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Prescrizione breve + «ingolfa processi»

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2011 11:57
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23/03/2011 10:43

ddl Paniz

GIUSTIZIA

Processo breve, sì a norma Salva Premier
"E' fatta apposta per aiutare Berlusconi".

Via libera della commissione giustizia della Camera all'emendamento del relatore al ddl  Maurizio Paniz che riduce i tempi di prescrizione per gli incensurati.

PD, UDC e FLi abbandonano la Commissione.

ROMA - Riecco la norma salva-premier. La Commissione giustizia della Camera ha approvato, a maggioranza, la norma taglia-prescrizione per gli incensurati. Durante il voto sugli emendamenti, alla ripresa dei lavori nel pomeriggio, è passato l'emendamento Paniz 4-bis che premia chi ha la fedina pulita e allunga i tempi della prescrizione per chi è recidivo. La norma non si applica ai procedimenti in cui è già stata pronunciata sentenza di primo grado. Hanno votato contro Pd, Udc, Idv e Fli. Si da Pdl, Lega e Responsabili.

Immediata la reazione dei deputati dell'Udc, di Fli e del Pd che hanno abbandonato i lavori della commissione. "Prendiamo atto - dichiara il capogruppo del Pd Donatella Ferranti - che non c'è più alcuna possibilità di costruire migliorando il testo insieme". Analogo il commento di Lorenzo Ria (Udc) secondo il quale la maggioranza sta andando avanti da sola senza ascoltare i contributi che arrivano dall'opposizione". Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, invece, resta: "Siamo riusciti a ridurre moltissimo la portata della norma pertanto restiamo e votiamo contro".

L'emendamento Paniz stabilisce che le misure predisposte non si applichino ai procedimenti nei quali, alla data dell'entrata in vigore della legge, è già stata pronunciata sentenza di primo grado e modifica l'art. 161 del codice penale prevedendo che "salvo che si proceda per i reati di cui all'articolo 51, comma 3 bis e 3 quater del codice di procedura penale (reati
 
più gravi come quelli di mafia o il sequestro di persona a scopo di estorsione, ndr), in nessun caso l'interruzione della prescrizione può comportare l'aumento di più di un sesto del tempo necessario a prescrivere, di un quarto nel caso di cui all'art. 99 primo comma (che riguarda la recidiva), della metà nei casi di cui all'articolo 99 secondo comma, dei due terzi nei casi di cui all'articolo 99 quarto comma e del doppio dei casi di cui all'articolo 102, 103 e 105".

Duro il capogruppo del Pd in commissione, Donatella Ferranti: "Sono spudorati: stanno approfittando della guerra per accelerare tutte le norme che riguardano Berlusconi.
La prescrizione breve se sarà approvata in questa forma darà un duro colpo alla lotta alla corruzione".
"Il testo - afferma Pierluigi Mantini dell'Udc - è stato molto modificato e molto migliorato ma contiene il trucco modesto di un favore ad personam sulla prescrizione agli incensurati". Ma Paniz non ci sta: "In nessun modo si arriverebbe alla fine del processo Mills a fine febbraio dell'anno prossimo. State svilendo il mio lavoro".

Fonte: La Repubblica (22 marzo 2011) © Riproduzione riservata

[Modificato da Etrusco 23/03/2011 10:45]

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Approvato documento delle toghe, il «no» dei laici del PdL.

Prescrizione breve, riparte il dibattito
E al Senato arriva l'«ingolfa processi»

A Montecitorio riprende l'esame del testo dopo la seduta notturna di mercoledì. Il CSM: «È Amnistia»

Una veduta dei banchi dell'opposizione alla Camera, durante la discussione sul processo breve (Ansa)
Una veduta dei banchi dell'opposizione alla Camera, durante la discussione sul processo breve (Ansa)
 La seduta notturna della Camera per l'esame del processo breve si è conclusa mercoledì dopo la mezzanotte. Sono stati votati e respinti 4 emendamenti all'articolo 1 del testo, ma gli emendamenti complessivamente ammontano a 200. La seduta è ripresa dopo l'informativa del Ministro dell'Interno Roberto Maroni sull'emergenza immigrazione.

L'AVVERTIMENTO DI FINI - Mercoledì contro l'ostruzionismo si era mosso Gianfranco Fini. «Ove dovessero riproporsi nelle prossime sedute situazioni analoghe la presidenza della Camera ridurrà il tempo massimo degli interventi in relazione al numero degli iscritti a parlare» ha detto il presidente della Camera nel primo pomeriggio ai capigruppo, facendo riferimento in particolare ai ritardi in Aula provocati dall'opposizione in particolare sul processo verbale della seduta precedente. Chi era presente alla riunione riferisce che la decisione del leader di Fli è stata giudicata «tardiva» dalla maggioranza e «inopportuna» dai rappresentanti dell'opposizione.

Processo breve, seduta lunga. I deputati giocano con l'iPad:

Processo breve, seduta lunga. I deputati giocano con l'iPad    Processo breve, seduta lunga. I deputati giocano con l'iPad    Processo breve, seduta lunga. I deputati giocano con l'iPad    Processo breve, seduta lunga. I deputati giocano con l'iPad    Processo breve, seduta lunga. I deputati giocano con l'iPad    Processo breve, seduta lunga. I deputati giocano con l'iPad    Processo breve, seduta lunga. I deputati giocano con l'iPad

PD SUL PIEDE DI GUERRA - La manovra ostruzionistica delle opposizioni è comunque riuscita e dopo il rinvio in commissione della Comunitaria 2010 e il via libera definitivo alla nuova legge di contabilità pubblica, alla fine il ddl sul processo breve è slittato alle 21. La maggioranza, temendo un «blitz» del Pd , ha avvertito i deputati della necessità di essere presenti in Aula. «Alle 21 - avevano riferito fonti parlamentari del Pdl prima che i lavori ricominciassero - cercheranno di rimandare il provvedimento sul processo breve in commissione per ucciderlo, ma non ci riusciranno». Che le opposizioni e i democratici in particolare non abbiano alcuna intenzione di fare un passo indietro lo si era capito già dalle parole di Dario Franceschini. «L'opposizione userà tutti gli strumenti parlamentari a disposizione per bloccare l'approvazione del processo breve», ha avvertito l'ex segretario del Pd. «Fino a che ci sarà il tentativo di calpestare le regole, non esiteremo a utilizzare ogni virgola del regolamento per impedire l'approvazione di questa legge», ha assicurato. «Stanno devastando il calendario dei lavori», ha insistito, «chiederanno la seduta notturna e noi staremo qui a fare la nostra parte fino in fondo». E così in effetti è stato: la seduta è stata portata avanti, appunto, fino a mezzanotte, per poi essere aggiornata alle 9 di giovedì con all'ordine del giorno, come primo punto, le comunicazioni del ministro Maroni sul flusso di immigrati dal nord Africa.

IL CSM DICE NO - Le nuove norme fanno discutere anche al di fuori del Parlamento. Il plenum del CSM ha approvato a larga maggioranza (21 voti a favore) il documento che definisce la Prescrizione Breve una «sostanziale amnistia». Hanno votato no i laici del PdL, contestando che il Csm possa pronunciarsi su proposte di legge all'esame del Parlamento e senza richiesta del ministro della Giustizia. Non ha partecipato al voto il laico della Lega Matteo Brigandì. A favore del documento, che è stato approvato dopo 3 ore di dibattito, hanno votato tutti i consiglieri togati, i laici del centrosinistra e il primo presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione.

LA NORMA «INGOLFA PROCESSI» - Intanto, mentre alla Camera si parlava di "Processo Breve", al Senato è spuntata a sorpresa una norma «Allunga Processi»: un emendamento del capogruppo PdL in commissione Giustizia, Franco Mugnai, al ddl sul «giudizio abbreviato» checonsente alla difesa di presentare elenchi «infiniti» di testi prolungando i procedimenti «fino alla prescrizione».

In più, riparte l'iter della riforma del processo penale con il legale del premier Piero Longo come relatore. E va avanti il ddl di riforma del Csm. Anche nella Comunitaria, ha ricordato Donatella Ferranti (PD), «hanno infilato la norma anti-toghe sulla responsabilità civile che è una minaccia verso i magistrati che seguono i processi Berlusconi». Mugnai ha tentato di minimizzare: «Chiunque conosca l'articolo 111 della Costituzione sul giusto processo non può che condividere la norma. È una misura tranquillissima. Non capisco la polemica».

La «norma Mugna» introduce 2 misure:

1) la difesa potrà presentare tutte le prove «pertinenti» che vuole visto che il Giudice non potrà più respingere quelle «superflue»;

2) una sentenza passata in giudicato non potrà più considerarsi prova definitiva in un processo, così come prevedeva la «norma Falcone» (art.238-bis cpp) introdotta per i processi di mafia.

Nel processo Mills, ad esempio, la sentenza di condanna emessa nei confronti del legale inglese non potrà più essere usata come prova nel filone del processo riguardante Berlusconi. Così si dovrà ricominciare tutto daccapo per accertare i fatti. «Se il processo Mills non morirà con la prescrizione breve, lo farà con l'ingolfa processi», ha commentato ancora la Ferranti. E la capogruppo Pd, Anna Finocchiaro: «Per salvare il Premier salveranno anche i delinquenti. Ennesima vergogna ad personam».

Fonte: Corriere della Sera - Redazione online
06 aprile 2011
(ultima modifica: 07 aprile 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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