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«P4» : arrestato Luigi Bisignani

Ultimo Aggiornamento: 21/06/2011 21:41
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16/06/2011 09:53

associazione delinquere : gestione notizie riservate, appalti, nomine, dossier, ricatti, AISE

Dossier e ricatti

Inchiesta «P4», arrestato Luigi Bisignani

Il faccendiere alla detenzione domiciliare. La Procura
di Napoli «indagini di ampio respiro»

 
Luigi Bisignani (Imago)
Luigi Bisignani (Imago

 - È stato arrestato il faccendiere Luigi Bisignani, nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4. Già iscritto alla Loggia P2, condannato a 3 anni e 4 mesi nel processo Enimont, e coinvolto nell'inchiesta Why Not del pm Luigi De Magistris, a Bisignani vengono contestati ricatti, corruzione e concussione. La richiesta di detenzione ai domiciliari, oltre che per Bisignani, è stata fatta anche nei confronti del Senatore PDL ed ex magistrato Alfonso Papa. In questo caso la richiesta di arresto è stata inoltrata al Parlamento. Indagato anche un carabiniere.

APPALTI PILOTATI DA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - Sin dai tempi di Craxi ritenuto uno degli uomini più potenti d'Italia, Bisignani è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sulla P4. Tra i filoni d'indagine ci sono anche gli appalti gestiti dalla presidenza del Consiglio.

DOSSIER E RICATTI - L'indagine, condotta dai pm della Procura di Napoli Francesco Curcio e Henry John Woodcock, cerca di fare luce su un sistema informativo parallelo, quella che per i magistrati potrebbe essere una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla gestione di notizie riservate, appalti e nomine, in un misto di dossier e ricatti, anche attraverso interferenze su organi costituzionali. Oltre alla gestione di notizie riservate, l'inchiesta intende chiarire ogni aspetto in merito, appunto, ad appalti, nomine e finanziamenti. Nelle ultime settimane sono stati ascoltati come testimoni numerosi parlamentari e vertici istituzionali, compresi quelli dei servizi segreti tra cui il generale Adriano Santini presidente dell'Aise (Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna)

LA PROCURA: «INDAGINI DI AMPIO RESPIRO» - La Procura di Napoli definisce l'inchiesta sulla cosidetta P4 come «di ampio respiro». In una nota a firma del procuratore aggiunto Franco Greco, coordinatore della sezione reati contro la Pubblica amministrazione si spiega: «Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli ha eseguito un'ordinanza custodia cautelare emessa dal Gip per il reato di favoreggiamento personale nei confronti del dirigente e consulente aziendale Luigi Bisignani. Le indagini da cui è derivata la misura cautelare agli arresti domiciliari - spiega Greco -, inseribili in contesto investigativo di ampio respiro e che ha interessato numerose persone, hanno riguardato l'illecita acquisizione di notizie e di informazioni, anche coperte da segreto, alcune delle quali inerenti a procedimenti penali in corso nonché di altri dati sensibili o personali al fine di consentire a soggetti inquisiti di eludere le indagini giudiziarie ovvero per ottenere favori o altre utilità»

Fonte: Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini
15 giugno 2011 (ultima modifica: 16 giugno 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

[Modificato da Etrusco 16/06/2011 10:01]
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NCHIESTA P4

Bisignani ai magistrati:
a Palazzo Chigi le notizie sui processi

Negli interrogatori gli interventi per le nomine

 

Luigi Bisignani in una immagine del 1992 (Ansa)
Luigi Bisignani in una immagine del 1992 (Ansa)
ROMA - Ci sono le intercettazioni e le testimonianze di tante persone, protagonisti e spettatori delle trame individuate dalla Procura di Napoli dietro quel gruppo di potere occulto soprannominato P4. Alla fine però, è stato proprio uno dei presunti appartenenti al «sistema criminale», Luigi Bisignani, ad aver fornito i principali riscontri al quadro accusatorio disegnato dagli inquirenti. Con alcune parziali ammissioni, seppure in chiave difensiva, che gli hanno evitato di finire in carcere. Come quando l'uomo d'affari, definito dai pubblici ministeri «ascoltato consigliere dei vertici dirigenziali di alcune delle più importanti aziende controllate dallo Stato, di ministri, sottosegretari e alti dirigenti statali», spiega di aver avuto un ruolo nella nomina di Roberto Mazzei al vertice del Poligrafico dello Stato: «Ho sicuramente segnalato il Mazzei al professor Tremonti per fargli ottenere la nomina di presidente. Con il Poligrafico la Ilte (una società di Bisignani, ndr) è in rapporti per il modello unico. Non mi risulta che siano state conferite utilità a dirigenti del Poligrafico da parte della Ilte».

Le «indicazioni infondate»
Ma è soprattutto sul suo principale coindagato - l'onorevole Alfonso Papa (PdL), che il giudice ha chiesto alla Camera di spedire in cella - che Bisignani s'è soffermato nei suoi interrogatori. Spiegando che «il Papa da una parte proponeva di adoperarsi nel mio interesse, e dall'altro mi dava indicazioni spesso infondate; si accreditava, e diceva di poter intervenire propalando i suoi agganci e i suoi legami». Precisa il giudice che qualche millanteria è possibile, ma è da escludere che le notizie fornite dal deputato ex-magistrato fossero «complessivamente infondate». E sembrava escluderlo pure Bisignani, che Papa salutava così in un messaggio telefonico inviato la sera del 6 settembre scorso: «Ciao capo! Finalmente si riprende. Oggi ho fatto varie cose e domani completo l'opera. Ti devo parlare».
Tre giorni dopo i due conversano al telefono e Bisignani dice: «Tu lavora a quella cosa». Poi Papa racconta: «Mi ha chiamato Frattini, proprio lui... Mi ha detto guarda io ho parlato con il Presidente gli ho detto che bisogna creare questo think tank, non mi ha parlato di quel progetto che ci siamo detti oggi... ma mi ha parlato delle schede, per i progetti di riforma della giustizia, le solite cose che ci siamo detti da tantissimo tempo. Lui mi ha detto preparale, e quando le hai preparate la settimana prossima mi chiami e vieni da me...», Papa rassicura Bisignani che «ovviamente quando ho fatto tutto vengo da te», ma l'uomo d'affari sembra interessato ad altro: «D'accordo... Tu lavora a quella storia più importante».

I problemi giudiziari
Quale sia questa storia «più importante» non si sa. Però dalle dichiarazioni di Bisignani s'intuisce quale fosse la principale attività di Papa: «Strinsi rapporti con lui quando ebbi alcuni problemi giudiziari con la Procura di Nola riferiti alla dottoressa Tucci, cui io ero legato... Addirittura a un certo punto il Papa mi diede la notizia che la Tucci sarebbe stata arrestata a breve». Cosa che non avvenne, ma solo perché il giudice respinse la richiesta avanzata dai pubblici ministeri. «Papa ha proposto - continua Bisignani - per il mio tramite e per tramite di Galbusera (imprenditore amico di Bisignani, ndr), di interessarsi e intercedere assumendo notizie e informazioni anche sulle vicende giudiziarie riguardanti il dottor Borgogni di Finmeccanica, ultimamente interessato da problemi giudiziari. Si propose anche quando il Verdini (Denis, all'epoca coordinatore del Pdl, ndr) fu coinvolto nella nota vicenda giudiziaria agli onori della cronaca (la cosiddetta P3, ndr). Mi consta che il Papa era molto amico dell'allora procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, e del figlio Camillo... Verdini medesimo cominciò a stringere i suoi rapporti con il Papa che fino a quel momento aveva calcolato poco, da quando il Papa stesso cominciò a proporre il suo interessamento e la sua possibilità di intervento sulle vicende giudiziarie che lo riguardavano... Sicuramente Papa aveva notizie riservate anche sull'indagine P3».
E ancora: «Papa si propose di prendere notizie e di intercedere anche a proposito delle vicende giudiziarie riferite a Masi (all'epoca direttore generale della Rai, ndr) per ciò che riguarda la Procura di Trani. Venne da me e mi disse di aver acquisito informazioni rassicuranti, e io le girai al Masi... Mi parlò delle indagini sulla "cricca" (gli appalti sui Grandi eventi, ndr), e in particolare del filone di indagini che pendeva a Roma su Bertolaso; me ne parlò sicuramente prima del deposito degli atti, e più precisamente prima degli arresti».

Gli altri politici
Le notizie giudiziarie che arrivavano dall'ex magistrato divenuto deputato non si fermavano sul tavolo di Bisignani, per stessa ammissione dell'uomo d'affari: «Sicuramente parlavo e informavo il dottor Letta (sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ndr) delle informazioni comunicatemi e partecipatemi dal Papa, e in particolare di tutte le vicende che potevano riguardarlo direttamente o indirettamente, come la vicenda Verdini, come la vicenda inerente al procedimento che riguardava lui stesso, e cioè il Letta, e come, da ultimo, la vicenda inerente al presente procedimento».
La fuga di notizie sull'inchiesta P4 è uno dei crucci degli inquirenti: improvvisamente, nell'autunno scorso, nessuno ha parlato più sui telefoni intercettati. Secondo Bisignani fu l'onorevole Italo Bocchino a riferirgli le prime voci, ma il parlamentare finiano nega. In ogni caso, l'uomo d'affari ne parlò poi con Alfonso Papa: «Mi diceva che aveva fatto i suoi giri negli ambienti della Guardia di Finanza, al comando provinciale della Finanza di Napoli; mi disse che era andato anche da Bardi il quale gli aveva confermato l'esistenza dell'indagine, ma tuttavia l'aveva rassicurato dicendo che l'indagine era di scarso peso». Il generale Bardi è il comandante regionale della Finanza in Campania, e a seguito di queste dichiarazioni è finito nella lista degli indagati; interrogato, ha negato tutto e denunciato Papa per calunnia.

Magistrati e carabinieri
Per chiarire un'intercettazione in cui Papa gli dice «Mi sono fatto un poco di giri napoletani», Bisignani ha spiegato: «Quando parlo dei suoi giri o giretti, e delle fonti alle quali attingeva notizie riservate di matrice giudiziaria, faccio riferimento all'ambito giudiziario napoletano... Tra i magistrati che il Papa mi nominava come suoi amici c'erano, oltre al Toro e al Miller (capo dell'Ispettorato del ministero della Giustizia, ndr) e anche Laudati di Bari», cioè il procuratore del capoluogo pugliese.
Ma la fonte principale del deputato è il carabiniere Enrico La Monica, da ieri latitante, che il 10 settembre scorso diceva al telefono con Papa: «Ti volevo spiegare bene il passaggio che ho fatto». E Papa: «E no, perché questi pendono dalle mie labbra... Non ho capito perché stanno così terrorizzati, comunque». La Monica sembra saperlo ma non vuole discutere al telefono, e Papa conclude «Me lo spieghi tu allora. Domattina ti chiamo e mi dici». La Monica: «Ti raggiungo, va bene». Riferisce un testimone dell'inchiesta: «La Monica si è sfogato con me e s'è lamentato del fatto che il Papa lo chiamava in continuazione facendogli continue richieste».

Giovanni Bianconi
Corriere della Sera 16 giugno 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

[Modificato da Etrusco 16/06/2011 10:15]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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21/06/2011 21:41

La rete del potere di Bisignani: dai rapporti con Letta e Moretti ai legami con l'Eni e i Servizi
Palazzo Chigi e l'Opus Dei, l'Eni e i ministri, la Rai e i giornali, le Ferrovie e i Servizi segreti: c'é un bel pezzo di Stato nella rete di Luigi Bisignani, il consulente aziendale e faccendiere il cui nome era nella lista della P2 trovata in casa di Licio Gelli nel 1981, condannato in via definitiva a 2 anni e 6 mesi nel 1998 per la 'madre di tutte le tangenti', la maxitangente Enimont, e finito nuovamente agli arresti per l'inchiesta sulla P4. I suoi rapporti con il Palazzo e con il Potere sono ricostruiti nelle 330 pagine della richiesta di arresto nei suoi confronti (e del parlamentare del Pdl Alfonso Papa) firmata dai pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock.A parlare però non sono i magistrati ma gli stessi vertici del Paese: ministri, alti dirigenti di aziende statali, politici e vertici delle forze di polizia; tutti consapevoli delle "capacità" di Luigi. Su di lui il sottosegretario Gianni Letta ha le idee chiare: "é persona estroversa, brillante e bene informata ed é possibile che qualche volta dica di più di quel che sa. E' amico di tutti è l'uomo più conosciuto che io conosca. E' un uomo di relazioni". Un "triangolatore" per il presidente del Poligrafico dello Stato Roberto Mazzei, che candidamente dice: "non escludo che Bisignani si sia speso per farmi ottenere tale nomina" (di competenza del ministro Tremonti, ndr).

APPROFONDIMENTO
notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/11/06/21/bisignani-rete-potere-intercettazi...
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