GENOA CFC

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Naturphilosopher Ethilista
18/09/2011 17:47

Re: Re:
radcla, 18/09/2011 17.42:




Ava, ma non è che hai visto il Barca pensando che fosse il Genoa? [SM=x44452]

Di certo abbiamo visto due partite diverse.
Io, uscendo dalla mia veste di tifoso, ho visto una partita noiosissima, che non mi sarei stupito se mi avessero detto che stavo guardando una partita tra due squadre di centro classifica di serie B.

Complimenti comunque per esser riusciti a prendere i tre punti [SM=x44458]




Rad, quando si perde è normale pensare di aver visto una partita brutta in senso assoluto.
Avendo negli occhi altre partite viste in questi giorni, ti assicuro che la serie B è un'altra cosa... [SM=x44462]
Avete una bella squadra, ma deve essere più cinica se vuole fare strada.
E l'allenatore darsi una mossa e leggere la partita con più acume e tempestività

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18/09/2011 17:53

Re: Re: Re:
Avadoro, 18/09/2011 17.47:




Rad, quando si perde è normale pensare di aver visto una partita brutta in senso assoluto.
Avendo negli occhi altre partite viste in questi giorni, ti assicuro che la serie B è un'altra cosa... [SM=x44462]
Avete una bella squadra, ma deve essere più cinica se vuole fare strada.
E l'allenatore darsi una mossa e leggere la partita con più acume e tempestività



ok, questa analisi ci sta, ma qui si parla del tuo Genoa [SM=x44461]

e a mio avviso se avesse corso di più, avesse attaccato maggiormente la profondità, specie al centro (dove Dias fin dal primo minto ha fatto capire di non essere in giornata e poi è venuto a mancare anche Biava) avrebbe fatto un risultato più tondo ma soprattutto più spettacolo.
Non a caso i due gol sono venuti proprio attaccando la profondità
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Naturphilosopher Ethilista
21/09/2011 22:47

3 partite 7 punti 7 gol

O che nostalgia del Vater di Grugliasco, unico profeta del calcio italiano, grande valorizzatore e idolo di tutti noi...

Bravo Alberto: non facendo la difesa a 3 che i soliti giornalisti che non distinguono il calcio dal volley avevano pronosticato visti gli infortuni di Mesto e Rossi e facendo giocare a pallone i più buoni sta dimostrando di essere un allenatore.

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Naturphilosopher Ethilista
25/09/2011 18:48

Porca di quella XXXXXXXXXX.... [SM=x44491] [SM=x44492]

Già detesto concettualmente perdere contro il Chievo,in più detesto prendere gol al 93' anche sul 4-0 a favore, quindi immaginatevi quando le due cose si fondono...

Prescindendo dai dubbi sull'espulsione di Dainelli e dai cambi di Malesani (togliere sia Jorquera che Palacio è stato per me un errore, avrei tolto Pratto chiedendogli scusa di averlo lasciato solo 30 minuti in campo), prescindendo pure dalle vaccate di Bovo (nomen omen), non si può all'ultimo giro d'orologio lasciare all'avversario in superiorità numerica da oltre mezz'ora la facoltà di fa partire un'azione, con tutta calma, dalla propria trequarti: si deve aggredire, sradicare la palla all'avversario, fare un fallaccio da campetto amatoriale se serve...anche se prendi un cartellino al 93' chissenefrega, tra il tempo dell'ammonizione, l'avversario che si rotola per terra e la punizione da battere a metà campo la partite finisce e tanti saluti...

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Naturphilosopher Ethilista
02/10/2011 17:32

Classica partita in cui ai tuoi demeriti (tanti) si aggiungono gli episodi che girano tutti a favore dell'avversario, facendo nascere un pomeriggio da horror.

Continuiamo a farci del male dando spazio a Constant solo perché pare sia stato pagato un botto (spero con i soldi del Milan)
Il problema è che il moretto di Frejus è un mezzo giocatorino di pura gamba al momento assolutamente inutile, così facendo togliamo Veloso dal suo ruolo naturale (mezzala sinistra) e lo mettiamo a fare figuracce come mediano, lasciando in panca Seymour che è l'unico interditore di ruolo.
E' bastato che Colomba mettesse due energumeni da corsa come Morrone e Jadid per stritolare Veloso e farci vivere i primi 20 minuti in apnea. Meno male che Biabiany è un centometrista e non un calciatore, altrimenti avremmo potuto essere 2-0 dopo una manciata di minuti.

Poi, paradossalmente, abbiamo preso il primo gol nel momento migliore (due buone parate di Mirante) e il secondo dopo aver avuto due nitide occasioni per pareggiare.

Il primo e terzo gol sono concepibili solo a livello di calcetto tra amici il mercoledì sera, Rossi, Bovo e Caracciolo assolutamente impresentabili: per il capitano mi spiace, ma ha fatto sembrare Modesto il nuovo Roberto Carlos.
Pratto fa tenerezza, si sbatte, corre, lotte, poi quando ha l'occasione gli escono delle telefonate loffie al portiere avversario.

Unica nota positiva il rientro di Jankovic: belle giocate e cazzuto il giusto, in attesa di Ze Love me lo giocherei come centravanti atipico a fianco di Palacio.

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Naturphilosopher Ethilista
17/10/2011 19:42

Genoa-Lecce 0-0

Era una partita da vincere a tutti i costi, visto il prossimo ciclo di 4 gare in cui rischiamo di fare zero punti, abbiamo steccato pur non avendo in assoluto giocato male né essendo mancati sul piano dell'impegno.

Gava ci ha messo del suo con un arbitraggio irritante, invertendo molti falli e tollerando il gioco ostruzionista del Lecce, che dopo aver provato a giocare palla a terra nel primo quarto d'ora si è messo a fare la classica partita da squadretta del sud in cerca di un punto: trattenute per le maglie, svenimenti improvvisi e rotolamenti epilettici per terra, il portiere che ha cominciato a rallentare i rinvii alla mezz'ora del primo tempo e tutti i capitoli del manuale "Come sporcare una partita e perdere tempo" scritto da Beppe Iachini.

Da parte nostra si sono evidenziati i limiti di una rosa costruita secondo i dettami di Boris: alla cazzo di cane.
Veloso è un signor centrocampista ma non un mediano, sa tessere gioco come pochi ma se nessuno in avanti si muove senza palla perché Caracciolo è fuori condizione e Pratto non è un giocatore di calcio sono dolori.
Kucka è uno scandalo, con la testa e la gambetta già a Milano, Birsa e Merkel sono anche due bei giocatorini, così come Jorquera, però in mezzo a loro dovrebbe esserci un energumeno tipo Momo Sissoko che ruba palla agli avversari e la consegna ai giocatorini di talento per provare a ispirare le punte...siccome un centravanti presentabile al momento non c'è, avrei provato una sorta di albero di Natale con Palacio e Jankovic ad alternarsi come prima punta atipica, l'altro dei due un po' più dietro insieme a Jorquera, Seymour mediano (non ce n'è un altro), Merkel e Veloso mezzali.

Ora c'è la Juve e son veramente cazzi perché una squadra di fioretto come la nostra senza nemmeno Kaladze a governare la difesa rischia di fare una figuraccia inenarrabile contro questi bianconeri, che non sono imbattibili ma hanno recuperato la grinta.

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17/10/2011 21:15

Re:
Avadoro, 17/10/2011 19.42:

Genoa-Lecce 0-0

Era una partita da vincere a tutti i costi, visto il prossimo ciclo di 4 gare in cui rischiamo di fare zero punti, abbiamo steccato pur non avendo in assoluto giocato male né essendo mancati sul piano dell'impegno.

Gava ci ha messo del suo con un arbitraggio irritante, invertendo molti falli e tollerando il gioco ostruzionista del Lecce, che dopo aver provato a giocare palla a terra nel primo quarto d'ora si è messo a fare la classica partita da squadretta del sud in cerca di un punto: trattenute per le maglie, svenimenti improvvisi e rotolamenti epilettici per terra, il portiere che ha cominciato a rallentare i rinvii alla mezz'ora del primo tempo e tutti i capitoli del manuale "Come sporcare una partita e perdere tempo" scritto da Beppe Iachini.

Da parte nostra si sono evidenziati i limiti di una rosa costruita secondo i dettami di Boris: alla cazzo di cane.
Veloso è un signor centrocampista ma non un mediano, sa tessere gioco come pochi ma se nessuno in avanti si muove senza palla perché Caracciolo è fuori condizione e Pratto non è un giocatore di calcio sono dolori.
Kucka è uno scandalo, con la testa e la gambetta già a Milano, Birsa e Merkel sono anche due bei giocatorini, così come Jorquera, però in mezzo a loro dovrebbe esserci un energumeno tipo Momo Sissoko che ruba palla agli avversari e la consegna ai giocatorini di talento per provare a ispirare le punte...siccome un centravanti presentabile al momento non c'è, avrei provato una sorta di albero di Natale con Palacio e Jankovic ad alternarsi come prima punta atipica, l'altro dei due un po' più dietro insieme a Jorquera, Seymour mediano (non ce n'è un altro), Merkel e Veloso mezzali.

Ora c'è la Juve e son veramente cazzi perché una squadra di fioretto come la nostra senza nemmeno Kaladze a governare la difesa rischia di fare una figuraccia inenarrabile contro questi bianconeri, che non sono imbattibili ma hanno recuperato la grinta.




ma perchè Kaladze si è infortunato???

se si per quanto tempo?

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Naturphilosopher Ethilista
17/10/2011 21:26

Re: Re:
never169, 17/10/2011 21.15:




ma perchè Kaladze si è infortunato???

se si per quanto tempo?




No, è stato espulso da quel demente di Gava.
Prima l'ha ammonito per un fallo compiuto in realtà da Antonelli, poi l'ha espulso per proteste, probabilmente gli ha detto "che cazzo stai facendo, coglione!"
Quattro giornate, secondo il referto ha "assunto un atteggiamento intimidatorio con l'arbitro, rivolgendogli un epiteto ingiurioso e proferendo un'espressione blasfema".
Quattro giornate a lui e tre a Mutu per cazzotto+scena madre, ma del resto da un losco individuo come Tosel cosa ci si può aspettare?

Guarda caso salta Juve, Roma e Inter, potevano dargliene 6 così era sistemato anche per il Milan

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17/10/2011 21:32

Re: Re: Re:
Avadoro, 17/10/2011 21.26:




No, è stato espulso da quel demente di Gava.
Prima l'ha ammonito per un fallo compiuto in realtà da Antonelli, poi l'ha espulso per proteste, probabilmente gli ha detto "che cazzo stai facendo, coglione!"
Quattro giornate, secondo il referto ha "assunto un atteggiamento intimidatorio con l'arbitro, rivolgendogli un epiteto ingiurioso e proferendo un'espressione blasfema".
Quattro giornate a lui e tre a Mutu per cazzotto+scena madre, ma del resto da un losco individuo come Tosel cosa ci si può aspettare?

Guarda caso salta Juve, Roma e Inter, potevano dargliene 6 così era sistemato anche per il Milan




4 giornate??? ma perchè si sanno già le decisioni del giudice sportivo?

qusi quasi lo taglio
[Modificato da never169 17/10/2011 21:32]

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18/10/2011 13:16

Re: Re: Re: Re:
never169, 17/10/2011 21.32:




4 giornate??? ma perchè si sanno già le decisioni del giudice sportivo?

qusi quasi lo taglio




Confermo, 4 giornate a Kaladze.

Si vede che anche i giudizi sportivi hanno le sentenze già scritte [SM=x44452]

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Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

Qui non si fanno distinzioni razziali.
Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
(Full Metal Jacket-Sergente Hartman)

KEINE GEGESTAENDE AUS DEM FENSTER WERFEN
IS DIE BENUTZUNG DES ABORTES NICHT GESTATTET



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Naturphilosopher Ethilista
23/10/2011 03:11

[SM=x44520]

Un pareggio che poteva essere una vittoria, partita ben giocata malgrado un arbitraggio smaccatamente casalingo.

Menzione finale per il figlio della Cancelliera: se tiene la testa sulle spalle può diventare un grande giocatore perché ha tecnica, fisico e carattere.

Bravo Malesani, che ha scelto la formazione più logica per affrontare questa partita.

I bonus sono finiti per tutti, ha detto il mister, chi ha la testa e il belino altrove (leggi: Kucka), chi ha lasciato le pile speciali a Verona (leggi: Constant) e chi pare non c'entrare nulla con il calcio professionistico (leggi: Pratto).

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Naturphilosopher Ethilista
27/10/2011 10:13

Lo spirito di Trapattoni e di Nereo Rocco si sono impossessati del corpo spiritato di Malesani e ne è uscita questa vittoria d'altri tempi.

Che dire?
La Roma cerca di stordirti con il possesso palla e il fraseggio, che nel primo tempo ha avuto anche una buona intensità, ma ricorda una sessione di eccitantissimi preliminari con una bella gnocca che, giunti al dunque, ti confessa "sono vergine perché ho paura di farlo".

In sostanza Luigi Enrichetto rischia di mettere in scena una parodia del Barca perché non c'è nessuno non solo che tiri in porta (anche i catalani non fanno della conclusione frequente la loro arma migliore) ma che tagli o faccia dei movimenti in area per suggerire sollecitamente l'ultimo passaggio.
Troppi mezzi giocatori tra i giallorossi, i Borini (un brocco colossale), José Angel (tecnicamente buono ma è bastato il vecchio Rossi per non farlo mai arrivare sul fondo), Lamela (un'ora a guardarsi allo specchio), Osvaldo e compagnia, ragazzotti che sembrano aver studiato il look e le mosse del calciatore e le mettono in scena come uno spot pubblicitario senza però essere giocatori veri.
Se domani venisse esonerato Luis Enrique e tornasse Fabio Capello, metà di loro verrebbe chiusa fuori da Trigoria e rispedita a casa con il primo volo.
Se non ci fosse stato l'involontario aiuto di un romano e romanista come Bovo, che sembra sempre più la parodia di un difensore, sarebbero ancora lì a cercare di far gol non riuscendoci nemmeno con le mani.
Borriello è un ignorante calcistico che Luis Enrique e la sua scuola aborriscono, però almeno ha grinta e senso del gol, non è Dzeko ma mi chiedo come faccia a star fuori se le alternative sono Osvaldo e Borini.


Aggiungendo che attualmente non hanno a disposizione gente che salti l'uomo con la stessa facilità con cui lo fanno i blaugrana veri, si coglie la fragilità del progetto, che è sicuramente affascinante e totalmente nuovo per il campionato italiano, ma senza uomini che traducano la supremazia territoriale in termini di gol rischia di colare a picco a Natale.
Anche perché in fase di non possesso palla i giallorossi sono fragilissimi e ieri Malesani a puntato proprio su quello, anche se siamo riusciti a ripartire molto meno spesso di quanto avrebbe voluto il simpatico matto di San Michele Extra.
Quando perde palla la Roma rischia infatti di prendere sempre delle gran ripartenze perché non ha dei mastini come Busquets o Keita che vanno subito a contrastare, l'unico potrebbe essere De Rossi che però gioca 20 metri più indietro, da vero e proprio terzo centrale difensivo.
Ieri Veloso sembrava un grintoso alla Gargano in mezzo ai Gago, Pizarro e compagnia che sembrano aborrire il tackle come gesto tecnico.

Importante per il Genoa è non illudersi che questo atteggiamento tattico, che andava bene a Torino contro una Juve che fa dell'agonismo l'arma principale ed ha funzionato con un pizzico di fortuna ieri sera quando la stanchezza cominiciava a farsi sentire, possa diventare una costante: giocando tutte le partite così non si va da nessuna parte, spero anche di rivedere presto Jorquera, che se fosse entrato ieri avrebbe potuto far molto male ai giallorossi con le sue verticalizzazioni.
[Modificato da Avadoro 27/10/2011 10:16]

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04/11/2011 08:19

scusa ava, ti faccio una domanda ... uno dei miei capi e' della sampdoria, e io candidamente una volta gli dissi " la vera squadra di genova secondo me e' il genoa, non la samp " .. lui mi rispose non incazzato ma con una faccia tipo questo smile [SM=x44463] " non capisci un c [SM=x44474] o, non sei mai stato a genova e non sai come e' divisa la citta' " .. ora e' vero, non sono mai stato a genova, ma dalla sua risposta mi sembra di capire che uno li' tifa a seconda di dove nasce .. giusto ?? [SM=x44473]
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05/11/2011 16:06

Re:
sperminator, 04/11/2011 08.19:

scusa ava, ti faccio una domanda ... uno dei miei capi e' della sampdoria, e io candidamente una volta gli dissi " la vera squadra di genova secondo me e' il genoa, non la samp " .. lui mi rispose non incazzato ma con una faccia tipo questo smile [SM=x44463] " non capisci un c [SM=x44474] o, non sei mai stato a genova e non sai come e' divisa la citta' " .. ora e' vero, non sono mai stato a genova, ma dalla sua risposta mi sembra di capire che uno li' tifa a seconda di dove nasce .. giusto ?? [SM=x44473]




Sì. Se nasci a Genova tifi Genoa, se nasci a Torre del Greco, Isola di Capo Rizzuto o Policoro ed emigri a Genova tifi la Ciclistica.

[SM=x44455]

Battute a parte, facciamo una lezioncina di storia, che puoi tranquillamente girare al tuo capo.

La squadra di Genova è dal 1893 il Genoa.

In periferia ci sono sempre state rappresentative locali: la Sampierdarenese, che giocava (e gioca tutt'ora) nel quartiere di Sampierdarena, oltre la Lanterna e quindi fuori dai confini storici della città, l'Andrea Doria, che giocava sulle alture di nord-est nel quartiere di Molassana, la Corniglianese (di Cornigliano, a ovest di Sampiredarena), la Sestrese (di Sestri Ponente, a ovest di Cornigliano) e così via.

Nel 1929 le autorità fasciste, che crearono la "Grande Genova" accorpando al capoluogo tutti i comuni dell'hinterland, da allora ribattezzati "delegazioni" (Sampierdarena, Cornigliano, Sestri Ponente, Rivarolo Ligure, Apparizione, Pegli, Nervi, Quarto dei Mille, Quinto al Mare e altre ancora) decisero di creare anche un'altra squadra di calcio che contendesse (e auspicabilmente sottraesse) il primato al Genoa, il cui legame ombelicale con l'Inghilterra era visto come fumo negli occhi dai gerarchi in orbace. La squadra di Genova fu anche costretta a ribattezzarsi Genova 1893 in nome del purismo linguistico, come l'Inter divenne Ambrosiana e il Milan diventò Milano.
I fascisti fusero dunque d'autorità Sampierdarenese, Corniglianese e Andrea Doria, dando luogo alla Dominante, che giocava naturalmente in maglia nera con fascio littorio al centro del petto (ricorda qualcosa?).
Non badarono a spese, costruendo a tempo di record uno stadio nuovo, il Littorio di Cornigliano (che sopravvisse fino al 1958 prima di essere trasformato in un deposito tranviario) e investendo in giocatori.
Malgrado gli sforzi, la nuova compagine, che nel campionato a due giorni allora in vigore venne sempre inserita nel girone opposto al Genoa per non avere impietosi confronti diretti, ebbe risultati scarsi: penultima nel suo girone il primo anno, quintultima l'anno seguente, mai in corsa per entrare nel girone finale che assegnava lo scudetto.
Con l'avvento delle serie A e B a girone unico, venne dunque piazzata in B, non rientrando tra le migliori 18 squadre nazionali, nel campionato 1930-1931 la Dominante fu poi ulteriormente fusa con Sestrese e Rivarolese e chiamata Liguria: malgrado la nuova iniezione di sangue fresco il mostruoso connubio andrà sempre peggio, retrocedendo addirittura in serie C.
Poi ci fu una lenta risalita, la compagine in maglia nera ritornò in A nel 1937-38 per retrocedere nel 1939-40 e ricomparire nel 1942-43.

Dopo la guerra Sampierdarenese, Andrea Doria e tutte le altre squadre precedentemente fuse tornarono all'indipendenza, le prime due giocarono in A nel 1945-46 anno in cui avvenne, ad opera di personaggi che avevano vissuto l'esperienza della Dominante e del Liguria, la loro ri-fusione che diede vita al nuovo mostruoso connubio. [SM=x44452]
Alcuni orgogliosi non cedettero e ridiedero vita alla Sampierdarenese, che gioca tutt'ora nei campionati minori con la sua maglia a strisce rossonere.
La maglia della nuova creatura doveva avere i colori rossoneri della Sampierdarenese e quelli biancoblu dell'Andrea Doria, un medico originario del paese calabrese di Amantea propose dunque di copiare la maglia della squadra del suo borgo natìo, che è in effetti identica a quella della Ciclistica, eccetto naturalmente per "lo stemma di Genova" messo in mezzo al petto proprio dove nella maglia nera della Dominante e del Liguria c'era il fascio littorio.

Questa è la storia, per quando riguarda la diffusione del tifo, Genova intesa come città nei suoi confini storici (entro la Lanterna) è rossoblu, così come Marassi, Pegli e, a maggioranza Sestri Ponente.
I sostenitori della Ciclistica prevalgono numericamente a Sampierdarena, Cornigliano e qualche feudo nella regione come Spezia e Recco.
Per quanto concerne il blocco sociale, il grosso del tifo storico doriano erano i meridionali immigrati (che volevano differenziarsi dai genovesi, così come a Torino tifavano Juve per segnare la distanza dai torinesi), i petrolieri legati al vecchio regime e la media borghesia di provincia (vedi il tifo doriano di Beppe Grillo, il cui padre era un piccolo imprenditore di Savignone immigrato in città per affari) che intendeva differenziarsi sia dal popolino sia dalle famiglie notabili storiche, ceti opposti ma entrambi affratellati dal tifo genoano.

Il periodo d'oro del loro tifo è stato naturalmente tra fine anni Ottanta e metà anni Novanta, quando hanno vinto i loro due scudetti (il primo e l'ultimo) e la Coppa delle Coppe: Paolo Mantovani fu molto abile a far proselitismo con tornei giovanili, giocatori mandati nelle scuole, investimenti nel settore giovanile....dall'altra parte c'era braccine corte Aldo Spinelli e ciò ha portato, in quella generazione (la mia peraltro) ad avere una sostanziale parità di sostenitori anche in città e in quartieri come Marassi dove prima non si trovava nemmeno un doriano. In quegli anni è accaduto che da famiglie genoane uscissero figli doriani per via dei successi, dei campioni e delle maglie regalate a scuola, un paio di miei compagni di Gradinata, per giocare a calcio a certi livelli, hanno dovuto indossare la loro maglio perché il Genoa non investiva nelle squadre giovanili.

Con la fine dei successi la situazione è tornata alle origini, tanto più che Preziosi (ed è il suo principale merito) ha investito e sta investendo nelle iniziative giovanili assai più di Garrone.

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05/11/2011 23:17

grazie ava per la spiegazione [SM=x44462]

solo una curosita' ... tu dici che la samp ha vinto due scudetti .. ma ne ha vinto uno solo : 1990 - 1991 [SM=x44464]
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Naturphilosopher Ethilista
06/11/2011 17:29

Re:
sperminator, 05/11/2011 23.17:

grazie ava per la spiegazione [SM=x44462]

solo una curosita' ... tu dici che la samp ha vinto due scudetti .. ma ne ha vinto uno solo : 1990 - 1991 [SM=x44464]




E' una battuta del buon vecchio Peo Campodonico, classe 1935, già docente di diritto, attore teatrale, assessore (socialista) alla Cultura del Comune di Genova, amico e collaboratore di De André ma soprattutto autore de "Un cantico per il mio Grifone", inno ufficiale del Genoa.
In una trasmissione televisiva locale qualche anno fa disse che la Ciclistica aveva vinti due scudetti.
Tutti in studio, come te, rimasero basiti e dissero "ne ha vinto uno solo".
Lui ribatté: "no, ne ha vinti due: il primo e l'ultimo"

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06/11/2011 17:44

Re: Re:
Avadoro, 05/11/2011 16.06:




Sì. Se nasci a Genova tifi Genoa, se nasci a Torre del Greco, Isola di Capo Rizzuto o Policoro ed emigri a Genova tifi la Ciclistica.

[SM=x44455]

Battute a parte, facciamo una lezioncina di storia, che puoi tranquillamente girare al tuo capo.

La squadra di Genova è dal 1893 il Genoa.

In periferia ci sono sempre state rappresentative locali: la Sampierdarenese, che giocava (e gioca tutt'ora) nel quartiere di Sampierdarena, oltre la Lanterna e quindi fuori dai confini storici della città, l'Andrea Doria, che giocava sulle alture di nord-est nel quartiere di Molassana, la Corniglianese (di Cornigliano, a ovest di Sampiredarena), la Sestrese (di Sestri Ponente, a ovest di Cornigliano) e così via.

Nel 1929 le autorità fasciste, che crearono la "Grande Genova" accorpando al capoluogo tutti i comuni dell'hinterland, da allora ribattezzati "delegazioni" (Sampierdarena, Cornigliano, Sestri Ponente, Rivarolo Ligure, Apparizione, Pegli, Nervi, Quarto dei Mille, Quinto al Mare e altre ancora) decisero di creare anche un'altra squadra di calcio che contendesse (e auspicabilmente sottraesse) il primato al Genoa, il cui legame ombelicale con l'Inghilterra era visto come fumo negli occhi dai gerarchi in orbace. La squadra di Genova fu anche costretta a ribattezzarsi Genova 1893 in nome del purismo linguistico, come l'Inter divenne Ambrosiana e il Milan diventò Milano.
I fascisti fusero dunque d'autorità Sampierdarenese, Corniglianese e Andrea Doria, dando luogo alla Dominante, che giocava naturalmente in maglia nera con fascio littorio al centro del petto (ricorda qualcosa?).
Non badarono a spese, costruendo a tempo di record uno stadio nuovo, il Littorio di Cornigliano (che sopravvisse fino al 1958 prima di essere trasformato in un deposito tranviario) e investendo in giocatori.
Malgrado gli sforzi, la nuova compagine, che nel campionato a due giorni allora in vigore venne sempre inserita nel girone opposto al Genoa per non avere impietosi confronti diretti, ebbe risultati scarsi: penultima nel suo girone il primo anno, quintultima l'anno seguente, mai in corsa per entrare nel girone finale che assegnava lo scudetto.
Con l'avvento delle serie A e B a girone unico, venne dunque piazzata in B, non rientrando tra le migliori 18 squadre nazionali, nel campionato 1930-1931 la Dominante fu poi ulteriormente fusa con Sestrese e Rivarolese e chiamata Liguria: malgrado la nuova iniezione di sangue fresco il mostruoso connubio andrà sempre peggio, retrocedendo addirittura in serie C.
Poi ci fu una lenta risalita, la compagine in maglia nera ritornò in A nel 1937-38 per retrocedere nel 1939-40 e ricomparire nel 1942-43.

Dopo la guerra Sampierdarenese, Andrea Doria e tutte le altre squadre precedentemente fuse tornarono all'indipendenza, le prime due giocarono in A nel 1945-46 anno in cui avvenne, ad opera di personaggi che avevano vissuto l'esperienza della Dominante e del Liguria, la loro ri-fusione che diede vita al nuovo mostruoso connubio. [SM=x44452]
Alcuni orgogliosi non cedettero e ridiedero vita alla Sampierdarenese, che gioca tutt'ora nei campionati minori con la sua maglia a strisce rossonere.
La maglia della nuova creatura doveva avere i colori rossoneri della Sampierdarenese e quelli biancoblu dell'Andrea Doria, un medico originario del paese calabrese di Amantea propose dunque di copiare la maglia della squadra del suo borgo natìo, che è in effetti identica a quella della Ciclistica, eccetto naturalmente per "lo stemma di Genova" messo in mezzo al petto proprio dove nella maglia nera della Dominante e del Liguria c'era il fascio littorio.

Questa è la storia, per quando riguarda la diffusione del tifo, Genova intesa come città nei suoi confini storici (entro la Lanterna) è rossoblu, così come Marassi, Pegli e, a maggioranza Sestri Ponente.
I sostenitori della Ciclistica prevalgono numericamente a Sampierdarena, Cornigliano e qualche feudo nella regione come Spezia e Recco.
Per quanto concerne il blocco sociale, il grosso del tifo storico doriano erano i meridionali immigrati (che volevano differenziarsi dai genovesi, così come a Torino tifavano Juve per segnare la distanza dai torinesi), i petrolieri legati al vecchio regime e la media borghesia di provincia (vedi il tifo doriano di Beppe Grillo, il cui padre era un piccolo imprenditore di Savignone immigrato in città per affari) che intendeva differenziarsi sia dal popolino sia dalle famiglie notabili storiche, ceti opposti ma entrambi affratellati dal tifo genoano.

Il periodo d'oro del loro tifo è stato naturalmente tra fine anni Ottanta e metà anni Novanta, quando hanno vinto i loro due scudetti (il primo e l'ultimo) e la Coppa delle Coppe: Paolo Mantovani fu molto abile a far proselitismo con tornei giovanili, giocatori mandati nelle scuole, investimenti nel settore giovanile....dall'altra parte c'era braccine corte Aldo Spinelli e ciò ha portato, in quella generazione (la mia peraltro) ad avere una sostanziale parità di sostenitori anche in città e in quartieri come Marassi dove prima non si trovava nemmeno un doriano. In quegli anni è accaduto che da famiglie genoane uscissero figli doriani per via dei successi, dei campioni e delle maglie regalate a scuola, un paio di miei compagni di Gradinata, per giocare a calcio a certi livelli, hanno dovuto indossare la loro maglio perché il Genoa non investiva nelle squadre giovanili.

Con la fine dei successi la situazione è tornata alle origini, tanto più che Preziosi (ed è il suo principale merito) ha investito e sta investendo nelle iniziative giovanili assai più di Garrone.




Per il poco che ho avuto modo di vedere e percepire, in un solo anno vissuto a genova, con amicizie molto vicine ai vertici della tifoseria doriana (nate per caso, non cercate volutamente da me), mi sento di confermare la ricostruzione di Ava, sebbene sia stata scritta dal "tifoso" genoano Ava. [SM=x44461]

E nella ricostruzione di ciò che è accaduto calcisticamente a Genova, si possono trovare anche moltissime analogie con quanto accaduto a Roma, dove la parte del Genoa è della Lazio e quella della Samp è della Roma. La differenza sta nel fatto che a Roma non c'è una vera suddivisione dei quartieri (ma il quadrante nord della capitale vede una presenza laziale più forte rispetto a quella del quadrante sud) e soprattutto la fusione fatta dal fascismo delle tante squadre minori romane, fusione alla quale la Lazio rifiutò di partecipare, ha avuto come risultato di far avere più tifosi alla roma, oltre che maggior sensibilità dal potere politico e finanziario romano.
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06/11/2011 21:31

Re: Re:
Avadoro, 06/11/2011 17.29:




E' una battuta del buon vecchio Peo Campodonico, classe 1935, già docente di diritto, attore teatrale, assessore (socialista) alla Cultura del Comune di Genova, amico e collaboratore di De André ma soprattutto autore de "Un cantico per il mio Grifone", inno ufficiale del Genoa.
In una trasmissione televisiva locale qualche anno fa disse che la Ciclistica aveva vinti due scudetti.
Tutti in studio, come te, rimasero basiti e dissero "ne ha vinto uno solo".
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Naturphilosopher Ethilista
20/11/2011 21:16

Vittoria fondamentale e molto sofferta contro un Novara che è tecnicamente molto limitato (a parte Rigoni, davvero un bel giocatorino) ma gioca un buon calcio e affronta le partite a viso aperto, senza sporcarle con perdite di tempo, sceneggiate e piagnistei vari come ho visto fare al Lecce quest'anno, al Bari di Ventura nelle ultime due stagioni e in genere alle squadre allenate da gente come Iachini, Novellino e compagnia.

Primo tempo quasi regalato per le ragioni di bilancio societario che impongono la presenza inutile e dannosa di Constant, che al Genoa non ha ancora dimostrato di essere un calciatore.
Morale: Jorquera sta in panchina e nessuno verticalizza le azioni, Veloso e Palacio predicano nel deserto, Merkel è meno lucido del solito, Rossi si danna l'anima e Caracciolo dimostra di essere ancora lontano da una forma accettabile.
Ciononostante, creiamo 4 nitide palle gol contro una e mezza del Novara.
Sull'ennesimo corner tirato male poi arriva il contropiede che porta alla non limpidissima espulsione di Antonelli.

Nella ripresa difesa a 3 obbligata, tanta buona volontà ma poca precisione mentre il Novara, nullo nel primo quarto d'ora malgrado la superiorità numerica, verso metà tempo prova ad andare avanti, colpisce una traversa con Rigoni e crea un'altra occasione in mischia.
La situazione migliora con l'ingresso di Jorquera che porta lucidità e piedi buoni, si rischia qualcosa perché non c'è più nemmeno un interditore in mezzo al campo ma, dopo l'idiota espulsione di Meggiorini, arriva il gran gol di Veloso che toglie le castagne dal fuoco.

Nota di merito per Granqvist, davvero eccellente oggi, continuo a pensare che l'unico centrocampo sensato per il Genoa sia con Seymour mediano, Jorquera trequartista e Veloso mezzala sinistra, ma la realpolitik continua a imporre scelte diverse.
Per il centravanti non ci resta che sperare in Ze Love evitando di far stronzate a gennaio: il no di Quagliarella, l'uomo che non sta stoppare un pallone, mi ha rincuorato.

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25/11/2011 13:33

Povero mio vecchio Grifone, l'ho visto ieri sera e lo spettacolo è stato deprimente... Al di là della scarsezza di alcuni giocatori francamente poco presentabili, secondo me sono da registrare (e ieri non era la prima volta,anzi pare stia diventando una costante, vedi Novara) lacune e incapacità notevoli da parte del tecnico, che poi viene a parlare di "grande cuore". Ma stia zitto e pensi al suo Chardonnay, di cui pare sia il primo consumatore...Non voglio passare da esperto, perchè non lo sono, in un Paese di commissari tecnici, ma prima dell'inizio della stagione avevo pronosticato che due allenatori non l'avrebbero terminata seduti in panchina; Gasperini e Malesani. Il primo è stato ancora più veloce di quanto pensassi, ora vediamo il secondo.
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