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Dottor Scotti!

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2011 21:45
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07/06/2011 23:20

Rifiuti, arrestato il patròn del Riso Scotti
Rifiuti, arrestati il patròn del Riso Scotti e altri quattro per traffico illecito e truffa
Tangenti ai funzionari del Gse di Roma. Bruciati rifiuti pericolosi invece di biomasse. Problemi sicurezza alimentare




ROMA - Angelo Dario Scotti, vice presidente del cda di Riso Scotti Energia, nonché presidente del cda e amministratore delegato di Riso Scotti spa è stato arrestato con l'accusa di traffico illecito di rifiuti, truffa . ai danni di ente pubblico, frode in pubbliche forniture, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e altri reati commessi tra il 2005 e 2010. In carcere su ordine del gip di Milano Stefania Donadeo, è finito anche Franco Centili, all'epoca funzionario del Gse (Gestore dei Servizi Energetici), gestore pubblico che acquistava l'energia prodotta dall'inceneritore situato a Pavia di proprietà della Riso Scotti Energia. Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche per Andrea Raffaelli, altro funzionario del Gse, per Elio Nicola Ostellino, consulente energetico, e per Nicola Farina, commercialista del Gruppo Scotti.

Gli arresti, eseguiti dal Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con la Direzione centrale anticrimine della polizia, sono stati disposti su richiesta della direzione distrettuale antimafia e rappresentano lo sviluppo dell'indagine Dirty Money del Corpo forestale dello Stato che a novembre aveva portato al sequestro dell'impianto della società.

Secondo l'accusa nella centrale venivano bruciati rifiuti, anche pericolosi, al posto di biomasse. L'impianto sulla carta doveva produrre energia pulita dagli scarti del riso e da fonti rinnovabili, ma in realtà dentro venivano buttati anche legno, plastiche, imballaggi e fanghi di depurazione.

In più era emerso anche un problema per la sicurezza alimentare, perchè la Riso Scotti Energia avrebbe mischiato la lolla, cioè la parte del riso che racchiude i chicchi, agli altri rifiuti e alle scorie di combustione, in parte bruciandola ma in parte anche rivendendola ad alcuni allevamenti zootecnici in Lombardia, Veneto e Piemonte, dove sarebbe stata usata come lettiera per gli animali. Gli investigatori mettono anche in rilievo come l'inceneritore avesse ottenuto il permesso, «con provvedimenti autorizzativi della Provincia e della Regione di dubbia legittimità», di bruciare anche «variegate tipologie di rifiuti», oltre alla lolla di riso.

A novembre era stato arrestato Giorgio Radice, presidente di Riso Scotti Energia ed è stato proprio lui a tirare in ballo Angelo Dario Scotti. Radice ha raccontato agli inquirenti di aver pagato complessivamente una mazzetta da 115mila euro (100mila a Franco Centili e 15mila a Andrea Raffaelli) per fare in modo che la Gse non pretendesse la restituzione di 7 milioni di euro nell'ambito di un contenzioso aperto tra le due società, dopo una verifica all'impianto del maggio 2009 che aveva accertato irregolarità nello smaltimento.

Tangenti, ha messo a verbale Radice, pagate con il pieno avallo e sostegno del patron Scotti, entrato nell'attività di famiglia nel '79 e dall'83 ad della Riso Scotti spa. Una conferma del quadro accusatorio è arrivata con le intercettazioni.

«Tutto il Gse è lubrificato», diceva al telefono il consulente energetico Ostellino, riferendosi, secondo gli investigatori, alle mazzette usate per oliare il gestore pubblico. Anche Giorgio Francescone, direttore tecnico di Riso Scotti Energia (la società è indagata), avrebbe confermato il pagamento di tangenti a Centili, coperte con il pagamento di una fattura a favore di una società americana, individuata dal commercialista Farina. Tra il 2005 e il 2010, secondo l'accusa, la Riso Scotti Energia avrebbe incassato 28 milioni di euro di indebiti profitti. Gli investigatori ne hanno sequestrati 17 milioni.

Il Messaggero
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E' incredibile, dovunque ci sono finanziamenti pubblici, c'è corruzione, abuso e malavita.
Non conta quanto siano o meno giusti i finanziamenti, per l'energia, per l'ambiente, per la salute, per la cultura, se sono soldi pubblici inevitabilmente finiscono nelle mani dei disonesti.
Questa è la vera palla al piede del nostro paese (magari non l'unica..)
08/06/2011 21:21

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08/06/2011 21:45

Dottor Scotti!! E' un vero piacere....

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