Moda

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2015 23:03
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13/09/2011 20:03

Sofisticata e chic: il nuovo volto della pelle
La trasgressione, si sa, non ha più il fascino di una volta. E anche quei tessuti e materiali, un tempo simbolo delle controculture, delle avanguardie più controverse e dei gruppi musicali più idolatrati, oggi riscoprono un nuovo carattere, avendo ormai praticamente esaurito fino all'ultima goccia il proprio spirito ribelle. E' così che la pelle perde il suo volto fetish ed aggressivo, ma acquista un allure femminile e ricercata, grazie alla grande maestria ed esperta sartorialità con cui i big della couture si dilettano a declinarla.
Trench e blazer, gonne a ruota e a tubino, abiti minimal e t-shirt inaspettate: se in borse, cinture e stivali ogni effetto, anche il più elaborato, provoca ormai ben poco stupore, è sugli abiti che la pelle, non più solo decor, ma sola ed unica protagonista, dà vita a creazioni veramente sorprendenti.
Lavorazioni cut-out e tagli al laser meticolosamente effettuati su pellami sottili e morbidissimi, regalano l'illusione di un ricercato macramè, sicuramente d'avanguardia quando si tinge di bianco, ma ancor più sofisticato quando, come il tubino di Pringle of Scotland, doppia di nero una base cioccolato. Se l'effetto matelassè è ormai un classico d'ispirazione Chanel sdoganato e liberato dall'esclusiva della doppia C, è l'accostamento ad altri materiali che rende la pelle ancora più elegante.
Lanvin abbina ad un morbido tubino castoro un delizioso cappello a tesa larga, di una raffinata tonalità blu profondo; Givenchy mette una longuette in organza sotto un cappottino dal taglio bon-ton e Fendi consiglia di portare a spalla un soffice e sontuoso scialle in volpe, meraviglioso sopra l'abito nero in vacchetta leggerissima.



di Daniela Raspa
Fonte: http://www3.lastampa.it/moda/
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22/09/2011 15:12

A MILANO LA FASHION WEEK PER L'ESTATE 2012

Entra nel vivo la "fashion week" meneeghina. Fino al prossimo 27 settembre vengono presentate le più importanti sfilate di moda degli stilisti italiani e dei grandi brand internazionali. Tra passerelle, presentazioni, eventi, inaugurazioni di nuovi "mega store" la città pulsa di energia e vitalità. Non è raro vedere nelle strade del centro le belle mannequin che sfileranno per l'intera settimana e la curiosità aumenta.
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Non è ancora del tutto finita l'estate e già ci preoccupiamo di conoscere i "must have" della primavera estate 2012.
Ma la moda è così, un grande gioco che ammanta di glamour e mondanità un settore trainante della nostra economia.

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24/09/2011 15:34

Milano Moda Donna P/E 2012 . Prada: un’Italia diversa
Roma, Italia, settembre 2011. "Se sei racchia te ne devi stare a casa. La bellezza è un valore e deve essere pagata. Chi non lo capisce e parla di ruolo della donna non deve rompere i c...". Sono le parole della prostituta barese Terry De Nicolò, personaggio vicino al Premier Silvio Berlusconi e simbolo d una certa nazione.
Milano, Italia, settembre 2011. "Mi sono stufata di sentir parlare di durezza e di sessualità. Voglio dimostrare che la dolcezza è una qualità del femminile su cui occorre riflettere. Nella moda e quindi nella società". Sono le parole di Miuccia Prada, a pochi minuti dall'inizio della sua nuova sfilata.
Lo stesso Paese. Due mondi. Benvenuti nella repubblica degli opposti: da una parte, una classe politica declassata e totalmente impreparata ai cambiamenti; dall'altra il Made in italy, gioiello osannato dal mondo e preparato ad affrontare il nuovo. Questa è la moda. Questo è soprattutto Prada: più di una passerella, un palcoscenico che è più luminoso di un faro nella notte, capace di attirare ammirazione e soprattutto fatturati da tutto il mondo.
La dolcezza, quindi: come una nota dissonante in una sinfonia maschile, la femminilità di pizzi macramé, ricami, colori tenui e gioielli falsi a forma di rose scardinerà i paltò da uomo, i bomber da ragazzetto, la pelle da biker e l'azzurro della camicia da impiegato. Non solo: per rincarare la dose, Miuccia decide di distruggere un'altra passione, un luogo comune dei maschi: l'automobile. Lo fa a colpi di seta, stampando disegni di bolidi colorati su reggiseni e gonne di raso. Oppure a suon di tacchi a spillo, riempiendo i sandali a stiletto di fiamme e cromature come se si trattasse di una cadillac truccata. Il plissé, le sfumature pastello e i mille ricami chiudono questa sinfonia di donne&motori con un crescendo di raffinatezza, sorpresa, stupore da lasciare a bocca aperta.
Camicetta bianca trasparente, un bracciale dell'Ottocento a fermare una manica, l'immancabile gonna a pieghe con décolletées di coccodrillo marrone a incorniciare due gambe nervose come la sua intelligenza, Miuccia Prada si presenta in passerella mentre il pubblico le dedica una standing ovation come alla fine di un concerto di una rockstar. Nel backstage, prima della sfilata, durante la conferenza stampa era apparsa improvvisamente Anna Wintour. Entrando furtivamente, il diavolo che veste Miuccia si è subito defilata in un angolo, in religioso silenzio, ad ascoltare come l'ultima della classe la lezione di una maestra indiscussa. 6000 chilometri a Ovest, qualche ora prima, il Presidente Obama si era dimenticato di ringraziare l'Italia per l'intervento in Libia. L'abbiamo detto: lo stesso Paese, due Italie.

di Simone Marchetti
Fonte: http://d.repubblica.it/





Fonte:http://www.style.it/
24/09/2011 18:23

Milano Moda Donna P/E 2012 .Alberta Ferretti: relax moderno
"Immaginate un tramonto. La luce che da chiara si colora, fino ad accendersi di toni luminosi e poi sparire nel nero. Ecco: questa è l'ispirazione per la nuova sfilata". Con queste battute, nel backstage affollato che separa dalla passerella, la stilista Alberta Ferretti descrive la sua nuova collezione per l'estate 2012. Si parte, infatti, dal bianco e dai colori chiarissimi: in questi toni quasi netti, si fa strada una serie di creazioni che cancellano ogni dettaglio barocco o tridimensionale dagli abiti per mandare in scena linee pure, appena sottolineate da bande di chiffon dove, di solito, ci sono le costruzioni degli abiti. L'effetto è geometrico, quasi trompe l'oeil: il look, però, risulta rilassato e persino più moderno del romanticismo a cui ci ha abituati questo marchio.
Abito dopo abito, poi, mentre la paillettes dei colori si anima com descritto, si fa strada anche una serie di fantasie fiorate, descritte dalla designer come "una giungla metropolitana". Questa parte della collezione viene abbinata con saggezza a pezzi dal sapore militare che vengono alleggeriti del loro peso (ne è esempio la camicia sahariana di chiffon trasparente con la maxi gonna stampata). Prima del finale, il ricamo diventa protagonista di un lusso che guarda alla grande artigianalità: pastiglie e baguette riempiono spacchi, descrivono scolli, disegnano persino fantasie vagamente tribali.
Finale col nero notte, usato a mani larghe su abiti lunghi che vedono protagonista il corpetto, rigido e completamente ricamato, e la gonna aerea come contrappunto ideale.
La svolta levigata, grintosa e anche colorata di Alberta convince per il suo saper declinare lusso, seduzione e vestibilità con estro moderno e soprattutto con quella leggerezza che è il cuore della fortuna di questo marchio,



di Simone Marchetti
Fonte:http://d.repubblica.it/
24/09/2011 21:02

Milano Moda Donna P/E 2012. Trussardi: sguardo al passato
Nella spendida piazza del Castello Sforzesco di Milano, il marchio Trussardi ha festeggiato i suoi 100 anni di attività. Una sfilata, una cena firmata dal cuoco stellato Andrea Berton, un concerto dell'artista Martin Creed e infine un party danzante. Come ai tempi del grande Nicola Trussardi, poi, 200 inviti allo show sono stati messi a disposizione anche dei cittadini: "è bastata un'ora per fare il sold out", spiega Beatrice Trussardi, figlia di Nicola, responsabile del brand e del suo impegno anche nel mondo dell'arte contemporanea, del design e del food.
Ma veniamo alla sfilata: da questa stagione, il timone stilistico è passato dalle mani del giornalista-stilista Vladimir Vuckmirovic a quelle del desginer di origini turche Umit Benan. Quest'ultimo è figlio del concorso Who's on Next, la selezione di Vogue Italia e Alta Roma che premia i migliori talenti emergenti.
Da sempre impegnato nella linea maschile che porta il suo nome, Umit è stato scelto a sorpresa lo scorso giugno. "Ho cercato di non cambiare quasi nulla di questo marchio", ha dichiarato prima della sfilata. "Il mio impegno è rendere moderno ogni dettaglio e insistere sull'idea di una donna che viaggia davvero, che indossa abiti reali, pensati per gli spostamenti di lavoro o di svago. Il suo lusso non è visibile al primo sguardo, non è ovvio: devi studiarla da vicino e solo a un secondo sguardo ne intuisci la bellezza e la raffinatezza".

Ecco allora arrivare in passerella una trentina di modelle dal carattere forte, alcune col viso spigoloso e i lineamenti che si staccano dall'uniformità delle bionde slavate per provare ad abbracciare tutto il mondo femminile. Gli abiti sono per lo più di derivazione maschile: giacche, trench e cappotti con dettagli di coccodrillo o pelli preziose; pantaloni a vita alta e sandali a listini di pelli a contrasto; borse e valigie rigide. Tutto in una palette di colori molto contenuta dove bianco, azzurro e una sfumatura precisa di kaki dettano legge. Ciò che manca, forse, è un discorso più intenso sulla femminilità e una proposizione più articolata e glamour degli accessori.
Al termine della sfilata e di tutto lo show, resta solo un dubbio: il grande Nicola era un attento osservatore dei suoi tempi, un uomo con una tradizione alle spalle ma con lo sguardo estetico e imprenditoriale rivolto verso il presente e al futuro. Fu un innovatore, per primo intuì il bisogno di diversificare davvero il business e di aprire la moda alla città, in uno scambio di cultura e di bellezza. Sua figlia Beatrice e il suo nuovo stilista Umit Benan sembrano condurre quest'azienda, una fuoriclasse della moda, con troppa timidezza e senza azzardo. Un po' di quella follia, un briciolo di quella grinta potrebbero ridare vera linfa a un marchio che continua ad avere un potenziale grandissimo.



di Simone Marchetti
Fonte: http://d.repubblica.it/
24/09/2011 21:08

Milano Moda Donna P/E 2012. Emporio Armani: la sottile linea nera
Dopo stagioni di colore, azzardo e accostamenti forti, per la sua linea Emporio Armani, Re Giorgio decide di rientrare nelle righe dello stile e di puntare su due toni cardine: il bianco e il nero. La sua nuova collezione, quindi, diventa una sinfonia Déco, con gli abiti disegnati come fossero uno schizzo e la linea nera della matita a carboncino che sottolinea balze, seni, gonne, o addirittura angoli. È un'estetica dura, con la silhouette verticale e i sandali altissimi che annoverano persino tacchi di plexiglass a toni fluorescenti.

Ogni cosa è costruita, ogni dettaglio è un artificio della linea: ne è testimonianza l'uso della baschina su gonne e top, enfatizzata da una sorta di hula-Hoop tubolare che la da danzare come fosse un tutù. Le modelle hanno tutte una parrucca a caschetto bionda e sono pochissimi i toni accesi: si distingue un verde menta sbiadito e una fantasia di fiori appena accennata. 

Focus sui dettagli: da ricordare, la doppia borsa, grande di plastica trasparente con all'interno una più piccola di pelle colorata.
Finale con due modelle: una in bianco, in abito lungo; l'atra in nero, con smoking maschile. Rappresentano bene l'estetica affilata e precisa di uno stile che non concede sbavature: la prossima estate, la moda di re Giorgio correrà su una sottile linea nera, chiaro e scuro, tagli netti. E la geometria di certo design Déco negli interni delle Gotham City di ieri sarà la stessa vista per le strade di tutto il mondo domani.



di Simone Marchetti
Fonte: http://d.repubblica.it/
25/09/2011 09:21

Milano Moda Donna P/E 2012. Tutte le donne di Moschino
Rossella Jardini ci regala una collezione per la prossima primavera che mixa sapientemente tutti gli ingredienti storici del marchio Moschino, senza ripetere soluzioni troppo datate. Maschio e femmina insieme la donna Moschino è non solo ironica ma anche una e molte. Capace di ispirarsi ai toreri e ai loro boleri, ornati stavolta di sonagli dorati, gli stessi che ondeggiano al passo di musica sulla minigonna.
È un po' ballerina, con ampie gonne a balze color giallo girasole, i capelli acconciati alla arlesienne e i sandali dalle zeppe vertiginose e i lacci dorati. Fa man bassa di raffinato pizzo chantilly e bianco per abiti lunghi intarsiati e microbody sexy; di cotone leggero e dalle delicate fantasie floreali per camicioni e vestiti chiusi a vestaglia dallo scollo ornato da maxi ruches. Le sue incursioni arrivano fino in America: alla frontiera con il Messico con le fasce ricamate e le perline multicolor che ondeggiano dalle spalline del tubino nero e nel Far West con la tuta di seta nera bordata da frange lunghissime e il perfecto di camoscio frangiato. Il risultato è un'evoluzione leggera e moderna di un brand che ha ereditato un DNA forte, ma a volte un po' ingombrante. Gli accessori sono smart, proprio come la sfilata: grandi orecchini dorati, borse a mano decorate con ampie impunture a contrasto e perfino una shopping che suggerisce "luxury is relative".
di Elisa Poli
Fonte: http://d.repubblica.it/







Fonte: http://www.style.it/?gclid=CJnyx5Dvt6sCFUe-zAod93jFcA
[Modificato da killing zoe 25/09/2011 09:22]
25/09/2011 12:12

Milano Moda Donna P/E 2012. Fendi: la dittatura degli accessori
Mai come quest'anno, gli abiti visti sulla passerella di Fendi sono stati complementari agli accessori, diventando a tutti gli effetti una cornice per borse e scarpe. La proposta stilistica del marchio romano, infatti, si concentra da subito su due pezzi: una borsa a conchiglia rovesciata, sorta di mezzaluna con manici; e una serie di sabot con tacco alto di oro specchiato. La prima si sviluppa in tutti i materiali possibili (da un intrecciato di paglia alle pelli più preziose) e si arricchisce perfino di borchie dorate o colorate. I secondi, invece, sottilineano la silhouette dei tanti abiti al ginocchio che caratterizzano la collezione.

Si avverte una grande voglia di freschezza, desiderio rappresentato soprattutto dall'utilizzo del panno di cotone per formare chemisier, gonne e giacchini. Maglie, giacche e camicie, invece, si aprono a oblò in corrispondenza delle spalle, mentre gli occhiali si vuotano della montatura e ingrandiscono le lenti colorate in modo da "abbigliare" il viso come farebbe un vestito.
Interessante, nel finale, la proposta di una pochette colorata con tanto di criniera di pelo a descriverne il perimetro: si consacra, da subito, a must have di stagione.
di Simone Marchetti
Fonte: http://d.repubblica.it/







Fonte: http://www.style.it/
25/09/2011 12:23

Milano Moda Donna P/E 2012. Blumarine: ottimismo sexy
Da qualche stagione a questa parte, Blumarine ha imboccato una strada stilistica decisa, con un punto di riferimento preciso: lanciare un messaggio chiaro, lapidario, semplicissimo. Magari colorato, pieno d'ottimismo e un po' sexy. La prossima primavera/estate non tradisce il diktat.
Colore e riferimenti anni Sessanta, quindi, sono il must per capire lo stile che verrà. Si inizia dall'abito con bustino e gonna a trapezio, proposto anche nella versione plissé, sempre stampato con un motivo di mimose che cambia di colore fino a raggiungere toni shocking. Si passa per il neoprene, tessuto per i sub riutilizzato per giacchini, chiodi e minigonne, tutti chiusi da maxi zip. Si arriva, quindi, alle fantasie fiorate: da una parte le maxi margherite, fiore utilizzato anche per i decori di resina che ricoprono scolli e polsi; dall'altra i disegni di vegetazione tropicale, ingrandita di scala e stampata sul jersey fluido.
Finale in bianco e nero con tutte le creazioni viste finora, riproposte in versione più minimal ma con tutti i decori che hanno abbellito le mises da casalinga disperata degli anni Sessanta.
di Simone Marchetti
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25/09/2011 13:36

Milano Moda Donna P/E 2012. Etro conquista le party girl
Gli anni Venti e Trenta del secolo scorso sono sempre più di moda. L'ennesima conferma arriva dalla passerella di Etro, quest'anno incentrata sul costruttivismo, sul déco e sull'era del jazz. Si parte dalla fantasie, ingrandite e rese più geometriche del solito, montate sugli abiti con l'effetto a specchio: invadono il tessuto lasciando spazio al bianco panna, in una nuova leggerezza che giova molto a questo brand di solito concentrato sull'accumulo di disegni e motivi.
Anche le forme non fuggono all'idea di ricreare sul tessuto gli esiti degli interni déco nei grattacieli americani o nelle ville di Vienna: ecco allora tagli e costruzioni squadrate che si accoppiano, in un gioco di pesante e leggero, con il plissé. Molto interessante, a riguardo, la parte di gonne plissettate tie&dye accostate, con azzardo, a T-shirt di seta coloratissime. E bello il lavoro sulle frange, sugli abiti lunghi sempre con plissé soleil che diventa tridimensionale neanche fosse la quinta di una scenografia per Gotham City.
Lontano dalla citazione didascalica e più moderno del solito, Etro centra la tendenza e manda in scena una collezione spumeggiante, attuale, glamour. Un tripudio di stampe e colori tenute al guinzaglio dall'ispirazione déco e destinate a conquistare le party-girl del pianeta e le copertine dei magazine patinati.
di Simone Marchetti
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25/09/2011 13:46

Milano Moda Donna P/E 2012. Just Cavalli: il vento è cambiato
Sulle passerelle italiane è davvero cambiato il vento. Così, mentre l'Italia va alla deriva, stilisti e maison tengono ben saldo il timone e provano a traghettare il loro trasatlantico di lusso lontano dalle cronache di questa Repubblica delle banane. Non è un caso, infatti, che anche sulla passerella di Just Cavalli, il brand giovane di Roberto Cavalli, si abbassino i toni del sex appeal, della seduzione a tutti i costi e di una certa aggressività del look per parlare di dolcezza, di leggerezza, persino di positività. Arrivati alla fine del quarto giorno di sfilate di moda milanesi, il messaggio è chiaro: guardare oltre, ai mercati emergenti, ai milioni di potenziali clienti di tutto il mondo che presto affronteranno una possibile riduzione dei consumi e quindi chiederanno più comfort, più gentilezza e più ottimismo alla moda.
Just Cavalli provvede in anticipo spegnendo i toni delle fantasie maculate, utilizzando colori tenui e rispolverando stampe di farfalle. Non solo: tutto è leggero, impalpabile. Gli abiti lunghi e corti che si allacciano intorno al corpo; le minigonne di pelle a frange e gli shorts slavati. Persino i nuovi jeans spalmati d'argento e d'oro contribuiscono a scaldare la collezione di una luce avvolgente, quasi una rassicurazione gentile per un futuro che continua ad apparire molto incerto.
di Simone Marchetti
Fonte: http://d.repubblica.it/





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25/09/2011 13:53

Milano Moda Donna P/E 2012. Mila Schon: l’eleganza del colore
Sembra venire dalla Costa Azzurra, quella indimenticabile dei tempi di Jakie 'O, la donna firmata Mila Schon. Tuniche a trapezio insieme ai classici Capri pants, stampa Maiolica che ricorda le piastrelle spagnole smaltate, cerchietti per trattenere i capelli leggermente cotonati. Una giovani debuttante che scegliw gonne-pantalone fluide e romantiche, camicette leggere insieme a sandali colorati, dal tacco solido. Bianco, pizzo, macramé: è questo l'alfabeto stilistico della purezza, spezzato da abbinamenti cromatici forti, ma raffinati. Cammello, salmone, cipria, rosso fragola e giallo zafferano irrompono sulla scena trasformati in gonne plissé, top senza maniche e scamiciati aerei. Poi il rombo delle fantasie dà vita ad una ninfetta pop che indossa tute intere, pantaloni ampi, polo e tubini, maxi dress tutti rigorosamente stampati, come una sinfonia grafica multicolor. La giovane designer, Bianca Maria Gervasio, ha le doti e la grazia che un marchio storico come Mila Schon merita.
di Martina Marchiorello
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25/09/2011 14:01

Milano Moda Donna P/E 2012.
Nel ciclismo, un passista è un atleta capace di vincere una gara non partendo con uno scatto bruciante, ma distribuendo l'energia per tutta la corsa, fino a tagliare per primo il traguardo. Marni e la sua designer Consuelo Castiglioni si confermano i passisti della moda: la loro nuova collezione per la prossima estate è una serie di abiti tutti indovinati, tutti perfetti, nessuno chiassoso, ognuno performante. L'equilibrio d'insieme è così ben distribuito da consacrare subito questa collezione tra le migliori viste fino a oggi.

Si inizia, come sulla passerella di Jil Sander, da una rappresentazione metafisica del perbenismo femminile: in un certo senso, anche qui la modernità non è tanto nella sostanza delle linee, quanto nell'esecuzione delle stesse. Il tailleur anni Sessanta si trasforma così in un top rigido e piatto, in una gonna a trapezio e in una sottogonna a tubo di chiffon color carne. La tendenza è alla semplificazione assoluta dei tagli e dei colori: sembra infatti di vedere un documentario sfocato e senza audio delle mises di Jackie'O ai tempi della presidenza Kennedy. Rivista e corretta, ovviamente. Gli accessori stridono nell'uniformità: orecchini a cerchi colorati come nel design di Mendini degli Anni Ottanta; colletti fiorati per dare più carattere ai completi neutri; e borse che impiegano lavorazioni variegate sulle loro superfici.
In passerella arrivano anche le fantasie fiorate e, verso il finale, i ricami di resina colorata a goccia, tipici degli anni Sessanta, rendono più preziosi orli e finiture dei vari capi. Non mancano, poi, gli sperimentalismi: i "davanti" di top e abiti ricamatissimi con il "dietro" di maglieria minimal; gli intarsi di pizzo macramé a tre colori (giallo, marrone, nero) o completamente bianchi; e la rafia incrociata che si mischia alle paillettes e ai decori di plastica.
Ciò che sorprende in questo apparente barocchismo, però, è la misura, l'eleganza o, come direbbero gli americani, l'understatement. Perché il segreto di Marni, oggi come sempre, è colorare il banale con le tempera dell'eccezionale. Arrivando a un risultato, in questa collezione, che è charme e insieme glamour allo stato puro.
di Simone Marchetti
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25/09/2011 14:19

Milano Moda Donna P/E 2012. Iceberg:il ritorno di valentina
È la mitica Valentina, il carré corvino più famoso della moda, ad aprire la sfilata di Iceberg. La troviamo in versione maxi pull, cavallo di battaglia del marchio, stampata di profilo e incorniciata da una pioggia di paillettes luccicanti. Della serie: i magnifici anni 90. I pantaloni -quando si vedono e non sono sostituiti da micro shorts- hanno la fluidità della seta, montata su jogging dal sapore sportivo, con tasche applicate e coulisse. Canotte a rete, maglie over traforate e camicie con plastron intrisi di paillettes completano il look un po' androgino proposto dallo stilista. La femminilità torna prepotente nelle stampe fiorate: un trionfo di colori, margherite gialle su sfondi rossi, papaveri e girasoli. Basta una t-shirt per fare Primavera, magari portata sotto la giacca maschile con le maniche arrotolate a scoprire i polsini di paillettes. Paillettes che tornano in versione maxi, e specchiate, sui gilet che si alternano a reti tridimensionali per gonne e pull. L'ultima uscita è sempre per lei, Valentina, che chiude la sfilata con il suo profilo sbarazzino, come lo spirito di tutta la collezione.
di Martina Marchiorello
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25/09/2011 15:47

Milano Moda Donna P/E 2012. Gucci: hard decor
Non chiamatelo Art Déco. Lo stile di Gucci che ha aperto la nuova settimana di sfilate milanesi per l'estate 2012, si chiama "hard decor". Certo, niente a che vedere con gli abiti da lap dance delle notti di Arcore. E niente citazioni da copia/incolla degli anni Venti e Trenta, quelli che hanno visto fiorire il design e crescere i grattacieli. Il glamour bollente voluto da Frida Giannini è un'iniezione di sensualità e di femminilità nelle linee pulite e grafiche di quei decenni gloriosi, almeno per il look delle donne.
Si parte dalla geometria, rubata agli interni viennesi della Secessione e agli esiti da Gotham City d'Oltreoceano: quei ghirighori che mandavano in visibilio le prime arredatrici-tiranne (una su tutte, Elsie de Wolfe) si tatuano sulle giacche e dettano legge in fatto di costruzione di abiti. Le prime sono corte, squadrate, senza revers e chiuse da un gancio dorato. I secondi arrivano al ginocchio, hanno linea verticale e un mix di colori che accosta oro, nero e verde smeraldo. Le scarpe sono altissime, hanno tacchi d'oro specchiato e slanciano la silhouette. I sandali, al contrario, sono rasoterra e somigliano a quelli indossati dai robot nel film Metropolis.
Interessanti le stampe, montate specularmente; i pannelli di plissé utilizzati per dare fluidità alle gonne; e gli accostamenti di motivi in bianco e nero, come il maculato che da macro si fa micro fino a sparire in una teoria di balze dall'effetto selvaggio.
Tutto appare affilato, tagliato di netto, disegnato col righello. La sera, poi, mette la cigliegina sulla torta di una collezione che riesce ad essere furba e insieme propositiva. Così, in pedana arriva una serie di tuniche charleston, ripulite nelle linee e arricchite da ricami di baguette color oro e nero che donano lusso e ricchezza e mandano in pensione l'abito lungo e importante che vedrà il suo apice fino alla fine di quest'invero.
Con questa collezione, Frida Giannini dimostra, un'altra volta, di essere una delle Interpreti più autorevoli e persino rock del passato. Ciò che la contraddistingue dalla citazione didascalica e quindi dalla noia del vintage, è la sua vena femminile, sexy e contemporanea che riesce dare vita allo stile di ieri, assecondando, allo stesso tempo, le richieste incessanti di un gruppo, Ppr ovvero il colosso del lusso che controlla anche Gucci, che non concede mai tregua. E questo non è poco.
di Simone Marchetti
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26/09/2011 20:01

Milano Moda Donna P/E 2012. Salvatore Ferragamo: business colorato
"Bisogna tornare a dare un messaggio di bellezza. Non è facile, ma un designer ci prova. Così, dopo un inverno dedicato al nero e al bianco, ho provato a usare il colore, per parlare di bellezza e anche, se possibile, di ottimismo". Sono le parole di Massimiliano Giornetti, stilista a capo di Ferragamo. Per la prossima estate ha rispolverato le stampe dei famosi foulard della maison riempiendole di fantasie tropicali. "Lo spunto è stata la foto di una giovane Jerry Hall, in vacanza sull'isola di Mustique. Da qui è partito un discorso estetico più contemporaneo". Ecco allora arrivare in passerella colori e toni accesi, indovinati negli accostamenti e glamour nell'impatto. Compongono creazioni a foulard, abiti, top e pantaloni che si mischiano, con estrema intelligenza a pezzi di derivazione più maschile.

A sorpresa, infatti, fantasie e tailleur colorati risultano un'ottima alternativa al classico tailleur da consiglio d'amministrazione, traghettando nelle città i disegni tropicali spesso lasciati per i viaggi nelle località esotiche. L'asso nella manica di questa sfilata, infatti, sembra proprio la strada colorata e glamour che una donna può prendere senza sembrare vestita da sera o per un party.
Bellissimi, poi, gli accessori: la riedizione del sandalo "Calipso", datato 1935 e rieditato con tacco dorato e listini di pelle bicolore; o le molte borse di coccodrillo dai toni accesi.
Le creazioni da sera, come da consuetudine, chiudono la passerella: sono edizioni lunghe e fluttuanti di quanto proposto per il giorno. E, nel gran finale, propongono anche tessuti quasi d'alta moda: è il caso del disegno leopardato dorato o del maculato composto da macchie di paillettes rosse montate su un fondo altrettanto scarlatto.
di Simone Marchetti
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26/09/2011 20:23

Milano Moda Donna P/E 2012. Gianfranco Ferré: debutto col botto
Quasi alla fine della fashion week milanese, la moda riserva una sorpresa inaspettata. Si tratta della nuova collezione di Gianfranco Ferrè, oggi proprietà del Paris group di Dubai, holding che fa capo all’uomo d’affari Abdulkader Sankari. Senza troppi clamori, i nuovi investitori hanno chiamato due designer italiani poco più che quarantenni, Stefano Citron e Federico Piaggi, per dare nuova linfa a questa maison.
Il su e giù di questo marchio, nelle ultime stagioni in mano alla direzione stilistica del duo Aquilano e Rimondi, non faceva presagire nulla di eccezionale. Invece no: con un estro fresco, geometrico, a suo modo molto sexy e mai sovraccarico, i due nuovi stillisti hanno firmato un debutto coi fiocchi.
Si parte dal concetto di drappeggio, che questo brand di solito trattava con grande pesantezza e con estro da architettura. Citron e Piaggi, al contrario, ne alleggeriscono il gioco scoprendo schiene e parti del corpo con tagli netti e grafici. Tutto è un gioco di stole che si incrociano, di cinture rigide che spariscono per poi riapparire, di pepli astratti che si avviluppano al corpo femminile senza mai appesantirlo.
I colori sono neutri, tranne qualche nuance accesa. E non mancano gli effetti speciali, come gli abiti da sera che mescolano paillettes e fili impazziti di rafia con spericolatezza. Ciò che vince su tutto, però, è l'aria di freschezza e di modernità nel trattare un'estetica che nel tempo si è fatta un po' datata e granitica. I due nuovi stilisti, per alcuni versi, ricordano il lavoro di un francese molto acclamato al momento, Haider Ackermann. La loro mano, però, più asciutta, meno compiaciuta, più definita. E riuscire a raggiungere questo livello con una sola sfilata è un'impresa davvero difficile. Teneteli d'occhio.
di Simone Marchetti
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26/09/2011 21:55

Milano Moda Donna P/E 2012. Giorgio Armani: il dolce stil novo
La nuova generazione di star made in Italy arriva da re Giorgio per la sfilata della nuova collezione estiva. La prima fila è un inno alla meglio gioventù di tivù, sport e cinema: ci sono Federica Pellegrini, Nicolas Vaporidis, Ilaria D'Amico, Giorgia Surina e Chiara Martegnani. All'appello non manca anche uno dei fotografi di moda più famosi del mondo: Bruce Weber, arrivato in città col suo seguito di modelli e modelle.
Tutti insieme applaudono il debutto di un dolce stil novo, "una gentilezza che non significa arrendevolezza. Ma soprattutto anche grinta e forza" dichiara lo stilista circondato da tutte le modelle alla fine della sfilata.
Lo stile che va in scena ha i colori delle perle, le sfumature di una notte di plenilunio sul mare: argento, grigio, rosa pallido, verde appena accennato: le creazioni di Re Giorgio ricalcano le note della famosa aria "Casta Diva", l'inno alla luna della Norma di Vincenzo Bellini. Come nell'opera, tutto si cristallizza, immobile e silenzioso. Gli abiti da sera rigidi, con fiocchi e bustier che ricordano da vicino gli esperimenti di Armani Privé, la linea d'alta moda. I pantaloni con spacco sotto il ginocchio, che danno più lunghezza alle gambe e slanciano il passo. O il nuovo tailleur asimmetrico, morbido e tagliato di sbieco, con giacca corta dietro e lunga davanti e gonna con orlo obliquo. Sulla forma trionfa la linea: netta, affilata, pulitissima. Interessante il nuovo tre pezzi, una mise che annovera giacca o top da portare con gonna lunga scivolata e pantaloni con spacco.

Finale con i famosi abiti ricamati, indossati da tre modelle che si muovono abbracciate in passerella come dee in un quadro rinascimentale: sono la chiusura ideale di un dolce stil novo che riporta in auge l'eleganza più rarefatta e incantata di questo brand.
di Simone Marchetti
Fonte: http://d.repubblica.it/







Fonte: http://www.style.it/
28/09/2011 20:57

Milano Moda Donna P/E 2012. Dolce&Gabbana: mambo italiano
Bianca Balti in cipolle e margherite apre la passerella della nuova collezione di Dolce&Gabbana. E niente potrebbe essere più "disgustosamente perfetto". La top model definita l'erede di Sofia Loren richiama subito alla mente le bellezze che hanno scosso gli anni della Dolce Vita senza mai cadere nella volgarità che sembra invece essere l'unico talento di molte signorine di oggi. E benvenuti dunque, nel ristorante eat-couture di Domenico e Stefano, un'osteria a chilometro zero dove chiedi pizzo e ti ritrovi un arancino, cerchi gioielli e ti servono pasta aglio olio e peperoncino.
Di più: vi ricordate la passerella con i video commenti di internet in diretta? Bene, dimenticateli: questa stagione la rete è bandita e al suo posto c'è una festa di paese con tanto di luminarie colorate ad aspettare una santa che sembra il riassunto, anzi meglio, il frullato dell'italianità. Va in scena, infatti, il tuttifrutti della moda, un mambo italiano con stampe di melanzane, pomodori, zucchine più orecchini con aglio e peperoncini. E ancora: borse e scarpe che ricordano le tovaglie di plastica della nonna, completi a uncinetto che guardano a certe tende da portineria e canestroidi frutta, al centro della tavola imbandita per la domenica, che si trasformano in tacchi per i nuovi sandali.
La credibilità di queste creazioni è resa possibile dai tessuti, cotoni operati che danno luce e tridimensionalità ai disegni da fruttivendolo, e dagli accostamenti inaspettati (uno su tutti, quello con il pizzo macramè). Praticamente un gioco degli opposti che dà una resa moderna e divertente.
Finale chiassosissimo, al limite del kitsch e quindi al massimo del desiderio: tutte le più famose modelle del mondo si presentano in body completamente ricamati di pietre, come se le luminarie fossero precipitate sul pizzo e dal loro tango spericolato ne fosse uscito un costume di scena.
Troppo azzardo? Troppa ironia? Troppa Italia? La risposta è semplice: sì, sì e sì. Ed è giusto così per tre motivi. Il primo è che il marchio ha deciso di rafforzare la sua identità italiana, inglobando la linea giovane D&G in quella principale con lo scopo di gettare delle basi di marmo per il futuro che verrà. La seconda è che le nuove generazioni di consumatori, cresciuti a Internet e blog, sono cocciutamente nostalgiche, hanno bisogno di riferimenti iconografici precisi e continuano a subire il fascino del passato, esattamente come il cliente di ieri. Terzo perché, "abbiamo anche il compito di dare un messaggio positivo, pieno di speranza, anche d'ironia", concludono Domenico e Stefano parlando della nuova collezione. "questo nono vuol dire che non guardiamo alla realtà, anzi: proprio perché la studiamo incessantemente, abbiamo capito che occorre ridare entusiasmo, forza, allegria, anche con un abito". Guardando il finale, con il nutrito gruppo di modelle che si staglia a tableau vivant sulla scenografia di luminarie ricordando le Miss Italia di una volta, tutte curve e ingenuità, non si può che dargli ragione.
di Simone Marchetti
Fonte: http://d.repubblica.it/









Fonte: http://www.style.it/
01/10/2011 21:30

Tutto il mondo di Gucci in nuovo museo maison
Le collezioni di borse da viaggio degli anni Cinquanta, il celebre tema Flora, gli abiti disegnati per le celebrities, la borsetteria e tutta l'evoluzione del logo Gucci. C'e' tutta la storia del marchio fondato nel 1921 da Guccio Gucci nel neonato Gucci Museo che sara' inaugurato questa sera a Firenze con un evento riservato a 250 ospiti internazionali (il Museo aprira' al pubblico da mercoledi'). ''Fin dalla mia prima visita all'archivio - ha detto Frida Giannini, direttore creativo di Gucci - nove anni fa ho sentito una profonda responsabilita' verso l'eredita' del marchio. Quest'anno, in occasione del 90/o anniversario, mi e' sembrato il momento giusto per inaugurare uno spazio dove svelare i nostri tesori nascosti''.
Il tesoro di cui parla Frida Giannini e' il patrimonio creativo che appartiene al marchio, un archivio storico che parte dal 1921 e da oggi sara' custodito nel trecentesco Palazzo della Mercatanzia. Il Museo si sviluppa su una superficie di 1.715 mq su tre piani, con sale a tema. Al piano terra la sala 'Viaggio', con i primi bauli, beauty e valigie creati per il jet-set internazionale negli anni '50,'60 e '70. 'Valigeria e articoli da viaggio' fu infatti il nome delle prime collezioni create da Guccio Gucci, ispirate alle valigie della clientela dell'hotel Savoy di Londra dove agli inizi lavoro' come portiere. Nel Museo anche pezzi degli anni Trenta, come la valigia con fantasia a zebra e quella con il tessuto diamante (il primo pattern creato, precedente anche a quello della doppia G), modelli con le stampe Rinascimento e Leonardo (riproposte da Frida Giannini in collezioni speciali), ma anche una serie di immagini di personaggi celebri con le valigie Gucci, tra cui Grace Kelly e Audrey Hepburn, e infine la Cadillac Seville disegnata nel 1979. Al primo piano 'abita' il 'Mondo Flora', dedicato al celebre motivo disegnato nel 1966 dall'illustratore Vittorio Accornero su richiesta di Rodolfo Gucci, che doveva creare un foulard per la principessa Grace di Monaco (nel 2005 Frida Giannini lo ha riproposto su borse e accessori).
Nella sala della 'Borsetteria' i modelli storici divenuti un cult, come quelli con la stampa Leonardo (anni '60), il modello Bouvier e quello da caccia. Nella sala 'Sera' gli abiti creati per star internazionali come Ilary Swank, Camilla Belle, Naomi Watts, Lea Seydoux e Kate Beckinsale, e quella dedicata ai 'Preziosi' con borsette e gioielli. Nella vicina 'Logomania' viene ripercorsa l'evoluzione del monogramma della doppia G nato negli anni '60. Le ultime due sale sono dedicate al 'Lifestyle', con creazioni per il tempo libero come il cesto da pic-nic e la chitarra elettrica, e allo 'Sport', dove sono esposte anche due tavole da surf, la bici creata nel 2005 e la linea da equitazione disegnata per Charlotte Casiraghi. Ed e' proprio la giovane principessa di Monaco uno degli ospiti piu' attesi alla cena di gala in programma questa sera nel Salone dei Cinquecento.
Oltre a lei attraverseranno il red carpet verso Palazzo Vecchio celebrita' arrivate da tutto il mondo, tra cui gli attori Camilla Belle, Max Irons (figlio di Jeremy Irons), Li Bing Bing, Luca Argentero, Carolina Crescentini e Violante Placido, ma anche il direttore di Vogue America Anna Wintour, Suzy Menkes dell'Herald Tribune e Stefano Tonchi, direttore di W. Ad accogliere gli ospiti Frida Giannini e Patrizio Di Marco, Presidente di Gucci, e Francois Henry Pinault, presidente e amministratore delegato PPR. Tra gli ospiti anche l'artista americano Bill Viola, che firma la prima mostra allestita nel Gucci Museo. ''Con l'inaugurazione del Museo - spiega Patrizio di Marco, presidente di Gucci - si chiude il cerchio che Frida aveva aperto nel 2006: tornare agli archivi con grande rispetto per le origini. Gucci ha una storia di tradizione che si trova oggi nelle mani dei nostri artigiani e che vediamo poi negli abiti che sfilano in passerella''



di Beatrice Campani
Fonte: http://www.ansa.it/
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