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Grana Scajola per Berlusconi: l' ex ministro pronto a formare un gruppo autonomo

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2011 14:34
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13/03/2011 16:17

Scajola pronto a gruppo autonomo
scoppia un'altra grana nel governo

Teso incontro fra Berlusconi e l'ex ministro, che reclama un posto nel partito.
Ha portato le firme di 23 deputati e dodici senatori



ROMA - Si apre un altro caso nella maggioranza. A quanto scrive l'agenzia Ansa, c'è stato un teso confronto ad Arcore, tra Silvio Berlusconi e Claudio Scajola. L'ex ministro, uscito dal governo per via della casa acquistata dal costruttore Anemone, sarebbe pronto allo strappo e alla costituzione di un gruppo parlamentare autonomo dal Pdl sia alla Camera che al Senato - gli 'Azzurri per la Liberta' - con un seguito di 23 deputati e 12 senatori.

Scajola, raccontano fonti del Pdl, ha insistito perchè il Cavaliere lo ricevesse questa sera (e non domani nel pomeriggio come previsto) per chiedergli di trovare un ruolo al partito al posto del dimissionario Sandro Bondi (o - secondo la versione di altre fonti del partito -, per ottenere spazio al governo con lo spacchettamento del ministero adesso guidato da Paolo Romani o con il ruolo di capogruppo al posto di Fabrizio Cicchitto).

Scajola avrebbe rimproverato al premier di tenerlo lontano dal partito dopo le sue dimissioni dal governo per la vicenda della casa affacciata sul Colosseo. "Io non ho fatto nulla e sono fuori - avrebbe detto Scajola al premier - mentre Verdini è al suo posto nonostante le pendenze giudiziarie e con La Russa decidono tutto, senza consultarmi. Diversi parlamentari la pensano come me e sono dalla mia parte. Aspetto una risposta":Non me ne vado se non mi dai una risposta".

Berlusconi, certo non lieto della grana che si trova a dovere gestire, - come scrive sempre l'Ansa- avrebbe rinviato la soluzione del problema ad un prossimo incontro con Scajola lunedì o martedì, ben sapendo che la vicenda scoperchia il vaso di Pandora. Scajola al premier ha portato le firme parlamentari che lo sostengono, ma altri esponenti di peso del Pdl (che possono vantare un seguito tra i parlamentari pari o maggiore rispetto all'ex ministro ligure), hanno protestato con il premier minacciando a loro volta la costituzione di gruppi autonomi.

Per questo, riferiscono alcune fonti, sarebbe forte l'irritazione di Berlusconi con Scajola, che mette a repentaglio il grande lavoro fatto dal premier per rinforzare la sua maggioranza.

Fonte: Repubblica

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14/03/2011 14:34

Pdl, la critica di Scajola
"Non è il partito della gente"

L'ex ministro allo Sviluppo duro: "Non si è giunti ad una fusione delle due componenti e Forza Italia sta perdendo la sua identità". Poi rilancia la possibilità di creare dei gruppi autonomi in Parlamento. Cicchitto: "Lo sconsiglio"

ROMA - "Doveva essere il partito della gente, della nostra gente, troppo spesso non lo è. La componente che viene da An è rimasta una realtà quasi distinta da Forza Italia". Dopo l'incontro di ieri con il premier Silvio Berlusconi e i malumori espressi in privato l'ex ministro Claudio Scajola esprime in pubblico le critiche al partito di cui è stato uno dei fondatori ed uno dei maggiorenti. "Il risultato è che - afferma Scajola - non si è nemmeno mai giunti alla costruttiva fusione delle due componenti, in nome di un'identità comune, come era nelle speranze di tutti. Sono riflessioni che abbiamo posto pubblicamente fin dal seminario di Gubbio organizzato da Sandro Bondi nell'estate del 2009. In molti ci hanno dato ragione, ma non è successo nulla".

Poi rilancia la "minaccia" di creare uno schieramento parlamentare autonomo dai gruppi del Popolo della Libertà. "Se abbiamo pensato ai gruppi parlamentari 'Azzurri per la Libertà' è stato solo per manifestare - dice l'ex ministro - un sentimento a nostro avviso troppo spesso inascoltato. Giungeremo a questo solo se, con la condivisione di Berlusconi, non ci sarà altro modo per riuscirci". "Lo sconsiglio" replica Fabrizio Cicchitto "complicherebbe la geografia politica".

Ma l'ex coordinatore di Forza Italia va avanti nel suo ragionamento. "Chi ha avuto la pazienza di seguire - continua - la storia personale e politica mia e degli altri amici che hanno dato vita con me alla Fondazione Colombo sa che, da quando esisteva Forza Italia, abbiamo sempre lavorato, per costruire un partito unito, radicato sul territorio, fondato sulla partecipazione e sulla democrazia interna, sul pluralismo delle idee e non delle correnti, su dei valori chiari: quelli che ci hanno consentito di entrare orgogliosamente a fare parte del Partito Popolare Europeo".

"La stessa cosa - aggiunge Scajola - vorremmo fosse il Pdl, geniale intuizione politica di Berlusconi che finora non è diventata uno strumento organizzato funzionante. Doveva essere il partito della gente, della nostra gente. Troppo spesso non lo è".

Fonte: Repubbliche

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