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Michele Santoro "divorzia" consensualmente dalla RAI: finisce il tira e molla tra azienda e conduttore (vicino a "La7")

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2011 14:24
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06/06/2011 22:45

Michele Santoro lascia la Rai
Mentana: “A un passo da La7″


Michele Santoro lascia la Rai. E si avvicina sempre più a La7, con cui ha pronto l’accordo di massima con la rete. Lo conferma anche Enrico Mentana, direttore del tg della rete, che durante l’edizione serale dichiara: “Santoro a un passo da La7. Se verrà da noi potrà fare quello che vuole”. Ad attenderlo, non solo l’attualità, ma anche le docufiction. Dopo anni di battaglie, anche giudiziarie, arriva così la separazione tra il conduttore e la tv pubblica. Separazione però “consensuale” e in parte anticipata nel pomeriggio dalla misteriosa sparizione di ‘Annozero’ dal palinsesto di Rai2 e dalle voci degli ultimi giorni. Assenza spiegata poco dopo dalla stessa azienda, che in una nota definisce “risolto” il contratto di lavoro con Santoro. “Si è ritenuto – prosegue il documento – di far cessare gli effetti della sentenza del Tribunale di Roma, confermata in appello, in materia di modalità di impiego di Michele Santoro, per recuperare la piena reciproca autonomia decisionale”. A seguito del comunicato dell’azienda è stata quindi annullata la conferenza stampa di domani, in cui il conduttore e il direttore di Rai2, Msssimo Liofredi, avrebbero dovuto fare un bilancio della stagione appena conclusa. A viale Mazzini circola una voce: la Rai non avrebbe voluto che Santoro tenesse la conferenza, tanto più insieme al direttore di rete, che averebbe potuto snocciolare i dati record del programma. Il giornalista sarebbe adesso in cerca di una sede alternativa in cui tenere una conferenza stampa indipendente domani pomeriggio.

In attesa della decisione della Cassazione sulla causa tra il conduttore e l’azienda, la vicenda sarebbe stata discussa una decina di giorni fa dallo stesso Santoro con il presidente Rai Paolo Garimberti e il direttore generale Lorenza Lei, alla ricerca di un accordo. Il presidente avrebbe fatto capire chiaramente al giornalista di non voler fare un passo indietro sul contenzioso in corso. Una buona soluzione sarebbe stata invece quella di chiudere la vicenda giudiziaria con un allontanamento spontaneo del giornalista. Tanto che oggi arriva l’annuncio della separazione “consensuale”. Nella versione di Garimberti, invece, il vertice Rai avrebbe appreso solo qualche giorno fa di “riservatissimi contatti” tra Santoro e la Lei, di cui oggi avrebbe appreso l’esito. Decisione, comunque, presa “a totale insaputa del Consiglio d’amministrazione”, lamentano i consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, convinti che “questa uscita sia un danno per la Rai”. “Spiace sempre perdere un professionista come Michele Santoro – commenta il presidente in una nota – ma, come ebbi modo di dire un anno fa quando già si polemizzava su un suo possibile addio alla Rai, ho profondo rispetto per il diritto di ciascuno di essere artefice del proprio destino”.

“Biagi, Luttazzi e Santoro hanno fatto un uso criminoso della televisione pubblica”. E’ il 2002 quando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi emana, da Sofia, il cosiddetto ‘Editto bulgaro’. Risultato: i tre vengono allontanati dalla Rai. Il posto di Santoro viene occupato da Antonio Socci con ‘Excalibus’. Il conduttore avvia allora una causa che porta al suo reintegro e alla bocciatura da parte della corte d’Appello di Roma del ricorso dell’azienda. Sempre dal premier, intanto, arrivano nuove pressioni. Come quelle a Giancarlo Innocenzi, ex membro dell’Autorità garante per le Comunicazioni, finite anche al centro di un’inchiesta. Dalle intercettazioni tra i due e di Innocenzi con l’allora direttore generale della Rai, Mauro Masi, risulta che il Cavaliere mandava l’ex dipendente “a fare in culo ogni tre ore” perché, ripeteva, se l’Agcom non riusciva a bloccare Santoro faceva “schifo”.

Ma le polemiche tra il giornalista e l’azienda cominciano da lontano. E’ il 1987 quando Santoro arriva a Rai3 con ‘Samarcanda’. Dopo altri due programmi e tre anni, l’annuncio: il conduttore molla l’azienda e passa a Mediaset, per condurre ‘Moby Dick’ su Italia1. Tornato a viale Mazzini nel 1999, inizia la fase turbolenta mai conclusa. Nel 2001 il primo scontro con il Cavaliere, che lo accusa di faziosità. L’anno dopo è la volta dell”Editto bulgaro’. Dopo il reintegro nel 2006, i rapporti con la Rai continuano ad essere sempe più tesi. L’addio del conduttore era stato annunciato già poco più di un anno fa: c’era un accordo consensuale, ma mancava una firma. Che, tra vari scontri con Masi, non è mai arrivata. Fino alla telefonata dello stesso ex direttore generale in trasmissione, a gennaio, e la rottura. Sancita adesso con il suo successore, Lorenza Lei. ”Finalmente la Rai ha coronato il suo sogno: hanno distrutto la trasmissione più vista e redditizia dell’approfondimento giornalistico del servizio pubblico. Complimenti a chi ci è riuscito e complimenti a chi ha ordinato tutto ciò”, è il commento del giornalista, ospite fisso di ‘Annozero’, Marco Travaglio.

Nel pomeriggio, le agenzie di stampa avevano in parte anticipato la notizia. Il sospetto è nato quando ‘Annozero’ è scomparso dai palinsesti Rai, oggi discussi dal Consiglio d’amministrazione di viale Mazzini. Stamattina il vice direttore generale Antonio Marano, responsabile per l’offerta televisiva, ha incontrato i direttori di Rai1, Rai2 e Rai3. E pare che la trasmissione condotta da Michele Santoro fosse inserita nel progetto del direttore della seconda rete, Massimo Liofredi. Poco più tardi, non compariva già più nell’intero dossier palinsesti nelle mani del direttore generale Lorenza Lei.

Due giorni fa una mezza ammissione era arrivata dall’ad Giovanni Stella, che aveva dichiarato sicuro: “Uno o due fra Michele Santoro, Milena Gabanelli, Giovanni Floris e Fabio Fazio verranno a La7″. “Il rapporto tra la Rai e ‘Annozero’ in questi anni e’ stato difficile, lo sanno tutti – è il commento del vignettista Vauro, ospite fisso della trasmissione -Michele ha dovuto difendersi da tante pressioni”. Il vignettista, all’ipotesi sempre più concreta secondo cui Santoro passerebbe a La7, risponde: ”Nel caso ci andrei, è normale”. Meno interessato all’argomento è invece il sottosegretario Carlo Giovanardi, che ai microfoni della ‘Zanzara’ su Radio24, commenta: “Non me ne può fregare di meno, oramai erano anni che non faceva più servizio pubblico”. “E ora comunque prenderà una liquidazione miliardaria – continua – questi signori sono bravissimi a farsi valutare per quello che valgono”. A chiedere spiegazioni all’azienda è invece l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai. “Sono stati dati dei soldi per cancellare ‘transattivamente’ una trasmissione di successo? – chiede il segretario Carlo Verna – Che partita ha giocato il nuovo Direttore generale? Che gioco ha fatto Michele Santoro? Aspettiamo risposte e immaginiamo che anche chi paga il canone voglia sapere”.

Fonte: ilfattoquotidiano

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06/06/2011 23:43

Santoro-Rai, ora il divorzio è ufficiale
"Rapporto risolto consensualmente"

L'azienda di Stato e il giornalista annunciano la fine di Annozero. Sempre più probabile il trasloco su La7. Confermato invece nel palinsesto autunnale 'Che tempo che fa', ma senza allungamento al lunedì. Dura lettera dei direttori di rete al Cda. L'Usigrai: "Vicenda su cui serve chiarezza"


ROMA - La Rai e Michele Santoro "hanno convenuto di risolvere il rapporto di lavoro, riservandosi di valutare in futuro altre e diverse forme di collaborazione". E' quanto si legge in una nota di viale Mazzini. "Rai e Michele Santoro - prosegue la nota - hanno inteso definire transattivamente il complesso contenzioso - da troppo tempo pendente - altrimenti demandato alla sede giudiziaria. Si è ritenuto infatti di far cessare gli effetti della sentenza del Tribunale di Roma, confermate in appello, in materia di modalità di impiego di Michele Santoro, recuperando così la piena reciproca autonomia decisionale".

Con ogni probabilità, il giornalista, come si andava da tempo vociferando, dalla prossima stagione sarà impegnato con La7. Anche dal versante della concorrenza Enrico Mentana per il momento frena. "E' una situazione ancora magmatica
e fluida. Domani sentiremo cosa dirà Santoro. Questo è il momento in cui bisogna stare tranquilli e cauti ed aspettare", dice il direttore del Tg de La7 riferendosi alla conferenza stampa di fine stagione annunciata dallo stesso Santoro e dal direttore dei Rai2 Massimo Liofredi per domani negli studi di via Teulada. Appuntamento poi annullato per scelta dell'azienda, non intenzionata a concedere i suoi locali ad un ormai ex dipendente. L'incontro con i giornalisti si svolgerà quindi probabilmente nel pomeriggio in "campo neutro", ma non è ancora stato deciso dove e a che ora.

A quanto s'apprende, la trattativa con La7 sarebbe a un livello tale da essere definita 'seria' e non un semplice pour-parler o un primo studiarsi a vicenda: molti punti chiave sarebbero già stati fissati circa un eventuale arrivo di Santoro alla rete. Ma, sostengono i ben informati, non è del tutto rimossa l'ipotesi che Santoro resti a gravitare nella galassia Rai seppure con un ruolo completamente diverso da quello attuale.

La scelta del divorzio era comunque sempre più nell'aria, dopo che anche le indiscrezioni sul prossimo palinsesto autunnale di Rai2 avevano confermato la mancanza di Annozero dalle trasmissioni in programma. Proprio questa mattina c'è stato l'incontro tra il vice direttore generale Antonio Marano, responsabile per l'offerta televisiva, e i direttori di Rai1, Rai2 e Rai3. Sempre stando alle indiscrezioni che trapelano da viale Mazzini, sarebbe fallito il tentativo del direttore di Raitre, Paolo Ruffini, di allungare il programma di Fabio Fazio Che tempo che fa al lunedì. Confermato anche l'orario, che secondo alcuni avrebbe potuto subire una piccola riduzione sul finale per favorire la seconda tranche del prime time di Raitre. Nei palinsesti sarebbero confermati poi Ballarò, Report e Parla con me, programmi per i quali manca ora la definizione dei contratti.

Le scelte del consiglio di amministrazione sembrano comunque destinate a portarsi dietro una lunga scia di polemiche. Secondo quanto riferisce l'Adnkronos, i direttori di Rai1, Rai2 e Rai3 sarebbero sul piede di guerra per le modifiche ai palinsesti autunnali da loro illustrati mercoledì scorso al Cda. Mauro Mazza, Massimo Liofredi e Paolo Ruffini avrebbero scritto una dura lettera all'intero consiglio d'amministrazione sottolineando di avere appreso delle modifiche solo in un secondo momento e non al momento delle loro presentazione dei palinsesti.

Forte scetticismo, in particolare sulla fine del rapporto di lavoro tra Rai e Santoro, è epsresso anche dall'Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv di Stato. "Abbiamo diritto di sapere il perché di un divorzio, che di sicuro penalizza notevolmente l'offerta Rai", afferma il segretario nazionale Carlo Verna. Il sindacalista ricostruisce poi gli eventi che hanno fatto da prologo alla rottura. "Berlusconi - ricorda - vuole da anni la cacciata di Santoro dal servizio pubblico. Masi non riuscì a realizzare questo vergognoso desiderio del Sovrano degli editti. C'era un giudizio in corso, Santoro era tentato da altre sirene e aveva già trattato con Masi, l'attuale capo dell'azienda non è riuscito o non ha voluto trattenerlo". "Sono stati dati dei soldi per cancellare 'transattivamente' una trasmissione di successo? Che partita ha giocato il nuovo Direttore generale? Che gioco ha fatto Michele Santoro? - si chiede Verna -. Aspettiamo risposte e immaginiamo che anche chi paga il canone voglia sapere".

Fonte: Repubblica

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06/06/2011 23:58

Rai: sparisce Annozero Michele Santoro va via
Garimberti: spiace ma ognuno fa il suo destino.
Mentana: il giornalista è ad un passo da La7


ROMA - La Rai e Michele Santoro "hanno convenuto di risolvere il rapporto di lavoro, riservandosi di valutare in futuro altre e diverse forme di collaborazione". E' quanto si legge in una nota di Viale Mazzini. "Rai e Michele Santoro - prosegue la nota - hanno inteso definire transattivamente il complesso contenzioso - da troppo tempo pendente - altrimenti demandato alla sede giudiziaria. Si é ritenuto infatti di far cessare gli effetti della sentenza del Tribunale di Roma, confermate in appello, in materia di modalità di impiego di Michele Santoro, recuperando così la piena reciproca autonomia decisionale".

ANNOZERO NON E' NEL PALINSESTO AUTUNNALE DI RAI2 - Il programma di Michele Santoro era presente nei palinsesti messi a punto dal direttore di Rai2, Massimo Liofredi, illustrati in cda mercoledì primo giugno. I palinsesti sono stati poi sottoposti al vaglio della direzione generale, che ha illustrato le modifiche ai direttori di rete. In ogni caso il futuro sarà più chiaro domani: alle 11 è stata convocata la conferenza stampa di fine stagione di Annozero, alla quale oltre a Santoro parteciperà Liofredi.

GARIMBERTI,SPIACE MA OGNUNO FA SUO DESTINO - "Spiace sempre perdere un professionista come Michele Santoro ma, come ebbi modo di dire un anno fa quando già si polemizzava su un suo possibile addio alla Rai, ho profondo rispetto per il diritto di ciascuno di essere artefice del proprio destino". Lo dice il presidente della Rai Paolo Garimberti a proposito della risoluzione del rapporto tra il giornalista e l'azienda. "Qualche giorno fa sono stato informato dal Direttore Generale e da Michele Santoro - spiega Garimberti in una dichiarazione - che erano in corso riservatissimi contatti tra le parti per trovare una soluzione consensuale al complesso contenzioso tra Rai e il giornalista, contatti che sono evidentemente proseguiti e del cui esito ho saputo oggi".

MENTANA, SANTORO A UN PASSO DA LA7 - "Santoro a un passo da La7": a dirlo è Enrico Mentana, direttore del Tg La7, che nel titolo di apertura dell'edizione delle 20 ha parlato di "trattativa molto avanzata" con il conduttore.
"Con la nostra emittente - ha detto Mentana aprendo il tg - le trattative, i rapporti, i discorsi ci sono stati: ora spetta a Santoro prendere la decisione definitiva. Domani ci sarà una conferenza stampa da cui verrà fuori tutto questo". Mentana ha definito "una bomba sotto il cielo della tv" il divorzio tra la Rai e Santoro, "un divorzio consensuale, un passo prima della sentenza che la Cassazione doveva emettere sul ricorso della Rai. Come sapete - ha aggiunto rivolto ai telespettatori - Santoro andava in onda con Annozero in base alla sentenza di un giudice che aveva obbligato la Rai a riassumere Santoro e dargli lo spazio che gli era stato tolto nel 2002 per il famoso editto bulgaro". "La storia dei rapporti aspri, sempre tesi ma che poi davano risultati in termini produttivi - ha concluso il direttore del Tg La7 - si è chiusa con un comunicato secco che parla di divorzio consensuale". "Nessun contratto è stato ancora firmato, ma noi lo accoglieremmo a braccia aperte", ha commentato Mentana, dopo che il servizio del Tg ha parlato di "trattative andate molto avanti, sia sul piano contrattuale sia su quello dei contenuti giornalistici che potrebbe autonomamente realizzare non solo sul piano dell'attualità". Ricordando la sua esperienza ("sono rimasto fermo un anno" dopo l'uscita da Mediaset), Mentana si è augurato che Santoro "almeno trovi un altro posto, questo o un altro da cui trasmettere".

ANNUNZIATA, E' UNO SBAGLIO MANDARLO VIA - "E' uno sbaglio mandare via Santoro dalla Rai. Uno sbaglio editoriale e industriale. Che indebolisce la Rai". Lo dice Lucia Annunziata. "Credo che i giornalisti in azienda e i conduttori in particolare - aggiunge Annunziata - debbano dimostrare il proprio dissenso da quella che appare come una vera e propria espulsione su base politica che offende anche chi rimane in Rai. D'accordo o meno che si sia con Santoro il suo caso è divenuto il metro di misura dell'indipendenza aziendale".

DE LAURENTIIS, SCELTA SBAGLIATA,CDA ALL'OSCURO - "L'interesse dell'azienda sarebbe stato fare di tutto per trattenere un conduttore che fa il 22-23% di share e non certo utilizzare lo strumento degli incentivi per mandarlo via": è il rammarico del consigliere di amministrazione Rodolfo De Laurentiis sul divorzio tra Michele Santoro e la Rai. "E soprattutto - aggiunge de Laurentiis all'ANSA - l'interesse dell'azienda sarebbe stato non fornire ulteriori elementi che possono rafforzare la concorrenza di altre reti come è accaduto in questi ultimi tempi. Mi spiace che questa scelta sia stata fatta consensualmente da Michele Santoro d'intesa con il direttore generale e che il cda non sia stato informato tempestivamente dei vari passaggi. Non posso condividere un atto che non va a difesa dell'interesse aziendale". Per il consigliere, "l'esodo di Santoro non rientrava tra tutte le emergenze e le criticità da affrontare, dal piano industriale al contenimento costi, alle modifiche ai palinsesti necessarie per mantenere uno share adeguato. A questo punto - conclude - si pone il problema di come sarà sostituito".

BONELLI, GOVERNO BONIFICA PER PROSSIME ELEZIONI "E' ormai evidente che il governo sta bonificando la Rai dall'informazione scomoda ed indipendente: non c'é altra spiegazione a quello che sta accadendo con Santoro". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. "Quella su Santoro - dice - è una decisione che costerà molto al servizio pubblico sia in termini di ascolti che dal punto di vista economico - conclude Bonelli -. Si tratta di una strategia chiara del governo per preparare la prossima campagna elettorale eliminando dai palinsesti le voci indipendenti e autonome dal potere".

IDV, CONTRO SANTORO E' ANCORA EDITTO BULGARO ''E' chiaro a tutti che Michele Santoro va via perche' considerato dai vertici Rai come ospite sgradito nonostante il suo grande successo del 21% di share fisso in un canale che di media raggiunge l'8%. E' una scelta suicida da parte dei vertici aziendali, che va contro la volonta' degli italiani e contro la qualita' del servizio pubblico radiotelevisivo''. Lo afferma il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando. ''E' evidente - aggiunge - che in Rai vige ancora 'l'Editto Bulgaro' nei confronti di giornalisti come Santoro e di altre libere trasmissioni. L'Italia dei Valori esprime piena solidarieta' nei confronti di un professionista come Santoro e si augura che, fino all'ultimo momento, l'azienda torni sui suoi passi. Auspichiamo che i vertici della Rai comprendano che e' piu' importante lavorare a difesa dell'articolo 21 della Costituzione piuttosto che mortificare il servizio pubblico, riducendolo a megafono di Palazzo Chigi''.

Fonte: ANSA

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07/06/2011 00:03

Rai: Palazzo Grazioli ordina, Viale Mazzini esegue
di Giuseppe Giulietti

“Mamma chiama, picciotto risponde…”, con queste parole si usa indicare il rapporto di obbedienza, cieca e fedele, che lega il capo clan ai gregari, ai cosiddetti uomini d’onore, o meglio del disonore, che hanno il compito di eseguire.

Una espressione, più o meno simile, si potrebbe usare per indicare quanto sta accadendo alla Rai in queste ore.

Subito dopo la batosta elettorale Berlusconi, cioè il capo supremo, aveva accusato Santoro, Annozero, Rai tre, Celentano, Fazio, Floris, e compagnia bella, di aver determinato la sua sconfitta elettorale.
Naturalmente si trattava del delirio di chi controllando quasi tutte le postazioni mediatiche e soprattutto tutti i principali tg, intonava il solito ritornello della vittima designata, della preda indifesa esposta all’assalto delle bestie feroci.

Non a caso, in quelle stesse ore, il medesimo decideva di convocare i consiglieri di amministrazione della Rai espressi della destra per decidere cosa fare. Uno dei commensali , non resistendo all’idea di far sapere a casa che anche lui sarebbe stato finalmente a palazzo Grazioli, parlò in anticipo e la cene delle vendette non si consumò.

Niente paura! Gli ordini, che sarebbero stati impartiti dopo il dolce, sono stati trasmessi lo stesso, magari attraverso il fedelissimo ministro Romani, quello che è stato incaricato di intrattenere i rapporti con la nuova direttrice generale: signora Lei.

Gli ordini sono sempre gli stessi: chiudere Annozero, smontare Raitre, creare le condizioni perché anche Fazio, Floris, ed altri, se ne vadano il prima possibile, pagare i conti alla Lega con qualche posto da direttore, mettere tutte le piazze mediatiche sotto controllo per tentare di frenare la rovinosa caduta del piccolo Cesare.

Naturalmente Santoro e gli altri decideranno quello che riterranno più opportuno, anche se non si capisce perchè dovrebbero restare in una azienda che non li vuole più, che preferisce perdere ascolti piuttosto che dare un dispiacere al capo della principale azienda concorrente. Per fortuna che La7 è pronta ad accoglierli perchè altrimenti sarebbero stati ridotti al silenzio come accadde a Biagi e allo stesso Santoro quando la Rai di Saccà portò ad esecuzione l’editto bulgaro.

Quello che è già accaduto e quello che ancora accadrà segna, tuttavia, anche la fine di una Rai che aveva l’ambizione di parlare a tutto il Paese e di mantenere una distinzione, editoriale e imprenditoriale, da Mediaset, da oggi la fusione è cosa fatta.

Speriamo che, almeno, si ricordino di pagare i diritti d’autore al povero Licio Gelli che di questo piano è stato l’autore, che almeno gli mettano una targa sul portone di Viale Mazzini!

Fonte: blitzquotidiano

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07/06/2011 00:47

Re:
binariomorto, 06/06/2011 22.45:

Michele Santoro lascia la Rai
Mentana: “A un passo da La7″

...
Meno interessato all’argomento è invece il sottosegretario Carlo Giovanardi, che ai microfoni della ‘Zanzara’ su Radio24, commenta: “Non me ne può fregare di meno, oramai erano anni che non faceva più servizio pubblico”.



E' interessante il concetto di "servizio pubblico" che traspare dalle parole di Giovanardi, e va valutato attentamente, perchè Giovanardi, insiema a Gasparri, Bondi e Capezzone forma il più brillante pool di cervelli del PdL [SM=x44452].
Dunque, per l'intellighenzia di destra (ma non metterei la mano sul fuoco neanche per la sinistra o il centro) "servizio pubblico" vuol dire essere al servizio del potere.
Concetto ecumenico, diffondere il verbo, come il prete nell'omelia domenicale.
Ma non è così anche in tutti gli altri media? Non è il verbo del "padrone" che deve essere diffuso via etere, stampato sui giornali?

Ovviamente Giovanardi, pur con l'eccelso acume della sua brillante mente, non può concepire che il "servizio pubblico" sia fatto nell'esclusivo interesse dei cittadini (pardon, sudditi).
Orrore! Pubblicare, diffondere quello che interessa alla plebe, e non quello che dice Cesare. Non sia mai!

Sono tutt'altro che religioso, ma mi è rimasto impresso quando, dopo il Concilio voluto da Papa Giovanni, furono girati gli altari nelle chiese (per meglio dire l'officiante si rivolse verso i fedeli, e smise di dare loro le spalle). Oggettivamente un segno simbolico forte, apprezzabile e condivisibile da tutti.

Aspetto ancora che, con altrettanto coraggio, i giornalisti "girino le scrivanie", cioè la smettano di essere megafoni del potere per indottrinare il popolo, ma ribaltino il loro compito, e diventino portavoce dei loro lettori, mettendo sotto controllo chi ha in mano le leve del potere, e dedicando la loro loro professionalità all'interesse di noi cittadini.

Sì lo so, sono solo un visionario.. [SM=x44468]
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07/06/2011 12:18

Complimenti a Lorenza Lei che si presenta con questa ottima mossa !D'altronde se la danno vicina alla Santanchè un motivo ci sarà...,
Ora più che mai, NON paghiamo più il CANONE !
Anche se sono sicuro che questa decisione si riperquoterà contro al pagliaccio di Arcore

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[SM=x44522] IO NON L'HO VOTATO !


58TINO




08/06/2011 12:02

Penso che Santoro sappia guardare oltre la punta del proprio naso. [SM=x44461]
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08/06/2011 13:57

[SM=x44522] ringrazia e passa all' incasso [SM=x44462]
08/06/2011 14:10

Re:
sperminator, 08/06/2011 13.57:

[SM=x44522] ringrazia e passa all' incasso [SM=x44462]




insieme a Michelechi? [SM=x44451]
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08/06/2011 14:24

Re: Re:
aulo2007, 08/06/2011 14.10:




insieme a Michelechi? [SM=x44451]




diciamo che la7 e' una tv ancora piccolina e non disturba il manovratore mediaset, cosa che invece fa ( ancora per poco ) la rai ... quindi, se depotenzi il tuo rivale concorrente e' come se comunque avessi vinto ... [SM=x44474]
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