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CSM, Brigandì decaduto

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2011 01:38
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14/04/2011 00:01

"Brigandì incompatibile, è decaduto"
Decisione senza precedenti del Csm

La ragione è nelle mancate dimissioni dal vertice di una società commerciale.



ROMA - Da oggi non è più consigliere del Csm il laico della Lega, Matteo Brigandì. Con una decisione senza precedenti - passata con 19 sì, tre no e due astenuti - il Plenum del Csm ha dichiarato la sua decadenza. La ragione: non essersi dimesso per tempo da ruolo di amministratore della Fin Group, mentre la legge stabilisce l'incompatibilità tra l'essere componente di un consiglio di amministrazione di una società commerciale e l'incarico di consigliere del Csm. La decisione è arrivata con una inversione a sorpresa dell'ordine del giorno dopo che stamattina il vicepresidente del Csm Michele Vietti aveva proposto, senza incontrare obiezioni, il rinvio del voto alla seduta del 4 maggio.

Brigandì era finito nella bufera dopo la pubblicazione sul Giornale di atti del Csm relativi ad un procedimento disciplinare a carico del pm di Milano, Ilda Boccassini. Un caso per il quale lo ha messo sotto inchiesta la Procura di Roma, che indaga su di lui anche per la vicenda che oggi gli è costata il posto di consigliere del Csm.

Secca la reazione dell'ex consigliere: "Sono vittima di una punizione esemplare", e ha svolto un intervento tutto teso a dimostrare l'insussistenza della sua incompatibilità, sostenendo che la Fin group, la società di cui è stato amministratore, non ha natura commerciale.

Fonte: Repubblica

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14/04/2011 01:38

Il caso era stato sollevato da Italia Oggi lo scorso 11 febbraio.
Vedere qui i dettagli sulla FinGroup.

In difficoltà la galassia societaria del Carroccio, sulla quale è piombata anche la scure del Fisco

La Lega holding sta perdendo pezzi

Chiuse due srl di sondaggi e tour operator. Svalutata una terza

di Stefano Sansonetti

Due società, che si occupavano di sondaggi e attività di tour operator, chiuse di sana pianta nel giro di qualche mese. Una terza completamente svalutata perché il patrimonio netto è risultato negativo. Una quarta che è stata costretta a chiedere a Equitalia, la società del Fisco che riscuote i tributi, il beneficio di una rateazione nel pagamento di alcuni debiti.

Per la Lega Nord, una volta di lotta e ora più che mai di potere e affari, negli ultimi tempi si è registrato qualche scivolone, soprattutto nel composito mondo del business che nel corso degli anni il partito del Carroccio ha tirato su.

Cominciamo subito dicendo che la Lega Nord di Umberto Bossi controlla due casseforti. Una è la Pontida-fin, una srl che gestisce diversi beni immobili del partito. Questi, secondo l'ultimo bilancio approvato, valgono 12,5 milioni di euro, che al netto degli ammortamenti si riducono a 8,3 milioni. L'altra, che si chiama Fin Group spa, è invece una vera e propria holding di partecipazioni il cui amministratore unico è Matteo Brigandì, il componente laico del Csm, in quota Lega, finito nella bufera a proposito della diffusione del fascicolo relativo a un vecchio procedimento disciplinare nei confronti del pm di Milano Ilda Boccassini (che sta lavorando al Rubygate).



A ogni modo, fino a non molto tempo fa, la Fin Group deteneva il controllo di ben cinque società che si occupavano, o si occupano, di tutto: sondaggi, comunicazione, produzione video, tour operator e chi più ne ha più ne metta. Il pacchetto di partecipazioni, che a fine 2008 valeva 128 mila euro, dopo un anno si è drasticamente ridotto a 85 mila. Una manciata di giorni fa, il primo febbraio, è stata definitivamente cancellata dal registro delle imprese la Padania Viaggi srl, che fungeva da agenzia di viaggio e tour operator, come si apprende dall'oggetto sociale. Ebbene, la partecipazione della Fin Group in Padania Viaggi era già stata completamente svalutata in quanto il patrimonio netto al 31 dicembre del 2009, si legge nel bilancio della holding, «è risultato positivo unicamente in ragione di una partita straordinaria dovuta ad una rinuncia a una partita debitoria da parte di un creditore della società». Da qui la liquidazione dal 24 maggio 2010 e la cancellazione definitiva lo scorso primo febbraio.

Sorte identica ha subìto la Check-up srl, società che addirittura si occupava di sondaggi, prima liquidata e poi definitivamente cancellata nel luglio del 2010. Infine la Fin Group ha anche dovuto azzerare il valore della partecipazione in Media Padania srl, società di eventi, comunicazione e produzione, dal momento che il suo patrimonio netto al 31 dicembre 2009 è risultato negativo. Rimangono, con qualche valore, le altre due società. Una è l'ultima nata in casa Lega, ovvero La Bicicletta Padana srl, lanciata nel settembre del 2008 nell'attività dell'e-commerce ma di fatto ancora non andata a regime. L'altra è la Celticon srl, amministrata dal deputato leghista Davide Caparini, che si occupa di produzioni di film, video e programmi tv (sempre da oggetto sociale). La Celticon, però, ha qualche problemino con il Fisco. Al 31 dicembre 2009 aveva 270 mila euro di debiti verso l'amministrazione finanziaria per una rateizzazione di versamenti da effettuare nei confronti di Equitalia. Debito che, un anno prima, era di 160 mila euro.

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