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Scandalo sanità in Puglia, terremoto giudiziario e raffica di arresti in area Pd

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2011 00:43
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24/02/2011 23:33

Raffica di arresti, chiesto anche per Tedesco
Il gip: "Sistema criminale e radicato"

Bufera sulla politica pugliese. La giunta per le autorizzazioni a procedere si riunirà martedì per il caso del senatore, ex assessore alla Sanità. Ai domiciliari imprenditori e funzionari delle Asl, e un uomo della scorta di Vendola. Indagato anche Antonio Decaro, capogruppo Pd in Regione. Nelle intercettazioni, anche il sindaco Emiliano. Per il gip, "le scelte dei manager erano orientate quasi esclusivamente in una prospettiva clientelare di ritorno del consenso elettorale"

Alla Regione Puglia c'è stato un "sistema di occupazione dei posti di alta amministrazione e successivo asservimento degli uomini-chiave per successivi fini privati e/o comunque certamente poco istituzionali". E la "prassi politica dello spoil system era, di fatto, talmente imperante nella sanità regionale da indurre il governatore Nichi Vendola, pur di sostenere alla nomina a direttore generale di un suo protetto, addirittura a pretendere il cambiamento della legge per superare, con una nuova legge ad 'usum delphini', gli ostacoli che la norma frapponeva alla nomina della persona da lui fortemente voluta". E' quanto scrive il gip del tribunale di Bari Giuseppe de Benedictis nel provvedimento con il quale è stata chiesta al Senato l'autorizzazione all'arresto per il senatore Alberto Tedesco del Pd, all'epoca dei fatti assessore alla sanità pugliese.


E' solo uno spaccato della maxi-inchiesta sfociata nel blitz dei carabinieri che hanno arrestato cinque persone. Nelle intercettazioni, per l'accusa, tutto il senso di quello che il gip ha descritto come "un collaudato sistema criminale, stabilmente radicato nei vertici politico-amministrativi della sanità regionale". "Non vi è alcun dubbio - scrive - che il sistema fosse incentrato sulla rigorosa applicazione di logiche affaristiche e clientelari, sorrette dalla già ricordata equazione nomina del dirigente amico - ricambio dei favori da parte dei dirigente stesso, favori che conducevano, tramite le turbative d'asta e gli abusi di uffici, ma anche le concussioni per i funzionari meno 'docili', alla spartizione illecita degli appalti in favore degli imprenditori che garantivano futuro sostegno elettorale ai politici (che, quindi, li ricambiavano con tali appalti), e, sempre nell'ottica dei politici, di acquisizione del maggior numero possibile di consensi, anche delle nomine dei primari, che poi si sdebitavano in vario modo (visto il potere di spesa a ciascuno di essi garantito dalla legge)".

INTERCETTAZIONI/ 1 Emiliano-Tedesco: "Vendola vuole impadronirsi del sistema"

La gestione della Sanità - Il gip, tra l'altro riporta un colloquio intercettato tra Vendola e Tedesco. Dice Tedesco: "quello non ha i requisiti sta come direttore generale, quello che vuoi nominare!". Vendola risponde: "O Madonna santa, porca miseria la legge non la possiamo modificare?". Tedesco: "Eh?". Vendola: "Non possiamo modificare la legge in una delle prossime..." Tedesco: "Eh, mica eh...". Sulle nomine vi è stata inoltre - scrive il giudice - "la consapevolezza dei responsabili politici - di tutti i responsabili politici - di operare per fini di spartizione partitica e/o correntizia, riconoscendo al più ai propri dirigenti un limitato potere di proposta". Per il gip, il sistema "non risulta circoscritto a singoli esponenti della maggioranza di centro-sinistra ma assurge a logica di strategia politica al fine di acquisire consenso e rendere stabile la maggioranza di governo". Secondo il giudice, inoltre, il modo di suggerire le nomine da parte dell'assessore Tedesco offre "uno spaccato desolante del modo in cui venivano scelti i dirigenti delle Asl, ossia per l'affidamento che davano ai politici, previa verifica di tale importantissimo requisito". Il giudice cita in proposito la nomina dell'indagato Tommaso Antonio Stallone a direttore amministrativo dell'istituto di ricerca e cura a carattere scientifico 'De Bellis' di Castellana Grotte (Bari), fatta assai rapidamente - evidenzia il giudice - il giorno prima dell'entrata in vigore di un decreto che decurtava del 20% compensi dei nuovi contratti.

INTERCETTAZIONI/ 2 L'uomo della scorta di Vendola e il segretario di Tedesco

Lo scenario delineato dalla procura ha portato a cinque arresti, oltre alla richiesta per Tedesco. In quattro si trovano ai domiciliari (tra questi un componente della scorta del governatore Nichi Vendola), uno è in carcere: si tratta del segretario particolare di Tedesco, Mario Malcangi. Chiesto il carcerce anche per l'ex assessore. Tre le misure interdittive. Coinvolti imprenditori ed ex dirigenti delle Asl per l'indagine sul malaffare nella gestione degli appalti e delle nomine dei medici e dirigenti Asl. La richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica di Bari, Bretone, Digeronimo e Quercia, con le accuse a vario titolo di concussione, corruzione, abuso e frode. Quindici le richieste di arresto rigettate dal gip De Benedictis che aveva ricevuto 24 richieste di misure cautelari. Martedì la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato valuterà la richiesta di arresto avanzata per Tedesco, indagato in alcuni fascicoli riguardanti inchieste sulla gestione della sanità in Puglia. Indagato anche il capogruppo del Pd alla Regione Antonio Decaro, pronto a lasciare il suo incarico nel partito. Vendola: "La bufera è sempre la stessa, significativamente ridimensionata, perché nel provvedimento cade l'accusa più grave, quella del reato associativo, la cupola criminale che presiedeva a tutto il sistema sanitario". "La politica ha fatto per tempo i propri compiti. Quando eravamo ancora solanto a fughe di notizie di stampa, l'assessore alla Sanità si dimetteva. Pochi mesi dopo io azzeravo l'intera giunta. E cioè la politica in Puglia ha affrontato di petto l'emergenza di una questione morale".

Gli arresti - Oltre all'arresto in carcere per Mario Malcangi, di 52 anni di Corato, capo, all'epoca dei fatti, della segreteria politica di Alberto Tedesco, sono stati disposti gli arresti domiciliari per Paolo Albanese, di 51 anni, di Terlizzi (Bari), componente della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Arresti domiciliari, inoltre, per Guido Scoditti, di 68 anni, di Lecce, direttore generale della Asl salentina (la giunta regionale in seduta straordinaria ha nominato commissario Paola Ciannamea, attualmente direttore amministrativo della stessa Asl). Gli arresti domiciliari sono stati decisi inoltre anche per gli imprenditori di Bisceglie Deigo Rana, di 52 anni e Giovanni Garofoli, di 66 anni. Misure interdittive, inoltre, disposte per Alessandro Calasso, di 63 anni, di Bari, direttore sanitario della Asl barese e Antonio Acquaviva di 55 anni, medico oculista, la cui nomina al'ospedale di Terlizzi, secondo l'accusa, sarebbe stata favorita da Alberto Tedesco. Gli arrestati e Alberto Tedesco la cui richiesta di arresto dovrà essere esaminata ora dalla giunta alle autorizzazioni a procedere del Senato, sono indagati a vario titolo per concussione, corruzione e frode in pubbliche forniture. Tra gli indagati, figurano 16 tra imprenditori e funzionari delle Asl.

ARRESTI E INTERDIZIONI, TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI

Il poliziotto della scorta di Vendola - Paolo Albanese, addetto alla tutela del presidente della Regione, è accusato di concorso in concussione. Insieme al direttore sanitario della Asl Bari, Alessandro Calasso, con il capo delle segreteria politica di Tedesco, Mario Malcangi, e con il consigliere comunale di Terlizzi Sigrisi (Pd), anche quest'ultimo indagato, ha indotto - secondo l'accusa - "mediante continue e assillanti pressioni integranti una non resistibile coazione" il direttore sanitario dell'ospedale di Terlizzi, Pantaleo Marrone, a trasferire una sua partente, l'infermiera Maria Rosselli, assegnandola al reparto di oculistica. I fatti risalgono al 12 gennaio 2009.

Il senatore - "Mi sembra un grande polpettone. Una ribollita. Sempre le stesse cose cucinate in salsa diversa per presentare lo stesso piatto". Così il senatore Tedesco ha commentato la notizia della richiesta di arresto nei suoi confronti. "Non ho l'ordinanza. Ce l'hanno tutti, visto che la stampa di tutta Italia divulga notizie e io non ho niente, come al solito. Aspetto di visionare la documentazione". "Io so soltanto che l'inchiesta dura da due anni e mezzo e io - ha detto - non sono mai stato interrogato nonostante l'abbia ripetutamente chiesto". La giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ha ricevuto le carte. Il presidente Marco Follini ha fissato per martedì prossimo, 1 marzo alle ore 15, una riunione per esaminare e decidere sulla richiesta dei pm di Bari. Sarà in Senato martedì? "Andrò a Roma - ha risposto Tedesco - per il milleproroghe, per fare il mio mestiere di senatore. Poi, vedremo". "Ripeto, non sono mai stato interrogato, sebbene io abbia più volte chiesto di essere ascoltato. Ho prodotto un paio di memorie".

CASSON: "SARA' UNA DECISIONE NON POLITICA"

Tedesco è stato assessore regionale alla Sanità nella giunta di centrosinistra guidata da Vendola dal maggio del 2005 al 6 febbraio 2009, quando, si dimise, subito dopo aver avuto notizia di essere indagato dalla magistratura barese. L'indagine riguardava Tedesco e altre 15 persone, per presunti abusi nella fornitura di servizi e prodotti da parte di società private ad alcune Ausl della regione. Cinque mesi dopo le dimissioni da assessore, il 14 luglio 2009, per il Pd entrò al Senato in sostituzione di Paolo De Castro, eletto al parlamento europeo. La nomina di Tedesco nella prima giunta Vendola, nel maggio 2005, sollevò alcune perplessità nella stessa maggioranza e polemiche da parte dell'opposizione di centrodestra per un possibile conflitto di interessi, dal momento che la moglie e i figli hanno partecipazioni azionarie in società che commercializzano in Puglia prodotti farmaceutici e parafarmaceutici. Per risolvere il conflitto di interessi, la famiglia costituì una nuova società di apparecchiature elettromedicali che nel corso del mandato di Tedesco - secondo elementi raccolti nel corso delle indagini - avrebbe incrementato notevolmente il suo fatturato.

Il capogruppo del Pd alla Regione - Antonio Decaro figura tra gli indagati e deve rispondere di tentativo di abuso d'ufficio. E' indagato assieme a suo padre, Giovanni, per aver interferito con l'assessore Tedesco "per ottenere il suo autorevole intervento" al fine di aiutare un concorrente a superare il concorso pubblico per la copertura di sei posti di "collaboratore esperto Ds" all'Arpa Puglia. Per gli stessi fatti sono indagati Tedesco (che avrebbe consegnato al candidato segnalato da Decaro le tracce della prova); il concorrente Sabino Annoscia, che però non fu assunto dall'Arpa; il direttore amministrativo dell'Arpa, Marco De Nicolò, che - secondo l'accusa - ha fornito in anticipo all'assessore Tedesco, su richiesta di quest'ultimo, le tracce della prova del concorso per titoli ed esami. I fatti contestati risalgono ad ottobre-dicembre 2008.

La maxi-inchiesta - L’inchiesta sulla gestione degli appalti nella Sanità pugliese comincia nel 2008 e incrocia anche le escort di Gianpaolo Tarantini e le protesi fornite dalla sua società, racchiuse in una parte dei dieci filoni d’indagine che hanno portato anche alle dimissioni del vicepresidente del consiglio regionale Sandro Frisullo. Agli atti ci sono intercettazioni telefoniche incrociate e delibere, conversazioni ambientali e architetture di società finanziarie. L'indagine più importante in questo senso è quella condotta dal sostituto procuratore della Dda, Desirèe Digeronimo. Anni di indagini, di microspie nelle stanze della politica pugliese a partire da quella dell'allora assessore regionale alla Sanità, Tedesco. Anche il presidente Vendola fu chiamato a dare spiegazioni, in qualità di persona informata sui fatti, sul tenore di alcune intercettazioni telefoniche con il suo assessore. Per lui fu chiesta l’archiviazione. Gli ultimi arresti risalgono al luglio scorso. Ai domiciliarti finirono i re della gestione dei rifiuti, Francesco Petronella e Michele Columella, titolare e legale rappresentante della Vi.ri. srl (gruppo Tradeco), società di smaltimento dei rifuti ospedalieri che tramite le intercessioni dei dirigenti della Asl di Bari nel 2009 riuscì ad aggiudicarsi un appalto da 5 milioni per la gestione dei rifiuti ospedalieri della Asl barese.

Fonte: Repubblica

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24/02/2011 23:42

Arrestato componente scorta Vendola
Chiesto il carcere per Tedesco, ex assessore regionale


BARI - Arresti sono stati eseguiti stamani nell'ambito di una delle inchieste sulla gestione della sanità in Puglia. Oltre alla richiesta d'arresto in carcere emessa nei confronti del senatore del Pd, Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla Sanità della Puglia, in carcere su disposizione della magistratura barese è finito Mario Malcangi collaboratore di Tedesco. A quanto si è appreso, altre quattro persone sono finite agli arresti domiciliari nell'ambito della stessa inchiesta, tra cui un componente della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

L'ex assessore alla sanità della Regione Puglia Alberto Tedesco, senatore Pd, è indagato - a quanto è dato sapere - per concussione, turbativa d'asta, abuso d'ufficio e concorso in falso. Il giudice ha ritenuto insussistente per tutti gli indagati, compreso Tedesco, il reato di associazione per delinquere.

Gli arresti eseguiti dai carabinieri rientrano - a quanto si è saputo - in una indagine della procura sulle nomine di medici e dirigenti Asl. Oltre all'arresto in carcere per Mario Malcangi, di 52 anni di Corato, capo, all'epoca dei fatti, della segreteria politica di Alberto Tedesco, sono stati disposti gli arresti domiciliari per Paolo Albanese, di 51 anni, di Terlizzi (Bari), componente della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Arresti domiciliari, inoltre, per Guido Scodizzi, di 68 anni, di Lecce, direttore generale della Asl salentina. Gli arresti domiciliari sono stati decisi inoltre anche per gli imprenditori di Bisceglie Digo Rana, di 52 anni e Giovanni Garofoli, di 66 anni. Misure interdittive, inoltre, sono state disposte per Alessandro Calasso, di 63 anni, di Bari, direttore sanitario della Asl barese e Antonio Acquaviva di 55 anni, medico oculista, la cui nomina al'ospedale di Terlizzi, secondo l'accusa, sarebbe stata favorita da Alberto Tedesco. Gli arrestati e Alberto Tedesco la cui richiesta di arresto dovrà essere esaminata dalla giunta alle autorizzazioni a procedere del Senato, sono indagati a vario titolo per concussione, corruzione e frode in pubbliche forniture.

A GIUNTA SENATO RICHIESTA ARRESTO TEDEDESCO - La giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ha ricevuto le carte inviate dalla Procura di Bari con la richiesta di arresto del senatore del Pd Alberto Tedesco. Il presidente della Giunta, Marco Follini, ha fissato per martedì prossimo, 1 marzo alle ore 15, una riunione per esaminare e decidere sulla richiesta dei pm di Bari

TEDESCO, ASPETTO DI VISIONARE DOCUMENTI - "Non ho l'ordinanza. Ce l'hanno tutti, visto che la stampa di tutta Italia divulga notizie e io non ho niente, come al solito. Aspetto di visionare la documentazione". Così il senatore del Pd Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, commenta la notizia della richiesta di arresto presentata nei suoi confronti dalla procura di Bari nell'ambito di una delle inchieste in corso riguardanti la gestione del settore sanitario nella regione. "Io so soltanto che l'inchiesta dura da due anni e mezzo e io - ha detto Tedesco all'ANSA - non sono mai stato interrogato nonostante l'abbia ripetutamente chiesto".

Fonte: ANSA

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Vincitore iperPronostici:
Mondiali 2014
25/02/2011 00:01

E a me fanno pagare il ticket nonostante sia in cassa integrazione da tre anni [SM=x44472]

Ho usufruito dell esenzione solo due mesi,poi hanno deciso,visto l'alto numero dei cassintegrati in Puglia,di ritirare questo beneficio anche ai disoccupati con reddito...vergognatevi [SM=x44490]

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^_^ ASKYLINO ^_^







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25/02/2011 15:48

Archiviata la posizione di Vendola Senatore

Senatore Tedesco: 'Mi autosospendo dal Pd'

Il gip del tribunale di Bari Sergio Di Paola ha archiviato, su richiesta della procura, l'indagine a carico del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Questi era indagato, assieme ad altre dieci persone, per presunte pressioni politiche, nel 2008, nei confronti dei direttori generali di alcune Asl pugliesi per indurli a nominare direttori amministrativi e sanitari graditi al governo regionale.

TEDESCO SI AUTOSOSPENDE - "Dopo aver attentamente valutato la situazione determinatasi a seguito delle iniziative giudiziarie che mi riguardano, e per consentire al mio partito, al mio gruppo, e al Senato tutto di valutare con grande serenità ed equità le circostanze e le richieste che sono state avanzate a mio carico, dichiaro di autosospendermi dal partito e dal gruppo senatoriale del Pd". Lo ha detto all'ANSA il senatore del Pd, Alberto Tedesco, per il quale la magistratura barese ha chiesto ieri l'arresto alla giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato.

SANITA': SCANDALO PUGLIA - La richiesta d'arresto per il sen.Alberto Tedesco (Pd) e gli sviluppi delle indagini della Procura di Bari rientrano nell'inchiesta-madre sulla gestione della sanità in Puglia. Fascicolo dal quale sono poi scaturiti i vari filoni affidati ai tre diversi pool investigativi che indagano su appalti truccati nelle forniture di prodotti sanitari e sulle nomine di dirigenti asl e di primari negli ospedali della regione.

L'indagine principale ruota intorno alla figura di Tedesco, all'epoca dei fatti contestati assessore regionale alla sanità. Nei suoi confronti è stata avanzata per la prima volta una richiesta di autorizzazione a procedere all'arresto. Gli altri fascicoli d'inchiesta ruotano attorno alla figura dell'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, balzato alle cronache nazionali per le feste frequentate da escort organizzate nelle residenze estive del premier, Silvio Berlusconi. Con i cinque arresti di oggi (ieri, ndr) salgono a dieci le misure cautelari complessive nell'ambito del filone principale. Già il 17 luglio scorso, infatti, furono arrestati tre dirigenti dell'Asl Bari e due imprenditori Oltre a questa inchiesta, di cui sono titolari i pm Desiré Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone, ci sono altri sette fascicoli in cui sono coinvolti i fratelli Claudio e Gianpaolo Tarantini. Una prima indagine riguarda presunti episodi di corruzione in cambio di forniture di protesi da parte delle aziende dei fratelli Tarantini. Un'altra indagine in cui è coinvolto l'imprenditore barese riguarda il favoreggiamento della prostituzione perchè - secondo l'accusa - avrebbe fornito donne ad esponenti politici del centrodestra e del centrosinistra per far ottenere benefici economici alle sue società attive nella commercializzazione di protesi sanitarie. Altra indagine che ruota attorno alla figura di 'Gianpi' riguarda invece gli accreditamenti delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) alla Regione Puglia. Anche da questo fascicolo emerge che Tarantini avrebbe inviato prostitute per avvicinare politici del centrosinistra regionale. Poi c'è quella sulle gare d'appalto truccate alla Asl di Lecce che ha portato il 18 marzo 2010 all'arresto dell'ex vicepresidente della giunta regionale pugliese Sandro Frisullo (Pd). E ancora l'inchiesta che ha portato il 7 aprile 2010 all'arresto di Pasqualino Ciappetta, direttore di neurochirurgia del Policlinico di Bari, accusato di aver favorito le società dei fratelli Tarantini in cambio di soldi, viaggi e regali. Infine, nel gennaio 2010, le due inchieste sfociate in due diverse ordinanze di custodia cautelare a distanza di un solo giorno una dall'altra. Una sugli appalti truccati per la fornitura di protesi dalle aziende dei Tarantini in cambio di nomine e favori. L'altra, nell'ambito della quale fu arrestata Lea Cosentino, ex dg della Asl di Bari, riguarda un concorso truccato per un posto da primario di allergologia all'ospedale di Altamura, e la cosiddetta spy story, la bonifica degli uffici Asl da eventuali microspie fatte installare dalla Procura nell'ambito delle incheiste sulla sanità. Questo è l'unico fascicolo sulla sanità ad essere già a processo.

Fonte

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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07/04/2011 00:43

Sì della Giunta all'arresto
del senatore Tedesco

I leghisti non votano, il Pdl si oppone alla richiesta dei giudici di Bari.
il Pd favorevole alla misura cautelare. Ora spetterà all'Aula decidere.
Gasparri: "In quella sede non parteciperemo al voto"



ROMA - La Giunta delle immunità del Senato ha bocciato con 10 voti contrari e 9 favorevoli la relazione di Alberto Balboni del Pdl, che respingeva la richiesta di arresto (avanzata dalla procura di Bari nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità in Puglia), nei confronti del senatore Pd Alberto Tedesco. Hanno votato contro la relazione Balboni 8 senatori del Pd, un esponente dell'Idv e uno del'Udc: la maggioranza si è spaccata perché i due rappresentanti della Lega non hanno partecipato al voto (secondo il Pd perchè in imbarazzo). I senatori del Pdl non erano tutti presenti (mancava il senatore Cosimo Izzo); e con il non-voto dei due esponenti della Lega Sandro Mazzatorta e Giovanni Torri la maggioranza si era ridotta a nove senatori. L'opposizione era al completo ma il presidente Marco Follini si è astenuto. Da qui il risultato di 10 no, nove sì e un astenuto.

Una decisione sofferta, giunta nella tarda serata dopo una giornata di tensione, con i senatori commissari riuniti nel pomeriggio nella sala Pannini di palazzo Madama per ascoltare di nuovo il senatore Alberto Tedesco che ha chiesto di poter esporre ancora una volta la sua vicenda giudiziaria prima del verdetto della Giunta che comunque dovrà ora essere convalidato o respinto dall'Aula. E già questa sera il Pdl, con il capogruppo Maurizio Gasparri e il suo vice, Gaetano Quagliariello, ha fatto sapere che sul caso Tedesco la maggioranza ha fatto la sua parte e che ora in aula non parteciperà più al voto sul senatore Tedesco lasciando il suo destino nelle mani dell'opposizione. "Il Pdl non parteciperà al voto in aula ma assicurerà soltanto il numero legale", ha detto Gasparri; e Quagliariello ha aggiunto: "La sinistra dovrà assumersi la sua responsabilità e decidere da sola sulle richieste della magistratura, noi la nostra parte l'abbiamo fatta e abbiamo dato un parere sull'arresto e una valutazione politica sull'inchiesta".

Il relatore della giunta, il senatore del Pdl, Alberto Balboni, si era subito detto contrario all'arresto pur riconoscendo che non c'è fumus persecutionis nelle carte trasmesse dai pm di Bari. La posizione della maggioranza, di negare l'arresto è stata motivata dal fatto che non si sarebbe in presenza di reati di tale straordinaria gravità da chiedere la custodia cautelare per il senatore che si è autosospeso dal Pd. Il Partito democratico, vista la validità delle richieste perché non c'è fumus persecutionis, ha ritenuto di non doversi sostituire ai giudici, ma fino all'ultimo non c'è stata una indicazione netta nel gruppo per il sì all'arresto del senatore.

Nella nuova audizione Tedesco ha ribadito che l'inchiesta a suo carico "è stata condotta oggettivamente con un intento persecutorio" come ha spiegato ai cronisti. Ma Tedesco ha anche detto che in Aula chiederà che "si voti per l'arresto" perchè "siamo davanti a una persona che non sta scappando, che non vuole sottrarsi al processo, anzi lo invoca". Il Pd con Anna Finocchiaro aveva già detto che "i componenti della giunta appartenenti al Pd non intendono in nessun modo sostituirsi ai giudici". E nei giorni scorsi il senatore Felice Casson, che fa parte della giunta, aveva invitato i democratici ad un voto di "coerenza, senza opporre ostacoli al lavoro della magistratura".

Fonte: Repubblica

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