Il personaggio
Leryn, il reality può attendere:
«Io amo l'atletica»
La Franco, miss Olimpiade, vive in Umbria e sogna un futuro tra sport e moda
NAPOLI — Gioca con la sua bellezza e con il flop di Pechino. Dice: «Tutti quei fotografi solo per me, mamma mia. E chi se li aspettava». Sorride: «Ma io normalmente non faccio 45,34. Quand'ero bambina li facevo. E sono andata a rifarli proprio all'Olimpiada». Dice proprio così, Olimpiada, perché parla mezzo italiano e mezzo spagnolo, storpia le parole e fa venire in mente quella del Carosello di quarant'anni fa che con quella bocca può dire ciò che vuole.
Lei la cosa che dice di più è che vuole continuare a fare l'atleta,
«perché amo l'atletica». E pure la moda, però: «Sì, mi piace anche fare la modella, ma un poco di meno. E poi la moda mi piace per me. Guarda le mie scarpe come sono belle», e mostra orgogliosa un paio di strane sneakers che sembrano quelle scarpette buone per scendere a mare quando è pieno di sassi.
Il cinquantunesimo posto nel giavellotto a Pechino ha reso Leryn Franco, 26 anni,
paraguaiana di Asuncion, che vive in Umbria ed è tesserata per una squadra di Padova, ancora più personaggio.
Quattro anni fa ad Atene andò meglio, era bella uguale, eppure non ebbe il successo di adesso. Il popolo del web l'ha decretata la più bella dei Giochi, cliccandola più di Bolt, Phelps e di tutto il Dream Team. E Google Immagini trova con il suo nome 31.300 pagine. Stacca le altre come Bolt nei 100 del record. Gli occhioni nocciola di Blanka Vlasic sono lontanissimi, a 767 schermate, Federica Pellegrini, che Tinto Brass scritturerebbe subito, non va oltre 8.790, e Yelena Isinbayeva, che è campionessa nell'asta e pure fa girare la testa, è a metà: 16.400 pagine.
Leryn pensa sempre all'atletica, dice «vorrei tornare a gareggiare subito per cancellare quei tre lanci che me li sogno pure la notte», ma per lei questo è il momento degli inviti. Il suo procuratore, Stefano Bartocci, ex azzurro di bob, ha dovuto respingere una infinità di offerte. Hanno sondato il terreno pure quelli di un reality. No, grazie. Leryn viene a Napoli perché la chiamano a fare da testimonial a un meeting di atletica, dice sì a Sky che mette in cantiere uno speciale. Ma se non è per parlare di sport, in tv farà solo qualche ospitata. E non ora, in autunno, quando sarà tornata da Asuncion, dove a fine mese l'aspettano il papà, le tre sorelle e la nipotina nata a febbraio, e dove potrà finalmente fare scorpacciate di carne alla brace, «che è una delle cose che mi mancano di più del mio Paese». Accetterebbe qualche sfilata, «perché con quello che guadagno lì ci campo tre mesi, e invece solo con l'atletica è durissima». Meglio sarebbe uno sponsor, dice Bartocci. Che è pratico: «Questo è il suo momento. Dobbiamo saper scegliere per garantirle il futuro da atleta, ma Leryn può essere un ottimo testimonial per tante aziende: speriamo di trovare quella giusta».
Fulvio Bufi
10 settembre 2008
www.corriere.it/sport/08_settembre_10/lerny-reality_attendere_bufi_e08cd302-7f31-11dd-a664-00144f02aa...
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.