Referendum

Ultimo Aggiornamento: 14/06/2011 14:45
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01/06/2011 15:56

Re: Re:
il tobas, 6/1/2011 2:55 PM:




Come al solito è Kunta a rompere i coglioni

[SM=x44456]




verissimo [SM=g1700002]

cmq a me il dubbio che qualcosa non andasse m'è venuto pure per il fatto che le schede non fossero timbrate... [SM=x44473] [SM=x44467]
01/06/2011 15:59

!absolut.ste!, 6/1/2011 3:33 PM:



ho letto l'articolo e non si capisce. quindi che succede, siccome il quesito riportato sulla scheda è sbagliato, annullano il voto? [SM=x44492] [SM=x44492] [SM=x44492]






onestamente non credo possano annullare un voto democraticamente già espresso... [SM=x44466]
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01/06/2011 16:12

seppelliamoli con tanti bei si' [SM=x44453] [SM=x44453] [SM=x44453] [SM=x44453]
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01/06/2011 18:38

mi raccomando, attivarsi alla grande .. se conoscete qualcuno che dice " e' inutile, tanto non si raggiungera' il quorum ", oppure " tanto fanno sempre come gli pare " prendetelo di peso e portatelo in cabina elettorale [SM=x44498]
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Re:
KuntaKinte77, 01/06/2011 15.59:

onestamente non credo possano annullare un voto democraticamente già espresso... [SM=x44466]



Referendum nucleare, opposizione: Il Governo esclude di fatto il voto all'estero e pregiudica il quorum

E-mail Stampa

Chiediamo che il Governo, dopo aver tentato inutilmente di impedire il pronunciamento di tutti gli italiani sul nucleare, ora faccia di tutto per tutelare l’uguaglianza dei cittadini e garantire il voto degli cittadini all’estero al referendum del 12 e 13 giugno prossimi”.
E’ quanto chiedono in una nota congiunta i responsabili dei partiti di opposizione – Luca Cefisi (PSI), Aldo Di Biagio (FLI), Eugenio Marino (PD), Ricardo Merlo (MAIE-UDC), Niccolò Rinaldi (IDV), Guglielmo Zanetta (SEL) – dopo che la Corte di Cassazione, stamattina, ha stabilito che il referendum dovrà tenersi, ma ristampando le schede con i nuovi quesiti.
“Il 25 maggio – continuano i responsabili di PSI, FLI, PD, MAIE-UDC, IDV e SEL – i consolati italiani all’estero hanno concluso le spedizioni delle schede elettorali con il vecchio quesito e i nostri connazionali stanno già votando su quello”.
“Se le schede andranno invece ristampate con il nuovo quesito – prosegue la nota – non ci sono più i tempi tecnici per garantire stampa, spedizione e ritorno delle schede per il voto per corrispondenza dei circa tre milioni di cittadini italiani all’estero”.
“Se le cose stanno dunque così – evidenziano Cefisi, Di Biagio, Marino, Merlo, Rinaldi, Zanetta – significa che circa tre milioni di cittadini aventi diritto al voto ne saranno praticamente privati, causando da una parte una discriminazione tra italiani in Italia e italiani all’estero e dall’altra il mancato raggiungimento del quorum”.
“Sono Governo e maggioranza ad aver creato questo problema – concludono i responsabili dell’opposizione – dunque ora chiediamo che si facciano carico di risolverlo, garantendo il voto ai connazionali all’estero o, se davvero non ci sono i tempi, considerare valido per l’estero il vecchio quesito o, nel peggiore dei casi, non considerare il voto all’estero ai fini del conteggio del quorum”.
http://www.litaliano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2543%3Areferendum-nucleare-opposizione-il-governo-esclude-di-fatto-il-voto-allestero-e-pregiudica-il-quorum&catid=40%3Aitalia&Itemid=266

 
sperminator, 01/06/2011 18.38:

mi raccomando, attivarsi alla grande .. se conoscete qualcuno che dice " e' inutile, tanto non si raggiungera' il quorum ", oppure " tanto fanno sempre come gli pare " prendetelo di peso e portatelo in cabina elettorale [SM=x44498]

[SM=x44462]

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02/06/2011 01:29

Sul quesito referendario in materia di nucleare pende ancora l' incognita di una decisione della Corte Costituzionale: oggi, come ha appena finito di spiegare Bruno Vespa nella sua trasmissione, la Cassazione ha rimesso in gioco il quarto quesito ma in base alla decretazione del governo lo stesso quesito dovrà combiare formula. A parte il fatto che tecnicamente si dovranno ristampare le schede (cosa possibile nei tempi previsti) ma martedì prossimo, quindi a ridosso del referendum stesso, la Corte Costituzionale davrà stabilire se la nuova formulazione del quesito sarà ammissibile oppure no. Il guaio è per gli italiani all' estero che hanno già votato sulle vecchie schede ormai superate e che molto probabilmente vedranno annullate le loro scelte (ovviamente sul quesito referendario del nucleare).

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06/06/2011 00:40

Referendum: Ultimatum dell'Agcom, Rai si attiva
Spazi adeguati o possibili sanzioni

05 giugno, 18:11

ROMA - La Rai dovrà assicurare da domani spazi adeguati ai temi dei referendum del 12 e 13 giugno: dopo il richiamo di due giorni fa, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lancia una sorta di ultimatum alla tv pubblica, la cui programmazione è risultata ancora una volta "non idonea", minacciando - in caso di inottemperanza - di adottare sanzioni nella nuova riunione già convocata per martedì.
La Rai si attiva subito, riprogrammando messaggi autogestiti e tribune. Intanto le opposizioni si mobilitano: il comitato composto da parlamentari e associazioni come Articolo 21 e Libertà e Giustizia da oggi presidia Viale Mazzini e martedì organizzerà un sit in davanti alla sede dell'Agcom. L"ordine conformativò adottato in mattinata dall'organismo di garanzia prevede, in particolare, la messa in onda dei messaggi autogestiti e delle tribune su tutte le tre reti generaliste inseriti, a rotazione, nella fascia di maggior ascolto e una rilevante presenza dei temi dei referendum nei tg e negli approfondimenti di maggior ascolto di tutte e tre le reti.
L'Autorità si dice pronta ad applicare le sanzioni economiche previste dalla legge se il monitoraggio dovesse confermare le inadempienze di Viale Mazzini, come sottolinea anche il relatore del provvedimento, il commissario Michele Lauria.
L'Agcom, comunque, rivolge anche alle tv private "l'invito ad assicurare la più ampia informazione sui referendum" e sollecita i Corecom ad attivarsi per le trasmissione dei messaggi autogestiti sulle emittenti locali. La risposta di Viale Mazzini arriva nel tardo pomeriggio, con la nuova pianificazione di messaggi (domani su Rai2 alle 19.15 e su Rai3 alle 18.40 e domenica su Rai1 alle 18.35 e su Rai3 alle 20.00) e tribune (lunedì su Rai1 alle 14.10 e mercoledì, sempre su Rai1, alle 18.25) e la conferma di tutti gli altri spazi già previsti.
Le opposizioni, comunque, non allentano il pressing. "Il nostro è un urlo disperato - dice il senatore Pd Vincenzo Vita, componente della Vigilanza - perché mai come in un referendum il tempo corre veloce. Ora, in attesa che l'Agcom prenda i suoi provvedimenti, protestiamo contro gli orari inadeguati dell'informazione sul referendum. C'é ancora la possibilità di recuperare, con trasmissioni messe però in orari strategici". Vita si rivolge anche al vertice Rai: "Sappiamo che nella prossima settimana ci sarà un cda molto probabilmente dedicato alle nomine: perché invece non lo fanno parlando del problema dei referendum?". Per Stefano Pedica (Idv), siamo di fronte al "silenzio assordante" dei media sui referendum, silenzio che "in questo caso è un messaggio mafioso".
Puntuale, il deputato del Pd Roberto Zaccaria diffonde i dati del Gruppo di ascolto sul pluralismo: "Dalla nostra rilevazione sui telegiornali nazionali di ieri nelle edizioni del giorno e prime time (Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5 e La7) emerge - accusa l'ex presidente Rai - come l'informazione sul referendum da parte dei telegiornali sia 'a macchia di leopardo''

ANSA
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Ma il punto è che delle sanzioni economiche i dirigenti RAI se ne fanno un baffo, mica le pagano loro, le paga la RAI, anche con i soldi che gli diamo noi per il canone. Ed uno non è mica nominato dirigente RAI per dare un risultato economico, e mica viene giudicato per questo, quindi..
Come è stata ridicola la sanzione di 285 mila euro per la sovraesposizione del Cavaliere nei TG prima dei ballottaggi: che se ne fotte un ente che ha buttato 8 milioni per l'abortito programma di Sgarbi? Una sanzione di 28,5 milioni di euro poteva avere un certo effetto, ma 285 mila euro manco li vedono..
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Re:
fabius039, 06/06/2011 00.40:

...

Ma il punto è che delle sanzioni economiche i dirigenti RAI se ne fanno un baffo, mica le pagano loro, le paga la RAI, anche con i soldi che gli diamo noi per il canone. Ed uno non è mica nominato dirigente RAI per dare un risultato economico, e mica viene giudicato per questo, quindi..
Come è stata ridicola la sanzione di 285 mila euro per la sovraesposizione del Cavaliere nei TG prima dei ballottaggi: che se ne fotte un ente che ha buttato 8 milioni per l'abortito programma di Sgarbi? Una sanzione di 28,5 milioni di euro poteva avere un certo effetto, ma 285 mila euro manco li vedono..




Le Authority in Italia hanno le armi spuntate:
dovrebbero avere potere sanzionatorio molto più severo, rapido ed efficace,
ad esempio oltre a multe più salate,
responsabilizzare tutti i direttori e capistruttura,
vedrai poi come corrono! [SM=x44461]

PS in questo caso l'ordine ufficioso di "trasgredire" potrebbe venire proprio dal Governo.... [SM=x44465]

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Referendum
sul nucleare e sull'acqua


di Ida Magli
ItalianiLiberi | 04.06.2011




Poche riflessioni di semplice buon senso per dire di sì al referendum, ossia per negare il nostro consenso alle leggi proposte.

Nucleare
Le centrali nucleari in Italia non si possono fare perché c’è la mafia. Qualsiasi altro impedimento potrebbe essere messo in discussione, questo no. Nessun governo è stato in grado fino ad oggi di garantirci dalle infiltrazioni mafiose, ma per quanto riguarda le centrali nucleari il rischio di lavori non perfetti (e non controllabili se non da tecnici esperti nel campo) è troppo alto e le conseguenze sarebbero in ogni caso irreparabili. Bisogna dire di no e basta. (E’ di ieri la notizia data dall’Enel che le è stato rubato il computer contenente i dati segreti sulle localizzazioni delle centrali nucleari … possiamo fidarci.)
(Mancherà l’energia? Prima di tutto cerchiamo di non sprecarla. Si cominci a eliminare il dispendio inutile di carburante. Il mercato comune sotto questo aspetto è talmente irrazionale da apparire grottesco. Portare i prodotti ortofrutticoli e i latticini da un paese all’altro quando si è perfino costretti a limitare la produzione locale (come è noto l’Italia ha dovuto ammazzare le proprie mucche, distruggere le arance e i pomodori …) comporta un enorme traffico dispendioso, inquinante e inutile. Questo naturalmente è soltanto uno degli innumerevoli esempi di grande risparmio che si potrebbero fare.)

L’acqua
La questione della privatizzazione dell’acqua è di per sé umiliante e incivile. Uno Stato che dichiara di non avere i soldi per gli acquedotti non ha diritto di definirsi “Stato”, salvo che non si trovi in Monzambico o in qualche altra sperduta località dell’Africa nera. Detto dall’Italia, erede di quei Romani che hanno per primi costruito e fornito di acquedotti tutto il mondo (se ne vedono ancora ovunque le arcate, ruderi di un immenso, difficilissimo lavoro la cui tecnica ci sfugge), si configura come un’affermazione falsa, infame e vergognosa. L’acqua è il bene primario in assoluto: deve appartenere allo Stato ed essere gestita dallo Stato.
E’ l’Europa che vuole togliere agli Stati tutto ciò che di meglio possiedono perché lo scopo ultimo dell’UE è quello di cancellare gli Stati. Li costringe a spogliarsi, perciò, con vari sistemi. Il sistema principe è quello di minacciarli di continuo di fallimento, attraverso il peso del debito pubblico, riducendoli a far cassa vendendo tutto ciò che fa gola, proprio perché è preziosissimo, ai privati ( in genere grandi aziende internazionali). Le cosiddette “privatizzazioni” fatte dall’Italia da quando ha aderito al trattato di Maastricht sono state una svendita così macroscopica da configurarsi di per sé come il maggiore reato che possano commettere i politici nei confronti della propria Nazione, quel reato di tradimento che nessuna magistratura ha mai invocato contro i governanti italiani. Adesso è giunta l’ora dei beni ultimi, per tutti gli Stati dell’UE che non sono in regola con il famoso parametro deficit - Pil. La Grecia si appresta a vendere anch’essa tutto. Dagli acquedotti alle metropolitane fino alle isole, ossia a ciò che nessun governante ha il diritto di vendere: il territorio dello Stato. Come è evidente il territorio appartiene al popolo, non ai governanti.

I cittadini italiani non si sono ancora ribellati, sebbene il ministro Tremonti abbia già iniziato a percorrere questa strada. E’ venuto il momento: opporsi a tutte le leggi proposte nei referendum deve essere soltanto il primo passo verso un’attentissima vigilanza in difesa dell’Italia.


Ida Magli
Roma, 4 Giugno 2011

Fonte

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Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

Qui non si fanno distinzioni razziali.
Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
(Full Metal Jacket-Sergente Hartman)

KEINE GEGESTAENDE AUS DEM FENSTER WERFEN
IS DIE BENUTZUNG DES ABORTES NICHT GESTATTET



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07/06/2011 00:58

Terzo Polo: andare a votare, 'no' ai 2 sull'acqua

06 giugno, 17:56

ROMA - L'agenda del terzo polo diventa sempre più fitta e politicamente corposa: a metà luglio si terrà una convention nazionale che dovrebbe dare compiutamente il via libera alla piattaforma politica comune e alle iniziative condivise delle tre componenti centriste. E' quanto è stato deciso, secondo quanto si è appreso, in un incontro che si è tenuto a ora di pranzo a Montecitorio.

Presenti Gianfranco Fini, Francesco Rutelli e Pier Ferdinando Casini, accompagnati dai più stretti collaboratori. Nell'incontro è stata definita la strategia comune sui referendum con due punti fermi: gli elettori verranno invitati ad andare a votare; sui due quesiti sull'acqua l'indicazione è "no" perché non è vero che siamo di fronte ad un tentativo di privatizzazione. Nell'incontro si è deciso anche che giovedì prossimo si terrà a Roma nord, in piazza Irnerio una festa dell'Api che avrà come ospiti Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini. Il tema principale saranno i referendum ormai alle porte. Ma dovrebbe essere anche un'occasione per parlare del progetto politico in un quartiere popolare della capitale. Nell'incontro si è infine parlato di un articolo pubblicato ieri sul Sole 24 Ore a firma di Roberto Dalimonte nel quale si sottolineano i risultati positivi del terzo polo alle amministrative. Tutti e tre i leader politici, a quanto si è appreso, hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti e per il riconoscimento che è venuto dall'importante quotidiano economico.

ANSA
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Dubbio: l'orientamento favorevole alla monopolizzazione della gestione dell'acqua a favore di "organizzazioni" a cui si garantisce con forme oscure e clientelari un guadagno certo (cioè l'opposto del concetto di libera concorrenza) è forse un modo per sdebitarsi della benevolenza mostrata dalla Confindustria, e dei futuri possibili appoggi?
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07/06/2011 01:22

Re:
fabius039, 07/06/2011 00.58:

... sui due quesiti sull'acqua l'indicazione è "no" perché non è vero che siamo di fronte ad un tentativo di privatizzazione. ...




Se FLi e 3° Polo daranno l'indicazione ufficiale ai loro elettori di votare no ai 2 quesiti sull'acqua si andranno a seppellire da soli:
- sono distanti dai sentimenti dell'elettorato
- è falso affermare che non c'è privatizzazione (in sintesi si giustificano dicendo solamente che per l'assegnazione ci sarebbero gare trasparenti [SM=x44516] )

Purtroppo non son pochi nel Fli che non sanno nemmeno la differenza tra liberalizzazione e privatizzazione,
non riuscendo a capire che l'acqua costituisce un monopolio naturale che non consente, tecnicamente, nessuna liberalizzazione, ma solo un passaggio dal monopolio pubblico al monopolio privato, con tutte le degenerazioni evidenziate già in Francia che infatti è tornata alla gestione pubblica.

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07/06/2011 09:24

se non andate a votare ai referendum verrete inchiappettati da un' alta carica dello stato senza che vi possiate difendere, una centrale nucleare vi scoppiera' accanto e pagherete il quadruplo l' acqua [SM=x44498]
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07/06/2011 17:49

Re: Re:
Etrusco, 07/06/2011 01.22:




Se FLi e 3° Polo daranno l'indicazione ufficiale ai loro elettori di votare no ai 2 quesiti sull'acqua si andranno a seppellire da soli:
- sono distanti dai sentimenti dell'elettorato
- è falso affermare che non c'è privatizzazione (in sintesi si giustificano dicendo solamente che per l'assegnazione ci sarebbero gare trasparenti [SM=x44516] )

Purtroppo non son pochi nel Fli che non sanno nemmeno la differenza tra liberalizzazione e privatizzazione,
non riuscendo a capire che l'acqua costituisce un monopolio naturale che non consente, tecnicamente, nessuna liberalizzazione, ma solo un passaggio dal monopolio pubblico al monopolio privato, con tutte le degenerazioni evidenziate già in Francia che infatti è tornata alla gestione pubblica.




non c'è da stupirsi, in fin dei conti Fli è stato dentro questo governo fino a pochissimo tempo fa, Casini stesso non è mai stato troppo distante. Rutelli non fa testo, è stato un poco ovunque durante la sua carriera politica [SM=x44512]
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08/06/2011 21:54

Re: Re: Re:
radcla, 07/06/2011 17.49:




non c'è da stupirsi, in fin dei conti Fli è stato dentro questo governo fino a pochissimo tempo fa, Casini stesso non è mai stato troppo distante. Rutelli non fa testo, è stato un poco ovunque durante la sua carriera politica [SM=x44512]



la cosa più triste è vedere come sfruttino l'entusiasmo sincero di molti giovani, trasformati in delle scimmiette ammaestrate che ripetono +/- acriticamente i concetti dei loro referenti politici...


[SM=x44464]
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Referendum: i quesiti spiegati su acqua, nucleare e legittimo impedimento

Di Marco Mancini, in Politica & Istituzioni.

I quattro quesiti che troveremo nelle urne il prossimo 12 e 13 giugno saranno scritti in “burocratese”. Il solito linguaggio della politica che la maggior parte di noi non capisce, fatto di riferimenti di legge che, se una persona non è laureata in giurisprudenza, difficilmente può comprendere. Per questo di seguito pubblichiamo i testi dei quattro quesiti, e cercheremo di spiegarli meglio, in modo da poterci recare ai seggi consapevoli su cosa stiamo votando.

Quesito numero 1, scheda rossa – acqua:

Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione

«Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?»

Come vedete nemmeno una volta in tutto il testo viene citata la parola “acqua”. Per farla breve, in questo testo si dice che il decreto legge che si intende abrogare afferma che mentre oggi la gestione degli acquedotti, delle fogne e degli altri servizi idrici dev’essere controllato per la maggioranza da enti pubblici, con tale decreto la maggioranza può essere completamente in mano ai privati. Se si vota sì, la gestione rimarrà per la maggior parte in mano agli enti locali, se si vota no i privati possono diventare azionisti dei servizi anche fino al 100%.

Quesito numero 2, scheda gialla – acqua:

Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma

«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?»

Questo è il punto più controverso in quanto fa riferimento ad un articolo che garantisce ai privati che investono nel servizio di ottenere un guadagno di almeno il 7% del capitale investito, senza obbligo di reinvestimento. Cosa significa tutto questo? Significa che se un privato investe 100 mila euro, la legge gli garantisce almeno un ricavo di 107 mila euro. Non solo non è poi obbligato a reinvestirlo nel miglioramento della rete idrica (ciò significa che non è vero che affidando la gestione ai privati verranno realizzati miglioramenti), ma che, se per caso l’investimento di 100 mila euro dovesse andar male e dovesse ricavare una cifra inferiore, il privato sarebbe autorizzato ad aumentare le tariffe a dismisura, almeno finché non riesca a ricavarci quel 7% che la legge gli garantisce. Se vince il sì, il privato investirà, come in qualsiasi campo, a suo rischio e pericolo, se vince il no i privati otterranno un vantaggio assicurato, a scapito dei consumatori.

Quesito numero 3, scheda grigianucleare:

Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme

«Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?»

Qui il quesito è più semplice, ed in pratica chiede di abolire la legge voluta dal Governo Berlusconi nel 2008 sul ritorno al nucleare. Votando sì, le centrali nucleari non verranno realizzate sul territorio nazionale, votando no si autorizza il Governo a decidere tra un anno (scaduta la moratoria) se riprendere il programma atomico.

Quesito 4, scheda verde - legittimo impedimento:

Il referendum chiede la cancellazione totale della legge che permette a premier e ministri di non comparire nelle aule di giustizia

«Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?»

Il legittimo impedimento consente al Presidente del Consiglio e ai suoi Ministri di non comparire in udienza durante un processo se impossibilitati da incarichi di governo. Ciò significa che se un giudice fissa la data di un’udienza, l’imputato, se protetto dal legittimo impedimento, può auto-certificare un impegno che non gli permette di essere presente in aula. Questo comporterebbe il rinvio dell’udienza e, rinviando in continuazione, si arriverebbe ad una prescrizione certa. Votando sì, si abroga la legge, cioè anche il Presidente del Consiglio e i suoi Ministri ritornano ad essere dei cittadini comuni che devono presentarsi in aula se chiamati a processo, e se non si presentano l’udienza va avanti anche in loro assenza.

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09/06/2011 20:10

Inatteso aiuto dal Vaticano.

Papa: 'Adottare energie non pericolose per uomo e natura'

09 giugno, 15:03



CITTA' DEL VATICANO - "Adottare complessivamente uno stile di vita rispettoso dell'ambiente e sostenere la ricerca e lo sfruttamento di energie appropriate che salvaguardino il patrimonio della creazione e siano senza pericoli per l'uomo, devono essere priorità politiche ed economiche". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso ai nuovi ambasciatori di Moldova, Guinea Equatoriale, Belize, Siria, Ghana, Nuova Zelanda, il cui ha fatto riferimento alle "innumerevoli tragedie" che hanno toccato quest'anno "la natura, la tecnica e i popoli".

"La vastità di tali catastrofi ci interroga", ha detto il Papa. "E' l'uomo che viene prima, è bene ricordarlo. L'uomo a cui Dio ha affidato la buona gestione della natura, non può essere dominato dalla tecnica e diventarne soggetto", ha aggiunto. E "una tale presa di coscienza deve portare gli Stati a riflettere insieme sul futuro a breve termine del pianeta, davanti alle loro responsabilità verso la nostra vita e le tecnologie". Secondo il Pontefice, "diventa necessario rivedere totalmente il nostro approccio alla natura", che "non è unicamente uno spazio da sfruttare o ludico", ma "é il luogo natale dell'uomo, praticamente la sua 'casa'. Essa ci è essenziale". Il Papa ha auspicato un "cambio di mentalità" per "arrivare rapidamente a un'arte di vivere insieme che rispetti l'alleanza tra l'uomo e la natura, senza la quale la famiglia umana rischia di sparire". Inoltre "l'insieme dei governanti devono impegnarsi a proteggere la natura e aiutarla e adempiere il suo ruolo essenziale per la sopravvivenza dell'umanità". "Le Nazioni Unite - ha sottolineato Benedetto XVI - mi sembrano essere il quadro naturale di una tale riflessione che non dovrà essere oscurato da interessi politici ed economici ciecamente partigiani, al fine di privilegiare la solidarietà rispetto all'interesse particolare". Secondo Ratzinger, poi, "conviene anche interrogarsi sul giusto posto della tecnica", dal momento che "i prodigi di cui é capace vanno di pari passo con disastri sociali ed ecologici". L'allarme del Pontefice è verso "la tecnica che domina l'uomo, lo priva della sua umanità" e verso "l'orgoglio che essa genera" e che "ha fatto nascere nelle nostre società un economismo inflessibile e un certo edonismo tale da determinare soggettivamente e egoisticamente i comportamenti".

ANSA
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So' forti sti' tedeschi! [SM=x44459]
Avranno tanti difetti, ma la coerenza non gli manca!
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09/06/2011 23:58

Perchè voterò sì al referendum per la cancellazione del programma nucleare

Una premessa: sono ragionevolmente certo che la tecnica attuale consenta di costruire centrali nucleari altamente sicure. E penso anche che dopo Fukushima si siano acquisite ulteriori conoscenza per renderle ancora più sicure.

Ma voterò per l'abbandono del programma nucleare, perchè penso che oggi, in Italia, non ci siano le condizioni per costruire centrali sicure ed idonee a sostenere la nostra economia.

La situazione italiana la conosciamo tutti: l'economia è in gravi difficoltà, lo stato ha un deficit enorme, non ha risorse per investimenti, e dovrà, a parte tutte le chiacchiere, chiedere ulteriori sacrifici a tutti per evitare la deriva greca. Oltre a non avere risorse economiche, non abbiamo una industria nucleare nazionale. Per costruire centrali dovremmo spendere all'estero enormi cifre, sottraendole al circuito dell'economia interna. Dovremmo fare arricchire le industrie francesi (Areva e sui fornitori), mentre le nostre chiudono e lasciano a a casa o in cassa integrazione migliaia di persone (se non ricordo male l'anno scorso calo di circa 400 mila occupati).

I costi (e non ne abbiamo bisogno!)
In questo quadro, dovremmo affrontare una spesa secca dell'ordine di circa 6 miliardi di Euro per una centrale da 1600 MW (dati riferiti alla centrale ora in costruzione in Finlandia).
Ora in Italia abbiamo una capacità produttiva di circa 100 GW, quindi i 6 miliardi (o multipli) sono a fronte di un aumento dell'1,6% (o multipli) della capacità produttiva.
Notare che di questo aumento non ne abbiamo bisogno, il picco di consumo massimo finora è stato di circa 60 GW. Wikipedia
Anche considerando che tutta la capacità produttiva non è sfruttabile, ed alcuni impianti sono antieconomici, circa 70 GW sono effettivamente disponibili.

Le previsioni di consumo futuro sono di aumento estremamente limitato, nel caso più ottimistico 0,8% annuo, e questo senza tener conto delle riduzioni di consumo già in atto per l'evoluzione tecnologica.

Appare quindi assurdo spendere 6 miliardi per una quota di energia, 1.6%, che può essere facilmente risparmiata con semplici misure di contenimento degli sprechi. Per circa 15 milioni di famiglie, 100W installati in meno (elettrodomestici di classe migliore, lampadine moderne, eccetera) compensano già una centrale nucleare!

Per non parlare dei tempi. La citata centrale finlandese, la più moderna in costruzione, è stata commissionata nel 2000 per consegna nel 2009, ma a quella data risulta "in ritardo di almeno 3 anni e mezzo", e siamo in Finlandia! Fonte.

Ed infine la sicurezza.
Non abbiamo le strutture per garantire la sicurezza delle centrali nucleari.
Per impianti di questa complessità, ci sono tre attori sulla scena:
- il committente
- il fornitore
- l'ente di sorveglianza
Committente e fornitore sono società private, che giustamente fanno ognuna il proprio interesse.
Il committente (es. Enel) vuole spendere il meno possibile, avere l'impianto operativo al più presto, ed avere le minime spese di gestione. Se il fornitore avrà ritardo, sarà ben lieto di applicare penali.
Il fornitore (es. Areva) vuole ridurre i costi, e rispettare i tempi per non subire penali.
E' sempre così, ed è giusto così. Ma cosa succede quando nasce un contrattempo nella costruzione? un subfornitore consegna materiale conforme? Il main contractor lo respinge, ed accetta di andare in ritardo e subire penali? Ci penserà due volte, e cercherà il compromesso migliore ai suoi occhi.
E qui nascono i problemi, ovviamente.

E' solo l'ente di sorveglianza, che deve essere indipendente e competente, che può garantire la sicurezza, controllando ogni fase dell'attività del fornitore, dal progetto agli acquisti alla costruzione vera e propria. E se necessario imponendo al committente un uso più limitato (e meno economico) dell'impianto, ad esempio limitando l'utilizzo a percentuali di potenza inferiori alla massima.

Ma noi non abbiamo questo ente. Ovvero, ne è stato messo in piedi uno in fretta e furia con a capo il povero Veronesi, che non ha (l'ente) nessuna competenza reale, nessuna esperienza, e soprattutto nessuna autonomia.

In Francia questa autorità è ministeriale, ed esiste dagli anni 50, cioè da quando la Francia è entrata nel nucleare per la costruzione della bomba atomica.

Vogliamo che i francesi ci costruiscano una centrale in casa senza essere in grado di controllare, giorno per giorno, cosa fanno?
Non siamo in grado di controllare noi? Bene, chiamiamo una organizzazione terza, competente ed indipendente, ad esempio americana o inglese, ed affidiamo a loro questo incarico. (Ci sarebbe da ridere a vedere gli inglesi che controllano e sindacano le azioni dei francesi!)

Ovviamente i costi crescerebbero ancora.

Morale? Non ci sono le condizioni!
E notate che non ho parlato di mafia, di scioperi, di terrorismo, di corruzione, e chi più ne ha più ne metta.

Sì al referendum tutta la vita!
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IPERUTENTE 2009
10/06/2011 15:41

sinceramente non ci ho ancora capito una cippa sui 2 quesiti sull'acqua...sono un pò perplessa.
inoltre mi piacerebbe sentire le ragioni del no per dare il mio voto in maniera consapevole ed informata ma noto che a dikfferenza dei promotori del si, di questi ce ne sono pochissimi..

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Ho capito che se una persona si ritiene superiore, bisogna lasciarla vivere nella sua inferiorità
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10/06/2011 15:47

Re:
strega@rossa, 10/06/2011 15.41:

sinceramente non ci ho ancora capito una cippa sui 2 quesiti sull'acqua...sono un pò perplessa.
inoltre mi piacerebbe sentire le ragioni del no per dare il mio voto in maniera consapevole ed informata ma noto che a dikfferenza dei promotori del si, di questi ce ne sono pochissimi..




vota 4 SI e non rompere i maroni!!! [SM=x44456]


scherzi a parte 1 dei 2 che non hai capito riguarda l'obbligo di privatizzare i servizi collegati all'acqua ma non solo, trasporti locali ecc. ecc.

quello che si contesta è l'obbligo in quanto questo comporta svendere a prezzi che a quel punto decide il privato essendoci poi oltretutto anche una data ben definita, in ogni caso la vendita è riferita al 40% della struttura tuttora pubblica, in Sardegna per farti un caso che conosco bene c'è da anni Abbanoa (primo caso di privatizzazione dell'acqua) che ha creato disastri sia per quanto riguarda la manutenzione degli acquedotti sia per i prezzi delle bollette che sono raddoppiate

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"Niente di più facile di smettere di fumare, lo faccio 20 volte al giorno!"

Oscar Wilde




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