Auguri a tutti e soprattutto a questa giovine donna che è l'Italia, così bistrattata dai suoi abitanti, deturpata nelle sue migliori bellezze... eppure madre di tanti geni come Fellini, Pirandello, Totò, Enrico Fermi, De Andrè, Ennio De Giorgi, Modigliani e tanti altri che qui han trovato la forza e l'orgoglio di cantare, vivere, scrivere, creare, trasformare e fare grande un paese che ha sempre sofferto, anche quando tutto sembrava andasse per il meglio.
Forse nelle intenzioni dei Savoia non c'era un Italia come la conosciamo oggi, forse - anzi sicuramente - cercavano solo sbocchi al mare per pagare meno dazi...
poi quel genio pazzoide di Garibaldi vede forse qualcosa che gli altri non vedono, una configurazione geografica che seppur eterogenea e allungata in cui ancora si parlano mille dialetti diversi (e non dimentichiamoceli, conserviamoli con orgoglio!!!) hanno una radice molto forte in comune nata secoli e secoli prima con l'impero romano.
Eppure noi, nel nome di futili ed effimeri vantaggi economici di breve durata, pensiamo bene di dividerci in padania, regione salento, sudtirolesi e chissà cos'altro...
dimenticandoci che a Torino e nel basso Lazio ci sono i veneti che bonificarono la pianura pontina, che a Milano e Torino è pieno di gente del sud, di gente onesta che con la voglia di riscatto, col sacrificio dei turni massacranti in fabbrica o sui cantieri, ha permesso quella ricchezza su cui separatisti di varie parti si siedono. E così via di seguito gente del nord trasferita al su o al centro e viceversa.
Io non vivo più in Italia e forse non ritornerò più a lavorarci, perchè la nazione in cui sono nato non riesce più ad offrirmi delle possibilità che non prevedessero orari massacranti ed un salario inadeguato.
Ricordo però i primi due mesi a Roma, appena trasferitomi per lavoro... dio come mi mancava la mia città, lu sule, lu cautu e lu ientu... quello che ti taglia la faccia a gennaio, lo stesso che ti fa piangere se vai in giro in vespa a luglio con oltre 45 gradi.
Ecco, non rinnego cosa sono e amo la mia terra e ringrazio chi mi ha permesso di nascere, crescere e svilupparmi in un paese con una cultura come l'Italia.
Scusate, ma a fine giornata aprire i giornali e leggere certe cose mi fanno ribollire il sangue... ed è venuto tutto fuori così, come lo pensavo.
poi ripenso a persone come Benigni, che oltre a sorridere mi fanno pensare, riflettere e anche piangere... e quindi continuo a sperare
Auguri, 150 auguri a tutti... e speriamo in un paese migliore, un paese che a partire dai valori faccia le scelte migliori per tutti noi.