circa il 10% della popolazione) già alcuni siti "generalisti" come Asos prevedono nel loro motore di ricerca la selezione "eco green" o "pelle sintetica". E ovviamente anche l'organizzazione ufficiale peta.org fa le sue proposte fashion sulla sua pagina polyvore.



di Elisa Poli
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08/02/2012 06:03

A New York al via la settimana della moda
Se c'é una cosa certa, in una società dove tutto è bilico, è che febbraio, almeno a New York, è il mese della moda. Immancabile come sempre arriva il primo appuntamento dell'anno con le sfilate che sulle passerelle del tendone allestito a Damrosch Park al Lincoln Center, proporranno le novità per l'autunno/inverno 2012. Un febbraio primaverile la cui temperature strizzano l'occhio al gelo europeo e che potrebbero riproporre tranquillamente la Vogue Fashion Night che apre invece le sfilate a settembre con lo shopping a tutto spiano.

La New York Fashion Week, che se si vuol dare a Cesare quel che è di Cesare dovrebbe essere chiamata Mercedes Benz Fashion Week, si lascia alle spalle l'ombra del decennale dell'11 settembre e qualche strascico di polemica che reclamava più attenzione per la tragedia delle Torri Gemelle piuttosto che per la frivolezza della sfilate e inizia con sprint e con la solita curiosità che richiama il mondo della moda. E la festa ai nomi che fanno il pret a porter troverà già uno spirito di allegria con la città giubilante per la vittoria dei New York Giants sui New England Patriots al Super Bowl, l'appuntamento sportivo dell'anno.

Designer vecchi e nuovi sono pronti dal 9 al 16 febbraio a dire la loro in fatto di tendenze. Tra le new entry l'attenzione è stata monopolizzata dalla Levìs, che ha finalmente rotto gli indugi e sarà in passerella il 15 febbraio, in una location a Soho. La più famosa marca di jeans ha fatto sapere che presenterà delle 'core collections' con le linee Red Tab, Vintage Clothing e Made&Craft. Il gigante del denim, che nel 2007 aveva fatto un timido ingresso nel mondo delle passerelle con una capsule collection, ha in programma un ingresso trionfale con nel cassetto una strategia di marketing che aumenterà ancora di più la già arcinota fama del marchio. Levìs presenterà la sua prima linea 'globale', nell'ambito di un progetto omnicomprensivo che eliminerà la frammentazione del prodotto diversificato a livello regionale.

"Questa collezione - ha spiegato il direttore creativo Len Peltier - è la prima che possiamo definire 'coesa', ossia nella quale si fondono le linee prodotte per l'Asia, l'Europa, l'America Latina e il nord America. Abbiamo scelto New York come punto di partenza perché é un palcoscenico globale. Anticipo anche che non sarà una presentazione da passerella, piuttosto la definirei interattiva". In attesa del grande momento, restano le conferme di pilastri della moda come Tommy Hilfiger, Lacoste, Diane von Furstenberg, Emilio Cavallini, Diesel Black Gold, Alberta Ferretti con il marchio Philosophy, Calvin Klein, Ralph Lauren, Narciso Rodriguez, Custo Barcelona, Donna Karan, Moncler. E visto il successo riscosso durante la scorsa edizione, anche quest'anno la Mercedes Benz Fashion Week sarà accessibile da tutto il mondo tramite live streaming su YouTube.



di Gina Di Meo
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STAFF IPERCAFORUM



12/02/2012 18:37

15/02/2012 23:04

Ritorno al futuro, la moda riscopre lo stile spaziale
Il vestito a trapezio, il giubbotto di vinile, la mini che più mini non si può. Gli occhiali da sole a fessura indossati anche dalla Valentina di Crepax. E soprattutto quegli stivaletti piatti, bianchi e morbidi, corti sul polpaccio e spesso spuntati, che trasformarono Romy Schneider, Françoise Hardy e Catherine Deneuve in seducenti astronaute. «Perché - raccomandava il loro inventore André Courrèges - sulla strada dell’emancipazione e del futuro si cammina con i tacchi bassi».
Tutti questi oggetti compiono 50 anni, insieme alla maison che li ha creati. E tornano a nuova vita, con la resurrezione del marchio a cura di due ex pubblicitari di Metz, Jacques Bungert e Frédéric Torloting, già al vertice della Young&Rubicam, che lo stanno rilanciando a partire da una boutique parigina al 40 di rue François Premier. Fino al 22 aprile questo ritorno al futuro si può sperimentare anche a Milano, con una speciale vendita-mostra alla Galleria Carla Sozzani di 10 Corso Como.
André Courrèges è l’uomo che ridisegnò la donna e la proiettò nell’era spaziale. Basco di Pau, nato nel 1923, tuttora felicemente parte della fashion society internazionale, Courrèges fu pilota nella Seconda guerra mondiale e ingegnere civile specializzato in ponti. A 26 anni cominciò a studiare architetture di altro tipo: quelle vertiginose degli abiti di Cristóbal Balenciaga, il sarto delle gran dame parigine, presso cui lavorò per 10 anni, prima come tagliatore e poi come assistente del boss. Quando si mette in proprio, ispirato anche da una signorina intelligente di nome Coqueline Barrière che diventerà sua moglie e la sua socia in affari, di Balenciaga conserva l’ingegneria sartoriale, ma per il resto s’inventa un nuovo mondo: abiti fatti di plastica, illuminati da colori fluo, che non prevedono l’uso di corsetti e reggiseni costrittivi. Insomma la divisa per una donna futuribile (quasi), pronta per la rivoluzione sessuale. Dall’altra parte della Manica, intanto, anche Mary Quant si dava da fare con le forbici, e ancora è in piedi la querelle su chi fra i due sia stato, davvero, l’inventore della minigonna.
Per una volta, Coco Chanel non capì niente. Disse che gli abiti di Courrèges toglievano sensualità alla donna, perché «quei capi bianchi infagottati» erano «più adatti alle bambinette di due o tre anni» che alle femmine adulte. Courrèges replicò che la sua moda, per l’appunto, ringiovaniva senza bisogno di lifting. A 50 anni di distanza, dopo aver visto sulle passerelle tutto e il revival di tutto, le linee pure ma ingegnose delle sue tuniche e dei suoi top, quei colori vibranti, quei bauletti essenziali fanno l’effetto di una terapia disintossicante.
Tra gli altri, ne sono stati certo influenzati Miuccia Prada e Marc Jacobs, Moschino e Donna Karan. Ma Courrèges è stato un precursore anche nel passaggio dall’alta moda al prêt-à-porter: la sua collezione Couture Future, nel 1967, prevedeva 15 modelli in 5 taglie e con orli regolabili. Poi arrivarono la Prototype, la Maille, la collezione Courrèges Homme e il suo primo profumo, Empreinte.
A un certo punto si trasferì in Giappone, dov’è amatissimo dalle «fashion victim» di certo più ossessive e meticolose del pianeta, e lì finì per vendere il marchio prima di ritornare in Francia. Dopo 10 anni di silenzio, la nuova vita della griffe (e com’è evocativo anche solo il design di quelle cifre, tondo e prettamente Anni 60) è ricominciata da una bottiglia di acqua Evian, primo frutto della nuova gestione di Bungert e Torloting, a cui è seguita una minigonna di lana con cintura di cuoio.
Raccontano i due ex pubblicitari che è stata Coqueline Courrèges a contattarli, dopo aver letto una loro ricerca sul ruolo dei marchi storici in tempi di crisi. Quello, hanno accettato la sfida di risollevarlo, «come se fosse uno zeppelin avanguardista e fosforescente». Partono dai modelli esistenti, ma prevedono di destinare il 40% della produzione alle novità. Anche se sanno che tutto era già stato previsto e progettato. E che, come amano ripetere, «la moda senza moda è molto più che una moda».



di EGLE SANTOLINI
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19/02/2012 16:05

New York Fashion Week a/i 2012. Shift dress: ecco il nuovo tubino
Mentre le sfilate di New York entrano nel vivo, nel giorno di San Valentino gli stilisti americani si concentrano su un abito molto particolare, lo shift dress, quel tubino senza maniche, ricco di pochi dettagli che lo rendono un capo adatto a tante occasioni formali.
Gli esiti del suo rispolvero sono contrastante e, a volte, molto interessanti. Nell'aria, infatti, si avverte il peso della tradizione e anche la voglia di una piccola rivoluzione.
La tradizione è perseguita con determinazione dal maestro dei designer Made in Usa, Oscar de la Renta. Per il grande vecchio di New York, lo shift dress si arricchirà di stampe di fiori e gioielli, arriverà pochi centimetri sopra il ginocchio e ruberà qualche ispirazione a un'altra veterana, la mitica Coco Chanel.
Per Narciso Rodriguez, invece, la rivoluzione è nell'aria. Abbandonata la sua proverbiale dolcezza nel trattare i tessuti, lo stilista in questa stagione si impegna a trattare lo shift dress come fosse un teorema di Pitagora da smontare pezzo per pezzo, per poi ricostruirlo con estro geometrico. Il compito riesce alla perfezione, anche grazie a una sapiente tecnica di drappeggio.
Le star del giorno, però, sono le sorelle Rodarte, duo losangelino asceso al trono di stiliste più famose e desiderate d'America. A sorpresa, le due abbandona lo sperimentalismo per concentrarsi su una nuova versione dello shift dress. Bucoliche e pastorali, in una maniera tutta americana e, in un certo senso, da Far West contemporaneo, puntano su pochi colori, su una linea degli abiti più facile e su poche lavorazioni dei tessuti, come il pizzo macramé. La silhouette, però, è indovinata nonostante l'ispirazione minacci qualche punto di debolezza.
Chi s'impegna in una visione più sofisticata e glamour dello shift dress è Vera Wang: le sue creazioni di chiffon iper costruito, affilate come coltelli ma dolci e sensuali, portano il discorso a un altro livello. Interessante l'utilizzo delle stampe e anche la linea geometrica che include coprispalle da adagiare, come un contrappunto, sopra la linea perfetta dell'abito.
Marc by Marc Jacobs, invece, opta per una passerella disordinata, volutamente ricca di spunti e ispirazioni, senza che nulla di veramente nuovo o eclatante resti nell'attenzione. Mentre Alexandre Herchcovitch si stacca dalla tendenza e opta per il pizzo a balze unito alla pelle dorata in una sorta di ricerca della leggerezza perduta che deve molto, occorre dirlo, al grande lavoro che Valentino sta facendo da molte stagioni a questa parte.





di Simone Marchetti
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19/02/2012 16:10

New York Fashion Week a/i 2012. Il ritorno del tailleur
Con un colpo di forbici netto e determinato, Ralph Lauren chiude la settimana della moda newyorchese staccandosi dalla tendenza e optando per uno stile formale-maschile anche per le donne. Cavalcando la restaurazione dello stile che fu, come già avvenuto durante le sfilate maschili di gennaio, ha mandato in passerella una delle creazioni più classiche ma meno viste nelle boutique degli ultimi tempi: il tailleur.
Scozzese, nero, colorato o di velluto: per il più famoso stilista americano, il completo giacca-pantaloni sarà il tormentone del prossimo inverno. Niente look da banker o da impiegato, però: l'effetto dev'essere da campagna inglese, con i colori che virano verso i toni dell'autunno e i tessuti che impiegano le lane pesanti.
Sulla stessa onda si assesta Michael Kors che, però, preferisce ingentilire la mascolinità con dettagli iperfemminili come i colori accesi, il pizzo e il taglio aderente degli abiti
Da Proenza Schouler la tendenza maschile diventa geometrica e piuttosto dura: la felpa e la camicia, soprattutto, sono le forme cardine da ripensare per costruire abiti, bluse e giacche imbottite. Interessante la parte dedicata alla pelle e anche quella degli abiti corti ritagliati a o rigami.
Per Anna Sui, invece, gli abiti romantici e colorati restano la conditio sine qua non: sulla sua passerella non mancano le stampe, i velluti e i tagli bohémienne che da sempre caratterizzano la sua estetica.
L'attenzione ora si sposta su Londra: la capitale inglese, infatti, è il nuovo palcoscenico della kermesse internazionale delle sfilate femminili.



di Simone Marchetti
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[Modificato da killing zoe 19/02/2012 16:15]
21/02/2012 21:50

Londra Fashion Week a/i 2012. A Londra è Flower Power
Colorati, shocking, fluo, esplosivi. Boccioli e petali continuano a dettare tendenza sulle passerelle londinesi. L'importante sarà mixarli con look e abiti dai toni di base.
La fashion week di Londra entra nel vivo e vira la rotta dello stile verso il colore e le stampe fiorate. In questo modo, il prossimo inverno continuerà al tendenza iniziata durante l'estate, scardinando il luogo comune che vede l'inverno come stagione dedicata ai toni scuri. Si inizia da Jonathan Saunders che punta sulle fantasie geometriche e fiorate a colori sgargianti. Questi pezzi forti e luminosi vengono distribuiti su una silhouette geometrica, vagamente anni Sessanta, con cappottino tagliati a trapezio e abiti con gonna a ruota.
Per Matthew Williamson, invece, il discorso si fa più spericolato e sperimentale: i disegni di boccioli, infatti, vengono letteralmente frantumati da incursioni di colore. Si tratta di vere e proprie esplosioni di arancione e rosso per rompere l'uniformità delle stampe. Questi azzardi, poi, vengono giocati in maniera drammatica, persino su abiti lunghi da sera che si trasformano in arazzi in 3D.
Da Temperley London, infine, la tendenza fiorata diventa ricamo e si spinge oltre la stampa. I dettagli di tulipani e foglie, in questo caso, hanno un'aria più folcloristica e forniscono uno spunto per rendere più hyppie persino gli abiti da sera.
Paul Smith, invece, si stacca dalla tendenza variopinta e prosegue con la sua estetica a metà strada tra guardaroba maschile e femminile. Nella sua collezione si distinguono soprattutto i tailleur e i pantaloni, impeccabili nel taglio e quest'anno arricchiti da tessuti grintosi come il panno di lana scozzese rielaborato in gradazioni shocking.



di Simone Marchetti
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23/02/2012 20:42

Milano Moda Donna A/I 2012-2013. Sofisticata e moderna la donna Fendi
E' una donna sofisticata e moderna quella proposta dalla maison Fendi per il prossimo inverno. Indossa pellicce trasformate da lavorazioni sofisticate in moderni capi spalla, abiti che mischiano materiali diversi (pelle, tessuto, pelliccia), dalle linee affilate e morbide, senza angoli. Sfilano capi per una donna di oggi, che ama uno stile contemporaneo, senza alcun riferimento al passato. Anche se, alcuni rigonfiamenti sulle maniche sembrano far riferimento a uno stile rinascimentale, oppure quei cuscinetti sotto le gonne in pelle e tessuto plissé creano sul dietro della figura un effetto paniers, di settecentesca memoria. Le silhouettes sono pulite e scolpite.
Innovative e infinite le lavorazioni di tessuti, colori, e materiali. Panno infeltrito si alterna a cachemire doppiato di pelle, a jersey fluido vetrificato, a satin duchesse, a maglia agugliata, a georgette microplissettato e laminato, a chiffon stampato galuchat, a pizzo intarsiato. Le pellicce trasformano in maniera irriconoscibile zibellino brinato, breitschwantz ultraleggero, antilope, coccodrillo opaco, anguilla e vernice, galuchat laccato. La palette dei colori punta a toni naturali e cupi: blu, viola, nero, terra, lavagna, bordeaux. Nuova la borsa FFXL, combinazione di lavorazioni e cromie diverse, in contrasto. Nuova anche la preziosa pochette porta ipad. Le calzature di punta sono stivaletti con i tacchi slanciati in colori a contrasto e materiali diversi spesso abbinati.

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23/02/2012 21:05

Milano Moda Donna A/I 12-13. Alberta Ferretti, leggerezza-forza, tutto piu' strong
Sì va bene, consapevolezza e determinazione, ma ormai è il momento di passare all'azione! Alberta Ferretti è in sintonia con il mondo femminile che la coscienza di sé l'ha ben presente, ormai da tempo. Leggerezza e forza, unite, formano la parola d'ordine della nuova collezione, oggi in passerella a Milano Moda Donna. Vi piace l'abito (meraviglioso) in rete picchettata da piccole piume? Perfetto, purché lo indossiate con una giacca di pelle doppiata in lana o con un cappotto maschile in gessato, stretto in vita dalla cintura.
E perché bisognerebbe continuare a girare senza calze, di sera, quando si possono riscoprire le sensuali calze nere, ma velatissime? Da portare (subito, provatele già in questo fine-inverno!) con le scarpe decolleté a tacco a spillo, un classico che può essere alternato ai mini-boots a punta, anche sotto i più eleganti abiti da sera. Tailleur pantalone bianco-ghiaccio di giorno, molto nero, tocchi di porpora e di bluette (perfino per il visone a maniche corte) a tutte le ore. Anche gli abiti leggeri e ricamati, molto Ferretti, simbolo di una femminilità che non sarà mai fuori moda, qui rivivono in chiave 'strong': applausi per la maglia tricottata a effetto coccodrillo, intarsiata di volpe nera, perfetto completamento della gonna scintillante da sera. In mano, sempre, una borsa a clutch, un bustone, con dettagli metallici che danno un'idea di forza anche alla combinazione elegante e notturna, per esempio al maglione scollato dietro, da portare in scioltezza con la gonnella a pannelli. Il tutto, ambientato in una scenografia che celebra l'architettura inizi 900 di palazzo Donizetti, sede milanese della maison.

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23/02/2012 21:30

Milano Moda Donna A/I 12-13.Lili Marleen minimalista da Max Mara

Apre la passerella di Max Mara con aplomb marziale, in 'tuta-cappotto', in panno verde militare, con pantaloni arricciati appena sotto i polpacci. Una cintura- martingala sul punto vita molto basso per creare un effetto blouson nella parte sopra della tuta. Ghette in lana e pelle sulle scarpe argento con il tacco alto. Cappello alla 'Portiere di Notte'. E' la Lili Marleen di Max Mara disegnata dalla fashion director del gruppo Laura Lusuardi.
E' una donna decisa che si muove in una metropoli ideale, a suo agio nei pantaloni arricciati sull'orlo in stile paracadutista, ma anche con gli shorts dal taglio sartoriale, portati con shearling nero e lungo. Ricorda i personaggi femminili dei film cult di Fritz Lang o di Fassbinder, la signora che da Max Mara passa dallo stile militare e minimalista, graficamente ricercato, come se fosse il risultato di uno studio del razionalismo alla Bahuaus, alle tute con pantaloni palazzo a righe bicolore. Sfilano cappotti in angora, modelli iconici in cammello, maglie lavorate ad effetto alligatore, salopette e completi in Principe di Galles, gonne longuette in pelle stampata cocco, giubbotti con martingala in pelle. Tutto nella palette di colori grafici, bianco gesso, nero, grigio, cammello e verde militare.

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25/02/2012 08:45

Milano Moda Donna A/I 2012-2013.Prada, modaiola ricamata principessa da videogame
E' una principessa da videogame, in completi riccamente ricamati e vita alta, il personaggio di Prada, uscita da una favola di oggi, cibernetica e perfino un po' retrò, tra marsine e borsette, colletti e cappotti. Perché, in fondo, è l'estetica del passato quella che viene sempre usata anche dal cinema quando vuole immaginare un futuro spaziale e maestoso. Eccoci dunque, già nella seconda giornata delle sfilate, all'appuntamento più atteso di Milano Moda Donna (inutile negarlo, è così e basta e il resto della moda se ne faccia una ragione!). La passerella è sostituita, come già era accaduto per la sfilata maschile, da un tappeto di 700 metri quadrati, a disegni grafici che riprendono quelli classici caucasici, ma stavolta con una predominanza di bianco viola e nero. Grandi lampadari di luci al neon bianche e arancione, molta imponenza. E tanta attesa, per una collezione che Miuccia aveva annunciato come "importante, quasi grandiosa". Saranno le clienti a giudicare questa creatura Prada dalla figura molto allungata, con gonne-portafoglio che sfiorano i calzoni alla caviglia, vita sempre altissima, cintura e giacchina oppure gilet a marsina con coda imponente, a sfondo piega. Capi molto sartoriali, sempre perfettamente combinati, senza mai diventare pesanti.

Eppure le stoffe sono tutte corpose: quelle del total look arancio piuttosto che nero, come le fantasie jacquard ricalcate con cristalli e tasselli di plastica a forte effetto 3D. Non c'é niente che alleggerisca l'insieme, perché non c'é alcuna intenzione di farlo. Perfino i vestiti - un must di Miuccia - sono in minoranza tra tailleur pantaloni smilzi a sigaretta e tante giacchette, ricamate, bordate, decorate di moderni luccichii. Un po' concettuale, un po' esagerata, tanto modaiola, come del resto orgogliosamente si definisce la stessa Miuccia. Non c'é giorno e non c'é sera, categorie superate da uno stile unico, più o meno ricco, da usare quando e come si vuole, sempre con scarpe altissime da fumetto, ricoperte da un guscio di gomma. Viola, rosa, arancio, giallo, verde, bianco e nero: colori indossati uno per volta oppure accoppiati nelle stampe geometriche, con borse da dottore o da signora di gusto vecchiotto, ma insieme modernissime, in vitello spazzolato o in raso ricamato. Trucco e parrucco da fumetto, capelli lunghi e bicolori, occhi bistrati arcobaleno. Se volete trovare un senso e una spiegazione a tutto questo, fatelo pure, sembra dire Miuccia : "ma io prima lavoro poi ci penso, e solo perché devo incontrare voi giornalisti e dirvi qualcosa. Io ho voglia di sublimare, io sono una modaiola, una vera banderuola, mi stufo subito e voglio passare ad altro". Per questa stagione, dunque, prendiamo questo

di Roberta Filippini
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25/02/2012 09:14

Milano Moda Donna A/I 2012-2013.Opulento romanticismo noir per l'eroina di Gucci

Un opulento romanticismo noir sembra calare con eleganza, e non senza un brivido, sulla moda di Gucci. Il risultato è una femminilità con un tocco di androginia, con qualcosa di notturno e decadente, con un pizzico di provocazione intellettuale un po' dandy. A voler trovare una atmosfera di riferimento si potrebbe pensare al romanzo gotico inglese del 700 e alle sue fortune rinverdite a cavallo tra 800 e 900, mescolando sublime e horror. La donna Gucci, comunque sia, sembra uscita da un romanzo, e non di quelli tranquillizzanti. Personaggio drammatico, esagerato, preferisce la moda teatrale: la sfilata esordisce con una lunga gonna di velluto nero portata con un cordone di seta in vita e un giubbino scuro di panno militare.
Seguono cappotti di velluto devoré, stivali da amazzone con tacco a spillo, sete damascate tono su tono, cappe nere su pantaloni equestri, iris e lilium stampati sul raso scuro degli abiti scivolati. Una collezione che, a detta di Frida Giannini, direttore creativo del marchio, è partita dai materiali, quelli da tappezziere, resi (come era accaduto per la linea uomo) morbidi da indossare, per arrivare a tratteggiare una eroina dark dei tempi nostri. Perché a Milano oggi, primo giorno di moda in passerella, anche l'autorevolezza di Gucci sancisce questa atmosfera notturna? Che ci sia un qualche rapporto con i tempi difficili e poco inclini al rosa? Se è così, è un riferimento inconscio: Frida nega di averci pensato. Neppure quando ha creato la giacca da camera in velluto bosco che completa i pantaloni quasi pigiama, il cappotto e le pellicce dall'effetto opaco e maschile, i calzoni da cavallerizza in tulle e seta indossati con il doppiopetto violaceo, le bluse di chiffon con pettorina e nodo, la giacca da donna-uccello in piume iridescenti. Tutto avviene nella palette scura di colori dal nero al bordeaux, dal verde al petrolio e all'ametista: niente di chiaro per questa castellana dalla silhouette che cita gli anni 70, e niente di rigido. Tutto ha una finta aria vissuta e maltrattata.
Di sera, hippy di lusso, capelli sciolti e ondulati alla maniera dei pittori preraffaeliti, con abiti lunghi in tulle doppiato e arricciato, ricamato con ramage di grandi paillettes piegate per dare rilievo ai fiori. Gli accessori sottolineano il look con tocchi fetish, con le pantofole da camera innalzate sui tacchi, con il lusso delle borsette in coccodrillo dalla chiusura a sperone accoppiate agli stivali alti e anche stringati, con i bijoux di resina che riflettono i colori cupi della collezione per il prossimo autunno-inverno.

di Roberta Filippini
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25/02/2012 09:25

Milano Moda Donna A/I 2012-2013.Etro rivede il Paisley, tutto inizia da uno scialle
Veronica Etro rivisita il paisley, lo stampato-icona del brand, ripreso dall'arte grafica persiana ed indiana antica. "Tutto è cominciato da uno scialle antico che ho ritrovato" racconta la stilista, che nella nuova collezione ha mantenuta intatta la struttura decorativa del paisley, decostruendolo per poi ricomporlo. Lo sfondo è grafico. Tulle, pizzo e velluto vengono stampati, ricamati, intagliati e fanno da base ai colori e ai disegni del paisley. Effetti tridimensionali danno vita a tweed e velluto; nervature strutturano giacche sinuose, con reverse talvolta di pelle talvolta di pelliccia. Tagli godet per gli abiti. Soluzioni trompe l'oeil con punte di etnico. I colori: cammello, verde militare, bordeaux, nero, su sfondi spesso bianchi. Gli accessori: borse scrigno in pelle di razza e pietre dure, francesine a stiletto.
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25/02/2012 09:53

Re: Non calpestare gli animali
killing zoe, 06/02/2012 20.34:

Se hai deciso di diventare vegetariano o addirittura vegan probabilmente sei impegnato a evitare prodotti di ogni tipo che comportino sofferenza e morte per gli esseri viventi. Oltre a cibo bio, cosmetici e detersivi non testati su animali, una delle scelte più difficili da fare è quella del guardaroba, soprattutto se sei un po' fashionista. Tra i tanti pro e qualche contro di questa decisione, c'è l'aspetto positivo che esistono tantissimi modelli di pellicce ecologiche e giacche di ecopelle e che nei negozi l'assortimento di borse e cinture di tela o sintetiche è enorme. Nota dolente invece è per le freddolose dover rinunciare ai piumini che contengono vere piume d'oca o alla lana (le pecore molto spesso vengono tosate utilizzando metodi che creano loro dolori e malattie), sostituibile però con il pile.
Ma lo scoglio più insormontabile restano le scarpe. Sarà per l'occhio critico sul fashion design e perché di solito questi accessori sono disegnati e creati all'estero, ma per gli italiani è dura digerire l'offerta di scarpe vegan. Se si cerca un po' in rete però si trovano realtà interessanti, come quella di Mooshoes, o "le scarpe che fanno muuu", negozio fondato a New York da Erica e Sara Kubersky nel 2001 (la loro prima sede è stata ironicamente una vecchia macelleria), che vende, e spedisce anche in Europa, solo capi e accessori cruelty-free. Le sorelle Kubersky organizzano eventi, adottano animali abbandonati e animano la comunità vegan di New York e il loro sito è tutto da spulciare anche solo per "rubare" i marchi -tantissimi si trovano anche da noi come Converse e Dr. Martens- e i modelli da acquistare.
Anche Vegetarian Shoes è un sito che offre una selezione di scarpe di diversi marchi, mentre Noah-shop utilizza aziende artigianali italiane per creare calzature classiche ma di pelle sintetica traspirante. Infine, anche se ancora molti sforzi potrebbero essere fatti per allargare questa sezione del mercato (i vegetariani in Italia sono circa il 10% della popolazione) già alcuni siti "generalisti" come Asos prevedono nel loro motore di ricerca la selezione "eco green" o "pelle sintetica". E ovviamente anche l'organizzazione ufficiale peta.org fa le sue proposte fashion sulla sua pagina polyvore.



di Elisa Poli
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La scarpa in questione è oggetto di polemica da parte di molte associazioni animaliste e vegetariane/vegane.
L'accusa è per l'enorme zeppa che se calpestasse uno scarafaggio questi morirebbe senza scampo e in modo atroce.
25/02/2012 10:00

Milano Moda Donna A/I 2012-2013.La cavallerizza sexy-chic di Ermanno Scervino
Con Ermanno Scervino siamo a cavallo! Non solo in senso metaforico, per dire che al secondo giorno di Milano Moda Donna, la creatività finalmente trotta con più allegria, ma anche in senso quasi letterale: è una bella cavallerizza, con il 'cap' in testa, la donna firmata Scervino, sempre con il vitino di vespa sottolineato da forme a redingote e a clessidra, anche per le corte giacche rigonfie sotto la baschina, da portare con i pantaloni equestri larghi sui fianchi e stretti dentro gli stivali alti, che osano perfino il tacco a spillo o la tomaia a mocassino frangiato.
C'é un po' di Venezia settecentesca e un po' di castello inglese, in questa collezione di grande femminilità nonostante punti soprattutto sui pantaloni. Che diventano sexy, ma restano sciccosi, anche in nappa nera o marrone, completati da giacchine che esaltano il busto e i fianchi con sciancrature e tasche. Eskimo e parka perdono la natura rude dei capi sportivi e diventano vezzosamente giovanili, stretti in vita come guepiere, ma in tessuti maschili e in maglia-pelliccia. Macro pied-de-poule nero e marrone, oppure pelliccia a stampa leopardo, per i cappottini a uovo. Velluto nero per l'indispensabile piumino matelassé, come una corta redingote a vita elastica. Crepe di lana doppiato in neoprene, e soprattutto tanta pelle che diventa un materiale 'couture' anche per i corti abiti da sera, ricchi di lavorazioni arricciate e pizzicate come sontuosi vestiti del 700. A contrasto, l'abito lungo è di pizzo trasparente e la top model italiana Bianca Balti lo indossa senza imbarazzo, appena velata da ricami in paillettes opportunamente piazzati.
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25/02/2012 11:40

Re: Re: Non calpestare gli animali
Il ToBot, 25/02/2012 09.53:




La scarpa in questione è oggetto di polemica da parte di molte associazioni animaliste e vegetariane/vegane.
L'accusa è per l'enorme zeppa che se calpestasse uno scarafaggio questi morirebbe senza scampo e in modo atroce.



[SM=x44457] secondo te il tacco a spillo o a stiletto garantirebbe una maggior possibilità di sopravvivenza o una morte meno dolorosa per il povero scarafaggio? [SM=x44469]


[Modificato da killing zoe 25/02/2012 11:43]
25/02/2012 14:26

Milano Moda Donna A/I 2012-2013.Metallica, rock e bizantina nuova donna Versace
Metallica, rock, bizantina, in una parola "dangerous", così definisce la sua nuova donna Donatella Versace nella nuova collezione della prima linea del brand della Medusa. "La mia donna ha un'anima rock. Direi che è anche pericolosà - spiega alla stampa Donatella Versace prima della presentazione della nuova collezione, con doppia sfilata questa sera, nel quartier generale del brand, in via del Gesù, a chiusura della terza giornata di Milano Donna - . Nella nuova collezione Versace ho rivisitato i tessuti metallici, tema iconici della maison. Ma ho preso spunto anche dalle croci bizantine (amate dal fratello Gianni e apparse nell'ultima collezione firmata dallo stilista scomparso ndr) che ho fatto stampare appositamente per me su sete, velluti e cady, trasformato in ricami e intarsi di pelle, in reti-ragnatela, in chiusure delle borse, in decori degli stivali".

"Croci e anche lettere bizantine appariranno anche nei pavimenti dei nuovi negozi Versace, faranno parte del nuovo concept" annuncia quindi Donatella, che intanto mostra i suoi capi più innovativi. Il primo è un abito corto e aderente, ha un fondo bianco su cui poggia una nera ragnatela di croci bizantine di pelle e pizzo. La stilista lo abbina ad alti stivali di pelle a rete, alti fino al ginocchio, con un effetto nudo molto sexy, ed a una sontuosa hand bag in velluto nero, stampato con il disegno di croci bizantine multicolori. Il trucco della modella è molto pesante sugli occhi e la pettinatura con la frangia conferiscono un'immagine di donna "rock" come vuole la stilista. Le croci bizantine vengono stampate anche sul velluto nero dell'abito abbottonatissimo e corto, con orlo danzante, collo alto e rigido ricamato con jais neri e profili di pelle viola sui bordi. Si porta sempre con stivali alti e guanti di pelle a rete. L'abito sbracciato in cady di seta arancione è stampato con le lettere bizantine e abbinato ovviamente agli stivali neri, con tacco rock in metallo alto e spesso.

C'é anche l'abito in nappa nera con orlo godet, tutto ricamato con cristalli swarovski a rilievo come borchie. Le croci ritornano nell'abito in velluto nero liscio, dove vengono intarsiate a mano. Ancora arancio, colore di punta della collezione dove dominano bianco, nero, giallo e oro, per l'abito in duchesse di seta con intervento di una cotta di maglia di metallo argento sulla schiena e sulle spalle. Tra le mani, meglio portare una preziosa pochette di coccodrillo bicolore, nera e arancio. L'abito bianco in cady di seta ha sopra una rete di metallo e pelle intrecciati. Spettacolare la nuova rivisitazione dell'abito cotta: scollo all'americana e rete di micro dischi di metallo oro, uniti da catene e anelli d'argento. Il dietro è in nappa grigia stringata come un bustier. "La maglia di metallo é come una corazza - spiega Donatella Versace - che protegge dalle insicurezze". E infine, l'apoteosi con l'abito lungo, a sirena, in rete di metallo intrecciata ad anelli e catene, che sembra non pesare nulla, anzi appare dipinto addosso alla modella come una seconda pelle, di sicurezza. Chiude l'ultima novità: l'abito nero che sembra tutto ricamato di paillettes rettangolari, mentre è fatto con strass di ceramica lucide.

di Patrizia Vacalebri
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25/02/2012 14:43

Milano Moda Donna A/I 2012-2013. La giungla di Just Cavalli a Carnaby Street
"La creatività viene spesso da uno sguardo al passato, evocando una nuova melodia ispirata da un vecchio vinile del '78. Anche se i giovani di oggi sanno gia' il fatto loro in termini di stile e di moda". Nella sua linea giovane Just Cavalli, Roberto Cavalli ha ripensato quindi agli anni '60 e '70 a Carnaby Street, ai tempi della moda della Swinging London: al vinile, alle minigonne, ai vestiti dalla linea ad 'A', a cui ha aggiunto il suo iconico tema dello stampato animalier, rivisitato e declinato in mille nuove versioni.
Per Just Cavalli sfilano mini dress versatili, con gonne plissé stile tennis; pantaloni in vinile color rosso, modello capresi, abbinati a corte maglie di Jersey; fuseaux e jeans a tubo impunturati in colori a contrasto; tubini in deninm con dettagli bon ton; svelti abitini color oro o nudo, decorati con paillettes giganti. Sfilano anche completi tre pezzi: fuseaux e casacca in lamé, con maxipull morbido. In pedana anche cappotti stampati a disegni totem e grafismi animalier su capispalla. Giacche e pantaloni. Gli accessori: scarpe modello Mary Jane, con tacchi a stiletto; stivali glitterati; tronchetti in glitter argento o in vernice traforata al laser effetto pizzo.
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25/02/2012 17:43

Milano Moda Donna A/I 2012-2013.Profumo d'atelier e fisicita' Bottega Veneta
Profumo d'atelier ed estrema attenzione alla linea scolpita sulla silhouette femminile, nella nuova collezione di Bottega Veneta (Gruppo Gucci) disegnata da Tomas Maier. Con questa prova lo stilista ha spostato sempre più il confine del pret-a-porter verso l'alta moda. "Questa stagione - ha detto Maier - abbiamo adottato un approccio molto diretto al corpo. Il look è coperto e i materiali sono virtualmente impenetrabili, ma l'effetto è estremamente fisico". Sfilano per Bottega Veneta abiti e capispalla dalla linea allungata, a matita, con spalle strette e squadrate, maniche aderenti, vita sottile e fianchi in evidenza. Pochi i pantaloni e quasi sempre sottili e corti ai polpacci. Le gonne e gli abiti sono invece tagliati sotto il ginocchio, spesso con orli svasati sul retro.
Le costruzioni mostrano tutte le tecniche più tradizionali dell'haute couture: giochi di intagli, ricami, applicazioni preziose, arricciature, pieghe a cannoncino, orli godet. Non mancano gli interventi delle moderne tecnologie, come mostrano gli abiti da sera con gonne in tulle sfrangiato dal laser, per un effetto finale piumino da cipria. Sfilano anche lunghi abiti a sirena, in velluto liscio, lavorati a intarsio, vestiti con sensuali oblò sulla schiena, fourreau da marchesa Casati. I colori sono densi o delicati e definiscono la struttura: blu tormalina, ametista, nero, bordeaux, rosa carne, glicine, avorio. Gli accessori, sempre molto importanti per il brand, sono borse morbide portate a mano, realizzate con mix di intrecci e passamanerie; pochette in pitone e minuscole clutch intrecciate modello knot. Gli stivali sono flat, anni '60. Le scarpe modello Mary Jane sono multicolori.
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25/02/2012 18:01

Re: Milano Moda Donna A/I 2012-2013. La giungla di Just Cavalli a Carnaby Street
killing zoe, 25/02/2012 14.43:





Questa potrebbe anche esser fatturata come DPI per donne manager che devono fare frequenti sopralluoghi in cantiere [SM=x44452]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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