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Arriva il ministro Matteoli e il bidello disabile viene mandato a casa

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2011 16:20
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25/02/2011 16:20

La preside si autocensura: “Il collaboratore scolastico handicappato non venga all’incontro con il ministro”, dice. Chissà poi perchè.

C’è un momento molto preciso in cui si può vedere se un paese – o un gruppo umano in genere – è alla frutta. E’ il momento in cui, ancor prima di fornire qualcosa su richiesta, ci si autocensura e lo si mette in piedi in totale autonomia. Sembra questa la storia – molto indicativa – che i quotidiani locali del gruppo l’Espresso, nello specifico Il Tirreno, raccontano oggi.

IL MINISTRO A SCUOLA – Arriva il ministro Altero Matteoli, PdL, il partito del premier Silvio Berlusconi, in visita al lido di Camaiore. La preside, preoccupata della resa pubblica del suo staff, avverte gli uffici amministrativi: fate in modo che il bidello disabile se ne resti a casa quel giorno.

Inaugurazione della scuola, alla presenza del ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli. Ma il bidello disabile è meglio non partecipi. La preside chiede che resti a casa. E’ accaduto nel mese di ottobre, all’istituto (elementari e medie) Lido di Camaiore, ma la madre dell’uomo racconta oggi, tra le lacrime, la storia del figlio perchè a quell’episodio, che lei definisce ‘vessatorio’, ne sono seguiti altri.

Una storia che riemerge dopo mesi, sepolta nel dolore di una famiglia che dice di poter aggiungere a tale episodio tante altre vessazioni.

MA IL BIDELLO DEVE RESTARE A CASA – E dire che il povero bidello non vedeva l’ora di una stretta di mano ufficiale che ammorbidisse la routine della sua vita quotidiana.

Il bidello, 45 anni, assunto nel ’98 in virtu’ della legge 104 per le categorie protette (invalidi civili), lavora da oltre dieci anni nella scuola Lido di Camaiore. «Da giorni lui si preparava per quella cerimonia – racconta la signora Annarosa -, aveva pulito e aiutato gli altri ad allestire l’istituto. Ci teneva tanto, per lui era una festa. Ma il giorno prima, mi ha chiamato il vicepreside, dicendomi che sarebbe stato meglio per mio figlio stare a casa perchè loro non potevano seguirlo. Non ho capito e non capisco tuttora cosa significasse quella parola, ‘seguirlo’: mio figlio non ha bisogno di essere seguito. Prende due autobus per andare al lavoro, è educato, buono, disponibile. L’ho tenuto a casa con il pianto nel cuore, raccontandogli una frottola per non dirgli la cruda, cattiva verità di quell’esclusione».

Un collaboratore didattico perfettamente abile a fare il suo lavoro è stato tenuto a casa senza nessun motivo. Non conviene – forse, avranno pensato – che il ministro veda una delle eccellenze della scuola: un lavoratore disabile perfettamente integrato.

VERGOGNA – No, meglio nasconderlo, tenerlo a casa, costringendo la famiglia ad inventare una scusa dolorosa. E l’inizio di un procedimento a danno dell’uomo, del tutto ingiustificato.

Dopo poche settimane la preside, Filomena La Pietra, già sollevata in passato tre volte dall’incarico in tre scuole diverse – racconta la signora Annarosa -, ha chiesto che mio figlio fosse sottoposto ad una visita per l’idoneità. La commissione, a Lucca, l’ha definito perfettamente idoneo, all’unanimità. Ma a questa dirigente non è bastato: ha fatto ricorso e chiesto una visita a Roma che faremo il 10 marzo».

Dal ministro, evidentemente interrogato dai giornalisti del Tirreno, arriva la solidarietà alla donna.

«Quanto raccontato dalla madre del bidello disabile dell’istituto Lido di Camaiore, se confermato ed acclarato, è gravissimo e sconcertante. Se avessi saputo della discriminazione che si stava perpetrando, mi sarei rifiutato di partecipare all’inaugurazione della scuola». Lo dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. «Al bidello e alla madre – aggiunge Matteoli – va tutta la mia solidarietà ed il mio rispetto»

Fonte

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(Voltaire)

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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

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