Lo storico Charles Ingrao: 'Gli Usa hanno protetto i due ricercati per tutti gli Anni '90'
"Non c'era nessuna volontà da parte di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna di catturare i criminali di guerra, Mladic e Karadzic in testa, protagonisti del conflitto in Bosnia". E' quanto ha dichiarato a PeaceReporter lo storico statunitense Charles Ingrao, professore alla Purdue University di West Lafayette, Indiana.
Secondo il suo rapporto, frutto di cinque anni di investigazioni, che ha visto il coinvolgimento di 300 studiosi tra storici, sociologi ed esperti dell'ex Jugoslavia, l'apparato militare statunitense ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare che il generale Ratko Mladic e il capo politico della Republika Srpska Radovan Karadizc venissero arrestati.
"Tra il 1996 e i primi quattro mesi del 1997 c'era un assoluto accordo tra Washington, Londra e Parigi affinché si mantenesse una situazione di quiescenza sulla ricerca dei due ricercati per evitare i rischi che una loro cattura avrebbe comportato. Secondo gli esperti militari del Pentagono, l'arresto dei due principali responsabili del massacro di Srebrenica avrebbe provocato un'escalation di rabbia e risentimento negli ambienti serbi provocando una minaccia seria nei confronti delle truppe straniere presenti sul territorio". Ed è su questa base che Richard Holbrooke, secondo Ingrao, ha potuto "siglare" un accordo tacito e rigorosamente orale con Radovan Karadzic: una promessa di "immunità" se avesse rinunciato al potere. Holbrooke aveva gioco facile in quanto sapeva che l'esercito statunitense non avrebbe mosso un dito per arrestarlo. D'altro canto la promessa fatta dall'allora inviato della Casa Bianca aveva riflessi solo nei confronti degli Usa.
"Solo successivamente - continua Ingrao - gli Stati Uniti hanno cominciato a mostrare interesse alla cattura di Mladic e Karadzic. Si può dire a partire dal '99-2000". Fino ad allora, infatti, la polizia militare statunitense si era mossa solo per arrestare personaggi che avevano ricoperto ruoli secondari durante il conflitto. "La cosa più importante - dice il professore della Purdue University - era non mettere in pericolo le vite dei soldati Usa impegnati nei Balcani. Il Comando Usa riteneva che la caccia ai due fuggitivi avrebbe reso le truppe obiettivo di attacchi da parte di nazionalisti serbi". Nel rapporto "Ingrao" si legge che una speciale commissione formata da personale statunitense, avrebbe avuto Ratko Mladic "nel mirino" almeno 20 volte in un periodo di cinque mesi che va dal febbraio al luglio 2006. Questa tendenza è stata confermata anche dal quotidiano serbo Vecernje Novosti: il premier svedese Carl Bildt, che all'epoca dei fatti ricopriva la carica di Alto Rappresentante Onu in Bosnia - Erzegovina ha più volte asserito che i vertici militari statunitensi avrebbero bloccato ogni tentativo di arresto dei due fuggitivi da parte di olandesi e danesi.
di Nicola Sessa per
Peacereporter
[Modificato da orckrist 26/05/2011 17:28]
"Chi ha parlato, chi ca..o ha parlato? Chi è quel lurido str...o comunista checca pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del ca..o..."
Il più acerrimo nemico del Bremaz è Rurro Rurrerini.
(ma anche Ramarro Rurale, con il suo fedele servitore lo gnomo Corri Rorra, non scherza....)
Legionis praefectus more cinaedi communis currum regit.
"Siccome c'ho una certa immagine da difendere....."
Dice il saggio: "Viajare descanta, ma se te parti mona te torni mona."